Moderatore: Cogitabonda
nike ha scritto:-dare la libera scelta di battezzarsi ma allo stesso tempo pretendere da un bambino di 10 anni l'osservanza delle stesse regole (migliaia, tra l'altro) che non ha ancora scelto.
[...]
-accettare battesimi da persone minorenni e che quindi per lo stato italiano non sono in grado di decidere.
607Evolved ha scritto:nike ha scritto:-dare la libera scelta di battezzarsi ma allo stesso tempo pretendere da un bambino di 10 anni l'osservanza delle stesse regole (migliaia, tra l'altro) che non ha ancora scelto.
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-accettare battesimi da persone minorenni e che quindi per lo stato italiano non sono in grado di decidere.
Oltretutto "libera scelta di battezzarsi" è oltremodo una forzatura per screditare chi battezza i bambini, quando loro stessi se un figlio di TdG comincia ad avere 13-14 anni e ancora non è battezzato cominciano costantemente a fare pressioni.
Ricordo un fratello che puntualmente mi chiedeva "E allora, cosa aspetti a battezzarti? Tanto cosa ti cambia? Vivi già da TdG!". Vita da TdG che, anche se condivisibile su molti aspetti, un ragazzo di una certa età non ha scelto. Come dici te l'osservanza delle regole è imposta e devi accettarle tutte in pacchetto completo.
Inoltre non solo per lo stato italiano una persona minorenne non è in grado di decidere, ma non lo è anche per ignoranza sulla vita reale, dalla quale è tenuto minuziosamente a distanza. Non è realmente in grado di valutare le alternative, SE ne entra in contatto: semplicemente prenderà per vero quello che gli viene raccontato, che a sua volta è propinato senza alcun sostegno probatorio abbastanza robusto dalla WTS!
Personalmente ricordo la storiella dell'evoluzione presentata alle elementari, alle medie e alle superiori. Viene raccontata proprio come una storiella che ha lo stesso peso del creazionismo: niente prove, niente meccanismi e con molte lacune se non errori. È ovvio che in questa condizione non ci sono le basi per capire e ci si fida delle persone che ti stanno vicino; d'altra parte chi insegna lo sa benissimo e si accontenta che gli allievi accettino quello che dice in attesa di ulteriori approfondimenti futuri (per chi avrà la fortuna di approfondire, chiaramente!)
Solo in seguito, mi furono insegnati i meccanismi complessi della biologia e della biochimica, oltre a una rigida base scientifica, e ho deciso di dare un'altra possibilità all'evoluzione, ora meglio approfondita e capita. Purtroppo questo è possibile solo dopo diversi anni: certe materie non l'insegnano alla scuola materna! La situazione peggiora se vengono sconsigliate carriere scolastiche, come quelle liceali e universitarie capaci di insegnarle bene.
Ovviamente sto ipotizzando che una volta imparate non rimangano in un compartimento stagno, ma che l'ormai TdG battezzato da tempo non sia troppo assuefatto (o 'cognitivamente dissonante') da non fare 2+2 e rivalutare ciò che prima aveva scartato per partito preso senza realmente capirlo accontentandosi delle spiegazioni made in Brooklyn intrise di disonestà intellettuale.
Onestamente avrei preferito essere battezzato da bambino, avrebbe meno il sapore di essere stato truffato...
nike ha scritto:la frese che hai sottolineato vale per gli utenti (alcuni, non tutti per fortuna) che non sono in grado di portare avanti una discussione argomentando ma non hanno altra arma che la calunnia.
Si da il caso che sono iscritto al forum dal 29/01/2009 e credo di meritarmi almeno l'onore delle armi e un briciolo di lealtà.
Detto ciò, attendo con impazienza le tue delucidazioni.
1) non esiste una definizione di setta largamente condivisa e che chiarisca senza ombra di dubbio cosa sia una setta o cosa sia una chiesa, questo perché...
2) il significato originale del termine indica una dottrina (ma non solo) che si discosta in alcuni aspetti da un' altra preesistente. Alla luce di questo anche la chiesa ortodossa o protestante sarebbero delle sette...
