Quante sono le "specie" esistenti in natura?

Un'analisi delle affermazioni della Watchtower in contrasto con i fatti scientifici accertati

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Achille
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Quante sono le "specie" esistenti in natura?

Messaggio da Achille »

Immagine
(Immagine tratta da qui: http://slideplayer.it/slide/551864/" onclick="window.open(this.href);return false; )

I Felidi (Felidae Fischer von Waldheim, 1817) sono una famiglia di mammiferi dell'ordine dei Carnivori.

Questo gruppo include leone, tigre, leopardo, puma, giaguaro, ghepardo, lince, gatto domestico e un gran numero di altre specie meno note. I felidi sono la famiglia con abitudini più strettamente carnivore dell'intero ordine dei carnivori. Il felino più noto è il gatto (sottospecie Felis sylvestris catus), che divenne animale domestico migliaia di anni fa. Il suo parente più stretto, il gatto selvatico, vive ancora nei boschi di Europa, Asia e Africa, anche se la distruzione del suo habitat ne ha ridotto l'areale. Vi sono delle controversie riguardanti la classificazione come specie a sé stante del gatto domestico rispetto al gatto selvatico.

Altri felidi ben conosciuti includono specie di dimensioni ben maggiori, come leone, tigre, leopardo, giaguaro, puma e ghepardo. Altri felidi di dimensioni intermedie sono lince europea, caracal e lince rossa. Il gruppo comprende anche la sottofamiglia estinta delle cosiddette tigri dai denti a sciabola, come il ben noto Smilodon.
( Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Felidae" onclick="window.open(this.href);return false; )

Secondo la WTS tutte le specie esistenti attualmente sulla terra avrebbero avuto origine da poche decine di animali preservati nell'Arca:

*** it-1 p. 178 Arca ***
Alcuni hanno calcolato che le centinaia di migliaia di specie di animali oggi esistenti si potrebbero classificare in relativamente pochi generi e famiglie, per esempio gli equini e i bovini, per non menzionarne che due. I limiti di riproduzione secondo la “specie” stabiliti da Geova non dovevano e non potevano essere superati. Tenendo conto di ciò alcuni ricercatori hanno detto che se nell’arca ci fossero state solo 43 “specie” di mammiferi, 74 “specie” di uccelli e 10 “specie” di rettili, queste avrebbero potuto benissimo produrre la varietà di specie oggi conosciute. Secondo altre stime, 72 “specie” di quadrupedi e meno di 200 “specie” di uccelli sarebbero state sufficienti. Che la grande varietà di animali oggi conosciuti possa essere venuta dopo il Diluvio da incroci entro così poche “specie” è dimostrato dall’infinita varietà che esiste nel genere umano: uomini bassi, alti, grassi, magri, con infinite gradazioni nel colore dei capelli, degli occhi e della pelle, tutti discesi dall’unica famiglia di Noè.


In questa discussione voglio analizzare queste affermazioni della WTS. Intanto, solo a proposito di felini, qui vengono menzionate almeno 8 "specie" diverse (leone, tigre, leopardo, puma, giaguaro, ghepardo, lince, gatto domestico). Questi felini non si possono riprodurre fra di loro, per cui sono certamente delle "specie" distinte, che avrebbero dovuto essere preservate nell'arca.
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Effettivamente....leone con gatta la vedo parecchio dura!!
Comunque mi domando...chi sono gli" alcuni che avrebbero calcolato..." Vorrei nomi e cognomi e cattedra universitaria please!
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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Socrate69
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Messaggio da Socrate69 »

Achille:
Secondo la WTS tutte le specie esistenti attualmente sulla terra avrebbero avuto origine da poche decine di animali preservati nell'Arca:
Che poi, sempre di evoluzione si tratta...
Anche Darwin, in conclusione del suo libro "Origine delle specie", espresse un pensero simile, e attribuendo a un Creatore le poche specie poi evolutesi (non ho tempo ora di scanzionare la pagina).
Ma Darwin era anche combattuto in fatto di religione

http://www.panorama.it/scienza/darwin-lettere/" onclick="window.open(this.href);return false;
Ogni religione si fonda sulla paura dei molti e sull’astuzia dei pochi - Stendhal

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Achille
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Messaggio da Achille »

Sottolineo anche questa incredibile sciocchezza riportata da "Perspicacia":
Che la grande varietà di animali oggi conosciuti possa essere venuta dopo il Diluvio da incroci entro così poche “specie” è dimostrato dall’infinita varietà che esiste nel genere umano: uomini bassi, alti, grassi, magri, con infinite gradazioni nel colore dei capelli, degli occhi e della pelle, tutti discesi dall’unica famiglia di Noè.
L'"infinita varietà" esistente nel genere umano non ha nulla a che vedere con la varietà delle specie esistenti in natura. Esistono tante varietà di gatti domestici, per esempio, ma si tratta sempre della stessa specie. Le "razze" di gatti (o di esseri umani) si possono riprodurre fra di loro, anche se ci sono differenze nell'altezza, nelle dimensioni fisiche, nel colore del pelo o della pelle, ecc.
Questo fatto veniva chiaramente sottolineato in certe pubblicazioni della WTS. Per esempio:

Immagine
Libro "Evoluzione", p. 53, ed. dalla WTS nel 1967.

Fare quindi il paragone fra la varietà esistente nel genere umano per sostenere che le specie attuali abbiano tutte avuto origine da poche decine di coppie di animali portate nell'arca, non solo contraddice la scienza ma contraddice anche quello che la stessa WTS ha insegnato.
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nello80
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Messaggio da nello80 »

Achille Lorenzi ha scritto:Immagine
(Immagine tratta da qui: http://slideplayer.it/slide/551864/" onclick="window.open(this.href);return false; )

I Felidi (Felidae Fischer von Waldheim, 1817) sono una famiglia di mammiferi dell'ordine dei Carnivori.

Questo gruppo include leone, tigre, leopardo, puma, giaguaro, ghepardo, lince, gatto domestico e un gran numero di altre specie meno note. I felidi sono la famiglia con abitudini più strettamente carnivore dell'intero ordine dei carnivori. Il felino più noto è il gatto (sottospecie Felis sylvestris catus), che divenne animale domestico migliaia di anni fa. Il suo parente più stretto, il gatto selvatico, vive ancora nei boschi di Europa, Asia e Africa, anche se la distruzione del suo habitat ne ha ridotto l'areale. Vi sono delle controversie riguardanti la classificazione come specie a sé stante del gatto domestico rispetto al gatto selvatico.

Altri felidi ben conosciuti includono specie di dimensioni ben maggiori, come leone, tigre, leopardo, giaguaro, puma e ghepardo. Altri felidi di dimensioni intermedie sono lince europea, caracal e lince rossa. Il gruppo comprende anche la sottofamiglia estinta delle cosiddette tigri dai denti a sciabola, come il ben noto Smilodon.
( Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Felidae" onclick="window.open(this.href);return false; )

Secondo la WTS tutte le specie esistenti attualmente sulla terra avrebbero avuto origine da poche decine di animali preservati nell'Arca:

*** it-1 p. 178 Arca ***
Alcuni hanno calcolato che le centinaia di migliaia di specie di animali oggi esistenti si potrebbero classificare in relativamente pochi generi e famiglie, per esempio gli equini e i bovini, per non menzionarne che due. I limiti di riproduzione secondo la “specie” stabiliti da Geova non dovevano e non potevano essere superati. Tenendo conto di ciò alcuni ricercatori hanno detto che se nell’arca ci fossero state solo 43 “specie” di mammiferi, 74 “specie” di uccelli e 10 “specie” di rettili, queste avrebbero potuto benissimo produrre la varietà di specigi conosciute. Secondo altre stime, 72 “specie” di quadrupedi e meno di 200 “specie” di uccelli sarebbero state sufficienti. Che la grande varietà di animali oggi conosciuti possa essere venuta dopo il Diluvio da incroci entro così poche “specie” è dimostrato dall’infinita varietà che esiste nel genere umano: uomini bassi, alti, grassi, magri, con infinite gradazioni nel colore dei capelli, degli occhi e della pelle, tutti discesi dall’unica famiglia di Noè.


