Moderatore: polymetis
ryuzaki77 ha scritto:Ho creato questo video per dimostrare (se possibile) che Gesù non giudicava mai il prossimo e non puniva nessuno per i peccati commessi.
Gesù Cristo sa bene che viviamo nel peccato.
Questo video è per chi pensa che si mostra vero pentimento solo se non si ricade nell'errore.
E' interessante notare come Cristo tratta chi ha commesso un errore e come rielabora l'Antico Testamento basandolo non più sulla giustizia, ma sull'amore e la misericordia.
Questo racconto vuole essere un esortazione a non giudicare chi sbaglia, ma ad essere pronti a perdonare senza punire nessuno.
Spero vi piaccia.
ryuzaki77 ha scritto:Ho creato questo video per dimostrare (se possibile) che Gesù non giudicava mai il prossimo e non puniva nessuno per i peccati commessi.
Gesù Cristo sa bene che viviamo nel peccato.
Questo video è per chi pensa che si mostra vero pentimento solo se non si ricade nell'errore.
E' interessante notare come Cristo tratta chi ha commesso un errore e come rielabora l'Antico Testamento basandolo non più sulla giustizia, ma sull'amore e la misericordia.
Questo racconto vuole essere un esortazione a non giudicare chi sbaglia, ma ad essere pronti a perdonare senza punire nessuno.
Spero vi piaccia.
Blauauge1 ha scritto:Il perdono non ci fa divenire degli ingenui, regalandolo anche a chi non ha nessuna intenzione di cambiare e desidera continuare a farci del male . Nessuno di noi è obbligato a perdonare in queste situazioni come nessuno di noi deve abbrogarsi il diritto di punire per il male subito diventando giudice e giustiziere ricambiando male per male.questo diritto spetta solo a Dio.
polymetis ha scritto:Il Signore dice che dobbiamo perdonare settanta volte sette. In teoria, un peccatore impenitente potrebbe sinceramente pentirsi, ad esempio, solo alla decima ricaduta, e non vedo proprio perché Dio a quel punto dovrebbe negargli il perdono.
Ovviamente è inutile tentare di far stare insieme diverse teologie del perdono all'interno della Bibbia: passi diversi possono benissimo avere logiche narrative diverse, e non sottointendere la stessa idea di Dio.
Aquarivs ha scritto:Scusatemi l'esempio zozzone ma cosa direste della moglie che, pestata a sangue più e più volte continua a rimanere ed ad amare il proprio marito perdonandolo continuamente? Cosa sentite da questo tipo di persone? "Ma io lo amo e lo perdono".
Al di là del fatto che questo possa essere giusto o sbagliato o malsano, direi che esistono forme d'amore che superano la reticenza di altri nel pentirsi.
Credo dunque, che se siamo fatti ad immagine di dio, forse in lui esiste anche questa forma d'amore..
ryuzaki77 ha scritto:Esatto Gabriella.
Questo è quello che intendevo io. Il Gesù rappresentato nel video non è affatto ingenuo, anzi. Il Gesù rappresentato è un uomo di una profondità incredibile, di un amore altissimo.
I ragionamenti fatti sopra sono più che accettabili, se visti da un'ottica umana, ma il discorso cambia in ottica divina (almeno secondo me).
Insomma, se mia moglie mi tradisce continuamente è logico che non la perdono più.
C'è da dire però che per Cristo sono le intenzioni a fare la differenza.
Alla fine del dialogo tra Gesù e lo 'zelante', quello gli fa: "E allora quand'è che uno deve essere giudicato?"
Gesù gli risponde: "Quando usa cattiveria nel fare le cose. In questo momento io sto giudicando te, non la donna che vedi andare via".
Sebbene questo dialogo sia inventato, la realtà rimane quella: Gesù ha perdonato la donna adultera, ma non i farisei che gliel'hanno messa davanti.
Secondo me il concetto di perdono è legato alle intenzioni, non a quante volte uno commette l'errore.
Se ricadi nell'errore non è detto necessariamente che non sei pentito.
Magari quella è una tua debolezza...
Il Dio dell'Antico Testamento è sempre giudicante.
Infatti Manasse è stato perdonato, ma non prima di essere stato punito (2 Cr 33,11).
Stessa cosa per Davide: perdonanto, ma punito per il peccato commesso (2 Sam 12,11).
