se veramente sei stato qui...Gesù

Tutto ciò che riguarda la dottrina dei Testimoni di Geova.

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Victor67

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Quixote ha scritto:Quindi, mio caro, a me interessava relativamente dimostrare – ed è stato ampiamente dimostrato – che la tua ipotesi fideistica non è superiore alla mia agnostica. A me interessava dimostrare quanto ci corre fra la mia etica e la tua. E che tu sei un troll.

Ho già detto, e chi legge senza pregiudizi e rancori ha compreso benissimo, che la frase:
«il Mondo, con la maiuscola, non ha bisogno di Dio per esistere»

è ambigua e, soprattutto da un credente, può essere interpretata nel senso che Dio non è necessario per continuare in ogni momento a fare esistere il mondo, ovvero è interpretabile come una negazione dell'esistenza di Dio che regge l'universo. Negazione che va dimostrata per non essere un postulato.

La risposta di un credente alla tua frase, interpretata come ho detto, potrebbe essere:
"Il mondo ha bisogno di Dio per esistere, dal momento che è Lui a sostenerlo, a farlo esistere in ogni momento. Se lui non esistesse, il mondo crollerebbe, visto che è proprio lui a farlo stare in piedi".
Questa è ovviamente un'affermazione indimostrabile, un postulato, cosa che io non ho mai negato.

In merito al rancore che provi nei miei confronti per le mie affermazioni contro l'ateismo (non gli atei in generale), è un problema tuo non mio, visto che io non ho proprio alcun rancore nei tuoi. L 'ateismo, lo ripeto, non dà nessun conforto ai moribondi, soprattutto se credenti, perché vorrei sentire un ateo che ad un moribondo dicesse: "Stai andando verso il nulla, diventerai solo concime, non rivedrai mai più i tuoi figli e tutte le persone che ami, sii contento per questo".
Che poi un ateo ad un moribondo dia conforto di altro genere, come la sua presenza ed assistenza continua, è dimostrazione dell'amore di cui il cristianesimo, non l'ateismo, si fa promotore. Che ci siano alcuni cristiani meno caritatevoli di alcuni atei è un altro discorso.

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Quixote
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Victor67 ha scritto:
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Achille
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Messaggio da Achille »

Quixote ha scritto:Quindi, mio caro, a me interessava relativamente dimostrare – ed è stato ampiamente dimostrato – che la tua ipotesi fideistica non è superiore alla mia agnostica. A me interessava dimostrare quanto ci corre fra la mia etica e la tua. E che tu sei un troll. Pertanto, suggerisco umilmente alla moderazione di dare un bel taglio al thread, come l’altra volta, perché questo thread, a fronte di oramai innumerabili infantilismi trolleggianti, davvero non ha piú niente di utile, costruttivo, e soprattutto morale, da dire. Dài mod, un bel lucchettino, cosí la finiamo con queste cazzate [termine volgare, ma consentito: almeno 70 occorrenze in Ricerca avanzata, 90 se ci aggiungi il singolare].
Vero: non mi ero accorto di come questo termine venga utilizzato piuttosto spesso nel forum. :triste:
Anche se il termine è volgare, non è un'offesa se è rivolto a qualcuno: http://www.studiocataldi.it/news_giurid ... a_7793.asp" onclick="window.open(this.href);return false;
Meglio comunque usare qualche sinonimo.

Per quanto riguarda la chiusura della discussione, non mi pare ci siano elementi sufficienti per giustificare questa azione.
Eventualmente, se si ritiene che gli argomenti altrui siano "trolleggianti", si può evitare di rispondere, di "dare da magiare al troll", vero o presunto che sia.

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cercaverità
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Messaggio da cercaverità »

Ho già detto, e chi legge senza pregiudizi e rancori ha compreso benissimo, che la frase:
«il Mondo, con la maiuscola, non ha bisogno di Dio per esistere»

è ambigua e, soprattutto da un credente, può essere interpretata nel senso che Dio non è necessario per continuare in ogni momento a fare esistere il mondo, ovvero è interpretabile come una negazione dell'esistenza di Dio che regge l'universo. Negazione che va dimostrata per non essere un postulato.

