Quindi tu mi stai dicendo che credi che esiste davvero un essere che si chiama Satana che tenta l'uomo a "fare il male" e diversamente l'uomo non lo farebbe?siculo ha scritto: Forse non riesci a cogliere i vari collegamenti logici. Se è satana che tenta l'uomo, l'uomo cede proprio in virtù del libero arbitrio. Se non c'è più satana che tenta l'uomo, l'uomo continua ad avere il libero arbitrio, ma mancando la tentazione, non pecca più.
Innanzitutto... di che "peccato" stiamo parlando? In che senso commetti un "peccato"?siculo ha scritto: Io ti parlo sulla base dell'esperienza personale. Ogni volta che pecco, so che sto peccando dal punto di vista razionale, il libero arbitrio mi permette di compiere del male, dopo averlo fatto non mi sento felice. Sono solo io ad essere fatto così male?
Mi vuoi dire, comunque, che sei finito sotto un'influenza satanica che ti ha istigato a fare il "male"?
All'anagrafe come fa sto Satana visto che ha nome e cognome??siculo ha scritto: Come detto il male ha nome e cognome. Semmai ti devi chiedere com'è possibile che un domani satana verrà messo nella condizione di non poter più tentare l'uomo, mentre oggi gli è data questa possibilità. Il motivo di questa distinzione sinceramente mi è sconosciuta!!
Questo mi fa sorgere un'altra domanda. Tu mi stai dicendo che l'uomo "pecca" in quanto istigato da Satana, ha il libero arbitrio, quindi si fa "sviare" e pecca ed in base a questo poi riceverà premio/punizione da parte di dio. Quando poi sto Satana non ci sarà più allora l'uomo non peccherà più.
Ma se fosse così, sarebbe l'ennesima mastodontica ingiustizia. Che senso ha punire quelli che si fanno sviare da Satana e poi eliminarlo in seguito. Cioè, quelli che vivranno quando non ci sarà più Satana non peccheranno più, secondo la tua logica, perchè non ci sarà più la tentazione. E GRAZIE AL CA****! TI PIACE VINCERE FACILE? POSCI POSCI POPOPO. Roba da ricorso al TAR per quelli che l'hanno presa nel didietro, scusami. Ma che ragionamento è?
Ao, mi sbagliavo... li stai superando i TdG!
Ma io non ti ho chiesto questo. Tu sostieni che ad un certo punto sto peccato è "entrato nel mondo". Io ti ho chiesto quindi se pensi che esista davvero un momento della nostra storia su questo pianeta quando vivevamo "senza peccato"...siculo ha scritto:Che non ci sarà più il peccato la Bibbia lo dice chiaramente quando parla dell'avvento della Gerusalemme Celeste alla fine dei tempi, condizione questa escatologica per tutta l'umanità, ma che si realizza al momento della morte personale. Penso che tu conosca già tutti i passi che attestano tutto ciò.Allora esiste 'sto momento del peccato originale, o un concetto simile, si o no, anche se non è stato ancora scoperto?
Cioè, esiste davvero un momento nella storia del nostro pianeta, in cui gli esseri umani vivevano "senza peccato" (qualsiasi cosa questa voglia dire e/o significare e qualsiasi ripercussione possa avere avuto nella vita reale)?
Non è che ragiono in maniera "materiale", ma in maniera "razionale". Non voglio più raccontate le favole, non mi bastano più. Quello che tu dici combacia al 90% con la teologia dei TdG che ho lasciato perchè ho iniziato a trovare ridicola, piena di salti logici, in cui bisogna ogni tanto applicare la toppa del "credere per fede" per tenerla in piedi.siculo ha scritto: Tu ragioni ancora in maniera "materiale" come fanno i TdG. Dio non caccia nessuno in maniera letterale, ma se l'uomo pecca non ci può essere nessun legame di amicizia tra Dio e l'uomo. Se tua moglie viene a sapere che lo tradisci, mica è tanto felice di continuare a stare con te. Con Dio però il concetto è differente, perché non è Dio che ha bisogno di noi, ma siamo noi che abbiamo bisogno di Lui per essere felici. Quindi, se l'uomo pecca, ne che Dio lo caccia in senso letterale, ma lo caccia in maniera simbolica perché l'uomo con il peccato, rompendo l'amicizia con Lui, non può più attingere al bene supremo che è appunto Dio stesso.
Quindi, per dirla meglio, è il peccato che caccia via l'uomo dall'Eden, che non è una realtà materiale sulla terra, ma è Dio stesso.
Ho capito quello che vuoi dire.
Ma puoi darmi la controprova che "abbiamo bisogno di Lui per essere felici" (volendo prendere per buona che tutti quelli che vivono oggi e/o senza credere in dio siano infelici)? C'è stato un momento, nella storia dell'uomo, in cui avevamo tale condizione, raffigurata dall'Eden, e poi l'abbiamo persa? Questo ti sto chiedendo...