3) ma oramai il termine setta, specialmente con la ribalta di satanisti e occultisti vari ha assunto una connotazione dispregiativa che indica perlopiù 4 pazzoidi che evocano il demonio saltando in cerchio intorno a un gatto morto...
4) detto ciò i dizionari e le enciclopedie possono continuare ad arrovellarsi il cervello nel tentativo di stabilire cosa sia o non sia una setta questo non toglie che in Italia non spetta a loro (e nemmeno a questo o altri forum) ma allo Stato che ha riconosciuto i tdg come religione. Punto, e come direbbe il grande Califfo: tutto il resto è noia!
«è riconosciuta dallo stato come confessione religiosa ai sensi dell'art. 2 L. 1159/1929 e dell'art. 10 R.D. 289/1930. È stata riconosciuta come ente morale con personalità giuridica ecc.»
detto ciò i dizionari e le enciclopedie possono continuare ad arrovellarsi il cervello nel tentativo di stabilire cosa sia o non sia una setta ecc.
deliverance1979 ha scritto:Di sicuro negli anni 70-80 nelle congregazioni dei TDG qui in Italia, di settario c'era molto, moltissimo.....
e qui mi collego al discorso di Evolved 607......
[...]
Stendiamo un velo pietoso su cultura, lavori vietati come la carriera militare, le università demonizzate (parliamo sempre di anni 70-80 e primi 90), tutte le conoscenze con le persone del mondo che avrebbero potuto aprire nuovi orizzonti e via dicendo......
607Evolved ha scritto:deliverance1979 ha scritto:Di sicuro negli anni 70-80 nelle congregazioni dei TDG qui in Italia, di settario c'era molto, moltissimo.....
e qui mi collego al discorso di Evolved 607......
[...]
Stendiamo un velo pietoso su cultura, lavori vietati come la carriera militare, le università demonizzate (parliamo sempre di anni 70-80 e primi 90), tutte le conoscenze con le persone del mondo che avrebbero potuto aprire nuovi orizzonti e via dicendo......
Sono ben più giovane!![]()
Ricordo che contro le università c'è stata una vera e propria guerra sistematica negli ultimi 10 anni: non c'è stata assemblea nella quale era caldamente sconsigliata e non si elogiasse fino alla noia qualche giovane (chi li conosceva sapeva che in realtà erano già stufi di studiare ben prima del diploma) perché dopo il diploma aveva deciso di non continuare gli studi. Anche nelle riviste si continuava a demonizzare l'università ogni due per tre.
Ricordo un fratello, considerato esemplare, osteggiato e ben poco incoraggiato dopo che si fu iscritto a medicina; senza considerare i continui sensi di colpa che ha avuto e continua ad avere tutt'ora ogni volta che una torre di guardia condanna l'istruzione superiore.
Mamy ha scritto:Ma come mai i tdg dicono che tutto questo non è vero ,sono solo i detrattori che vogliono buttare fango sulla loro "religione"
bla bla bla![]()
mi domando ?ma ci fanno o ci sono di memoria corta ?
Il termine 'setta' così come è usato oggi nel linguaggio corrente è segnato da una forte connotazione peggiorativa. Esso implica quasi sempre un giudizio di valore: quando si chiede a uno studioso se questo o quel movimento è una 'setta', la sua risposta positiva o negativa significherà generalmente per l'interlocutore che si tratta di un gruppo accettabile o condannabile. Inoltre si designano come sette associazioni non necessariamente connotate da un carattere religioso: capita, per esempio, che si senta parlare di 'sette politiche'.
È vero che in origine il termine (usato in senso neutro) qualificava anche associazioni non religiose, per esempio alcune scuole filosofiche, ma nel contesto attuale la sua estensione a gruppi di natura politica o psicoterapeutica persegue manifestamente un intento polemico e complica gli sforzi di definizione e chiarificazione (pur ammettendo tuttavia che esistono analogie di funzionamento che possono giustificare eventuali approcci comparativi).