In questa discussione voglio analizzare queste affermazioni della WTS. Intanto, solo a proposito di felini, qui vengono menzionate almeno 8 "specie" diverse (leone, tigre, leopardo, puma, giaguaro, ghepardo, lince, gatto domestico). Questi felini non si possono riprodurre fra di loro, per cui sono certamente delle "specie" distinte, che avrebbero dovuto essere preservate nell'arca.




Penso che tu ti stia sbagliando:

Da wikipedia
[1] (chiamato anche litigre o leontigre) è un incrocio tra un leone maschio e una tigre femmina. [2]

L'incrocio inverso, prodotto da una tigre maschio e una leonessa viene chiamato tigone.

Questi incroci sono documentati solo in cattività. Infatti leoni e tigri normalmente non condividono il loro territorio e perciò non hanno molte possibilità di accoppiarsi fra di loro. Attualmente si hanno casi di coesistenza fra tigri e leoni solo nella Foresta di Gir, in India. Anticamente coesistevano in Persia e Cina. Le abitudini delle due specie sono molto differenti e rendono quindi improbabile un eventuale incrocio naturale.



Qui parla di improbabilità ma non di impossibilità
Nel buio totale una voce d'uomo mi disse: "Vieni verso di me, non voglio farti del male...", ma io accesi un cerino e vidi ch'ero sul margine di un precipizio, e l'uomo che mi parlava era, invece, dalla parte opposta...

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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

Personalmente credo che il grosso problema delle affermazioni dei TdG sta poi nella varietà di specie che esistono, e del fatto che queste sarebbero specie diverse successive al diluvio, non diversificazioni dello stesso pool genetico ma proprio specie diverse tra le quali non è possibile alcun tipo di incrocio.

Questo comporterebbe a tutti gli effetti l'evoluzione di nuove specie dopo l'uscita dall'arca.
A parte il fatto che una sola coppia di animali costituisce un pool insufficente per la soppravvivenza di qualsiasi specie, ergo condanna sicura all'estinzione, sarebbe comunque sicura l'apparizione post-diluviana di altre specie distinte, nuove.
Questo può essere spiegato solo in due modi: evoluzione o sucessiva creazione.

In ambo i casi questo comporta un'inconguenza logica: nel primo caso si ammetterebbe l'evoluzione, ed allora non avrebbe senso tutto il resto; mentre nel scondo caso sarebbe incompatibile con il racconto della Genesi.

Quindi come si spiegherebbe l'apparizione di così tante specie del tutto "nuove", impossibili da esere contenute nell'Arca per quantità e ben al di la delle variazioni all'interno del pool genetico di quelle indicate?
Prendiamo ad esempio anche solo i rettili: da fonte wikipedia le specie al momeno conosciute sono 9952. La varietà è tale senza possibilità di interfecondazione che le 10 specie indicato sono assolutamente ridicole, lo sarebbero anche se fossero 200.
Anche per gli uccelli, il numero di specie (sempre fonte wikipedia) oscilla fra le 9.000 e le 10.500, è assolutamente impossibile che queste possano rientrare tre le differenze genetiche all'interno di 200 specie, proprio perchè si parla in modo netto di specie diverse, senza possibilità di interibridazione e con dei genomi decisamente differenti anche per numero di alleli.

Sono quindi una marea di sciocchezze, affermazioni che non stanno proprio in piedi sotto alcun punto di vista.
ATTENZIONE: ALTA POSSIBILITA' DI CONTENUTI FORTEMENTE DISSACRANTI.
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Messaggio da Achille »

nello80 ha scritto:Penso che tu ti stia sbagliando:

Da wikipedia
[1] (chiamato anche litigre o leontigre) è un incrocio tra un leone maschio e una tigre femmina. [2]

L'incrocio inverso, prodotto da una tigre maschio e una leonessa viene chiamato tigone.

Questi incroci sono documentati solo in cattività. Infatti leoni e tigri normalmente non condividono il loro territorio e perciò non hanno molte possibilità di accoppiarsi fra di loro. Attualmente si hanno casi di coesistenza fra tigri e leoni solo nella Foresta di Gir, in India. Anticamente coesistevano in Persia e Cina. Le abitudini delle due specie sono molto differenti e rendono quindi improbabile un eventuale incrocio naturale.

Qui parla di improbabilità ma non di impossibilità
Hai ragione, mi sono sbagliato: possono esserci degli incroci all'interno degli appartenenti allo stessa "famiglia".
Questo dimostra fra l'altro che c'è stato un antenato comune, da cui le varietà della specie dei felidi sono poi discese.
Ma certamente tale antenato esisteva molto tempo prima del diluvio e dell'arca.
Qui per esempio si dice che il "capostipite" dei felidi sarebbe esistito 6 milioni di anni fa: http://scienze.fanpage.it/l-antenato-di ... -in-tibet/" onclick="window.open(this.href);return false;

Il punto che volevo comunque mettere in evidenza è che le differenze fra la tigre, il leone, il leopardo, il puma, il giaguaro, il ghepardo, la lince, il gatto domestico non si possono certo essere sviluppate solo dopo il 2370 a.C., da una singola coppia di "felidi" uscita dall'arca. Questi felini, con le loro marcate differenze, esistevano ben prima del diluvio e quindi una coppia degli antenati di ciascuno degli attuali felini dovrebbe essere stata preservata nell'arca.
Quindi almeno 8 coppie di felini.
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Messaggio da Mauro1971 »

Dando un'acchiata alle specie di felini, non credo che 8 coppie di animali siano minimamente sufficienti, le specie esistenti sono parecchie di più e non si parla di mutazioni all'interno della stessa specie ma di specie distinte e differenti.

Da Wiki:
http://it.wikipedia.org/wiki/Felidae
risultano, se ho contato bene, 43 specie divise in 11 generi diversi.

Quelle 8 specie di felini sono un numero a caso??? Come li hanno estratti?
E' anche questa cosa senza senso.
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Messaggio da Mauro1971 »

Per dare un'idea dell'enorme numero di specie animale che l'Arca avrebbe dovuto ospitare, ho fatto una piccola ricerca sul numero di specie. Riporto quindi classe, numero di specie, numero di individui che avrebbero essere stati presenti nell'arca, visto che è prevista una coppia per specie:

Mammiferi: 5420 specie, 10840 individui.
Rettili: 9952, 19004
Uccelli: 9000, 18000.

Solo con questi sono 47844 animali.

Poi ci sono gli aracnidi, 50965 specie, 101938 individui tra scorpioni, ragni ed altre cose, ho escluso gli acari da questo conto perchè di dimensioni non rilevanti.

Il bello viene però quando arriviamo agli insetti: sono stimate dai 6.000.000 ai 9.000.000 di specie diverse. Minimo quindi sarebbero 12.000.000 di insetti, e molti non sono affatto piccoli.

A meno dell'aver avuto un Tardis al posto dell'Arca, come avrebbe potuto Noè far stare 47.844 animali, 101.938 aracnidi e 12.000.000 di insetti in un parallelepipedo di 137x20x15 metri?

