Il Creazionismo biblico e il Diluvio contro la verità

Un'analisi delle affermazioni della Watchtower in contrasto con i fatti scientifici accertati

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Trottolone
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Il Creazionismo biblico e il Diluvio contro la verità

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Questo è tratto dal libro "Il libro che la tua Chiesa non ti farebbe mai leggere" (non l'ho scritto io insomma :D )

Esistono due principali modelli in concorrenza sul passato della Terra. I nuovi scienziati che credono nella creazione della Terra generalmente traggono queste conclusioni:

-Dio ha creato tutte le specie in un breve periodo di tempo, forse all’incirca nel 4.004 a.C., e certamente non prima del 10.000 a.C.

-Dio ha creato tutte le specie di batteri, creature primitive monocellulari, trilobiti, dinosauri, umani ecc… a una breve distanza di tempo l’uno dagli altri. Proprio come si vede dal cartone animato The Flinstones, gli umani e i dinosauri vagavano insieme sulla Terra.

-Durante i quaranta giorni di pioggia e i circa nove mesi di prosciugamento del diluvio di Noè, tutti gli animali di terra rimasti fuori dall’arca morirono affogati. Si formarono vari depositi con sedimenti e corpi degli animali morti; i loro resti divennero fossili, inseriti negli strati rocciosi.

La maggior parte degli scienziati crede che sia avvenuta una sequenza di eventi molto diversa:

-Una primitiva forma di vita monocellulare sia venuta a esistere in seguito a una serie di processi naturali, miliardi di anni fa. Attualmente, gli scienziati hanno solo una vaga consapevolezza della natura di tali processi.
Miliardi di anni dopo, la primitiva forma di vita si è evoluta in specie più complesse (per es. i trilobiti), proprio mentre le primitive forme di vita si estinguevano.

-Le specie successive si sono evolute in dinosauri centinaia di milioni di anni fa. Si estinsero, probabilmente a causa di estremi cambiamenti ambientai causati da un’enorme collisione di un asteroide con la Terra. Ma le nuove specie che si erano evolute dai dinosauri e altre specie che si trovavano sulla terra insieme ai dinosauri stessi continuarono ad evolversi.

-L’Homo sapiens, l’uomo di Neanderthal e alcuni tra i più evoluti primati sono apparsi molto più di recente, e hanno un antenato comune. L’uomo di Neanderthal si estinse.

-Durante tutta questa estinzione di vecchie specie e l’arrivo di nuove specie, singoli esemplari di specie animali morirono. Una frazione molto piccola di quelli con gusci duri o scheletri si è convertita in fossili, inserendosi nelle rocce.

-La maggior parte degli scienziati non crede che ci sia mai stato un diluvio di proporzioni mondiali. Ci sono seri dubbi sull’origine e la fine di tanta acqua.

Ci sono ulteriori indicatori per cui molti scienziati credono che l’ordine della creazione della Genesi non possa essersi verificato.

-Alcune piante necessitano dell’intervento di uccelli e delle formiche per la loro moltiplicazione. Se le piante furono create nel terzo giorno, e gli uccelli e le formiche furono creati nel quinto e nel sesto giorno, e se ogni “giorno” della Genesi corrisponde a mille o più anni reali (come credono alcuni scienziati creazionisti), allora alcune piante avrebbero dovuto sopravvivere senza moltiplicarsi per migliaia di anni. Per gli altri scienziati creazionisti che credono che un “giorno” nella Genesi corrisponda letteralmente a 24 ore, questo non rappresenta un problema.

-La testimonianza dei fossili mostra chiaramente che gli animali di terra si svilupparono prima degli uccelli. Ma il racconto della genesi indica il contrario.

Gli scienziati hanno trovato molti altri indicatori che rivelano errori in altre parti del Libro della Genesi. Alcuni esempi sono:

-I teologi in genere concordano nel dire che la Bibbia insegni che la terra ha meno di 10000 anni. Comunque, nel Wyoming, la formazione del “fiume verde” mostra che le varve, una formazione spessa 260 m, formata da annuali strati di sedimenti, si sono stabilite nel corso dei due milioni di anni passati. In Groenlandia sono stati presi tre noccioli dalla banchisa, che mostrano 40.000 strati annuali di ghiaccio. In ognuno di questi casi, a ogni anno corrisponde la disposizione di un evidente strato di sedimento o di ghiaccio.

-La Bibbia dice che Noè caricò l’arca intera con due (o sette) esemplari di ogni specie in un solo giorno. Ciò comporterebbe che Noè avrebbe dovuto caricare nel vascello, classificare e sistemare 480 specie al secondo.

-Noè portò nell’arca sua moglie, tre figli e tre nuore. Ogni persona avrebbe dovuto classificare, alloggiare, badare, nutrire, abbeverare e rimuovere gli escrementi di circa cinque milioni di animali, ogni giorno.

-Si dice che Noè abbia costruito un’arca totalmente in legno lunga circa 130 m. In effetti sono state costruite alcune lunghe imbarcazioni in legno, alcune lunghe persino 90 m, ma esse necessitavano di vasti rinforzi in metallo: un’opzione non disponibile per Noè. Inoltre, imbarcavano molta acqua, il che richiedeva l’utilizzo di pompe per rimuovere l’acqua dalla stiva, manovrate da una numerosa ciurma o meccanicamente, Le pompe a motore non erano disponibili a quell’epoca, e non c’erano abbastanza esseri umani sull’arca per pompare l’acqua manualmente.

-Molti animali possono sopravvivere solo in alcune piccole regioni della terra, dove le scorte di cibo e le temperature sono ideali. Queste specie non avrebbero potuto lasciare il loro habitat e spostarsi attraverso la giungla e il deserto per raggiungere l’arca; non sarebbero sopravvissute al viaggio.

-Non c’era un meccanismo in base a cui gli animali trovati solo in Nord America, in Sud America e in Australia avrebbero potuto attraversare gli oceani e arrivare all’arca.
Quando ci sono meno di quaranta esemplari di una specie, l’estinzione è inevitabile, persino qualora ci fosse un massiccio intervento umano. Dopo il diluvio ci sarebbero stati solo due o sette esemplari di ogni specie. Non sarebbero sopravvissuti.

-La Bibbia afferma che la Torre di Babele fu costruita dai 110 ai 150 anni dopo il diluvio. Ci si potrebbe chiedere come le tre donne fertili sopravvissute al diluvio (le nuore di Noè) abbiano potuto dare vita a un così grande numero di discendenti in sole sei generazioni.

-Non c’è traccia di un diluvio di proporzioni mondiali negli antichi scritti, templi, piramidi, sculture e quant’altro provenga dall’Egitto, dall’India o dalla Cina, che esistesse ai tempi di Noè. Inoltre, se davvero si fosse verificato un diluvio, allora tutte le prime civiltà del mondo sarebbero state completamente distrutte. L’intera popolazione del mondo sarebbe ammontata a otto persone, nei pressi dell’arca. Ci sarebbero voluti millenni per l’umanità, per ristabilirsi in Cina come in qualsiasi altro posto. E ancora, avrebbero sviluppato una cultura molto diversa da quella antidiluviana. Le testimonianze archeologiche in Egitto mostrerebbero un improvviso cambiamento che va dagli artefatti dell’antico Egitto, a nessun segno di civiltà, all’antica cultura israelita dopo il periodo del diluvio. Idem per la Cina, eccetera. Le testimonianze archeologiche mostrano che le varie culture non si sono interrotte, hanno continuato a svilupparsi in tutto il periodo in cui si suppone ci sia stato il diluvio. Per esempio, il Vecchio Regno egizio copre il periodo dal 2649 a.C. Al 2323 a.C., a cavallo del periodo in cui i conservatori religiosi credono che sia avvenuto il diluvio.

-Ci si potrebbe chiedere come abbiano potuto sopravvivere i pesci. Alcuni pesci necessitano di acque dolci, altri salmastre, altri salate. Con il Diluvio, la salinità di tutti i laghi del mondo sarebbe cresciuta drasticamente, estinguendo i pesci. Niente di tutto ciò è accaduto, tranne che in una zona: nel Mar Nero, all’incirca nel 5600 a.C. Molti scienziati credono che sia questa l’origine del mito del diluvio universale degli antichi babilonesi, che è stato adottato dagli antichi scrittori ebrei che hanno scritto la Bibbia.
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Trianello
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Bah... non tutti i credenti sono, per fortuna, dei fondamentalisti biblici come i TdG. Molti credenti, come il sottoscritto, pensano che la Bibbia non sia stata scritta per dirci come è fatto il cielo, ma per dirci come si va in Cielo.
In genere, a commento del genere di brani che hai riportato, mi piace citare la seguente, breve riflessione del biblista Ariel Álvarez Valdés:

È esistita l’arca di Noè ?

Sull’Ararat

Esiste una montagna che ha il privilegio di essere molto visitata, scalata, studiata e pubblicizzata dai mezzi di comunicazione. Si tratta del celebre monte Ararat.

Tutta la sua fama le viene dal fatto che, secondo la Bibbia, fu il luogo dove si incagliò l’arca equipaggiata da Noè e dai suoi tre figli, dopo la fine del famoso Diluvio universale, che pose fine alla vita degli uomini, degli animali e delle piante del pianeta.

L’Ararat è una piccola catena montuosa di 13 chilometri di lunghezza, ubicata fra le attuali nazioni della Turchia e dell’Armenia. Ha due cime principali: l’Ararat Maggiore a nord, di 5.516 metri di altezza, coperto da nevi eterne, e l’Ararat Minore al sud, di 4.300 metri.

Secondo la tradizione, la nave di Noè con il suo particolare zoo sarebbe arrivata alla prima delle due, al lato sud ovest, che appartiene alla Turchia, e si sarebbe arenata ad un altezza di 2.000 metri. Perciò, da molto tempo, il monte si è visto avvolto da un alone di fascino e ha goduto di una singolare venerazione.