Il dibattito pubblico sulle sette (o su alcune di esse) disturba dunque l'uso del termine nelle scienze sociali. Ciò ha portato molti studiosi a tentare di sostituirlo con altri vocaboli, ma non ne è stato ancora scoperto uno che sia in grado di imporsi a un largo pubblico trovando insieme il consenso unanime del mondo accademico. Anche coloro che sono riluttanti a usarlo ne devono riconoscere la funzionalità. Certamente la discussione sull'appellativo più adeguato continuerà, soprattutto a causa dei mutamenti del paesaggio socioreligioso: nelle definizioni classiche la setta rappresentava un non conformismo nei confronti delle istituzioni religiose ufficiali; ora, in una situazione di pluralismo delle vie spirituali (più o meno marcato a seconda dei paesi) e nel momento in cui in Occidente si affermano anche grandi religioni non cristiane (islamismo, buddhismo, ecc.), il quadro che si presenta è sempre più complesso e determinerà a lungo termine, quasi inevitabilmente, una revisione delle nostre categorie, poiché la parola 'setta' ha in realtà un carattere relativo, variabile a seconda dei tempi e dei luoghi.Infine è opportuno ricordare che le varie discipline portate a interessarsi delle sette sono animate da intenti diversi, e ciò non determina solo l'angolazione dell'approccio ma può anche condizionare - più spesso di quanto si immagini - la percezione stessa del fenomeno: le priorità e le aspettative del sociologo, dello storico, dello psicologo o del criminologo non sono le stesse.
Quixote ha scritto:nike ha scritto:la frese che hai sottolineato vale per gli utenti (alcuni, non tutti per fortuna) che non sono in grado di portare avanti una discussione argomentando ma non hanno altra arma che la calunnia.
Si da il caso che sono iscritto al forum dal 29/01/2009 e credo di meritarmi almeno l'onore delle armi e un briciolo di lealtà.
Detto ciò, attendo con impazienza le tue delucidazioni.
Che tu intendessi la frase in quel senso non aveva bisogno di esplicazione. Io ho semplicemente manifestato che potrebbe riferirsi anche a te. Quanto alla tua lealtà, non ci metto becco, però rimane il fatto che i tuoi post sono al limite del trolleggio, che si esplica nel tuo continuo rapportarti a senso unico con tutti i foristi, con un dialogo praticamente insussistente, e con argomentazioni o non pertinenti, o superficiali, o errate. Ma su ciò dovrai avere, tuo malgrado, pazienza, perché purtroppo non mi sento bene, e non sono in grado ora di farti, come avrei desiderato, un discorso articolato; per cui sono costretto a limitarmi a un sintetico esempio, analizzando uno dei tuoi primi post; il quarto punto è più dettagliato perché iniziato un po’ prima che certi problemi mi affliggessero; mi scuso per la non omogeneità, e per non aver analizzato in dettaglio la tua incompetenza linguistica e sociologica.
Nike ha scritto:1) non esiste una definizione di setta largamente condivisa e che chiarisca senza ombra di dubbio cosa sia una setta o cosa sia una chiesa, questo perché...
2) il significato originale del termine indica una dottrina (ma non solo) che si discosta in alcuni aspetti da un' altra preesistente. Alla luce di questo anche la chiesa ortodossa o protestante sarebbero delle sette...
3) ma oramai il termine setta, specialmente con la ribalta di satanisti e occultisti vari ha assunto una connotazione dispregiativa che indica perlopiù 4 pazzoidi che evocano il demonio saltando in cerchio intorno a un gatto morto...
4) detto ciò i dizionari e le enciclopedie possono continuare ad arrovellarsi il cervello nel tentativo di stabilire cosa sia o non sia una setta questo non toglie che in Italia non spetta a loro (e nemmeno a questo o altri forum) ma allo Stato che ha riconosciuto i tdg come religione. Punto, e come direbbe il grande Califfo: tutto il resto è noia!
Cui si risponde:
1) Questo potrebbe essere sostenibile solo in senso assoluto, in quanto il linguaggio è storico, e quindi soggetto a evoluzione, vale a dire in continua mutazione. Ma da un punto di vista sincronico la definizione di setta, quale è esposta da vari dizionari ed enciclopedie, è sostanzialmente convergente, e per rendersene conto basta leggerli. Il punto non è la contrapposizione fra setta e chiesa, perché è indubbio che una setta religiosa possa configurarsi anche come chiesa, ma non è altrettanto scontato che una chiesa possa essere considerata una setta, a meno che non assuma quegli atteggiamenti che per l’appunto si definiscono settari.
