DOPO ARMAGHEDON I TdG PURIFICANO LA TERRA
Inviato: 10/01/2015, 16:52
DOPO ARMAGHEDON I TESTIMONI DI GEOVA
PURIFICANO LA TERRA
La tremenda battaglia di Armaghedon è terminata; il “vecchio sistema” è stato ormai distrutto, e i nemici – palesi od occulti – del testimoni di Geova, annientati. Solo loro, le fedeli e obbedienti “altre pecore”, sono sopravvissute all’universale rovina. Tutta la terra è ora a loro disposizione, ed essi la abiteranno assieme ai figli e discendenti che potranno avere.
Dopo Armaghedon, le superstiti pecore della Società del Nuovo Mondo usciranno per vedere gli “uccisi di Geova”. Pensate: uomini, donne, ragazzi, bambini, persone di ogni età e condizione, spesso delicate e sensibili, che dopo essere scampate alla spaventosa, terrificante Battaglia d’Armaghedon, saranno costrette ad assistere ad uno spettacolo così orrendo e disgustante, e a passare i primi “sette mesi profetici” della “pace paradisiaca” finalmente raggiunta a seppellire ossa di morti ripulite da uccelli e animali. (Cfr. Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato, 1959, p. 210)
Per i sopravvissuti, le cose, non sembrano cominciare molto bene, nella nuova terra, tanto è vero che quelli tra loro che appartengono al piccolo gregge dei 144.000 segnati – i soli privilegiati destinati ad andare in cielo – dopo aver assistito per qualche tempo, prestando “il loro temporaneo servizio sulla terra dopo Armaghedon”, preferiscono morire subito, e raggiungere così la loro destinazione celeste, ben lontana dalla terra paradisiaca, che lasceranno senza rimpianti alle meno fortunate altre pecore. (Cfr. Questo significa vita eterna, 1952, p. 280; La Torre di Guardia 15/8/1990, p. 30)
Trascorsi questi misteriosi “sette mesi profetici”, la maggior parte dei sopravvissuti ad Armaghedon potrà dedicarsi ad altre, meno lugubri attività. Infatti, “i sopravvissuti ad Armaghedon avranno il compito di ripulire la terra per eliminare le rovine di questo vecchio sistema”: è già un progresso, rispetto al seppellimento di ossa… “Quindi, avranno il privilegio, sotto la guida del Regno, di coltivare la terra e di trasformarla in un bellissimo posto in cui vivere”
(Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca – 1990, p. 159).
Tutti al lavoro, quindi, uomini e donne, ragazzi e bambini, chi sa per quante ore al giorno. Ed è naturale: i non molti sopravvissuti alla catastrofe di Armaghedon dovranno trasformare una terra devastata in un immenso giardino: un bel lavoro davvero, dato che si tratta di ben centoqarantanove milioni e quattrocento mila chilometri quadrati di superficie, mari e laghi esclusi! Almeno per qualche tempo, in ogni caso, tutti saranno contadini, giardinieri e costruttori di case, qualunque sia stata la loro attività prima di Armaghedon.
Ora è tutto pronto, e i sopravvissuti ad Armaghedon potranno finalmente godere il meritato riposo e la raggiunta serenità. La giornata, nel nuovo paradiso, sarà accuratamente programmata: obbedire a Dio, temerlo, lavorare la terra, mangiare, bere e dormire: sempre le stesse cose e le stesse persone, ogni giorno. E poi ancora di nuovo, ancora di nuovo, ancora di nuovo, “per tutte le migliaia di milioni di anni dell’infinito tempo avvenire!”
(Cfr. Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato – 1959, p. 240)
E poi ancora di nuovo, da principio…
Come si possono ben comprendere, ora i “144.000 segnati”, che hanno preferito rinunziare alle delizie della terra paradisiaca e andarsene in cielo, ad alimentare dall’alto i suoi “felici” abitanti!
Ciao. Ilnonnosa
PURIFICANO LA TERRA
La tremenda battaglia di Armaghedon è terminata; il “vecchio sistema” è stato ormai distrutto, e i nemici – palesi od occulti – del testimoni di Geova, annientati. Solo loro, le fedeli e obbedienti “altre pecore”, sono sopravvissute all’universale rovina. Tutta la terra è ora a loro disposizione, ed essi la abiteranno assieme ai figli e discendenti che potranno avere.
Dopo Armaghedon, le superstiti pecore della Società del Nuovo Mondo usciranno per vedere gli “uccisi di Geova”. Pensate: uomini, donne, ragazzi, bambini, persone di ogni età e condizione, spesso delicate e sensibili, che dopo essere scampate alla spaventosa, terrificante Battaglia d’Armaghedon, saranno costrette ad assistere ad uno spettacolo così orrendo e disgustante, e a passare i primi “sette mesi profetici” della “pace paradisiaca” finalmente raggiunta a seppellire ossa di morti ripulite da uccelli e animali. (Cfr. Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato, 1959, p. 210)
Per i sopravvissuti, le cose, non sembrano cominciare molto bene, nella nuova terra, tanto è vero che quelli tra loro che appartengono al piccolo gregge dei 144.000 segnati – i soli privilegiati destinati ad andare in cielo – dopo aver assistito per qualche tempo, prestando “il loro temporaneo servizio sulla terra dopo Armaghedon”, preferiscono morire subito, e raggiungere così la loro destinazione celeste, ben lontana dalla terra paradisiaca, che lasceranno senza rimpianti alle meno fortunate altre pecore. (Cfr. Questo significa vita eterna, 1952, p. 280; La Torre di Guardia 15/8/1990, p. 30)
Trascorsi questi misteriosi “sette mesi profetici”, la maggior parte dei sopravvissuti ad Armaghedon potrà dedicarsi ad altre, meno lugubri attività. Infatti, “i sopravvissuti ad Armaghedon avranno il compito di ripulire la terra per eliminare le rovine di questo vecchio sistema”: è già un progresso, rispetto al seppellimento di ossa… “Quindi, avranno il privilegio, sotto la guida del Regno, di coltivare la terra e di trasformarla in un bellissimo posto in cui vivere”
(Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca – 1990, p. 159).
Tutti al lavoro, quindi, uomini e donne, ragazzi e bambini, chi sa per quante ore al giorno. Ed è naturale: i non molti sopravvissuti alla catastrofe di Armaghedon dovranno trasformare una terra devastata in un immenso giardino: un bel lavoro davvero, dato che si tratta di ben centoqarantanove milioni e quattrocento mila chilometri quadrati di superficie, mari e laghi esclusi! Almeno per qualche tempo, in ogni caso, tutti saranno contadini, giardinieri e costruttori di case, qualunque sia stata la loro attività prima di Armaghedon.
Ora è tutto pronto, e i sopravvissuti ad Armaghedon potranno finalmente godere il meritato riposo e la raggiunta serenità. La giornata, nel nuovo paradiso, sarà accuratamente programmata: obbedire a Dio, temerlo, lavorare la terra, mangiare, bere e dormire: sempre le stesse cose e le stesse persone, ogni giorno. E poi ancora di nuovo, ancora di nuovo, ancora di nuovo, “per tutte le migliaia di milioni di anni dell’infinito tempo avvenire!”
(Cfr. Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato – 1959, p. 240)
E poi ancora di nuovo, da principio…
Come si possono ben comprendere, ora i “144.000 segnati”, che hanno preferito rinunziare alle delizie della terra paradisiaca e andarsene in cielo, ad alimentare dall’alto i suoi “felici” abitanti!
Ciao. Ilnonnosa