CONDIZIONAMENTO

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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marika
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CONDIZIONAMENTO

Messaggio da marika »

Ciao amici, ho avuto modo di essere avvicinata da una famiglia che ancora è tdg ma ormai ha lasciato e mi ha fatto riflettere su un punto : perchè accettare di farsi disassociare o disassociarsi?

Nella vita da tdg ho agito come sotto comando su mille cose come tutti noi, ma una volta che avevo preso la decisione ho CONTINUATO ad agire su loro comando.
Per esempio ero fumatrice prima, poi sono tornata ad esserlo :uffa: , non mi vestivo in modo eccessivo, poi ( solo nel primo anno!) mettevo minigonne vertiginose, ho fatto io la lettera che mi ha portata alla disassociazione ecc.. Mi era stato insegnato che una volta fuori sarei stata una brutta persona e lo sono stata davvero, finchè non mi sono svegliata un po' comprendendo che stavo ancora ubbidendo a loro.

Oggi dopo 12 anni di libertà mi trovo ancora in qualche modo condizionata, tipo non mettere una bellissima croce al collo regalatami, nn dare valore a santi cattolici o altre cose, che so da sola di non aver mai razionalizzato nel cercare il MIO pensiero, semplicemente il LORO è rimasto in me.

Ora mi chiedo : se tornassi indietro, farei in modo che loro mi buttassero fuori? ( a parte che ho fatto casini a nastro e sarei finita così lo stesso..) ma come nel caso delle persone che dicevo sopra, nn hanno nulla per cui essere buttate fuori, gli anziani le tappinano per fare visite pastorali e loro si negano, hanno deciso per ora di lasciar andare le cose così, si dicono "perchè dover rinunciare a parlare con familiari o essere guardati male per la strada?". Un membro si sente ormai di dissociarsi, ma gli altri nel conversare una sera a cena da me, hanno molto argomentato quale sia la natura di voler tagliare i ponti, ovvero personale oppure proprio per quell'ubbidienza che si annida in fondo alla personalità costruita da loro.

Che ne pensate? Tornando indietro ( o potendolo consigliare), lascereste che vi disassociassero continuando così a sottostare alle loro regole? Ancora, quali cose vi sono rimaste che nonostante vi rendete conto non siano proprie della persona, fanno agire la mente e le mani come sotto comando?
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Non so se ho capito bene il tuo dubbio, ovvero, tu pensi che sottostando alla disassociazione o mandando una lettera di dissociazione tu continui ad ottemperare alle regole del culto?
Credo vi siano almeno tre problemi di base:
primo- essendo battezzata sei socio e, quindi, se te ne vuoi andare, devi informarne la societa'
secondo- nello statuto è prevista (come in ogni statuto, anche laico) la facolta' di espellere membri che non ottemperano più alle regole di iscrizione.
terzo, ma più importante- ciò che tu intendi fare non è rilevante per loro, ma il comportamento nei tuoi riguardi sara' il medesimo, ovvero ostracismo.
Se invece intendi rimanere socio-inattivo, non potrai sottrarti alle visite "pastorali".
Per il resto, il condizionamento è tale che ognuno lo può superare solo con i propri mezzi e con i propri tempi.
Ad alcuni non basta una vita.
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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

Stai dicendo che forse una persona mentalmente libera se ne andrebbe semplicemente, senza dire nulla? In primo luogo non ci riuscirebbe perchè qualcuno prima o poi si presenterebbe a casa sua a chiedere come mai non la si vede alle adunanze, quindi una spiegazione, vera o inventata, dovrebbe darla. Ma anche se non ci fosse questo problema, anche se fosse possibile andarsene zitti zitti senza dover rispondere a nessuna domanda, sono l'onestà e il rispetto umano che si devono a CHIUNQUE la molla che spinge uno a dire chiaramente che vuole andarsene e perchè.

Se uno pianta la fidanzata perchè è diventata una bisbetica insopportabile, ha comunque il dovere morale di dirle che la lascia. Se sparisse in silenzio che razza di persona sarebbe? Lo stesso si può dire di chi molla senza preavviso un lavoro: anche se i motivi per andarsene erano ottimi, un minimo di lealtà verso gli ex colleghi non vogliamo averla? Sto parlando veramente del "minimo sindacale" del rispetto umano.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
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Messaggio da marika »

Dalle vs risposte credo di nn essermi spiegata bene.

Ammettiamo il caso di un tdg che decide che quella fede nn faccia più per lui. Non ne vuole più seguire le regole, ma dicendolo a chi si sente in DIRITTO di saperlo per poi giudicarlo e condannarlo a una vita di ostracismo ( nn solo familiare, ma lavorativa o semplicemente di amicizie) continua a sottostare alla regola di farsi fare un comitato, farsi giudicare e condannare.

