DIO prova con il male????

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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Panacca
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DIO prova con il male????

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1)Giacomo 1:13 dice: Quando è nella prova, nessuno dica: “Sono provato da Dio”. Poiché con i mali Dio non può essere provato né egli stesso prova alcuno.

Mentre noi sappiamo che Geova ha messo alla prova Abraamo dicendogli di uccidere suo figlio.

2) Deut 24:16 “I padri non devono essere messi a morte a causa dei figli, e i figli non devono essere messi a morte a causa dei padri. Ciascuno dev’essere messo a morte per il suo proprio peccato.

i figli di Adamo sono stati messi a morte per colpa del Padre.


Come conciliare queste contraddizioni!?!?! :help:
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Messaggio da Cogitabonda »

Chi lo dice che Dio abbia dato quell'ordine ad Abramo per metterlo alla prova? Dio legge il cuore di ognuno, quindi non ha bisogno di mettere alla prova nessuno. Hai mai pensato che il sacrificio di Isacco, anzi la sola IDEA del sacrificio, poteva servire perché Abramo stesso divenisse consapevole della propria capacità di abnegazione? Dio sapeva di cosa era capace Abramo, mentre Abramo era consapevole soprattutto delle proprie debolezze, perciò Dio può avergli voluto dargli una dimostrazione: "Vedi di cosa saresti capace? E allora non porti dubbi sul fatto che saprai essere l'uomo adatto a compiere ciò che ti dico".

I figli dell'uomo messi a morte per la colpa del padre Adamo? E quando mai? La morte eterna è riservata solo a quelli che peccano personalmente. Se Adamo ed Eva non avessero peccato, i loro figli avrebbero comunque potuto peccare, l'albero era sempre là, nell'Eden. Il comportamento virtuoso dei genitori non li avrebbe esentati dal rischio di peccare a loro volta, e quelli che avessero mangiato il frutto proibito sarebbero stati scacciati dall'Eden, non gli altri.
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Cogitabonda ha scritto:Chi lo dice che Dio abbia dato quell'ordine ad Abramo per metterlo alla prova? ...
Lo dice la bibbia anzi, è scritto nella bibbia.
Sacrificio d'Isacco
(Eb 11:17-19; Gm 2:21-23)(Gv 3:16; 1Gv 4:9-10)
1 Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abraamo e gli disse: «Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi». 2 E Dio disse: «Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va' nel paese di Moria, e offrilo là in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò».
Cogitabonda ha scritto:Dio legge il cuore di ognuno, quindi non ha bisogno di mettere alla prova nessuno.
:ok:


Se uno crede alla sola scriptura ,asserirà che D-o voleva mettere alla prova Abramo ,pur sapendo che Abramo
l'avrebbe superata.,
La situazione sarà servita ad Abramo per avere fiducia in D-o ,perché D-o non ti abbandona
neanche nei momenti tragici della questa vita.
Razionalmente per chi usa la ragione è crede in un Creatore ,quindi concependo un distacco dalle religioni ,è indotto a
pensare ,se D-o esiste e si cura di noi ,certamente non ha bisogno di metterci alla prova,dato
che conosce i nostri "cuori" e i nostri pensieri .
Non si capisce per quale ragione D-o si metterebbe a "giocare " con la vita di un bambino per dimostrare
la sua potenza e la sua magnanimità .
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Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Gocciazzurra
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Messaggio da Gocciazzurra »

Panacca ha scritto:1)Giacomo 1:13 dice: Quando è nella prova, nessuno dica: “Sono provato da Dio”. Poiché con i mali Dio non può essere provato né egli stesso prova alcuno.

Mentre noi sappiamo che Geova ha messo alla prova Abraamo dicendogli di uccidere suo figlio.
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Gocciazzurra ha scritto:
Panacca ha scritto:1)Giacomo 1:13 dice: Quando è nella prova, nessuno dica: “Sono provato da Dio”. Poiché con i mali Dio non può essere provato né egli stesso prova alcuno.

