1Corinzi 8:5-6 giustificherebbe Giovanni 1:1 “la Parola era un dio”?

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francoleg
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1Corinzi 8:5-6 giustificherebbe Giovanni 1:1 “la Parola era un dio”?

Messaggio da francoleg »

Chi crede nella Trinità e discute con i TdG della loro traduzione di Giovanni 1:1 (e la Parola era un dio) puntano sul monoteismo di Giovanni che non avrebbe mai potuto ammettere l’esistenza di un altro dio accanto al Vero Dio. Quindi, secondo i trinitari, oltre alla grammatica, la versione resa dalla TNM di Giovanni 1:1 non può essere accettata soprattutto per la teologia di Giovanni.
I Tdg però sostengono che i primi cristiani, pur essendo assolutamente monoteisti, ammettevano l’esistenza di altri esseri chiamati dèì (come anche il giudaismo prima di loro) creati sempre da Geova.
Nel Nuovo Testamento, una prova di questa loro tesi sarebbe 1Corinzi 8,5-6:

“5 E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dèi e molti signori, 6 per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui”.(CEI)

Cosa ne pensate?
"A quale generazione si riferiva Gesù? Alla generazione di persone in vita nel 1914. I rimanenti di quella generazione saranno ancora in vita quando verrà la fine di questo sistema malvagio." (Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, 1982, p. 154)
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Achille
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Re: 1Corinzi 8:5-6 giustificherebbe Giovanni 1:1 “la Parola era un dio”?

Messaggio da Achille »

C'è una discussione su questo stesso argomento nel vecchio forum: https://infotdgeova.freeforumzone.com/m ... sione.aspx
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Peter
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Re: 1Corinzi 8:5-6 giustificherebbe Giovanni 1:1 “la Parola era un dio”?

Messaggio da Peter »

Volendo c’è anche 2 Corinti 4:4 dove satana è definito “dio di questo sistema di cose”; per i tdg gli dei in questione sarebbero in realtà gli angeli, lo stesso Gesù per loro è un arcangelo ; gli ebrei avevano idee diverse su questo tema: i sadducei non credevano negli angeli mentre i farisei si, ma entrambi erano rigidamente monoteisti. Per quanto riguarda Paolo, di estrazione farisaica, le sue parole relative agli dei potevano intendersi che lui li considerava falsi, non esistenti, a meno di non voler ipotizzare una sorta di monolatria in cui ci sono molte divinità ma si decide di adorarne una sola; i tdg in effetti sono più monolatri visto come traducono Giovanni 1:1 ed è per questo che sull’ argomento tendono a non approfondire la questione.
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francoleg
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Re: 1Corinzi 8:5-6 giustificherebbe Giovanni 1:1 “la Parola era un dio”?

Messaggio da francoleg »

Ringrazio Achille e Peter per le loro utili indicazioni. Comunque ho ritrovato in un vecchio post, proprio da me aperto qualche anno fa per un'altra discussione, un intervento di Polymetis che include anche una risposta su questo argomento. La riporto a beneficio di tutti.
Il post è questo:

viewtopic.php?t=24889

Questo l'intervento di Polymetis:

"I TdG provano spesso a sostenere che anche nel primo secolo theos potesse avere un altro significato rispetto a quello odierno di "dio" in senso pieno, se ne veda un esempio qui in quello che scrive Didier Fontaine:

http://www.areopage.net/PDF/JeanXX28.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;

Che si può dire di questo florilegio di citazioni che, ad avviso dell'autore, mostrano che quando il NT definisce Gesù "theos" può intendere qualcosa di diverso da dio nel senso attuale del termine?

[Salto le citazioni dell'AT, proprio perché, essendo la tesi che cerco di dimostrare il passaggio di Israele dalla monolatria al monoteismo puro, do per scontato che altri enti diversi da YHWH possano essere definiti "dio" nelle fasi più arcaiche dell'AT, sebbene non in tutte)

Egli divide i riferimenti neotestamentari agli theoi in gruppi:
-theos riferito a YHWH
-theos riferito a falsi dèi
-theos riferito ad uomini
-theos riferito a Gesù.

