False profezie:

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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shanina
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False profezie:

Messaggio da shanina »

Parlando con i tdg,sulle false profezie sparate dai vertici geovisti,mi hanno detto che anche la Chiesa cattolica,ha sparato date .

Ecco cosa mi hanno riportato:

Il sacerdote e biblista gesuita J. L. McKenzie scrive: "Si pensava che il periodo dopo la nascita di Cristo fosse il VI millennio, e che il suo regno terrestre sarebbe iniziato con la seconda venuta nell'anno 1000 d.C." (Dizionario Biblico, Editrice la Cittadella, voce "Millennio", 1981).


nella citazione,non si legge la voce"Chiesa cattolica" e quindi non so di preciso,a chi si riferisca MCKenzie.

Ma sapete cosa dice esattamente questo biblista cattolico,alla voce "millennio"?
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mario
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Messaggio da mario »

Cosa rivela la storia ecclesiastica sulle predizioni relative alla fine del mondo?

Essa rivela una serie di predizioni inadempiute fatte dai vari capi religiosi, sia in ambito evangelico sia cattolico. Basti ricordare ad esempio l'attesa inconsulta dell'anno mille in seno alla chiesa cattolica romana. Il sacerdote e biblista gesuita J. L. McKenzie scrive: "Si pensava che il periodo dopo la nascita di Cristo fosse il VI millennio, e che il suo regno terrestre sarebbe iniziato con la seconda venuta nell'anno 1000 d.C." (Dizionario Biblico, Editrice la Cittadella, voce "Millennio", 1981).
Gli stessi papi non ne sono stati immuni. Ad esempio Gregorio I, papa dal 590 al 604, scrisse in una lettere ad n monarca europeo: "Desideriamo pure che Vostra Maestà sappia, come abbiamo appreso nella Sacra Scrittura dalle parole dell'Iddio Onnipotente, che la fine del mondo presente è ormai prossima e che si avvicina l'eterno Regno dei santi" (Registrum Epistularium, pag. 931).

Delio Cantimori, in Umanesimo e religione nel rinascimento, Einaudi, pag. 252, scrive, in merito ad un curioso e bizzarro papa - Clemente VII -, che assalito dal timore di un nuovo diluvio universale, previsto nel 1524: "...pensò a trovarsi un rifugio su altissimi monti, che forse, o per l'altezza dell'alpe o per la santità dei luoghi, non sarebbero stati sommersi".

Si ma i TG non li batte nessuno su questo campo.
È difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità.
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La religione è vera per la plebe, falsa per il saggio e redditizia per quelli che ne fanno un mestiere.Seneca


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Ray
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Messaggio da Ray »

Essa rivela una serie di predizioni inadempiute fatte dai vari capi religiosi, sia in ambito evangelico sia cattolico.
Dici bene maria,e i tdg di tutto questo non ne hanno fatto tesoro,anzi si ostinano a dare profezie e calcoli campati in aria.

Purtroppo il loro pseudocristianesimo è fermo sia come dottrine che come stato o FORMA religiosa è ferma a concetti dottrinali che il cristianesimo ha superato nei secoli ....anche se sono attuali sotto l'aspetto organizzativo,ma purtroppo mi dispiace dirlo non sono cristiani.

La loro forma religiosa farisaica protetta dal silenzio imposto agli adepti più le mille regole dettate è imposte più il controllo su tutto quello che leggono e quello che fanno nel sociale , pena l'esclusione ,fanno sembrare SOCI di un club , ma non fanno parte del vero cristianesimo .



Gesù disse: - Tu vedi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, ma non vedi la trave che è nel tuo. Quando avrai levato la trave dal tuo occhio, allora potrai levare la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello¹.

Gesù disse: - Guai ai farisei! Perché essi sono simili a un cane sdraiato nella mangiatoia dei buoi, il quale né mangia lui né lascia mangiare i buoi¹
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Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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arwen
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Messaggio da arwen »

Vedi, se un gesuita dell'anno mille o altri ha detto la sua, sottolineo SUA personale idea sulle scritture e sulla fine dei tempi, per il cattolico non conta a nulla.

