Daniele di Ugarit ?

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Romagnolo
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Daniele di Ugarit ?

Messaggio da Romagnolo »

Apro questo post a motivo di quanto 2 settimane fà è stato considerato nello studio Torre di Guardia.
Il paragrfo 13 a pag. 26 della rivista di Maggio 2016 dice quanto segue:
Consideriamo ad esempio le parole che troviamo in Ezechiele 14:13, 14, che dice: “Riguardo al paese, nel caso che commetta peccato contro di me agendo con infedeltà, certamente anch’io stenderò la mano contro di esso e gli romperò le verghe alle quali si sospendono pani a ciambella, e certamente manderò sopra di esso la carestia e da esso stroncherò uomo terreno e animale domestico. ‘E se in mezzo a esso si trovassero questi tre uomini, Noè, Daniele e Giobbe, a motivo della loro giustizia essi stessi libererebbero la loro anima’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova”. Facendo ricerche comprendiamo che questa parte del libro di Ezechiele fu scritta intorno al 612 a.E.V. A quel tempo Noè e Giobbe erano morti ormai da secoli e Dio non si era dimenticato della loro fedeltà. Ma Daniele era ancora in vita e probabilmente aveva all’incirca 20 anni quando Geova disse che era giusto quanto Noè e Giobbe. Cosa impariamo da questo? Geova nota e apprezza l’integrità di tutti i suoi servitori fedeli, anche dei più giovani (Sal. 148:12-14).
Questo paragrafo mi ha fatto ricordare un blog che avevo visitato qualche anno prima cioè il sito di Spiritualrationality dove proprio riguardo a Daniele riportava questa affermazione:
Graham afferma che, “La storia di Daniele fu presa da un poema del nord della Siria scritto prima del 1500 A.C. L’eroe, di nome Daniele, era un figlio di El o Dio – la sorgente dell’Ebraico El. Egli era un potente giudice e legislatore, e anche un provveditore per il suo popolo. Questo poema su di lui divenne tanto ampiamente noto che mole razze usarono il suo eroe come modello per i loro”.
29 Graham, pag.256.

Insomma se non lo aveste ancora capito il Daniele bibblico sarebbe in realtà la trasposizione di un Daniele molto più antico.
O meglio più esattamente solo qualche citazione ..non farebbe riferimento al Daniele bibblico e più precisamente quelle che troviamo nel libro di Ezechiele, che la WT ha commentato con le parole sopra citate.
Ma le cose stanno veramente così?
Ezechiele parla di un altro Daniele invece che del suo contemporaneo?
La questione direi che resta ancora alquanto dibattuta,...c'è chi sconfessa questa tesi...come questo sito che vi linko e di cui ringrazio vivamente Biceleon (utente occasionale del Forum) per avermelo fornito è in inglese quindi chi volesse leggerlo dovrà ricorrere ai traduttori On-line: https://bible.org/article/who-ezekiels-daniel" onclick="window.open(this.href);return false;
C'è invece per chi protende per l'idea che Ezechiele si riferisca ad una figura precedente al profete Ebreo..e tra questi non nascondo che vi sono anche io,...forse un pò anche per partito preso.
Ma vediamo i versetti biblici incriminati:
Ezechiele 14:13 “Figlio dell’uomo, riguardo al paese, nel caso che commetta peccato contro di me agendo con infedeltà, certamente anch’io stenderò la mano contro di esso e gli romperò le verghe alle quali si sospendono pani a ciambella, e certamente manderò sopra di esso la carestia e da esso stroncherò uomo terreno e animale domestico”. 14 “‘E se in mezzo a esso si trovassero questi tre uomini, Noè,Daniele e Giobbe, a motivo della loro giustizia essi stessi libererebbero la loro anima’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova”

14:19 “‘O se io mandassi su quel paese la pestilenza e realmente versassi su di esso il mio furore con sangue, per stroncare da esso uomo terreno e animale domestico, 20 anche se in mezzo a esso ci fossero Noè, Daniele e Giobbe, come io vivo’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova, ‘non libererebbero né figlio né figlia; essi stessi libererebbero la loro anima a motivo della loro giustizia’”

Ezechiele 28:3-4 " ....(rivolgendosi al re di Tiro) ecco sei più saggio di Daniele, ecco non ci sono segreti che ti siano stati incomprensibili, con la tua sapienza e col tuo discernimento ti sei procurato ricchezze...."