La cosa non ha senso, non può essere letta che come un mito, senza contare tutte le altre cose che non hanno senso nel Diluvio letto letteralmente.
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Messaggio da goodvin60 »

L' Arca di Noè è una barzelletta. Come dice Biglino quel racconto è un FUMETTO. L' arca avrebbe dovuto essere grande quanto una città di medie dimensioni. Ridicolo. Invece può anche essere che uomini capaci abbiano potuto costruire un naviglio delle dimensioni di quello descritto in Genesi. Non si può escludere. Ma non c'entra nulla il Dio che ordina e manda il diluvio. Questa è certamente una favola. Ciao a tutti.
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Vittorino
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Messaggio da Vittorino »

Di seguito cosa riporta "Perspicacia" Vol. 2 al termine "Specie":
SPECIE
La descrizione della creazione riportata nel primo capitolo di Genesi rivela che Geova Dio ha creato tutto ciò che vive sulla terra “secondo la sua specie”. (Ge 1:11, nt.) Verso la fine del sesto giorno creativo sulla terra c’era una grande varietà di “specie” fondamentali, incluse forme di vita molto complesse. Queste furono dotate della capacità di riprodursi “secondo le loro specie” in modo ordinato, prestabilito. — Ge 1:12, 21, 22, 24, 25; 1Co 14:33.
Sembra che le “specie” bibliche corrispondano a divisioni delle forme di vita all’interno delle quali la fecondazione è possibile. Stando così le cose, la linea di demarcazione fra le “specie” andrebbe tracciata dove la fecondazione diventa impossibile.
Nei sistemi di classificazione il termine “specie” ha assunto il significato di suddivisione del “genere”, secondo criteri non sempre omogenei. In biologia comunque si riferisce generalmente a qualsiasi gruppo di animali o piante che si possono riprodurre fra loro e che possiedono una o più caratteristiche comuni. Quindi in ciascuna “specie” di Genesi potevano essere incluse molte varietà.
Per quanto la descrizione biblica della creazione e le leggi fisiche stabilite da Geova Dio consentano una grande diversità entro le “specie” create, le teorie secondo le quali dalla creazione in poi si sarebbero formate nuove “specie” sono prive di fondamento. L’immutabile legge secondo cui “specie” diverse non si possono incrociare è un principio biologico che non è mai stato smentito. Neanche con l’aiuto delle moderne tecniche di laboratorio e della manipolazione genetica sono state formate nuove “specie”. Inoltre l’incrocio fra le “specie” create interferirebbe nel proposito di Dio di conservare la separazione tra le famiglie e annullerebbe l’individualità delle varie specie di piante e animali viventi. Quindi a motivo della netta discontinuità evidente tra le “specie” create, ciascun gruppo fondamentale rimane isolato e separato dalle altre “specie”.
Dalle più antiche testimonianze umane fino ad ora risulta che i cani sono ancora cani, i gatti continuano a essere gatti, e gli elefanti erano e saranno sempre elefanti. La sterilità continua a essere il fattore che delimita ciò che costituisce una “specie”. Questo fenomeno permette, mediante il test della sterilità, di determinare i confini di tutte le “specie” oggi esistenti. Mediante il test naturale della fecondazione è possibile scoprire i rapporti fondamentali propri della vita vegetale e animale. Per esempio, la sterilità costituisce un abisso invalicabile tra l’uomo e gli animali. Esperimenti genetici hanno dimostrato che l’aspetto non fa testo. L’uomo e lo scimpanzé possono assomigliarsi abbastanza, avere muscolatura e ossatura simili; eppure l’assoluta impossibilità di ibridazione tra l’uomo e i primati dimostra che sono due creazioni separate e che non sono della stessa “specie” creata.
Benché un tempo si sperasse che l’ibridazione fosse il modo migliore per produrre una nuova “specie”, in ciascun caso di ibridazione studiato le coppie erano sempre facilmente identificabili come individui della stessa “specie”. Nell’incrocio fra cavallo e asino, ad esempio, entrambi appartengono alla famiglia degli equidi. Tranne in rari casi il mulo così prodotto è sterile e incapace di perpetuare la varietà in modo naturale. Anche Charles Darwin (nel 1859) fu costretto dai fatti ad ammettere: “La distinzione fra le forme specifiche, che non appaiono collegate fra di loro da innumerevoli anelli intermedi, è una difficoltà quanto mai evidente”. (L’origine delle specie, trad. di C. Balducci, Roma, 1980, p. 359) Questo è vero tuttora.
Anche se le “specie” create potevano essere solo alcune centinaia, sulla terra esiste un numero molto più grande di varietà di animali e piante. La ricerca moderna ha indicato che centinaia di migliaia di piante diverse appartengono alla stessa famiglia. Similmente nel regno animale esistono molte varietà di felini, tutti appartenenti a una stessa famiglia o “specie”, i felidi. Lo stesso avviene fra gli uomini, i bovini e i canidi, consentendo grande diversità entro ciascuna “specie”. Ma rimane il fatto che per quante varietà ci siano in ciascuna famiglia, nessuna di queste “specie” può mischiarsi geneticamente.
La ricerca geologica presenta chiare prove che i fossili ritenuti fra i più antichi esemplari di un certo animale sono molto simili ai loro discendenti in vita oggi. Gli scarafaggi rinvenuti fra gli insetti fossili ritenuti più antichi sono praticamente identici a quelli odierni. Non esistono assolutamente fossili di forme intermedie tra le “specie”. Cavalli, querce, aquile, elefanti, castagne, felci, ecc., rimangono tutti entro la stessa “specie” senza evolversi in altre “specie”. La testimonianza dei fossili è in pieno accordo con la storia biblica della creazione, secondo la quale Geova Dio negli ultimi giorni creativi creò tutto ciò che vive sulla terra in gran numero e “secondo le loro specie”. — Ge 1:20-25.
Da quanto si è detto, è evidente che Noè poté far entrare nell’arca tutti gli animali necessari perché fossero preservati attraverso il Diluvio. La Bibbia non dice che dovette conservare in vita ogni varietà di animali. Dice piuttosto: “Delle creature volatili secondo le loro specie e degli animali domestici secondo le loro specie, di tutti gli animali che si muovono sul suolo secondo le loro specie, ne verranno a te due di ciascuna per conservarli in vita”. (Ge 6:20; 7:14, 15) Geova Dio sapeva che era necessario salvare solo i rappresentanti delle diverse “specie”, che si sarebbero riprodotte con grande varietà dopo il Diluvio. — Vedi ARCA n. 1.
Dopo che le acque si erano ritirate, quelle relativamente poche “specie” fondamentali uscirono dall’arca e si sparsero sulla superficie della terra, producendo col tempo molte varietà della loro “specie”. Benché nuove varietà siano venute all’esistenza dopo il Diluvio, le “specie” sopravvissute sono rimaste stabili e immutate, in armonia con l’immutabile parola di Geova Dio. — Isa 55:8-11.
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Messaggio da Neca »

