Gesù non conosceva il calcolo dei "sette tempi"

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Studente Biblico

Gesù non conosceva il calcolo dei "sette tempi"

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Piccola riflessione riguardo la presenza di Cristo che secondo i testimoni di Geova sarebbe avvenuta nel 1914 E.V. basandosi sul calcolo dei "sette tempi" descritti dal profeta Daniele:

In Matteo al capitolo 24 verso 3 i discepoli chiesero a Gesù quando sarebbe avvenuta l'effettiva distruzione del tempio di Gerusalemme e quali "segni" avrebbero indicato l'effettivo ritorno (o presenza) di Cristo sulla Terra.

Infatti si legge: "Mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si avvicinarono in disparte, dicendo: <<Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?>>"

Dopodichè Gesù descrisse in modo abbastanza comprensibile tutta una serie di avvenimenti che sarebbero accaduti prima del suo effettivo ritorno, senza citare ovviamente alcuna data.

Al verso 15 si legge: "Quando dunque vedrete l'abominazione della desolazione, della quale HA PARLATO IL PROFETA DANIELE, posta in luogo santo (chi legge faccia ATTENZIONE!)."

Da quì si denota che Gesù CONOSCESSE MOLTO BENE LE PROFEZIE ED IL LIBRO DI DANIELE... Inoltre lo scrittore del Vangelo in questione lascia una sorta di monito a chiunque legga appunto quel verso in particolare, "chi legge faccia ATTENZIONE!" avvertiva l'evangelista (o il copista). Dubito che il Corpo Direttivo abbia fatto la dovuta "attenzione" nell'interpretare questi versi.

Gesù continua la sua descrizione riguardo gli avvenimenti futuri. Al verso 36 Gesù trae la sua conclusione riguardo i tempi in cui avverranno tutte le cose appena descritte: "Ma quanto a quel giorno e a quell'ora NESSUNO LI SA, neppure gli angeli del cielo, NEPPURE IL FIGLIO, ma il Padre solo."

Quindi nessuna data... nessun calcolo dei "sette tempi"... nessun 1914 come anno che avrebbe segnato l'inizio della sua presenza invisibile sulla Terra...

Possibile che Gesù, nonostante avesse un ottima conoscenza delle Scritture e delle profezie di Daniele, non fosse a conoscenza del famoso calcolo dei sette tempi? Le possibilità sono due:

1: Gesù mentì spudoratamente agli apostoli riguardo la sua venuta e quindi il Corpo Direttivo ha ragione (alquanto improbabile).

2: Il Corpo Direttivo prende per i fondelli i suoi seguaci mentendo riguardo al ritorno di Cristo sostenendo una fantomatica presenza invisibile di Cristo avvenuta nel 1914 e storpiando volutamente la data storicamente accertata riguardo la distruzione di Gerusalemme avvenuta nel 587 a.E.V. (e non nel 607 a.E.V. come sostiene la Watchtower).

Gesù NON fece alcun "calcolo dei sette tempi" per un'ovvia ragione: Non esiste alcun calcolo dei "sette tempi" in riferimento alla sua venuta. Pensate che nemmeno lui sapeva quando sarebbe tornato...
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

La WTS sta al XX° secolo come Hitler stette per un attimo alla conquista della Russia nel 1941 - 43.
Entrambi sono stati li, li per la vittoria, poi sono implosi.

La WTS nel XX° Secolo, vuoi per fortuna o per caso, aveva avuto la fortuna che le sue profezie farlocche, comunque si sovrapposero al 1914 ed allo scoppio della prima guerra mondiale, che fece da cassa di risonanza per tutte le future fanta vaccate geoviste.
Poi vennero in successione la seconda guerra mondiale, le crisi economiche, la guerra fredda, la globalizzazione e via dicendo.
Sembrava che la scrittura di Matteo capitolo 24 si applicasse proprio al XX° secolo.

Poi, il sogno si infranse e la grande tribolazione che doveva accadere entro il 1994 (anno culmine di quella che doveva essere la durata della famosa generazione che al termine dei famosi "sette tempi" doveva ricordare appunto anche la fine), non venne, e da li iniziarono i guai per la dirigenza geovista, il Corpo Direttivo, che, dal 1995 in poi, iniziò a preparare una sorta di ritirata strategica che cercava e sta cercando ancora oggi, di trasformare una religione millenaristica del XIX e XX° secolo, in una secolarizzata nel XXI° secolo.