Perchè si pensa che questo Daniele qui menzionato non sia il daniele biblico?
Meglio fare una digressione.
La scoperta di Ugarit ed i testi di Ugarit.

Nel 1928 un gruppo di archeologi francesi viaggiavan 7 cammelli, un asino, e alcuni portatori di pesi verso il tel nota come Ras Shamra. Dopo una settimana presso il sito hanno scoperto un cimitero a 150 metri dal Mar Mediterraneo. Nelle tombe hanno scoperto opere d'arte e alabastro egiziano e fenicia. Hanno anche trovato alcuni materiali micenei e ciprioti.

Dopo la scoperta del cimitero hanno trovato una città e un palazzo reale circa 1000 metri dal mare, su una tel 18 metri di altezza. Il telefono è stato chiamato dai locali di Ras Shamra che significa "collina finocchio". C'è anche manufatti egizi sono stati scoperti e datato al 2 ° millennio aC.

La più grande scoperta fatta presso il sito era una collezione di tavolette incise con (un allora) scrittura cuneiforme sconosciuta. Nel 1932 è stata effettuata l'identificazione del sito quando alcune delle compresse sono stati decifrato; la città era il luogo antica e famosa di Ugarit.

Ugarit vissuto una storia molto lunga. Una città è stata costruita sul sito nel periodo neolitico intorno al 6000 aC. La più antica testimonianza scritta della città si trova in alcuni testi della vicina città di Ebla scritto intorno al 1800 aC...Nel periodo 1200 - 1180 la città ripida rifiutato e poi misteriosamente si è conclusa.
Cosa si è trovato in questa città scomparsa? da questo sito https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... 1328,d.ZGg" onclick="window.open(this.href);return false;
In epoca moderna però la conoscenza delle tradizioni letterarie extrabibliche ci ha permesso di scoprire tracce del nostro profeta anche al di fuori del libro che gli è stato attribuito. Tra i testi scoperti negli anni trenta a Ras Shamra, l'antica città di Ugarit, pochi chilometri a nord della moderna città di Latakia in Siria e fiorita nell'Età del Bronzo (prima metà del II millennio a.C.) è stata ritrovata la narrazione (risalente al XIV secolo a.C.) delle gesta di Aqhat, figlio di Danel. Quest'ultimo (cioè Danel) è presentato come un governante saggio e giusto, che prende le difese dei deboli contro i forti. Da notare che "Danel" (in ebraico דנאל) è differente da Daniel, mancando la lettera yod che caratterizza il nome del profeta Daniele, e nel libro di Ezechiele (lui sì, sicuramente vissuto a Babilonia durante l'Esilio) sono presenti alcuni riferimenti proprio a un "Danel" senza la yod:
Questo è un primo aspetto: mentre nel libro di Daniele questi viene chiamato Danyyel, in Ezechiele il suo nome perde le YY e diventa del tutto simile come grafia al Daniel di cui parla il poema ugaritico.
Si badi che questo poema precederebbe il Daniele biblico di 6-7 secoli come minimo.
Ora il sito linkatomi da Biceleon trova questa giustificazione ( scusate se la frse non è scorrevole...ma sono le iperfezioni dei traduttori come ben sapete)
"La maggior parte dei commentatori sottolineano che l'ortografia del nome Daniel in Ezechiele (Daniele) si differenzia in modo coerente dalla sua comparsa nel libro di Daniele (daniyyel). Dal momento che l'ugaritico Aqht testo ha la stessa ortografia come in Ezechiele (dnil), gli studiosi hanno sostenuto per la probabilità di una connessione. Tuttavia, è da notare che, nelle parole di Albright, il 'nome Danilu, Danel è ben attestata (in diversi scritti e magari con diversi significati attribuiti ad esso) nella vecchia assira, antico babilonese, nord-ovest semitica. . . 'Che e' Danil è la pronuncia babilonese di non Accadkian semitica Dan'il, "Daniel". . . 'Gibson suggerisce che' Ezechiele usa semplicemente la tradizionale ortografia del nome senza il lectionis mater interna. . . 'Senza dubbio, il dnil ugaritica potrebbe corrispondere a uno vocalizzazione ebraica "(pp. 155-56).....
Sia di Day e Dressler concordano sul fatto che l'ortografia del nome Daniel è insignificante in termini di negare l'identificazione di Daniele di Ezechiele con il biblico Daniel. Parte del motivo che l'ortografia è diverso potrebbe essere che il yodh utilizzato nel nome nel libro di Daniele se non una compaginis yodh, o un mero connettivo piuttosto che il primo infisso persona. In alternativa, se il yodh è stato destinato dall'autore come un infisso personale come un ricordo costante della sua relazione con YHWH, allora si potrebbe facilmente comprendere perché tale ci mancherebbe ortografia di Ezechiele del nome. In altre parole, l'ortografia di Daniel gli ricorda la propria responsabilità davanti a Dio e della sua umiltà. ortografia di Ezechiele lascia il yodh fuori, ampliando il campo di Dio come giudice.

