L'anima esiste ed è immortale (Prima parte)

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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

Ray ha scritto:
Come si evince già dal sito di Hammeroff lui parla di "coscienza", come è corretto in ambito scientifico.
Ma breevv ...come dicono in puglia... :risata:

A piccoli passettini alla volta ... stai andando verso l'etanolo :ironico: .. :risata: ...bene coscienza .... vediamo un po cosa è la coscienza ? :boh:

Solo..chimica ? O un semplice/complesso scambio elettrico fra neuroni e sinapsi ? :boh:

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Ne stiamo parlando da un bel po' con Minstrel... che vuoi farmi iniziare di nuovo tutto da capo?

Noooooooooooooo, informati, già sul sito di Hammerhoff ci sono delle pubblicazioni molto interessanti, dacci una letta :abbr:
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Ray
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Messaggio da Ray »

Aspetta che ci penso.....
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:risatina: :risatina:
Ray

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Messaggio da Cogitabonda »

Insomma, per te Mauro l'anima non esiste perchè nessuno può darne una prova tangibile, i ragionamenti astratti non contano. Ma se qualcuno ti fornisse una prova tangibile affermeresti (giustamente) che la cosa provata è qualcosa di concreto, non certo puro spirito. Non ti sembra di giocare una partita truccata? Lo scrivo solo adesso perchè mi è piaciuto leggere i vari post di questo thread, quindi non volevo fare la guastafeste.
Comunque ti dirò che anche per me un'eventuale dimostrazione fisica dell'anima potrebbe solo essere la dimostrazione di una pseudo-anima.
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

Cogitabonda ha scritto:Insomma, per te Mauro l'anima non esiste perchè nessuno può darne una prova tangibile, i ragionamenti astratti non contano. Ma se qualcuno ti fornisse una prova tangibile affermeresti (giustamente) che la cosa provata è qualcosa di concreto, non certo puro spirito. Non ti sembra di giocare una partita truccata? Lo scrivo solo adesso perchè mi è piaciuto leggere i vari post di questo thread, quindi non volevo fare la guastafeste.
Comunque ti dirò che anche per me un'eventuale dimostrazione fisica dell'anima potrebbe solo essere la dimostrazione di una pseudo-anima.
No Cogi.

Riportiamo un attimo la parte iniziale del discorso, l'intangibile ed il tangibile, l'anima fatta di un qualcosa detto spirito che è cosa altra rispetto alla materia, definita come immortale.
Io mi sono schierato contro questa definizione precisa di "anima", non a tutte visto che ci sono significati che possono essere dati a questa stessa parola molto diverse tra loro.

Allora, nel caso in cui ci fosse un'essenza in forma di informazioni (intese nei termini della Fisica) che esplichi le sue fonzioni tramite delle attività quantistiche particolari nel cervello, questo rientra totalmente nel materiale.
Non è in acun modo "spirito", non è una forma diversa di materia, non è una cosa non misurabile, anzi, sarebbe qualcosa di totalmente misurabile e per essere precisi non sarebbe un'anima ma sarebbe la nostra coscienza (intesa come sonsapevolezza).
Questo sarebbe perfettamente in linea con le mie osservazioni e negherebbe la visione teistica dell'amina.

Se invece qualcuno dimostrasse l'esistenza di una forma di energia/materia di altro tipo che influenzasse la nostra dimensione materiale senza poterne essere influenzata e che il nostro pensiero, la nostra consapevolezza fossero funzioni operate da questa e non dal nostro cervello, allora avrei torto.
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Victor67

Messaggio da Victor67 »

"L’informazione quantistica all’interno dei microtubuli non è distrutta, non può essere distrutta, si distribuisce soltanto e si dissipa nell’universo in generale, ha aggiunto.
 Se colui che ha avuto un’esperienza di pre-morte risuscita, rivive, questa informazione quantistica può tornare nei microtubuli. In caso di morte è possibile che questa informazione quantistica possa esistere al di fuori del corpo a tempo indeterminato, come anima."

Penso che queste affermazioni, tratte dal link indicato, anche se confermate da prove sperimentali, non dimostrino l'esistenza dell'anima, intesa come elemento spirituale, ma dicano semplicemente che le informazioni contenute nel nostro cervello non vanno perdute dopo la morte, rimangono in qualche modo nell'universo. È un po' quello che avviene già con gli scritti letterari od altre forme di trasmissione del nostro pensiero dopo la nostra morte, cambia solo il supporto fisico. Quindi non mi sembra proprio si possa arrivare in questo modo a dimostrare una vera vita dopo la morte, così come viene descritta dalle varie religioni. Per farlo bisognerebbe riuscire a dimostrare che le informazioni cerebrali post mortem trovino un altro supporto fisico diverso dal corpo biologico ricomponendo l'identità dell'intera persona, oltre alla capacità di comunicare con altre identità personali biologicamente vive o morte.

Un saluto
Vittorio
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minstrel
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Messaggio da minstrel »

Cogitabonda ha scritto:partita truccata
Vedi Cogi, forse hai anche tu la mia sensazione: a me sembra che a Mauro interessi un ambito ristretto e quando gli fai notare i limiti di tale ambito che nascono affrontando alcuni argomenti, li supera semplicemente dicendo che oltre tutto è invenzione, non è probatorio, strisciatine di prete.
Ma soprattutto mi sembra che spesso tira per i capelli l'ambito ristretto in cui si vuole chiudere.
Ed è un atteggiamento che un pò mi dispiace, per questo che rispondo spesso in questi thread.

Faccio una sintesi semi-seria dei nostri misunderstanding:

Gli dico che se siamo energia (e mi da ragione) allora l'energia deve pensarsi sicuramente. E lui dice che siamo energia decelerata e che certamente pensa.
Gli chiedi le prove che l'energia si pensi e lui propone la mia (la prova è che mi penso) che fonda il mio argomento logico (logica che usa per relazionare i dati quando parla di scienza) che però da me non accetta. Però se dico io che "il pensiero si pensa", Mauro dice è una afferamzione incomprensibile: vuol dire tutto e niente.
E fa notare che ci sono tanti tipi di energia (secondo l'uomo, le cose sanno che esistono tante energie?) e che se chiamo tutto "energia" faccio casino. Io gli dico che stiamo astranendo, energia è tutto (!) e lui dice che non esiste e sto portando l'argomento in terreni fangosi. Il cervello fa elaborazioni complessissime. Cosa sono queste elaborazioni? Energia? No! Cosa? Qualsiasi cosa tranne energia altrimenti il mio argomento si fonda. Cosa sono? elaborazioni complessissime! Ah.
Intanto l'autocoscienza e tutto quello che ci circonda continua ad esistere e si chiede dove vogliamo andare a parare.
and again:
Non è riduzionista perché il cervello è più delle sue parti; ci sono anche i collegamenti (le elaborazioni complessissime)... E io gli dico che le parti E i collegamenti (TUTTI!) sono materiali, sono energia in epistemologia e l'energia si pensa sicuramente secondo lui, quindi mi chiedo dove ha le prove e quindi ogni atomo visto che è energia deve pensarsi? Quindi anche un PC no? No quello è manufatto e il cervello no. Perché? Perché il cervello non l'ha fatto nessuno, è naturale cioè esiste e basta. Scuusa, ti sembra logico rispetto alla tua esperienza? Dal nulla nasce tutto? Sei OT (e sono sicuro che non aveva voglia di rispondermi sul nulla quantistico che fa nascere tutto, peccato che il nulla quantistico sia TUTTO rispetto al nulla che dico io! ... ma sono OT). Faccio esempi scientifici e lui scambia i termini e dice che un conto è parlare di energia (e finora avevamo parlato di quello), un conto è informazione (dunque sono questo le elaborazioni complessissime?). C'è energia ed energia. NOn bisogna far confusione. Stringi stringi però tutto alla fine è energia (anche la materia solida come dice Einstein) e l'energia nell'universo è finita o infinita?
Finita.
Si, ma i computer quantistici processano più informazione del numero di atomi presenti nell'universo. Ma l'informazione processata è energia? Quanta energia serve per processare un processo infinito? Se serve energia infinita allora dove la si trova? Non è come voler costruire il motore perpetuo? No, quello centra niente. C'è energia e energia. E poi c'è informazione (che sono elaborazioni complessissime). Peccato che per la scienza tutto è energia. Tutto. L'informazione è energia.

Risultato? La filosofia - materia fondamentale per fondare la scienza - ci fa una figura barbina perché il sottoscritto prima di comprendere la terminologia in campo ci impiega troppo e questo contribuisce ad alimentare l'idea in Mauro che questa materia è sempre più inutile (scusa logos, scuuusaaa!).