Mentre noi sappiamo che Geova ha messo alla prova Abraamo dicendogli di uccidere suo figlio.
E non dimentichiamo il povero Giobbe...
Con Giobbe ti risponderanno che fu satana a volerlo tentare, per Dio lui giA andava bene così.
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Cogitabonda ha scritto:Chi lo dice che Dio abbia dato quell'ordine ad Abramo per metterlo alla prova? Dio legge il cuore di ognuno, quindi non ha bisogno di mettere alla prova nessuno. Hai mai pensato che il sacrificio di Isacco, anzi la sola IDEA del sacrificio, poteva servire perché Abramo stesso divenisse consapevole della propria capacità di abnegazione? Dio sapeva di cosa era capace Abramo, mentre Abramo era consapevole soprattutto delle proprie debolezze, perciò Dio può avergli voluto dargli una dimostrazione: "Vedi di cosa saresti capace? E allora non porti dubbi sul fatto che saprai essere l'uomo adatto a compiere ciò che ti dico".

I figli dell'uomo messi a morte per la colpa del padre Adamo? E quando mai? La morte eterna è riservata solo a quelli che peccano personalmente. Se Adamo ed Eva non avessero peccato, i loro figli avrebbero comunque potuto peccare, l'albero era sempre là, nell'Eden. Il comportamento virtuoso dei genitori non li avrebbe esentati dal rischio di peccare a loro volta, e quelli che avessero mangiato il frutto proibito sarebbero stati scacciati dall'Eden, non gli altri.
Ciao Cogi, la tua osservazione su Abramo sembrerebbe interessante :sorriso: non l' avevo mai sentita; ha solo un piccolo difetto,..non ha il supporto biblico...parrebbe frutto di privata interpretazione. :blu:
E in tal caso non le si può dare il peso di Verità.
Vediamo infatti che dopo la richiesta di sacrificare Isacco, il verso successivo già ci descrive Abramo in viaggio verso il monte Moria...insomma...un Superman della fede che neppure si sogna di contestare alcun che. :ciuccio:
Riguardo ai figli degli uomini non credo si facesse riferimento alla morte eterna, ma a quella cosiddetta ereditata...in Adamo tutti muoiono dice la Sacra Scrittura. :saggio:
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Romagnolo ha scritto:Ciao Cogi, la tua osservazione su Abramo sembrerebbe interessante :sorriso: non l' avevo mai sentita; ha solo un piccolo difetto,..non ha il supporto biblico...parrebbe frutto di privata interpretazione. :blu:
E in tal caso non le si può dare il peso di Verità.
Vediamo infatti che dopo la richiesta di sacrificare Isacco, il verso successivo già ci descrive Abramo in viaggio verso il monte Moria...insomma...un Superman della fede che neppure si sogna di contestare alcun che. :ciuccio:
Riguardo ai figli degli uomini non credo si facesse riferimento alla morte eterna, ma a quella cosiddetta ereditata...in Adamo tutti muoiono dice la Sacra Scrittura. :saggio:
Caro Romagnolo, meno male che alle mie interpretazioni non si può dare il peso di Verità! Credi che vorrei prendermi una responsabilità del genere? Che sia frutto di una privata interpretazione ci puoi scommettere, ma del resto tutte le interpretazioni della Bibbia sono state private, prima che qualcuno le rendesse pubbliche. L'ho pensata oggi, quando ho letto il post di Panacca, però mi parrebbe molto strano se nessun altro l'avesse pensata prima di me.
Non ho capito come l'immediata obbedienza di Abramo dovrebbe contraddire la mia ipotesi. Non ho scritto che Abramo avesse dei dubbi sul sacrificare Isacco, intendevo dire che in generale Abramo poteva avere dei dubbi sulla propria capacità di essere un valido strumento per la volontà di Dio, ma dopo quella prova la sua coscienza (o Dio stesso) avrebbe potuto ricordargli: "Sei stato capace di obbedire immediatamente e senza esitazione a un ordine come quello, perciò va' tranquillo."
A me continua a sembrare possibile che Dio non volesse mettere alla prova Abramo per scoprire fino a dove sarebbe potuto arrivare, ma per far scoprire ad Abramo la portata della sua fede.