Alla ricerca dell’arca perduta

Già i primi cristiani che abitavano nei dintorni eressero lì un tempio, che chiamarono il Tempio dell’Arca, nel quale festeggiavano annualmente la data in cui erano usciti dalla nave i suoi stupefatti passeggeri.

Ma con il passare dei secoli, la fantasia andò stimolandosi ogni volta di più e si cominciò a covare l’illusione di poter rinvenire il colossale bastimento che aveva portato in salvo i padri della nuova umanità.

Il primo che disse di averlo incontrato fu san Giacomo, monaco del VII secolo. Secondo lui, fu per un’ispirazione divina che trovò, nel mezzo delle nevi che coprono le falde del monte, un pezzo di legno dell’arca, che ancora è conservata dagli armeni in un prezioso reliquiario.

Ma fu un pastore di un piccolo paese chiamato Bayzit, ubicato ai piedi del monte, che, un certo giorno di fine secolo XVIII, disse di aver visto una strana barca nel monte sacro. Questo scatenò una tale febbre di spedizioni che sarebbe arrivata fino ai giorni nostri.


Molti successi, ma senza prove

Nel 1892, il dottor Nouri, un diacono della Chiesa cristiana malabarese dell’India, in un viaggio all’Ararat, assicurò di aver incontrato l’arca nelle nevi perenni e di aver esplorato il suo interno. Siccome nessuno gli credeva, volle mostrare le prove che aveva portato con sé, ma… gliele avevano rubate!

Nel 1916, in piena guerra mondiale, un aviatore russo chiamato Vladimir Roscovitsky fu protagonista di uno degli episodi più eclatanti riguardo all’arca. Un caldo giorno di agosto, mentre pilotava il suo aereo nelle vicinanze dell’Ararat, poté avvistare la gigantesca nave. Al ritorno alla base comunicò la sua eccezionale scoperta e, immediatamente, lo zar Nicola II inviò una spedizione di 150 uomini, che assicurarono di averla potuta studiare, fotografare, misurare e disegnare nelle sue parti per tutto un mese. Ma l’anno seguente, allo scoppiare della rivoluzione russa... sparirono tutti i documenti e le prove!

Trent’anni dopo, il 20 gennaio 1945, la stampa austro­liana pubblicò le dichiarazioni della giovane Arleene Deihar, di Sidney, la quale affermava che il suo fidanzato, anch’egli pilota della Royal Air France, le aveva mostrato due foto dove si vedevano chiaramente i resti dell’arca di Noè, scattate in uno dei lati del monte. Però non era più possibile vederle... lui era stato abbattuto durante la Seconda Guerra Mondiale mentre volava sopra la Turchia!
Ancora insuccessi

La fortuna sembrò arridere all’ingegnere George Greene. Nel 1952, mentre sorvolava la zona in elicottero, poté distinguere la forma di una barca affiorata dal gelo. Riuscì a scattare trenta foto che, una volta sviluppate, mostravano una forma simile a quella di una nave incagliata in un burrone, sopra un precipizio. Entusiasmato per la sua scoperta, cercò di raccogliere soldi per finanziare una spedizione al fine di recuperarla, ma, pochi anni dopo fu assassinato e, disgraziatamente... tutto quello che possedeva si perse, fotografie comprese!

Nel 1955 il francese Fernand Navarre, accompagnato da due guide turche, affermò di essere arrivato fino all’arca di Noè. Ma questa volta portava con sé una prova: un pezzo di legno nero calafatato di catrame, così come la Bibbia sostiene fosse stata confezionata la barca. Quando si credeva di aver trovato i resti della nave, il pezzo di legno fu sottoposto alla prova del carbonio 14 che dimostrò risalire al VI secolo... dopo Cristo!

Come si può vedere, già il fatto che ogni volta che si sono portate alcune prove queste si siano perse o siano risultate infondate, ha generato dei sospetti sulla serietà dei ricercatori, oltre alle loro contrastanti attestazioni. In effetti, mentre la spedizione dello zar russo ubicò l’arca a sud della montagna, Greene assicurò di averla fotografata sul lato nord.


La montagna invece di una nazione

Quello che realmente squalifica tutta questa febbrile ricerca è che le spedizioni partono da un errore di base, che durante il corso del tempo non si è potuto correggere.

In effetti, il libro della Genesi quando descrive la fine del diluvio, non dice che l’arca si incagliò “sul monte Ararat”, come interpretano tutti, ma “sui monti dell'Ararat” (Gn 8,4). E per la Bibbia, “Ararat” non è il nome di un monte, ma di una nazione, come si vede le altre tre volte che viene menzionato (2 Re 19,37; Is 37,38; Ger 51,27). E quale nazione corrisponde all’Ararat? L’antico Urartu, vale a dire l’attuale Armenia. Per questo tutti i biblisti sono d'accordo che la traduzione corretta sarebbe “sui monti dell’Armenia”.

Pertanto, ben lontana dal precisare il luogo, la Bibbia dà una localizzazione molto vaga, che può essere in qualsiasi posto dell’Armenia, visto che essa è tutta un vasto altopiano. E, se vogliamo pensare solamente alla parte propriamente montuosa, ha un’estensione di più di 230 chilometri.


L’arca è esistita realmente?

Ma la domanda che si impone davanti all’episodio della Genesi è questa: la Bibbia vuole narrare un fatto che successe realmente o si tratta di un racconto didattico?

Per il modo di raccontarlo e i dettagli che propone, tutto fa supporre per la seconda ipotesi. Vediamola.

In primo luogo Noè riceve ordini da Dio per costruire una nave lunga 150 metri, larga 25 metri e alta 15, con tre piani di cinque metri ciascuno di altezza. Queste misure risultano esorbitanti, visto che sono quelle di un transatlantico moderno, mai conseguito dall’ingegneria navale fino al secolo XIX.

Il racconto è ambientato nella preistoria, quando ancora non si conosceva l’uso dei metalli. Come si poteva fare una nave così grande senza strumenti metallici?

Si avrebbe avuto bisogno, inoltre, dell’aiuto di un centinaio di persone. Come si è potuto costruirla solamente con l’apporto di Noè, dei suoi tre figli e delle loro spose?


Riguardo agli animali

La cosa più pittoresca e difficile da ammettere è quella in merito agli animali che Noè e i suoi dovevano introdurre nell’arca. Come poterono riunire una coppia di tutte le specie esistenti per salvarle dall’estinzione? Furono capaci di percorrere i cinque continenti del pianeta per portarli fin lì, alcuni da 20.000 chilometri di distanza?

A questo si aggiunge un’altra difficoltà: esistono sulla terra 1.700 specie di mammiferi, 10.087 di uccelli, 987 di rettili e approssimativamente 1.200.000 di insetti. Anzi, si calcola che in quell’epoca le specie di mammiferi erano 15.000, quelle di uccelli 25.000, quelle di rettili 6.000, quelle di anfibi 2.500 e vi erano più di 10 milioni di insetti. Ancora di più. Gli zoologi hanno stimato che il nostro pianeta può avere tra i 5 e i 10 milioni di specie animali ancora non identificate, sconosciute agli occhi della scienza, nei ghiacci polari, nelle dense selve tropicali o sotto le sabbie del deserto. Caricare l’arca con questo bagaglio sarebbe stato un lavoro impossibile per i viaggiatori.

E come fecero otto persone per nutrire, dar da bere, pulire e accudire una simile quantità di bestie?

In più, come poté Noè con la sua gente creare l’ambiente adeguato per ognuna, con le sue rispettive richieste di diete, climi e altre necessità, quando, attualmente, gli zoologi, con tutte le tecniche moderne, hanno problemi nel mantenere viva qualche specie in cattività?

Infine, gli ecologisti sostengono che una specie è estinta quando possiede poche centinaia di esemplari. Per esempio, i panda si considerano in estinzione perché ne sopravvivono solamente alcune migliaia, numero troppo scarso per poter recuperare ancora la specie allo stato selvaggio. Come si poté ripopolare il pianeta con solo una coppia di ognuna?


Il Diluvio

Secondo la Bibbia, piovve per 40 giorni e 40 notti senza smettere. (Gn 7, 17). Però sappiamo che il ciclo idrologico di evaporazione che provoca le piogge, risulta essere incapace di causare una simile quantità d’acqua.

Allo stesso modo dice che la massa d’acqua coprì tutto il mondo. Questo risulta essere immaginabile in un epoca in cui si pensava che la terra fosse un disco piano di dimensioni ridotte e che la volta che lo ricopriva, vale a dire il firmamento, permettesse di accumulare più rapidamente le acque. Ma possiamo continuare a pensare che in 40 giorni di pioggia si coprisse tutto il pianeta, sapendo che ha una superficie di 509.880.000 chilometri quadrati?

Si afferma anche che le acque salirono di 7 metri sopra le montagne più alte della terra (Gn 7, 19-20). Ebbene, il monte più alto del pianeta è l’Everest, con 8.846 metri. Pertanto, perché le acque raggiungessero quest’altezza di quasi 9 chilometri, c’era bisogno che tutti i mari salissero a una media di 222 metri al giorno. Ma qualsiasi meteorologo confermerebbe il fatto che, se le nuvole attualmente nella nostra atmosfera si precipitassero d’improvviso su tutto il mondo, il globo resterebbe appena coperto da meno di 5 centimetri d’acqua.
Ancora riguardo all'acqua

La biostratigrafia, da parte sua, rifiuta l’ipotesi di una morte simultanea di tutte le specie che abitavano il pianeta. Anzi, sostiene il contrario.

L’archeologia pure nega che si siano potute conservare senza svanire pitture primitive, come quelle di Catal Höyük, in Turchia, che risalgono al 7.000 a.C., o quelle di Teleilat Gassul, vicino al Mar Morto, dopo un simile diluvio.