Personalmente non sò quanto valutare questa spiegazione, posso solo dire che al presente non mi convince, le trovo pur sempre delle congetture, ma entriamo nel vivo della discussione un aspetto importante che si rinfaccia all''idea che Daniele menzionato in Ezechiele non sia il Daniele biblico è l'utilizzo del termine "Giustizia" per indicare i tre uomini,..ora dai testi di Ras Shamra non si evincerebbe un Daniel corrispondente al concetto di Giustizia che viene descritto nel sito sopra linkato:
In secondo luogo, il punto meno convincente di Day arriva nella sua discussione del punto di forza di Dressler. Dressler si sentiva che forse il più importante {argomento} è stata l'indagine sul significato di sedaqah in Ez. xiv in cui questo termine viene usato come contrario di "infedeltà", nel senso di idolatria, cioè il culto di Baal. Pertanto, è particolarmente opportuno suggerire un Baal-devoto, il ugaritica Dnil, come un uomo esemplare "giusto"....L'errore di ragionamento di Day è visto nel paragrafo seguente perché riconosce che, anche se fosse affermato che Dnil di Ugarit fosse un El-devoto, era ancora politeista e, di conseguenza, non è in grado di soddisfare le esigenze di "giustizia" di Ezechiele che è attribuita a Daniel in 14:14.
In altre parole come potrebbe il Daniele ugaritico figurare come Giusto nel libro di Ezechiele se nel poema che ne parla è un devoto Politeista adoratore di Baal?
La cosa non è così astrusa come può sembrare, infatti basta fare un paio di osservazioni anche su Noè e Giobbe.
Non c'è dubbio che nella narrazione Ebraica entrambi sono adoratori di YHWH, ma racconti paralleli a questi se ne trovano anche nelle altre regioni della Mesopotamia, ci sono due differenti racconti del Diluvio, uno Sumero ed uno akkadiko (quello riportato nell'epopea di Ghilgames) e diversi poemi che ritraggono la temativca delle sofferenze umane...tutti con la stessa struttura portante del libro di Giobbe http://www.academia.edu/1264633/Il_tema ... esopotamia" onclick="window.open(this.href);return false;
Interessantissimo anche come si introduce questo sito:Il tema del “giusto sofferente” costituisce uno dei motivi narrativi più diffusi nella letteraturavicinorientale ed è stato spesso trattato in relazione al testo biblico di Giobbe. Di questo motivo letterario ci sono note diverse composizioni mesopotamiche, nelle quali è possibile tracciare alcuni elementi comuni, che si mantengono inalterati, ma anche delle importanti differenze che denotano un particolare adattamento di tale motivo in una determinata cultura o l’evoluzione in seno alla medesima tradizione.
Ora questi racconti mesopotamici narrano le stesse vicissitudine di quelle riprese nella Bibbia, con una importante differenza che ci interessa,...sia i loro Noè che i loro Giobbe erano tutti "Politeisti"!
I racconti sono fondamentalmente i medesimi solo che in quelli Ebraici i protagonisti adorano un solo Dio.
Cosa denota questo?
Come riconosce il sopra linkato sito di Accademia.edu ogni popolo adattava la storia ed i personaggi alla propria realtà locale.
E questo non è nulla di strano, anche oggi succede uguale, pensiamo che la stessa favola di Cappuccetto Rosso che avrà anno più anno meno circa 300 anni, è molto diversa da regione e regione d' Europa in cui l'ascolteremmo,...solo in Italia c'è il lieto fine col cacciatore,...mentre nel Nord europa la nonna è una strega che si trasforma in lupo....e tanti saluti alla tenera bambina.
Quindi in 7 secoli, quanto tempo occorrerebbe affinchè un saggio patriarca politeista possa nel folklore ebraico diventare un devoto monoteista al pari di Noè e Giobbe?
Non abbiamo una documentazione scritta che ci descriva questa metamorfosi?
Non è una cosa così scontata averla, proprio come riconosce sempre il link di Accademia.Edu :Dobbiamo considerare, tuttavia, che nelle culture di cui stiamo discutendo la tradizione scritta costituiva solo una minima parte, a fronte della tradizione orale estremamente importante e viva in tutta l’area. Le fonti scritte, sebbene raramente, parlano della tradizione orale e questa non risulta mai considerata come una conoscenza o una forma di trasmissione di secondo ordine, al contrario. Quindi nonostante le uniche fonti dirette a nostra disposizione siano i testi, dobbiamo immaginare che questi abbiano conservato solo una minima parte delle conoscenze e delle tradizioni di queste culture e che esistessero storie, miti, leggende, e altro che non è mai stato messo per iscritto e quindi non è potuto giungere fino a noi, se non sotto forma di riferimento indiretto nei testi scritti
Un'altro aspetto che mi viene in mente è che dalla Bibbia stessa si desume che nei tempi antichi circolavano libri che sarebbero stati successivamente epurati dai testi sacri e sarebbero la bellezza di ben 11 libri diversi; ..qualcuno avrà parlato della versione Ebrea del Daniel Ugaritico??