La Chiesa tutta, riunita in concilio, non ha mai sparato date o detto cose alla maniera dei tdg.

Che qualche sacerdote o religioso, possa avere la sua personale idea, ci può stare benissimo, al di fuori dei dogmi, in casa cattolica tutta la teologia è sempre in discussione.

Tanti teologi cattolici hanno idee diverse o contrarie fra loro. ma non è un problema.

Il problema coi tdg sorge perché LA DIRIGENZA ha sparato DATE PRECISE, sulla fine del mondo.
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" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

mario ha scritto:Cosa rivela la storia ecclesiastica sulle predizioni relative alla fine del mondo?

Essa rivela una serie di predizioni inadempiute fatte dai vari capi religiosi, sia in ambito evangelico sia cattolico. Basti ricordare ad esempio l'attesa inconsulta dell'anno mille in seno alla chiesa cattolica romana. Il sacerdote e biblista gesuita J. L. McKenzie scrive: "Si pensava che il periodo dopo la nascita di Cristo fosse il VI millennio, e che il suo regno terrestre sarebbe iniziato con la seconda venuta nell'anno 1000 d.C." (Dizionario Biblico, Editrice la Cittadella, voce "Millennio", 1981).
Gli stessi papi non ne sono stati immuni. Ad esempio Gregorio I, papa dal 590 al 604, scrisse in una lettere ad n monarca europeo: "Desideriamo pure che Vostra Maestà sappia, come abbiamo appreso nella Sacra Scrittura dalle parole dell'Iddio Onnipotente, che la fine del mondo presente è ormai prossima e che si avvicina l'eterno Regno dei santi" (Registrum Epistularium, pag. 931).

Delio Cantimori, in Umanesimo e religione nel rinascimento, Einaudi, pag. 252, scrive, in merito ad un curioso e bizzarro papa - Clemente VII -, che assalito dal timore di un nuovo diluvio universale, previsto nel 1524: "...pensò a trovarsi un rifugio su altissimi monti, che forse, o per l'altezza dell'alpe o per la santità dei luoghi, non sarebbero stati sommersi".
Tutta la parte che ho riportato del post di Maria/Mario è tratta testualmente da un post di un fumoso forum di marca geovista. Credo sia corretto segnalarlo, non solo e non tanto per valutarne la vacuità e la tendenziosità.

In sostanza in quel thread si vorrebbero giustificare le attuali teorie visionarie della dirigenza geovista, nonché i numerosi sfarfalloni da essa presi, col paragone improprio della Chiesa Cattolica, suppongo con la solita allegra tecnica delle citazioni artatamente tagliate, che comunque non rileva controllare data l’assoluta incostitenza dell’argomento (ovvero giustificherebbero le loro nebulose teorie, che nebulose erano, sono, e rimangono, col fatto che ci sarebbero cascati anche altri).

Non tanto per commentare, ma piuttosto per rispondere a Shanina, la storia che nell’anno 1000 d. C, vi fosse una spasmodica e generalizzata attesa messianica, descritta fra l’altro da una splendida pagina del Carducci, è una balla cui nessuno storico serio crede più, se non altro per il fatto che allora nemmeno era di uso comune il calcolo degli anni a partire dalla nascita di Cristo, col corollario poi che ogni città iniziava l’anno in un mese diverso. Quanto alle due successive citazioni, prese così come sono, nella loro bizzarria implicano solo le convinzioni dei due papi, e non una conseguente catechesi cattolica diffusa fra il popolo.

Se i TdG non ignorassero le più elementari basi su cui si fonda la storia saprebbero che il più acceso millenarismo medievale è databile all’anno 1260, in cui sarebbe dovuta cominciare l’età dello spirito, secondo le teorie del calabrese Gioacchino da Fiore. Ne nacquero disordini ed eresie, che si prolungarono per oltre 50 anni, e che vennero represse, guarda caso, dalla Chiesa, in maniera spesso feroce.