Che dire dei suoi esempi? Quando al theos riferito a "falsi dèi", esso non prova minimamente che theos avesse il significato depotenziato che immaginano i TdG. Il significato è esattamente lo stesso attribuito a YHWH, semplicemente per gli scrittori neotestamentari YHWH è un dio che esiste, mentre Apollo un dio che non esiste. Ma in entrambi i casi la parola "dio" ha lo stesso significato. Noi abbiamo come divinità Gesù, gli arabi Allah, gli antichi greci Apollo, Atena, ecc. Ovviamente la differenza è che il nostro dio è unico, ma questo non cambia il senso del termine, quando diciamo che Apollo è un dio intendiamo la stessa cosa che quando diciamo che Gesù è dio. Le citazioni di Fontaine dunque non si vede cosa dovrebbero dimostrare. Ad esempio: "La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, esclamò in dialetto licaonio e disse: «Gli dèi sono scesi tra di noi in figura umana!». (At 14,11b)
Qui la folla non usa theos in un senso diverso da quello dell'odierno dio, anzi, è proprio lo stesso senso odierno. Essi credono che Paolo sia un dio pagano materializzatosi in forma umana, sicché il senso del termine è quello pieno. La religiosità greca infatti credeva che gli dèi apparissero sulla terra ai mortali di tanto in tanto, così come ad esempio ad Ulisse sbarcato ad Itaca appare Atena in forma di pastorella, e lui inizialmente non la riconobbe.
Cita poi 1Cor 8,5: "E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dèi e molti signori"

Ma a che titolo lo cita? Qui semmai Paolo esclude che vi siano altri dèi! Dice che questi "dèi" sono solo "cosiddetti" (legomenoi), cioè "che sono chiamati dèi". La frase vuol semplicemente dire che molti falsi dèi sono chiamati col titolo di dio, ma siccome tali dèi, come Apollo e Zeus, non esistono, per noi c'è un solo dio. Sicché theos ha lo stesso significato, che venga riferito ai falsi dèi o a YHWH, non è l'esistenza o meno di un referente a far cambiare il significato di una parola. Nella frase "l'attuale re di Francia è calvo", non è che la parola "re" ha un significato diverso rispetto alla frase "Luigi XIV era re di Francia" solo perché attualmente non esiste un re. "Re" vuol dire la stessa cosa in ambo le frasi, solo che nella prima parlo di qualcuno che non esiste, e così Paolo dice che molti sono chiamati dèi (Apollo, Hermes, ecc.), ma non lo sono perché non esistono.

La frase di Paolo seguente "e difatti ci sono molti dèi e molti signori" viene da Fontaine interpretata come l'affermazione che esisterebbero davvero questi altri dèi, che secondo lui potrebbero essere creature demoniche di cui l'Apostolo parla altrove. Ma la frase "e difatti ci sono molti dèi e molti signori" non può significare quello che lui afferma, e Paolo lo spiega subito dopo affermando che per i cristiani c'è un solo dio ed un solo signore, sicché quel precedente "ci sono molti dèi" non può significare che esistano altre creature esistenti classificabili come dèi. L'espressione "ci sono" infatti può essere usata anche per parlare di esseri che il locutore considera inesistenti. Ad esempio: se io dicessi: "nell'hinduismo ci sono molti dèi", qualcuno sarebbe così insano di mente da leggere in questa frase che io creda che esistano molti dèi? No, starei semplicemente affermando che della gente chiama dèi degli enti che per me non esistono affatto. Paolo similmente dice che ci sono un mucchio di enti che sono "cosiddetti" dèi, cioè sono chiamati dèi dalla gente, ma non sono affatto dèi perché non esistono.
Ciò dimostra tra l'altro, con la frase "per noi c'è un solo dio" che il titolo "dio" non può essere esteso ad altri enti intermedi e semi-divini di cui vaneggiano i TdG. Sicché se Paolo dice "C'è un solo Dio, e un solo Signore", siccome il Padre è chiamato altrove Signore, e il Figlio altrove Dio (come in Gv 1,1), l'unica soluzione è che c'è un solo DIo e un solo signore perché i due sono lo stesso Dio e lo stesso Signore.
Si badi che non nego che Paolo creda ai demoni, ma egli non li chiama "theos", e qui stiamo discutendo solo se il titolo possa essere applicato ad altri esseri fuorché dèi onnipotenti da un giudeo di lingua greca.

