L' anno dei 4 imperatori

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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Romagnolo
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L' anno dei 4 imperatori

Messaggio da Romagnolo »

Per anni ho sempre trovato problematico pensare alle parole di Gesù relative alla fine degli ultimi giorni, indicanti Nazione contro Nazione e Regno contro Regno che si possono leggere sia in Luca che in Matteo, come aventi valore solo nel I Secolo.
Infatti per quanto ne sapessi..dalla letteratura WT avevo sempre letto che l' unica area di guerra accorsa ai tempi della rivolta giudaica era per l' appunto...l' area della Palestina e della Giudea.
Pareva quindi normale pensare che le parole di Gesù avessero un riferimento ai tempi futuri..alias i nostri; ma ieri sera su Rai 3 è stato trasmesso un documentario di Ulisse condotto da Alberto Angela dove si parlava della storia di Roma..o meglio del Colosseo e di tutte le vicende politiche appena precedenti alla sua costruzione.
Ne è saltato fuori una ricostruzione storica che io ignoravo del tutto,...ovvero che dopo la morte di Nerone avvenuta nel 68 E.V l' impero Romano fù attraversato da guerre e rivolte...il tutto in meno di due anni, non per nulla il 69 E.V passò alla storia come l' anno dei 4 imperatori.
Vi lascio con questo link a Wikipedia che illustra come prima della fine del "Sistema di Cose Giudaico", il mondo romano si trovò ad affrontare guerre in un luogo dopo l' altro.
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... le_romana_(68-69" onclick="window.open(this.href);return false;)&usg=AOvVaw1zX2np7pWI0fiJRxv60mke
QUesto mi porta a colmare quella lacuna che avevo fino ad oggi circa il poter collocare le previsioni dei Vangeli non al lontano futuro...ma ai tempi a loro prossimi.
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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deliverance1979
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Parallelismo con la "vera" prima guerra mondiale

Messaggio da deliverance1979 »

Visto che hai preso in considerazione tale evento storico, volevo far riflettere a tutti, circa la reale portata della vera prima guerra mondiale, ovvero la famosa guerra dei sette anni (1756 - 1763).
Conosciuta forse, dalla famosa storia divenuta poi famosa con il titolo "L'ultimo dei Mohicani"

https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_dei_sette_anni

Di conseguenza, quella combattuta nel 1914-1918, doveva essere tecnicamente la seconda guerra mondiale.
Ma nulla di nuovo sotto al sole.

Ma chi gliè le spiega queste cose ai geovi?
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Panacca
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Messaggio da Panacca »

Avevo letto:

L'anno dei 4 Predicatori

Nun ce vedo più :ciuccio:
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chi vede complotti dappertutto
e chi non li vede da nessuna parte
entrambi sono dispensati dal Pensare.

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Socrate69
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Messaggio da Socrate69 »

Rom, il link da te riportato non mi funziona. Era questo ?
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Guerra_civile_romana_(68-69" onclick="window.open(this.href);return false;)
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

si Socrate69 sarebbe quello....stranamente però non mi apre la pagina nella sua completezza. :boh:
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virtesto
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Un'altra "profezia" si è avverata.

Messaggio da virtesto »

Nel 66 d.C. i Romani iniziarono l'attacco agli ebrei per cercare di sottometterli. Ma in quel tempo ci furono quegli avvenimenti a Roma citati all'inizio , quegli avvicendamenti frettolosi al potere : Ad un certo punto l'esercito interruppe le operazioni e si ritirò e questo perchè non si sapeva bene chi comandava a Roma. La situazione non era chiara. La storia dice così. Poi quando la situazione fu chiarita, arriva Tito e nel 70 finisce il lavoro.

La WTS invece, nelle sue pubblicazioni ricordo che, come un mantra, scriveva sempre che INSPIEGABILMENTE l'esercito romano si ritirò permettendo così ai seguaci di Gesù di "fuggire ai monti" proprio come era scritto nella "profezia" di Matteo. Cioè c'era la mano di Geova in quella ritirata dell'esercito. Incorreggibili!
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Tecnicamente, Cestio Gallo, da quando sembrano riportare alcuni storici, non si ritirò perchè idiota o preso da una crisi mistica.
MA per il seguente motivo:

"Nel 66 DC, Cestio Gallo assalì la città di Gerusalemme impadronendosi dei quartieri bassi, ma quando volle attaccare la parte alta venne respinto subendo forti perdite"....

http://cronologia.leonardo.it/storia/anno054b.htm (questo è un portale di storia abbastanza approfondito)

Non scordiamoci che le guerre in territorio nemico, soprattutto quando scoppiavano delle rivolte, non era una passeggiata al giardino fiorito.
Le truppe si muovevano a piedi, e se si perdeva il controllo di un'area, sappiamo benissimo cosa poteva capitare alle zone circostanti.
Numerose altre popolazioni o paesi potevano ribellarsi e quindi, una legione o più legioni potevano ritrovarsi in pieno territorio nemico, costrette a marciare combattendo in ritirata.