Ora se il tdg in questione non fa cose che sono da disassociazione e diventa solo inattivo, può decidere in cuor suo di non ricevere visite con una qualunque scusa. Incontrando qualcuno per caso o parlando con familiari dentro, può decidere di dire che ha un periodo molto impegnato o che non si sente di stare in gruppo ecc... Insomma, io penso che la lealtà di cui parlavate sopra non sia dovuta a chi sta per sputarti in faccia per il resto della tua vita. e dare loro il potere di stravolgerla ulteriormente, dato che per anni hanno condizionato ogni ns azione, sia dare loro ancora potere.

Parlando nel merito familiare, uno zio deve rinunciare ai nipoti solo perchè ha compreso che la wts sia una setta, un marito deve sentirsi sottrarre del tutto l'amore di una moglie, nel mio caso, cm molti sanno, ho perso una figlia che non poteva stare nella casa del demonio. E la mia situazione mi pare di essermela cercata, ubbidendo prima nel farla diventare sottomessa all'organizzazione ancor prima che all'amore dei genitori ( così ci inculcavano, no?), facendomi disassociare poi e mettendomi in condizione di essere giudicata anche da mia figlia.
Certo io sarei stata disassociata cmq per fumo, ma se avessi pensato che potevo stare zitta avrei avuto una spinta in più per buttare il primo pacchetto di sigarette invece di ancorarmi a questo per non essere ripescata dal loro delirio, nn sarei stata disassociata, avrei cmq divorziato nello stesso tempo legale, magari sarei stata segnata, poi un po' di adunanze mi riaccettavano e io nn avrei passato tanto dolore solo per essere ANCORA UNA VOLTA ubbidiente ( ovvero condizionata) da loro...

Io ad oggi ho consigliato alla famiglia di cui parlavo di nn farsi avvicinare, hanno anche cambiato zona e quindi le visite pastorali nn ci sn più, i rapporti familiari con parenti che vivono lontano continuano ad esistere e loro nn saranno succubi dell'ennesimo atto tirannico da parte di chi si sente in diritto di giudicare ogni azione e pensiero altrui.
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arwen
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Messaggio da arwen »

Si, ma la situazione non potrà trascinarsi all'infinito, sono peggio della digos, prima o poi li trovano.... :test:
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" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

marika ha scritto:Ora se il tdg in questione non fa cose che sono da disassociazione e diventa solo inattivo, può decidere in cuor suo di non ricevere visite con una qualunque scusa. Incontrando qualcuno per caso o parlando con familiari dentro, può decidere di dire che ha un periodo molto impegnato o che non si sente di stare in gruppo ecc... Insomma, io penso che la lealtà di cui parlavate sopra non sia dovuta a chi sta per sputarti in faccia per il resto della tua vita. e dare loro il potere di stravolgerla ulteriormente, dato che per anni hanno condizionato ogni ns azione, sia dare loro ancora potere.
.
Se però, come ho inteso nel tuo post d'apertura, il concetto è quello di non sottomettersi più alle regole del gruppo, così facendo le ottemperi comunque dando loro il potere di considerarti parte del gruppo per sottrarti alle ritorsioni.
Non si tratta tanto di lealta' verso chi non ritieni la meriti, ma verso te stessa, il fatto d'agire allo scoperto.
Solo così potrai considerarti libera, poi, per carita', fai ciò che ritieni opportuno ma non ammantarlo di alibi mendaci.
Gabriella
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Verdemare
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Messaggio da Verdemare »

Gabriella Prosperi ha scritto:
marika ha scritto:Ora se il tdg in questione non fa cose che sono da disassociazione e diventa solo inattivo, può decidere in cuor suo di non ricevere visite con una qualunque scusa. Incontrando qualcuno per caso o parlando con familiari dentro, può decidere di dire che ha un periodo molto impegnato o che non si sente di stare in gruppo ecc... Insomma, io penso che la lealtà di cui parlavate sopra non sia dovuta a chi sta per sputarti in faccia per il resto della tua vita. e dare loro il potere di stravolgerla ulteriormente, dato che per anni hanno condizionato ogni ns azione, sia dare loro ancora potere.
.
Se però, come ho inteso nel tuo post d'apertura, il concetto è quello di non sottomettersi più alle regole
del gruppo, così facendo le ottemperi comunque dando loro il potere di considerarti parte del gruppo per sottrarti alle ritorsioni.
Non si tratta tanto di lealta' verso chi non ritieni la meriti, ma verso te stessa, il fatto d'agire allo scoperto.
Solo così potrai considerarti libera, poi, per carita', fai ciò che ritieni opportuno ma non ammantarlo di alibi mendaci.
Gabriella
Gabriella, ho capito cosa vuole dire Marika, ed e' proprio quello che sto facendo io, sto cercando di sopravvivere da inattiva per non subire l' ostracismo, per avere ancora rapporti coi miei cari che sono TG, e mi sembrava una scelta saggia, per non farmi troppo del male, ma leggendo la tua risposta, devo darti ragione, capisco che anche facendo cosi' non posso considerarmi veramente libera, perche' devo comunque rendere conto a loro e subire i loro controlli e le loro visite.
Concludendo, non c' e' via di scampo , una volta battezzati TG, con le buone o con le cattive , ci devi rimanere, altrimenti la punizione in un modo o nell' altro ti tocca. :piange:
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cashmire
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Messaggio da cashmire »