La risposta di un credente alla tua frase, interpretata come ho detto, potrebbe essere:
"Il mondo ha bisogno di Dio per esistere, dal momento che è Lui a sostenerlo, a farlo esistere in ogni momento. Se lui non esistesse, il mondo crollerebbe, visto che è proprio lui a farlo stare in piedi".
Questa è ovviamente un'affermazione indimostrabile, un postulato, cosa che io non ho mai negato.
Detto in parole povere già in altre parti, non si può dimostrare nè che Dio esiste nè che non esiste

Sul discorso che l'ateismo non è di conforto ai moribondi aggiungerei che non lo è neanche ai vivi. Le ingiustizie in questa vita rimarranno impunite, ci sarebbe poi il discorso di definire ciò che è bene e ciò che è male e ci si chiede se vale la pena di lottare ecc. se tanto si muore e si lascia tutto. Al massimo lo scopo principale può diventare quello di avere una discendenza, l'unica cosa che rimarrà di noi dopo che sarremmo morti. Discorso relativo anche questo visto che tanto smetteremmo di esistere. L'ateismo insomma distruggerebbe un sistema basato sulle illusioni necessarie di foscoliana memoria senza sostituirlo con qualcosa di utile. Unico vantaggio la libertà da un sistema che può essere usato ed è stato usato più volte per opprimere cioè la religione e chi la controlla. Forse è per questo che la maggior parte di noi crede comunque in qualcosa oltre la morte. Io per esempio credo in Dio e in una vita oltre la morte proprio perché mi sembra assurdo avere l'intelligenza per fare questi ragionamenti e che tutto quello che siamo e che sappiamo sia destinato a svanire

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Dt 18:21,22 Se tu pensi: Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta? Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l'ha detta il Signore; l'ha detta il profeta per presunzione: di lui non devi aver paura.

Mai discutere con un TDG, ti trascina al suo livello e ti frega con l'esperienza : Wilde
Victor67

Messaggio da Victor67 »

cercaverità ha scritto:Detto in parole povere già in altre parti, non si può dimostrare nè che Dio esiste nè che non esiste
Occorre innanzitutto dire che non ė possibile dimostrare l'esistenza del mondo come lo conosciamo, perché il mondo potrebbe essere, ad esempio, solo un sogno nella mente di chi lo pensa. I nostri dialoghi potrebbero essere solo illusioni della nostra mente. Possiamo solo essere certi della nostra esistenza, non di quella degli altri, e non abbiamo nessuna possibilità di sapere cosa realmente sia questa nostra esistenza, perché potrebbe essere solo il sogno di un pazzo.

Ognuno di noi può dire con certezza soltanto: io esisto.
Che Dio esista o non esista non lo possiamo dimostrare, ma la mia esistenza è indipendente da Dio solo se lui non esiste. Se esiste, è il mio creatore, e quindi la mia esistenza dipende da lui.
Siccome non possiamo dimostrare nemmeno che il mondo che conosciamo esiste, è proprio assurdo dire che la fede è qualcosa di irrazionale soltanto perché fa riferimento all'indimostrabile. La fede non è pertanto né irragionevole, né irrazionale, né illogica, ma è uno strumento di conoscenza dell'indimostrabile.
Molto irrazionale al contrario è l'ateismo, perché dà per certo che l'indimostrabile non esiste. L'ateo dovrebbe dimostrare che Dio non può esistere. Non essendo in grado di farlo, si contraddice se nega a priori la sua esistenza.
Altro atteggiamento irrazionale è quello dell'agnostico, il quale si arrende di fronte all'impossibilità filosofica di dimostrare l'esistenza o la non esistenza di Dio e sospende il giudizio. Ma anche tale sospensione di giudizio elimina a priori, e quindi del tutto irrazionalmente, altri strumenti di conoscenza del reale, come la fede appunto.
L'unica possibilità veramente logica, coerente e razionale è pertanto la fede, non una fede cieca, ma una fede ragionevolmente sostenuta da testimoni, come è appunto quella cristiana.