MI sono riletto tutto.
Qui non è questione di ricominciare a dire tutto dall'inizio e ripetere il ribadito.
Ma cercare di capire che i qui pro quo qui hanno imperato a causa di terminologie vaghe ed ondivaghe. Almeno a me questa discussione mi ha aiutato a fare chiarezza su alcuni punti dell'argomento filosofico da me proposot tutt'altro che invalido ed invalidato e mi ha ricordato il motivo per cui tutti i libri scientifici seri hanno le premesse metodologiche e terminologiche all'inizio della trattazione...
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Messaggio da Cogitabonda »

Caro Minstrel, una volta ho detto a Mauro1971 che discutere con lui a volte è come cercare di guardare negli occhi qualcuno che si muove come la pallina di un flipper. Gli rispondi su una cosa e lui te l'ha già spostata da un'altra parte. Condividi la sensazione?
Comunque per me è stato un piacere leggere te, lui e tutti gli altri partecipanti a questo thread. Forse riuscirò anche a perdonarti quella frase sull'inutilità dell'arte
:occhiol:
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Messaggio da minstrel »

Cogitabonda ha scritto:Caro Minstrel, una volta ho detto a Mauro1971 che discutere con lui a volte è come cercare di guardare negli occhi qualcuno che si muove come la pallina di un flipper. Gli rispondi su una cosa e lui te l'ha già spostata da un'altra parte. Condividi la sensazione?
In questo caso si. Ma può anche essere che non ho capito nulla di quel che ha scritto per mia ignoranza pura (così come lui non ha probabilmente inteso alcuni termini filosofici).
Forse riuscirò anche a perdonarti quella frase sull'inutilità dell'arte
ahahah, prima devo perdonare io te che mi dai tanta responsabilità dovuta al farmi sentire utile! :ironico: :ok:
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Messaggio da Mauro1971 »

minstrel ha scritto:
Cogitabonda ha scritto:partita truccata
Cogi... ma perchè mi fai questi assist a Minstrel che non vede l'ora di sgusciarsene in qualche modo invece di controbattere punto-punto alle mie risposte? :ironico:
Vedi Cogi, forse hai anche tu la mia sensazione: a me sembra che a Mauro interessi un ambito ristretto e quando gli fai notare i limiti di tale ambito che nascono affrontando alcuni argomenti, li supera semplicemente dicendo che oltre tutto è invenzione, non è probatorio, strisciatine di prete.
Ma soprattutto mi sembra che spesso tira per i capelli l'ambito ristretto in cui si vuole chiudere.
Ed è un atteggiamento che un pò mi dispiace, per questo che rispondo spesso in questi thread.
Sarà ristretto ma almeno si basa su osservazioni e dati reali, si basa sul tentativo di cercare di scoprire come funziona il pensare, la coscienza e quant'altro.
La filosofia... è come se quardasse un'automobile, senza sapere come è fatta e come funziona, e cercasse di "SPIEGARLA" senza neppure toccarla.
Faccio una sintesi semi-seria dei nostri misunderstanding:
Come mai non ci hai messo quella del cervello che sarebbe un organo di senso??? :ironico:
Gli dico che se siamo energia (e mi da ragione) allora l'energia deve pensarsi sicuramente. E lui dice che siamo energia decelerata e che certamente pensa.
Gli chiedi le prove che l'energia si pensi e lui propone la mia (la prova è che mi penso) che fonda il mio argomento logico (logica che usa per relazionare i dati quando parla di scienza) che però da me non accetta. Però se dico io che "il pensiero si pensa", Mauro dice è una afferamzione incomprensibile: vuol dire tutto e niente.
E fa notare che ci sono tanti tipi di energia (secondo l'uomo, le cose sanno che esistono tante energie?) e che se chiamo tutto "energia" faccio casino. Io gli dico che stiamo astranendo, energia è tutto (!) e lui dice che non esiste e sto portando l'argomento in terreni fangosi. Il cervello fa elaborazioni complessissime. Cosa sono queste elaborazioni? Energia? No! Cosa? Qualsiasi cosa tranne energia altrimenti il mio argomento si fonda. Cosa sono? elaborazioni complessissime! Ah.
Intanto l'autocoscienza e tutto quello che ci circonda continua ad esistere e si chiede dove vogliamo andare a parare.
Mon cher.

E=mc2 mi va benissimo tutto è energia, ma in questo caso sarebbe energia radiale, quella che irradia appunto da un'atomo quando per fissione o fusione una parte della sua massa (oltre che delle forze nucleari) si trasforma appunto in "energia".
Ora non è certo questa energia che possa in alcun modo computare ofare alcun chè se non essere energia senza alcuna altra possibilità. Questa energia non trasmette informazione.

Tu mi stavi parlando di quella energia, ha un qualche senso?
No.

Bisogna parlare di energia bioelettrica e biochimica, cioè da quell'energia rilasciata nel trasferimento di ioni lungo le membrane dei neuroni oppure rilasciata da reazioni chimiche negli stessi.
In questo caso non è l'enegia di per sè che fa qualcosa, ma sono o il dato che trasmette, o il meccanismo che va ad attivare, o il dato che va a leggere a essere il nostro pensiero.
E noterai che c'è una bella differenza.
Tu mi parli di "energia che tocca se stessa", perdonami ma siamo a livelli di newaggiari che parlano di piramidi di cristallo e la loro "energia".

Per dirtela in termini forse a te più comprensibili: tutto è energia, ma sono le forme che questa prende cambiando "stato" a rendere possibile l'universo, comprese le elaborazioni del nostro cervello. Questi diversi stati hanno caratteristiche, "qualità" molto diverse da quelle dell'energia "E" dell'equazione di Einstein.

Credevo che non ci fosse molta necessità di chiarimento in questo... insomma, siamo all'ABC.
and again:
Non è riduzionista perché il cervello è più delle sue parti; ci sono anche i collegamenti (le elaborazioni complessissime)... E io gli dico che le parti E i collegamenti (TUTTI!) sono materiali, sono energia in epistemologia e l'energia si pensa sicuramente secondo lui, quindi mi chiedo dove ha le prove e quindi ogni atomo visto che è energia deve pensarsi?
Lo vedi che sono affermazioni senza senso?
Tutto è energia quindi tutto è uguale. Questo è sragionare.
Quindi anche un PC no? No quello è manufatto e il cervello no.
Minstrel, questo non è stato detto. Stavi facendo un escursus sulla creazione, ed il discorso rientrava in quei termini, non sulla "capacità di ragionare".
Stai mischiando le carte e manipolando le parole a tuo favore.
Perché? Perché il cervello non l'ha fatto nessuno, è naturale cioè esiste e basta. Scuusa, ti sembra logico rispetto alla tua esperienza? Dal nulla nasce tutto? Sei OT (e sono sicuro che non aveva voglia di rispondermi sul nulla quantistico che fa nascere tutto, peccato che il nulla quantistico sia TUTTO rispetto al nulla che dico io! ... ma sono OT).
Si, sei ot perchè questo non ha nulla a che vedere con la "coscienza", se non indirettamente e senza prove concrete sulla stessa.
Faccio esempi scientifici e lui scambia i termini e dice che un conto è parlare di energia (e finora avevamo parlato di quello), un conto è informazione (dunque sono questo le elaborazioni complessissime?). C'è energia ed energia. NOn bisogna far confusione. Stringi stringi però tutto alla fine è energia (anche la materia solida come dice Einstein) e l'energia nell'universo è finita o infinita?
Finita.
Per forza, sei de coccio.
Ti ho ben spiegato sopra come il tuo assioma "tutto è energia quindi è tutto uguale" sia assolutamente falso, da questo punto di vista. Ed anche molto ingenuo.
Si, ma i computer quantistici processano più informazione del numero di atomi presenti nell'universo. Ma l'informazione processata è energia? Quanta energia serve per processare un processo infinito? Se serve energia infinita allora dove la si trova? Non è come voler costruire il motore perpetuo? No, quello centra niente. C'è energia e energia. E poi c'è informazione (che sono elaborazioni complessissime). Peccato che per la scienza tutto è energia. Tutto. L'informazione è energia.
No, l'informazione è informazione e quando c'è un passaggio di informazione questo avviene tramite qualche forma di energia, non quella radiale però, quella distrugge tutto. Ah, ovviamente nel passaggio dell'informazione deve esserci una fonte trasmittente fatta di materia ed un supporto ricevente fatto di materia. Se uno dei due è accelerato al quadrato della velocità della luce l'informazione non viene trasmessa. Può addirrittura essere persa.
Risultato? La filosofia - materia fondamentale per fondare la scienza - ci fa una figura barbina perché il sottoscritto prima di comprendere la terminologia in campo ci impiega troppo e questo contribuisce ad alimentare l'idea in Mauro che questa materia è sempre più inutile (scusa logos, scuuusaaa!).
Sei tu che me ne stai dando ancora ora conferma Minstrel.
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Ma cercare di capire che i qui pro quo qui hanno imperato a causa di terminologie vaghe ed ondivaghe. Almeno a me questa discussione mi ha aiutato a fare chiarezza su alcuni punti dell'argomento filosofico da me proposot tutt'altro che invalido ed invalidato e mi ha ricordato il motivo per cui tutti i libri scientifici seri hanno le premesse metodologiche e terminologiche all'inizio della trattazione...
Minstrel.
Non conosci in modo sufficiente "l'energia" per poterne parlare con cognizione di causa, dicendo delle cose del tutto insensate.
Usi una filosofia che non ha la benchè minima idea di cosa sia il "pensiero" e di come funzioni. Non ha idea di cosa sia la consapevolezza, o l'autoconsapevolezza, non avete neppure la benchè minima idea se sia una funzione del "pensiero" o se sia una funzione a se stante. Non ne sapete nulla di cosa sia tutto questo e di come funzioni in realtà, eppure la tua filosofia vuole decideri a priori cosa questo possa fare o meno, se queste siano funzioni del cervello o meno, senza alcunchè di concreto nelle vostre mani.