La vittoria di Cesare ad Alesia 52 A.C. (114 anni prima della guerra giudaica), testimonia come un assalto contro Vercingetorige, rifugiatosi in quella città, si sia poi trasformato un una trappola, dove i romani avevano circondato la città, ma dovettero creare un ulteriore perimetro difensivo con fossati e trincee larghi e profondi 4 metri per difendersi a loro volta dagli oltre 200.000 nemici galli, accorsi per salvare il loro capo.

In quel caso Giulio Cesare riuscì a sbaragliare con i suoi 45000 legionari, sia i 200.000 aiuti galli (poco armati ed addestrati) che provenivano da molte zone della Gallia, sia a completare l'assedio e costringere alla resa Vercingetorige.
Ma, come sappiamo bene, non è sempre Pasqua, e se una volta ti dice bene, altre volte la guerra si trasforma in una carneficina o completa disfatta (Vedere le guerre partiche e la fine di Crasso, contemporanee alla campagna in Gallia di Giulio Cesare)

I romani non erano idioti e sapevano che poteva accadere una cosa del genere anche in Giudea.

Ora, questa è una mia supposizione, ma penso più ad una questione del genere che alla famosa "inspiegabile ritirata" fatta addirittura nel momento della vittoria (come dicono i TDG)
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

virtesto ha scritto:Nel 66 d.C. i Romani iniziarono l'attacco agli ebrei per cercare di sottometterli. Ma in quel tempo ci furono quegli avvenimenti a Roma citati all'inizio , quegli avvicendamenti frettolosi al potere : Ad un certo punto l'esercito interruppe le operazioni e si ritirò e questo perchè non si sapeva bene chi comandava a Roma. La situazione non era chiara. La storia dice così. Poi quando la situazione fu chiarita, arriva Tito e nel 70 finisce il lavoro.

La WTS invece, nelle sue pubblicazioni ricordo che, come un mantra, scriveva sempre che INSPIEGABILMENTE l'esercito romano si ritirò permettendo così ai seguaci di Gesù di "fuggire ai monti" proprio come era scritto nella "profezia" di Matteo. Cioè c'era la mano di Geova in quella ritirata dell'esercito. Incorreggibili!
Virtesto mi piacerebbe poter darti ragione ma purtroppo quando Cestio Gallo si ritirò, Nerone era ancora saldamente al potere dato che morì nel 68 e Cestio si ritirò nel 66.
Vespasiano insieme a suo figlio Tito vennero inviati a sedare la rivolta Giudaica dallo stesso Nerone; quindi la tua ricostruzione purtroppo non tiene conto della realtà dei fatti storici.
Mi spiace deluderti...ma le cose non stanno così, Cestio non si ritirò per via di poteri vacanti,..perchè quando iniziarono le varie instabilità politiche a Roma, in Palestina Cestio già non c' aveva più nulla a che fare.
Interessante anche questo sito che fa il sunto di quel periodo:
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... kk9QtliPQV" onclick="window.open(this.href);return false;
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virtesto
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Che disastro Romagnolo...

Messaggio da virtesto »

Vespasiano inviò suo figlio Tito a sistemare il problema giudaico nel 70 d.C. quando cioè Vespasiano divenne imperatore, non sotto Nerone!!

E' vero che Cestio Gallo perse quella battaglia nel 66 ma la reazione dei Romani avvenne quattro anni dopo , nel 70 . Come mai non reagì subito? La WTS mostra come INSPIEGABILE quel vuoto di potere, quel casino, che c'era a Roma e che non permetteva di reagire subito.

In questi casi il buon giornalista, che certamente non sono io, davanti a reazioni avverse dei suoi lettori a causa di un suo articolo, diplomaticamente risponde che: " Non mi sono spiegato bene" senza dare colpe ai lettori.
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

virtesto ha scritto:Vespasiano inviò suo figlio Tito a sistemare il problema giudaico nel 70 d.C. quando cioè Vespasiano divenne imperatore, non sotto Nerone!!

E' vero che Cestio Gallo perse quella battaglia nel 66 ma la reazione dei Romani avvenne quattro anni dopo , nel 70 . Come mai non reagì subito? La WTS mostra come INSPIEGABILE quel vuoto di potere, quel casino, che c'era a Roma e che non permetteva di reagire subito.

