E ogni volta, spaccati un altro po' di protoni, noi siamo sempre al punto di prima, non essendo addentro alla mistica dei fisici nucleari , che invece scindendo progressivamente le particelle contano di spiegare nientemeno che l'origine, la dimensione e la durata del cosmo nonché cosa sia ciò che chiamiamo materia. Spacca che ti spacca gli scienziati sotterranei vanno a caccia dell'ormai mitico bosone di Higgs, per il quale vale il detto: che ci sia tutti lo dicono ma dove sia nessun lo sa (perché finora nessuno l'ha visto). Il bosone è una particella elementare, dunque non ulteriormente divisibile, che gli scienziati chiamano particella di Dio", la sua osservazione infatti spiegherebbe perché le particelle sono dotate di massa e illuminerebbe il mistero della cosiddetta materia oscura, per cui nell'universo osserviamo solo il 5% della massa che lo costituirebbe.
Tutte le particelle previste dal modello standard della fisica sono state osservate, manca all' appello il bosone di Higgs, ecco spiegato l'entusiasmo per l'esperimento di ieri nel sotto suolo ginevrino: siamo a un soffio dal riprodurre il Big Bang. Il superaccceleratore LHC, raggiungendo l'energia mai toccata prima di 7000 miliardi di elettrovolt, ha sparato due opposti fasci di protoni l’uno contro l'altro a una velocità di poco inferiore a quella della luce. Dalla disintegrazione dei due fasci sarebbero apparse sui monitor dei ricercatori nuove particelle ancora più infinitesimali, minuscole schegge prodotte dall'immane collisione (la temperatura supera di 100mila volte quella del nucleo solare). Gli scienziati sperano, aumentando l'energia delle collisioni, di arrivare sino al bosone di Higgs, l'inafferrabile particella mancante. Questo vuol dire che andranno avanti a spaccare protoni imperterriti per chissà quanto. Comunque la loro contentezza, anche se può risultare incomprensibile ai profani, è giustificata, perché fin dalla sua messa in opera, nel settembre 2008, il superacceleratore è stato vittima di una serie di malfunzionamenti, piccoli contrattempi che hanno dato adito a ogni sorta di leggende sulla sua proverbiale sfiga.
Dalla teoria che "Dio non vuole che scopriamo il bosone", perché sarebbe come rubare il cilindro al mago e scoprire il sottofondo dove si nasconde il coniglio, all'ipotesi circa un provvidenziale e misterioso impulso del superacceleratore a sabotarsi da sé, avanzata non da pazienti di ospedali psichiatrici ma due scienziati con le carte in regola:
Holger Beach Nielsen, dell'istituto Niels Bohr di Copenhagen, e Masao Ninomiya dell'Istituto di Fisica Teorica di Kyoto
I due ritengono che non ci potrebbe essere sciagura peggiore dello scatenare il moderno vaso di Pandora, il bosone di Higgs. Meglio lasciarlo riposare nella sua tana. «È un' aberrazione della natura», dicono, e la sua futura scoperta creerebbe una specie di inversione temporale che distruggerebbe l'universo, come quando riavvolgiamo un film all'inizio. «Abbiamo modelli matematici che descrivono questo rischio», dicono, «ma si può anche spiegare col fatto che Dio odia il bosone di Higgs».
Nonostante l'avvertimento delle due Cassandre, gli scienziati del Cern, dopo un periodo di potenziamento e manutenzione che prenderà un anno, meditano di riprendere le collisioni protoniche a energie raddoppiate. Male che vada tenteremo di fermare l'inversione temporale con il telecomando del dvd.
Un saggio disse ai suoi discepoli:
"spiegate questo mio gesto!" e gettò a terra il suo bastone.
Quelli andarono e tornarono da lui con mille spiegazioni,
ma nessuno lo accontentò.
I discepoli perplessi gli chiesero quale fosse allora la vera interpretazione:
il saggio prese il suo bastone e di nuovo lo gettò a terra.
Magari è già successo, ma non ce ne accorgiamo perchè viviamo nell`altro universo parallelo...