E le piante, come si salvarono dall’acqua? Il racconto non dice niente di ciò. E i pesci che neppure furono posti in salvo nell’arca? Come non morirono al mischiarsi le acque dolci con quelle salate?

Solo una continua catena di miracoli avrebbe reso possibile tutti questi avvenimenti. Cosa improbabile, perché nella Bibbia i miracoli servono per aumentare la fede delle persone, non per sterminarle.


Perché non lo dissero prima

Questa sequenza di obiezioni già ci mette di fronte alla risposta del problema. Non è mai esistito alcun diluvio universale. Neanche la Bibbia pretende presentare questo come un fatto storico. Non si può negare l’esistenza di un diluvio o di una grande inondazione antica, ma non avrebbe mai potuto essere universale, al punto di distruggere ogni forma di vita, come dice la Bibbia.

Nell’ascoltare questa risposta qualcuno forse si sentirà defraudato e penserà perché la Bibbia non avverte i suoi lettori che non sta raccontando qualcosa sul serio, per evitare tanti fraintendimenti posteriori. Ma la verità è che tutti i destinatari di questi racconti lo sapevano. Lo stesso linguaggio e le immagini impiegate facevano sì che i lettori comprendessero immediatamente che non erano di fronte a una cronaca giornalistica, ma davanti a una narrazione didattica. Non era necessario iniziare l’esposizione con un’avvertenza per i lettori, nello stesso modo in cui, oggi, chi legge un romanzo di García Márquez non ha bisogno di essere avvertito nella prima pagina: “Attenzione, non bisogna credere a quello che dice questo libro. Si tratta solo di un’invenzione”.

Siamo noi quelli che, con la nostra mentalità moderna, attribuiamo storicità ad alcuni racconti che mai ostentarono la pretesa di averla.


Quello che il Diluvio insegna

Pertanto, l’autore non cercò di esporre un fatto storico, ma un racconto didattico per insegnare un messaggio religioso. E se tale avvenimento fosse realmente accaduto, non avrebbe alcuna importanza.

Vale a dire, l’autore ha incontrato nella tradizione il ricordo di questa storia e lascia alla tradizione la responsabilità della verità o meno. Egli vuole solo appropriarsene perché costituiva un prezioso materiale adatto a trasmettere un insegnamento religioso.

Quale messaggio ci lascia l’episodio del Diluvio universale?

In primo luogo, mostra come questo avvenga per colpa dei peccati dell’uomo. Questi si accumulano in tutta la terra, al punto tale che la corrompono, la pervertono e provocano la catastrofe. E con questa si torna al caos anteriore alla creazione. Tutto l’ordine, che Dio aveva stabilito nel creare il mondo, può essere distrutto e azzerato per l’irresponsabilità degli uomini.


Il patriarca muto capace di istruire

Fra tutta la gente malvagia c’è uno che è giusto: Noè. Dio, allora, prende la decisione di distruggere gli uomini e di salvare Noè. Però prima lo mette alla prova: gli ordina di costruire una grande imbarcazione, in pieno deserto, sulla terra ferma, e, senza dirgli perché, ma solo perché lui glielo ordina, di restare a lungo lì dentro e aspettare.

Immaginiamo il povero Noè esposto agli scherzi dei suoi contemporanei, ai quali non sa dare altra ragione che: “Me l’ha ordinato Dio. È cosa sua. Io obbedisco”.

Ci mostra la fede e la sottomissione di un uomo incredibile, obbediente in tutto, che durante i quattro capitoli del racconto non pronuncia mai una sola parola. Mai di nessun personaggio biblico si è raccontato così tanto e lo si è sentito parlare così poco.

Poi, Dio gli rivela il suo segreto: “... farò piovere sulla terra [...] e sterminerò dalla terra ogni essere che ho fatto” (Gn 7, 4). Il messaggio, allora, è chiarissimo anche se raccontato con il linguaggio dell’Antico Testamento. Dio dà un ordine. Se l’uomo gli disobbedisce, si autodistrugge. Se obbedisce, come fa Noè, si salva. In più, è Dio che indica le misure dell’arca, il materiale che si deve impiegare e persino la forma della costruzione. Questo significa che chi costruisce la sua vita con le misure di Dio, sempre sopravvivrà a qualsiasi tempesta. Chi non ascolta la sua voce, affogherà.

Capire questo è molto più importante che sapere se ci fu o no pioggia per 40 giorni e dove fu varata la barca. Così si dovrebbe leggere Genesi 6-9. In questo modo ci sarebbero meno persone interessate a scalare il monte Ararat cercando l’arca e molte di più capaci di immergersi nella parola di Dio cercando di vivere il suo messaggio.


Tratto da: Ariel Álvarez Valdés, Cosa sappiamo della Bibbia? Vol I, Cap. II
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Trottolone
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In realtà, proprio le accurate descrizioni della grandezza dell'arca, dei giorni e tutto quando lasciano pensare che voglia essere un resoconto storico. Il fatto che sia impossibile dimostra che la Bibbia non ha validità in questo campo, tutto qui.

Non capisco come si possa sostenere che Dio ci abbia voluto dire di aver creato il mondo in modo sbagliato: piuttosto sarebbe stato zitto.

E che morale dovremmo trarre dal Diluvio? Che se Dio si arrabbia distrugge tutto, bambini innocenti compresi, per poi punire Canaan, un membro dell'unica famiglia che in teoria avrebbe dovuto essere retta ai suoi occhi, poco dopo il Diluvio, rendendo inutile tutta la purga? Mahh...
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X Trottolone
"I nuovi scienziati che credono nella creazione della Terra generalmente traggono queste conclusioni:"
Più che nuovi scienziati direi solo quella piccola branca che deve appoggiare il creazionismo, spesso dando vita alle teorie più assurde come alcune di quelle dette sotto.
"-Le specie successive si sono evolute in dinosauri centinaia di milioni di anni fa. Si estinsero, probabilmente a causa di estremi cambiamenti ambientai causati da un’enorme collisione di un asteroide con la Terra. Ma le nuove specie che si erano evolute dai dinosauri e altre specie che si trovavano sulla terra insieme ai dinosauri stessi continuarono ad evolversi."
Colgo l'occasione per dire la mia su questo punto, se è vero che vi è stata un'estinzione di massa dei dinosauri, non sono d'accordo che si siano estinti tutti totalmente ma diverse specie potrebbero essere sopravvissute fino a tempi molto meno antichi, comunque, lo schema di base è valido. Su questo punto diversi creazionisti spingono dicendo che i dinosauri hanno convissuto con uomini primitivi (per primitivo il creazionista intende uomini post-Adamo) basandosi anche su reperti archeologici che fanno supporre una convivenza facendo così decadere gli schemi geologici ed evolutivi formulati. Anche accettando la possibilità che alcune specie di dinosauri abbiano convissuto con gli uomini in tempi antichi, ciò non farebbe cadere nessuno schema ma semplicemente correggerebbe appunto la teoria dell'estinzione non più di massa dei dinosauri ma della maggioranza di essi.

"-La maggior parte degli scienziati non crede che ci sia mai stato un diluvio di proporzioni mondiali. Ci sono seri dubbi sull’origine e la fine di tanta acqua."
Vero, ma alcuni propendono per la teoria di un'enorme inondazione da collocarsi ai tempi dell'ultima glaciazione, quindi facendo decadere la teoria su quest'ultima.

Come sottolineato dal documento di Trianello, il racconto del diluvio ha scopo edificante e religioso, l'umanità dovrebbe pensare al bene del prossimo e non sono al proprio tornaconto, perchè la vita è breve e un cataclisma può portare via tutto. Nessun riscontro con la scienza? Eccome. La geologia ci insegna che in varie ere la terra è stata protagonista di grandi cataclismi che hanno portato all'estinzione anche del 90% della vita, tra cui una tra paleozoico e mesozoico, cataclismi forse anche peggiori del diluvio biblico.

I restanti punti sono quelli da sempre oggetto di disputa da chi appunto crede letteralmente parola per parola alla Bibbia e chi invece la prende come un testo edificante ma non scientifico.

"E che morale dovremmo trarre dal Diluvio? Che se Dio si arrabbia distrugge tutto, bambini innocenti compresi, per poi punire Canaan, un membro dell'unica famiglia che in teoria avrebbe dovuto essere retta ai suoi occhi, poco dopo il Diluvio, rendendo inutile tutta la purga? Mahh..."
La morale che ho detto sopra, rendersi comunque conto che siamo puntini nell'universo e basta un cataclisma di proporzioni anche medie per spazzarci via, quindi non cercare nell'egoismo la nostra ragione di vita ma nell'altruismo, per quanto possiamo. Se la Bibbia è cieca di fronte ad infanti uccisi, lo è anche la natura; lo tsunami del 2004 non ha creato dei vuoti d'aria per salvare i bambini ma ha spazzato via tutto ciò che trovava davanti.


Stay tuned on the future.
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Ps: ho visto nel tuo blog che hai messo degli articoli di presunte prove che D_o non esisterebbe "50 Prove che Dio non esiste "
Visto che ho già replicato qualche tempo fà un articolo che dimostrava la non esistenza di D_o in un altro sito, e poi in realtà non dimostrava nulla, magari porta pure qualcosa quà e vediamo queste strabilianti prove, sai com'è ad articoli del genere non riesco a resistere.
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Il buon Dio avrebbe potuto trovare un modo di spiegarcelo che non comprendesse queste catastrofi che, a quanto pare, non sarebbero neanche avvenute.

Sulle prove che Dio non esiste, beh... potete provare a dare un'occhiata a questo, che ho fatto l'altro giorno.