P.S. Ricordate che io non credo alla Bibbia come cronistoria di fatti accaduti esattamente come narrati.
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Romagnolo ha scritto:
Gocciazzurra ha scritto:
Panacca ha scritto:1)Giacomo 1:13 dice: Quando è nella prova, nessuno dica: “Sono provato da Dio”. Poiché con i mali Dio non può essere provato né egli stesso prova alcuno.

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E chi la beve?? :mirror: Satanasso tentò Giobbe all'inverosimile con il BENEPLACITO di Dio!
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Ma...per quanto ne so io cara Cogi hai proprio l'onore di essere la prima ad averla mai pensata. :strettamano: io non ho mai sentito ricordare una interpretazione similare in tutti i ieri anni di letture....ma forse fino ad ora non ho mai avuto la fortuna di imbattermici. :ironico:
Ritornando su Abramo ...nella Bibbia si parla dei problemi che si fece Mose' allorché Dio gli comandò di tornare in Egitto e fargli da portavoce a faraone.
Mentre di Abramo che avrebbe dovuto farsi mille e più problemi di coscienza...manco un rigo.
Dato che neppure io credo alla cronistoria antica della Bibbia, io sono più propenso a vedervi una leggenda volta a far cessare i sacrifici umani e sostituirli con quelli animali facendo capire come per Dio basti sapere che in cuor suo il fedele sarebbe disposto a privarsi pure di un figlio per considerare l'atto di devozione come avvenuto.
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Messaggio da Romagnolo »

E chi la beve?? :mirror: Satanasso tentò Giobbe all'inverosimile con il BENEPLACITO di Dio!
Si,..ma Dio lo considero' giusto come nessun altro ancor prima che si tentassero le prove...quindi Dio non lo lascio provare per se stesso...le osservazioni classiche sono che doveva dimostrare la lealtà di Giobbe a tutte le altre creature intelligenti.
Ora a parte se questa spiegazione sia accettabile o meno, si può invece obiettare al fatto che per dimostrare ciò abbia lasciato che avvenissero dei mali ai figli di Giobbe e ai loro e suoi servitori che nulla centravano con la contesa suscitata da Satana.
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Panacca
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Se DIO e Satana fossero d'accordo per una Scommessa
come nel FIlm "una poltrona per Due"
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Quixote
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A me pare che stiate leggendo la Bibbia come se fosse una serie di episodi in stile americano, che so, X-Files, Medium, Desperate Housewives.

La Bibbia si può leggere in molti modi, mitico, simbolico, psicologico, letterale, storico, filologico ecc. Resta però che, come la si legga, non si può attribuire ad essa la nostra mentalità, e il nostro modo di leggere il reale. Auerbach, grande filologo romanzo, cominciava il suo lavoro piú importante, sul realismo occidentale, e sulla mescolanza degli stili (partic. quello classico e quella cristiano, ovvero sublime mischiato con sermo humilis) proprio dall’episodio di Abramo, contrapposto alla cicatrice di Ulisse: perché l’essenzialità della Bibbia, a fronte dell’Odissea, ove l’aedo si perde in una digressione di 70 versi per spiegare l’origine di quella cicatrice, rompendo “tediosamente” il racconto?

L’episodio di Abramo è essenziale, mira al sodo, e va riempito dal lettore. Possiamo immaginarci il suo dramma, ma esso non viene descritto. Di per sé è inaccettabile, ma solo alla nostra mentalità; di fatto si rifà a epoche in cui il sacrificio umano era lecito, anzi consuetudine. Simbolicamente attesta proprio il passaggio del sacrificio umano al sostituto animale (l’agnello fra i rovi, se ricordo bene). Nel mito, come nella favola, ci rammenta un periodo in cui la civiltà dell’uomo indulgeva a sacrifici cruenti, che potevano toccare anche il re e i suoi figli (basta leggere Il ramo d’oro, per questo, e per constatarne la tragica evenienza). Allegoricamente è parabola dell’incondizionata obbiedienza dell’uomo a Dio. Storicamente altro non è che una leggenda tramandata da pastori, come potrebbero essere favole cruente, come Hensel e Gretel o Cappuccetto Rosso.

