disassociazione tra parenti stretti

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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

La WTS ha due armi formidabili, da una parte ha sviluppato l'arte del controllo mentale e, dall'altra, ha affinato una straordinaria esperienza legale.
Per gli adepti non c'è problema nell'agire sia secondo gli scritti sia secondo le disposizioni vigenti in diverse congregazioni.
Se non sono condizionati dal timore, lo sono dalla cieca fiducia.
Per eventuali cause legali, al contempo, può dimostrare di non aver scritto nulla, o quasi, di coercitivo circa le libertà personali.
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La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
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Cento
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Messaggio da Cento »

Penso che tante istruzioni su come devono agire la WT lo trasmette tramite circolari interne, che ne pensate? Qualcuno è a conoscenza di lettere o circolari che danno istruzioni su questi casi..
Le mani che aiutano, sono più sacre delle bocche che predicano.. facebook in principio
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Giovanni da Fasano
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Messaggio da Giovanni da Fasano »

deep-blue-sea ha scritto:"Voi Testimoni, separate le famiglie"....e io nella mia incoscienza non capivo come fosse possible. Non conoscevo la triste realtà delle conseguenze della disassociazione nelle famiglie, perché nessuno se ne lamentava, nessuno parlava delle ripercussioni negative sulla famiglia, tutti accettavano come una disposizione divina, le decisioni sballate e tragiche della WT.

È una vera e propria vergogna, una tragica realtà, lo sfacelo che creano nelle famiglie: VERGOGNA ALLA WATCHTOWER.
Queste cose bisogna farle conoscere alle persone, ai governi, perché è un'indecenza appropriarsi della Bibbia usandola come un'arma contro il più basilare fondamento dell'uomo: LA FAMIGLIA!
ci sono persone che escono allo scoperto e lo dicono che la torre di guardia gli ha distrutto la famiglia e ce ne sono tantissime che io personalmente conosco, o per orgoglio o per vergogna "TIRANO I REMI IN BARCA" e stanno zitti :strettamano: giovanni
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Ancientofdays
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Messaggio da Ancientofdays »

Bicchiere mezzo pieno ha scritto: Esiste perciò qualche documento esplicito ufficiale che attesti che la WTS voglia l'espulsione di un fratello che frequenta i suoi parenti disassociati?
Come diceva anche Claudia, molte istruzioni della WTS rivolte agli anziani non sono tracciate nei documenti ufficiali.
Gli anziani che frequentano la "scuola di addestramento", per esempio, imparano a scrivere note a margine sul libro a loro riservato. Il criterio con cui agiranno è basato anche su queste istruzioni non convenzionali.
Questo basta a sollevare l'organizzazione da eventuali addebiti, in quanto una nota a margine può essere mal recepita, o trascritta in modo non accurato, o interpretata e attualizzata malamente.
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Achille
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Messaggio da Achille »

Cento667 ha scritto:Penso che tante istruzioni su come devono agire la WT lo trasmette tramite circolari interne, che ne pensate? Qualcuno è a conoscenza di lettere o circolari che danno istruzioni su questi casi..
ASSOCIAZIONE CON PARENTI DISASSOCIATI:
La W 1.1.82 p 31 mostra che il disassociato deve comprendere che con la disassociazione ha perso molte cose: "La piacevole compagnia dei fratelli, inclusa gran parte dell'associazione che aveva con i parenti cristiani". Cosa si intende con ciò? Innanzi tutto l'associazione spirituale? In altre parole non si intratterranno piacevolmente col disassociato nel consultare pubblicazioni, anche se usate in modo correttivo. Che dire dell'associazione a scopo di svago? La stessa rivista a p 30 dice: "I cristiani imparentati con un disassociato che non vive in casa con loro dovrebbero sforzarsi di evitare l'associazione non necessaria." Per ciò che riguarda l'intervento degli A. verso il fratello dedicato che ha un parente disassociato che non vive in casa, W 15.1.75 p 55 afferma: "In quanto ai disassociati che vivono fuori casa, ciascuna famiglia deve decidere fino a che punto li frequenterà. Questa non è una decisione che gli A. possono prendere per loro. Se un genitore va a visitare un figlio o a trovare i nipoti e gli è permesso entrare nella casa cristiana, questo non interessa gli A. Egli ha il diritto naturale di visitare i suoi parenti". Perciò lo stabilire quanto un cristiano potrà frequentare un parente disassociato è una cosa che egli stesso dovrà determinare. Ovviamente se dovesse mantenere un contatto evidentemente non necessario e la congregazione trovasse da ridire sul suo comportamento, verrebbe considerato non esemplare e gli verrebbero negati speciali privilegi di servizio (SCD:SSE 10.4.87)

