Donare il sangue, atto di vita verso lo sconosciuto

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Vieri
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Donare il sangue, atto di vita verso lo sconosciuto

Messaggio da Vieri »

Oggi sulla STAMPA:
http://www.lastampa.it/2016/06/14/scien ... agina.html" onclick="window.open(this.href);return false;

Mia mogle è medaglia d'oro AVIS e spero e solo tra un po' di tempo ......dovrò essere (malauguratamente) un "utilizzatore"......
Il titolo se notate mi piace: "Un atto di vita a favore di uno sconosciuto"......e mi ricorda molto una pagina del Vangelo che "alcuni" non ne vogliono sapere....

Donare il sangue, atto di vita verso lo sconosciuto
Poco meno di due milioni gli Italiani che offrono regolarmente il loro contributo

Un simile «regalo», in media, può salvare tre vite. Basterebbe questo messaggio per invitare gli italiani a sottoporsi alla donazione di sangue, di cui oggi si celebra la giornata mondiale. Effettuarla è un atto di salute: verso se stessi (permette di sottoporsi a controlli periodici), ma anche nei confronti degli altri. Eppure la quota dei donatori necessita di essere incrementata. In Italia a compiere il nobile gesto sono 1,7 milioni di connazionali: appena il 4,5 per cento della popolazione considerata idonea, di età compresa tra 18 e 65 anni. Non sono in assoluto pochi, se dal 2003 il Paese è uno dei 62 autosufficienti a livello mondiale. Ma che si possa fare di più è un dato di fatto, rimarcato soprattutto a ridosso dell’estate, periodo in cui le donazioni subiscono un fisiologico calo.

UN ATTO DI VITA IN FAVORE DI UNO SCONOSCIUTO

L’appello, in occasione della giornata che ha come tema «Il sangue connette tutti», giunge anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’immagine è diversa: a seconda della razza a cui si appartiene. Ma il sangue non fa differenze e può servire a tutti: africani o orientali, europei e statunitensi. Donarlo come fanno 108 milioni di persone, secondo il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Margaret Chan, «rappresenta il più grande atto di vita che chiunque può compiere». Ma migliorarsi è una necessità, per chi punta a raggiungere l’autosufficienza di sangue in tutto il mondo entro il 2020: a partire da donazioni volontarie e gratuite. La rinuncia al denaro è un requisito necessario, oltre che una ragione d’orgoglio, per chi compie quello che la massima istituzione sanitaria mondiale definisce «un atto di eroismo disinteressato».

Ma la scelta non viene evidentemente adottata ovunque, se nelle aree meno sviluppate del Pianeta il 75 per cento del sangue - comunque insufficiente a soddisfare il fabbisogno nazionale - risulta donato a seguito di un contributo economico. Fare a meno di questo passaggio è l’obiettivo fissato, anche se ancora lontano da raggiungere. Un altro problema, in determinate aree del globo, riguarda gli standard di sicurezza. Quello che in Italia è dato ormai per scontato - l’assenza di infezioni nei donatori: da Hiv, virus dell’epatite, sifilide - non è una certezza a tutte le latitudini. Da qui il rischio che la donazione si ripercuota con un effetto dannoso sul ricevente.

INDICAZIONI PER DIVENTARE DONATORI
Il sangue donato può essere utilizzato interamente o nelle sue singole componenti - piastrine, plasma, globuli rossi - per trattare un’ampia gamma di condizioni: dalla talassemia all’emorragie durante il parto, dalla penuria di globuli rossi e piastrine che affrontano i malati oncologi sottoposti a chemioterapia alle necessità che possono riguardare le vittime di guerre o disastri naturali. Senza trascurare tutti quei pazienti prossimi a sottoporsi a un trapianto d’organo o a un intervento chirurgico invasivo, nel corso del quale non di rado si rende necessario il ricorso a una trasfusione di sangue. Aiutarli è semplice.

Per chi intende diventare donatore di sangue è sufficiente recarsi presso il servizio trasfusionale dell’ospedale della propria città. Al termine di un colloquio con uno specialista, si definisce il tipo di donazione più indicata: sangue intero o aferesi (plasma o piastrine). Segue un prelievo necessario ad accertare l’idoneità e propedeutico alla donazione, che può essere ripetuta ogni tre (per gli uomini) o sei mesi (le donne). Si può donare con maggior frequenza (ogni quindici giorni) a seguito di una procedura di aferesi.