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Perdonami, ma il documento è davvero "ingenuo". Il livello delle argomentazioni è piuttosto grossolano. Definire la prova ontologica di Anselmo come "un gioco di parole" significa non averla mai letta. La controprova, poi, è semplicemente assurda... Personalmente, non credo nella validità della prova ontologica (ma sarebbe meglio chiamarla "prova logica") di Anselmo, ma il fatto che molti grandi pensatori della storia (tra cui Cartesio, inventore della geometria analitica, Leibniz, uno degli inventori del calcolo infinitesimale, Godel, il massimo logico del Novecento ed autore del famoso paradosso che porta il suo nome, A. Plantinga, uno dei massimi epistemologi viventi) ci abbiano speso sopra tempo ed energie e l'abbiano trovata in qualche modo convincente ci dimostra che questa non va presa così alla leggera.
Il concetto di fede così come viene definito nel documento non corrisponde a quello che ne hanno molti credenti, come il sottoscritto. L'idea di dimostrare l'esistenza di Dio come causa prima, poi, si fonda tutta su una ben determinata prospettiva metafisica che viene completamente ignorata (da cui la domanda "se Dio ha creato il mondo chi ha creato Dio?", che in una tale prospettiva non ha senso). Per poter dimostrare l'esistenza di Dio a partire dalla contingenza del mondo, infatti, bisogna prima chiarire perché si parla di contingenza per gli enti finiti e perché tale contingenza (sullo sfondo di una determinata dottrina dell'essere desunta dai dati dell'esperienza e dalla distinzione tra essenza ed esistenza) rimanda ad un essere assoluto non contingente in cui essenza ed esistenza sono necessariamente un'unica cosa.
Se sai bene l'inglese una lettura che ti consiglio è questa:

J.J. C. Smart e J. J. Haldane, Atheism and Theism; Wiley-Blackwell; 2 edition; 2002

Si tratta di un fitto dialogo sull'esistenza di Dio tra due eminenti filosofi contemporanei, di cui uno (Smart) ateo e l'altro (Haldane) credente e convinto della dimostrabilità razionale di Dio. Il volume è un po' complesso, in quanto non è un testo divulgativo, ma vale davvero la pena leggerlo per capire, almeno, quanto le cose non siano così semplici come pensi tu e che i credenti non sono tali perché non pensano, ma perché pensano in un certo modo (vale a dire in modo coerente... ma questa è una mia opinione personale).
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Trottolone
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La prova ontologica, di fatto, è un gioco di parole, perché non tutto ciò che possiamo pensare nella mente esiste nella realtà, e niente ci dice che la "cosa maggiore che esista" debba essere Dio, né che l'esistenza sia un attributo più "perfetto" della non esistenza. Sinceramente non me ne frega molto se Cartesio di ha perso tempo, cavoli suoi. Molti altri si sono resi giustamente conto che come prova vale meno di zero. La controprova, se non si fosse capito, era totalmente ironica.

Se riesci a chiarirmi perché la contingenza per gli enti finiti rimanda a Dio fai pure, io sono qui. Purtroppo non riuscirei a leggere un intero libro in inglese...
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ClintEastwood
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Dal video:
"Ciao, Giulio! Io sono il mostro di spaghetti volante"
Molto originale questa presentazione rispetto a tutti gli altri video atei anti-fede che ho visto, peccato che avevo chiesto documenti e non cartoni animati..
"La prova ontologica"
Il prete o forse meglio chirichetto del video già sbaglia in partenza e antropomorfizza D_o in maniera prettamente infantile, prendendo Anselmo d'Aosta, ma il concetto di D_o non è circoscrivibile con misure di grande o piccolo, misure fisiche, ma è qualcosa di identificabile con un'assoluto che solo la fede e chi ci crede può capire. Per il credente istruito D_o non è quà o là ma è e basta, ed ogni atomo sussite in Lui.

Il gioco di parole di Gaskin non capisco cosa dovrebbe dimostrare, vabbè che fà tutto parte del teatrino chirichetto-spaghetti.
Prova Cosmologica"
"Non abbiamo motivo di pensare che D_o sia la causa prima, visto che non c'è alcuna evidenza della sua esistenza"
Non ci sono evidenze della sua esistenza ma ci sono evidenze di una grande complessità fisica e biologica tali da farsi chiedere comunque, come hanno potuto venire alla luce e organizzarsi così perfettamente simili elementi e meccanismi.
"Inoltre delle recenti teorie ipotizzano che sia possibile la nascita della materia come fluttuazione dal nulla"
Fermo restando che per ora sono teorie, non è in ballo solo la materia in sè ma come quella cosa che si chiama "vita" si sia potuta organizzare ed evolversi così perfettamente, insomma come una parte di materia abbia potuto procedere nel suo percorso isolandosi dagli ambienti circostanti per costituire organismi a sè stanti. La scienza ipotizza e spiega come ciò è potuto accadere, dalle prime molecole alle prime cellule procariote e successivamente eucariote, l'inglobamento di organelli e la condizione di omeostasi (ambiente cellulare interno separato da quello circostante) ma non ci dice perchè questo sia avvenuto e abbia conntinuato a senso unico verso una grande complessità.
"La prova teleologica"
"E chi l'avrebbe creato?"
Domanda abbastanza infantile riguardo a D_o, poichè il credente non pensa a D_o circa un ente fatto "di materia fisica" quindi la domanda non si pone nemmeno.
"Inoltre, l'evoluzione riesce a spiegare la nostra complessità"
Si limita a spiegare come funziona questa complessità ma non ha risposte sul fatto del perchè sia così e come si sia potuta organizzare così perfettamente da poche molecole di base; ci sono così tanti processi biologici che coinvolgono più parti della cellula da aver fatto e che fà stupire ancora qualsiasi ricercatore.
"Tra l'altro la natura non è per niente perfetta"
Apri un libro di biochimica e poi ne riparliamo.
"Il nervo ottico, anzichè uscire dalla parte posteriore della retina, per non ostacolare la ricezione della luce, esce dalla zona anteriore. Così c'è un piccolo punto cieco in cui non vediamo, se guardiamo con un solo occhio."
Chissà quanti studi anatomici hai fatto per supporre che l'occhio non sia perfetto, o comunque vicino alla perfezione. Quel punto cieco di cui parli è irrilevante poiche è causato solo da una piccola tratta di fasci, e la visione non nè risente, perchè è così piccolo che non riusciamo a captarlo, e usando un occhio solo il cervello compensa a dare le informazioni per colmare quel buco. Non è comunque solo l'occhio ad essere un organo complesso, a prescindere dal fatto che tutta la vita è complessa, il cervello è un altro di quegli organi che lascia stupiti a perfezione.
"L'evoluzione spiega come mai ci siano cose che sembrano perfette e cose che non lo sono"
L'evoluzione non spiega un bel niente, semmai sono le scienze biologiche che spiegano l'evoluzione ed i processi biochimici della vita, manca persino la corretta terminologia.
"L'evoluzione"
Dialoghi tra il chirichetto creazionista e lo spaghetti copia incolista che non mi interessano, io sono un evoluzionista credente e la cosa non mi tocca.
"La scommessa di Pascal
esistono migliaia di religioni, come fai a decidere a quale credere?"
Sparate di chi non ha mai avvicinato l'antropologia in vita sua, non sà cosa sia il concetto di diversa cultura ed è rimasto ad una conoscenza internettiana della materia.

"E la religione è una menzogna. Non è stato dimostrato inoltre che i credenti siano più felici degli atei"
La fede è stata per migliaia di persone supporto in momenti di malattia e difficoltà, ma per un bambino che non ha esperienze di vita è impossibile capire certe cose. Che la fede serva in molte situazioni è dimostrato nei più svariati contesti, potrei citare il Mahatma Ghandi che trovava grande supporto nella Bahagavad Gita, a diversi monaci buddisti che convivono con tigri adulte andandoci a passeggio come fossero cani, e senza la calma della dottrina buddista sarebbe molto arduo sopravvivere con simili animali.

Questa presentazione è di quanto più infantile possa esserci, tra un babbeo chirichetto chiaramente fittizio e creato apposta per farsi tornare i conti e tra un ateo internettiano, mettendo a casaccio quà e là risposte copiate incollate da vari autori tra cui Dawkins, che si sà che ha formato la sua personale religione atea, sbandierando il suo odio viscerale per qualsiasi forma di religione, senza nessun rispetto e con tante di quelle fregnacce da far perdere il conto.

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ClintEastwood
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Messaggio da ClintEastwood »

"Se un milione di persone crede ad una cosa stupida, la cosa non smette di essere stupida."
La tua firma viene da Anatole France che a sua volta l'ha rubata a Buddha, forse dovresti cambiarla perchè ha un collegamento con la religione :sorriso:
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Trianello
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Messaggio da Trianello »

Trottolone ha scritto:
La prova ontologica, di fatto, è un gioco di parole, perché non tutto ciò che possiamo pensare nella mente esiste nella realtà, e niente ci dice che la "cosa maggiore che esista" debba essere Dio, né che l'esistenza sia un attributo più "perfetto" della non esistenza. Sinceramente non me ne frega molto se Cartesio di ha perso tempo, cavoli suoi.
Prima di aprir bocca e darle fiato, sarebbe il caso di informarsi meglio su ciò che si vuole criticare (hai mai letto il Proslogion di Anselmo e la sua risposta a Gaunilone, per esempio? Credo di no, altrimenti sapresti che la critica proposta non rispetta minimamente i termini in cui la prova è stata proposta da Anselmo). Come ho detto, io stesso non ritengo valida la prova ontologica di Anselmo (che poi è una prova “logica”, non “ontologica”), ma da qui al definirla un semplice gioco di parole ce ne corre. Non è stato solo Cartesio ad aver perso tempo sulla medesima (ma già il fatto che lo abbia fatto lui, dovrebbe comunque indurti ad avvicinartici con un certo rispetto), bensì una sfilza impressionante di pensatori, tra cui alcuni dei maggiori logici della storia (penso a Russell o a Godel, per esempio). C'è poi una recente formulazione della prova ontologica, quella di Plantinga, che ricorrendo ad una formalizzazione nei termini della logica modale della medesima fa piazza pulita dei giochi di parole (questi sì che lo sono) con cui la si vorrebbe criticare nel tuo filmato (pur rimanendo, a modesto parere di chi scrive, invalida da un punto di vista metafisico).
Se riesci a chiarirmi perché la contingenza per gli enti finiti rimanda a Dio fai pure, io sono qui.
Nel libro che ti ho citato la cosa viene chiarita egregiamente dal valido Haldane, è un vero peccato che tu non sia in grado di leggerlo. Se vuoi, posso però suggerirti una nutrita bibliografia sull'argomento nella nostra lingua. C'è, ad esempio, un libro di Sofia Vanni Rivoghi (tratto dalle dispense di un suo corso universitario) che tratta la materia in modo accessibile anche a chi non abbia grossi studi filosofici alle spalle, si tratta di Sofia Vanni Rovighi, Il problema teologico come filosofia, Eurpress, 2004.