In questi casi il buon giornalista, che certamente non sono io, davanti a reazioni avverse dei suoi lettori a causa di un suo articolo, diplomaticamente risponde che: " Non mi sono spiegato bene" senza dare colpe ai lettori.
Virtesto...non ho ben capito se nell.' Ultima frase ti riferisca a me o alla Wt :blu: nel primo caso faccio presente che non senza scopo si inseriscono i link alle fonti delle notizie, perché altrimenti chi scrive deve dover ritrascrivere di propria mano l' intero papirone di dati ...cosa comprenderai non sicuramente agevole.
Ora molto interessante il link inserito da Deliverance dove si legge tra l'altro:

La coorte romana, lasciata da Floro a custodia di Gerusalemme, dovette arrendersi ma poi fu bar- baramente trucidata. A questi avvenimenti seguirono immediate e sanguinose rappresaglie antisemitiche; a Tiro, ad Acri, ad Ascalona, a Hippo, a Gadera e a Cesarea agli Ebrei venne data una caccia spietata; ventimila ne furono uccisi nella sola Cesarea. Ad Alessandria il popolo e i soldati fecero strage di Ebrei; ne perirono circa settantamila. Dal canto loro gli Ebrei vendicarono queste morti sulle popolazioni greche e sirie di Filadelfia, Gerosa, Hesebon, Pella e Scitopoli.

Intervenne allora Cestio Gallo che affidò un forte esercito ad Erode Agrippa. Questi, entrato in Palestina, mise a ferro e a fuoco parecchie città, poi si accampò a Gabaon, dove dovette sostenere un furioso combattimento coi ribelli che gli cagionarono delle considerevoli perdite. Agrippa mandò a Gerusalemme due parlamentari promettendo agli abitanti il perdono purché deponessero le armi, ma uno fu ucciso e l'altro ferito.
Cestio Gallo allora assalì la città e ne occupò i quartieri bassi, ma quando volle impadronirsi della parte alta, venne vigorosamente respinto e dovette battere precipitosamente in ritirata in direzione di Antipatri (novembre del 66).
La notizia di questa sconfitta trovò Nerone in Grecia. L'imperatore richiamò Cestio Gallo e mandò al governo della Siria Cajo Licinio Muciano. Il comando della guerra in Palestina venne affidato a Tito Flavio Vespasiano, che nel 51 era stato console, governatore della provincia d'Africa nel 61 e aveva combattuto valorosamente contro i Britanni nell'esercito di Svetonio Paulino.
Vespasiano entrò in Palestina alla testa di sessantamila soldati. Il comando della Galilea era stato dai ribelli affidato allo storico Giuseppe, ma, comparsi i Romani, gli Ebrei fuggirono e solo una parte si asserragliò entro le mura di Jotapat, dove resistettero accanitamente per quarantasette giorni perdendo quarantamila uomini. Ma alla fine dovettero capitolare. Giuseppe, fatto prigioniero, sposò la causa dei nemici della sua patria.
Caduta Iotapat, la Galilea fu perduta pei ribelli che pur tuttavia difesero molto valorosamente le loro città. Furono espugnate Giaffa, Joppe, Gamala, Tiberiade e Tarichea: in quest'ultima città dodicimila vecchi furono trucidati e trentamila Giudei uccisi. Vespasiano credeva con questi atti di ferocia di atterrire il nemico e non fece che inasprirlo. In Gerusalemme il partito dei moderati (Farisei) che voleva venire a patti coi Romani fu sopraffatto e gli Zeloti, guidati da un altro Eleazar, figlio di Simone, e da Giovanni di Giscala chiamarono in aiuto la fortissima tribù degli Idumei, al cui arrivo Gerusalemme divenne teatro di ferocissime lotte: dodicimila Farisei vennero trucidati; fra questi il supremo sacerdote.
A Vespasiano non potevano non piacere queste lotte intestine nelle quali i suoi nemici s'indebolivano. Egli ne approfittò: l'Idumea, la Perea e la Samaria caddero nelle sue mani; Gerico resistette a lungo, ma nel maggio del 68 cadde anch'essa. Non rimaneva da conquistare che Gerusalemme. Vespasiano si preparava a fare l'ultimo sforzo quando l'annuncio di un gravissimo avvenimento gli fece sospendere le operazioni guerresche.
Nelle province occidentali dell'impero era scoppiata la rivoluzione.

Allora ricapitoliamo Tito Vespasiano padre di Tito viene inviato a sedare la rivolta giudaica,(il documentario trasmesso da Rai 2 mostra Vespasiano che viene informato della missione da suo figlio Tito, anch' esso avviato alla carriera militare) , la tattica di Vespasiano è quella di conquistare pezzo dopo pezzo le aree in mano ai rivoltosi lasciando Gerusalemme come ultima sacca di resistenza cosa che richiede qualche anno per essere completata, ma prima di potr attaccare la città viene ucciso l'imperatore Nerone, Vespasiano resta in attesa che si ristabilisca la situazione politica restando nei primi mesi sottomesso ai primi neo imperatori, solo successivamente viene nominato Imperatore dalle legioni orientali e per assicurarsi il potere imperiale deve trasferirsi a Roma, lasciando così a suo figlio Tito l'importante compito di terminare la campagna contro la rivolta giudaica.
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