Tratto da:" Il Regno degli animali" Fabbri Editori, 1988

1°) Caracal: Diffuso in Africa e Asia dal Turkestan, India Nordocc. fino all'Arabia!
2°) Gatto a testa piatta diffuso in Borneo, Sumatra e Malesia;
3°) Gatto dai piedi neri, diffuso in Sudafrica, Botswana e Namibia;
4°) Gatto del deserto della Cina, Asia centrale, Cina occ. e Mongolia merid.;
5°) Gatto della giungla, diffuso dall'Egitto all'Indocina e Sri Lanka;
6°) Gatto delle Ande, diffuso dal Perù merid. al Cile sett.;
7°) Gatto delle Pampas, dall'Ecuador alla Patagonia;
8°) Gatto delle sabbie, Nordafrica e Asia del Sudovest;
9°) Gatto di Iriomoto, isole Iriomoto, Ryukyu;
10°) Gatto di monte, dalla Bolivia alla Patagonia;
11°) Gatto di Pallas, dall'Iran alla Cina occ.;
12°) Gatto di Temminck, Dal Nepal alla Cina del sud e Sumatra;
13°) Gatto dorato africano, Dal Senegal allo Zaire e al Kenya;
14°) Gatto dorato del Borneo, diffuso in Borneo;
15°) Gatto leopardo, diffuso a Giava, Sumatra, Borneo, Filippine, Taiwan e Giappone;
16°) Gatto marmorizzato, diffuso da Sumatra, Borneo, Malesia al Nepal;
17°) Gatto pescatore, diffuso tra Sumatra, Giava, dal sudest della Cina all'India;
18°) Gatto rugginoso, diffuso tra l'India merid. e Sri Lanka;
19°) Gatto selvatico, dall'Europa occ. all'India;
20°) Gatto tigre, dal Costarica all'Argentina sett.;
21°) Kodkod, Cile centr. e merid. all'Argentina occ.;
22°) Lince comune Dall'Europa occ. alla siberia, Spagna, Portogallo, Alaska, Canada, Nord degli U.S.A.;
23°) Lince rossa Sud del Canada fino al Sud del Messico;
24°) Margay, Messico sett. fino all'Argentina sett.;
25°) Ocelot, Dal'Arizona all' Argentina sett.;
26°) Puma ( comprende il coguaro del Nordamerica e il coguaro della Florida ) dal Canada merid. alla Patagonia;
27°) Serval, Africa Savana;
28°) Yaguarondi, dall'Arizona al nord dell'Argentina;

Le dimensioni: lunghezza del corpo del gatto dai piedi neri varia dai 35 ai 40 cm, mentre il puma va dai 105 ai 196 cm, peso del gatto dai piedi neri è di 1-2kg, peso del Puma 103kg! Stiamo parlando della specie di felidi più piccola (gatto dai piedi neri) e della specie più grande tra i piccoli felidi (il Puma)

Dubito che tutte queste specie si siano evolute da una sola specie!
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

Vittorino ha scritto:Di seguito cosa riporta "Perspicacia" Vol. 2 al termine "Specie":
SPECIE
La descrizione della creazione riportata nel primo capitolo di Genesi rivela che Geova Dio ha creato tutto ciò che vive sulla terra “secondo la sua specie”. (Ge 1:11, nt.) Verso la fine del sesto giorno creativo sulla terra c’era una grande varietà di “specie” fondamentali, incluse forme di vita molto complesse. Queste furono dotate della capacità di riprodursi “secondo le loro specie” in modo ordinato, prestabilito. — Ge 1:12, 21, 22, 24, 25; 1Co 14:33.
Sembra che le “specie” bibliche corrispondano a divisioni delle forme di vita all’interno delle quali la fecondazione è possibile. Stando così le cose, la linea di demarcazione fra le “specie” andrebbe tracciata dove la fecondazione diventa impossibile.
Nei sistemi di classificazione il termine “specie” ha assunto il significato di suddivisione del “genere”, secondo criteri non sempre omogenei. In biologia comunque si riferisce generalmente a qualsiasi gruppo di animali o piante che si possono riprodurre fra loro e che possiedono una o più caratteristiche comuni. Quindi in ciascuna “specie” di Genesi potevano essere incluse molte varietà.
Per quanto la descrizione biblica della creazione e le leggi fisiche stabilite da Geova Dio consentano una grande diversità entro le “specie” create, le teorie secondo le quali dalla creazione in poi si sarebbero formate nuove “specie” sono prive di fondamento. L’immutabile legge secondo cui “specie” diverse non si possono incrociare è un principio biologico che non è mai stato smentito. Neanche con l’aiuto delle moderne tecniche di laboratorio e della manipolazione genetica sono state formate nuove “specie”. Inoltre l’incrocio fra le “specie” create interferirebbe nel proposito di Dio di conservare la separazione tra le famiglie e annullerebbe l’individualità delle varie specie di piante e animali viventi. Quindi a motivo della netta discontinuità evidente tra le “specie” create, ciascun gruppo fondamentale rimane isolato e separato dalle altre “specie”.
Dalle più antiche testimonianze umane fino ad ora risulta che i cani sono ancora cani, i gatti continuano a essere gatti, e gli elefanti erano e saranno sempre elefanti. La sterilità continua a essere il fattore che delimita ciò che costituisce una “specie”. Questo fenomeno permette, mediante il test della sterilità, di determinare i confini di tutte le “specie” oggi esistenti. Mediante il test naturale della fecondazione è possibile scoprire i rapporti fondamentali propri della vita vegetale e animale. Per esempio, la sterilità costituisce un abisso invalicabile tra l’uomo e gli animali. Esperimenti genetici hanno dimostrato che l’aspetto non fa testo. L’uomo e lo scimpanzé possono assomigliarsi abbastanza, avere muscolatura e ossatura simili; eppure l’assoluta impossibilità di ibridazione tra l’uomo e i primati dimostra che sono due creazioni separate e che non sono della stessa “specie” creata.
Benché un tempo si sperasse che l’ibridazione fosse il modo migliore per produrre una nuova “specie”, in ciascun caso di ibridazione studiato le coppie erano sempre facilmente identificabili come individui della stessa “specie”. Nell’incrocio fra cavallo e asino, ad esempio, entrambi appartengono alla famiglia degli equidi. Tranne in rari casi il mulo così prodotto è sterile e incapace di perpetuare la varietà in modo naturale. Anche Charles Darwin (nel 1859) fu costretto dai fatti ad ammettere: “La distinzione fra le forme specifiche, che non appaiono collegate fra di loro da innumerevoli anelli intermedi, è una difficoltà quanto mai evidente”. (L’origine delle specie, trad. di C. Balducci, Roma, 1980, p. 359) Questo è vero tuttora.
Anche se le “specie” create potevano essere solo alcune centinaia, sulla terra esiste un numero molto più grande di varietà di animali e piante. La ricerca moderna ha indicato che centinaia di migliaia di piante diverse appartengono alla stessa famiglia. Similmente nel regno animale esistono molte varietà di felini, tutti appartenenti a una stessa famiglia o “specie”, i felidi. Lo stesso avviene fra gli uomini, i bovini e i canidi, consentendo grande diversità entro ciascuna “specie”. Ma rimane il fatto che per quante varietà ci siano in ciascuna famiglia, nessuna di queste “specie” può mischiarsi geneticamente.
La ricerca geologica presenta chiare prove che i fossili ritenuti fra i più antichi esemplari di un certo animale sono molto simili ai loro discendenti in vita oggi. Gli scarafaggi rinvenuti fra gli insetti fossili ritenuti più antichi sono praticamente identici a quelli odierni. Non esistono assolutamente fossili di forme intermedie tra le “specie”. Cavalli, querce, aquile, elefanti, castagne, felci, ecc., rimangono tutti entro la stessa “specie” senza evolversi in altre “specie”. La testimonianza dei fossili è in pieno accordo con la storia biblica della creazione, secondo la quale Geova Dio negli ultimi giorni creativi creò tutto ciò che vive sulla terra in gran numero e “secondo le loro specie”. — Ge 1:20-25.
Da quanto si è detto, è evidente che Noè poté far entrare nell’arca tutti gli animali necessari perché fossero preservati attraverso il Diluvio. La Bibbia non dice che dovette conservare in vita ogni varietà di animali. Dice piuttosto: “Delle creature volatili secondo le loro specie e degli animali domestici secondo le loro specie, di tutti gli animali che si muovono sul suolo secondo le loro specie, ne verranno a te due di ciascuna per conservarli in vita”. (Ge 6:20; 7:14, 15) Geova Dio sapeva che era necessario salvare solo i rappresentanti delle diverse “specie”, che si sarebbero riprodotte con grande varietà dopo il Diluvio. — Vedi ARCA n. 1.
Dopo che le acque si erano ritirate, quelle relativamente poche “specie” fondamentali uscirono dall’arca e si sparsero sulla superficie della terra, producendo col tempo molte varietà della loro “specie”. Benché nuove varietà siano venute all’esistenza dopo il Diluvio, le “specie” sopravvissute sono rimaste stabili e immutate, in armonia con l’immutabile parola di Geova Dio. — Isa 55:8-11.
:strettamano:
Devo contraddirti, il principio di non fertilità per definire la linea di demarcazione tra specie diverse è alquanto controverso in quanto sono molte le psecie conosciute in natura che invece sono fertili, vengono considerate "eccezioni" perchè il principio vale per la maggioranza e quando presente è una linea netta di demarcazione, ma non costituisce requisito fondamentale.