Che poi questo faccia comodo al geovismo, per affermare l’assoluta sottomissione dell’uomo al loro Geova-Baal, ci può stare, ma replicare loro sulla medesima linea d’onda è infantile. Significherebbe ammettere come plausibile la loro lettura aprioristica della Bibbia, la sola Scriptura, la letteralità assurda della stessa.

Dio non tenta; è scritto che l’uomo è immagine di Dio, e che non tenterà il suo Dio, ergo non si vede come Dio, modello ma anche prefigurazione dell’uomo, possa tentare l’uomo. Ed è l’uomo, oggi come 3000 o 4000 anni fa, che ha bisogno di attribuire a Dio delle proposizioni e dei fini che sono suoi, perché altro non è in grado di elucubrare, e altro non sa fare che attribuirgli idiosincrasie che non sono Sue. Ma vi costa tanto pensare che un pastorello ignorante abbia attribuito a Dio i suoi limitati e superstiziosi pensieri, interpretando un racconto che gli avevano trasmesso, chi sa con quale fedeltà, i suoi avi, e magari anche le sue ave, mentre lo cullavano?
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo postPresentazioneStaurós: palo o croce? (link esterno)
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Panacca ha scritto:Se DIO e Satana fossero d'accordo per una Scommessa
come nel FIlm "una poltrona per Due"
Ottimo paragone! Ti sembra degna di Dio una scommessa del genere? O non somiglia piuttosto alle elucubrazioni di uomini di un tempo lontano dal nostro che cercavano di spiegarsi come mai le malattie e le disgrazie colpissero anche i giusti?

Non è un sacrilegio dire che la Bibbia è stata scritta da uomini, di epoche diverse e quindi con diverse mentalità che ne possono spiegare le apparenti contraddizioni. E' del tutto possibile credere che la Bibbia sia ispirata da Dio e allo stesso tempo sapere che essa riflette i diversi tipi di mentalità che avevano gli uomini che ne hanno scritto i testi.

Prendiamo per esempio l'idea di giustizia: se l'ispirazione divina istilla nella mente dell'uomo l'idea che ci debba essere giustizia fra gli uomini, per un ebreo di migliaia di anni fa questa idea si poteva tradurre nel fatto che sotto il regno di Dio nessuno avrebbe più dovuto costruire una casa perché un altro vi abitasse, e che ognuno avrebbe avuto la propria casa, cioè nessuno avrebbe dovuto essere servo in casa d'altri. Quella era la realtà che quello scrittore biblico conosceva, e ad essa cercava di applicare l'idea (divinamente ispirata) di giustizia. Per un bambino l'idea di giustizia è ricevere lo stesso numero di biscotti che ha ricevuto suo fratello, ma poi il bambino cresce e comprende che la giustizia va ben oltre il contare i biscotti. Allo stesso modo il credente, oggi, può leggere nella Bibbia una promessa di giustizia senza per questo aspettarsi letteralmente di avere una casa con un albero di fico nel cortile e un certo numero di pecore.