Per negare che la posizione ufficiale della Chiesa, fin dalle origini, sia assai pragmatica, e volta più a spegnere che a suscitare facili e ingenui entusiasmi (vedi già la seconda lettera ai Tessalonicesi) credo ci voglia altro che le farneticazioni che possono trovarsi nei forum geovisti.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

Quixote ha scritto:
mario ha scritto:Cosa rivela la storia ecclesiastica sulle predizioni relative alla fine del mondo?

Essa rivela una serie di predizioni inadempiute fatte dai vari capi religiosi, sia in ambito evangelico sia cattolico. Basti ricordare ad esempio l'attesa inconsulta dell'anno mille in seno alla chiesa cattolica romana. Il sacerdote e biblista gesuita J. L. McKenzie scrive: "Si pensava che il periodo dopo la nascita di Cristo fosse il VI millennio, e che il suo regno terrestre sarebbe iniziato con la seconda venuta nell'anno 1000 d.C." (Dizionario Biblico, Editrice la Cittadella, voce "Millennio", 1981).
Gli stessi papi non ne sono stati immuni. Ad esempio Gregorio I, papa dal 590 al 604, scrisse in una lettere ad n monarca europeo: "Desideriamo pure che Vostra Maestà sappia, come abbiamo appreso nella Sacra Scrittura dalle parole dell'Iddio Onnipotente, che la fine del mondo presente è ormai prossima e che si avvicina l'eterno Regno dei santi" (Registrum Epistularium, pag. 931).

Delio Cantimori, in Umanesimo e religione nel rinascimento, Einaudi, pag. 252, scrive, in merito ad un curioso e bizzarro papa - Clemente VII -, che assalito dal timore di un nuovo diluvio universale, previsto nel 1524: "...pensò a trovarsi un rifugio su altissimi monti, che forse, o per l'altezza dell'alpe o per la santità dei luoghi, non sarebbero stati sommersi".
Tutta la parte che ho riportato del post di Maria/Mario è tratta testualmente da un post di un fumoso forum di marca geovista. Credo sia corretto segnalarlo, non solo e non tanto per valutarne la vacuità e la tendenziosità.

In sostanza in quel thread si vorrebbero giustificare le attuali teorie visionarie della dirigenza geovista, nonché i numerosi sfarfalloni da essa presi, col paragone improprio della Chiesa Cattolica, suppongo con la solita allegra tecnica delle citazioni artatamente tagliate, che comunque non rileva controllare data l’assoluta incostitenza dell’argomento (ovvero giustificherebbero le loro nebulose teorie, che nebulose erano, sono, e rimangono, col fatto che ci sarebbero cascati anche altri).

Non tanto per commentare, ma piuttosto per rispondere a Shanina, la storia che nell’anno 1000 d. C, vi fosse una spasmodica e generalizzata attesa messianica, descritta fra l’altro da una splendida pagina del Carducci, è una balla cui nessuno storico serio crede più, se non altro per il fatto che allora nemmeno era di uso comune il calcolo degli anni a partire dalla nascita di Cristo, col corollario poi che ogni città iniziava l’anno in un mese diverso. Quanto alle due successive citazioni, prese così come sono, nella loro bizzarria implicano solo le convinzioni dei due papi, e non una conseguente catechesi cattolica diffusa fra il popolo.

Se i TdG non ignorassero le più elementari basi su cui si fonda la storia saprebbero che il più acceso millenarismo medievale è databile all’anno 1260, in cui sarebbe dovuta cominciare l’età dello spirito, secondo le teorie del calabrese Gioacchino da Fiore. Ne nacquero disordini ed eresie, che si prolungarono per oltre 50 anni, e che vennero represse, guarda caso, dalla Chiesa, in maniera spesso feroce.

Per negare che la posizione ufficiale della Chiesa, fin dalle origini, sia assai pragmatica, e volta più a spegnere che a suscitare facili e ingenui entusiasmi (vedi già la seconda lettera ai Tessalonicesi) credo ci voglia altro che le farneticazioni che possono trovarsi nei forum geovisti.
Mi hai preceduto caro, ho il McKenzie a casa, quando avrò un po' di tempo gli darò un'occhiata e vi farò sapere.
Sulle citazioni mozzate ad arte dai tdg stendiamo un velo pietoso...
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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mara
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TU che lo sai dire meglio di me ....

