“E' la Chiesa a stabilirlo, ok, ma questo non cancella il problema, la Chiesa con quali criteri e parametri si basa per stabilire cosa è "divinamente assistito come messaggio rivelato" da Dio e cosa come prodotto meramente partorito dalla limitatività umana?”
Un criterio? Che Dio ce ne guardi. Se esistesse un criterio oggettivo, a che servirebbe la Chiesa? Chiunque potrebbe mettersi in proprio a selezionare, e i protestanti avrebbero ragione a dire che la Chiesa ha banalmente scelto i vangeli migliori. Il punto è che la scelta del canone si basa in modo pure e semplici sulla fede che la Chiesa fosse ispirata da Dio quando ha scelto questi testi. Che poi i Padri della Chiesa si illudessero di scegliere in base a tre criteri, e cioè: a)apostolicità b)conformità alla tradizione orale c)diffusione nelle chiese, non toglie il fatto che ovviamente questi criteri sarebbero puramente aleatori se non si avesse una fede previa che la Chiesa ha applicato il meccanismo in maniera infallibile perché ispirata da Dio.
“Ma è proprio questo il punto : Dio non ha perdonato gli uomini. Se gli avesse veramente perdonati, basterebbe che chiunque si "comportasse bene", secondo le regole morali che conosce e riconosce come tali, si salvasse.”
Dio ha perdonato tutti, ma questo non implica che la gente sia obbligata ad accettare il perdono. Come dicevo Dio non obbliga nessuno ad accettare Cristo e la redenzione, sicché l’inferno consiste nella possibilità di scegliere di rifiutare Dio.
Inoltre, non possono essere le opere a salvare, ma solo l’accettare l’offerta gratuita di salvezza che Dio ti dà, infatti, le tue opere, per quanto buone, non potrebbero mai essere così buone da farti meritare la ricompensa divina, cioè il Cielo. E’ troppo sproporzionato quel che tu offri a Dio, cioè la tua giustizia misera e umana, e il premio che riceveresti, cioè la vita eterna e la beatitudine. Sicché non è possibile dire che nostre opere ci fanno meritare la salvezza o dovrebbero costringere Dio a salvarci perché ce lo siamo meritato. Questo era l’errore dei pelagiani.
Invece occorre dire che Dio ci salva unicamente perché, gratuitamente, ha deciso di farlo, e non perché possiamo meritarcelo. Quindi Dio, gratuitamente, offre a tutti la salvezza, che nel cristianesimo coincide con la visione beatifica di Dio e la comunione con lui, ma tu puoi decidere di rifiutarla, se ti pare, e anche questo è amore, perché non ti forza ad accettare alcunché.
“Invece, il fatto che Dio per la salvezza imponga una ortodossia e ortoprassi legati ad una certa confessione religiosa, e che chiunque non obbedisce a questa ortodossia e ortoprassi viene dannato, dimostra che il suo sacrificio è stato inutile e che la stragrande maggioranza dell'umanità è comunque destinata all'inferno.”
Temo tu non abbia capito quello che i cristiani pensano della salvezza. Ti consiglio caldamente la lettura della “libertà del cristiano” di Lutero.
Come già detto, Dio chiede a tutti se vogliono accettare la sua offerta di salvezza. Non è che il seguire un ortopassi od un ortodossia servano a “meritare” la salvezza. E’ assurdo. Cadremmo nello stesso problema di prima: noi non possiamo meritare l’amore di Dio, non saremmo mai degni…
Il problema è che l’ortodossia non è richiesta in quanto faccia “meritare la salvezza”, bensì perché l’ortodossia è in sé stessa l’accettare la Grazia divina, perché è questo che l’ortodossia cristiana insegna, cioè che noi siamo salvati se accettiamo l’offerta divina. Similmente con l’ortoprassi noi non meritiamo la salvezza, essa è importante solo perché con essa manifestiamo se vogliamo o non accettare il dono che Dio ci ha dato, perché è ovvio che una persona coi suoi gesti può anche rifiutare Dio. Le opere dunque non servono alla salvezza in quanto farebbero meritare il cielo, perché non è in nostro potere meritare il cielo, semmai le opere servono per testimoniare che noi ci apriamo, o ci chiudiamo, all’offerta gratuita che dio ci fa.