Vedi tigre e leone, ma anche più vicini a noi cani e lupi, e parecchie altre specie.

Il fatto è che prendendo ad esempio l'elenco postato dall'amico Neca, ognuna di quelle non è all'interno della variazione genetica della specie "gatto" ma sono proprio specie diverse e sono possibili solo tramite evoluzione, o una "seconda creazione", questo al di là di qualsiasi concetto biblico di specie, questa è la realtà e funziona così.

Ricordiamoci bene che gli ibridi interspecie non sopravvivono in natura, nel senso che che o sono totalmente sterili oppure hanno comunque problemi di sterilità che portano al riassorbimento nelle specie originarie in pochissime generazioni.
L'incrocio tra tigre e leone ne è un esempio, non c'è modo di portare alla nascita di una nuova specie, e così è per tutte quelle eccezioni di cui sopra al principio di non fecondità.
ATTENZIONE: ALTA POSSIBILITA' DI CONTENUTI FORTEMENTE DISSACRANTI.
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Messaggio da Vittorino »

Mauro1971 ha scritto:Devo contraddirti, il principio di non fertilità per definire la linea di demarcazione tra specie diverse è alquanto controverso in quanto sono molte le psecie conosciute in natura che invece sono fertili, vengono considerate "eccezioni" perchè il principio vale per la maggioranza e quando presente è una linea netta di demarcazione, ma non costituisce requisito fondamentale.

Vedi tigre e leone, ma anche più vicini a noi cani e lupi, e parecchie altre specie.

Il fatto è che prendendo ad esempio l'elenco postato dall'amico Neca, ognuna di quelle non è all'interno della variazione genetica della specie "gatto" ma sono proprio specie diverse e sono possibili solo tramite evoluzione, o una "seconda creazione", questo al di là di qualsiasi concetto biblico di specie, questa è la realtà e funziona così.

Ricordiamoci bene che gli ibridi interspecie non sopravvivono in natura, nel senso che che o sono totalmente sterili oppure hanno comunque problemi di sterilità che portano al riassorbimento nelle specie originarie in pochissime generazioni.
L'incrocio tra tigre e leone ne è un esempio, non c'è modo di portare alla nascita di una nuova specie, e così è per tutte quelle eccezioni di cui sopra al principio di non fecondità.
Io mi sono limitato a riportare, come ho chiaramente scritto, il punto di vista dei TdG sul termine "Specie" dal loro libro: "Perspicacia" vol. 2.
Non ho detto che quello sia il mio pensiero anche perché, come saprai, non sono mai stato TdG.
:strettamano:
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Messaggio da Mauro1971 »

Vittorino ha scritto:
Mauro1971 ha scritto:Devo contraddirti, il principio di non fertilità per definire la linea di demarcazione tra specie diverse è alquanto controverso in quanto sono molte le psecie conosciute in natura che invece sono fertili, vengono considerate "eccezioni" perchè il principio vale per la maggioranza e quando presente è una linea netta di demarcazione, ma non costituisce requisito fondamentale.

Vedi tigre e leone, ma anche più vicini a noi cani e lupi, e parecchie altre specie.

Il fatto è che prendendo ad esempio l'elenco postato dall'amico Neca, ognuna di quelle non è all'interno della variazione genetica della specie "gatto" ma sono proprio specie diverse e sono possibili solo tramite evoluzione, o una "seconda creazione", questo al di là di qualsiasi concetto biblico di specie, questa è la realtà e funziona così.

Ricordiamoci bene che gli ibridi interspecie non sopravvivono in natura, nel senso che che o sono totalmente sterili oppure hanno comunque problemi di sterilità che portano al riassorbimento nelle specie originarie in pochissime generazioni.
L'incrocio tra tigre e leone ne è un esempio, non c'è modo di portare alla nascita di una nuova specie, e così è per tutte quelle eccezioni di cui sopra al principio di non fecondità.
Io mi sono limitato a riportare, come ho chiaramente scritto, il punto di vista dei TdG sul termine "Specie" dal loro libro: "Perspicacia" vol. 2.
Non ho detto che quello sia il mio pensiero anche perché, come saprai, non sono mai stato TdG.
:strettamano:
Scusa, avevo compreso che quella parte fosse tua.

Allora ancora meglio, di nuovo si basano su posizioni errate, omettono o alterano le cose quel tanto che gli serve per fare il loro gioco, non riportano però le cose per come stanno realmente.

Questo infatti è un aspetto che avevo approfondito proprio a causa di una discussione con loro.
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Ibridi ?

Messaggio da Ray »

[youtube][/youtube]

Questa notizia o cosa sia poi non la conoscevo,sarà vero o saràh ferguson ? :boh:
" onclick="window.open(this.href);return false; :cer:
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Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Messaggio da Achille »

Mauro1971 ha scritto:Dando un'acchiata alle specie di felini, non credo che 8 coppie di animali siano minimamente sufficienti, le specie esistenti sono parecchie di più e non si parla di mutazioni all'interno della stessa specie ma di specie distinte e differenti.

Da Wiki:
http://it.wikipedia.org/wiki/Felidae
risultano, se ho contato bene, 43 specie divise in 11 generi diversi.

Quelle 8 specie di felini sono un numero a caso??? Come li hanno estratti?
E' anche questa cosa senza senso.
Io mi sono limitato a considerare quelle 8 specie di felini, elencate per nome, di cui si parla all'inizio dell'articolo di wikipedia:

«Questo gruppo include leone, tigre, leopardo, puma, giaguaro, ghepardo, lince, gatto domestico e un gran numero di altre specie meno note».

Però, come tu osservi, le specie esistenti sono molte di più.
Per esempio, nel Genere Leopardus vengono elencati felini che sono assai diversi dal Leopardo (Panthera pardus), che appartiene al Genere Panthera.
L'ocelot, per citare un esempio incluso nel Genere Leopardus, è così diverso dal Leopardo che tali differenze non possono essersi sviluppate nei pochi millenni dopo il diluvio.

Immagine
L'Ocelot sembra un grosso gatto, ma appartiene ad un genere diverso dal "gatto domestico".

Immagine
Leopardo

Che dire, per fare un altro esempio, del ghepardo?
Il ghepardo (Acinonyx jubatus Schreber 1775) è un mammifero carnivoro della famiglia dei Felidi. È l'unica specie vivente del genere Acinonyx.

Immagine

Anche l'anatomia di questo animale, di cui sono stato trovati resti fossili a cui è stata attribuita l'età di milioni di anni ( http://paleomammiferi.blogspot.it/2008/ ... pardo.html" onclick="window.open(this.href);return false; ), non può certo essersi differenziata da quella degli altri felini solo dopo il 2370 a.C.
Per esempio: «Contrariamente agli altri felini negli adulti le unghie non sono retrattili consentendo una maggiore presa e aderenza al suolo durante la corsa veloce nelle savane e steppe che rappresentano l’ambiente di vita di questi animali».
http://www.sma.unibo.it/zoologia/ghepardo.html" onclick="window.open(this.href);return false;

Queste differenze e adattamenti possono essersi formate solo nel corso di innumerevoli generazioni e di un periodo di tempo immensamente lungo.
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Messaggio da Mauro1971 »

Esatto!

