Commemorare la morte di Gesù,...quante volte?

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Romagnolo
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Commemorare la morte di Gesù,...quante volte?

Messaggio da Romagnolo »

E' vero che siamo in giorno di Pasqua e si festeggia la resurrezione di Cristo, però solo oggi ho il tempo di esporre una riflessione sortami poco prima della Commemorazione della morte di Gesù tenuta il 4 Aprile dai Testimoni di Geova.
Mi venne infatti di pensare che come TdG siamo soliti chiamare quell' evento "Commemorazione" ma a dir il vero benchè nella Bibbia ci siano termini tradotti così, nessuno è mai messo in associazione al ricordare la Sua morte.
Per essere più precisi Gesù stando ai vangeli non disse mai "Commemorate la mia morte" o "fate questo in commemorazione di me", ma tutt' altro....disse "fate questo in ricordo di me".
Ora mentre il termine Commemorazione lascia poco spazio di manovra e solitamente la commemorazione di un personaggio o evento si usa fare una volta l' anno, l' espressione in Ricordo di me si può prendere in maniera più elastica, per cui mi viene da domandarmi, Gesù voleva una ricorrenza annuale o una svolta più frequentemente?
Per la Watchtower il fatto che Gesù abbia festeggiato la pasqua ebraica ed abbia utilizzato i piatti tipici dell' occasione tra cui il pane non lievitato la farebbe propendere per una celebrazione annuale al pari della Pasqua stessa.
La domanda che mi sono posto però è : e se fosse stato pane comune?
Tutta la costruzione watcheriana crollerebbe.
Allora che pane impiegò Gesù per rappresentare il suo corpo?
Interessante sapere che le comunità cristiano ortodosse impiegano il pane normale al posto delle ostie o delle schiacciatine preparate dai Testimoni per l' occasione:
Perchè il Pane Lievitato?
Innanzi tutto, perché nelle Sante Scritture la lingua greca usa àrton ossia pane "vero", lavorato e lievitato, per indicare il Pane spezzato da Cristo nell'Ultima Cena.
https://luceortodossamarcomannino.blogs ... -pane.html
Interessante anche cosa dice Paolo in 1 Corinti 11: 26 " Poichè ogni volta che mangiate questo pane e bevete questo calice , continuiate a proclamare la morte del Signore, finchè egli arrivi"
Ora nell' interlineare a suo tempo stampato dalla Watchtower il termine pane sarebbe Artoy e il corrispettivo termine inglese con cui viene tradotta quella parola è Loaf che tradotta in italiano sta per Pagnotta; certo non il termine più appropriato nella nostra lingua per indicare una schiacciatina non lievitata.
Ragion per cui già da questi soli elementi ne dedurrei che Gesù non fece la cena Pasquale ma l' ultima cena normale possibile prima della festa.
Se così fosse cadrebbe uno dei principali pilastri per sostenere l' idea di una commemorazione annuale basata sulle parole di Gesù di paragonare il proprio corpo al pane azimo pasquale.
Se realmente ha impiegato pane comune di uso quotidiano il ricordare il suo sacrificio potrebbe addirittura divenire un' abitudine quotidiana non legata ad una precisa data annuale, quindi in totale divergenza dal credo religioso dei Testimoni di Geova.
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Peter
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Re: Commemorare la morte di gesù,...quante volte?

Messaggio da Peter »

In effetti potrebbe essere stato una cena prima di quella di Pasqua, almeno a dare retta al Vangelo di Giovanni, vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Ultima_Cena dove dice: In Giovanni si dice esplicitamente che il pasto consumato è quello prima della festa di Pesach (13,1[38]) e che il pasto di Pesach deve essere ancora consumato (13,29[39]); inoltre si narra che coloro che arrestarono Gesù non vollero entrare nel pretorio di Pilato per non diventare ritualmente impuri e poter quindi mangiare il pasto di Pesach (18,28[40]), e poi si dice esplicitamente che il giorno della morte di Gesù «era la Preparazione della Pasqua». I tdg hanno trasformato questo in un evento annuale con massiccia campagna di inviti, in cui approfittando del periodo pre Pasquale riescono a convincere qualche familiare, amico, ad assistere all’evento sperando che di riuscire a impressionare le persone ed ad affiliarle nel tempo all’organizzazione.
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Tranqui
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Re: Commemorare la morte di gesù,...quante volte?

Messaggio da Tranqui »

Non disse quante volte ?
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Necche
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Re: Commemorare la morte di gesù,...quante volte?