“Quindi lo vedi? Dio non ha mai perdonato gli uomini. Dio salverà solo quei (pochi) uomini che avranno aderito alle sue ferree condizioni, e che sono stati eletti e predestinati da lui.”
La seconda parte appartiene al calvinismo, e non alla mia Chiesa, noi interpretiamo in maniera diversa i passi biblici su cui i calvinisti si appoggiano per parlare di predestinazione come Rm 8,30.
Comunque, ripeto, il fatto che Dio perdoni, non implica che la gente accetti il perdono. E’ qui il busillis. Come diceva Agostino: “Chi ha creato te senza di te, non salverà te senza di te”. Vale a dire che nella salvezza Dio piò mettere il 99%, ma chiede il tuo sì al suo piano per te, cioè chiede il tuo assenso. Quindi se non ti salvi non è perché Dio non ti abbia perdonato, ma perché tu hai rifiutato il suo perdono, tu hai rifiutato Dio. E mi sembra evidente che se due vogliono vivere insieme in eterno non serve solo che uno dei due voglia l’altro, serve anche che il secondo voglia stare col primo. Per la teologia cattolica il dannato è colui che s’è auto-escluso dalla salvezza perché s’è consapevolmente chiuso in un ostinato rifiuto di Dio.
“Il che non ha nulla di diverso da ciò che sostengono anche gli integralisti settari pentecostali & company”
Non credo proprio, il cattolico dice anche che può salvarsi colui al quale il cristianesimo non è stato presentato in maniera credibile.
“Infatti paradossalmente ha più probabilità di essere salvata una persona che ha una ortoprassi cristiana ma non conosce il cristianesimo, di una che ha una ortoprassi cristiana, conosce il cristianesimo, ma ne rifiuta la dottrina e i modelli concettuali”
E’ la parabola dei talenti. A chi Dio ha dato molto, in questo caso la conoscenza della verità, molto chiede. Questo perché conoscendo il progetto di Dio per l’uomo, molti ne rimangono sconvolti e lo rifiutano, perché è assai in controtendenza rispetto all’edonismo che impera.
“nsomma, il cristianesimo paradossalmente salva più persone a non far conoscere a queste la sua esistenza, e ne danna molte di più grazie all'opera di evangelizzazione.”
Il punto è che non esiste solo la salvezza eterna, ma anche la possibilità di vivere una vita nella verità, e non nell’errore. Io preferisco sapere la verità, e correre i rischi in cui si incorre col saperla, piuttosto che vivere nell’ignoranza. Inoltre, per inciso, non è possibile sapere quante persone tra i cristiani saranno salvate e quante invece rifiuteranno Dio. In teoria, non s’è sicuri della dannazione di nessuno.
“Ma secondo te i TdG vogliono far fare ai possibili adepti gli studi biblici dalla durata di mesi se non addirittura anni prima di battezzarli? Non è proprio per il motivo di dare loro una consapevolezza e accurata conoscenza delle dottrine a cui credono?”
Si ma loro non dicono che ti danni solo se rifiuti dopo aver fatto lo studio biblico di mesi ed anni, dicono che a loro basta annunciare a tutto il mondo, e ad Armagheddon Dio farà fuori tutti, anche coloro che hanno parlato coi TdG solo 4 secondi al citofono.
“Chi non ha mai conosciuto il messaggio geovista non sarà distrutto “
Dove hai letto questa cosa? Le più audaci riviste dei TdG si limitano a dire che non sanno cosa dio farà di bambini minorenni e disabili, mentre tutti gli altri saranno sterminati. Quanto alle riviste meno audaci, predicano tranquillamente la fine eterna per tutti. In questa discussione ci sono un mucchio di citazioni:
https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=18&t=6811" target="_blank
Loro dicono che prima che arrivi la fine del mondo il messaggio dev’essere “annunciato a tutti”, non che tutti devono convertirsi, sicché, appena avranno finito di citofonare a tutti, il mondo potrà finire (quando dio vorrà ovviamente)
“
Quello che dice il CCC è banalmente sintetizzato anche nella Bibbia in Romani 2:14-16, il punto è che ancora non mi hai dimostrato dove sia la differenza tra la prospettiva di salvezza come viene presentata dalla Chiesa e quella presente anche tra i più fanatici integralisti settari bibliolatri cris”
Ma perché la Chiesa Cattolica pensa che si possa rispondere all’appello di Dio anche nelle altre religioni, ed ottenerne salvezza. I TdG non la pensano così. Se ad Armagheddon Dio ti trova aderente ad un'altra religione, ti fa fuori. E quanto agli altri protestanti fanatici, solitamente neppure estendono la salvezza ai cristiani di altre confessioni, figurarsi alle altre religioni non cristiane.