Ho riletto meglio dopo che già avevo scritto da dove arrivavano quelle otto specie ed avevo frainteso, come se fosse affermato che bastassero per formare tutte le forme di felini esistenti oggi.

Interessantissimo il link paleomammiferi, grazie :ok:
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Messaggio da Achille »

Ripropongo la citazione di "Perspicacia": *** it-1 p. 178 Arca ***
«...alcuni ricercatori hanno detto che se nell'arca ci fossero state solo 43 "specie" di mammiferi, 74 "specie" di uccelli e 10 "specie" di rettili, queste avrebbero potuto benissimo produrre la varietà di specie oggi conosciute».

Chi sono questi "ricercatori"? Non c'è nessun riferimento a fonti scientifiche....

I ricercatori (quelli conosciuti) hanno suddiviso gli animali esistenti in questo modo, come abbiamo già visto:

1) Regno
2) Phylum (Divisione)
3) Subphylum
4) Classe
4) Ordine
5) Famiglia
6) Genere
7) Specie
8) Sottospecie

Applichiamo, per fare un esempio chiarificatore, questa classificazione ad un animale piuttosto conosciuto, il gorilla:

1) Regno: Animale
2) Phylum: Cordati
3) Subphylum: Vertebrati
4) Classe: Mammiferi
5) Ordine: Primati
6) Famiglia: Pongi
7) Genere: Gorilla
8) Specie: Gorilla gorilla
9) Sottospecie: Gorilla gorilla beringei

Come si può notare la classificazione "Famiglia" include il Genere, la Specie e la Sottospecie.
Si tratta quindi di un settore molto ampio, nel quale trovano spazio "specie" animali ben distinte e separate le une dalle altre.
Nell'esempio specifico la "famiglia" dei Pongi include oltre al gorilla altre 10 specie di scimmie senza coda dalla mascella prominente che si dividono in due gruppi distinti: i gibboni (agili e slanciati) e i pongidi (robusti e pesanti).
Venendo al punto, è chiarissimo che gorilla e gibboni sono due specie ben distinte e differenziate e tali differenze non si possono certo essere sviluppate dopo il 2370 a.C.

Immagine
Gorilla

Immagine
Gibbone

Esistono più di 110 famiglie di mammiferi (escludendo i cetacei), 45 famiglie di rettili e più di 150 famiglie di uccelli.
Solo questo basta a dimostrare che le cifre pubblicate da Perspicacia sono prive di fondamento.
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Messaggio da Achille »

Il libro Perspicacia continua: «Secondo altre stime 72 "specie" di quadrupedi e meno di 200 "specie" di uccelli sarebbero state sufficienti». Anche qui non c'è nessun riferimento scientifico, non si riporta il nome di nessun ricercatore o scienziato che abbia fatto simili affermazioni.
Si tratta comunque anche in questo caso di informazioni davvero incredibili. Come dicevo, infatti, solo le "famiglie" dei mammiferi superano il centinaio.
Se poi vogliamo fare un elenco un po' dettagliato, prendendo solo qualche "specie" a caso fra le numerosissime che esistono in ogni "famiglia", ecco cosa ne può risultare:

1 echidna,
2 ornitorinco,
3 opossum,
4 dasiuro,
5 numbato,
6 koala,
7 vombato,
8 diavolo di Tasmania,
9 ratto canguro,
10 wallaby
11 canguro lepre,
12 quocca,
13 canguro rosso,
14 canguro arboricolo,
15 formichiere,
16 bradipo,
17 armadillo,
18 clamidoforo,
19 pangolino,
20 tarsipe,
21 oriterropo,
22 solenodonte,
23 trenek,
24 potamogale,
25 talpa,
26 riccio,
27 toporagno,
28 galeopiteco,
29 pipistrello,
30 vampiro,
31 tupaia,
32 micorcebo,
33 ayé-ayé,
34 indri,
34 lori,
35 tarsio,
36 tamarino,
37 gibbone,
38 orango,
39 gorilla,
40 coyote,
41 lupo,
42 volpe,
43 fennec,
44 licaone,
45 orso,
46 procione,
47 panda,
48 coati,
49 olingo,
50 donnola,
51 puzzola,
52 martora,
53 zibellino,
54 ermellino,
55 ghiottone,
56 tasso,
57 moffetta,
58 lontra,
59 genetta,
60 emigale,
61 mangosta,
62 fossa,
63 iena,
64 gatto,
65 gattopargo,
66 puma,
67 lince,
68 ocelotto,
69 ghepardo,
70 leopardo,
71 leone,
72 tigre,
72 elefante,
74 irace,
75 procavia,
76 zebra,
77 cavallo,
78 tapiro,
79 rinoceronte,
80 cinghiale,
81 pecari,
82 ippopotamo,
83 cammello,
84 guanaco,
85 lama,
86 cervo,
87 alce,
88 renna,
89 capriolo,
90 okapi,
91 giraffa,
92 antilope,
93 bufalo,
94 bisonte,
95 gnu,
96 orice,
97 gazzella,
98 stambecco,
99 camoscio,
100 capra,
101 pecora,
102 scoiattolo,
103 marmotta,
104 cane della prateria,
105 castoro,
106 lepre saltatrice,
107 criceto,
108 lemming,
109 gerbillo,
110 ghiro,
111 gerboa,
112 istrice,
113 capibara,
114 cincillà,
115 lepre...

Siamo oltre le cento specie e ne ho citate davvero molto poche delle molte che fanno parte di ogni "famiglia".
La stessa cosa si può dire delle specie degli uccelli: ne esistono oltre 8.000 e di sicuro non possono avere avuto origine da sole "200 specie", a partire dal 2.370 a. C., come sostengono i TdG.

Fonte: Enciclopedia illustrata degli animali, 1990 Vallardi Industrie Grafiche S.p.A.
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Messaggio da Mauro1971 »

Come avevo scritto:

Mammiferi: 5420 specie,
Rettili: 9952
Uccelli: 9000

Poi ci sono gli aracnidi, 50965 specie tra scorpioni, ragni ed altre cose, ho escluso gli acari.

La quantità di fauna e la loro diversificazione è tale da rendere del tutto insostenibili tali affermazioni.

Ma d'altronde è abbastanza tipico da parte della WTS usare affermazioni del tipo "secondo alcuni studiosi" senza dare alcun riferimento, neppure temporale.
Quali studiosi?
Studiosi di cosa?
Quando avrebbero fatto tali affermazioni?

Perchè non sarebbe strano ritrovarsi di fronte ad affermazioni di "studiosi" della bibbia che affermarono quelle cose nel 1840. Questo è un punto da tener da conto con loro.
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Messaggio da Achille »

Mauro1971 ha scritto:Perchè non sarebbe strano ritrovarsi di fronte ad affermazioni di "studiosi" della bibbia che affermarono quelle cose nel 1840. Questo è un punto da tener da conto con loro.
Infatti, è quello che ho pensato anch'io.
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Messaggio da Romagnolo »

Stavo guardando la foto del ghepardo e la descrizione che hai fatto dell'utilità delle unghie non retrattili e mi sono domandato....ma se realmente prima del diluvio gli animali fossero stati tutti vegetariani a che gli serviva al Ghepardo essere campione di velocità?
Se alcuni sono divenuti predatori solo dopo il diluvio del 2370 a.c come ha fatto in così breve tempo a svilupparsi una tale formidabile macchina da caccia?
Credo che scriverò alla Betel ,....ma so già che mi risponderanno di domandare agli anziani e lasciare in pace i beteliti ai loro lavori! :ironico:
Riguardo ai leoni ricerche sul loro DNA Mitocondriale darebbe la loro origine a 260000 anni fa.
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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Messaggio da Socrate69 »

Il racconto del diluvio contenuto nel libro biblico di Genesi, come si crede oggi dopo studi e paragoni, non è che una rielaborazione di un racconto mitico molto più antico (oltre 2000 a. C.), detto l'Epopea di Gilgamesh, e il personaggio del Noé biblico che si salva su un imbarcazione con famiglia e animali, si chiama Utanapishtim.
Vedi un buon riassunto
http://civiltaanticheantichimisteri.blo ... sunto.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Traduzione tavole (diluvio: tavola 11)
http://www.homolaicus.com/storia/antica ... ola_11.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
(Si noti anche la parte del racconto della pianta dell'irrequietezza-258-301 tavola 11-e del serpente, che alcuni vedono come il racconto a cui si sarebbe ispirato lo scrittore del racconto del giardino di Eden).