Per cui dimmi Minstrel, a tutte queste cose che ti sto dicendo da tutta la discussione, quando deciderai di rispondere, o sguscerai ancora usando una logica senza capo ne coda e scambiando la tua ignoranza (assieme a quella della tua filosofia) come mie "incomprensioni"???

Parlami ancora di "energia" e di "cervello quale organo di senso" Minstrel, te ne prego. :fronte:
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Messaggio da Mauro1971 »

Cogitabonda ha scritto:Caro Minstrel, una volta ho detto a Mauro1971 che discutere con lui a volte è come cercare di guardare negli occhi qualcuno che si muove come la pallina di un flipper. Gli rispondi su una cosa e lui te l'ha già spostata da un'altra parte. Condividi la sensazione?
Comunque per me è stato un piacere leggere te, lui e tutti gli altri partecipanti a questo thread. Forse riuscirò anche a perdonarti quella frase sull'inutilità dell'arte
:occhiol:
No, non ci sto.

Cara mia, il flipper è Minstrel, che non mi ha risposto una volta punto per punto, obbligandomi a spaziare per argomenti anche non attinenti con il tema in questione.
E perdonami, ma in questo caso rigiro in toto l'accusa al fronte opposto.

Io sarei il flipper.

Un flipper di pura energia che però è un organo di senso.
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Messaggio da minstrel »

Certo che sono ignorante in scienza ed è per questo che ho chiesto ad un amico scienziato di darmi esempi per farti comprendere l'argomento (che non è mai cambiato).
Però se c'è una cosa che non riesco a sopportare è vedere che parli di "punto su punto" quando ho appena scritto che tutta la discussione si basa su misunderstanding terminologici e di metodo. I tuoi punti andrebbero trascritti con la mia terminologia e forse ti accorgeresti che non rispondono a nulla. Ma come fai a "trascriverli" se non conosci la terminologia filosofica a cui faccio riferimento e enmmeno ti interessa perché per te la filosofia, che fonda la scienza, non è necessaria ne probante?

Ti trascrivo, secco secco, quello che mi ha scritto il mio amico...

"Ma cosa significa che «qui si tratti di trasmissione ed elaborazione dell'informazione. E' un pochino diverso da un semplice "trasporto di energia".»
Guarda che il tuo amico proprio capisce poco: l'informazione è trasporto di energia.
Per giunta mi sembra più inteeresato dalla fantascienza che dal discorso scientifico: stai perdendo il tuo tempo, sinceramente."

Ovvio non ti conosce, ovvio non ha letto tutta la discussione, ovvio che in quel momento stava a fare chissà che calcolo o che esperimento e mica può star dietro a tutte le mail che arrivano, ovvio che è uno che le cose non le manda a dire però se mi scrive così uno scienziato (che mi ha tirato le orecchie spesso) non me lo scrive per farmi contento.
Allora mi dico: caspita se uno scienziato mi dice che Mauro sta viaggiando nella fantascienza in alcuni passaggi, devo dirglielo o almeno cercare di capire dove questo fatto avviene e fare in modo che si ponga un problema e non dia per scontato che il percorso che sta seguendo sia l'unico possibile, anche solo per la stima che ho di lui e della sua intelligenza.

Tutto qui.

EDIT: il mio amico non ha letto tutta la discussione non perché abbia trascritto io i commenti tagliandoli ad hoc, ma perché gli ho detto di leggere da quando sono entrato io nella discussione e quindi in teoria (da quel che so) non ha letto i primi interventi.
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Messaggio da Mauro1971 »

minstrel ha scritto:Certo che sono ignorante in scienza ed è per questo che ho chiesto ad un amico scienziato di darmi esempi per farti comprendere l'argomento (che non è mai cambiato).
Però se c'è una cosa che non riesco a sopportare è vedere che parli di "punto su punto" quando ho appena scritto che tutta la discussione si basa su misunderstanding terminologici e di metodo. I tuoi punti andrebbero trascritti con la mia terminologia e forse ti accorgeresti che non rispondono a nulla. Ma come fai a "trascriverli" se non conosci la terminologia filosofica a cui faccio riferimento e enmmeno ti interessa perché per te la filosofia, che fonda la scienza, non è necessaria ne probante?

Ti trascrivo, secco secco, quello che mi ha scritto il mio amico...

"Ma cosa significa che «qui si tratti di trasmissione ed elaborazione dell'informazione. E' un pochino diverso da un semplice "trasporto di energia".»
Guarda che il tuo amico proprio capisce poco: l'informazione è trasporto di energia.
Per giunta mi sembra più inteeresato dalla fantascienza che dal discorso scientifico: stai perdendo il tuo tempo, sinceramente."

Ovvio non ti conosce, ovvio non ha letto tutta la discussione, ovvio che in quel momento stava a fare chissà che calcolo o che esperimento e mica può star dietro a tutte le mail che arrivano, ovvio che è uno che le cose non le manda a dire però se mi scrive così uno scienziato (che mi ha tirato le orecchie spesso) non me lo scrive per farmi contento.
Allora mi dico: caspita se uno scienziato mi dice che Mauro sta viaggiando nella fantascienza in alcuni passaggi, devo dirglielo o almeno cercare di capire dove questo fatto avviene e fare in modo che si ponga un problema e non dia per scontato che il percorso che sta seguendo sia l'unico possibile, anche solo per la stima che ho di lui e della sua intelligenza.

Tutto qui.
Io invece ho un amico teologo che mi ha detto che sei un eretico.

Ehhh, dovevo dirtelo si.

Mio cugino invece fa il croupier a Montecarlo, ma non ha nulla da dire al riguardo.

Ma che davvero? Mo le discussioni avvengono con "il mio amico ha detto che"???

O ti spieghi bene dicemdomi dove sarei "fantascientifico", oppure vediamo.

Intanto come di consueto, le parti che ti mettono in crisi le salti a piè pari, usando parole (forse) di un tuo amico per screditarmi.

E screditami Minstrel, ma i punti sui quali ho fatto dei j'accuse precisi non hai risposto, e per quel che riguarda il trasporto dell'informazione, rileggi un paio di commenti più su, noterai che mi sono spiegato meglio...

Ma pensa te che squallore...
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Forse ho fatto male a riportare quello che mi ha scritto e non perché te la sei presa, quanto perché in fondo non ti è d'aiuto. E su questo hai ragione. Però, accidenti, se mi credi questo è quello che mi ha scritto dopo che hai riletto le sue parole e commentate. Paro paro. Dunque fosse capitato a me, dal tuo amico teologo, partirei da quelle parole per capire dove sbaglio. Certo, se ci credo, ovvio.
Comunque per chiarire che non mi sono inventato nulla (e magari! I suoi esempi e analogie a me non sono proprio venuti in mente) il mio amico è l'autore di questo scritto ed è blogger insieme al sottoscritto in una nuova avventura web: il blog croce-via.

Almeno mi si può anche tacciare di infilare pubblicità a tradimento! :ironico:

Resta inteso che la mia intenzione è puramente in buona fede. Ovvio che mi si può dire di farmi i fatti miei e continuare il mio percorso senza disturbare quelli altrui. Avreste tutte le ragioni.