La procedura è esclusa nelle donne durante le mestruazioni o la gravidanza e per sei mesi (vale anche per gli uomini) a seguito di un intervento chirurgico.
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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
SNORT!!
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Messaggio da SNORT!! »

E pensa che sono convinto, :sorriso: anzi, molto convinto :sorriso: , anzi, convintissimo :ironico: , anzi, :ironico: :ironico: ancora di più :sorriso:
che Geova non mi "stronchera'" per aver donato un po' di me a chi ne ha avuto necessità. :sorriso:
NON ABBIATE PAURA!! CHI HA PAURA MUORE TUTTI I GIORNI, CHI NON HA PAURA UNA VOLTA SOLA Presentazione viewtopic.php?f=7&t=12908" onclick="window.open(this.href);return false;
Gianni27
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Messaggio da Gianni27 »

Dico a Snort:
Dando del tuo sangue ad uno sconosciuto, allo scopo di attivare la sua vita, non e' contro la volonta' di Dio che ci ha detto di amare il prossimo, anzi Lui stesso ha provveduto per noi di trasfondere il sangue di Cristo in ognuno del mondo che crede in Cristo. Infatti, Gesu' durante la celebrazione della cena pasquale, che avvenne nella stessa sera che fu tradito, Egli prese il calice col vino e lo diede a tutti i suoi discepoli dicendo: "Bevetene tutti; questo e' il mio sangue che si spande per la remissione dei peccati". Quindi, si e' sparso per dare la vita eterna a tutti i credenti in Lui.
E' per questo motivo che io dico di avere la Vita eterna e sono salvato dalla morte eterna, cioe', dall'essere gettato nel lago di fuoco per sempre, perche' credo con fede in Cristo Gesu', cui nella Cena ha trasfuso in me un po del suo sange.
Gesu' raccomanda che TUTTI I CREDENTI, devono bere il suo sangue nel bere il vino del pasto serale.
Non so come fanno le pecore della grande folla della WT a non vedere che il sangue di Gesu',figurato dal vino del pasto serale e' per tutti i fedeli e non per solo per altri.
Gesu' disse: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha Vita eterna, non ha nessuna vita
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renato-c
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Messaggio da renato-c »

incollo un articolo molto interessante specie la seconda parte che spiega le scritture .
da parte mia la trasfusione non ha a che fare col mangiare ,come spiega l'articolo è in medicina il sangue è considerato non un alimento,ma un tessuto terapeutico e usato come trapianto per riparare mancanze andate perse
Buona lettura
Renato
http://digilander.libero.it/domingo7/Sangue.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
I CRISTIANI E IL SANGUE
LA TRADIZIONE CRISTIANA
Secondo la Bibbia, Dio considera sacro il sangue, sia animale che umano. Impiegarlo in maniera impropria significa profanare una cosa sacra. Vedasi a tal proposito:
Genesi 9:3, 4 (non mangerete la carne con la sua vita, cioè con il suo sangue);
Levitico 1,5 (i sacerdoti, figli di Aronne, offriranno il sangue e lo spargeranno intorno all'altare);
Levitico 17:10-12 (eliminerò dal popolo e volgerò la mia faccia contro ogni uomo…che mangi qualsiasi specie di sangue);
Ezechiele 18,6 (se uno è giusto …..e non si accosta ad una donna durante il suo stato di impurità….);
Atti degli Apostoli 15:28, 29 (abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenetevi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dall'impurità);
Atti degli Apostoli 21:25 (quanto ai pagani che sono venuti alla fede abbiamo deciso ed abbiamo loro scritto che si astengano dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, da ogni animale soffocato e dall'impurità);
Tertulliano, Apologia del Cristianesimo, IX, 9-15 (noi cristiani….non consideriamo ammesso nei pranzi il sangue degli animali);
Ireneo, Lettera ai martiri di Lione, I, 17 ed Eusebio, Storia ecclesiastica, V, 1, 26 (narrano di una giovane vissuta verso la fine del II secolo che, prima di morire sotto le torture, ribadì come ai cristiani fosse proibito persino di cibarsi del sangue di animali senza ragione);
Clemente Alessandrino, Il Pedagogo, II, 7 e Stromata, IV, 15 (richiama il divieto di nutrirsi di sangue animale enunciato dal Concilio di Gerusalemme);
Origene, Contro Celso, VIII, 29-30 (ricorda il decreto contenuto negli Atti degli Apostoli, motivandolo con la credenza pagana secondo la quale il sangue animale e soprattutto l’odore del sangue sarebbe cibo dei demoni);
Agostino, Contro Fausto Manicheo, XXXII, 13 (afferma che la regola aurea sul sangue enunciata dal Concilio di Gerusalemme rimase valida solo fino a quando la chiesa fu composta da gentili e giudei per non scandalizzare i giudei; in seguito, avendo i giudei rifiutato Gesù Cristo ed essendo la chiesa composta solo da gentili nessuno sarebbe più tenuto ad osservare né la circoncisione né la legge del sangue né alcuna pratica giudaica);
Il Concilio Quinisesto [o Trullano], tenuto a Costantinopoli nel 692 (al canone 67 ribadisce la regola aurea del Concilio di Gerusalemme di Atti 15,28-29, prende atto dell'influenza critica esercitata da Agostino in tutto l'Occidente e nel Nord Africa e prevede l'immediata deposizione dei religiosi, nonché la scomunica dei laici che bevono sangue.
Il Concilio di Basilea – Ferrara – Firenze – Roma (alla Sessione XI del 4 febbraio 1442 tenuta a Firenze), pur ribadendo la necessità di non scandalizzare i deboli (Romani 14,2-3), dichiara definitivamente superate le pratiche giudaiche della circoncisione e del sabato, nonché il decreto di Gerusalemme sulle cose immolate, sul sangue e sulle carni sacrificate.

