Ma chi amerebbe Dio se non ci fosse ricompensa?
Moderatore: polymetis
- Gabriella Prosperi
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Non so proprio rispondere alle domande poste nel 3D perchè la mia ricompensa la ho già, ogni giorno, quando la mia fede si rafforza, quando con misere azioni so di fare qualcosa di bene per me e il mio prossimo.
L'altra ricompensa, bhe, non so davvero se mai ne sarò degna ma adesso, nel quotidiano, ho già ciò che mi appaga.
Gabriella
L'altra ricompensa, bhe, non so davvero se mai ne sarò degna ma adesso, nel quotidiano, ho già ciò che mi appaga.
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La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
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- cavallino fiammiferino
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sin dalla creazione del primo uomo, Dio ha ricattato le sue creature in ogni modo per obbligarle a fare la sua volonta'. Ha sempre promesso benefici e premi inculcando nel genere umano un'etica di opportunismo e l'uomo, in quanto essere razionale, conscio e dotato di etica , e' sempre stato incline all'opportunismo ( un vero e proprio controsenso...alla faccia del libero arbitrio!), caratteristica tipica del regno animale in generale.
ad esempio:
la capra che adora il sale, non e' conscia della cosa, lo sente e basta.
pero' se la capra impara che, andando vicino ad una determinata roccia lo puo' facilmente trovare, per opportunità, comincia a stazionarvi vicino.
Quindi, l'esperienza facilità l'instaurarsi di simili comportamenti, anche se totalmente inconsci agli animali in questione. Oppure un gatto che fa le fusa ad ogni essere umano da cui riceve qualcosa (lo fa alla bimba perche' sa' che riceverà coccole, lo fa alla mamma perche' sa' che riceverà cibo ecc.). E che dire della fedeltà canina sempre e fino alla morte, anche se il tuo padrone sai bene che ama prenderti a bastonate tutto il giorno finchè morte non vi separi ???
Sara' che noi conserviamo una parte animale, e quindi d'istinto siamo portati ad essere opportunisti ( proprio come Dio ha sempre voluto).
Io ho deciso invece: "Meglio fare le cose in piccolo e con il cuore, più che fare le cose in grande ma solo per interesse."
ad esempio:
la capra che adora il sale, non e' conscia della cosa, lo sente e basta.
pero' se la capra impara che, andando vicino ad una determinata roccia lo puo' facilmente trovare, per opportunità, comincia a stazionarvi vicino.
Quindi, l'esperienza facilità l'instaurarsi di simili comportamenti, anche se totalmente inconsci agli animali in questione. Oppure un gatto che fa le fusa ad ogni essere umano da cui riceve qualcosa (lo fa alla bimba perche' sa' che riceverà coccole, lo fa alla mamma perche' sa' che riceverà cibo ecc.). E che dire della fedeltà canina sempre e fino alla morte, anche se il tuo padrone sai bene che ama prenderti a bastonate tutto il giorno finchè morte non vi separi ???
Sara' che noi conserviamo una parte animale, e quindi d'istinto siamo portati ad essere opportunisti ( proprio come Dio ha sempre voluto).
Io ho deciso invece: "Meglio fare le cose in piccolo e con il cuore, più che fare le cose in grande ma solo per interesse."
Se non puoi volare,corri.
Se non puoi correre, cammina.
Se non puoi camminare,striscia...
ma con tutti i mezzi, continua a muoverti sempre!!!
Se non puoi correre, cammina.
Se non puoi camminare,striscia...
ma con tutti i mezzi, continua a muoverti sempre!!!
Questione affrontata nel libro di Giobbe che segna lo spartiacque fra logica retributiva ed amore per Dio in sé.
Ti consiglio, se vorrai leggerlo, anche il libro Yossl Rakover si rivolge a Dio di Zvi Kolitz.
Credo, dopo questa premessa, che l'amare Dio perché Egli è Dio e basta a prescindere dalla ricompensa sia un approdo personale frutto del percorso di vita. Esso può arrivare in qualsiasi momento.
Mi viene da citare Simone Weil che non vedeva altro, nella sua vita, che la magnificenza del punto chiamato morte. Per lei esso era l'istante su cui fissare lo sguardo nel quale finalmente l'essere umano è accreditato a conoscere il mistero di Dio. Ella lo aspettava senza alcuna aspettativa perché già conoscere in sé l'Essere era la ricompensa più grande che si potesse sperare "nella vita".
Ciao.
Ti consiglio, se vorrai leggerlo, anche il libro Yossl Rakover si rivolge a Dio di Zvi Kolitz.
Credo, dopo questa premessa, che l'amare Dio perché Egli è Dio e basta a prescindere dalla ricompensa sia un approdo personale frutto del percorso di vita. Esso può arrivare in qualsiasi momento.
Mi viene da citare Simone Weil che non vedeva altro, nella sua vita, che la magnificenza del punto chiamato morte. Per lei esso era l'istante su cui fissare lo sguardo nel quale finalmente l'essere umano è accreditato a conoscere il mistero di Dio. Ella lo aspettava senza alcuna aspettativa perché già conoscere in sé l'Essere era la ricompensa più grande che si potesse sperare "nella vita".
Ciao.
"Alcuni amici, liberi pensatori, mi dicono che sono chiuso nella gabbia del cattolicesimo. E io rispondo che è vero: il cattolico è prigioniero della sua Chiesa, come il volatile è prigioniero del cielo." (JULIEN GREEN)
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