La Rivoluzione del Cristianesimo sta proprio nel fatto che non c'è più una punizione incondizionata, legata all'errore, ma solo ed esclusivamente legata alle intenzioni.
Blauauge1 ha scritto:Secondo te: è più giudicante il Dio del vecchio testamento, o il Dio che punisce Anania e Saffira con la morte per aver detto una menzogna che non danneggiava nessuno ?
Gabriella Prosperi ha scritto:Blauauge1 ha scritto:Secondo te: è più giudicante il Dio del vecchio testamento, o il Dio che punisce Anania e Saffira con la morte per aver detto una menzogna che non danneggiava nessuno ?
E' un metro di giudizio umano quello che, dal momento che non si fa sanno, allora si può perdonare.
Ma a ben vedere, la menzogna di anania e saffira, non era fine a se stessa, era mentire per vanagloria, era mentire a Dio, era un'affermazione di incredulità verso Dio e i suoi apostoli, pur nell'apparenza di fedeli seguaci.
Questo deve essere motivo di riflessione quando ci assolviamo da certe...mancanze, dicendoci: "bhe, dopotutto, non ho fatto male a nessuno"
Gabriella
Blauauge1 ha scritto:ma contrapponendo il loro peccato con quello di Manasse che ha fatto del male agli' altri, perfino ai suoi stessi figli, secondo te : quale dei due è, oggettivamente, il peccato più grave ?
é più giudicante un Dio che punisce la menzogna con la morte, o un Dio che perdona l' idolatria, l' assasinio, il genocidio......?
Aquarivs ha scritto:Ma non hai dato alcuna risposta.. Mi sembri una tdg che gira intorno all'argomento.. E dai.. ci deve essere una preponderanza..
Gabriella Prosperi ha scritto:Aquarivs ha scritto:Ma non hai dato alcuna risposta.. Mi sembri una tdg che gira intorno all'argomento.. E dai.. ci deve essere una preponderanza..
No, forse proprio perchè ho smesso di ragionare da Testimone e non ho ancora sviluppato un'analisi critica indipendente sulle Scritture.
Chissà, d'altronde, sono in buona compagnia.
Gabriella
Blauauge1 ha scritto:Gabriella Prosperi ha scritto:Aquarivs ha scritto:Ma non hai dato alcuna risposta.. Mi sembri una tdg che gira intorno all'argomento.. E dai.. ci deve essere una preponderanza..
No, forse proprio perchè ho smesso di ragionare da Testimone e non ho ancora sviluppato un'analisi critica indipendente sulle Scritture.
Chissà, d'altronde, sono in buona compagnia.
Gabriella
Ci sarà mai un motivo secondo cui queste storie sono scritte nella bibbia?
Se crediamo alla bibbia come parola di Dio, allora dovremo dire che DIO ci fa sapere cosa conta per lui quando emette dei giudizi.
Se crediamo che la bibbia sia solo un bel libro, senza divina ispirazione allora siamo aperti a 360° a qualsiasi libera critica o interpretazione della parola scritta con tanto di morale finale: " cosa impariamo da questa storia"?
Tutto dipende dalla visione che l' uomo esprime come centro dell' universo, o come particella ruotante nel cosmo .
ryuzaki77 ha scritto:Ciao Blauauge,
il Dio dell'Antico Testamento è sempre giudicante.
Cosa intendo per giudicante?
Giudicante è chi in qualche modo giudica. Giudicante non è chi non perdona, ma chi, anche se perdona, in qualche modo ti fa pagare un prezzo.
come lo definisci il caso di anania e Saffira ? loro hanno subito processo e condanna !Anche il Dio del nuovo testamento stando a quello che dici tu è giudicante! ti ricordo inoltre la strage del 70 D.C. avvenuta per volontà di Dio ad opera dei romani, e per la quale Gesù avverti i cristiani di fuggire ai monti . Anche gli israeliti pagarono un prezzo e non furono perdonati!
Manasse è stato perdonato, ma un prezzo l'ha dovuto pagare. In 2 Cronache 33,11 si evince chiaramente che è stato Dio a mandare gli Assiri su israele, per punire lui e il popolo che gli andava dietro.
Manasse doveva pagare le sue colpe.
secondo il Dio giudicante: la pena che spettava a manasse era la morte, lui invece subì la diretta conseguenza di un attacco nemico, anzi fu fortunato che non perì ma fu fatto prigioniero. Il racconto dice che in prigione egli si umiliava grandemente e fu incondizionatamente perdonato,!