Gabriella Prosperi ha scritto: primo- essendo battezzata sei socio e, quindi, se te ne vuoi andare, devi informarne la societa'
Gabriella
Quando mi sono battezzata io non ho firmato niente, e niente devo firmare per uscire.
Binhal
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Messaggio da Binhal »

mah. io ho detto agli anziani che se vengono per un caffè va bene, ma parlare di quello che è successo mi stressa (il che è vero) e non vengono più nemmeno per il caffè...non ritengo di avere obblighi verso nessuno, per il momento, deciderò vivendo...
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cashmire
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Messaggio da cashmire »

Gabriella Prosperi ha scritto: terzo, ma più importante- ciò che tu intendi fare non è rilevante per loro, ma il comportamento nei tuoi riguardi sara' il medesimo, ovvero ostracismo.
Gabriella
Un motivo in più per non sprecare tempo e inchiostro...
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cashmire
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Messaggio da cashmire »

Gabriella Prosperi ha scritto: Se invece intendi rimanere socio-inattivo, non potrai sottrarti alle visite "pastorali".
Gabriella
Io (inattiva dal 2004), non ho mai avuto visite... nemmeno le pastorali. Se fossi disassociata, a meno che non siano nel frattempo cambiate le disposizioni, ne avrei 1 all'anno.
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cashmire
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Messaggio da cashmire »

Cogitabonda ha scritto: sono l'onestà e il rispetto umano che si devono a CHIUNQUE la molla che spinge uno a dire chiaramente che vuole andarsene e perchè.
Non viene concesso di dire "il perché".
Se gli anziani lo chiedono è solo per trovare un cavillo per eliminarti prima che tu possa parlare coi fratelli.
Meritano davvero onestà e rispetto?
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Verdemare ha scritto:Gabriella, ho capito cosa vuole dire Marika, ed e' proprio quello che sto facendo io, sto cercando di sopravvivere da inattiva per non subire l' ostracismo, per avere ancora rapporti coi miei cari che sono TG, e mi sembrava una scelta saggia, per non farmi troppo del male, ma leggendo la tua risposta, devo darti ragione, capisco che anche facendo cosi' non posso considerarmi veramente libera, perche' devo comunque rendere conto a loro e subire i loro controlli e le loro visite.
Concludendo, non c' e' via di scampo , una volta battezzati TG, con le buone o con le cattive , ci devi rimanere, altrimenti la punizione in un modo o nell' altro ti tocca. :piange:
Il discorso di marika (sempre se ho capito) non verte tanto sul restare inattiva piuttosto che dissociarsi o farsi disassociare, ma sul fatto di non essere obbligata a dare spiegazioni in merito al suo comportamento, a persone che ne reputa indegne.
Su questo vertevano le mie obiezioni: l'inattivita' resta comunque una forma di acquiescenza alle loro regole.
Non giudico affatto i motivi che spingono a questa scelta, per me sono degni di rispetto come altre scelte, solo che in tal modo, marika non raggiunge i suoi obiettivi.
Gabriella
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Gabriella Prosperi ha scritto:
Verdemare ha scritto:Gabriella, ho capito cosa vuole dire Marika, ed e' proprio quello che sto facendo io, sto cercando di sopravvivere da inattiva per non subire l' ostracismo, per avere ancora rapporti coi miei cari che sono TG, e mi sembrava una scelta saggia, per non farmi troppo del male, ma leggendo la tua risposta, devo darti ragione, capisco che anche facendo cosi' non posso considerarmi veramente libera, perche' devo comunque rendere conto a loro e subire i loro controlli e le loro visite.
Concludendo, non c' e' via di scampo , una volta battezzati TG, con le buone o con le cattive , ci devi rimanere, altrimenti la punizione in un modo o nell' altro ti tocca. :piange:
Il discorso di marika (sempre se ho capito) non verte tanto sul restare inattiva piuttosto che dissociarsi o farsi disassociare, ma sul fatto di non essere obbligata a dare spiegazioni in merito al suo comportamento, a persone che ne reputa indegne.
Su questo vertevano le mie obiezioni: l'inattivita' resta comunque una forma di acquiescenza alle loro regole.
Non giudico affatto i motivi che spingono a questa scelta, per me sono degni di rispetto come altre scelte, solo che in tal modo, marika non raggiunge i suoi obiettivi.
Gabriella