2) No, grosso errore. Se Nike conoscesse la storia del vocabolo ‘setta’ saprebbe che quel significato è derivato, non originario. Il resto è una banalità: tutte le religioni, chi più chi meno, nascono come sette; ma poi divengono e sono considerate religioni; quello che conta non sono le definizioni dei vocabolari: esse non fanno che sancire un uso comune (quello di cui parlava Polymetis). Ma più che l’uso, quello che veramente conta è la coscienza linguistica dei parlanti, che dà al termine un significato condiviso, per il quale le grandi religioni storiche sono religioni, mentre quelle con caratteri che la coscienza linguistica definisce sette, rimangono sette. Può sembrare una tautologia, ma è così che funziona un sistema linguistico. Analizzandolo in chiave strutturale, sulla scia di De Saussure, esistono langue e parole. La langue è il codice condiviso, in base al quale è possibile la comunicazione. Ne abbiamo un esempio pratico nella convergenza, in questo forum, di atei, agnostici, diversamente credenti, tutti d’accordo ad attribuire al geovismo la qualifica di settario. La posizione di Nike è invece individuale, una parole, appunto, che si configura come un idioletto, non condiviso nemmeno dalla Torre di guardia citata da Achille, che suo malgrado accetta la definizione comune, pur non riferendola a sé.
3) Questa è una gran balla: le sette cui Nike allude sono fenomeno storico recente, mentre il significato che afferma essere nuovo è in realtà consolidato e vecchio come il cucco. Anche qui agisce l’ignoranza che Nike dimostra della storia etimologica e semantica del termine ‘setta’ (su cui, salute permettendo, ho intenzione di tornare, perché sia l’etimo di Wikipedia, riportato da Nike, che quello della Torre di guardia linkata da Achille sono astorici, contraddittori e fuorvianti). Solo per dare un esempio relativamente moderno (ma in GoogleLibri se ne trovano a iosa): mai sentito parlare della setta dei Thugs, Nike? la trovi testuale testuale in Salgari, I misteri della jungla nera (1887).
4) La frase è di Leopardi, e il Califfo non era che uno scopiazzatore, tanto meno grande. Che il termine ‘setta’ e il suo uso pertengano alla linguistica, ma direi quasi meglio “metalinguistica” (v. Voc. Treccani in rete s. v. ‘metalinguistico’ nella seconda accezione), pare evidente a tutti, ma non a Nike, che vi sostituisce indebitamente il solo linguaggio giuridico. Il linguaggio giuridico non è che un sotto-insieme del linguaggio, come sotto-insiemi sono, volta a volta, il linguaggio colto, quello comune, quello indotto, i linguaggi tecnici (filosofico poetico medico militare ecc. fra cui naturalmente quello del giure) e finanche slang e dialetti. Pretendere di esaurire la definizione nell’ambito legale sarebbe come accettare l’elettricista che vuol sostituirsi all’architetto, ovvero che abbia voce in capitolo anche per quanto concerne l’impianto idraulico, le murature, gli infissi ecc. Per cui non un fatto, ma “aria fritta“ (traduco volutamente in senso aereo il romagnolismo volgare originario, che, forse proprio perché sono romagnolo, mi repelle) è quella del primo post di Nike, ove cita in neretto che la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova«è riconosciuta dallo stato come confessione religiosa ai sensi dell'art. 2 L. 1159/1929 e dell'art. 10 R.D. 289/1930. È stata riconosciuta come ente morale con personalità giuridica ecc.»
Questo vieta forse di connotarla come una setta? Il linguaggio giuridico, per sua natura, ha una nomenclatura precisa e delimitata del linguaggio, di cui non svolge che alcune accezioni; per esempio la parola ‘lite’, in senso giuridico, ha un significato molto più ristretto di quello che ha nella lingua di tutti i giorni, e non implica affatto che due debbano forzatamente fare a cazzotti. Di più, se si va a scorrere un indice del Codice Civile, la parola ‘setta’ non la si trova, perché esula dall’attuale ordinamento giuridico italiano; vale a dire che allo Stato non interessa sapere se i TdG costituiscano una setta o meno, interessa solo che essi si attengano alle norme costitutive del diritto italiano, e in base a questa attinenza concede loro di essere o non essere un ente morale.