Rifiutare la lettura infantile che i testimoni di Geova fanno della Bibbia non significa necessariamente rifiutare la Bibbia come testo ispirato. E fortunatamente tra coloro che credono nella sola scriptura non ci sono solo quelli che credono di doverla leggere come se fosse un manuale di istruzioni per l'uso della lavatrice o il contratto di una polizza d'assicurazione.
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Romagnolo ha scritto:
E chi la beve?? :mirror: Satanasso tentò Giobbe all'inverosimile con il BENEPLACITO di Dio!
Si,..ma Dio lo considero' giusto come nessun altro ancor prima che si tentassero le prove...quindi Dio non lo lascio provare per se stesso...le osservazioni classiche sono che doveva dimostrare la lealtà di Giobbe a tutte le altre creature intelligenti.
Ora a parte se questa spiegazione sia accettabile o meno, si può invece obiettare al fatto che per dimostrare ciò abbia lasciato che avvenissero dei mali ai figli di Giobbe e ai loro e suoi servitori che nulla centravano con la contesa suscitata da Satana.
Implicitamente Dio lo lasciò provare per Sè stesso perchè voleva dimostrare che la Sua opinione circa Giobbe fosse giusta e in pratica fece una scommessa sulla pelle di Giobbe. Ogni volta che spuntava Satana insinuando qualcosa ecco che Dio gli prestava ascolto ai danni dei poveri umani.
E per quanto riguarda le scommesse tra i due - che è ciò che ci ha insegnato la Wts - personalmente prendo in prestito le parole di Cogy che scrive: " Ti sembra degna di Dio una scommessa del genere? O non somiglia piuttosto alle elucubrazioni di uomini di un tempo lontano dal nostro che cercavano di spiegarsi come mai le malattie e le disgrazie colpissero anche i giusti?

In seguito Quixquote ha sottolineato come la Bibbia non sia letterale e a questo punto mi trovo d'accordo con loro poichè se l'episodio di Giobbe fosse letterale avremmo a che fare con un Dio malvagio che per una scommessa - che sa tanto di umano - permette la devastazione della vita di un suo adoratore ineccepibile con tutta nonchalance... E alla fine, anche se gli ha donato il maltolto cento volte tanto lo rimprovera pure! E' tutto paradossale...
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Quixote ha scritto:A me pare che stiate leggendo la Bibbia come se fosse una serie di episodi in stile americano, che so, X-Files, Medium, Desperate Housewives.

La Bibbia si può leggere in molti modi, mitico, simbolico, psicologico, letterale, storico, filologico ecc. Resta però che, come la si legga, non si può attribuire ad essa la nostra mentalità, e il nostro modo di leggere il reale. Auerbach, grande filologo romanzo, cominciava il suo lavoro piú importante, sul realismo occidentale, e sulla mescolanza degli stili (partic. quello classico e quella cristiano, ovvero sublime mischiato con sermo humilis) proprio dall’episodio di Abramo, contrapposto alla cicatrice di Ulisse: perché l’essenzialità della Bibbia, a fronte dell’Odissea, ove l’aedo si perde in una digressione di 70 versi per spiegare l’origine di quella cicatrice, rompendo “tediosamente” il racconto?

L’episodio di Abramo è essenziale, mira al sodo, e va riempito dal lettore. Possiamo immaginarci il suo dramma, ma esso non viene descritto. Di per sé è inaccettabile, ma solo alla nostra mentalità; di fatto si rifà a epoche in cui il sacrificio umano era lecito, anzi consuetudine. Simbolicamente attesta proprio il passaggio del sacrificio umano al sostituto animale (l’agnello fra i rovi, se ricordo bene). Nel mito, come nella favola, ci rammenta un periodo in cui la civiltà dell’uomo indulgeva a sacrifici cruenti, che potevano toccare anche il re e i suoi figli (basta leggere Il ramo d’oro, per questo, e per constatarne la tragica evenienza). Allegoricamente è parabola dell’incondizionata obbiedienza dell’uomo a Dio. Storicamente altro non è che una leggenda tramandata da pastori, come potrebbero essere favole cruente, come Hensel e Gretel o Cappuccetto Rosso.

Che poi questo faccia comodo al geovismo, per affermare l’assoluta sottomissione dell’uomo al loro Geova-Baal, ci può stare, ma replicare loro sulla medesima linea d’onda è infantile. Significherebbe ammettere come plausibile la loro lettura aprioristica della Bibbia, la sola Scriptura, la letteralità assurda della stessa.

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:ok:
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