Gli esempi di Fontaine di "theos" riferito ad uomini fanno ancora più ridere:

"Mentre Paolo raccoglieva un fascio di sarmenti e lo gettava sul fuoco, una vipera, risvegliata dal calore, lo morse a una mano. Al vedere la serpe pendergli dalla mano, gli indigeni dicevano tra loro: «Certamente costui è un assassino, se, anche scampato dal mare, la Giustizia non lo lascia vivere». Ma egli scosse la serpe nel fuoco e non ne patì alcun male. Quella gente si aspettava di vederlo gonfiare e cadere morto sul colpo, ma, dopo avere molto atteso senza vedere succedergli nulla di straordinario, cambiò parere e diceva che era un dio." (At 28,3-6)

Anche qui, com'è evidente, il senso di theos è quello odierno di "dio". Non è che si parli di un umano considerato tale eppure chiamato theos, al contrario, proprio perché la gente crede che Paolo non sia un umano lo chiama dio! Infatti Paolo dovrebbe morire per il veleno, ma siccome non gli succede niente, la gente pensa ancora una volta di avere davanti un immortale camuffato da uomo (tipica scenetta della mitologia greca), e dunque, scambiandolo per un dio (non può morire), lo chiamano theos. Sicché questo versetto dimostra l'esatto contrario di quello che Fontaine dice, dimostra cioè che theos non era più attribuibile agli umani, ed infatti viene attribuito a Paolo quando lo scambiano per un non-umano, credendolo un dio a causa della sua immunità al veleno. Chissà, forse l'avevano preso per Apollo o Asclepio in forma umana...

Veniamo a "satana" designato "dio", che i TdG amano tanto citare per sostenere le loro tesi: "E se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che si perdono, ai quali il dio di questo mondo ha accecato la mente incredula, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è immagine di Dio. " (2 Cor 4,4)

Anche qui, "dio" è usato nel senso odierno, Cioè lo stesso senso che noi usiamo quando diciamo "Valentino Rossi è il dio del moto GP". Su internet qualche tempo fa ad esempio lessi la frase "Assange è il Dio del rock", oppure "Boonen è il dio del ciclismo belga".
Sarebbe alquanto ridicolo se un linguista nostro pronipote, storico delle religioni del 3500 d.C., prendesse queste frasi, trovate in archivio, per sostenere che gli italiani del 2011 veneravano una classe di esseri divini, diversa da Dio Onnipotente, e li chiamavano infatti "dio". Non trovate? La parola "dio" qui usata infatti, non dimostra che noi crediamo ad esseri divini intermedi, ma anzi, che "Dio" ha solo il significato di un essere onnipotente, e che, proprio per questo motivo, cioè in virtù di questo significato, noi lo attribuiamo a chi primeggia incontrastato in un campo. Quando noi diciamo che Valentino è il dio delle moto, intendiamo dio con lo stesso significato di quando lo attribuiamo a Gesù dicendolo dio dell'universo, cioè un essere che spadroneggia senza rivali e che può fare quello che vuole, solo che nel caso di Valentino Rossi stiamo ben attenti a circoscrivere il nostro uso metaforico di Dio, dicendolo Dio delle moto. Così, nel NT, il fatto che Satana sia detto Dio di questo mondo, non indica che per gli autori satana sia un dio, ma solo che si paragona il potere che YHWH ha su tutto il Creato col potere che Satana ha su questo solo mondo, e lo si fa proprio volendo significare che tale potere è assoluto. Sicché questo versetto presuppone, anziché escludere, un senso pieno di "dio", perché è proprio questo significato assoluto che fa funzionare la metafora. Anche noi, che certo se interrogati su Satana non lo definiremmo "dio", potremmo tranquillamente definirlo "dio di questo mondo", nello stesso senso in cui definiamo Madonna "la dea del pop". E' veramente truce che qualcuno usi questi modi di dire pensando di ricavarvi una fanta-storia delle religioni falsificata, per sostenere che il nome "dio" possa significare qualcosa di diverso da un ente onnipotente nel giudaismo di lingua greca del I secolo.