Ma comunque, rimane che per oltre 100 anni, il Corpo Direttivo ed i TDG hanno predicato in lungo ed in largo illusioni teologiche, promettendo alla gente che presto sarebbero venuti dei cambiamenti su questo mondo.
Niente più morte, niente più problemi economici, niente più problemi sociali.... il nuovo Mondo di Geova.

Ma per beneficiare di tutto questo, si doveva mettere la propria vita in linea con i principi biblici artatamente interpretati dal Corpo Direttivo.
Il mettere la propria vita in linea con questi principi avrebbe comportato sacrifici, diversità, indottrinamenti, compresi anche nei confronti dei figli.

Ma volete mettere, si viveva alla fine dei sette tempi, anzi, nel periodo culmine che dal 1914 ad Harmagheddon rimaneva solo una generazione di 70 - 80 anni che avrebbe ricordato questo....

Più truffa di cosi...
« Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un'idea apprezzabile di cosa un uomo solo sia in grado di ottenere. »
Johann Wolfgang von Goethe

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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Ciao Studente Biblico, bella osservazione...non ci avevo mai pensato. :strettamano:
Comunque sperando tu non la prenda a male...un TdG te la smonterebbe in tre mosse,...ovvero punto primo i discepoli chiesero a Gesù segni per comprendere la sua presenza, non la data d' inizio...e Gesù ligiamente gli fornisce quanto da loro chiesto.
Secondo punto, quando poi se ne esce col discorso che nessuno conosce il giorno e l' ora si stà riferendo se si legge il contesto (MAtteo 24: 36-44) al giorno in cui porterà armaghedon cioè la conclusione dei Tempi della Fine, mentre per la WT il calcolo dei 7 tempi serve a capire l' inizio degli Ultimi Giorni.
E' vero però che i cristiani del primo secolo attendevano tutti la fine entro la loro generazione pur conoscendo Daniele...sia loro che Gesù, ma ti sentiresti rispondere come terza mossa che per l' appunto le parole del libro di Daniele sarebbero rimaste sigillate fino al tempo della fine...e solo allora comprese; per questo nè loro nè Gesù poterono afferrare l' applicazione dei 7 tempi.
Ovviamente in questo ultimo passo sbaglierebbero perchè è evidentissimo ( basta fare i debiti collegamenti tra la profezia fatta da Gesù e quelle di Daniele) che tutto si doveva concludere nel primo secolo.
:ciao:
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Messaggio da Studente Biblico »

Romagnolo ha scritto:Ciao Studente Biblico, bella osservazione...non ci avevo mai pensato. :strettamano:
Comunque sperando tu non la prenda a male...un TdG te la smonterebbe in tre mosse,...ovvero punto primo i discepoli chiesero a Gesù segni per comprendere la sua presenza, non la data d' inizio...e Gesù ligiamente gli fornisce quanto da loro chiesto.
Secondo punto, quando poi se ne esce col discorso che nessuno conosce il giorno e l' ora si stà riferendo se si legge il contesto (MAtteo 24: 36-44) al giorno in cui porterà armaghedon cioè la conclusione dei Tempi della Fine, mentre per la WT il calcolo dei 7 tempi serve a capire l' inizio degli Ultimi Giorni.
E' vero però che i cristiani del primo secolo attendevano tutti la fine entro la loro generazione pur conoscendo Daniele...sia loro che Gesù, ma ti sentiresti rispondere come terza mossa che per l' appunto le parole del libro di Daniele sarebbero rimaste sigillate fino al tempo della fine...e solo allora comprese; per questo nè loro nè Gesù poterono afferrare l' applicazione dei 7 tempi.
Ovviamente in questo ultimo passo sbaglierebbero perchè è evidentissimo ( basta fare i debiti collegamenti tra la profezia fatta da Gesù e quelle di Daniele) che tutto si doveva concludere nel primo secolo.
:ciao:
Versi tratti da Matteo capitolo 24, Nuova Riveduta:

1 Mentre Gesù usciva dal tempio e se ne andava, i suoi discepoli gli si avvicinarono per fargli osservare gli edifici del tempio. 2 Ma egli rispose loro: «Vedete tutte queste cose? Io vi dico in verità: Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sia diroccata».
3 Mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si avvicinarono in disparte, dicendo: «Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?»
4 Gesù rispose loro: «Guardate che nessuno vi seduca. 5 Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il Cristo". E ne sedurranno molti. 6 Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine. 7 Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; 8 ma tutto questo non sarà che principio di dolori. 9 Allora vi abbandoneranno all'oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del mio nome. 10 Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda. 11 Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. 12 Poiché l'iniquità aumenterà, l'amore dei più si raffredderà. 13 Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. 14 E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine.