A presto! :strettamano: :sorriso:
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minstrel ha scritto:Forse ho fatto male a riportare quello che mi ha scritto e non perché te la sei presa, quanto perché in fondo non ti è d'aiuto. E su questo hai ragione. Però, accidenti, se mi credi questo è quello che mi ha scritto dopo che hai riletto le sue parole e commentate. Paro paro. Dunque fosse capitato a me, dal tuo amico teologo, partirei da quelle parole per capire dove sbaglio. Certo, se ci credo, ovvio.
Comunque per chiarire che non mi sono inventato nulla (e magari! I suoi esempi e analogie a me non sono proprio venuti in mente) il mio amico è l'autore di questo scritto ed è blogger insieme al sottoscritto in una nuova avventura web: il blog croce-via.

Almeno mi si può anche tacciare di infilare pubblicità a tradimento! :ironico:

Resta inteso che la mia intenzione è puramente in buona fede. Ovvio che mi si può dire di farmi i fatti miei e continuare il mio percorso senza disturbare quelli altrui. Avreste tutte le ragioni.

A presto! :strettamano: :sorriso:
1) Hai affermato che il tuo amico è un fisico e che:
stava a fare chissà che calcolo o che esperimento
Me lo stai presentando quindi come un fisico che fa attivamente fisica.
Ma, nel link da te citato leggo:
Ho il piacere di annoverare a Tavola Alta un nuovo collaboratore. Trattasi di un personaggio di alto profilo professionale, con Master in Fisica Matematica conseguito presso l’università di Ginevra e Dottorato in Fisica Nucleare e Corpuscolare nello stesso ateneo.
apperi, i titoli ce li ha.
Ma...
Esperto in gestione risorse umane e in management aziendale, ha lavorato per società multinazionali nei diversi continenti. Insegna Business Ethics, Leadership e Management presso alcune università americane in Europa. Sta preparando un dottorato in Business Administration (DBA) sul tema dell’applicazione della teoria delle virtù nel campo della Corporate Social Responsibility (CSR).
A quanto leggo sono parecchi anni che non "pratica" la fisica occupandosi di tutt'altro.
Ora, che possa essere occupato in qualche calcolo... ma si direbbe difficile che potesse essere nel mentre di qualche esperimento, visto che, sempre stando a quanto scritto, si occupa di tutt'altro.
A volerla proprio dire tutta, malgrado la laurea, potrebbe anche essere definito un manager più che uno scienziato.

Inoltre:
È da notare che la maggioranza degli approcci filosofici evoluzionistico-scientisti concordano nel presentare i fenomeni legati alla comparsa della vita o del pensiero come dovuti al caso: come conseguenza, se sono coerenti con le loro premesse, essi devono ammettere che l’esistenza di condizioni simili a quelle che esistevano sulla Terra su un altro pianeta non vi condurranno per forza all’emergenza della vita o del pensiero. La scoperta dell’apparizione di fenomeni vitali su altri pianeti sarebbe quindi una sconfessione dell’ipotesi scientista del puro caso, perché, in realtà, dimostrerebbe l’esistenza di una distorsione alle leggi della pura casualità, in quanto aumenterebbe la frequenza dell’apparire del fenomeno vitale in modo tale da rendere l’uso della nozione di puro caso contraddittorio con i calcoli probabilistici delle ricorrenze.
Scusa, ma qui ha detto una boiata. Il fatto che "non vi condurranno per forza" non significa "per forza non devono condurre" significa che può condurre come non condurre, mentre successivamente afferma che se per caso trovassimo altra vita, allora il principio verrebbe falsificato.
Ma il principio dice che potrebbe come no, contempla anche la possibilità che "ricapiti".

:pugnopc:

Io sono solo diplomato in ragioneria sai Minstrel, però sti strafalcioni non li faccio. Con tutto il rispetto per il tuo amico.

Mio cugino invece si.
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Messaggio da Cogitabonda »

Ti dirò, Mauro, che trovo del tutto legittimo, anzi spesso desiderabile, voler restringere il campo quando si vuole discutere un argomento. Perciò, ad esempio, se ad un certo punto dici "io volevo confutare Moscone" la tua risposta mi sta bene. Però mi sembra che Minstrel abbia ragione quando dice che a volte hai stiracchiato i confini di quel campo, da qui il mio non-stupore se Minstrel non ti rispondeva sempre punto per punto. Mica è facile decidere la prossima mossa se credevi di giocare a basket e l'avversario si mette a calciare il pallone.
Io parlavo di partita truccata perchè rifiuti il ragionamento astratto come strumento di dimostrazione di qualcosa che (se c'è) nulla ha di materiale o di dimensionabile.
E poi c'è un'altra cosa. Avevi scritto:
Se invece qualcuno dimostrasse l'esistenza di una forma di energia/materia di altro tipo che influenzasse la nostra dimensione materiale senza poterne essere influenzata e che il nostro pensiero, la nostra consapevolezza fossero funzioni operate da questa e non dal nostro cervello, allora avrei torto.
A me sembra una richiesta impossibile. Tanto per cominciare bisognerebbe capire quanto questa forma di energia/materia dovrebbe essere diversa da quelle già note per soddisfare le tue condizioni, senza che tu obietti "siamo sempre nell'ambito della fisica". Poi poni queste condizioni: il qualcosa in questione dovrebbe influenzare la nostra dimensione materiale senza esserne influenzata. Perchè? L'anima sarebbe meno anima se fosse "sporcata" dal nostro fisico? L'ultima tua condizione è che si debba dimostrare che è solo questo qualcosa a operare il nostro pensiero e la nostra consapevolezza senza che il cervello vi abbia parte. Poichè tutti ormai sappiamo quali effetti può avere sui nostri pensieri un alcaloide, uno psicofarmaco o una lesione cerebrale, stai chiedendo l'impossibile. L'ipotesi di un'anima che agisca insieme al cervello, a volte in accordo, a volte tirando in direzioni diverse, l'hai esclusa in partenza? A me non sembra giusto che nel momento in cui sostieni che una certa cosa non c'è, tu detti le regole su come quella cosa dovrebbe essere se ci fosse.

Detto questo, ripeto che ti ho comunque letto volentieri perchè c'erano molti spunti e idee interessanti in quello che hai scritto.
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Mauro1971 ha scritto:Scusa, ma qui ha detto una boiata. Il fatto che "non vi condurranno per forza" non significa "per forza non devono condurre" significa che può condurre come non condurre, mentre successivamente afferma che se per caso trovassimo altra vita, allora il principio verrebbe falsificato.
Ma il principio dice che potrebbe come no, contempla anche la possibilità che "ricapiti".
Bene Mauro, allora scrivilo lì: i commenti sono aperti e ti risponderebbero delle persone che sono fisici o che se sono manager un paio di esami di analisi e di fisica li hanno fatti. Quale miglior modo di capire meglio il proprio percorso se non esponendolo in un confronto? In fondo è quello che spesso faccio qui.
Io sono solo diplomato in ragioneria sai Minstrel, però sti strafalcioni non li faccio. Con tutto il rispetto per il tuo amico.
Anche io, a parte gli studi musicali, sono solo diplomato in ragioneria. Ed è anche per questo che se leggo lo scritto di un fisico - scritto che per altro ha passato il vaglio della lettura dell'intera equipe di Critica scientifica - e ci trovo quello che mi sembra un errore grossolano mi fermo e penso: "minstrel, non è che forse il primo a sbagliare in questo caso sei tu? Epperò..."
allora sai che faccio? Scrivo un commento e domando! Con umiltà dico: "ma non è che? Forse mi manca qualche passaggio sorry..." e di solito le risposte non sono: "la tua è fantascienza!" bensi "vedi caro, da un punto di vista blablabla"
Ho fatto sempre così per dialogare e il tutto ha sempre funzionato alla grande. Tant'è che questi "amici" non è che li ho conosciuti all'università di Ginevra che non ho frequentato o nel conservatorio dove ho dato esami, ma li ho conosciuti su web. Poi da cosa nasce cosa, io chiedo loro rispondono, loro chiedono io do il mio parere, cresce la stima reciproca e così via.
Abbiamo uno strumento meraviglioso che è internet che, se ben gestito, ci permette davvero di entrare in relazioni che fino a 20 anni fa erano impensabili!
Ho un dubbio su un libro? Scrivo al biblista, mi risponde e con il tempo diventiamo amici.
Ho un dubbio su una lezione di filosofia trovata su web? Scrivo al docente e questo mi risponde e mi dice di perseverare e se serve c'è!