Sappiamo che la disassociazione non spezza i legami familiari. Nel caso della sorella disassociata ricoverata in ospedale per aver partorito, lasciamo alla personale coscienza dell'individuo, essendo suo parente, se andarla a trovare o no. Comunque non ci dovrebbe essere ragione per cui i fratelli non parenti vadano all'ospedale a trovarla (SCB:SSC 5.8.83)

Se un fratello carnale insiste di passare le vacanze col proprio fratello dovrebbe essere ammonito facendogli notare il pericolo che incorre nell'avere associazione con questa persona. Se insiste nel volersi associare con tale persona allora valgono le informazioni della W 1.1.82 dove sono indicati i possibili motivi per cui un parente potrebbe anche associarsi ad un disassociato, solo comunque per stretta necessità. Ma passarci le vacanze insieme non è una di quelle cose strettamente necessarie. Quindi la persona potrebbe essere soggetta alla disassociazione se persiste in questo (SCB:SSC 5.8.83)

Vi invitiamo a considerare la questione del fratello A. riguardo all’ospitare in casa propria il figlio disassociato, mantenere con lui rapporti di lavoro, accudirlo lavandogli la biancheria, ecc., di carattere strettamente personale. Non spetta alla congregazione valutare le circostanze e le necessità familiari dei propri componenti o determinare se un figlio debba o non debba essere ospitato da suo padre, anche se si tratta di un disassociato. Non crediamo neppure sia opportuno definire il padre complice della condotta errata del figlio perché lo ospita in casa sua. La cosa sarebbe diversa se il padre permettesse a suo figlio di avere una condotta riprovevole in casa, per es. se il figlio convivesse con un’altra persona, ospitare i due conviventi come se fossero marito e moglie. Quando si dovrebbe prendere in considerazione il comportamento del fratello e la sua esemplarità di nominato? Nel caso egli avesse associazione spir. con suo figlio, o tentasse di giustificare o scusare la sua condotta errata. Ks 103, 104 Crediamo che quanto abbiamo detto sia sufficiente per aiutarvi a ridimensionare il problema e aiutare la congregazione a non sindacare su questioni di carattere personale e familiare. Non è quindi il caso di concedere al fratello limiti di tempo perché cerchi sistemazioni familiari e di alloggio diverse o modifichi i suoi eventuali programmi di lavoro (SSD 20.12.94)

Il libro Ks alle p. 1034 spiega che nessuno può porre delle regole sull’associazione che fratelli hanno con parenti disassociato, ameno che non vi sia associazione spirituale. O un tentativo di giustificare o scusare la condotta errata. La situazione attuale è che il figlio disassociato ora vive per conto proprio e in una condizione contraria ai princìpi delle Sacre Scritture. Il fratello dovrebbe tener conto di quanto indicato nella W 1.1.82 p. 30, dove è spiegato che un cristiano imparentato con un disassociato che non vive in casa con lui dovrebbe sforzarsi di evitare l’associazione non necessaria, riducendo al minimo anche i contatti d’affari. Quello che poi aggrava la situazione è che regolarmente accoglie il figlio con la convivente sia pranzando insieme che con altri parenti. Non dimostra così di approvare tacitamente la condotta del figlio disassociato? Non è questo un tentativo di scusare tacitamente una condotta errata come una convivenza? (Ks 118) Ci sembra di capire che c’è un’ulteriore aggravante, in quanto i contatti col figlio disassociato avvengono anche in presenza di altri fratelli battezzati. Essendo un A. nominato, dovrebbe essere esemplare nella sua condotta e dimostrarsi leale alle norme esposte nella Parola di Dio mantenendo così una buona coscienza. (1Tm 1:19, 3:7, 13; Tito 1:9) Per cui desideriamo che sia esaminata la sua situazione ed essere aggiornati sulla questione e sulle decisioni prese. (SCA:SSB 17.3.00)