Non è detto che sarà sempre così; in altre società e nazioni, forse perché venute prima di noi a diretto contatto con minoranze religiose, il problema è più sentito; la giurisprudenza francese, per es. si sta attivamente occupando, più che noi non facciamo, delle sette religiose. Non è forse un caso quindi che la Treccani, nella sua Enciclopedie delle scienze sociali, si sia rivolta a uno studioso autorevole e che da molti anni si occupa del fenomeno sette, anche se svizzero, di lingua francese, quale è Jean-François Mayer; che liquidare, come Nike ha fatto, con la frase già ricordata:detto ciò i dizionari e le enciclopedie possono continuare ad arrovellarsi il cervello nel tentativo di stabilire cosa sia o non sia una setta ecc.
è francamente risibile, in quanto il fatto che lo stato riconosca o meno un movimento religioso non implica affatto che detto movimento, a seconda dei punti di vista assunti, non possa essere considerato, volta a volta, una religione, una pseudo religione, un culto abusante, una superstizione, una setta. Un’aspetto, invece di escludere l’altro, al contrario lo precisa, lo raffina e lo arricchisce; quindi niente di relativo, ma progressiva penetrazione nella complessità del fenomeno geovista, di cui per altro il Mayer non si occupa se non a latere del più grosso fenomeno dei movimenti, più o meno religiosi, alternativi, e quindi il suo parere acquista particolare rilevanza proprio in base a questa comparazione. Le sette vanno considerate nell’ambito linguistico applicato al sociale, e quindi temo proprio che il giure non vi abbia a che fare, a meno che non se ne occupi espressamente. Potrebbe capitare, perché lo ha già fatto in passato, per esempio nel Codice Giustinianeo (1, 9, 3), un millennio e mezzo fa (si ricordi l’episodio della chiusura dell’Accademia in Atene, osteggiata dai cristiani, che conclude la lunga resa dei conti iniziata da Teodosio con quelle che sempre più erano considerate sette filosofiche, ma con forti valenze religiose).
In parole povere, caro Nike, se lo Stato definisce onorevoli e deputati quelli che stanno al Parlamento, ma questi onorevoli e deputati si dimostrano ladri e intrallazzatori, se assumono a regola di vita il loro privilegio, nulla e nessuno mi impedisce di definirli una casta. Allo stesso modo nulla e nessuno ci proibisce di connotare col termine setta i Testimoni di Geova, se questa cosiddetta religione assume, come di fatto assume, i connotati di una setta.
Quixote ha scritto:
Cui si risponde:
1) Questo potrebbe essere sostenibile solo in senso assoluto, in quanto il linguaggio è storico, e quindi soggetto a evoluzione, vale a dire in continua mutazione. Ma da un punto di vista sincronico la definizione di setta, quale è esposta da vari dizionari ed enciclopedie, è sostanzialmente convergente, e per rendersene conto basta leggerli. Il punto non è la contrapposizione fra setta e chiesa, perché è indubbio che una setta religiosa possa configurarsi anche come chiesa, ma non è altrettanto scontato che una chiesa possa essere considerata una setta, a meno che non assuma quegli atteggiamenti che per l’appunto si definiscono settari.