Sempre poi sul concetto di Giustizia, la parola ebraica usata in Ezechiele 14 ha in se per se il significato di "Giustizia in senso assoluto in senso giuridico e anche come Giustizia sociale, morale e di comportamento " quindi Giustizia a 360°
Il popolo di Giuda infatti non era ingiusto solo inquanto politeista ma ingiusto anche e sopratutto nella sfera sociale come denunciava Geremia.
Ora dal poema sul Patriarca Ugaritico Daniel si comprende questo: Nella letteratura ugaritica, infine, di "Danel" era ben nota la rettitudine nei giudizi a favore di vedove e orfani, ...
Così come lo era Giobbe per sua stessa ammissione e chissà in quale misura per Noè.
Un'altro aspetto per contestare la discendenza del Daniel di Ezechiele da quello Ugaritico è quanto dice il versetto 3 del Capitolo 28, dove del re di Tiro viene detto di essre perfino più Sapiente di Daniele, ora la parola Sapienza avrebbe questo significato: In primo luogo, nel trattare con l'ultima menzione di Daniel in Ezechiele, Day dice che le parole di Ez. XXVIII 3, "nessun segreto è nascosto da voi," suggeriscono che la saggezza di Daniele è del tipo a cui si riferisce H. P. Müller come Wisdon mantica o magico-mantica, una caratteristica certamente di primo piano nella protagonista del libro di Daniele. . . . Sebbene un certo numero di tentativi di Müller per discernere saggezza magico-mantica nel ugaritica Daniel non sono particolarmente convincenti, sembra che alcuni elementi di esso sono presenti. . . . "
Insomma....il Daniel Ugaritico...non era in grado di scoprire ed interpretare i misteri ed i sogni come quello del Libro di Daniele,...riguardo a questo punto però và fatta notare un fatto di non poco conto, come riporta il libro "Danel, il patriarca sapiente nella Bibbia, nella tradizione, nella Leggenda" a pag. 472 sù 1200 linee scritte in 4 tavolette d'argilla, solo 400 sono leggibili...ovvero mancano i 2 terzi del racconto!!
Ergo potrebbe benissimo che il Daniel cananeo fosse in grado in qualche misura di interpretare sogni ed avere una saggezza Magica-Religiosa,...ma un'altro aspetto mi fà dubitare che ci si possa riferire al Daniele dell'esilio, ovvero come è possibile che Daniele a cui nessun saggio e mago Babilonese ha saputo tenere testa, grazie anche al fatto di avere l'appoggio divino, venga superato e surclassato da un pagano rè Fenicio?
Io proprio non riesco a capacitarmene.
Ben diversa sarebbe la cosa se ci si riferisse ad un Daniele di antica data, conosciuto e narrato nelle corti dell'antica Mezza luna fertile.
L'ultimo punto che mi porta ac redere ad una influenza Ugaritica nel Daniele conosciuto a quel tempo dagli Ebrei è il fatto che i testi recuperati a Ras Shamra hanno dimostrato una straordinaria affinità con l'Ebraismo fino a riscontrarne l'influenza nelle Sacre Scritture stesse: Molti dei Salmi sono stati semplicemente adattati da fonti di Ugarit; la storia del diluvio ha un'immagine vicino allo specchio in letteratura ugaritica; e il linguaggio della Bibbia è fortemente illuminato dalla lingua di Ugarit. Per esempio, guardate brillante commento di M. Dahood sui Salmi della serie Anchor Bible per la necessità di ugaritica per un'accurata esegesi biblica...
La letteratura ugaritica dimostra che Israele e Ugarit condiviso un patrimonio letterario comune e una discendenza linguistica comune. Essi sono, in breve, lingue e letterature connesse. Possiamo quindi imparare molto circa l'uno dall'altro...
Oltre a singole parole essere illuminati dai testi di Ugarit, interi idee o complessi di idee hanno paralleli nella letteratura. Per esempio, in Proverbi 9: 1-18 saggezza e la follia sono personificati come le donne. Ciò significa che quando il maestro di saggezza ebraica istruì i suoi studenti su questi temi, che stava disegnando sul materiale che è stato comunemente conosciuto nell'ambiente cananea (per Ugarit era cananeo). In punto di fatto, KTU 1,7 VI 2-45 è quasi identico a Proverbi 9: 1 ss. ....
Un'altra creatura che ha legami con l'Antico Testamento è Leviathan. Isaia 27: 1 e KTU 1,5 mi 1-2 descrivere questa bestia. Vedi anche Sal 74: 13-14 e 104: 26...Ancora un altro interessante parallelo tra Israele e Ugarit è il rituale annuale conosciuto come l'invio dei "capri espiatori"; uno per Dio e per un demone. Il testo biblico si riferisce che questa procedura è Levitico 16: 1-34. In questo testo una capra viene inviato nel deserto per Azazel (un demone) e uno viene inviato nel deserto per il Signore. Questo rito è conosciuto come un rito "eliminatoria"; cioè, un contagio (in questo caso sin comunale) viene posto sulla testa della capra e viene allontanato. In questo modo si è creduto che (magicamente) il materiale peccato è stato rimosso dalla comunità.
KTU 1.127 riferisce la stessa procedura a Ugarit; con una notevole differenza - a Ugarit un prete donna è stato coinvolto nel rito pure...
Gli israeliti non ha lasciato il maggior numero di pezzi artisitic dietro come hanno fatto i loro vicini cananei. E quello che ha lasciato alle spalle mostrano tracce di essere fortemente influenzato da questi Cananei.