Caspita, che meraviglia! :)

Scrivi lì le perplessita. Davvero: buon cammino!
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Messaggio da Mauro1971 »

Cogitabonda ha scritto:Ti dirò, Mauro, che trovo del tutto legittimo, anzi spesso desiderabile, voler restringere il campo quando si vuole discutere un argomento. Perciò, ad esempio, se ad un certo punto dici "io volevo confutare Moscone" la tua risposta mi sta bene. Però mi sembra che Minstrel abbia ragione quando dice che a volte hai stiracchiato i confini di quel campo, da qui il mio non-stupore se Minstrel non ti rispondeva sempre punto per punto. Mica è facile decidere la prossima mossa se credevi di giocare a basket e l'avversario si mette a calciare il pallone.
Io parlavo di partita truccata perchè rifiuti il ragionamento astratto come strumento di dimostrazione di qualcosa che (se c'è) nulla ha di materiale o di dimensionabile.
E poi c'è un'altra cosa. Avevi scritto:
Se invece qualcuno dimostrasse l'esistenza di una forma di energia/materia di altro tipo che influenzasse la nostra dimensione materiale senza poterne essere influenzata e che il nostro pensiero, la nostra consapevolezza fossero funzioni operate da questa e non dal nostro cervello, allora avrei torto.
A me sembra una richiesta impossibile. Tanto per cominciare bisognerebbe capire quanto questa forma di energia/materia dovrebbe essere diversa da quelle già note per soddisfare le tue condizioni,
E no, aspetta un momento, le condizioni non sono le mie, ma quelle esposte da Moscone, che sono poi quelle "classiche". Non me le sono inventate io.
L’essere umano si autodetermina razionalmente; infatti, giudica i mali da evitare e i beni da perseguire e tra questi il bene particolare scelto dalla volontà. L’uomo possiede il libero arbitrio, il quale presuppone l’esercizio di due facoltà: l’intelletto e la volontà.
Queste facoltà sono immateriali, quindi spirituali: chi ha mai pesato il concetto di peso? Chi ha mai visto la scelta di stare in piedi o seduto?
senza che tu obietti "siamo sempre nell'ambito della fisica". Poi poni queste condizioni: il qualcosa in questione dovrebbe influenzare la nostra dimensione materiale senza esserne influenzata. Perchè? L'anima sarebbe meno anima se fosse "sporcata" dal nostro fisico?
Anche qui è sempre Moscone che pone questo punto in modo essenziale.
Il principio di causa è indispensabile per spiegare il perché dell’esistenza nell'essere umano di operazioni di carattere spirituale.
Ciò che è spirituale può essere causato da ciò che è materiale? La materia può causare qualcosa di spirituale, cioè di immateriale?
I filosofi scolastici medioevali rispondevano senza esitazione a tale quesito: “nemo dat quod non habet” (nessuno dà ciò che non ha), in ottemperanza al principio di non contraddizione, che è la legge fondamentale di tutta la realtà.
Per cui non prendertela con me.
L'ultima tua condizione è che si debba dimostrare che è solo questo qualcosa a operare il nostro pensiero e la nostra consapevolezza senza che il cervello vi abbia parte.
"Ciò che è spirituale può essere causato da ciò che è materiale? La materia può causare qualcosa di spirituale, cioè di immateriale?
I filosofi scolastici medioevali rispondevano senza esitazione a tale quesito: “nemo dat quod non habet” (nessuno dà ciò che non ha), in ottemperanza al principio di non contraddizione, che è la legge fondamentale di tutta la realtà."

Perdonami, ma se l'affermazione è questa va da se che il cervello non possa, in quanto ente materiale, non produrre nè intelletto nè volontà, seguendo sempre le parole di Moscone.
Di nuovo come vedi non sono richieste che pongo arbitrariamente ma sulla base di ciò che è stato affermato "dall'altra parte".
Poichè tutti ormai sappiamo quali effetti può avere sui nostri pensieri un alcaloide, uno psicofarmaco o una lesione cerebrale, stai chiedendo l'impossibile.
Quindi le affermazioni di Moscone, che penso si possa supporre siano una delle posizioni più classiche della Chiesa sulla questione, sono impossibili.
Su questo siamo perfettamente d'accordo Cogi, è ciò che sto sostenendo dal mio primo intervento.
L'ipotesi di un'anima che agisca insieme al cervello, a volte in accordo, a volte tirando in direzioni diverse, l'hai esclusa in partenza? A me non sembra giusto che nel momento in cui sostieni che una certa cosa non c'è, tu detti le regole su come quella cosa dovrebbe essere se ci fosse.
Io no, Moscone si.
Le mie "richieste", come ho fatto notare si basano sulle sue autorevoli affermazioni filosofiche.
Che sono impossibili, come hai fatto giustamente notare.
Detto questo, ripeto che ti ho comunque letto volentieri perchè c'erano molti spunti e idee interessanti in quello che hai scritto.
Pensa se non ti fossi piaciuto... :abbr: :abbr: :abbr: :ok:
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Messaggio da Mauro1971 »

minstrel ha scritto: Bene Mauro, allora scrivilo lì: i commenti sono aperti e ti risponderebbero delle persone che sono fisici o che se sono manager un paio di esami di analisi e di fisica li hanno fatti. Quale miglior modo di capire meglio il proprio percorso se non esponendolo in un confronto? In fondo è quello che spesso faccio qui.
No Minstrel.
Io sto facendo qui una discussione con te, non mi necessita aprire un'altro "fronte".
Tra l'altro questo tuo amico è persona di cui già avevi (credo fossi tu, ma non ci metto la mano sul fuoco) linkato un lavoro su altra piattaforma, sempre prettamente Cattolica. Ricordo il curriculum, esattamente lo stesso.
Io sono solo diplomato in ragioneria sai Minstrel, però sti strafalcioni non li faccio. Con tutto il rispetto per il tuo amico.
Anche io, a parte gli studi musicali, sono solo diplomato in ragioneria. Ed è anche per questo che se leggo lo scritto di un fisico - scritto che per altro ha passato il vaglio della lettura dell'intera equipe di Critica scientifica -
C'è solo un piccolo difetto, che essendo innanzitutto un sito Cattolico, sono prima Cattolici ed in secondo luogo persone competenti in campo scientifico.
Ho letto molte cose di scienziati Cattolici, anche in altri campi, ed ho notato in molti proprio il fatto che prima di essere scienziati erano Cattolici.
Questo porta a delle manipolazioni della scienza per adeguarla in qualche modo al credo professato.
E questo non mi interessa.
e ci trovo quello che mi sembra un errore grossolano mi fermo e penso: "minstrel, non è che forse il primo a sbagliare in questo caso sei tu? Epperò..."
allora sai che faccio? Scrivo un commento e domando! Con umiltà dico: "ma non è che? Forse mi manca qualche passaggio sorry..." e di solito le risposte non sono: "la tua è fantascienza!" bensi "vedi caro, da un punto di vista blablabla"
Ho fatto sempre così per dialogare e il tutto ha sempre funzionato alla grande. Tant'è che questi "amici" non è che li ho conosciuti all'università di Ginevra che non ho frequentato o nel conservatorio dove ho dato esami, ma li ho conosciuti su web. Poi da cosa nasce cosa, io chiedo loro rispondono, loro chiedono io do il mio parere, cresce la stima reciproca e così via.
Abbiamo uno strumento meraviglioso che è internet che, se ben gestito, ci permette davvero di entrare in relazioni che fino a 20 anni fa erano impensabili!
Ho un dubbio su un libro? Scrivo al biblista, mi risponde e con il tempo diventiamo amici.
Ho un dubbio su una lezione di filosofia trovata su web? Scrivo al docente e questo mi risponde e mi dice di perseverare e se serve c'è!

Caspita, che meraviglia! :)

Scrivi lì le perplessita. Davvero: buon cammino!
Come sopra, no.
Preferisco camminare con le mie gambe, e quando ci sono queste discussioni non vado a chiedere ad altri.
Ma quando capita qualcosa che davvero mi perplime, ho la fortuna di conoscere fisici sia teorici che sperimentali e di poter chiedere, quando è il caso.
Mio cugino invece si.
buahahahahah. Anche il tuo una volta è morto?! :risata:

:strettamano:
No, nessuno dei due. Mia zia il mese scorso si.
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Buon cammino!