"La sacrosanta chiesa cattolica, quindi, dichiara apertamente che, da quel tempo, tutti quelli che osservano la circoncisione, il sabato e le altre prescrizioni legali, sono fuori della fede di Cristo, e non possono partecipare della salvezza eterna, a meno che non si ricredano finalmente dei loro errori. Ancora, comanda assolutamente a tutti quelli che si gloriano del nome di cristiani, che si deve cessare dal praticare la circoncisione sia prima che dopo il battesimo perché, che vi si confidi o meno, non si può in nessun modo praticarla senza perdere la salvezza eterna……..Crede fermamente, confessa e predica che ogni creatura Dio è buona e niente dev'essere respinto quando è accettato con rendimento di grazie (1 Timoteo 4,4); poiché, secondo l'espressione del Signore non ciò che entra nella bocca contamina l'uomo (Matteo 15,11). E afferma che la differenza tra cibi puri e impuri della legge mosaica deve considerarsi cerimoniale e che col sopravvenire del Vangelo è passata e ha perso efficacia. Anche la proibizione degli apostoli delle cose immolate ai simulacri, del sangue e delle carni soffocate (Atti 15,29) era adatta al tempo in cui dai giudei e gentili, che prima vivevano praticando diversi riti e secondo diversi costumi, sorgeva una sola chiesa. In tal modo giudei e gentili avevano osservanze in comune e l'occasione di trovarsi d'accordo in un solo culto e in una sola fede in Dio, e veniva tolta materia di dissenso. Infatti ai Giudei per la loro lunga tradizione potevano sembrare abominevoli il sangue e gli animali soffocati, e poteva sembrare che i gentili tornassero all'idolatria col mangiare cose immolate agli idoli. Ma quando la religione cristiana si fu talmente affermata da non esservi più in essa alcun Giudeo carnale, ma anzi tutti d'accordo erano passati alla chiesa, condividendo gli stessi riti e cerimonie del Vangelo, persuasi che per quelli che sono puri ogni cosa è pura (Tito 1,15), allora venne meno la causa di quella proibizione, e perciò anche l'effetto. Essa dichiara, quindi, che nessun genere di cibo in uso tra gli uomini deve essere condannato, e che nessuno, uomo o donna, deve far differenza di animali, qualunque sia il genere di morte che abbiano incontrato, quantunque per riguardo alla salute del corpo, per l'esercizio della virtù, per la disciplina regolare ed ecclesiastica, molte cose, anche se permesso, possano e debbano non mangiarsi. Secondo l'apostolo, infatti, tutto è lecito, ma non tutto conviene (1 Corinzi 6,12 e 1 Corinzi 10,22)". [Sessione XI del 4 febbraio 1442 del Concilio di Basilea – Ferrara – Firenze – Roma]
COSE CHE I DEBOLI DOVREBBERO SEMPRE RICORDARE PERCHÉ LA DEBOLEZZA NON DIVENTI PERVERSIONE