Quixote ha scritto:
2) No, grosso errore. Se Nike conoscesse la storia del vocabolo ‘setta’ saprebbe che quel significato è derivato, non originario. Il resto è una banalità: tutte le religioni, chi più chi meno, nascono come sette; ma poi divengono e sono considerate religioni; quello che conta non sono le definizioni dei vocabolari: esse non fanno che sancire un uso comune (quello di cui parlava Polymetis). Ma più che l’uso, quello che veramente conta è la coscienza linguistica dei parlanti, che dà al termine un significato condiviso, per il quale le grandi religioni storiche sono religioni, mentre quelle con caratteri che la coscienza linguistica definisce sette, rimangono sette. Può sembrare una tautologia, ma è così che funziona un sistema linguistico. Analizzandolo in chiave strutturale, sulla scia di De Saussure, esistono langue e parole. La langue è il codice condiviso, in base al quale è possibile la comunicazione. Ne abbiamo un esempio pratico nella convergenza, in questo forum, di atei, agnostici, diversamente credenti, tutti d’accordo ad attribuire al geovismo la qualifica di settario. La posizione di Nike è invece individuale, una parole, appunto, che si configura come un idioletto, non condiviso nemmeno dalla Torre di guardia citata da Achille, che suo malgrado accetta la definizione comune, pur non riferendola a sé.
Quixote ha scritto:
3) Questa è una gran balla: le sette cui Nike allude sono fenomeno storico recente, mentre il significato che afferma essere nuovo è in realtà consolidato e vecchio come il cucco. Anche qui agisce l’ignoranza che Nike dimostra della storia etimologica e semantica del termine ‘setta’ (su cui, salute permettendo, ho intenzione di tornare, perché sia l’etimo di Wikipedia, riportato da Nike, che quello della Torre di guardia linkata da Achille sono astorici, contraddittori e fuorvianti). Solo per dare un esempio relativamente moderno (ma in GoogleLibri se ne trovano a iosa): mai sentito parlare della setta dei Thugs, Nike? la trovi testuale testuale in Salgari, I misteri della jungla nera (1887).
Quixote ha scritto:
4) La frase è di Leopardi, e il Califfo non era che uno scopiazzatore, tanto meno grande. Che il termine ‘setta’ e il suo uso pertengano alla linguistica, ma direi quasi meglio “metalinguistica” (v. Voc. Treccani in rete s. v. ‘metalinguistico’ nella seconda accezione), pare evidente a tutti, ma non a Nike, che vi sostituisce indebitamente il solo linguaggio giuridico. Il linguaggio giuridico non è che un sotto-insieme del linguaggio, come sotto-insiemi sono, volta a volta, il linguaggio colto, quello comune, quello indotto, i linguaggi tecnici (filosofico poetico medico militare ecc. fra cui naturalmente quello del giure) e finanche slang e dialetti. Pretendere di esaurire la definizione nell’ambito legale sarebbe come accettare l’elettricista che vuol sostituirsi all’architetto, ovvero che abbia voce in capitolo anche per quanto concerne l’impianto idraulico, le murature, gli infissi ecc. Per cui non un fatto, ma “aria fritta“ (traduco volutamente in senso aereo il romagnolismo volgare originario, che, forse proprio perché sono romagnolo, mi repelle) è quella del primo post di Nike, ove cita in neretto che la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova
nike ha scritto:Si ma io ho citato quella del Califfo, mi diverte il tuo fare da "maestrino" ... Detto questo mi sembra che tenti di incasinare i discorsi per portarli su un terreno a te più congeniale ma è inutile che parli di metalinguistica con un metalmeccanicoanche perché non è pertinente con il discorso e comunque non mi faccio abbindolare. Se ho citato il linguaggio giuridico è perché è l'unico che ha valore, preferisco essere definito una religione dallo stato piuttosto che dalla treccani a maggior ragione che ancora non si è capito con precisione quale è la definizione di setta.
nike ha scritto:io do risposte di poche righe di una chiarezza disarmante, non vedo cosa posso incasinare.
Lo Stato forse non da la definizione di setta ma certamente non regala i riconoscimenti come religione
nike ha scritto:un ente morale non è comunque una setta
ad ogni modo, ecco cosa ne pensa la corte Europea dei Diritti dell'uomo in barba alla Treccani:
nike ha scritto:c'è poco da capire:
"la corte Europea dei diritti dell'uomo, ha affermato per la prima volta, che i tdg non sono una setta, così come riteneva la Francia, ma evidentemente una religione"
scusa la domanda, a scuola avevi per caso l'insegnante di sostegno?
di ilnonnosa » ieri, 13:55 :
La WTS ha usato il termine “setta” nei riguardi della Chiesa Cattolica; e tutto va bene.