“Penso che da un punto di vista morale ci sia uno squilibrio etico di ciò che tu dici. E' vero che il genitore deve lasciar al figlio il libero arbitrio di farsi schiantare da una macchina, ma questo libero arbitrio glielo dà nella misura in cui il figlio diventa, in un certo senso, uguale a lui in termini di consapevolezza, consapevolezza che un bambino di 5 anni non può mai avere.”
No, non serve che il figlio sia uguale al genitore, semplicemente gli si dà la libertà in proporzione alla sua intelligenza.
“Secondo il tuo ragionamento, se considerassi un bene maggiore la libertà di un tuo figlio piccolo, gli dovresti lasciar la libertà di bere del veleno o di togliersi la vita anche se lui non sappia, o abbia una idea molto superficiale e vaga su che cosa significhi bere del veleno o morire.”
Ma la libertà non è la libertà dell’inconsapevolezza, ma della consapevolezza. Vale a dire che Dio ci ha dotati di un’anima, cioè di una porta sul divino. L’essere umano è un deinos, come diceva Sofocle, qualcosa di portentoso. Vale a dire che Dio ci ha concesso la libertà in relazione e in proporzione alla nostra consapevolezza.
“ Tu lasceresti mai a un tuo bambino piccolo compiere delle azioni simili? Se la risposta è no, allora ti rendi conto tu stesso che è eticamente scorretto lasciar compiere del male a chi non si rende conto di cosa sia il male. “
Questo perché tu presumi che l’uomo non sappia cos’è il male, ma non vedo perché dovrei concedertelo. E’ vero che non ne sappiamo quanto Dio, ma il punto è che il tuo ragionamento per filare richiedere una consapevolezza molto bassa, che io non intendo concedere gratuitamente. Ciò che conta è che ci sia una proporzione tra consapevolezza e libertà, e francamente non vedo come si possano misurarle, e come tu possa aver dedotto che la libertà che ci lascia dio è simile a quella lasciata ad un bambino piccolo. Io credo invece che, proprio grazie all’anima, che è il non-luogo in cui Dio abita in noi, l’uomo abbia un accesso sull’infinito anche in questa Terra.
“Per questo è eticamente scorretto che Dio lasci compiere la libertà di compiere del male ad una umanità che non potrà mai avere la piena consapevolezza, di compiere del male, tanto quanto ce l'ha Di”
E’ corretto che gli lasci compiere il male nella misura in cui il male che l’uomo ha in potere di fare è commisurato al male che può comprendere e distinguere dal bene.
“Ma, invece, un Dio che lascia il libero arbitrio ad un uomo che è magari sinceramente convinto di compiere il bene anche facendo il martire kamikaze, è eticamente scorretto, perchè è condannabile tanto quanto un adulto che lascia a un bambino di poter compiere tutto ciò che vuole”
Non vedo perché. Innanzitutto perché tu dai per scontato che farsi saltare in aria sia errato. E che ne sai che gli islamici integralisti non abbiano ragione? La cosa interessante invece è che quei kamikaze sanno esattamente quello che fanno, e agiscono in piena consapevolezza, sicché, se vogliono fare il male, o quello che tu credi il male, devono poterlo fare. Inoltre, la tua prospettiva è materialista. Per Dio che un uomo muoia non è rilevante. La morte è triste per noi, perché non conosciamo la vita eterna, e dunque ci rammarichiamo. Ma se il Dio che difendo e di cui tu mi stai chiedendo ragione esiste, allora è ovvio che non pensa il rischio della libertà e dei suoi esiti solo in relazione a questa vita, perché non è questa vita tutto quel che c’è. Per noi è grave che un bambino si avveleni perché muore e scompare dal nostro orizzonte degli eventi, ma per Dio il bambino in questione, che sia vivo o anima in cielo, non viene mai meno, anche, sta meglio dopo che prima.
Comunque, se ignoravano quei kamikaze che era il male, e credevano fosse il bene, quando saranno dinnanzi a Dio non avranno di che rimproverarsi.
Ad maiora