Tantum religio potuit suadere malorum (Lucrezio, De Rerum Natura, I, 101)

la legge biblica del sangue si applicava diversamente agli uomini e agli animali: il sangue degli animali non andava mangiato ma sparso, mentre il sangue dell'uomo non doveva essere né mangiato né sparso;
la sacralità del sangue animale era legata ai sacrifici cruenti della legge mosaica: il sangue degli animali era infatti immagine del sangue redentore di Cristo (Atti 20,28; Romani 3,2; Romani 5,9; Efesini 1,7; Efesini 2,13; Colossesi 1,20; Ebrei 9,14; Ebrei 10,19; Ebrei 12,24; Ebrei 13,20; 1 Pietro 1,2; 1 Pietro 1,19; 1 Giovanni 1,7; 1 Giovanni 5,6; Apocalisse 1,5; Apocalisse 5,9; Apocalisse 7,14);
dopo il sacrificio di Cristo la proibizione del sangue restò in vigore solo per non scandalizzare i proseliti provenienti dall’ebraismo, mentre la sacralità del sangue animale si ridusse progressivamente;
avendo in seguito i giudei rifiutato Gesù Cristo ed essendo la Chiesa composta solo da gentili nessuno fu più tenuto ad osservare né il sabato, né la circoncisione, né la legge del sangue né alcuna pratica giudaica;
la Bibbia e l’antica tradizione cristiana condannano l'uso alimentare del sangue umano ma non dicono nulla dell'uso terapeutico del sangue: un alcoolista dovrebbe astenersi in modo rigoroso dal vino ma potrebbe utilizzare l'alcool come disinfettante in caso di ferite; allo stesso modo, pur essendo immorale l'uso alimentare o edonistico delle droghe, non si può vietare l'uso terapeutico o anestetico di alcune utilissime droghe;
in campo medico il sangue non è considerato un alimento ma un tessuto. La trasfusione non è quasi mai usata come alternativa alla nutrizione ma è normalmente impiegata come una sorta di trapianto per il restauro di alcune parti mancanti (soprattutto globuli rossi), come in un muro da cui siano venuti meno alcuni mattoni;
assumere per via orale una sostanza è diverso dall'assumerla per altra via: basti pensare che l'aria iniettata in vena causa embolie e morte, mentre deglutita genera solo lievi problemi digestivi;
che dire poi dell'autotrasfusione o della dialisi per le insufficienze renali? Anche in questi casi vale l'uguaglianza tra trasfusione e nutrizione? se si ammettesse la dialisi renale (senza spargimento di sangue), perché vietare la trasfusione diretta vena da vena (senza spargimento di sangue)?
il Concilio di Gerusalemme ordinò ai cristiani di astenersi dal sangue e dall'impurità: come il sangue, il seme dell'uomo non deve essere sparso; se tuttavia l'utilizzo del seme senza spargimenti e per generare la vita è lecito, perché negare l'uso terapeutico del sangue per salvare la vita?
il divieto di mangiare sangue non si applica al sangue di Gesù Cristo (Matteo 26,27): secondo la legge divina il sangue di Cristo non avrebbe dovuto essere sparso (Genesi 9,5 e Salmo 93,21); chi mangia la sua carne e beve il suo sangue ha però la vita eterna (Giovanni 6,54) perché mediante il suo sangue abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia (Efesini 1,7);
la legge del sangue dovrebbe essere applicata per condannare i peccati che privano l'uomo della vita spargendone il sangue (omicidio, ferimento, aborto, crimini di guerra), nonché le sofferenze ingiuste provocate agli animali (spesso uccisi senza reali finalità alimentari);
la testimonianza del popolo ebraico (che si mantiene tuttora fedele alla legge del sangue ma accetta donazioni e trasfusioni di sangue) dovrebbe far riflettere sulla necessità di non andar oltre ciò che è scritto per motivi di orgoglio (1 Corinzi 4,6) e di non aggiunger nulla alle parole (Proverbi 30,6) ed ai comandi di Dio (Deuteronomio 4,2) per non esser trovati mentitori;
il fatto che la cristianità non sia stata in grado di fermare lo scempio dei propri figli sui campi di battaglia (soprattutto nello scorso secolo) non è una ragione né logica né sensata perché la congregazione dei cristiani testimoni di Geova continui a sacrificare oggi la vita dei propri figli, negando ad essi cure indispensabili come le trasfusioni di sangue;
senza misericordia e senza amore (Osea 6,6 e Matteo 9,13) il sacrificio della vita umana (propria ed altrui) è puro fanatismo e rischia di trasformarsi in una vera e propria oblazione impura offerta a Satana il Diavolo ed alla sua schiera di demoni sull’altare della ferocia e dell’intolleranza (Geremia 32,35).
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renato-c
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