Se i testimoni di Geova vengono chiamati “setta”, allora è ostracismo!
E perché Russell definì gli Studenti Biblici (così si chiamavano allora gli attuali testimoni di Geova) una “setta”?
“Secondo la setta cattolica romana, i luoghi del Calvario e del sepolcro da cui fu risuscitato Cristo si trovano entro la città murata di Gerusalemme”.
(La Torre di Guardia, ed. italiana del 15/8/1949 p. 252)
“Poiché noi crediamo nelle dottrine consegnate ai santi da Gesù e dai suoi Apostoli, e poiché ci siamo separati dal controllo e dalla giurisdizione di tutte le altre religioni, ne consegue che siamo una SETTA”. (WT ottobre 1883 p. 537 delle ristampe)
nike ha scritto:Quixote ha scritto:
Cui si risponde:
1) Questo potrebbe essere sostenibile solo in senso assoluto, in quanto il linguaggio è storico, e quindi soggetto a evoluzione, vale a dire in continua mutazione. Ma da un punto di vista sincronico la definizione di setta, quale è esposta da vari dizionari ed enciclopedie, è sostanzialmente convergente, e per rendersene conto basta leggerli. Il punto non è la contrapposizione fra setta e chiesa, perché è indubbio che una setta religiosa possa configurarsi anche come chiesa, ma non è altrettanto scontato che una chiesa possa essere considerata una setta, a meno che non assuma quegli atteggiamenti che per l’appunto si definiscono settari.
Infatti ne ho lette diverse e non è convergono affatto, allo stato attuale non esiste una definizione convergente almeno se uno non decide deliberatamente di ignorare tutte le definizioni non conformi al pensiero che si vuole sostenereQuixote ha scritto:
2) No, grosso errore. Se Nike conoscesse la storia del vocabolo ‘setta’ saprebbe che quel significato è derivato, non originario. Il resto è una banalità: tutte le religioni, chi più chi meno, nascono come sette; ma poi divengono e sono considerate religioni; quello che conta non sono le definizioni dei vocabolari: esse non fanno che sancire un uso comune (quello di cui parlava Polymetis). Ma più che l’uso, quello che veramente conta è la coscienza linguistica dei parlanti, che dà al termine un significato condiviso, per il quale le grandi religioni storiche sono religioni, mentre quelle con caratteri che la coscienza linguistica definisce sette, rimangono sette. Può sembrare una tautologia, ma è così che funziona un sistema linguistico. Analizzandolo in chiave strutturale, sulla scia di De Saussure, esistono langue e parole. La langue è il codice condiviso, in base al quale è possibile la comunicazione. Ne abbiamo un esempio pratico nella convergenza, in questo forum, di atei, agnostici, diversamente credenti, tutti d’accordo ad attribuire al geovismo la qualifica di settario. La posizione di Nike è invece individuale, una parole, appunto, che si configura come un idioletto, non condiviso nemmeno dalla Torre di guardia citata da Achille, che suo malgrado accetta la definizione comune, pur non riferendola a sé.
precisazione del tutto inutile, che sia derivato o originario non importa ai fini del discorso perché quello che intendevo lo hai scritto tu dopo etichettandolo come banalità "tutte le religioni, chi più chi meno, nascono come sette;"Quixote ha scritto:
3) Questa è una gran balla: le sette cui Nike allude sono fenomeno storico recente, mentre il significato che afferma essere nuovo è in realtà consolidato e vecchio come il cucco. Anche qui agisce l’ignoranza che Nike dimostra della storia etimologica e semantica del termine ‘setta’ (su cui, salute permettendo, ho intenzione di tornare, perché sia l’etimo di Wikipedia, riportato da Nike, che quello della Torre di guardia linkata da Achille sono astorici, contraddittori e fuorvianti). Solo per dare un esempio relativamente moderno (ma in GoogleLibri se ne trovano a iosa): mai sentito parlare della setta dei Thugs, Nike? la trovi testuale testuale in Salgari, I misteri della jungla nera (1887).