Tratto da http://www.infotdgeova.it/question1.php#_ftnref15" target="_blank

Achille
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Achille
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Messaggio da Achille »

Se un fratello carnale insiste di passare le vacanze col proprio fratello dovrebbe essere ammonito facendogli notare il pericolo che incorre nell'avere associazione con questa persona. Se insiste nel volersi associare con tale persona allora valgono le informazioni della W 1.1.82 dove sono indicati i possibili motivi per cui un parente potrebbe anche associarsi ad un disassociato, solo comunque per stretta necessità. Ma passarci le vacanze insieme non è una di quelle cose strettamente necessarie. Quindi la persona potrebbe essere soggetta alla disassociazione se persiste in questo (SCB:SSC 5.8.83)
Qundi se qualcuno "persiste" nel trascorrere le vacanze con suo fratello carnale disassociato, può essere a sua volta disassociato. Solo per questo. Più chiaro di così.

Achille
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Marco Piccioni
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Messaggio da Marco Piccioni »

Uhmmm, mi sa, a questo punto, che la norma venga applicata solo a coloro che danno un qualche fastidio a qualcuno, in congregazione.
Gabriella
Condivido in pieno. Se i parenti frequentano il disassociato in modo poco appariscente di solito gli anziani evitano di far problemi.
Diverso è il caso in cui la frequentazione diventi di dominio pubblico. Ad esempio nella mia ex congregazione ci sono stati due matrimoni, uno di una coppia tdg con fratello disassociato. Il fratello non è potuto andare al matrimonio pena un comitato per gli sposi. Il secondo caso riguardava due sposi disassociati, nè i genitori nè le sorelle sono andati al pranzo per evitare un comitato.
Sono però andati alla cerimonia tenutasi in comune.
Quindi la norma ugfficiale c'è senz'altro ed è quella che cita Achille.
Ma sarei curioso di conoscere il parere di qualche ex anziano, c'è nessuno che può farlo?

Marco P.
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zeus10
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Messaggio da zeus10 »

di Mario70 :Poi vorrei chiedere a tutti se sono a conoscenza di casi (certi e senza ombra di dubbio) di persone disassociate perchè hanno frequentato parenti stretti disassociati (genitori o fratelli) che non abitano nella stessa casa.
Nella congregazione di cui facevo parte c'erano diversi giovani disassociati,ma sapevamo tutti che i genitori,che erano dei fratelli,li frequentavano regolarmente senza problemi.All'inizio gli anziani hanno provato a riprenderli,poi hanno smesso primo,perchè nessuno li ascoltava,secondo perchè alcuni di quei genitori erano anche dei nominati......L'ipocrisia non ha limiti! :cer:
‘Peggio che dire una menzogna è passare tutta la vita rimanendo fedeli ad una menzogna.’
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nelly24
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Messaggio da nelly24 »

zeus10 ha scritto:....L'ipocrisia non ha limiti! :cer:
:quoto100:

Ci serve un´emoticon che illustri la NAUSEA!
«Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi.»
C'è una forza motrice più forte del vapore, dell'elettricità e dell'energia atomica: la volontà.Albert Einstein
"Mi piacciono le persone che....no, niente. Mi piacciono gli animali"

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