Volevo condividere con voi un pensiero che mi ha colto quando ho iniziato a seguire i video di John Ceddars sui TDG, un certo spiacevole sentire nei confronti del termine utilizzato per definire tutti i TdG battezzati che vanno in servizio, cioè "Publisher".
In Italiano il termine è "Proclamatore", come credo tutti qui sappiamo bene.
Quello che mi ha colpito è il sapore capitalistico del termine Publisher, a differenza di Proclamatore che non ha retrogusti di questo tipo.
Siccome non sono certo un esperto di lingua inglese e chiedendomi se all'interno del mondo anglosassone il termine potesse avere un sapore diverso, ho voluto vedere la definizione del termine.
Ne posto qui due, uno dal dizionario on-line di Oxford e l'altro da quello di Cambridge, tanto per stare sul sicuro.
Cambridge:
https://dictionary.cambridge.org/dictio ... /publisher
Oxford:1) Un'azienda che pubblica testi o musica
2) Impiegato di un'azienda editoriale che ha responsabilità nel decidere cosa venga pubblicato
https://en.oxforddictionaries.com/definition/publisher
E' quindi evidente l'accezione affaristica, economica del termine Publisher nella lingua inglese, effetto non riportato nei termini usati in Italiano. Mi chiedo nelle altre lingue.Una società o una persona che prepara e pubblica libri, riviste o musica per la vendita.
Nordamerica: proprietario di una testata giornalistica
Ora il punto è: perchè?
In primis in quale modo ad una persona che cerca "qualcosa di spirituale" vada giù di essere definito fondamentalmente come una sorta di venditore di materiale editoriale, non mi riesce di comprenderlo. In qualche maniera nelle società anglosassoni questo termine ha delle accezioni positive per la loro psicologia?
Quale è la storia, come e chi ha deciso di usare questo termine, così bruttamente "commerciale"?
E' alla fine una sorta di velata ammissione della WTS di essere una società di capitale nel suo intimo?
Tutto sommato l'ultimo punto ha un suo perché vista la globalizzazione con conseguente centralizzazione, riduzione del personale e dei costi, ecc... ecc... che stiamo vedendo con forza eclatante in questo ultimo periodo. La WTS, o JW.org che sia si sta comportando come una qualsiasi altra multinazionale di questo periodo storico.
Non so, certo non è un punto fondamentale nella critica alla WtS e magari sono io che interpreto male il significato del termine, ma a me ha sempre creato un certo fastidio. Trovo che sia quasi offensivo per i proclamatori stessi, divenuti (ed in parte lo sono per davvero) dei rappresentanti porta a porta del Geovismo, che porta ricchezza nelle tasche dell'organizzazione editoriale non tanto vendendo il materiale cartaceo quanto portando altre persone a divenire "Publishers", e contribuire con soldi contanti e lavoro non retribuito. Il tutto praticamente senza costo alcuno per il personale e con l'acquisizione di ricchezze immobiliari e di liquidità monetaria, il tuo centralizzato nelle tasche della Sede Centrale Americana, esentasse.
Ha qualche senso per voi quello che sto dicendo?