Il marchio della bestia

Tutto ciò che riguarda la dottrina dei Testimoni di Geova.

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Gianni27
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Il marchio della bestia

Messaggio da Gianni27 »

In questi giorni pensavo fra me stesso: come faranno a vivere su questa terra i testimoni di Geova che hanno accettato ciecamente la falsa dottrina di non voler andare al cielo per nessun motivo. Sarebbe buono poterli avvertire che secondo la loro falsa dottrina di rimanere per sempre qui, sulla terra che sarà paradisiaca, devono fare i conti con la bestia feroce dell’Apocalisse. Non vedono che la terra fu da Dio maledetta (non paradisiaca) e sarà arsa perché produce spine e triboli; Dio non ha mai detto che toglierà da essa la maledizione o che farà qualcosa di buono su di essa. Invece ha promesso che creerà una terra nuova e netta, dove il peccato non entrerà affatto in essa.
Dico agli amici tdg: Non vedete voi che nel regno della bestia sarete forzati a prendere il marchio della bestia sulla vostra mano o sulla fronte? Ma voi non lo prenderete… e quindi sarete decollati e messi a morte dai funzionari della bestia e finite così. Se poi prendete il marchio della bestia su di voi non sarete uccisi dalla bestia, ma sarete sterminati da Dio ed alla fine gettati nel lago di fuoco e zolfo pe aver negato la fede (Se pur ne avreste) in Cristo, e dov’è dunque la vita per sempre promessavi dalla Torre di guardia?
Convertitevi a Cristo Gesù e prendete da Lui tutto quello che ha promesso e dato ai suoi seguaci e siategli fedeli e solo così entrerete a Cristo nel suo Regno di gloria. Altrimenti... mi dispiace ma avete sprecato il vostro tempo nel regno della schiavitu'.
Gianni27
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Vieri
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Ciao Giovanni...

Messaggio da Vieri »

Innanzi tutto complimenti per i tuoi 89 anni e da come ragioni mi sembra
che te li porti alla grande, complimenti...!... :non mollare:
Relativamente al discorso dell'Apocalisse da te citato non sono un teologo ma mi sono letto (non posso dire "riletto" perchè non sarebbe vero... :sorriso: ) i passi del Deuteronomio 28.

Effettivamente le parole sono molto dure e direi "apocalittiche" :ironico: ma per me, se riferite al linguaggio dell'epoca, alla fine il tutto si restringe, in poche parole : "fate i buoni se no arriva l'uomo nero"...come si dicevano un tempo ai bambini.....e che tradotto in altra maniera riguarda sempre l'eterna legge del "bastone e della carota.

Quello che ho notato invece da queste pagine è che tali parole relative ad un Dio che punisce i peccatori di tutti i malanni possibili,compreso animali e parenti, aveva generato le credenze ebraiche successivamente contestate da Gesù quando guarì il "cieco nato":

Giovanni 9
1 Passando vide un uomo cieco dalla nascita 2 e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». 3 Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. 4 Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. 5 Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo»........

Non vedo pertanto in queste pagine del Deuteronomio una maledizione di Dio su tutta la terra,Leggo invece dall'Apocalisse di Giovanni questo commento:
LA BESTIA DELL'APOCALISSE
E' indubbiamente un personaggio "fantastico" piuttosto inquietante quello descritto nell'Apocalisse di Giovanni genericamente come "la Bestia", termine che, a differenza del suo sinonimo "animale", la cui radice è la medesima di "anima", rimanda al sub-umano nel suo lato bruto, selvaggio e feroce.

Il contesto in cui fa la sua comparsa è ancora più particolare: l'Apocalisse, l'ultimo libro del Nuovo Testamento, è una rivelazione divina su realtà misteriose e sconosciute all'uomo, quindi inconsce, relative a quanto dovrà in futuro accadere.