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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Ciao Cercaverità; scusami se ti spezzetto il discorso, ma qua fa un caldo bestiale, e non ho la mente sufficientemente rilassata per imbastirti con coerenza un discorso lungo e complesso. Del resto non mi sembra del tutto inopportuno, in questo caso, che ogni punto meriti una trattazione a parte.
Cercaverità ha scritto:Detto in parole povere già in altre parti, non si può dimostrare nè che Dio esiste nè che non esiste
Su questo c’è un sufficiente accordo. Se non che le due cose non stanno sullo stesso piano. Non stiamo parlando del Dio cristiano, ma di un generico Creatore. Abbiamo un dato, il mondo, qualunque cosa esso sia; in termini di puro idealismo potrebbe essere anche una rappresentazione della nostra mente, in termini di rigido materialismo le nostre stesse idee divengono cosa concreta e corporea. Peggio, in termini nichilisti (e potrebbe essere la posizione che prediligo) siamo nulla, ovvero il mondo è Nulla. Ma nella vita è una posizione insostenibile, perché rende vano tutto quello che facciamo o diciamo. Porsi in questa ottica rende inutile ogni discorso, tanto piú i nostri. È inutile che stiamo a parlare di fede, se partiamo da questo presupposto, perché in questo caso la fede, lungi da essere un’illusione, sarebbe nulla, sic et simpliciter. Parleremmo e fin qui avremmo parlato di niente, come Mercuzio. Quindi dobbiamo giocoforza ammettere questo dato, il mondo, o tacere. La domanda che subito dopo ci poniamo è: Perché esiste? Le risposte possono essere, e sono in effetti, assai diverse. Rimane però che la dimostrazione sta a chi la propone, cioè sta al credente dimostrare che Dio esista, come sta allo scienziato dimostrare il Big Bang. La ragione è per essenza negativa, non positiva. Vale a dire che la ragione non deve dimostrare che Dio non esista, come non deve dimostrare che esista l’unicorno rosa. Sta a chi sostiene che esiste l’unicorno rosa, o a chi sostiene che Dio esista, qualunque Cosa sia, dimostrarne l’esistenza. Ed è indimostrabile. Mentre vi sono alternative che hanno, almeno, supporti logici e scientifici, anche se occorre ammettere che non giungono a un vero principio primo (e di che natura? per es. l’amore è un suo attributo? ecc. Per farlo coincidere col Dio cristiano occorrerebbe moltiplicare ipotesi su ipotesi, giungendo ogni volta a un risultato piú ipotetico).
Cercaverità ha scritto:Sul discorso che l'ateismo non è di conforto ai moribondi aggiungerei che non lo è neanche ai vivi.
Discorso pericoloso. La prima frase è ambigua, perché se l’ateo è il moribondo, ogni “conforto” sarebbe inutile. Se l’ateo è il “confortatore”, pensare che non possa farlo come e forse anche meglio di un credente è 1) indimostrabile 2) perfino razzista. Di fatto madre Teresa ai moribondi portava l’acqua del Gange, invece del crocifisso; come un ateo non sta a predicare di carne ai vermi in quei momenti, ma è capacissimo, ove lo ritenesse opportuno, e il moribondo fosse credente, di dirgli: ti stai addormentando nelle braccia del Signore. Sono i predicatori ottusi e improvvisati che su queste cose hanno idee insulse, insane e non meditate, oltre che razziste.

Sulla seconda frase devi riflettere che confortare significa, etimologicamente ‘render forte’. Ergo un ateo non ne dovrebbe aver bisogno, in quanto forte di suo: avevo citato altre volte Marx: bisogna abbandonare illusioni sulla propria condizione per giungere a una condizione che non ha bisogno di illusioni. Questo percorso l’ateo, in teoria, l’ha fatto, e tradotto in soldoni significa che l’ateo, se coerente, è psicologicamente forte, e non ha bisogno di conforti; il credente è debole, e costretto al conforto dell’illusione. Quale delle due è veramente la condizione migliore?
Cercaverità ha scritto:Le ingiustizie in questa vita rimarranno impunite
Di fatto questo è la vita. Non è forse questo che succede? E forse che l’ateo lo accetta? Piuttosto lo riconosce, e cerca di combattere l’ingiustizia. Il credente invece si affida all’illusione di una giustizia ultraterrena. E magari diventa accidioso, tanto ci penserà Dio. E se non lo diventa, partecipa a questa vita, e si scorda di Dio. Sto generalizzando, naturalmente, non faccio di tutta l‘erba un fascio. Ma se mi mettessi a far della casistica non basterebbe l’intero forum. Si è comunque gia rilevato che da questa constatazione non deriva nulla. O la si accetta cosí com’è, o, a volerne dedurre il sillogismo che Dio esista (del Quale poi non sappiamo se la giustizia sia un attributo) si cade nelle aporie dell’esigenzialismo.
Cercaverità ha scritto:ci sarebbe poi il discorso di definire ciò che è bene e ciò che è male
Ci avevano già provato da un pezzo i filosofi, assai prima di Cristo; ergo Cristo non è strettamente necessario a questa definizione. Naturalmente non se ne può non tener conto, dopo Cristo e il pensiero cristiano. Ma questo non è strettamente necessario a un discorso sull’etica, tant’è che è sempre piú affrontato, oggi come oggi, in maniera “laica”, anche se la teologia ha tutto il diritto di occuparsene. Però spesso ci ha scritto sopra boiate. Come la filosofia “laica”, del resto.
Cercaverità ha scritto:e ci si chiede se vale la pena di lottare ecc. se tanto si muore e si lascia tutto. Al massimo lo scopo principale può diventare quello di avere una discendenza, l'unica cosa che rimarrà di noi dopo che sarremmo morti. Discorso relativo anche questo visto che tanto smetteremmo di esistere
Appunto. In un ottica cristiana che senso ha lottare? Tanto questa vita è nulla, in confronto all’eterno che ti è riservato. Viceversa se hai solo questa, di vita, lottare ha senso sí, eccome, preferibilmente per qualcosa di etico e di buono. Anche questo non significa nulla, se non che i pro e i contro sono relativi, e che un punto di vista non può essere considerato, a priori, superiore all’altro. Il discorso sulla discendenza era già stato affrontato da Platone, come sa anche chi ha letto Foucault, aggiungendo altri due palliativi al desiderio di immortalità dell’uomo. Ma ti annoierei su questo. Del resto ne hai ben colto la relatività.
Cercaverità ha scritto:L'ateismo insomma distruggerebbe un sistema basato sulle illusioni necessarie di foscoliana memoria senza sostituirlo con qualcosa di utile
Sí, è vero: la ragione, come detto sopra, è negativa. Il suo pregio è distruggere le illusioni. Il suo difetto non costruirci sopra nulla. Ma se non hai nulla con cui costruire, che puoi costruire? Un’altra illusione? Io non vedo utile in questo, se non egoistico e utilitaristico. E questo lo chiameresti religione? se sí, ne faccio volentieri a meno.
Cercaverità ha scritto:Unico vantaggio la libertà da un sistema che può essere usato ed è stato usato più volte per opprimere cioè la religione e chi la controlla
Discorso politico, non prettamente etico, quindi marginale, anche se riconducibili entrambi alla ragion pratica. Non mi pare, in quanto ateo, di vedervi un vantaggio. Solo una soluzione a problemi pratici, non troppo pertinenti al tema.
Cercaverità ha scritto:Forse è per questo che la maggior parte di noi crede comunque in qualcosa oltre la morte.
Quasi un’idea innata, a prescindere che l’innatismo, specie dopo Locke, sia assai in discussione; in effetti, in una società teoricamente atea, questa credenza potrebbe presentarsi assai meno. Il punto è che ciò, al solito, non prova nulla, anzi! Ricordi la frase di Spock che avevo citata a p. 3 del thread?: Gli umani hanno una sorprendente capacità di credere in ciò che vogliono ed escludere ciò che provoca loro dolore. È una constatazione che dovremmo tener presente. La nostra ragione è ingannevole, specie quando forzata in direzioni irrazionali dalle nostre emozioni e dai nostri desideri.
Cercaverità ha scritto:Io per esempio credo in Dio e in una vita oltre la morte proprio perché mi sembra assurdo avere l'intelligenza per fare questi ragionamenti e che tutto quello che siamo e che sappiamo sia destinato a svanire
Idea in certo qual senso idealistica, ma minata dall’emozione di non sapere accettare l’effimero che è in noi. La domanda purtroppo rimane sempre quella e si confà al tuo nick: cerchi la verità, o il tuo utile? Ora io non dico che le due cose non possano coesistere. Il punto è che non necessariamente coesistono, perchè questa coesistenza è indimostrabile. Sicché, in definitiva, la scelta della fede è un atto volitivo, non intellettivo. Con tutti i rischi che una scelta presenta. Come la contraria, del resto.