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... VGqlX155CQ" onclick="window.open(this.href);return false;
Dunque se la cultura Ugaritica ha avuto notevole influenza sul popolo Ebraico a livello culturale,...perchè mai non si dovrebbe credere che anche i loro miti e leggende possano in qualche misura essere stati loro trasferiti?
Questo invece è un mio punto di vista personale o meglio dire una mia senzazione....prendere due uomini del lontano passato ed affiancarli ad un contemporaneo dello scrittore mi pare una stranezza quanto mai fuori luogo,..anche perchè di Noè e Giobbe il popolo ne avrà avuto una visione ben definita e fissata in quanto esempi di Giustizia,...ma Daniele?
Per la WT aveva solo 20 anni all'epoca quindi tutta la vita davanti per dimostrasri un fallimento come esemplare uomo di Dio, penso questo in armonia col passo biblico che dice che è meglio il giorno del lutto che quello della nascita, in quanto alla sua morte un individuo lascia dietro di se il nome che si è fatto...buono o cattivo che sia, Daniele poteva essere presentato realmente come un esempio di Giustizia?
Teniamo presente che in questo contesto sembrerebbe surclassare pure Ezechiele e Geremia,...suoi contemporanei che avevano all'epoca dimostrato una lealtà a YHWH da più lunga data.
Con tutto ciò non posso dire che abbiano "indiscutibilmente" ragione i sostenitori del Daniele di provenienza Ugaritica,..ma tra le due opzioni...secondo me la WT sbaglia.
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Leo
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Messaggio da Leo »