Gli autori del libro di Genesi (probabilmente scribi in cattività a Babilonia nella metà del,1o secolo a. c.), scrissero con la conoscenza limitata di quello che osservavano intorno a loro, e le specie di animali di cui erano a conoscenza erano molto limitate, in confronto ad oggi.
Se fossero stati a conoscenza di tutte le specie di animali esisenti nel periodo in cui scrissero il racconto, credo che ci avrebbero ripensato...
Ogni religione si fonda sulla paura dei molti e sull’astuzia dei pochi - Stendhal

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Messaggio da Achille »

Copio/incolo da alcune fonti enciclpoediche (grassetto aggiunto):

I livelli gerarchici
La specie rappresenta il primo livello di classificazione degli individui e la sola categoria che si possa considerare un ordine presente in natura e non una formazione artificiale. Per specie si intende un gruppo di organismi simili, in grado di incrociarsi tra loro e di produrre prole fertile. In base a caratteristiche comuni, le specie vengono, a loro volta, raggruppate in generi. Ciascuna specie viene individuata da due termini latini, il primo dei quali inizia sempre con una lettera maiuscola ed è il nome del genere, mentre il secondo è scritto in minuscolo ed è un aggettivo, generalmente descrittivo o geografico, corrispondente alla specie. Questo sistema di denominazione viene detto "nomenclatura binomia" ed è stato creato nel 1758 dal naturalista svedese Carlo Linneo, considerato da molti come il fondatore della tassonomia moderna. L'uso del latino è dovuto al fatto che gli studiosi dell'epoca di Linneo comunicavano in questa lingua. Un esempio di classificazione linneiana è quella della specie umana, collocata nel genere Homo e nella specie sapiens.

Continuando lungo la gerarchia dei livelli di classificazione, i generi vengono raggruppati in famiglie, le famiglie in ordini, gli ordini in classi, le classi in phyla (al singolare phylum) e i phyla in regni. I gruppi di organismi compresi in ciascuna di queste sette categorie principali, a qualunque livello della gerarchia, sono detti taxa e ciascun taxon è definito dalle principali caratteristiche comuni ai taxa che lo costituiscono. Per permettere ulteriori sottodivisioni, a ciascuna categoria si possono aggiungere i prefissi sub- e super-. Inoltre, nelle classificazioni più complesse si possono usare categorie intermedie, come branca (tra regno e phylum), coorte (tra classe e ordine) e tribù (tra famiglia e genere). A ogni livello, ciascun taxon viene definito monofiletico quando i suoi membri condividono un antenato e una storia evolutiva comuni. Un taxon viene, invece, considerato polifiletico quando comprende due o più membri con tratti comuni, ma che si sono evoluti per fenomeni di convergenza evolutiva da linee ancestrali differenti. Un taxon polifiletico rappresenta un errore di classificazione, che in genere si cerca di correggere dividendo il taxon in più taxa monofiletici.
"Classificazione tassonomica," Enciclopedia Microsoft(R) Encarta(R) 98. (c) 1993-1997 Microsoft Corporation. Tutti i diritti riservati.

Dal Vocabolario Treccani:

spècie (ant. spèzie) s. f. [dal lat. species, propr. «aspetto, forma esteriore», der. di specåre «guardare»], invar. -
3. Nella sistematica biologica, categoria che rappresenta l'unità fondamentale di base del sistema di classificazione: dal punto di vista biologico è costituita da un complesso di organismi tra loro interfecondi e in grado di dare origine a prole feconda; gli organismi di una stessa specie condividono un patrimonio genetico che si considera sostanzialmente chiuso rispetto a quello di altre specie; qualora gli organismi si riproducano per partenogenesi obbligata, l'appartenenza alla stessa specie viene desunta in base al grado di somiglianza, rilevato a diversi livelli di indagine (morfologico, fisiologico, biochimico, ecc.); per quanto riguarda gli organismi estinti, essa viene per lo più desunta sulla base della somiglianza morfologica delle strutture disponibili. Le specie animali fino a oggi descritte sarebbero, secondo la stima di alcuni tassonomisti, fra 1,5 e 1,8 milioni, ma sono solo una piccola parte di quelle esistenti; le specie vegetali fino a oggi conosciute sono più di 400.000, con netta prevalenza delle spermatofite. Nella classificazione biologica, le specie, sia animali sia vegetali, vengono identificate mediante il sistema della nomenclatura binomia latina (istituita nel 1753 dal naturalista svedese Carlo Linneo): ogni denominazione è costituita da due nomi, di cui il primo (nome generico) indica il genere, ed è sempre scritto con la lettera iniziale maiuscola, il secondo (nome specifico) precisa la specie, e va scritto con iniziale minuscola, anche se per sé stesso fosse un nome proprio: per es., Panthera leo, il leone; Quercus ilex, il leccio; Salmo gairdneri, la trota iridata; Adiantum capillus-veneris, la felce capelvenere. Il singolare specie è talora usato in senso collettivo: la conservazione e propagazione della s.; l'evoluzione della specie.
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Ordini, famiglie e specie
L'"enciclopedia biblica" Perspicacia nello studio delle Scritture, parlando delle specie animali attualmente esistenti, afferma: «...Che la grande varietà di animali oggi conosciuti possa essere venuta dopo il Diluvio da incroci entro così poche "specie" è dimostrato dall’infinita varietà che esiste nel genere umano: uomini bassi, alti, grassi, magri, con infinite gradazioni nel colore dei capelli, degli occhi e della pelle, tutti discesi dall’unica famiglia di Noè».

Mi domando se affermazioni come queste siano dovute a completa ignoranza o "solo" a superficialità: come si può confondere infatti la varietà esistente nella "specie" umana con la diversità e varietà delle specie esistenti nel mondo animale? Nessuno mette in dubbio, per esempio, che esistono un gran numero di varietà all'interno della stessa specie; in zoologia si parla di razze: ci sono molte razze di cani, di cavalli, di gatti, ecc., tuttavia la specie è sempre una. ( http://www.treccani.it/enciclopedia/razza/" onclick="window.open(this.href);return false; )

La stessa cosa avviene con l'Uomo; la varietà esistente nel genere umano non può essere confusa (come invece fa Perspicacia) con la diversità di specie esistenti.
Non è assolutamente possibile, come dicevamo, sostenere che «43 "specie" di mammiferi, 74 "specie" di uccelli e 10 "specie" di rettili,... avrebbero potuto benissimo produrre la varietà di specie oggi conosciute», oppure «secondo altre stime, 72 "specie" di quadrupedi e meno di 200 "specie" di uccelli sarebbero state sufficienti», come si legge in Perspicacia.