Cmq l'esempio di Manasse non è attinente, perchè le sue motivazioni erano chiaramente cattive, volte a sviare il popolo. Manasse è più paragonabile ai farisei che non alla donna adultera (anche al tempo di Gesù alcuni farisei agirono come Manasse, tornando sui loro passi una volta capito di aver sbagliato).
Manasse era un gran peccatore che ha gustato il perdono del Dio , quindi l' esempio mi sembra attinente
Stessa cosa per Davide: è stato perdonato, ma ha dovuto pagare un prezzo.
il prezzo per il suo peccato era la morte non i problemi che ne scaturirono.quindi anche Davide gustò il perdono di Dio
Raab non era israelita.
Anche tutti gli abitanti di Gerico non erano Israeliti ed erano stati condannati da Dio per i loro atti depravati, quindi anche Raab avrebbe subito la morte, ma il Dio degli ebrei la perdonò
Il Dio dell'Antico Testamento perdona eccome, ma non senza aver prima punito (in che misura lo lasciamo decidere a lui).
Non sono d' accordo in quanto anche il Dio del nuovo testamento, punisce e la misura la decide anche lui
Capisci? NO
Invece nel Nuovo Testamento gli insegnamenti di Gesù sono volti al perdono incondizionato.
Non sono d' accordo, il perdono non è incondizionato ma dipende dalla condizione del cuore del peccatore.
lo dimostra il fatto che Giuda non fu perdonato!
Della serie: "Hai perdonato? Ok, basta. Niente punizioni, niente ostracismo. Se perdoni, perdoni per sempre".
Altrimenti non avrebbe senso quello che Gesù disse a Pietro: "Non vi dico di perdonare 7 volte, ma 70 volte 7".
L'esempio emblematico lo abbiamo proprio con quest'ultimo.
Pietro rinnegò Cristo per 3 volte. Se alla prima volta possiamo pensare a un gesto impulsivo, le altre due no. Pietro era cosciente di quello che stava facendo (tradire Gesù), ma continuò a farlo. Cosa fece Cristo?
Niente.
Sai perchè? Perché Gesù non giudicava l'atto in se stesso, ma andava a cercare le motivazioni di quell'atto.
Gesù non giudicò mai Pietro per quel gesto. Lo capiamo dal fatto che poi gli diede grandi privilegi.
Se torniamo invece all'Antico Testamento abbiamo l'esempio di Mosé, che in un gesto di rabbia disse a israele: "Vi darò l'acqua", invece di dire “Dio vi darà l’acqua”.
In quel caso, anche se Dio capì che Mosé stava vivendo un periodo di forte stress, decise che non sarebbe entrato nella Terra Promessa. Quindi lo perdonò, ma gli fece anche pagare un prezzo.
Ecco allora che c'è una differenza tra l'Antico Testamento e il Nuovo:
- Nell'Antico Testamento si perdona il pentito, ma lo si giudica comunque per ciò che ha fatto.
- Nel Nuovo Testamento si perdona il pentito, solo però se è pentito veramente.
Su questo siamo in sintonia!
La cosa importante però è questa:
Se uno ricade nell’errore non è detto che non sia pentito veramente, ma forse che è una sua debolezza.
Altrimenti avrebbero ragione i Tdg con le loro belle disassociazioni: “Se sbagli più di una volta allora vuol dire che non sei pentito e quindi devi essere giudicato (leggi emarginato)”.
Ma il Cristianesimo non dice questo.
I comitati giudiziari, ( quelli onesti e sinceri )non disassociano in automatico nessuno, si cerca sempre di aiutare una persona, anche se ha sbagliato tante volte . non è affatto vero che i Tdg disassociano reputando non pentito uno che ha commesso diverse volte lo stesso errore. i comitati tendono a valutare la condizione di cuore del fratello.Conosco persone che sono finite davanti al comitato 3/4 volte per lo steso sbaglio ma hanno mostrato pentimento e non sono stati disassociati.
Tu puoi sbagliare 70 volte 7, ma essere sempre ogni volta pentito…
Ely ha scritto:Guardate che, a mio avviso, state dicendo la stessa cosa: il perdono in base alla condizione del cuore.
Che poi l'esposizione del Dio dell'Antico Testamento sia diversa da quella del Nuovo Testamento, è evidente, non si può negare, infatti molti pensano addirittura che il Dio del VT sia un altro Dio rispetto a quello del NT
Ely
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