Incredibile! Hanno inventato loro delle "tradizioni" farisaiche, che vengono seguite dalle pecore, e poi parlano di libertà e del fatto che "Geova" non ha stabilito regole minuziose.
No, "Geova" non lo ha fatto, è stata la WTS a crearsi un "talmud" di regole e regolette più o meno scritte...
Si veda, per esempio, l'elenco riportato qui:
http://www.infotdgeova.it/storia/tesi10.php" onclick="window.open(this.href);return false;
Si veda anche la pagina
http://www.infotdgeova.it/testimon.php" onclick="window.open(this.href);return false; , che è parte di una mia lettera inviata alla Betel nel 1998, da cui copio/incollo il punto sulla barba:
Libertà e gusti personali
Inizio con un soggetto che potrebbe sembrare poco importante ma che esemplifica efficacemente il controllo che viene effettuato sulle scelte individuali, anche in questioni secondarie. (Confronta Luca 16:10) Mi riferisco al divieto imposto ai Testimoni di farsi crescere la barba. Non so precisamente da quanto tempo è stata introdotta questa regola: la rivista più vecchia che ho trovato, in cui si parla di ciò, è La Torre di Guardia del 15 settembre 1968. La rubrica Domande dai lettori, nelle pagine da 574 a 576, prendeva in considerazione l’argomento rispondendo alla domanda in cui si chiedeva se Gesù, quando era sulla terra, avesse avuto la barba. La rivista rispondeva affermativamente citando varie scritture, fra le quali Levitico 19:27, che imponeva a tutti i Giudei – quindi anche a Gesù – di ‘non rasarsi la barba ai lati’ (Parola del Signore [PS], L.D.C., A.B.U. 1985). – Confronta anche Isaia 50:6. (Prima di quella data però, si sosteneva che Gesù non avesse avuto la barba e le raffigurazioni delle pubblicazioni della Società erano in armonia con questo intendimento: si veda, ad esempio, il disegno a p. 265 di La Torre di Guardia del 1 maggio 1968). La rivista aggiungeva che «i ministri cristiani …si preoccupano di essere ordinati e puliti, ma si sforzano di vestire in modo da non dare nell’occhio… In anni recenti, in molti paesi, un uomo con la barba o coi capelli lunghi attira immediatamente l’attenzione e, nella mentalità della maggioranza, può essere classificato in modo indesiderabile con gli estremisti o coi ribelli contro la società. I ministri di Dio vogliono evitare di dare qualsiasi impressione che distolga l’attenzione dal loro ministero o impedisca a qualcuno di ascoltare la verità». La rivista proseguiva osservando che «nel paradiso restaurato sulla terra non sarebbe fuori luogo se gli uomini tornassero ad avere la barba, in modo perfetto, [?] come Adamo in Eden» (corsivo mio).[1] Il contenuto di quella Domanda dai lettori è, anche oggi, in gran parte condivisibile: è vero che una barba e dei capelli incolti, arruffati e in disordine danno una pessima impressione. (Questo è anche ciò che ribadiva La Torre di Guardia del 1 febbraio 1976, p. 85). Però è altrettanto vero che una barba curata e ordinata può produrre un effetto positivo: molte persone rispettabili e stimate, infatti, hanno la barba; nella società in generale una barba "normale" non è per nulla considerata biasimevole, anzi può dare un’immagine di serietà, maturità e autorevolezza. Le argomentazioni della Torre di Guardia sono ragionevoli se considerate dei semplici suggerimenti o consigli da applicare selettivamente, liberamente e con discernimento: purtroppo sono invece divenute, fra tutti i testimoni di Geova, una regola ferrea che va rigorosamente rispettata per non incorrere in provvedimenti disciplinari: nessun Testimone può farsi crescere la barba, non importa se è ben tenuta, curata e ordinata; chi lo fa non è considerato "esemplare" e quindi non può avere determinati privilegi nella congregazione. La barba è diventata un fattore discriminante per valutare la sottomissione degli individui: chi ha la barba non può pronunciare preghiere, tenere discorsi, avere anche il minimo incarico, come fare l’usciere o scrivere a macchina programmi per le adunanze. E’ paradossale pensare che il fondatore della Watch Tower Society, Charles Russell, se oggi fosse in vita, verrebbe disciplinato dagli "anziani" per la sua barba lunga e fluente (vedi immagine seguente).[2]