Sicché la Bibbia (nel NT) non ammette l'esistenza di esseri inferiori a Dio e considerati comunque "theoi". Infatti: 1)Nel caso dei falsi dèi, il significato non è affatto depotenziato, ma è lo stesso di YHWH. Il monoteismo è salvo perché quei dèi nel senso pieno non esistono, ma il termine theos ha lo stesso significato sia con Apollo sia con YHWH.
2)Nei casi di theos riferito a uomini, quegli uomini sono detti theoi proprio perché si crede che non siano uomini, ma dèi mascherati in forma umana.
3)Nel caso di Satana, il significato è il medesimo che con YHWH, cioè dio come essere onnipotente, un uso metaforico dell'espressione "il dio di" identico a quelli moderni, e che non implicano affatto la credenza che il soggetto di cui si parla sia davvero un dio. Dovremo dunque rigettare come priva di basi documentali la tesi di Fontaine secondo cui "Dans la mentalité des Israélites du passé, tout comme dans celle des Juifs au temps de Jésus, et plus tard des Gentils grecs, appeler une créature « dieu », c’était principalement indiquer qu’elle faisait partie de la classe de la divinité."
Non esiste alcuna "classe della divinità", per i giudei c'era un solo theos. E Theos ha un solo significato, cioè dio nel senso pieno del termine, ed è proprio perché ha questo solo significato che non possono esistere altri theoi, Apollo od Atena, proprio perché theos nel NT indica solo ed esclusivamente un dio nel senso italiano che il termine ha nel 2018, e dunque parlare di altri "theoi" implicherebbe diventare politeisti.
Si dà dunque la zappa sui piedi Fontaine quando, per sostenere le sue corbellerie, scrive: "Des langues modernes ont conservé plus ou moins cette façon d’appréhender le terme « dieu ». N’entend-on pas dire « c’est un dieu de quelque chose"?
Ma certo che l'hanno conservato. E proprio perché l'hanno conservato dovrebbe sapere che quando definiamo Ronaldo "Il dio del calcio" non stiamo affatto professando l'esistenza di una classe di esseri divini, chiamabili dèi, intermedi tra Dio e gli uomini. Questo invece è esattamente ciò che lui pretende di ricavare a proposito della la mentalità giudaica coeva a Gesù grazie alla sua strampalata analisi del NT e del modo in cui viene appellato Satana."
"A quale generazione si riferiva Gesù? Alla generazione di persone in vita nel 1914. I rimanenti di quella generazione saranno ancora in vita quando verrà la fine di questo sistema malvagio." (Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, 1982, p. 154)
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Re: 1Corinzi 8:5-6 giustificherebbe Giovanni 1:1 “la Parola era un dio”?

Messaggio da Vieri »

Sull'argomento ho trovato questa risposta che anche se data da CHIESE EVANGELICHE BATTISTE, METODISTE E VALDESI IN ITALIA,
potei condividere:
https://riforma.it/it/articolo/2016/10/ ... -e-signore
I «cosiddetti dei» di cui Paolo parla sono le divinità pagane venerate ai suoi tempi. Nei primi secoli dell’Impero romano convivevano culture e pratiche cultuali di ogni provenienza. Molte religioni – l’ebraismo stesso – praticavano sacrifici di animali, dopo di che la loro carne veniva messa in vendita a prezzi convenienti. Molti compravano e consumavano questa carne, anche fra coloro che frequentavano le comunità cristiane, e alcuni credenti si scandalizzavano di questo fatto, come se la «carne sacrificata agli idoli» fosse impura, diabolica. Quasi che mangiarla significasse «contaminarsi» con il paganesimo e farsi coinvolgere nel culto idolatrico.
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
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