PS – Meraviglioso Rutger Hauer.
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Messaggio da cercaverità »

Ciao Quixote.
Hai spezzettato , ma non in modo da far fraintendere ciò che volevo dire. Ho scoperto il Locke e gli empirici grazie al romanzo "Il mondo di Sofia". Affascinanti tutti e tre, il Berkeley mi ha ricordato Matrix e lo Hume gli scettici della filosofia greca anche se di sfuggita. Farò inorridire parecchi letterati con i miei paragoni, ma è così che li vedo. Tornando a noi mi hai fatto notare una cosa di cui veramente non mi rendo conto. Cioè che potrei volere ingannarmi nel credere che esiste qualcosa oltre la morte, e che quello che a me sembra un ragionamento logico in realtà è dettato da una emozione o meglio dall'istinto di sopravvivenza che ci spinge a cercare una via di salvezza ogni volta che avvertiamo un pericolo mortale. Condivido anche molto di ciò che hai detto, però una vita affrontata in modo pessimistico o ottimistico secondo me dipende più dal carattere che dal fatto di essere religioso o ateo. La religione cristiana, tanto per parlare di ciò che conosco bene, si presta ad entrambe le interpretazioni perché se da una parte invita ad essere operatori di pace ( non pacifici come qualcuno ha tradotto per me in modo errato e interessato) quell'invito a essere sottoposti alle autorità perché messe da Dio lo vedo come una certa rassegnazione di fronte alle ingiustizie di questo mondo. Idem per l'ateismo anche se per me gli atei ottimisti sono troppo presi dal capire e voler cambiare il mondo per chiedersi veramente se ne vale la pena visto che tutto svanirà con la loro morte. Forse anche questo ottimismo o positivismo è dettato da un sentimento tipo il "se penso ad altro non penso a ciò che mi spaventa".

PS anche la tua citazione di Spock è azzeccata. Ormai i vecchi e nuovi filosofi, pensatori, scrittori e poeti ci parlano con i film e le canzoni. Senza V come vendetta non avrei mai conosciuto e apprezzato Shakespear per esempio
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Dt 18:21,22 Se tu pensi: Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta? Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l'ha detta il Signore; l'ha detta il profeta per presunzione: di lui non devi aver paura.