Ciao Romagnolo, infatti i discepoli erano curiosi di sapere quando effettivamente il tempio di Gerusalemme sarebbe andato distrutto poichè Gesù ne aveva appena fatto cenno. Poi essendo a conoscenza del fatto che Cristo sarebbe tornato (entro la loro epoca, immaginavano loro) chiesero in che modo si sarebbero accorti del suo ritorno, cioè quali sarebbero stati i segni che avrebbero fatto loro capire che Cristo è tornato (il giorno della battaglia FINALE ovviamente e non prima della tribolazione), poi chiesero in che modo avrebbero compreso, sempre tramite segni o avvenimenti, che sarebbe arrivato il termine della loro epoca (cioè Armaghedon) e ovviamente non immaginavano che Gesù si riferisse ad un'epoca molto distante dalla loro, a parte gli avvenimenti (l'abominazione della desolazione) che avrebbero preceduto la distruzione del tempio di Gerusalemme avvenuta nel 71 E.V., ovvero entro la loro generazione.

Il calcolo dei sette tempi così come insegnato dalla Watchtower serve appunto, come dicevi, a far credere che nel 1914 siano cominciati i tempi della fine... ma anche un fantomatico "ritorno" o "presenza" invisibile di Cristo e una fantomatica guerra scoppiata in cielo e capeggiata da Michele che ha avuto come esito la cacciata di Satana e dei suoi demoni dal Regno dei Cieli che a sua volta avrebbero causato lo scoppio della prima guerra mondiale. Gli avventisti probabilmente fecero lo stesso identico calcolo, con la sola differenza che insegnavano che nel 1914 sarebbe scoppiata la guerra di Armaghedon, insegnamento scopiazzato successivamente da Russell e modificato nel tempo dalla Watchtower, poichè nel 1914 non si verificò quanto annunciato.

Riguardo al terzo punto, parte "sigillata" del libro di Daniele è possibile che fu compresa solo in tempi recenti? Quindi dov'era Gesù quando Daniele sigillava parte del suo libro? e se lui e gli apostoli, a quei tempi non poterono comprendere il significato dei "sette tempi", quale sorta di personaggio avrebbe svelato i famosi sette tempi al profeta Daniele? Non era forse un angelo? Quindi Gesù, che a quei tempi si trovava alla destra del Padre, non si accorse di nulla? Come dicevi è molto più probabile che le profezie di Daniele in realtà indicavano avvenimenti più recenti, come la distruzione del tempio e non la fine dei tempi del "sistema di cose"...

Io credo semplicemente che la soluzione sia nel fatto che non esiste alcun calcolo dei "sette tempi" in riferimento alla venuta "invisibile" di Cristo e ne tantomeno in riferimento all'inizio degli "ultimi giorni". Probabilmente non si riferisce nemmeno alla nostra epoca. Ne Gesù e ne gli apostoli pensarono di calcolare eventuali date forse perchè non c'è assolutamente nulla da calcolare... altrimenti perchè perdere tempo a svelare i segni che avrebbero anticipato la fine? Io mi chiedo: Perchè tra i segni elencati da Cristo non compare alcun riferimento alla parte "sigillata" del libro di Daniele?
Testimone di Cristo
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Messaggio da Testimone di Cristo »