Sulla prova ontologica in tutte le sue varie formulazioni e le relative critiche, invece, puoi leggere con profitto: Roberto Timossi, Le prove logiche dell'esistenza di Dio da Anselmo d'Aosta a Kurt Gödel. Storia critica dell'argomento ontologico, Marietti, 2005
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"C'è poi una recente formulazione della prova ontologica, quella di Plantinga, che ricorrendo ad una formalizzazione nei termini della logica modale della medesima fa piazza pulita dei giochi di parole "
Se hai qualche riferimento bibliografico mi piacerebbe che lo mettessi, conosco poco di Platinga e vorrei aggiornarmi; stavo anche leggendo che ha avuto confronti con Dawkins, ma ancora non ho ben capito se diretti o indiretti.

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Purtroppo, dato il "germanismo" che impera nei nostri dipartimenti universitari di filosofia, nessuna opera di Plantinga è stata tradotta in Italiano (e, praticamente, lo stesso destino è toccato all'altro grande filosofo della religione analitico, R. Swinburne, di cui nella nostra lingua è disponibile solo un'opera minore). Alla sua versione della prova ontologica si fa ampio riferimento nell'opera in inglese che ho citato qualche post fa (anche questa è davvero incredibile che non sia stata tradotta nella nostra lingua, dato il peso che ha avuto nel più recente dibattito internazionale sulla materia). Una monografia (che ancora non ho letto, ma di cui mi hanno parlato bene) dedicata al pensiero di questo filosofo è questa: G. Di Gaetano, Plantinga. La razionalità della credenza teistica, Morcelliana, 2006. Nel libro di Timossi che ho citato, viene presa in considerazione, comunque, anche la versione di Plantinga della prova ontologica.
In Italia, un notevole contributo alla filosofia della religione è stato dato, in anni recenti, da Antonio Livi. Tra le sue opere sull'argomento, ti consiglio caldamente la lettura di questa: A. Livi, Razionalità della fede nella rivelazione. Un'analisi filosofica alla luce della logica aletica, Ed. Leonardo da Vinci, 2005 3 ed.
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Grazie per le dritte, intanto annoto.
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Messaggio da maurizio pederzini »

"Il Creazionismo biblico e il Diluvio contro la verità"

Il Creazionismo biblico, come ho già detto nella sezione Fuori Tema, dalla scienza partendo dalla selezione naturale nella evoluzione di Darwin fino all’evoluzione biologica, è stato completamente messo in soffitta nonostante i funambolismi teologici.

Volevo fare però una considerazione su una affermazione che “Clint” ha dato in risposta a quanto detto da Trottolone su “la natura non è sempre perfetta”
Cint ha replicato:” Apri un libro di biochimica e poi ne riparliamo”

La considerazione è che, a mio avviso, bisogna guardare non al “micro” ma al “macro”.
Il macro è l’Universo nella sua complessità in quanto esso è parte preponderante della “natura”.
E’ perfetto?
Nelle decine di miliardi di Galassie che compongono l’Universo ci sono milioni di Stelle come il nostro sole che è una delle centinaia di miliardi di Stelle della Via Lattea.
Ad un certo punto accade che, come tutto quello che è presente in “natura” dove si ha un inizio e una fine, le stelle grandi otto volte la nostra, finiscono il loro ciclo vitale e esplodono distruggendo tutti i pianeti che le circondano.

Le Stelle più piccole, come il nostro Sole, muoiono lentamente bruciando il combustibile nucleare, idrogeno e elio fino a espandersi e diventare una “gigante rossa” scagliando nello spazio gas e detriti alla velocità di 1000 chilometri al secondo. Con l’ovvia distruzione dei pianeti , come la Terra, che gravitano attorno.

Le recenti e confermate prove della cosmologia è che l’Universo anziché rallentare per reciproca attrazione gravitazionale è velocemente in espansione.
Questo dato porta ad avere in futuro uno spazio cosmico quasi vuoto e buio.

E’ questo il volere del Grande Artefice dell’Universo?
C’è ordine e perfezione in questa natura?

Veniamo sulla nostra Terra cosa è accaduto quando forme di vita vegetale e animale erano già comparse da tempo nel periodo del Cretaceo-Terziario.
Un asteroide entra in collisione con il nostro pianeta alla velocità di 40 volte maggiore di quella del suono provocando una esplosione di 100.000 miliardi di tonnellate di TNT.
Non l’impatto, ma la conseguenza di questo, scatenò una catena di catastrofi, eliminando il 75 % delle specie vegetali e animali.
Si calcola che per “riprendersi” da questa catastrofe il processo durò 10.000 anni per piante e fossili e 130.000 anni per riequilibrare l’ambiente marino.

Anche questo è stato per volere del Grande Artefice dell’Universo, oppure..... sì, la natura non è sempre perfetta?

Un saluto
Maurizio
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Sal80
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Messaggio da Sal80 »

Maurizio: Veniamo sulla nostra Terra cosa è accaduto quando forme di vita vegetale e animale erano già comparse da tempo nel periodo del Cretaceo-Terziario.
Un asteroide entra in collisione con il nostro pianeta alla velocità di 40 volte maggiore di quella del suono provocando una esplosione di 100.000 miliardi di tonnellate di TNT.
Non l’impatto, ma la conseguenza di questo, scatenò una catena di catastrofi, eliminando il 75 % delle specie vegetali e animali.
Si calcola che per “riprendersi” da questa catastrofe il processo durò 10.000 anni per piante e fossili e 130.000 anni per riequilibrare l’ambiente marino.

Anche questo è stato per volere del Grande Artefice dell’Universo, oppure..... sì, la natura non è sempre perfetta?
Caro Maurizio, in questo ragionamento hai dimenticato di considerare, che il passato è sempre perfetto per noi, perfetto per far in modo che noi esistessimo. Ricorda l`effetto farfalla, e che ogni piccolo cambiamento nel passato, si trasforma in un grande evento nel futuro...
Ci sono due errori che si possono fare lungo la via verso la verità...non andare fino in fondo, e non iniziare.
Confucio

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Messaggio da Trianello »

C'è una cosa che i negatori del fine-tuning argument non tengono a mio avviso in corretta considerazione. Si tratta del fatto che noi non cogliamo la realtà in cui viviamo, per così dire, con un unico sguardo, ma ci muoviamo in essa costantemente nel tempo e nello spazio, scoprendola pezzo per pezzo. Ora, è vero che prendendo in considerazione l'ipotesi degli infiniti universi paralleli, il nostro universo, con tutte le sue regolarità, avrebbe una probabilità di esistere pari ad uno su uno, così come qualsiasi altro universo (dal più regolare al più caotico), ma è anche vero che noi, appunto, scopriamo le regolarità del nostro universo un po' per volta e se il nostro universo fosse un semplice insieme di eventi caotici che solo per un puro caso hanno mostrato fino ad oggi le regolarità atte a garantire la nostra sopravvivenza, non si vede per quale motivo tali regolarità dovrebbero continuare a riprodursi nel medesimo nel tempo e nello spazio così come costantemente queste fanno. Infatti, ammesso che le leggi dell'universo siano il puro frutto del caso, vale a dire che queste non sono delle vere e proprie leggi, ma delle semplici regolarità emergenti in uno tra infiniti universi casuali e, pertanto, più o meno caotici, perché il nostro universo si dovrebbe dare la briga di seguirle?
Per dirla in termini più semplici. Se io tiro un dado una volta ed esce, per esempio, il numero sei, non ho modo di sapere se quel dado è truccato o meno, ma se lo tiro cento o mille volte e questo mi dà sempre il numero sei, allora avrò tutto il diritto di sospettare che il dado in oggetto è truccato. Non potrò mai averne la certezza, ovviamente, ma sarebbe certamente più ragionevole pensare al dado in oggetto come ad un dado truccato che non ritenere di essere la più fortunata delle creature esistenti. Così, il fatto che giorno per giorno il nostro universo si dia la briga di seguire delle leggi specifiche, mi fa supporre che questo sia in qualche modo “truccato” più che sia un semplice agglomerato di eventi casuali che solo per un puro caso si susseguono in un modo tale da permettermi di sopravvivere.
C'è poi un'altra questione che mi lascia perplesso dei negatori del fine-tuning argument in nome degli infiniti universi paralleli, ed è la loro bizzarra tirchieria ontologica quando si parla di Dio. Allora, costoro sono disposti ad ammettere l'esistenza di infiniti universi composti di infiniti enti più o meno complessi. Pertanto si dimostrano “ontologicamente” molto generosi, concedendo l'essere in modo gratuito ad un'infinità di enti, tranne nel caso specifico di quell'ente che noi chiamiamo Dio, nei confronti del quale la generosità ontologica dei suddetti viene “inspiegabilmente” meno. Dio, infatti, per quanto concepito come un ente sui-generis, è un ente come gli altri. Se, effettivamente, esistono un'infinità di enti di infinite tipologie differenti, perché l'unico ente a cui non si dovrebbe concedere la possibilità di esistere dovrebbe proprio essere l'ente che noi denominiamo Dio?
Quanto sopra, a prescindere dal fatto che, personalmente, ritengo l'argomento del fine-tuning come uno non particolarmente rigoroso a riguardo della dimostrazione dell'esistenza di Dio.
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X Maurizio
"Cint ha replicato:” Apri un libro di biochimica e poi ne riparliamo”

La considerazione è che, a mio avviso, bisogna guardare non al “micro” ma al “macro”. "
Sinceramente trovo strana questa tua affermazione, perchè in realtà bisogna guardare ad entrambi, senza la conoscenza del piccolo non si potrebbe agire su molte cose del grande, e la genetica è la scienza da esempio più lampante, il libro di biochimica era solo un esempio che ho messo alla trottola tra i tanti.