Edit: Trianello non ha passato solo un ebook favoloso, ma una vera miniera d'oro. Peccato che probabilmente saranno tutti scienziati cattolici...
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Fra le dispense ecco una conferenza del Basti dove dalla seconda slide piglio:

Teorie del mente-corpo
Teorie dualiste, moniste, duali del rapporto Mente-Corpo:
1.Teorie dualiste: mente = spirito nella macchina, due entità diverse che interagiscono (interazionismo : incompatibile con la fisica e il I Principio)
2.Teorie moniste: mente = insieme di particolari funzioni del cervello ( riduzionismo: incompatibile con la logica: cervello non è un computer)
3.Teorie duali: anima come forma “informazione” che ordina dinamicamente la materia per produrre l’unità del corpo vivente individuale umano = persona (ilemorfismo: “il corpo è già anima perché è materia + informazione” QFT)

Già dalal seconda slide si capisce che io pensavo che Mauro esprimesse la seconda teoria (e lui probabilmente pensa che la Chiesa esprima la prima teoria). Probabilmente invece lui è per la terza. Oppure non è per nessuna.
Non lo so, comunque di una cosa sono sicuro: questa sera so cosa fare! :ironico:
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Cartesio ? Non conoscevo la filosofia cartesiana...interessante... :occhiol:

Ragazzi io la metto per quelli come me che non la conoscevano... :help:
:ciao: :strettamano:
René Descartes[1] [ʀəˈne deˈkaʀt], latinizzato in Renatus Cartesius e italianizzato in Renato Cartesio[2] (La Haye en Touraine, 31 marzo 1596 – Stoccolma, 11 febbraio 1650) filosofo e matematico francese. Ritenuto fondatore della filosofia e della matematica moderna.
]Il pensiero di Cartesio rappresenta una tappa fondamentale nel passaggio dal Rinascimento all’età moderna.
La sua analisi muove da un assunto sostanziale: la filosofia non deve essere una disciplina puramente
speculativa, bensì rispondere anche a esigenze di tipo pratico, e fungere da guida per l’orientamento
dell’uomo nel mondo e per il conseguimento di una migliore qualità della vita. Per raggiungere tale obiettivo
l’indagine deve seguire una pista ben definita, darsi regole precise (perciò trovare un metodo e fondarlo) e
procedere secondo i canoni esatti della ragione matematica, i soli a fornire una certezza dal rigore
scientifico. ..


Un aspetto basilare della sua speculazione è l’interpretazione dualistica della realtà: da un lato la sostanza
pensante, consapevole e libera, che costituisce l’io; dal ’altro la sostanza corporea, divisibile in parti e quindi
estesa, inconsapevole e meccanicamente determinata, che costituisce le cose. ” La sostanza cui inerisce
immediatamente il pensiero è chiamata Spirito. La sostanza che è il soggetto immediato dell’estensione e
degli accidenti che presuppongono l’estensione, come pure della figura, della posizione, del movimento
locale si chiama Corpo.*…+ Noi concepiamo chiaramente lo Spirito, cioè una sostanza pensante, senza il
corpo, cioè una sostanza estesa, e d’altra parte concepiamo con uguale chiarezza il Corpo senza lo Spirito. Lo
Spirito, quindi, può essere senza il Corpo e il Corpo senza lo Spirito. Ora, le sostanze che possono essere l’una
senza l’altra sono realmente distinte,*…+ dunque lo Spirito e il Corpo sono realmente distinti.”


Secondo Cartesio chi garantisce che ciò che l’uomo pensa di sé o del mondo sia vero e non pura illusione
generata dal suo stesso pensiero è Dio il quale, come Creatore sovranamente buono, non può certo
ingannarlo e, rappresenta il riferimento sostanziale attraverso cui inverare il metodo stesso della ricerca.


Coscienza di sé:

Cartesio ritiene che il criterio basilare della verità sia l'evidenza, ciò che appare semplicemente e
indiscutibilmente certo, mediante l'intuito. Il problema nasce nell'individuazione dell'evidenza, che si traduce
nella ricerca di ciò che non può essere soggetto al dubbio. Pertanto, dacché la realtà tangibile può essere
ingannevole in quanto soggetta alla percezione sensibile (dubbio metodico) e al contempo anche la
matematica e la geometria (discipline che esulano dal mondo sensibile) si rivelano fasulle nel momento in
cui si ammette la possibilità che un'entità superiore (colui che Cartesio soprannomina genio maligno) faccia
apparire come reale ciò che non lo è (dubbio iperbolico), l'unica certezza che resta all'uomo è che, per lo
meno, dubitando, l'uomo è sicuro di esistere. L’uomo riscopre la sua esistenza nell'esercizio del dubbio.
Cogito ergo sum: dal momento che è propria dell'uomo la facoltà di dubitare, l'uomo esiste. Partendo dalla
certezza di sé, Cartesio arriva, formulando tre prove ontologiche, alla certezza dell'esistenza di Dio. Dio, che nella concezione cartesiana è bene e pertanto non può ingannare la sua creazione (l'uomo), si rende garante
del metodo, permettendo al filosofo di procedere alla creazione dell'edificio del sapere.......


http://www.portalefilosofico.com/portal ... ambito.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Messaggio da Cogitabonda »

@ Mauro1971
Grazie mille per le risposte. Se prima non mi sentivo molto interessata a leggere Moscone adesso sono convinta che, per me, non ne vale la pena.
Ciao!
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Messaggio da Francesco Franco Coladarci »

Mauro1971
C'è solo un piccolo difetto, che essendo innanzitutto un sito Cattolico, sono prima Cattolici ed in secondo luogo persone competenti in campo scientifico.
Ho letto molte cose di scienziati Cattolici, anche in altri campi, ed ho notato in molti proprio il fatto che prima di essere scienziati erano Cattolici.
Questo porta a delle manipolazioni della scienza per adeguarla in qualche modo al credo professato.
E questo non mi interessa.
Ma vedi, tale ragionamento può benissimo essere ribaltato, per il fatto che uno scienziato sia "Ateo" e poi scienziato secondo la tua affermazione inficerebbe l'argomento che tale scienziato "Ateo" propone, messa così la cosa, non se ne esce, poiché si parte non più da un argomento fine a se stesso ma da un pregiudizio che esclusivamente soggettivo, non dimostrabile ne da una parte ne dal'altra, dunque, il fatto di manipolare non credo che gli scienziati atei siano da meno , inoltre vedo che si sorvola su quello che è "il Principio di Causalità", e su questo principio, ci vanno a sbattere gli atei, poiché dal mio punto di vista sono solo discorsi puramente tautologici, se c'è un effetto c'è una causa, il resto sono solo che chiacchiere che non inficiano tale principio, inoltre vi è anche il "Principio dell'Entropia" , il quale risulta essere scomodo, vedi Mauro quello che ti ho citati sono realtà osservabili e ripetibile, oltre questo è solo speculazione, ma se lo è da una parte lo è anche dall'altra, e tu non puoi affermare una verità quando tale non è, al massimo potresti dire che secondo te "probabilmente le cose stanno così" ma un'affermazione categorica non la puoi fare proprio per i principi sopra esposti, e questo vale anche per la contro parte.

Per Cogi
@ Mauro1971
Grazie mille per le risposte. Se prima non mi sentivo molto interessata a leggere Moscone adesso sono convinta che, per me, non ne vale la pena.
Ciao!
Per dire che "non ne vale la pena", bisogna prima leggerlo, non posso dire che la minestra non mi piace se prima non l'assaggio, il sentito dire lascia il tempo che trova, e le risposte di Mauro (pur stimandolo come persona) non sono depositarie di verità assolute, ma puramente sue convinzione, le quali vanno rispettate e prese per quelle che sono.

Ciao
Franco
“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger )

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Messaggio da Mauro1971 »

Franco Coladarci ha scritto:Mauro1971
C'è solo un piccolo difetto, che essendo innanzitutto un sito Cattolico, sono prima Cattolici ed in secondo luogo persone competenti in campo scientifico.
Ho letto molte cose di scienziati Cattolici, anche in altri campi, ed ho notato in molti proprio il fatto che prima di essere scienziati erano Cattolici.
Questo porta a delle manipolazioni della scienza per adeguarla in qualche modo al credo professato.
E questo non mi interessa.
Ma vedi, tale ragionamento può benissimo essere ribaltato, per il fatto che uno scienziato sia "Ateo" e poi scienziato secondo la tua affermazione inficerebbe l'argomento che tale scienziato "Ateo" propone, messa così la cosa, non se ne esce, poiché si parte non più da un argomento fine a se stesso ma da un pregiudizio che esclusivamente soggettivo, non dimostrabile ne da una parte ne dal'altra,
Vedi Franco, da parte mia preferisco interessarmi dei discorsi di quegli scienziati che fanno semplicemente scienza, senza dover tirare in ballo il loro credo o meno e che studiano e sviluppo quella branca della scienza di cui si occupano. Per nostra fortuna sono la maggioranza.
Il fatto che poi a volte scoprano cose che possano essere d'intralcio a chi ha una bandiera di qualsiasi tipo, la cosa è del tutto indifferente. La ricerca deve occuparsi di cercare di capire come stanno le cose e come funzionano, indipendentemente da qualsiasi altra considerazione.