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Messaggio da Paxuxu »

Ma siete ancora qui a cercare di arrampicarvi sugli specchi, per dimostrare e/o non dimostrare D-o?

Quando i 2/4 degli esseri viventi e non parlo solo dell'animale uomo, sa che gli Dèi esistono da sempre.

Ma come potete essere così superbi da affermare che SOLO l'uomo è cosciente e superiore (?) al resto del Regno Animale, Vegetale e Minerale?


:boh:


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Messaggio da Victor67 »

Paxuxu ha scritto:Ma siete ancora qui a cercare di arrampicarvi sugli specchi, per dimostrare e/o non dimostrare D-o?

Quando i 2/4 degli esseri viventi e non parlo solo dell'animale uomo, sa che gli Dèi esistono da sempre.

Ma come potete essere così superbi da affermare che SOLO l'uomo è cosciente e superiore (?) al resto del Regno Animale, Vegetale e Minerale?
È vero quello che dici, noi non sappiamo se gli animali o persino le pietre abbiano una capacità di pensare, un'autocoscienza. Possiamo avere certezza solo di noi stessi, della nostra autocoscienza, il mondo attorno a noi potrebbe essere solo un'illusione della nostra mente.
La domanda ultima, prima ancora della domanda sull'esistenza di Dio, è: esiste o non esiste qualcosa di reale che non sia dimostrabile o percepibile coi sensi?
L'ateo e l'agnostico rispondono no, e lo fanno irrazionalmente, perché non possono dimostrare che l'esistenza del reale sia limitata al dimostrabile o allo sperimentabile, il credente risponde sì. È evidente che la posizione più logica è quella del credente.
L'ateo e l'agnostico, pur dichiarandosi paladini della razionalità, cadono in contraddizione, basando la loro conoscenza del reale su principi indimostrabili.

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Messaggio da Paxuxu »

Ma anche il credente è irrazionale, in quanto avendo messo il proprio cervello sotto formalina, accetta senza neanche pensarci che quello che crede di vedere sia realmente veritiero.


:sorriso:


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Messaggio da Paxuxu »

Paxuxu ha scritto:Ma anche il credente è irrazionale, in quanto avendo messo il proprio cervello sotto formalina, accetta senza neanche pensarci che quello che crede di vedere sia realmente veritiero, specialmente se gli dicono che è un dogma.


:sorriso:


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Messaggio da Amalia »

Paxuxu ha scritto:
Paxuxu ha scritto:Ma anche il credente è irrazionale, in quanto avendo messo il proprio cervello sotto formalina, accetta senza neanche pensarci che quello che crede di vedere sia realmente veritiero, specialmente se gli dicono che è un dogma.


:sorriso:


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Questa te l'ha dettata il tuo avatar?! :appl: :ok: :bravo: :risatina:
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Messaggio da Victor67 »

Paxuxu ha scritto:accetta senza neanche pensarci
Lo accetta proprio perché ci ha pensato.

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Messaggio da Quixote »

Paxuxu ha scritto:Ma anche il credente è irrazionale, in quanto avendo messo il proprio cervello sotto formalina, accetta senza neanche pensarci che quello che crede di vedere sia realmente veritiero.
Non sarebbe poi tanto grave; figurati invece, se ci avesse “pensato”…

:ironico: :ironico: :ironico:
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Messaggio da Paxuxu »

Eh, se ci avesse pensato, bisogna cercare qualcosa di meglio del Tapiro d'Oro, che ne dici del Caprone d'Oro?


:risata: :risata: :risata: :risata: :risata:


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Messaggio da Quixote »

Paxuxu ha scritto:Eh, se ci avesse pensato, bisogna cercare qualcosa di meglio del Tapiro d'Oro, che ne dici del Caprone d'Oro?


:risata: :risata: :risata: :risata: :risata:
Yes, my Master. Che dici, sono maturo per una promozione?

:risata: :risata: :risata: :risata: :risata:
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Messaggio da Paxuxu »

Ti nomino seduta istante "Gran Caprone d'Oro del Forum".


:risatina:


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Messaggio da Amalia »

Paxuxu ha scritto:Ti nomino seduta istante "Gran Caprone d'Oro del Forum".