Nello specifico è una profezia, densa di elementi fortemente simbolici, sulla fine dei tempi, rivelata a Giovanni, il quarto evangelista.
Gli eventi narrati trattano la battaglia ultima tra i due opposti per eccellenza: il Bene e il Male, Dio e Satana, l'Agnello e la Bestia appunto.
Da ciò risulta evidente che la Bestia è una creatura di Satana, una manifestazione di colui che, quale angelo caduto, all'inizio era con Dio
e in seguito, distanziatosi da lui, vi si oppose diventando l'Avversario per antonomasia.

Così appare a Giovanni: "Vidi sorgere dal mare una Bestia con dieci corna e sette teste e sulle corna dieci diademi, e sulle teste delle scritte blasfeme. La bestia assomigliava ad una pantera, con le zampe di un orso, e le fauci grandi come quelle del leone. E il Drago le diede la sua forza e il suo trono, con un immenso impero. Una delle teste pareva ferita a morte, ma la piaga mortale fu guarita; allora, sbalordita, la terra intera seguì la Bestia." Del drago, che conferisce tale potere alla Bestia, viene detto che è "colui che chiamiamo il diavolo e Satana e che seduce tutta la terra." I commenti biblici concordano nel far corrispondere alle sette teste i sette colli di Roma e alle dieci corna altrettanti re: è il simbolo dell?Impero Romano e delle sue feroci persecuzioni nei confronti dei primi cristiani.

La Bestia quindi, quale brutalità dello stato persecutore, di cui la Roma pagana fu esemplare eccellente, è la medesima che ravvisiamo ancora oggi nella ferocia delle numerose guerre, particolarmente quelle che si autogiustificano con la difesa di ideali religiosi e/o razziali e che continuano ad insanguinare il nostro pianeta.

In termini psicologici la dinamica sottostante questi eventi "bestiali" è quella relativa al fenomeno della proiezione dell?ombra collettiva di un gruppo sociale (etnico, nazionale, o religioso che sia) su un altro, il che può dare il via a forze distruttrici capaci di annientare il mondo "civilizzato" o, peggio ancora, l?equilibrio biologico stesso del pianeta.
Mie personali conclusioni.

Nelle pagine del Deuteronomio anche se a tinte fosche (linguaggio tipico per creare timore e rispetto degli insegnamenti divini) si danno degli insegnamenti di amare Dio e di aspettarsi una punizione ( in quel caso terrena ma da interpretarsi però in seguito come post mortem)

Nelle pagine dell'Apocalisse di Giovanni si parla in maniera fortemente simbolica dell'eterna lotta tra il bene ed il male ( la bestia) e dove questa è chiaramente identificata nell'impero romano di allora che perseguitò a lungo i cristiani.

Per quanto riguarda il paradiso geovista che identifico in "platea" e "galleria" onestamente rimango ancora in dubbio chi fra questi "unti" o meno unti, possa andarci poichè io ne vedo solo uno: quello cattolico:
Il Vangelo parla solo di tre stati.

Paradiso :Il Paradiso è il luogo della suprema beatitudine e l'espansione della luce di Dio che attira a Sé coloro che da Lui provengono e che sono rimasti sempre nel suo santo sguardo. È la terra promessa dei Martiri, di tutti quelli che, credendo, hanno vissuto la loro vita per potervi abitare un giorno. È il punto d'arrivo della perfezione dei figli di Dio. È lo sguardo dove Dio concepisce i suoi pensieri creativi. È l'oasi di tutta la creazione degli esseri viventi e ragionevoli. È la fonte da dove provengono la ragione e la natura della vita.

(Matteo 10:28: E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo nella geenna.?)(Giovanni 5:24 . In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passata dalla morte alla vita.

Purgatorio: (dogma) Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo. Il Purgatorio è quindi un luogo di"purificazione" delle imperfezioni delle anime prima che queste possano essere ammesse in paradiso. Come dicono le scritture:Matteo 5, 25-26, Matteo 5, 48, Matteo 12, 32-36, 1 Corinzi 3, 10-16; 15, 29-30, 2 Timoteo 1, 16-18 ,Ebrei 12, 14-29, Giacomo 1, 14-15; 3, 2, 1 Pietro 3, 18 ? 4, 6, 1 Giovanni 5, 16-17, Apocalisse 21, 2