"Ad un certo punto accade che, come tutto quello che è presente in “natura” dove si ha un inizio e una fine, le stelle grandi otto volte la nostra, finiscono il loro ciclo vitale e esplodono distruggendo tutti i pianeti che le circondano."
Questo non rappresenta una "imperfezione" ma un ciclo che compie un corpo celeste che rientra nella dinamica dell'universo, casomai può apparire brutale ai nostri occhi ma possiamo congetturare il fatto che quella stella che è esplosa, ha comunque dato risorse alla vita su diversi pianeti per milioni di anni. La rudeza della natura e dell'universo se è per questo non si vede solo nelle stelle che esplodono ma anche nei leoni che uccidono i figli.
Poi per quanto riguarda il termine "perfetto" intendo una serie di meccanismi ben coordinati e funzionanti, non la perfezione assoluta visto che non sappiamo quale sia in natura una cosa "più perfetta" di altre, ogni cosa che riteniamo perfetta potrebbe essere superata da una ancora più perfetta; nel caso del credente il perfetto per eccellenza è D_o, per il non credente c'è invece la scala delle cose in natura per grado di perfezione.
"Le recenti e confermate prove della cosmologia è che l’Universo anziché rallentare per reciproca attrazione gravitazionale è velocemente in espansione.
Questo dato porta ad avere in futuro uno spazio cosmico quasi vuoto e buio.

E’ questo il volere del Grande Artefice dell’Universo?
C’è ordine e perfezione in questa natura?"
Ciò non dimostra alcunchè circa la non esistenza di D_o, perchè l'universo è qualcosa di insondabile completamente e se come dici tu ha una mole di eventi apparentemente casuali e distruttivi, ne ha altrettanti magnifici e produttivi, e ciò che conosciamo è solo un'esigua parte della totalità di esso. Portare come prove della non esistenza di D_o gli elementi su detti è solo un modo per farseli ricadere sui piedi.

"Veniamo sulla nostra Terra cosa è accaduto quando forme di vita vegetale e animale erano già comparse da tempo nel periodo del Cretaceo-Terziario."
Le conosco tutte, almeno tutte quelle documentate dai geologi e di cui ne ho fatto accenno sopra, nonostante ciò la vita è sempre sopravvissuta e si è riprodotta, da un evento catastrofico ne consegue sempre uno meraviglioso, anche si trattasse della sopravvivenza di una sola formica o ancora di un semplice procariota.

Essere credenti o atei sono posizioni ma entrambi gli schieramenti devono sempre levarsi il cappello di fronte alla grandezza e all'immensità degli elementi dell'universo, che essi siano atomi o galassie e questo anche per rispetto alla natura e non necessariamente con atteggiamento fideistico.


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Messaggio da maurizio pederzini »

Clint scrive:
_______________Ciò non dimostra alcunchè circa la non esistenza di D_o, perchè l'universo è qualcosa di insondabile completamente e se come dici tu ha una mole di eventi apparentemente casuali e distruttivi, ne ha altrettanti magnifici e produttivi, e ciò che conosciamo è solo un'esigua parte della totalità di esso. Portare come prove della non esistenza di D_o gli elementi su detti è solo un modo per farseli ricadere sui piedi._______________________


Per quello che si conosce l’Universo, ha una mole di “eventi” non “apparentementi” ma realistici e provati i quali sono letteralmente distruttivi, a meno che si voglia negare “fideisticamente” che le Stelle muoiono dopo avere bruciato per mezzo della reazione nucleare, tutto l’idrogeno e poi l’elio. E, come già ricordato, a seconda della loro mole, o esplodono o si gonfiano, come farà la nostra Stella, il Sole.

Non va dimenticato che sulla Terra, è il Sole che dà la vita fin che brucia il suo combustibile. Poi …tutto finisce.

Non so, cosa ci sia di “magnifico e produttivo” nell’Universo. Tu cosa hai trovato?

Ma, se non bastasse, oltre a caos e distruzione, descritto e presente in ogni istante di vita all’interno dei miliardi di Galassie, va aggiunto che a causa della forza anti-gravitazionale le Galassie si stanno allontanando accelerando l’espansione dell’Universo e la sua fine per Big Freezer.

Dopo questo non penso che ci sia bisogno di passare per l’ortopedia affermando che Dio non c’entra nulla.

____________nonostante ciò la vita è sempre sopravvissuta e si è riprodotta, da un evento catastrofico ne consegue sempre uno meraviglioso, anche si trattasse della sopravvivenza di una sola formica o ancora di un semplice procariota.___________

Quando per effetto del rigonfiamento del Sole il nostro pianeta sparirà non ci saranno né formiche né procariota, pertanto, come prevedi un evento conseguentemente meraviglioso?

Un saluto
Maurizio


·
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Messaggio da maurizio pederzini »

Sal80 scrive:
________________hai dimenticato di considerare, che il passato è sempre perfetto per noi, perfetto per far in modo che noi esistessimo. Ricorda l`effetto farfalla, e che ogni piccolo cambiamento nel passato, si trasforma in un grande evento nel futuro...________________________________

Caro Sal, il passato per noi non è trascorso con l'intento predestinato di farci esistere.
Noi non esistiamo perchè da qualcuno è così stato stabilito ma proveniamo da un lento e graduale processo evolutivo il quale casualmente ci ha portato, grazie alla selezione naturale, fino ai giorni nostri.

Per molti sarà intollerabile, ma il bell'esempio che hai fatto dell'effetto farfalla (sempre affascinante) purtroppo si trasformerà in un naturale e logico sfinimento del nostro sistema solare e non si avrà un "grande" evento per il nostro futuro perchè tutto finirà.

Un saluto Maurizio
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Messaggio da ClintEastwood »

Scusatemi per il ritardo ma questi giorni ho avuto da fare.
"Non va dimenticato che sulla Terra, è il Sole che dà la vita fin che brucia il suo combustibile. Poi …tutto finisce."
Appunto e questo ri-risponde alle tue righe sopra, così come ho già scritto, nulla dice che molte di quelle stelle hanno dato vita per milioni di anni a svariati pianeti.
"Non so, cosa ci sia di “magnifico e produttivo” nell’Universo. Tu cosa hai trovato?"
Mah non saprei, qualcosa come migliaia di specie con caratteristiche proprie, un pianeta sospeso nel vuoto sottoposto a regole precise che ha ospitato la vita per milioni di anni, qualche scimmia che si era stufata di stare scimmia e si e' mossa verso il suo futuro, io e te che scriviamo grazie a un cervelle di cui ancora non si è scoperta la totalità delle potenzialità, con connessioni neuronali da far rabbrividire..etc...cosette cos' insomma, da 4 soldi no?
"va aggiunto che a causa della forza anti-gravitazionale le Galassie si stanno allontanando accelerando l’espansione dell’Universo e la sua fine per Big Freezer."
Tutto nasce e muore, anche se in realtà nulla è distrutto completamente ma la materia permane sempre in altra forma. Non potrei parlarti da credente sul fatto che credo in un'altra vita migliore di questa, ma posso dirti anche parlando ad un ateo di essere meno cupo e di non vedere solo cenere e cimiteri nel nostro universo, perchè come già detto di cose meravigliose ne ha molte, e questo non lo negano nemmeno tanti scienziati atei che afferrano comunque la magnificenza sia del nostro pianeta che dell'universo, non vedo quindi perchè essere così lugubri.
"Quando per effetto del rigonfiamento del Sole il nostro pianeta sparirà non ci saranno né formiche né procariota, pertanto, come prevedi un evento conseguentemente meraviglioso?"
Chi dice che per quando succederà l'uomo non avrà raggiunto una tecnologia tale da portare la vita e colonizzare altri pianeti? Ripeto vedere solo i lati negativi non è molto producente anche ai fini intellettuali, se dovessi essere così triste nemmeno mi iscrivevo all'università ma me ne stavo rannicchiato in un angolo a deprimermi.


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Messaggio da Barfedio »

maurizio pederzini ha scritto:Clint scrive:
... a causa della forza anti-gravitazionale le Galassie si stanno allontanando accelerando l’espansione dell’Universo e la sua fine per Big Freezer.
Una "forza anti-gravitazionale" non esiste (o perlomeno fin'ora non é ancora stata trovata), e pare che la velocità di fuga delle galassie sia in diminuzione, per cui gli astronomi sono ancora divisi tra coloro che sostengono la tesi del big-cranch e quelli dell'espansione infinita;
ClintEastwood ha scritto: Chi dice che per quando succederà l'uomo non avrà raggiunto una tecnologia tale da portare la vita e colonizzare altri pianeti?
Possibile anzi, molto probabile, ma c'é anche il rischio "oscuro" che la razza umana sviluppi una filosofia di rassegnazione, una specie di rassegnazione esistenziale e si lasci distruggere dalla trasformazione del Sole in una gigante rossa.
maurizio pederzini
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Messaggio da maurizio pederzini »

Clint scrive:
_______________Mah non saprei, qualcosa come migliaia di specie con caratteristiche proprie, un pianeta sospeso nel vuoto sottoposto a regole precise che ha ospitato la vita per milioni di anni, qualche scimmia che si era stufata di stare scimmia e si e' mossa verso il suo futuro, io e te che scriviamo grazie a un cervelle di cui ancora non si è scoperta la totalità delle potenzialità, con connessioni neuronali da far rabbrividire..etc...cosette cos' insomma, da 4 soldi no?_______________

Caro Clint, hai dimenticato le scoperte degli ultimi tempi come:
la pizza, il mandolino che suona o sole mio, e la gondola.