:risatina:


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Ma voi volete proprio farmi morire! :risata: :risata: :risata: :risata:

:risata: :risata: :risata: :help:
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Messaggio da Ray »

Victor67 ha scritto:
Paxuxu ha scritto:Ma siete ancora qui a cercare di arrampicarvi sugli specchi, per dimostrare e/o non dimostrare D-o?
Quando i 2/4 degli esseri viventi e non parlo solo dell'animale uomo, sa che gli Dèi esistono da sempre.
Ma come potete essere così superbi da affermare che SOLO l'uomo è cosciente e superiore (?) al resto del Regno Animale, Vegetale e Minerale?
È vero quello che dici, noi non sappiamo se gli animali o persino le pietre abbiano una capacità di pensare, un'autocoscienza. Possiamo avere certezza solo di noi stessi, della nostra autocoscienza, il mondo attorno a noi potrebbe essere solo un'illusione della nostra mente.
La domanda ultima, prima ancora della domanda sull'esistenza di Dio, è: esiste o non esiste qualcosa di reale che non sia dimostrabile o percepibile coi sensi?
L'ateo e l'agnostico rispondono no, e lo fanno irrazionalmente, perché non possono dimostrare che l'esistenza del reale sia limitata al dimostrabile o allo sperimentabile, il credente risponde sì. È evidente che la posizione più logica è quella del credente.
L'ateo e l'agnostico, pur dichiarandosi paladini della razionalità, cadono in contraddizione, basando la loro conoscenza del reale su principi indimostrabili.
Un saluto Vittorio
Si si dagli pure la corda .....pax a Vittorio.. :cer:
.. vuoi vedere che la
pietra angolare
era in realtà un MINERALE ,ha parlato esprimendosi con la telepatia...ai discepoli ? :test: :test:
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Messaggio da Paxuxu »

E' stata dura far capire ai discepoli qualcosa, ma proprio perchè la Pietra Angolare è creata apposta di pietra è più dura di loro no?


:sorriso:


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Messaggio da Victor67 »

Ray ha scritto:Si si dagli pure la corda .....pax a Vittorio.. :cer:
.. vuoi vedere che la
pietra angolare
era in realtà un MINERALE ,ha parlato esprimendosi con la telepatia...ai discepoli ? :test: :test:
Ti rispondo solo con un link:

http://www.treccani.it/enciclopedia/pan ... Italiana)/

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Messaggio da Mauro1971 »

Victor67 ha scritto: La domanda ultima, prima ancora della domanda sull'esistenza di Dio, è: esiste o non esiste qualcosa di reale che non sia dimostrabile o percepibile coi sensi?
L'ateo e l'agnostico rispondono no, e lo fanno irrazionalmente, perché non possono dimostrare che l'esistenza del reale sia limitata al dimostrabile o allo sperimentabile, il credente risponde sì. È evidente che la posizione più logica è quella del credente.
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Vittorio
Pure stupidaggini.

In primis, non sono più semplicemente i "sensi" a percepire, come era ai tempi di Aristotele o Tommaso, ma si usano "strumenti di misura e di osservazione", che vanno di molto oltre le limitate capacità dei nostri sensi.

Altresì, stupidaggini perchè il credente risponde "si, esiste qualcosa oltre il misurabile scientificamente", ma non può minimamente dimostrarlo, mentre l'ateo può dimostrare che ciò che è misurabile e/o osservabile esiste.

Per cui l'irrazione, e sarebbe davvero assurdo il contrario visto che deve accettare alcune "verità" (o meglio assunte come tali) per fede, è sempre e comunque il credente.
L'ateo no, in quanto è libero di accettare la realtà per ciò che si mostra essere.

Per cui l'unico a cadere in contraddizione qui sei tu, che stai affermando cose che non hanno neppure un barlume di logica; non certo un ateo e neppure un credente consapevole del salto o meglio dei salti che fa per fede, e non pretende che siano "razionali" a tutti i costi.
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

Quixote ha scritto:
Paxuxu ha scritto:Ma anche il credente è irrazionale, in quanto avendo messo il proprio cervello sotto formalina, accetta senza neanche pensarci che quello che crede di vedere sia realmente veritiero.
Non sarebbe poi tanto grave; figurati invece, se ci avesse “pensato”…

:ironico: :ironico: :ironico:
Come sempre... :capo: :ok:
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Messaggio da Amalia »

Mauro1971 ha scritto:un credente consapevole del salto o meglio dei salti che fa per fede, e non pretende che siano "razionali" a tutti i costi.
Quoto tutto quanto Mauro...in particolare peró quest'ultima parte del tuo discorso: è comprensibilissimo, per me, che una persona abbia fede ma la rispetto di più se ammette che non ha nulla di logico ma è dettata da un proprio sentire, un bisogno intrinseco di credere che ci sia un qualcosa "di più" di ció che razionalmente possiamo spiegare o concepire, questo lo posso accettare; la pretesa che la fede sia migliore e più logica e razionale della sua assenza, invece, la trovo irriverente e immotivata.
Tanto più che da mille discorsi fatti con chi crede in Dio traspare soprattutto il BISOGNO di Dio per non cadere nella paura della nostra caducità... Del fatto, questo sì evidente, che l'unica certezza che abbiamo è che moriremo...sta a noi decidere come vogliamo affrontare il tempo che ci rimane...senza l'aberrante idea che l'Amore per il prossimo si possa esprimere (e sia monopolio) all'interno del cristianesimo...come dire, anche gli atei e gli agnostici hanno un cuore e dei valori etici e morali che a volte superano persino la tanto sbandierata carità cristiana...proprio perchè privi della speranza di una RICOMPENSA in un aldilà, è il loro un dono puramente gratuito.
"Chi porta il paraocchi si ricordi che del completo fanno parte il morso e la sferza."
Stanisław Jerzy Lec
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Victor67