Note:
[1] Secondo questa rivista quindi, solo nel paradiso restaurato sarà appropriato per i "ministri di Dio" avere la barba, che allora però crescerà perfettamente. [Torna al testo]
[2] Su questo argomento scrissi anche una lettera – rimasta senza risposta – alla Società. La lettera, datata 12 gennaio 1997, prendeva spunto da una serie di articoli della Svegliatevi! del 22 gennaio 1997, sul tema della tolleranza. Questo è quanto scrissi alla redazione di Svegliatevi!: «Ho letto da poco gli articoli della serie "Tolleranza. Si è esagerato?" (Svegliatevi! 22/1/97) e vorrei fare alcune osservazioni. Sono d’accordo nel deprecare la mentalità ristretta e irragionevole di coloro che si intromettono nelle scelte altrui. Non è giusto, naturalmente, cercare di imporre agli altri le proprie norme di condotta nel campo dei gusti personali. Mi pare tuttavia che anche fra i Testimoni di Geova si manifestino a volte i suddetti atteggiamenti negativi. Per esempio, se un Testimone si fa crescere la barba – esprimendo così una scelta, un gusto personale – viene disapprovato o addirittura disciplinato dalla Congregazione. È vero che una barba incolta e disordinata può dare una cattiva impressione, ma ciò non accade quando essa è curata e ben tenuta. Mi sembra poco ragionevole proibire così rigidamente una cosa tanto naturale. […] gli articoli di Svegliatevi! Che criticano la ristrettezza mentale e gli atteggiamenti dogmatici nel campo delle scelte personali, dovrebbero […] aiutare anche i testimoni di Geova ad essere più ragionevoli e di mente aperta quando le circostanze lo permettono». [Torna al testo]
[3] La nota seguente è stata aggiunta il 6/3/2000: Molti Testimoni, quando sono interpellati in merito, cercano di sminuire questo particolare e di negare che sia loro proibito farsi crescere la barba. Possono asserire, per esempio, che in altre località o paesi tali norme non esistono. Una persona che vive all'estero, e che ha viaggiato molto, mi ha parlato della situazione esistente in alcune congregazioni europee da lui visitate: Lussemburgo. Baffi: tollerati; barba: nessun privilegio; pizzo: tollerato nelle congregazioni italiane, inglesi e portoghesi; nessun "privilegio" in quelle tedesche e francesi. Francia: nelle congregazioni francesi sono tollerati solo i baffi; tutto il resto è vietato. Germania: nelle congregazioni tedesche ed italiane sono tollerati solo i baffi. Nella Betel di Selters i "fratelli" sono "vivamente consigliati" di radersi completamente (le ultime voci dicono che ora - nel 2001 - i baffi sono tollerati). Olanda, Belgio e Gran Bretagna: baffi: tollerati; pizzo: tollerato nelle congregazioni fiamminghe ed inglesi; vietato in quelle francesi ed italiane. Barba: vietata in tutte, eccetto quelle fiamminghe ed inglesi, perché in molte di quelle congregazioni ci sono persone proveniente dalle ex colonie dove c'è l'usanza di portare la barba, come l'India, il Pakistan, le Antille Olandesi, ecc., e perché alcuni TdG sono ex musulmani o ex indù. Però, se in una congregazione ci sono solo TdG "europei", è estremamente raro notare anziani ed servitori di ministero con il pizzo o la barba.
Come ho scritto sopra, questa consuetudine (ora divenuta regola) ha avuto inizio con la pubblicazione di un articolo nella Torre di Guardia del 15/9/68, rivolto ai TdG di tutto il mondo. Da allora è diventata una "tradizione" che i TdG (specialmente quelli occidentali, che sono la stragrande maggioranza) evitino di farsi crescere la barba. Come avviene con molte "tradizioni", chi le osserva, spesso, non ne conosce bene le origini e le motivazioni.