Messaggio da mara »

Ray ha scritto:
La loro forma religiosa farisaica protetta dal silenzio imposto agli adepti più le mille regole dettate è imposte più il controllo su tutto quello che leggono e quello che fanno nel sociale , pena l'esclusione ,fanno sembrare SOCI di un club , ma non fanno parte del vero cristianesimo .

Gesù disse: - Tu vedi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, ma non vedi la trave che è nel tuo. Quando avrai levato la trave dal tuo occhio, allora potrai levare la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello¹.

Gesù disse: - Guai ai farisei! Perché essi sono simili a un cane sdraiato nella mangiatoia dei buoi, il quale né mangia lui né lascia mangiare i buoi¹
A proposito di SOCI ...... vorrei informare (per chi non lo sà ) che col battesimo geovista , si diventa soci e si promette fedeltà
alla SOCIETA WT :boh: incredibbbbbile .... Leggete, leggete . oppure speriamo che qualcuno , buono e bravo , ce lo rispieghi anche qui ...
Sarà RAY quello buono e bravo ????? chissà ...speriamo .... MARA :risatina: :risatina:
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shanina
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Messaggio da shanina »

Mario70 ha scritto:
Quixote ha scritto:
mario ha scritto:Cosa rivela la storia ecclesiastica sulle predizioni relative alla fine del mondo?

Essa rivela una serie di predizioni inadempiute fatte dai vari capi religiosi, sia in ambito evangelico sia cattolico. Basti ricordare ad esempio l'attesa inconsulta dell'anno mille in seno alla chiesa cattolica romana. Il sacerdote e biblista gesuita J. L. McKenzie scrive: "Si pensava che il periodo dopo la nascita di Cristo fosse il VI millennio, e che il suo regno terrestre sarebbe iniziato con la seconda venuta nell'anno 1000 d.C." (Dizionario Biblico, Editrice la Cittadella, voce "Millennio", 1981).
Gli stessi papi non ne sono stati immuni. Ad esempio Gregorio I, papa dal 590 al 604, scrisse in una lettere ad n monarca europeo: "Desideriamo pure che Vostra Maestà sappia, come abbiamo appreso nella Sacra Scrittura dalle parole dell'Iddio Onnipotente, che la fine del mondo presente è ormai prossima e che si avvicina l'eterno Regno dei santi" (Registrum Epistularium, pag. 931).

Delio Cantimori, in Umanesimo e religione nel rinascimento, Einaudi, pag. 252, scrive, in merito ad un curioso e bizzarro papa - Clemente VII -, che assalito dal timore di un nuovo diluvio universale, previsto nel 1524: "...pensò a trovarsi un rifugio su altissimi monti, che forse, o per l'altezza dell'alpe o per la santità dei luoghi, non sarebbero stati sommersi".
Tutta la parte che ho riportato del post di Maria/Mario è tratta testualmente da un post di un fumoso forum di marca geovista. Credo sia corretto segnalarlo, non solo e non tanto per valutarne la vacuità e la tendenziosità.

In sostanza in quel thread si vorrebbero giustificare le attuali teorie visionarie della dirigenza geovista, nonché i numerosi sfarfalloni da essa presi, col paragone improprio della Chiesa Cattolica, suppongo con la solita allegra tecnica delle citazioni artatamente tagliate, che comunque non rileva controllare data l’assoluta incostitenza dell’argomento (ovvero giustificherebbero le loro nebulose teorie, che nebulose erano, sono, e rimangono, col fatto che ci sarebbero cascati anche altri).

Non tanto per commentare, ma piuttosto per rispondere a Shanina, la storia che nell’anno 1000 d. C, vi fosse una spasmodica e generalizzata attesa messianica, descritta fra l’altro da una splendida pagina del Carducci, è una balla cui nessuno storico serio crede più, se non altro per il fatto che allora nemmeno era di uso comune il calcolo degli anni a partire dalla nascita di Cristo, col corollario poi che ogni città iniziava l’anno in un mese diverso. Quanto alle due successive citazioni, prese così come sono, nella loro bizzarria implicano solo le convinzioni dei due papi, e non una conseguente catechesi cattolica diffusa fra il popolo.