Messaggio da Victor67 »

Mauro1971 ha scritto:In primis, non sono più semplicemente i "sensi" a percepire, come era ai tempi di Aristotele o Tommaso, ma si usano "strumenti di misura e di osservazione", che vanno di molto oltre le limitate capacità dei nostri sensi.
Non cambia nulla, gli strumenti sono percepiti dai nostri sensi, un microscopio sarebbe inutile senza il senso della vista.
Altresì, stupidaggini perchè il credente risponde "si, esiste qualcosa oltre il misurabile scientificamente", ma non può minimamente dimostrarlo, mentre l'ateo può dimostrare che ciò che è misurabile e/o osservabile esiste.
Il credente non ha l’obbligo razionale di dimostrare nulla, perché se dimostrasse l’esistenza di Dio o di altre realtà sovrannaturali non sarebbe più un credente, e Dio rientrerebbe tra le realtà indagabili dalla scienza. La fede, come ho detto, serve proprio per conoscere l’indimostrabile.
Al contrario è l’ateo che deve dimostrare che non possano esistere realtà al di fuori di quelle indagabili col metodo scientifico. Se non fornisce tale dimostrazione, si contraddice, perché mentre sostiene che esista solo il dimostrabile, non è in grado di dimostrare che non possano esistere realtà non indagabili dal metodo scientifico.
 
Un saluto
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Messaggio da Mauro1971 »

Victor67 ha scritto:
Mauro1971 ha scritto:In primis, non sono più semplicemente i "sensi" a percepire, come era ai tempi di Aristotele o Tommaso, ma si usano "strumenti di misura e di osservazione", che vanno di molto oltre le limitate capacità dei nostri sensi.
Non cambia nulla, gli strumenti sono percepiti dai nostri sensi, un microscopio sarebbe inutile senza il senso della vista.
E sino a qui abbiamo scoperto l'acqua calda, ma è bene precisare, sai com'è.
Altresì, stupidaggini perchè il credente risponde "si, esiste qualcosa oltre il misurabile scientificamente", ma non può minimamente dimostrarlo, mentre l'ateo può dimostrare che ciò che è misurabile e/o osservabile esiste.
Il credente non ha l’obbligo razionale di dimostrare nulla, perché se dimostrasse l’esistenza di Dio o di altre realtà sovrannaturali non sarebbe più un credente, e Dio rientrerebbe tra le realtà indagabili dalla scienza. La fede, come ho detto, serve proprio per conoscere l’indimostrabile.
Allora, precisiamo anche qui un po' meglio.

Innanzi tutto hai confermato l'irrazionalità del credente, ed è qualcosa.

Ora, sino a che un credente afferma "io credo che Dio esista" è una cosa, se invece afferma "Dio esiste!" allora invece ha si l'obbligo di dimostrarlo, se non a se stesso agli altri ai quali fa questa affermazione. Perchè la fede è cosa tua, a me devi dimostrarlo che esiste.
Al contrario è l’ateo che deve dimostrare che non possano esistere realtà al di fuori di quelle indagabili col metodo scientifico. Se non fornisce tale dimostrazione, si contraddice, perché mentre sostiene che esista solo il dimostrabile, non è in grado di dimostrare che non possano esistere realtà non indagabili dal metodo scientifico.
Stupidaggini, per due motivi:

1) Illogicità dell'affermazione. Sta a chi afferma l'esistenza di una "cosa" portarne le prove.

2) Assurdità della cosa. Se l'impossibilità di dimostrare la non esistenza di una cosa è da considersi prova della sua esistenza, allora esistono gli unicorni rosa, godzilla, superman, pippi calzelunghe ed il grillo parlante. Hanno lo stesso valore di Dio, Satana, Allah, Visnu, Brhama, Quetzalcoatl e così via.
Converrai che la cosa è ridicola.

Sta quindi a te, anche se è ovvio che la cosa non ti garbi, dimostrare l'esistenza di qualcosa "oltre l'osservabile", e no la fede non è da considerarsi strumento probatorio valido, deve essere qualcosa di oggettivo e non soggettivo.
 