Inferno. L'inferno è come eterno allontanamento da Dio nella sofferenza ( Matteo 25:41 ). Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli . È' la pena di aver perduto la visione beata di Dio e di conseguenza una totale separazione da Dio di tutti i "poteri dell'anima".
Questa pena implica una mancanza di trovare ogni sorta di pace e riposo da parte dell?anima che esistono solo in comunione con Dio. Inoltre c'è la perdita di tutti i doni soprannaturali come la Fede, la Speranza e la Carità.
:strettamano:
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Giovanni27, dai tuoi discorsi deduco tu sia un Evangelista.
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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Tranqui
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Messaggio da Tranqui »

Romagnolo ha scritto:Giovanni27, dai tuoi discorsi deduco tu sia un Evangelista.
e' un ragazzo mormone :risata:
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Tutto posso in colui che mi dà la forza.
Filippesi 4:13


Considera ogni giornata come una vita a sé stante” (Arthur Schopenhauer]
:sorriso:
Gianni27
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Per Romagnoli

Messaggio da Gianni27 »

E' proprio come tu hai detto. Sono un evangelico dal 1960. non mi sono mai nascosto. Ho nel mio passato aiutato a liberare alcuni tdg dalla trappola del regno della schiavitu'.
Sono attivo per la Vita in Cristo. Abbi la tua scelta
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Vieri
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Ciao Romagnolo....

Messaggio da Vieri »

Romagnolo ha scritto:Giovanni27, dai tuoi discorsi deduco tu sia un Evangelista.
Ciao Romagnolo,....hai fatto "strike" ! Complimenti.... Giovanni 27 è un evangelico....:risata: :risata:

Ora sono serio:
Sono andato a vedere le dottrine evangeliche dove ho letto:

« poiché riteniamo che l'uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge » (Romani 3,28)
Poi come vado a fare le pulci per i tdg anche qui ho ripreso tutto il passo di San Paolo:

Romani 3,21-28

21 Ora invece, indipendentemente dalla legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti; 22 giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. E non c'è distinzione: 23 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù. 25 Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia, dopo la tolleranza usata verso i peccati passati, 26 nel tempo della divina pazienza. Egli manifesta la sua giustizia nel tempo presente, per essere giusto e giustificare chi ha fede in Gesù.
27 Dove sta dunque il vanto? Esso è stato escluso! Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede. 28 Noi riteniamo infatti che l'uomo è giustificato per la fede indipendentemente dalle opere della legge.

Ritengo che San Paolo si riferisca esplicitamente al fatto che la salvezza non viene dalle SOLE OPERE e specificando poi in "LE OPERE DELLA LEGGE".

Ne deduco pertanto che San Paolo non si contraddica quando nel Prima lettera ai Corinzi 13,1 dice:

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi la carità,
sarei un bronzo risonante o un cembalo squillante.
Se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza
e avessi tutta la fede in modo da spostare le montagne,
ma non avessi la carità,
non sarei nulla.

Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri,
se dessi il mio corpo per essere arso,
e non avessi la carità,
non mi gioverebbe a nulla.
La carità è paziente,
è benigna la carità;
la carità non invidia, non si vanta,
non si gonfia, non manca di rispetto,
non cerca il proprio interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
ma si compiace della verità;
tutto tollera, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
La carità non verrà mai meno.
Le profezie scompariranno;
il dono delle lingue cesserà, la scienza svanirà;
conosciamo infatti imperfettamente,
e imperfettamente profetizziamo;
ma quando verrà la perfezione, sparirà ciò che è imperfetto.
Quando ero bambino, parlavo da bambino,
pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Da quando sono diventato uomo,
ho smesso le cose da bambino.
Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro;
ma allora vedremo faccia a faccia.
Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente,
come perfettamente sono conosciuto.
Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità;
ma la più grande di esse è la carità.


Precisando che la parola "carità" viene dal latino "caritas" ma dal greco è "agape" che significa amore.

Quindi ritengo da cattolico che la sola fede non salva se non è accompagnata da opere d'amore verso il prossimo.


E Giovanni cose ne dice ?.......

:strettamano:
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