In un altro post avevo scritto di guardare con l’occhio disincantato più il “macro” che il “micro”.

Perché, parlare di cosa c’è di “magnifico e produttivo nell’Universo” e porre in essere l’esempio del nostro -sasso tondo- chiamato Terra “un granello di sabbia nella Galassia e inesistente nell’Universo tutto” dove nel suo nucleo interno vi sono alcuni strati liquidi allo stato fuso di nichel e ferro e che esternamente ha ospitato la vita “solo” in alcune zone, perché quelle polari e desertiche sono praticamente inospitali, mi sembra francamente riduttivo cioè “micro”.

Ma se gradisci vengo con te a scoprire alcune meraviglie del nostro -sasso tondo- quelle che per i credenti di un Essere superiore sono doni di Dio.
Nei territori abitabili grazie ad una fortuita coincidenza termica, -o dono di Dio- vi dimora l’uomo, casualità della natura o creatura Divina, il quale deve affrontare giornalmente “cosette da 4 soldi” come i –virus- che colpiscono e stroncano milioni di vite umane.
Oppure vi sono le -malattie degenerative delle cellule- che causano indicibili sofferenze, o le –epidemie- causate da insetti, bacilli e batteri, o bambini che ancora inseriti nel grembo materno hanno -malformazioni psicofisiche-
E ancora le calamità naturali come gli - tsunami- che causano migliaia di vittime –terremoti- -inondazioni- siccità- malaria- che uccide ancora oggi milioni di bambini-

Non voglio entrare in particolari di come –l’uomo- fatto ad immagine di Dio o per casualità dell’evoluzione con la selezione naturale, ha martoriato i suoi simili.

Questa è la –scientifica realtà- di come è andata la vita dell’uomo, degli animali e delle piante sul nostro –sasso tondo-.

Sarà lugubre, ma, per il bambino incantato davanti alla vetrina dei balocchi.

Un caro saluto
Maurizio
maurizio pederzini
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Messaggio da maurizio pederzini »

Barfedio scrive:
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_________Una "forza anti-gravitazionale" non esiste (o perlomeno fin'ora non é ancora stata trovata), e pare che la velocità di fuga delle galassie sia in diminuzione, per cui gli astronomi sono ancora divisi tra coloro che sostengono la tesi del big-cranch e quelli dell'espansione infinita;___________

Perbacco, Barfedio, se la velocità di fuga delle galassie, come tu affermi, è in diminuzione, significa che l’espansione è comunque in atto, prescindendo dallo velocità.
E se le galassie, per effetto della forza di gravità, invece di avvicinarsi si allontanano tra loro, è evidente che c’è una forza anti-gravitazionale che ne ha consentito l’allontanamento.

La maggioranza degli astronomi afferma che l’universo è in espansione, e l’astronomia ufficiale lo ribadisce dal 1922 quando A.A. Fridman che modificava il modello di universo “statico” fatto da Einstein formulò la teoria di un universo in espansione.

Nel 1929 Hubble pubblica il risultato delle sue ricerche, che diventano poi legge, dove affermava che le galassie si allontanavano ad una velocità proporzionata alla distanza una dall'altra.

La maggioranza di astronomi e fisici, dagli anni sessanta in poi, fino ad oggi, confermano che dal Big Bang l’universo è in costante espansione grazie anche alla scoperta della radiazione di corpo nero -a 3 k.-
Se, l’universo è aperto, significherà che l’espansione avverrà in modo indefinito.

Ma comunque sia, per il nostro povero sistema solare, sarà la morte certa la quale avverebbe ugualmente quando il Sole finirà il carburante.

Ciao
Maurizio
Barfedio
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Messaggio da Barfedio »

Per Maurizio Pederzini.
Veramente non ho affermato che la velocità di fuga delle galassie sia in diminuzione, ho scritto “pare”, in quanto vi è ancora discussione tra gli astronomi su questo argomento.
Di sicuro sappiamo che l’espansione è ancora in corso, ma a quale velocità non è facile stabilire.
Dai dati raccolti fin’ora, pare che, ad un certo punto della vita dell’universo, la velocità di espansione abbia rallentato per poi aumentare nuovamente.
Non dimentichiamo che la costante di Hubble è già stata corretta almeno due volte.
Se la velocità di fuga è in diminuzione avremo un universo chiuso, dove la forza di gravità avrà il sopravvento ed alla fine tutta la materia collasserà nel “big crunch”.
Nel caso di un universo aperto, questo continuerà ad espandersi indefinitivamente e finirà per essere un universo “freddo”, dove non avverrà più alcuna reazione nucleare.
Quindi, salvo sorprese, il nostro universo avrà una fine, spettacolare nel primo caso, ingloriosa nel secondo … salvo sorprese.
Ma per tornare a quella che tu definisci “anti-gravità”, questa non è altro che la forza impressa alla “materia” nel momento del big-bang, evento prima teorizzato e poi confermato, come hai scritto, dalla scoperta della radiazione di fondo a micro-onde.
Quella forza era abbastanza forte da vincere per sempre la forza di gravità oppure no?
Forse qualche risposta potrà darcela il JWST quando diventerà operativo.
Ma in ogni caso penso rimarrà senza risposta la domanda più importante: cosa ha causato il big-bang?
Evento naturale o divino?
maurizio pederzini
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Messaggio da maurizio pederzini »

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Barfedio scrive:

____________Se la velocità di fuga è in diminuzione avremo un universo chiuso, dove la forza di gravità avrà il sopravvento ed alla fine tutta la materia collasserà nel “big crunch”.
Nel caso di un universo aperto, questo continuerà ad espandersi indefinitivamente e finirà per essere un universo “freddo”, dove non avverrà più alcuna reazione nucleare.
Quindi, salvo sorprese, il nostro universo avrà una fine, spettacolare nel primo caso, ingloriosa nel secondo … salvo sorprese.
Ma per tornare a quella che tu definisci “anti-gravità”, questa non è altro che la forza impressa alla “materia” nel momento del big-bang, evento prima teorizzato e poi confermato, come hai scritto, dalla scoperta della radiazione di fondo a micro-onde._____________________

Vedo che siamo in sintonia con alcuni punti scientifici di astronomia.
Quindi l’amico “Clint” si rassegni, o per –big crunch- o per -big freezer- l’universo finirà nonostante i sogni di “antropocentrismo”

_________Forse qualche risposta potrà darcela il JWST quando diventerà operativo.___________

Mi auguro, anche per i nuovi strumenti scientifici approntati, che nel 2014 si possa verificare il suo lancio spaziale e che le restrizioni nei confronti della NASA programmate da Obama, non vadano a intaccare questo spettacolare lancio il quale entrerà nel remoto passato consentendo di teorizzare il prossimo futuro.

________________Ma in ogni caso penso rimarrà senza risposta la domanda più importante: cosa ha causato il big-bang?
Evento naturale o divino?___________________

Tutto quello che è avvenuto un attimo –dopo- il big bang, le scienze naturali l’hanno spiegato con una logica inconfutabile. Fino ad arrivare a noi con l’evoluzione biologica e la selezione naturale delle specie viventi.
Casualità di eventi naturali.

Le scienze naturali non possono ancora spiegare cosa ha causato il big bang, ma seguendo la logica del “dopo”, questo va ricercato negli “eventi naturali”.
Penso che lo scienziato dovrebbe avere l’obbligo etico, scientifico, e morale di affermare che non lo sa, e invece, quello che afferma l’ipotesi dell’entità divina, abdica al suo ruolo.

Riempire questo vuoto della attuale conoscenza scientifica, con Dio, è troppo semplice.
Come dicevo a Sandro, chi allora ha creato il creatore e chi ha progettato il progettista?
Il bravo Sandro mi ha risposto: nessuno perché Dio è spirito.

Un saluto
Maurizio
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ClintEastwood
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Messaggio da ClintEastwood »

X Barfedio
"ma c'é anche il rischio "oscuro" che la razza umana sviluppi una filosofia di rassegnazione, una specie di rassegnazione esistenziale e si lasci distruggere dalla trasformazione del Sole in una gigante rossa."
Per ora le nostre possono essere solo congetture, non sappiamo a quali sviluppi sia tecnologici sia fisici possano andari incontro gli uomini di centinaia di migliaia di anni nel futuro.