Se i TdG non ignorassero le più elementari basi su cui si fonda la storia saprebbero che il più acceso millenarismo medievale è databile all’anno 1260, in cui sarebbe dovuta cominciare l’età dello spirito, secondo le teorie del calabrese Gioacchino da Fiore. Ne nacquero disordini ed eresie, che si prolungarono per oltre 50 anni, e che vennero represse, guarda caso, dalla Chiesa, in maniera spesso feroce.

Per negare che la posizione ufficiale della Chiesa, fin dalle origini, sia assai pragmatica, e volta più a spegnere che a suscitare facili e ingenui entusiasmi (vedi già la seconda lettera ai Tessalonicesi) credo ci voglia altro che le farneticazioni che possono trovarsi nei forum geovisti.
Mi hai preceduto caro, ho il McKenzie a casa, quando avrò un po' di tempo gli darò un'occhiata e vi farò sapere.
Sulle citazioni mozzate ad arte dai tdg stendiamo un velo pietoso...
Ringraziando tutti,dico a Mario:vogliamo muoverci a spulciare il McKenzie? :ironico:
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mario
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Messaggio da mario »

Il post che ho trasmesso lo preso da google inserendo la richiesta argomento e ho trovato quello che ho inserito.
Se l' informazione data e inesatta contestatela pure se poi la prendevo anche dal cd della societa' cambia poco l'importante e che sia corretto il contenuto.
È difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità.
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Luciano
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Messaggio da Luciano »

shanina ha scritto: Ma sapete cosa dice esattamente questo biblista cattolico,alla voce "millennio"??
Mario non ha risposto alla domanda
La citazione è presa dal sito della casa editrice Azzurra in mano a tdg che parzialmente cita svegliatevi.

PREFAZIONE ALL'EDIZIONE ITALIANA
http://www.azzurra7editrice.it/index.ph ... Itemid=105" onclick="window.open(this.href);return false;

Sui metodi di citazione scorretti
http://www.infotdgeova.it/citazioni/ragioniamo.php" onclick="window.open(this.href);return false;

http://www.infotdgeova.it/citazioni/travisa.php" onclick="window.open(this.href);return false;
e simili
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Messaggio da Luciano »

La domanda era cosa pensa il biblista non cosa dicono i tdg che il biblista dica.
La prova che sia il medesimo pensiero è a carico di chi ha spacciato lo scritto di altri per proprio
ciao
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

mario ha scritto:Il post che ho trasmesso lo preso da google inserendo la richiesta argomento e ho trovato quello che ho inserito.
Se l' informazione data e inesatta contestatela pure se poi la prendevo anche dal cd della societa' cambia poco l'importante e che sia corretto il contenuto.
Vedi Mario, io mi sono limitato a sottolineare il fatto, e ho preferito sorvolare sull’episodio, proprio per non stigmatizzare il tuo operato, già di per sé discutibile e discusso; ma poiché sembra che tu proprio non ne capisca la portata (altrimenti te ne saresti stato prudentemente zitto) mi costringi, mio malgrado, a farti rilevare che il tuo comportamento viola il Regolamento del forum; cfr.:

https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=3&t=5144" onclick="window.open(this.href);return false;

che rimanda all’art. 10, ove fra l’altro si dice:
E' altresì vietato copiare/incollare qualsiasi pagina Web o cartacea senza indicarne la fonte e/o l'autore. La violazione del presente articolo prevede warning o sospensione dell'utente a discrezione dell' amministrazione di Infotdgeova.
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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

Scusate il ritardo ma il caldo mi ammazza...
A voi le conclusioni che per me sono più che evidenti.