Puoi rigirarla come vuoi, ma da qui non puoi scappare, non ci sono giri di parole validi. Punto.
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Messaggio da Victor67 »

Mauro1971 ha scritto:Innanzi tutto hai confermato l'irrazionalità del credente, ed è qualcosa.
Non ho confermato nulla, non ho detto che il credente è irrazionale, ma che il credente non ha l’obbligo razionale di dimostrare l’esistenza del soprannaturale. Se cercasse di effettuare tale dimostrazione, sarebbe contraddittorio, e pertanto irrazionale.
Se dico: “la fede mi permette di conoscere l’indimostrabile”,
non mi si può chiedere poi di dimostrare l’esistenza dell’oggetto della mia conoscenza tramite la fede, ovvero l’esistenza di Dio o del soprannaturale. Sarebbe contraddittorio se lo facessi.
Se l’esistenza di Dio o del sovrannaturale fosse dimostrabile, non sarebbe necessaria la fede per conoscerli, sarebbe sufficiente il metodo scientifico.
Diventa quindi del tutto senza senso chiedere ad un credente di portare le “prove” dell’esistenza del soprannaturale.
Al contrario se tu dici:
“esiste solo ciò che è indagabile dal metodo scientifico, solo ciò che è suffragato da ‘prove’ ”,
dovresti essere in grado di dimostrare la verità di questa affermazione, dovresti darne le “prove”. Se non sei in grado di provare la verità della tua affermazione, essa diventa un’affermazione indimostrabile e quindi ti contraddici, perché avevi sostenuto che esiste solo ciò che è sorretto da prove e dimostrazioni.

Un saluto
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Messaggio da Ray »

Victor67 ha scritto:
Ray ha scritto:Si si dagli pure la corda .....pax a Vittorio.. :cer:
.. vuoi vedere che la
pietra angolare
era in realtà un MINERALE ,ha parlato esprimendosi con la telepatia...ai discepoli ? :test: :test:
Ti rispondo solo con un link:

http://www.treccani.it/enciclopedia/pan ... Italiana)/

Un saluto
Vittorio

Nella sua forma più elementare il panpsichismo coincide con l'animismo (v.), cioè con l'interpretazione, propria del pensiero dei primitivi, di ogni fenomeno naturale come provocato da una volontà consapevole, intrinseca ad ogni oggetto. Come dottrina fiosofica il panpsichismo compare fin dagl'inizî della tradizione speculativa dell'Occidente: nell'idea della totale animazione dell'universo si risolve infatti l'ilozoismo (v.), che pervade gran parte del pensiero presocratico.
Infatti gli uomini primitivi e forse ancora oggi ,adoravano pietre .... :triste:
Una grande pietra raffigurava la testa del serpente:Il Dio-Pitone al
centro del culto più antico
Scoperta in Botswana una caverna dove sarebbero stati celebrati i più
antichi riti religiosi risalenti a 70 mila anni fa

OSLO - Per la religione cristiana ed ebraica il serpente è sempre
stato il simbolo del male, perché fu proprio uno di questi rettili a
provocare la cacciata dell'uomo dal "paradiso terrestre". Ma a quanto
pare alcuni dei nostri più antichi progenitori non la pensavano come
le "sacre scritture": un team di archeologi norvegesi ha scoperto nello
Stato africano del Botswana una caverna dove sarebbero stati praticati
i più antichi riti religiosi risalenti a circa 70.000 anni fa. In
questo luogo si sarebbe venerato un Dio-pitone...
http://it.cultura.newage.narkive.com/RB ... dio-pitone" onclick="window.open(this.href);return false;

Capisci il sillogismo Vittorio,l'uomo crea,inventa,si esprime in versetti,ma cosa c'entra D-o con tutto questo non saprei...
In questo luogo avvenivano solo
riti religiosi e non vi è alcun arnese che testimoni una vita
domestica nella grotta. Secondo la studiosa ciò dimostra che quelle
persone erano più organizzate di quanto si pensi e che già avevano
interiorizzato l'idea di dividere le attività quotidiane dalla ricerca
del divino.
:ciao:
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
Genesi
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Messaggio da Victor67 »

Ray ha scritto:Capisci il sillogismo Vittorio,l'uomo crea,inventa,si esprime in versetti,ma cosa c'entra D-o con tutto questo non saprei...
Io penso che se già 70000 anni fa i nostri antenati si riunivano in luoghi dedicati ad un culto, significa che il bisogno di trovare un senso alla realtà fa parte della natura umana, è qualcosa di innato, costitutivo del nostro essere. La spiegazione che cercavano di dare quegli uomini era molto primitiva, si costruivano un totem di pietra e lo divinizzavano, o lo ritenevano una rappresentazione della divinità. Non riuscivano a fare altro, ma capivano anche loro che la realtà deve pur possedere un senso, non trovandolo altrove, lo cercavano in una pietra.

Un saluto
Vittorio
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Paxuxu
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Messaggio da Paxuxu »

Cosa avete contro le pietre? Vi ricordo che la Pietra Nera è adorata dall'intero Islam, siete voi infedeli che vi siete creati un'altra Divinità immaginaria!


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