Il fatto che altri scienziati, di opinione diversa dai cattolici, possano avere la pessima abitudine di rigirare le carte per portare acqua al proprio mulino, non è comunque una scusa valida per quelli Cattolici (o di altra fede) per farlo anche loro.
Rimane comunque un errore, oltre che una cosa decisamente disdicevole.
dunque, il fatto di manipolare non credo che gli scienziati atei siano da meno , inoltre vedo che si sorvola su quello che è "il Principio di Causalità", e su questo principio, ci vanno a sbattere gli atei,
Intendi quello secondo il quale l'immateriale non può essere generato dal materiale?
Veramente Franco nelle mie prime risposte l'ho ben affrontato, nessuna replica mi è stata data.

Ovviamente lo affronto da un'ottica molto diversa da quella filosofica, cioè ho portato argomenti totalmente pratici, di come stanno le cose nella realtà, e questa si direbbe funzionare senza tenerlo in alcun conto, questo principio. E su questo mi sembra che anche la nostra Cogy sia d'accordo.
poiché dal mio punto di vista sono solo discorsi puramente tautologici, se c'è un effetto c'è una causa,
Su questo siamo d'accordo.
E' che bisogna conoscere sia l'effetto, di cosa è fatto, come funziona, come è stato prodotto; che la causa nello stesso modo.
Questo si può fare andandoli a studiare con le proprie mani e occhi, emagare con l'ausilio degli strumenti di analisi più moderni.
Se lo si fa guardandoli da lontano e facendo ipotesi senza un fondamento reale ma solo "logico", allora si rischia di dire delle gran corbellerie sia sull'effetto che sulla causa. A mio avviso, come ho ben argomentato in interventi precedenti, le teorie di Moscone sono proprio di questo tipo.
il resto sono solo che chiacchiere che non inficiano tale principio, inoltre vi è anche il "Principio dell'Entropia" ,
Veramente no, non ha nulla di scomodo.
Ma l'entropia riguarda un sistema chiuso. In un sistema con una fonte di energia, questa entropia diviene di segno negativo. Ma questo viene sempre bellamente dimenticato.
il quale risulta essere scomodo, vedi Mauro quello che ti ho citati sono realtà osservabili e ripetibile, oltre questo è solo speculazione, ma se lo è da una parte lo è anche dall'altra, e tu non puoi affermare una verità quando tale non è, al massimo potresti dire che secondo te "probabilmente le cose stanno così" ma un'affermazione categorica non la puoi fare proprio per i principi sopra esposti, e questo vale anche per la contro parte.
Scusa, ma mi hai vitato solo dei principi, che in parte avevo già affrontato precedentemente, senza ricevere risposta alcuna alle eccezioni da me sollevate.
Di "osservabile e ripetibile" non mi sembra che tu mi abbia detto proprio nulla.
Che ci sia una causa ed un effetto?
Va bene. Anche se ci sono eccezioni pure a questo. Ma non basta affermare questo, bisogna anche scendere nel particolare dei singoli casi, e questo la filosofia, che non ha messi di analisi veri, è del tutto carente.
Per cui non è adatta a definire un fenomeno, non ha i mezzi per conoscerlo.

Le evidenze e le prove concrete sono l'unica "realtà" valida, le chiacchierre non servono a nulla di fronte a queste.
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Mauro1971 ha scritto:Le evidenze e le prove concrete sono l'unica "realtà" valida, le chiacchierre non servono a nulla di fronte a queste.
Ci sarebbe molto da dire, ma credo questo sia il sunto di quello che affermavo poco sopra. Questo è il limite palese che poni alla tua intelligenza; limite per altro irrazionale poiché, come dimostrato, la scienza è necessariamente correlata alla filosofia. NECESSARIAMENTE. Voce del verbo "necessariamente".
"La riflessione proprieamente filosofica ha bisogno infatti di nutrirsi di dati che non provengano solo dal senso comune, ma anche dalle osservazioni e dalle ipotesi di interpretazione fornite dalle scienze; a sua volta la ricerca scientifica ha bisogno di un orizzonte di senso e di un contesto razionale che solo la filosofia può garantirle".
Per dirla chiara: se il principio di causalità fosse, per ipotesi, demolito da una ferrea logica filosofica, questo significherebbe la demolizione di quanto osservato finora con le scienze poiché, come facevo notare, due dati vengono relazionati in scienza grazie a questo principio (ad esempio: pensiero vs neuroni che si attivano).
e ancora:
"L'epistemologia contemporanea riconosce che che lo spazio dello scibile non è coperto interamente dalle scienze "positive", e riconosce inoltre che queste scienze non hanno una certezza superiore a quella della filosofia"
Livi, Antonio. Storia sociale della filosofia, Tomo I, Vol. I, Dante Alighieri Editore, pag. 16

E questo è ovvio concludo io, visto quanto detto poco sopra.
Salut!
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Messaggio da Mauro1971 »

Richard Feynmann:
La natura, così come oggi siamo in grado di capirla, si comporta in modo tale che risulta fondamentalmente impossibile prevedere esattamente cosa succederà in un dato esperimento. È una cosa orribile. Infatti i filosofi avevano stabilito come uno dei requisiti fondamentali della scienza che nelle stesse condizioni debba verificarsi la stessa cosa. Questo è semplicemente falso: non si tratta di una condizione fondamentale della scienza. Il fatto è che non succede la stessa cosa, e possiamo trovare solo una media dei risultati, con metodi statistici. Ciò nonostante, la scienza non è completamente crollata. Tra l'altro, i filosofi dicono un sacco di cose su cosa sia assolutamente necessario per la scienza, ed è sempre (per quello che si può vedere) piuttosto ingenuo, e probabilmente sbagliato. (da Sei pezzi facili; 2000)
“La filosofia della scienza è utile agli scienziati più o meno quanto l'ornitologia lo è agli uccelli.”
la scienza invero non ha necessità della filosofia, anzi... in genere la ignora bellamente, e per fortuna perchè così va avanti.

La filosofia invece ne ha una necessità assoluta, ma purtroppo quando la prima afferma cose che ai filosofi non vanno bene, sembra la ignorino, lasicando sulla carta solo parola morta.
Vedi Moscone.
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Messaggio da minstrel »

E così oggi scopro che Richard Feynmann era piuttosto ingenuo. :ironico:
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Messaggio da Mauro1971 »

minstrel ha scritto:E così oggi scopro che Richard Feynmann era piuttosto ingenuo. :ironico:
Minstrel, devo darti atto che riesci ad inscrivere perfettamente un ottusangolo in un cerchio. E' uno dei "poteri della fede" a mio avviso, ma questo sarebbe OT.

Ma parte questa ovvietà dopo una risposta simile, che un po' capisco perchè cosa vuoi rispondere ad un premio Nobel per la Fisica, fautore dell'Elettrodinamica Quantistica, uno dei più importanti fisici esistiti quando parla di scienza?
Oltretutto con quella brutta abitudine degli scienziati seri di portare delle prove delle proprie affermazioni?
Nulla, dovresti essere disposto a metterti in discussione, e questo capisco che sarebbe davvero un miracolo.

Ma passiamo oltre questa triste uscita.
Allora, se vuoi continuare a discutere con me, ci sono delle eccezioni che ho sollevato e che aspettano risposta.

Riepiloghiamo un attimo.
Le tue argomentazioni si basano su questi due postulati:
minstrel ha scritto: Eh no, perché non sono la stessa cosa o meglio li si differenzia per far comprendere il punto. Con "autocoscienza" qui si intende "l'autocoscienza riflessa" non quella detta "concomitante"; cioè non si riesce a spiegare come il "pensiero" può non solo essere cosciente di ciò che è esterno a sé, ma anche e soprattutto essere cosciente DI SE'!
Prendendo una tua frase precedente e parafrasandola, il punto non è che "dal cervello non si può uscire", quanto piuttosto che dal "Pensiero non si può uscire"! Prova a pensare qualcosa che non puoi pensare... la stai pensando! Prova a pensare di non pensare... ci stai pensando.
E' è proprio nell'AUTOCOSCIENZA che mi appare quell'enorme salto fra noi e qualsiasi animale che non sia "razionale" (come diceva Aristotele) come l'uomo. Come puoi provare che un animale abbia autocoscienza? Perché uno scimpazé di fronte ad uno specchio capisce che è lui? Ma te lo dice che è lui? E poi... il primo atto di una riflessione (pensa allo slittamento semantico che questo termine ha avuto...) è sempre e comunque il giudizio "che presuppone e vaglia le conoscenza intuitive dei sensi e dell’intelletto" (Livi). Mai visto una scimmia giudicare sé stessa? E come fai a capirlo?
minstrel ha scritto: Un’attività autoriflessiva non può essere mediata da un organo corporeo!
La vista non vede sé stessa.
Il tatto non tocca sé stesso.
L’udito non ode sé stesso.
Il pensiero pensa sé stesso.
Allora vuole dire che non è esercitato attraverso un organo corporeo. Ma i meccanismi fisico-chimici io li conosco attraverso l’analisi di organi corporei. Se un’attività come il pensiero esclude – non può anche bensì ESCLUDE (altrimenti non sarebbe autoriflessiva) – la mediazione corporea, non posso mica spiegarlo in termini chimici. Lo so a priori.”