Caro studente, il problema di molti lettori delle scritture, come quello del CD dei tdG e proclamatori, è che spesso si conducono esaminando le scritture, come se queste fossero un romanzo.
Ti faccio notare che senza LO Spirito Santo, NESSUNO , recepisce ilò senso di quanto è in esse trasmesso.
Ora Lo Spirito, lo ricevono coloro che credono con tutto il cuore che Gesù è il Cristo il Figlio di DIO, venuto nella carne, ossia COLUI che era presso il Padre , e la scrittura dice di essere "Il Dio" ,prima di venire come un uomo.
Ecco quindi, loro non avendo LO Spirito, perchè MAI hanno invocato il Figlio "come Paolo Atti 22, 16..",per essere perdonati e salvati, e non credono in LUI nel senso pieno della parola " ma credono in LUI come si crede in un personaggio storico", ecco che non nè realizzano la Pienezza , ma invece, oggi affermano un qualcosa, mentre domani, affermeranno l'esatto opposto" vedi per esempio sulle emotrasfusioni : SI; NO; SOLO IN PARTE"....
Chiaro sintomo di chi si conduce a tastoni , e senza LO Spirito.
Poiche è LUI che conduce in tutta la verità, nonchè da Gloria al Figlio di Dio, mentre loro i tdG, LO hanno escluso ......
Possibile che Gesù, nonostante avesse un ottima conoscenza delle Scritture e delle profezie di Daniele, non fosse a conoscenza del famoso calcolo dei sette tempi? Le possibilità sono due:
Se Gesù fosse solo il figlio di Maria, fosse possibile quanto scrivi; ma LUI è altro...,E' Il Kirios di me ed Il Theos di me, è COLUI che nel Principio ERA, che la Sua Parola regge l'universo "prova solo a pensarci..";
E' Colui che come è scritto "E' LO Spirito, ben descritto nei primi 3 cap. di Rivelazione"; ora siccome vi è UN Solo Spirito, ecco che questi si manifesta come Lo Spirito del Figlio, Lo Spirito del Padre.........
Ora come LO Spirito ,LUI conosce ogni cosa, anche le profondità di DIO; Dio chi ...?
Ecco io nemmeno ci provo a scandagliare, chi o cosa o come è composto la realtà di DIO.....
Ed essi senza LO Spirito, ecco che continuano a fare pessime figure , neile loro enunciazioni.
Ciao
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Messaggio da Achille »

Romagnolo ha scritto:...le parole del libro di Daniele sarebbero rimaste sigillate fino al tempo della fine...e solo allora comprese
Avete mai riflettuto sul reale significato di questa "sigillatura" del libro di Daniele? Chi avrebbe dovuto sigillarlo - Dio o Daniele? - e cosa avrebbe comportato questa "chiusura" del libro?
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Messaggio da Romagnolo »

Io opterei che dato che aveva la capacità di svelare sogni, misteri e visioni...non doveva azzardarsi a darne lui il corretto intendimento.
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Messaggio da VictorVonDoom »

Guarda, TDC, che queste sono esattamente le stesse cose che dicono i TdG, il motivo per cui solo loro avrebbero il giusto intendimento. Non vi rendete conto che queste affermazioni autoreferenziali sono la classica guerra tra poveri?
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Messaggio da Achille »

Romagnolo ha scritto:Io opterei che dato che aveva la capacità di svelare sogni, misteri e visioni...non doveva azzardarsi a darne lui il corretto intendimento.
Copio/incollo la spiegazione che si trova in una pagina del mio sito:

...Quindi, secondo quanto sostiene la Società Torre di Guardia, questo passo insegna che il libro sarebbe stato compreso solo in un tempo remoto, in quanto la sua comprensione sarebbe stata sigillata, cioè resa indecifrabile (da Dio). Solo al tempo fissato, Dio avrebbe "aperto" la comprensione di questo libro ai suoi eletti, i quali ne avrebbero poi diffuso la conoscenza al mondo in generale

In realtà questo non è ciò che si legge nel versetto. Al profeta venne semplicemente comandato di "rendere segrete" ("tieni nascoste queste parole", Nuova Riveduta), e di sigillare il libro, in modo che nessuno lo potesse leggere. Non si parla di chiusura dell'intendimento o di occultazione del significato, ma semplicemente di un libro che non doveva essere nemmeno letto. Quando sarebbe arrivato il momento di aprire il libro e leggere ciò che vi era scritto? Nel "tempo della fine". Solo in quel tempo, 'studiandolo con cura', la conoscenza di molti sarebbe aumentata. Prima di allora però nessuno avrebbe potuto conoscere ciò che vi era scritto, dato che il libro era stato nascosto e sigillato. "Sigillare" il libro ne avrebbe chiaramente impedito la lettura. Ecco cosa si legge, infatti, a proposito di un altro libro sigillato, in Apocalisse 5:1-4:
«E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: "Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?". Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo» (CEI).
Immagine
Il libro (o rotolo) suggellato (Apocalisse cap. 5)