Millennio1.jpg
Millennio1.jpg (151.48 KiB) Visto 2441 volte

Millennio2.jpg
Millennio2.jpg (26.7 KiB) Visto 2441 volte
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Francesco Franco Coladarci
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Messaggio da Francesco Franco Coladarci »

Il desiderio di conoscere "quando avverrà" è antico, molto antico, possiamo farlo risalire agli apostoli " Dicci quando accadranno queste cose?", non solo, possiamo evidenziarlo anche in Paolo in 1 Tessalonicesi, tutti pronti per la dipartita, ma c'è una piccola differenza, gli apostoli non lo chiesero più, in quanto a San Paolo nella sua seconda Tessalonicesi è un argomento abbandonato, al contrario dei TdG e non solo, i quali si ostinavano in modo più plateale ed ora un pò più soft a predire date che regolarmente si sono mostrate sbagliate, inoltre, che il Papa faccia una sua affermazione posso essere d'accordo come posso non esserlo, e questo vale per tutti coloro che esprimono una loro opinione personale, così non è per i TdG, poiché tali affermazioni provenivano dal Corpo Direttivo, anche perché ufficialmente il TdG non deve pensare, bensì, ubbidire, la cosa è molto diversa.
Franco
“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger )

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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Franco Coladarci ha scritto:Il desiderio di conoscere "quando avverrà" è antico, molto antico, possiamo farlo risalire agli apostoli " Dicci quando accadranno queste cose?", non solo, possiamo evidenziarlo anche in Paolo in 1 Tessalonicesi, tutti pronti per la dipartita, ma c'è una piccola differenza, gli apostoli non lo chiesero più, in quanto a San Paolo nella sua seconda Tessalonicesi è un argomento abbandonato, al contrario dei TdG e non solo, i quali si ostinavano in modo più plateale ed ora un pò più soft a predire date che regolarmente si sono mostrate sbagliate, inoltre, che il Papa faccia una sua affermazione posso essere d'accordo come posso non esserlo, e questo vale per tutti coloro che esprimono una loro opinione personale, così non è per i TdG, poiché tali affermazioni provenivano dal Corpo Direttivo, anche perché ufficialmente il TdG non deve pensare, bensì, ubbidire, la cosa è molto diversa.
Franco
Ben detto Franco, e non ci sarebbe altro dire, perché la posizione della Chiesa Cattolica è sempre stata contraria a questi allarmismi, per cui incolparla che in passato alcuni suoi esponenti si siano lasciati andare a posizioni personali di indulgenza al sentimento popolare, o a psicosi collettive, non mina di un ette la sua posizione ufficiale, per cui attaccarla da questo lato è risibile.

Senonché questa allegra e farneticante storiella riserva divertenti risvolti e alcune sorprese, che gettano luce sulla serietà sulla superficialità sull’insipienza, priva di ogni crisma scientifico, di chi sostiene dottrine basate sul nulla e diffonde evanescenti fantasticherie, per cui, forse forse, non è del tutto inutile smascherarne i retroscena.

Innanzitutto queste astruse teorie parrebbero derivare ai TdG, come indicato da Luciano nel suo link, dal libro di Greg Stafford, In difesa dei testimoni di Geova, una risposta a studiosi e critici, Gardigiano di Scorzè, Azzura 7, 2007, che è traduzione dall’inglese di un libro edito, credo la prima volta nel 1998, col titolo Jehovah's witnesses defended. An answer to scholars and critics. Ora lo Stafford, è, con Furuli, l’unico che in una recente bibliografia non di parte delle pubblicazioni di stampo geovista sia degnato di qualche considerazione accademica, fermo restando che le sue tesi non godono alcun credito nella comunità scientifica, come nel caso di Furuli.

Ma qui ciò veramente non rileva; perché il passo citato, prima da Maria/o, poi da me, infine linkato da Luciano, non appartiene affatto a Stafford, ma è inserito in una delle due prefazioni, a firma di tale Antonio La Gatta, ex sacerdote convertitosi al geovismo, illustre sconosciuto che di accademico mostra di non aver nemmeno l’apparenza, mentre dimostra in modo éclatant la sua assoluta mancanza di cultura medievale e rinascimentale, oltre che cattolica in senso lato, come già accennato in un mio precedente post.