Bella argomentazione :bravo: :ok:
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virtesto
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Per corroborare la dotta esposizione...

Messaggio da virtesto »

.. di cui sopra si può citare anche un commento di Luzzi:
"..Ma quando si pensa che, secondo il nostro stesso libro,Daniele è di alcuni anni più giovane di Ezechiele, e che quindi Ezechiele, in due profezie, delle quali una è di sicuro anteriore alla rovina di Gerusalemme del 586, esalterebbe le virtù di un ragazzino che suppone noto nientemeno che al re di Tiro (28/3) e che cita fra nomi appartenenti a età remota come quelli di Noè e Giobbe, non si può che rimanere perplessi e vien fatto di pensare che, molto probabilmente , il Daniele di Ezechiele non ha a che fare col nostro, ma che lasciò nella tradizione fama d'uomo noto per la rettitudine"

Effettivamente , grazie alla letteratura cananea di Ugarit sappiamo che esisteva un eroe popolare, il re Daniel. Questi, col nome scritto così, riappare in Enoch 6;7; 69/2. "Danilu" è attestato in accadico dopo il 2000 a.C.
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Ray
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Messaggio da Ray »

...I due nomi sono diversi. Nonostante molte traduzioni bibliche abbiamo sempre “Daniele”
(anche TNM fa confusione), nella Bibbia i due nomi sono diversi:

In Dn si ha: דָּנִיֵּאל (Daniyèl), “Daniele”.
In Ez si ha: דָּנִאֵל (Danièl), “Danel”.
Si tratta quindi di due persone diverse.

I testi mitologici di Aqat scoperti a Ugarit in Fenicia (odierno Libano) nei pressi di Tiro ricordano un antico eroe di nome Dan’el divenuto celebre per la sua saggezza e la sua giustizia: Ecco Dan’el, l’eroe che sana, si alza, si siede dinanzi alla porta, sotto l’albero magnifico, presso l’aia, presiede il processo della vedova e giudica il caso dell’orfano”. – Leggenda di Aqat V, 1-10 ANET 151.

Si riconosce ora da parte di tutti gli studiosi che i miti riflettono sempre un dato storico originario che nel corso del tempo venne miticizzato. Proprio a questa persona, storicamente esistita, alluderebbe il profeta Ezechiele parlando di Danel.



http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=1989" onclick="window.open(this.href);return false;

:occhiol:
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Leo ha scritto:Bella argomentazione :bravo: :ok:
Grazie :timido: , un sentito ringraziamento anche a tutti gli altri che hanno postato ulteriori aggiunte. :strettamano:
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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