Messaggio da Necche »

A voi tutti,
la commemorazione geovista è un miscuglio della Pasqua ebraica e quella cristiana e quindi non è nè l'una nè l'altra, senza quindi nessun valore. Javè stesso ordinò in Deut.16 di celebrare il ricordo dell'uscita dall'Egitto di anno in anno, al tramonto, immolando gli agnelli e mangiando pane non lievitato ed erbe amare. Questa è la Pasqua ebraica, ben diversa da quella istituita da Gesù nell'ultima cena con i suoi apostoli: non più sacrifici di animali, ma un solo sacrificio, quello suo. "Quel prendete e mangiate..." dobbiamo collegarlo al versetto 54 di Gv 6 "Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno". Questo versetto non nomina i 144000 ,ma dice" Chi mangia", cioè chiunque mangia, cioè qualsiasi persona di tutti i tempi e di tutti i luoghi! Dio non erige muri tra le sue creature, e se la legge umana ha ben capito che le regole valgono per tutti indistintamente figuriamoci se Dio non sappia questo! Quindi chi non mangia non sarà risuscitato e non avrà vita eterna, non importa dove, se in cielo o se sulla terra perchè proprio non avrà più vita! Intanto ripeto che ciò che fino adesso ho scritto non è frutto del mio pensiero, ma è solo ciò che Gv ha scritto! Andando avanti, di fronte alla domanda: quante volte dobbiamo ricordare il comando di Gesù di nutrirci di Lui? A differenza di Javè, Gesù non ha dato una data e a questo punto dobbiamo leggere come si comportavano i primi cristiani. In Atti2,46 è scritto "Ogni giorno.." e quindi noi cattolici ogni giorno celebriamo l 'Eucaristia così come facevano i primi cristiani e una volta all'anno diamo risalto a ciò che tutti i giorni facciamo! Per loro il pane e il vino sono solo simboli vuoti, ma Gesù non ha detto "facciamo finta che questo pane sia il mio corpo..."ma ha detto" Questo è il mio corpo" E come la sua morte è stata reale, così sono reali anche le sue parole! L'hanno capito bene i loro capi e pur di mantenere la loro teologia hanno cambiato quell'è in "significa"! inoltre il nuovo patto stabilito da Gesù, secondo loro vale solo per i 144000 ed anche qui Geova alza un bel muro tra le sue creatore! Dio non parla solo ad un gruppetto, ma a tutte le sue creature se veramente è un Padre e non un patrigno che fa dell'umanità chi figli e chi figliastri: sono ben lontani dal progetto di Dio! Vi saluto
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Romagnolo
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Re: Commemorare la morte di gesù,...quante volte?

Messaggio da Romagnolo »

Tranqui ha scritto: 09/04/2023, 20:20 Non disse quante volte ?
E nò Tranqui, se intendi se disse un numero preciso di volte ebbene Gesù non diede mai alcun numero di volte l' anno.
Però quel " Ogni volta che mangerete di questo pane" può essere una frase rivelatrice, se il pane era quello azimo allora facendo parallelismi con la Pasqua ebraica il tutto si sarebbe circoscritto all' arco di quei 7 giorni al massimo.
Se invece usò pane normale come quello che si consumava tutti i giorni allora và bene la spiegazione data da Necche .
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Necche
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Re: Commemorare la morte di Gesù,...quante volte?

Messaggio da Necche »

Caro Romagnolo,
il pane non lievitato o lievitato sempre pane è, in quanto la materia prima è sempre il grano! Certo quello usato da Gesù era pane azzimo poichè stava celebrando con i suoi la Pasqua ebraica in cui si usano pane azzimo, erbe amare e agnello arrostito così come lo stesso Javè aveva ordinato. E' proprio in questa festa ebraica che Gesù innesta la sua Pasqua quella che noi cattolici celebriamo tutti i giorni così come facevano i primi cristiani(Atti2,42) e in modo solenne ogni anno. E per il vino non hai nessuna spiegazione? Gesù ha usato pure il vino! Se poi "...il tutto si sarebbe circoscritto all'arco di quei sette giorni" vorresti dire che tutto sarebbe finito con la sua morte? Se fosse vero ciò, noi, dopo 2000 anni non saremmo qui a parlare di Lui! Gesù ha colto l'occasione della Pasqua ebraica per innestare la sua Pasqua dandole un valore tutto spirituale: per quella ebraica il passaggio dalla schiavitù egiziana alla terra promessa, è stato un passaggio concreto, fatto materialmente; per quella cristiana è il passaggio dalla schiavitù del peccato alla vita stessa di Dio, la nostra terra promessa: " Chi mangia la mia carne ha la vita eterna" Ti saluto
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