E' piuttosto evidente che non sai leggere, io ho scritto "oramai il termine setta, specialmente con la ribalta di satanisti e occultisti vari ha assunto una connotazione dispregiativa" , quindi ennesima precisazione del tutto inutile, non so cosa intendesse Salgari nel 1887 con il termine setta ma fosse anche il significato dispregiativo stiamo parlando comunque di epoca recente.Quixote ha scritto:
4) La frase è di Leopardi, e il Califfo non era che uno scopiazzatore, tanto meno grande. Che il termine ‘setta’ e il suo uso pertengano alla linguistica, ma direi quasi meglio “metalinguistica” (v. Voc. Treccani in rete s. v. ‘metalinguistico’ nella seconda accezione), pare evidente a tutti, ma non a Nike, che vi sostituisce indebitamente il solo linguaggio giuridico. Il linguaggio giuridico non è che un sotto-insieme del linguaggio, come sotto-insiemi sono, volta a volta, il linguaggio colto, quello comune, quello indotto, i linguaggi tecnici (filosofico poetico medico militare ecc. fra cui naturalmente quello del giure) e finanche slang e dialetti. Pretendere di esaurire la definizione nell’ambito legale sarebbe come accettare l’elettricista che vuol sostituirsi all’architetto, ovvero che abbia voce in capitolo anche per quanto concerne l’impianto idraulico, le murature, gli infissi ecc. Per cui non un fatto, ma “aria fritta“ (traduco volutamente in senso aereo il romagnolismo volgare originario, che, forse proprio perché sono romagnolo, mi repelle) è quella del primo post di Nike, ove cita in neretto che la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova
Si ma io ho citato quella del Califfo, mi diverte il tuo fare da "maestrino" ... Detto questo mi sembra che tenti di incasinare i discorsi per portarli su un terreno a te più congeniale ma è inutile che parli di metalinguistica con un metalmeccanicoanche perché non è pertinente con il discorso e comunque non mi faccio abbindolare. Se ho citato il linguaggio giuridico è perché è l'unico che ha valore, preferisco essere definito una religione dallo stato piuttosto che dalla treccani a maggior ragione che ancora non si è capito con precisione quale è la definizione di setta.
ma oramai il termine setta, specialmente con la ribalta di satanisti e occultisti vari ha assunto una connotazione dispregiativa
deliverance1979 ha scritto:Setta si potrebbe definire la massoneria, ed anche diversi movimenti cattolici che anche se frequentano la madre chiesa, hanno dei loro cammini particolari.....ma su questo potrebbe sconfessarmi Poly, o Trianello, o Quixote, o Mario, o..... e basta con tutti questi acculturati nel forum e che cavoli......![]()
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Procedente sempre infaticabile in verso lo scopo suo, la setta si modifica, si dilata, si accorcia, e muta bensì nomi a seconda de' luoghi e de’ tempi. Prima eran Templari, poi Massoni, poi Illuminati, Giacobini, Carbonari e radicali e socialisti. Non ha guari [= non molto tempo fa] s'appellavan la giovine Italia, ora si gridano unitarii qui, separantisti in America; e qual nome si daranno domani?
Quixote ha scritto:deliverance1979 ha scritto:Setta si potrebbe definire la massoneria, ed anche diversi movimenti cattolici che anche se frequentano la madre chiesa, hanno dei loro cammini particolari.....ma su questo potrebbe sconfessarmi Poly, o Trianello, o Quixote, o Mario, o..... e basta con tutti questi acculturati nel forum e che cavoli......![]()
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No no, non ti smentisco affatto: cito da G. De Sivo, I napolitani al cospetto delle nazioni civili, 1861, s. i. t., p. 8:Procedente sempre infaticabile in verso lo scopo suo, la setta si modifica, si dilata, si accorcia, e muta bensì nomi a seconda de' luoghi e de’ tempi. Prima eran Templari, poi Massoni, poi Illuminati, Giacobini, Carbonari e radicali e socialisti. Non ha guari [= non molto tempo fa] s'appellavan la giovine Italia, ora si gridano unitarii qui, separantisti in America; e qual nome si daranno domani?
Avete un nome da suggerire, ora che quel «domani» è arrivato?![]()
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