Da parte mia ho più volte portato alcuni argomenti a confutazione (o meglio "a ninizio" della confutazione) dei tuoi argomenti:
Mauro1971 ha scritto: Quando è posta così lo è del tutto.
Ti rendi conto che stai affermando cosa "il pensiero" possa fare o meno, definendolo in termini assoluti "è impossibile che" senza avere neppure una minima idea di cosa sia il pensiero, di comi funzioni, di cosa sia la consapevolezza, o l'autoconsapevolezza, di come funzionino, se si identifichino col pensiero o se siano una funzione a se stante?
Questo è assurdo, oltre che estremamente presuntuoso (non da parte tuo ma della filosofia).

Non sapete nulla e volete fare affermazioni assolute. Non funziona così.
Mauro1971 ha scritto: Mamma mia, ma queste sono seghe mentali Mistral, sono del tutto autoreferenziali, ma prima di tutto bisogna sapere COSA è il pensiero, e COME FUNZIONA, se no di che stai a parlare? Come fai a definire ciò che il pensiero può fare o meno se non hai neppure la minima idea di cosa sia, e soprattutto di come funzioni! Almeno il funzionamento, se no dici quello che può o non può fare basandoti sul niente!
Mauro1971 ha scritto: L'autoconsapevolezza. A parrte che è tutt'altra storia da quella del buon Moscone, alla quale comunque non hai risposto alle mie eccezioni ma hai tirato fuori un'altro tema.

Ma qui si tratta di un'elaborazione capace di essere consapevole, e sinceramente visti i progressi dell'AI non è davvero nulla di così "strano".
Al di là di tutto, che ci siano passaggi di INFORMAZIONI ed ELABORAZIONI nel cervello e che queste sono il nostro pensiero, le prove ci sono. La consapevolezza ne è una delle funzioni, una delle elaborazioni.

Mo dimmi tu invece se hai evidenze che invece questo dipende da una qualche entità altra.
No perchè ci deve essere un punto di passaggio dell'informazione da questa entità al cervello e viceversa, e questo sarebbe VISIBILE.

Hai prove concrete invece che affermino l'esistenza di questa "materia altra"?
Anche indirette, un undizietto piccino picciò...
Mauro1971 ha scritto: Non hai dimostrato nulla Minstrel...
Vedi, quello che avviene nel cervello, in molti cervelli, nei moltissimi cervelli esaminati, è stato visto e studiato, e strano a dirsi i meccanismi sono esattamente gli stessi per tutti, le zone che lavorano le stesse e gli scambi tra queste identiche.
Questa è l'attività che avviene quando "pensiamo", quando siamo consapevoli.
Non c'è la minima traccia di nient'altro.
Per cui sta a te dimostrare che c'è altro, ma non con la tartaruga di Zenone, pure tu, porta delle prove, dei dati oggettivi verificabili.
Ci sarà almeno una traccia indiretta di questa "anima"... non può non esserci.
Ma ovviamente tutto quello che hai è "il pensiero si pensa", che fra l'altro non vuol dire assolutamente nulla, in quanto dai delle qualificazioni arbitrarie senza spiegare minimamente come questo avvenga.

Per me, dove la consapevolezza è "semplicemente" una funzione del nostro cervello, la cosa ha perfettamente senso e rientra nelle osservazioni effettuate.

Le tue tesi dove sono state osservate? Come? Quando?
Ripeto, hai prove a sostegno delle tue affermazioni?
Allora, riepilogo di modo da rendere il tutto più fruibile:

Avete conoscenza di come funzionino i sensi ed il pensiero?
Se si, come avete scoperto questo?
Quali sono le prove concrete al riguardo?

Altra eccezione sollevata, siete sicuri che la Consapevolezza sia "Pensiero" e che invece non sia una funzione indipendente?
Su cosa basate le vostre differenziazioni in funzioni specifiche? (tatto, olfatto, vista, pensiero ecc...)

Quali prove empiriche indirette sono state rilevate che evidenzino l'influsso di una "altra entità" sul cervello, o su qualsiasi altra parte di noi?

Invece di menare il can per l'aia, o di farti prestare il cane da qualche amico, vorresti essere così gentile da rispondere in maniera seria?
Grazie.
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Messaggio da minstrel »

Ho voluto aspettare prima di rispondere. Aspettare e riflettere.
Non certo perché non saprei cosa rispondere, quanto piuttosto per comprendere come rispondere ad una persona che non accetta un argomentazione razionale metafisica e per farlo utilizza una sua metafisica personale, implicita nell'accettazione dell'attività scientifica.
Questo nonostante quello che tu pensi Mauro e l'affermazione è subito provata poiché sei tu il primo che, per fornire un tale carico di conoscenza alla "scienza seconda", deve assolutamente e necessariamente credere che esista un frame razionale preesistente. E che tale frame sia percepibile dall'uomo mediante i sensi e quindi sia comprensibile dallo stesso.
E questa, mi sia perdonato l'ardire, è metafisica pura.

Al che mi sono detto: cosa mi chiede Mauro?
Mi chiede di rispondere su cosa la filosofia sappia di come funzionino i sensi ed il pensiero, come l'abbia scoperto questo e con quali sono le prove concrete.
Primo problema: in filosofia tutto parte dalla terminologia e se fai una domanda alla filosofia devi prima di tutto accettare la sua "forma" e poi la sua formulazione di "sostanza". Devi accettare che sia sapere (cosa che tu non fai) e quindi comprendere come descrive certi termini (che tu invece intendi in senso quasi sicuramente "scientifico").
In breve: cosa si intende per "sensi"? E cosa con "pensiero"? Cosa si intende in filosofia per "prova"? E cosa significa "prova concreta"?
Certo... già ti sento Mauro. Io tergiverso per non rispondere, io pretendo cose che conoscono tutti e tutti capiscono. Eh, ma fosse così semplice allora non si studierebbe la filosofia all'università, basterebbe il buon senso e due dizionari di lingua, no? Eh no. Purtroppo ogni autore ha la sua terminologia che può richiamare quella di autori precedenti, ma può anche essere inventata ex novo.

Esempio perché non mi credi? Vaaa bene:
Concreto (dal latino “concretus, -a, -um”, part. pass. del verbo “crescere =crescere” + il prefi sso “cum”, dunque: “ciò che è cresciuto insieme”):termine che ha il suo vero e pieno significato solo alla luce della gnoseologia aristotelico-tomista, nella quale si sostiene che l’intelletto (v.) conosce gli enti (v.) dell’esperienza (v.) nella loro essenza (v.), attraverso l’astrazione (v.); [...] Ben diverso è l’uso del termine “c.” nella filosofi a immanentistica: Georg
Friedrich Wilhelm Hegel, ad esempio, parla del “Begriff [= concetto]” come di un “universale concreto”, dove entrambi i termini – “universale” e “c.” – vanno intesi come espressioni della sua particolare logica, che egli denomina “dialettica” (v.).
Livi, Antonio - Dizionario critico della filosofia

Dunque, visto che vuoi entrare nella filosofia e domandare qualche "prova in concreto", chiederti cosa intendi per "concreto" capisci che è il minimo sindacale?

MA... si sa... la filosofia è la branca del non-sapere umano adatta a chi ha voglia di perdere tempo. La scienza invece SA. E "sa" in "concreto". Forse, addirittura, sa in modo "certo" ed esaustivo.

Allora ecco la domanda, che per te sarà come un non rispondere e un girare la frittata e che non ho prove e che alla fine il miracolo del mio cambio di rotta non è avvenuto e che sono al solito OT e che e che e che (mentre invece è per me il fulcro del discorso): la scienza "sa"?
Mettiamola in generale e in modo chiaro: che cosa la scienza sa di esaustivo e certo?

Sono in ultra mega OT? Facciamo un bel post nuovo al riguardo? Si può fare eh. :sorriso:
Però così partirebbe un nuovo fronte e questo dell'anima resterebbe senza risposte. Ma se ti ho detto che fai domande ad una materia senza tener conto della materia stessa come è possibile che io ti risponda? E allora partiamo dall'inizio. Questa è la mia proposta di percorso.
Ciao! :ok:
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Franco

ps
una domanda per Mauro
Secondo te, il pensiero o la consapevolezza d'essere, vengono prodotti dal cervello?, mi basta un si o un no
Ciao
“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
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