Poiché non vorrei che mi si credesse sulla parola riguardo la mia precedente irrisione dell’«attesa inconsulta dell'anno mille in seno alla chiesa cattolica romana», riporto le parole di uno dei più grandi studiosi di storia medievale del secolo scorso, Marc Bloch, La società feudale, Torino, Einaudi, 1976, p. 104:
Se, nondimeno, non si diffuse allora tra le masse l'universale terrore che i nostri maestri del Romanticismo ebbero il torto di dipingere, la ragione ne sta, anzitutto, nel fatto che, attenti allo svolgimento delle stagioni e al ritmo annuale della liturgia, gli uomini di quell'epoca non pensavano comunemente seguendo un numero d'anni né, meno ancora, con cifre chiaramente calcolate in base a un criterio uniforme. Abbiamo veduto quante carte fossero allora prive di qualsiasi menzione cronologica.
Di cui faccio notare solo che quando l’autore si riferisce a «carte», intende atti notarili, come spiegato a p. 92 (riuscireste a immaginare al giorno d’oggi la compravendita di una casa senza alcuna data?). Né il Bloch si ferma qui, ma diventerebbe veramente prolisso riportare tutto quello che egli riporta a sostegno delle sue affermazioni. Mi limiterò solo ad aggiungere che vi furono si casi di dotti che pensavano alla fine del mondo imminente, come Abbone di Fleury, o casi come quello di un un predicatore, che «nelle chiese di Parigi, annunciava per quella data la fine dei tempi» (ibid.). Ma, quasi a negare le tesi strampalate del buon Gatta di una Chiesa Cattolica che predicava l’apocalisse imminente, alla pagina successiva Bloch si premura di aggiungere:
In verità, ricordando che san Paolo aveva detto: «Il Signore coglierà gli uomini di sorpresa come un ladro notturno», molti teologi biasimavano tali indiscreti tentativi di penetrare il mistero in cui la divinità si compiace di avvolgere le sue folgori.
Ora, Bloch scriveva prima della seconda guerra mondiale (fu fucilato dai tedeschi). Ma la sua tesi parrebbe proprio sia tuttora condivisa, se uno storico serio e stimato come Giuseppe Galasso, Storia d’Europa, 1. Antichità e medioevo, Laterza, Milano CDE, 1996, p. 231 scrive:
Si è pure parlato di una «paura dell'anno Mille», ossia dell'attesa ansiosa che il compimento del primo millennio cristiano, nel termine già fissato nell'Apocalisse di Giovanni evangelista, coincidesse col momento della fine del mondo. Non sembra, in realtà, essersi affatto trattato di quello sgomento generale e pittoresco di cui si è spesso favoleggiato, benché episodii o indizii in tal senso siano attestati.
Attestati di certo, come è attestata un’analoga paura quando venne distrutto il Santo Sepolcro (1009) o addirittura in occasione di una semplice tempesta, o le stravaganze di Ottone di Frisinga più di cent’anni dopo, e si potrebbe continuare all’infinito, senza però con ciò dimostrare una effettiva influenza nelle direttive della Chiesa ufficiale di tali fenomeni irrazionali, più o meno ristretti, che anzi, come ricordato nel post precedente, per l’attesa escatologica dovuta alle teorie di Gioacchino da Fiore, vennero crudelmente repressi.

Ma veniamo ai papi: è ben strano che un ex sacerdote, che dovrebbe saperne al riguardo ben più di me, non abbia notato la strana contraddizione di due papi “creduloni” che, guarda caso, sono fra i più attivi a livello temporale e mondano. Gregorio Magno è infatti noto per essere uno dei creatori del potere temporale della Chiesa. E che cosa cita di lui il Gatta? Non una direttiva, non una pastorale, non una qualunque istruzione, ma una lettera. Che Gregorio fosse sfiduciato lo si può ben capire; l’Impero Romano era crollato, nel 500 c’era stata la guerra greco-gotica che aveva devastato l’Italia, fino al punto che gli uomini, lo ricorda Procopio, arrivavano a mangiar l’erba, si può immaginare con quali deleteri risultati. Poi c’era stata la sconvolgente conquista longobarda. C’è da meravigliarsi che il papa credesse ed esprimesse, lo ribadisco, in una semplice lettera, sia pur diretta a un monarca, il suo pessimismo e l’ipotesi di una fine dei tempi prossima ventura, nel periodo più buio del medioevo? Senza contare che ciò nulla ha che fare col millenarismo, se mai con tesi astruse come quelle dell’antipapa Ippolito (ca. 170-236), che datava la fine al 500.