Io credo che tale affermazioni, assolutamente infondate, siano il frutto di una ricerca superficiale fatta dagli autori di Perspicacia: probabilmente hanno consultato qualche enciclopedia e hanno confuso generi e famiglie con le specie. Questa conclusione è confermata da vari elementi. Per esempio, consultando un'enciclopedia (Encarta) ho trovato queste infomazioni:
Classificazione scientifica: Esistono diverse classificazioni della classe dei mammiferi, che comprende 4600 specie viventi ed è solitamente suddivisa in tre sottoclassi: gli ovipari (monotremi), i marsupiali e i placentati. I monotremi comprendono l’ornitorinco e le echidne australiani. I marsupiali comprendono gli opossum americani e molti mammiferi australiani, come i canguri e i koala. Tra i mammiferi placentati si trova la maggior parte delle specie di mammiferi, di solito suddivise in 17 ordini: insettivori (talpe, topiragno, tenrec e ricci); dermotteri (colughi o galeopiteci); chirotteri (pipistrelli); carnivori (felini, viverridi, canidi, ienidi, procionidi, ursidi e mustelidi, focidi, otaridi e odobenidi); macroscelidi (simili agli insettivori); primati (tupaidi, lemuridi, lorisidi, tarsioidei, scimmie platirrine, cercopicetidi, ilobatidi, scimmie antropomorfe o pongidi, e ominidi); xenartri o sdentati (armadilli, bradipi, formichieri americani); folidoti (pangolini); tubulidentati (oritteropo); roditori (sciuridi, castoridi, geomidi, perognati, ratti, topi, miotalpe, ghiri, dipodidi, istricidi, caviidi e cincillidi); lagomorfi (conigli, lepri e ocotonidi); sirenii (lamantini e dugonghi); cetacei (balene e delfini); iracoidei (procavie); artiodattili (suini, ippopotami, cammelli, lama, tragulidi, cervidi, giraffidi, bovini, antillopi, capre e pecore); perissodattili (cavalli, rinoceronti e tapiri); e proboscidei (elefanti).
Solo i mammiferi placentati vengono quindi divisi in 17 ordini, che includono circa 70 famiglie: probabilmente è da qui che vengono le "72 specie di quadrupedi" di cui parla Perspicacia. In ogni modo questa settantina di famiglie non sono settanta specie! Per esempio, i felini non sono certamente rappresentati da una sola specie! Tigri, leoni, gatti, pantere, ghepardi, leopardi, ecc., ecc. non possono certo essere derivati da una sola coppia di "felini" esistente 4.300 anni fa! Si tratta di specie distinte, con caratteristiche nettamente separate e diverse! Lo stesso si può dire dei canidi: volpi e cani sono specie distinte. Idem per gli equini: cavalli, asini e zebre sono specie diverse, anche se appartengono alla stessa "famiglia". E lo stessa cosa si può delle specie incluse nella altre "famiglie" sopra elencate.

Come si osserva nell'enciclopedia citata, solo le specie dei mammiferi sono circa 4600: pretendere che queste migliaia di specie diverse abbiano avuto origine da sole 43 coppie di animali vissute 43 secoli fa richiede una dose di fantasia ed immaginazione che nemmeno nella fantascienza più sfrenata è possibile concepire.
Gli evoluzionisti parlano di cambiamenti e trasformazioni nelle specie che sarebbero avvenuti nell'arco di milioni (o centinaia di milioni) di anni. I TdG pretendono invece che questi cambiamenti da una specie all'altra siano avvenuti nell'arco di pochi secoli!!! E poi i TdG accusano gli evoluzionisti di credere in teorie inverosimili!
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Messaggio da Luciano »

*Specie
--- *Sottospecie
----------------- *Forma (zoologia) o Varietà (botanica)

Sottospecie
Nella gerarchia della classificazione degli organismi viventi, la sottospecie si colloca un gradino più in basso della specie. Viene utilizzata per indicare organismi della stessa specie ma con delle differenze minime, che non sono sufficienti per considerarli una specie completamente diversa.


Varietà
Categoria sistematica inferiore alla specie che viene abbreviata dopo la specie o la subspecie con var.

Inoltre:
Ibrido
http://it.wikipedia.org/wiki/Ibrido" onclick="window.open(this.href);return false;
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Luciano ha scritto: Inoltre:
Ibrido
http://it.wikipedia.org/wiki/Ibrido" onclick="window.open(this.href);return false;
Interessante questa pagina.
Questi incroci all'interno di specie appartenenti allo stesso genere avvengono quasi esclusivamente in cattività:

«Per animale ibrido interspecifico si intende il processo per cui due animali di specie diverse si riproducono dando vita a una progenie diversa, che, anche a seconda del sesso può essere sterile o fertile. Di solito questi accoppiamenti avvengono solo in cattività, e raramente in natura, dove l'unico caso può essere quello dell'incrocio tra l'orso polare e il grizzly, che sembra avvenire frequentemente. Esempi di ibrido possono essere il Ligre (che è una tigre, ma quasi priva di striature, molto chiare, quasi invisibili e il muso più simile a quello di un leone che di una tigre) e il tigone (una tigre con una criniera e delle striature quasi invisibili, di colore arancione-giallo ocra) che possono nascere dall'accoppiamento tra un maschio di leone e una femmina di tigre e viceversa, un altro esempio può essere il Leopone, incrocio tra leone e leopardo; nell'aspetto è praticamente uguale a un comune leopardo, ma più grande e con una specie di criniera che parte dalla nuca per poi terminare alle spalle (tipo cresta) e il Pumapardo, ibrido tra il puma e il leopardo, tenuto in cattività allo zoo di Amburgo a fine Ottocento dove un secondo esemplare fu venduto allo zoo di Berlino (dove sono stati mantenuti molti animali poi estintisi, come il Quagga). Anche in campo domestico sono stati artificialmente ottenuti animali ibridi interspecifici, come incroci tra felini selvatici (serval e il caracal) e razze di gatti domestici».

In natura quindi le specie dello stesso genere si mantengono distinte e separate.
E qui ritorniamo al punto già trattato, e cioè che le specie animali attualmente esistenti, che sono numerosissime, non possono essere state originate da poche decine di specie portate nel'arca, come insegna la WTS.
L'innumerevole varietà animale esistente nella natura non si può essere sviluppata così ampiamente nel giro di pochi millenni.
Questo significherebbe credere non solo che vi è stata un'evoluzione, ma una SUPER evoluzione, come qualcuno ha opportunamente fatto notare:
http://www.thebroadroad.com/m/articles/ ... -Evolution" onclick="window.open(this.href);return false;
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Interessante anche questa immagine:

Immagine

Lo spazio disponibile per ciascuna "specie" sull'arca sarebbe stato davvero ridotto...

Vedere anche http://www.thebroadroad.com/m/articles/ ... -The-Flood" onclick="window.open(this.href);return false;
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Achille Lorenzi ha scritto:Interessante anche questa immagine:

Immagine

Lo spazio disponibile per ciascuna "specie" sull'arca sarebbe stato davvero ridotto...

Vedere anche http://www.thebroadroad.com/m/articles/ ... -The-Flood" onclick="window.open(this.href);return false;
Sebbene il concetto sia ineccepibile, il calcolo prospettato nell'immagine contiene almeno tre errori:
matematico
134 x 22,25 x 13,1 non fa 39089,7

unità di misura
l'unità di misura non è square meter metri quadrati ma cubic meter metri cubi.
quindi m x m x m =m elevato 3 metri cubi


Di conseguenza il quoziente 0,0065 non può essere espresso in metri quadrati ma metri cubi.
Sebbene si possa leggere 6,5 millesimi di metro cubo essi non sono certamente 6,5 millimetri quadrati.
Infatti
in un metro lineare ci sono 1000 mm
in un metro quadrato ci sono 1000 mm x 1000 mm=1000 000 mm2
in un metro cubo ci sono 1000 mm x 1000 mm x 1000 mm= 1000 000 000 mm3,

Nel caso dell'arca considerata l'altezza cj saranno sicuramente più piani per cui per misurare la superficie in m2 pro capite occorrerebbe sapere quanti piani ci fossero. Meglio calcolare lo spazio tridimensionale pro capite o il numero di animali per metro cubo. 134 animali circa per metro cubo.
Ciao
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