Gabriella ti puoi spiegare meglio? I due punti che ho evidenziato non mi sono chiari. Perchè l'inattività resta una forma di quiescenza? Un dato di fatto è che cm ha detto qualcuno sopra, una volta battezzati siamo in ogni modo giudicati da loro, in bene o male che sia si sentono in diritto divino di darci dei nomignoli ( inattiva, disassociata, raffreddata ecc).
Circa il cambiare pensiero mi pare sia una forma di ubbidienza comunicarlo. Pensa ad un esempio un po' sciocco magari, Ma diciamo che da sempre vado nel solito posto a prendere il pane, ho anche amicizia con i proprietari poi decido di cambiare. Ora in virtù di una VERA e reciproca amicizia mi sento in dovere morale di dare spiegazioni, ma laddove questo sentimento non ci sia o nn sia reciproco, nn ho doveri verso nessuno. Si è mai visto un cattolico che diventa ateo andare dal prete a dirglielo, tanto più se sa che avrà ripercussioni? Ora chi nn si sente più verso i tdg, è in cuor suo desideroso di comunicarlo a chi ha l'autorità. Questo mi pare un condizionamento che nasce forse dalle prime visite che si ricevono...

Vista da questo punto mi spieghi il secondo che ho evidenziato? :bacino: :bacino:
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

marika ha scritto:
Gabriella Prosperi ha scritto: Su questo vertevano le mie obiezioni: l'inattivita' resta comunque una forma di acquiescenza alle loro regole.
Non giudico affatto i motivi che spingono a questa scelta, per me sono degni di rispetto come altre scelte, solo che in tal modo, marika non raggiunge i suoi obiettivi.
Gabriella

Gabriella ti puoi spiegare meglio? I due punti che ho evidenziato non mi sono chiari. Perchè l'inattività resta una forma di quiescenza? Un dato di fatto è che cm ha detto qualcuno sopra, una volta battezzati siamo in ogni modo giudicati da loro, in bene o male che sia si sentono in diritto divino di darci dei nomignoli ( inattiva, disassociata, raffreddata ecc).
Circa il cambiare pensiero mi pare sia una forma di ubbidienza comunicarlo. Pensa ad un esempio un po' sciocco magari, Ma diciamo che da sempre vado nel solito posto a prendere il pane, ho anche amicizia con i proprietari poi decido di cambiare. Ora in virtù di una VERA e reciproca amicizia mi sento in dovere morale di dare spiegazioni, ma laddove questo sentimento non ci sia o nn sia reciproco, nn ho doveri verso nessuno. Si è mai visto un cattolico che diventa ateo andare dal prete a dirglielo, tanto più se sa che avrà ripercussioni? Ora chi nn si sente più verso i tdg, è in cuor suo desideroso di comunicarlo a chi ha l'autorità. Questo mi pare un condizionamento che nasce forse dalle prime visite che si ricevono...

Vista da questo punto mi spieghi il secondo che ho evidenziato? :bacino: :bacino:
Perchè essere inattivo è una formalita' che permette di evitare le loro ritorsioni, non è liberta' di agire, ma un riconoscimento al loro potere che è ancora in grado di danneggiarti.
E da qui si va direttamente al secondo punto, e cioè se il tuo obiettivo è cancellare il culto e le sue regole dalla tua vita, devi dichiararlo a chi ha il potere di costringerti all'inattivita'.
Se non dai spegazioni al fornaio, questi non t'inseguira' sottocasa con velate minacce, al massimo se non gli dici nulla circa il tuo "abbandono" pensera' o che hai cambiato casa o che c'è stato un inconveniente, ma sai bene che con i TdG non è così.
Quindi non parliamo d'amicizia, educazione o quant'altro, poichè significa menare il can per l'aia, diciamo chiaramente che la scelta che intendi fare è la meno dolorosa possibile per te.
Nessuno ti giudica per questo, ma un po' di sincerita', vivaddio.
Gabriella.
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