Ancor più risibile la storia di Clemente VII, al secolo Giulio de Medici, quindi membro di una famiglia che delle relazioni di potere faceva mercato, col fenomeno prettamente coevo del nepotismo, e di un interesse per il mondo, invece che verso la spiritualità, che non ha forse eguali nella storia della Chiesa. Io non conosco il testo del Cantimori, a Cesena non si trova, e certo non vado fino a Forlì solo per controllarlo. Quello che invece so è che le preoccupazioni di Clemente non gli derivavano tanto da una lettura millenarista della Bibbia, ma da una previsione astronomico/astrologica ben precedente il suo pontificato (1523-1534), e risalente alla fine del secolo prima, fondata su dati che oggi definiremmo scientifici, ovvero basati sulla scienza del tempo. In sostanza si era calcolato (e correttamente) che nel febbraio del 1524 si sarebbe verificato un allineamento quasi totale dei pianeti (se ben ricordo se ne è verificato uno simile nel 1984, e anche in quel caso non sono mancati i profeti di sventura) che avrebbe provocato terribili pioggie torrenziali, un vero e proprio diluvio di proporzioni apocalittiche, che però, definire universale, era anche allora una specie di metafora, in quanto non assimilabile in senso stretto a quello biblico.

Cosa un’alluvione provocasse allora, con le scarse difese del tempo, è inimmaginabile oggi, come è inimmaginabile la devastazione avvenuta solo due decenni prima, al tempo di Alessandro Borgia, o al tempo di Leone X, guarda caso cugino di Clemente, e suo predecessore (non immediato), sulla cattedra apostolica. Per renderci conto delle vere “paure”, non poi tanto irrazionali, di Clemente VII, basterà dire che in occasione del diluvio del 1530, in assoluto il più micidiale, sebbene fosse a Ostia volle lo stesso recarsi a Roma, coi cavalli che letteralmente navigavano nell’acqua (una cronaca del tempo dice «et venne a Roma sempre con l”acqua sopra la pancia de li cavalli con grandissimo periglio di se et tutta la corte»).

Sta di fatto che nel 1524 si era creata una vera e propria psicosi collettiva, con diversi astronomi/astrologi — gli scienziati del tempo — che consigliavano di far provviste e di recarsi in località poste a una certa altitudine. Non è da meravigliarsi poi tanto che anche un papa sia stato turbato da queste catastrofiche previsioni; se mai è da elogiare che alla fine sia stato convinto da altri astronomi, che minimizzavano il fenomeno, fra cui l’olandese Paolo di Magdeburgo, e un “certo” Marcello Cervini che poi sarebbe diventato a sua volta papa, col nome di Marcello II, a rimanersene in Roma, pur convivendo con le sue paure. Ora non so se il Cantimori ignori questi fatti, ma di certo il Gatta, che storico non è, e lo dimostra si può dire ad ogni frase, ignora completamente i principi su cui si fonda la critica storica. Nè meriterebbe la confutazione che ne ha fornita chi storico di professione non è, e che solitamente si occupa di filologia moderna.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Messaggio da Cogitabonda »

Caro Quixote, hai ampiamente dimostrato che chi solitamente si occupa di filologia moderna sa come si studia, come si fanno ricerche sui libri. Attività con cui il TdG medio non ha nessuna familiarità. Ciò che i TdG chiamano "studio" è solo una lettura acritica di quanto viene pubblicato dallo "Schiavo" (che nel gergo TdG è chi comanda) con tanto di domandine di verifica alla fine di ciascun capitolo.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
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