Come si spiegano quindi le parole di Daniele 12:4, visto che il libro di Daniele è conosciuto e letto da migliaia di anni? La "spiegazione" che viene data dai TdG, e cioè che dal 1914 siamo nel "tempo della fine" predetto da Daniele e quindi in questo particolare tempo il libro viene "aperto" e compreso, va oltre ciò che è scritto. Ci sarebbe fra l'altro molto da obiettare in merito alle contraddittorie ed erronee interpretazioni che sono state date dai TdG a questo libro, partendo da Russell in poi. Inoltre, varie "spiegazioni" delle profezie di Daniele sono state esposte molto tempo prima che venisse all'esistenza la Società Torre di Guardia. Infatti Russell adottò molte sue interpretazioni da un gruppo avventista di cui fece parte per qualche tempo e queste interpretazioni vennero poi accettate e condivise dai TdG per molti anni dopo il 1914.

Il succitato passo comunque non dice che il libro sarebbe stato compreso solo nel tempo della fine; dice chiaramente che potrà essere aperto, quindi letto, conosciuto, solo nel tempo della fine. Il libro doveva essere chiuso, sigillato, da Daniele; nessuno lo poteva leggere, e di conseguenza spiegare e interpretare, fino a che non fosse giunto il tempo stabilito per la rimozione dei sigilli. Questo è l'ovvio significato del passo di Dan. 12:4. Non vi si legge che Dio avrebbe reso il contenuto del libro incomprensibile fino al tempo della fine, ma che Daniele avrebbe dovuto sigillare il libro e che il suo contenuto sarebbe stato letto solo al tempo stabilito.

Come si spiega quindi che il libro di Daniele è stato aperto e letto migliaia di anni fa?

Innanzitutto bisogna comprendere che il libro di Daniele appartiene ad un genere di scritti che viene definito "letteratura apocalittica". Cito dal libro di Nutting Ralph Margaret "La Bibbia e la fine del mondo: Di chi e di cosa dobbiamo aver paura?", a pag. 107:
La letteratura apocalittica è stata una forma letteraria molto popolare per un periodo di quattrocento anni, duecento anni prima e dopo Gesù. Le convenzioni erano del tutto riconoscibili all'uditorio designato. Non avrebbero ingannato un uditorio contemporaneo ... Ma queste convenzioni hanno ingannato molti della nostra generazione, semplicemente perché la letteratura apocalittica non fa parte della nostra cultura. (Il grassetto nelle citazioni del libro è mio)
Ecco una tabella in cui vengono riassunte quali erano le convenzioni della letteratura apocalittica (p. 108):

Immagine

Il libro di Daniele è un esempio di libro apocalittico che osserva tutte queste convenzioni.
Ecco cosa scrive la Nutting a proposito di tali caratteristiche presenti in tutta la letteratura apocalittica (quindi non solo nel libro di Daniele):
E' una convenzione nella letteratura apocalittica che lo scrittore attribuisca la sua opera ad una persona venerabile del passato. Questa persona riceve la visione e le viene detto di metterla in un libro sigillato, che deve essere aperto solo nel tempo della fine. Dato che il libro sigillato è proprio quello dell'uditorio, questo significa che il "tempo della fine" è quello della prima generazione che lesse il libro. Se l'autore non cercasse di dire a queste persone che stanno vivendo il "tempo della fine", esse non leggerebbero affatto il libro, dato che esso doveva restare sigillato fino al "tempo della fine". (p.109).
Parlando poi specificamente del libro di Daniele, la Nutting aggiunge:
Il libro di Daniele fu scritto durante la persecuzione di Antioco Epifane (167-164 a.C.), ma viene attribuito a Daniele, che visse al tempo dell'esilio babilonese (587-537 a.C.). Si dice che a Daniele fosse stato detto quello che sarebbe accaduto in futuro; ma gli eventi "futuri" non sono futuri dal punto di vista dell'autore: si sono già verificati. A Daniele viene detto di sigillare le parole della rivelazione: "Va', Daniele, perché le parole sono scritte e sigillate sino al tempo della fine" (Dn 12,9) Dire alla persona che ha ricevuto la visione di sigillare le parole fino al tempo della fine è una convenzione di questa forma letteraria. L'uditorio, che è contemporaneo dell'autore, legge la visione sigillata; perciò questa convenzione è usata per dire che il tempo di chi legge è il tempo della fine» (pp. 109, 110).
Altre osservazioni su questa "convenzione letteraria" si trovano qui: https://www.infotdgeova.it/profezie/tempo.php" onclick="window.open(this.href);return false;
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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