X Maurizio
"In un altro post avevo scritto di guardare con l’occhio disincantato più il “macro” che il “micro”."
L'ho visto ma avevi scritto male, almeno per quanto mi riguarda, il micro è importante quanto il macro, senza il micro inoltre il macro non esisterebbe; le ore passate sui libri di biochimica e di biologia molecolare mi dicono qualcosa.
“un granello di sabbia nella Galassia e inesistente nell’Universo tutto” dove nel suo nucleo interno vi sono alcuni strati liquidi allo stato fuso di nichel e ferro e che esternamente ha ospitato la vita “solo” in alcune zone, perché quelle polari e desertiche sono praticamente inospitali"
Quì abbiamo messo in ballo geofisica ed etologia, la prima riguardante l'importanza del nucleo e non una massa che stà lì a casaccio, in quanto da questo dipende la protezione della terra dalle radiazioni cosmiche, seconda cosa spero tu sappia che ci sono specie viventi adattate a vivere sia in deserti sabbiosi che in quelli polari, (ho giusto in mente un documentario sui poli in cui centinaia di pinguini in mezzo a una bufera si scaldavano a vicenda formando un'enorme macchia, in temperature dove noi tranquillamente congeleremmo nel giro di pochi minuti) quindi ora vorrei chiederti qual'è il tuo campo di studi perchè se vogliamo parlare di pizza e fichi è un conto, se vogliamo descrivere la natura per come veramente è diventa invece un altro discorso.
"Ma se gradisci vengo con te a scoprire alcune meraviglie del nostro -sasso tondo- quelle che per i credenti di un Essere superiore sono doni di Dio."
Io da credente non impongo a nessun ateo di vederle come meraviglie del Creatore, ma spero che almeno ne apprezzino i lati positivi.
"Nei territori abitabili grazie ad una fortuita coincidenza termica, -o dono di Dio- vi dimora l’uomo, casualità della natura o creatura Divina, il quale deve affrontare giornalmente “cosette da 4 soldi” come i –virus- che colpiscono e stroncano milioni di vite umane.
Oppure vi sono le -malattie degenerative delle cellule- che causano indicibili sofferenze, o le –epidemie- causate da insetti, bacilli e batteri, o bambini che ancora inseriti nel grembo materno hanno -malformazioni psicofisiche-"
A prescindere dal fatto che anche i virus e i batteri operano con meccanismi particolari e molto complessi, non troverai in nessuna mia frase l'affermazione che la natura sia solo buona e non abbia aspetti negativi, ho solo detto di non vedere solo questi ultimi. La malattia in sè cos'è? E' un processo degenerativo a carico di una parte organica, una degradazione o un'alterazione di molecole che a seconda della gravità causa danni all'organismo ospite. E' cattiva? Secondo i nostri canoni si, ma guardando le cose neutralmente sono una serie di processi che fanno parte della natura del tutto esenti dal giudizio di negativo o positivo. Con questo voglio dire che non basta citare le malattie per far diventare "malato" tutto l'universo, le cose positive o negative si bilanciano, purtroppo questa è la natura e dobbiamo conviverci, e per il credente la domanda "D_o perchè hai permesso che le malattie esistessero?" è sempre valida e non è solo un rancore di voi atei.
Per rispondere alla tua affermazione sui bambini nel grembo, posso dirti che in natura avvengono migliaia di aborti spontanei, proprio perchè la maggioranza di quei feti se nascessero, avrebbero difetti genetici che li porterebbero a non pochi problemi, la natura ha messo una protezione anche su questo, o per lo meno su quanto può.
"Quindi l’amico “Clint” si rassegni, o per –big crunch- o per -big freezer- l’universo finirà nonostante i sogni di “antropocentrismo”"
Non mi devo rassegnare a niente perchè come l'universo ha avuto un inizio così è presumibile che abbia una fine e sopratutto non è mica un problema del credente aver paura del dopo ma dell'ateo che nel dopo non ci crede. Agnosticamente parlando invece, non si dovrebbe più vivere ne avere fiducia nel progresso se tanto si pensa che tutto debba finire, ma visto che una cosa così grandiosa come il bigbang ha portato alla formazione di centinaia di galassie con probabili vite su molti pianeti, perchè mai un altro grande "miracolo naturale" non dovrebbe avere di nuovo luogo portando alla formazione di altri universi?
"Tutto quello che è avvenuto un attimo –dopo- il big bang, le scienze naturali l’hanno spiegato con una logica inconfutabile. "
L'abiogenesi rappresenta ancora un grosso punto interrogativo nonnchè molte delle tappe evolutive, quindi non c'è ancora certezza su tutto; seconda cosa non mi pare che tu apprezzi molto ciò che dicono le scienze naturali visto che tendevi ad escludere il micro.
Le scienze naturali non possono ancora spiegare cosa ha causato il big bang, ma seguendo la logica del “dopo”, questo va ricercato negli “eventi naturali”.
Penso che lo scienziato dovrebbe avere l’obbligo etico, scientifico, e morale di affermare che non lo sa, e invece, quello che afferma l’ipotesi dell’entità divina, abdica al suo ruolo.
Riempire questo vuoto della attuale conoscenza scientifica, con Dio, è troppo semplice.
Come dicevo a Sandro, chi allora ha creato il creatore e chi ha progettato il progettista?
Il bravo Sandro mi ha risposto: nessuno perché Dio è spirito."
Sempre lo stesso problema di molti atei vedere i cristiani credere in D-o come una sorta di dio minore creato magari da qualcun'altro; lo scienziato credente deve in effetti mantenersi agnostico nella descrizione degli eventi, ma la sua fede personale può portarlo a pensare a ciò che vuole, e se è un credente avente basi teologiche ed antropologiche saprà di certo che non colmerà nessun vuoto con D_o perchè D_o rappresenta ciò che sostiene il tutto fuori dal tempo, non và a colmare nessun buco perchè per la sua fede personale Egli è. Questi concetti non sono afferrabili solamente studiando qualche pagina di teologia cristiana a mio avviso, ma vanno riscontrati anche in altre culture, come quella vedica per esempio.



Stay tuned on the future.
maurizio pederzini
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Messaggio da maurizio pederzini »

Clint scrive:
_______________seconda cosa spero tu sappia che ci sono specie viventi adattate a vivere sia in deserti sabbiosi che in quelli polari, (ho giusto in mente un documentario sui poli in cui centinaia di pinguini in mezzo a una bufera si scaldavano a vicenda formando un'enorme macchia, in temperature dove noi tranquillamente congeleremmo nel giro di pochi minuti)___________

Ti ringrazio dell’informazione, ma considerando che tu, come hai affermato, vedi il nostro pianeta come parte delle meraviglie del Creatore, prevalentemente mi ero accentrato sull’uomo, il quale vive su questo pianeta e che, per lui, vi sono delle ampie zone inospitali, per questo, mettevo limiti alla magnificenza dell’ ipotetico Creatore.

Per quanto alle altre specie viventi e al loro adattamento nelle zone, per noi impervie, dove continuano a vivere, nulla da eccepire.
L’evoluzione e la selezione naturale hanno consentito questo.

Ciao
Maurizio
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

Trianello ha scritto:
Riguardo agli animali

La cosa più pittoresca e difficile da ammettere è quella in merito agli animali che Noè e i suoi dovevano introdurre nell’arca. Come poterono riunire una coppia di tutte le specie esistenti per salvarle dall’estinzione? Furono capaci di percorrere i cinque continenti del pianeta per portarli fin lì, alcuni da 20.000 chilometri di distanza?

A questo si aggiunge un’altra difficoltà: esistono sulla terra 1.700 specie di mammiferi, 10.087 di uccelli, 987 di rettili e approssimativamente 1.200.000 di insetti. Anzi, si calcola che in quell’epoca le specie di mammiferi erano 15.000, quelle di uccelli 25.000, quelle di rettili 6.000, quelle di anfibi 2.500 e vi erano più di 10 milioni di insetti. Ancora di più. Gli zoologi hanno stimato che il nostro pianeta può avere tra i 5 e i 10 milioni di specie animali ancora non identificate, sconosciute agli occhi della scienza, nei ghiacci polari, nelle dense selve tropicali o sotto le sabbie del deserto. Caricare l’arca con questo bagaglio sarebbe stato un lavoro impossibile per i viaggiatori.

E come fecero otto persone per nutrire, dar da bere, pulire e accudire una simile quantità di bestie?

In più, come poté Noè con la sua gente creare l’ambiente adeguato per ognuna, con le sue rispettive richieste di diete, climi e altre necessità, quando, attualmente, gli zoologi, con tutte le tecniche moderne, hanno problemi nel mantenere viva qualche specie in cattività?

Infine, gli ecologisti sostengono che una specie è estinta quando possiede poche centinaia di esemplari. Per esempio, i panda si considerano in estinzione perché ne sopravvivono solamente alcune migliaia, numero troppo scarso per poter recuperare ancora la specie allo stato selvaggio. Come si poté ripopolare il pianeta con solo una coppia di ognuna?

Tratto da: Ariel Álvarez Valdés, Cosa sappiamo della Bibbia? Vol I, Cap. II
A proposito di quanto scritto sopra, mi viene da ridere perchè da un lato i tdg dicono che la differenza che esiste tra specie e specie, sarebbe la prova che Dio ha creato le singole specie, anche se permette all'interno di esse un certo grado di mutazioni, ricordo un articolo proprio sul libro creazione il quale parlava di una proteina che regola questo tipo di mutazioni affinchè non si creino altre specie, dall'altro lato quando gli si fa notare quante specie esistono e l'assurdità che tutte potessero entrare nell'arca, rispondono in questo modo:
"...è possibile che solo 43 “specie” di mammiferi, 74 “specie” di uccelli e 10 “specie” di rettili abbiano dato vita alla grande varietà di specie oggi conosciute. "
:risatina:
E poi dicono che siamo noi a fare certe acrobazie dialettiche, ma vi rendete conto di come vi contraddite da soli?
Se fosse vero che da 43 specie di mammiferi si possono avere 1700 mammiferi o che da 74 specie di uccelli addirittura più di 10000 in 4000 anni, non ho più bisogno di altro per credere all'evoluzione.
Ma ve le fate certe domande? :test:
BAH!
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
Citocromo
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Iscritto il: 18/07/2009, 10:36
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Messaggio da Citocromo »

Caro Mario, questo dimostra che non sanno nulla di genetica di popolazione e di biodiversità (nella mia università sono due esami diversi! e non storielle), di tasso di mutazione (in 4000 si è passati da poche decine a milioni di specie? No comment!), di speciazione, ecc... Siccome è materia di mia competenza (in quanto biologo), potresti trovare il passo che hai letto sul libro Creazione e riportarlo? Sono curioso di sapere qual è questa proteina.
:grazie: :ciao:
Le verità della fede sono una collana di perle preziose, tenute insieme da un filo che è la divinità di Cristo. Tagliato il filo perdete tutta la collana. (padre A. Gasparino)
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