"Fides et ratio" ......e la vera fede non è per gli stupidi o gli ignoranti ma un lungo processo di verifica ed osservazione della propria vita e di quanto ci sta intorno..con la consapevolezza di non essere o rimanere SOLO .......e penso che alla fine tu possa essere d'accordo.........Di una cosa però sono sicuro: gli ignoranti ovvero chi non si fa queste domande o chi accetta le risposte a queste domande senza farsi troppi problemi, vive meglio ed in parte li invidio.
Dio esiste?
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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
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Che sia la paura in generale (della morte, di ciò che non si conosce, e di essere soli appunto) ad aver spinto l'uomo a creare Dio, non ci sono proprio dubbi...Vieri ha scritto:"Fides et ratio" ......e la vera fede non è per gli stupidi o gli ignoranti ma un lungo processo di verifica ed osservazione della propria vita e di quanto ci sta intorno..con la consapevolezza di non essere o rimanere SOLO .......e penso che alla fine tu possa essere d'accordo.........Di una cosa però sono sicuro: gli ignoranti ovvero chi non si fa queste domande o chi accetta le risposte a queste domande senza farsi troppi problemi, vive meglio ed in parte li invidio.
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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- Mauro1971
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No. affatto. A quale "punto" dovrei???nello80 ha scritto:L'ateismo puro è una convinzione la quale però non riesce comunque a spiegare tutto, ora chi ha la certezza che qualcosa di superiore non esiste affatto, arrivati ad un certo punto lo deve accettare più per un auto-convincimento, (quindi un atto di fede) che per una ragione scientifica!mr-shadow ha scritto:L'ateismo è una convinzione, non richiede alcun atto di fede, e nemmeno la sottomissione ad alcuna autorità come quelle che comandano sulle chiappe dei cosiddetti credenti.nello80 ha scritto: credo che l'ateismo puro, arrivati ad un certo punto, richieda un atto di fede tanto quello del credente!
ATTENZIONE: ALTA POSSIBILITA' DI CONTENUTI FORTEMENTE DISSACRANTI.
"Sradica le tue domande dal loro terreno, e ne vedrai penzolare le radici. Altre domande!" (F. Herbert)
"Io riconosco di essere un dilettante nella misura in cui io cerco ricavare diletto da tutto ciò che faccio" (Philo Vance)
Su di me
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Liberamente, difficile davvero rispondere con un"si"o con un "no". I "si" partono decisamente avvantaggiati , altrimenti non si spiegherebbero le migliaia di religioni presenti in tutto il mondo,in ogni cultura,in ogni tempo. Si crede in Dio perché ci hanno insegnato così. Perché se ammirare un tramonto ci lascia estasiati,qualcuno lo deve avere "creato" apposta per noi,ma intanto per una " mela" miliardi di persone hanno sofferto ,sono morte patendo sofferenze estreme ma Dio non ha mosso un dito.
- Giovanni64
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Sono d'accordo con teMauro1971 ha scritto: No. affatto. A quale "punto" dovrei???
Poi vorrei dire che anche la maggior parte dei credenti in qualche Dio sono atei nel senso che non credono al Dio della religione concorrente, e questo solo a voler restare nell'ambito degli Dei con la lettera grande. Ci potrebbero essere quelli che non credono agli Dei ma credono agli dei. Ci potrebbe essere quindi anche la distizione fra aTei e atei. Ma lo dico solo un po' per scherzare perché non conosco nemmeno le tante distinzioni che in questo ambito già più seriamente si fanno e magari è anche il caso di andarle a vedere, se avrò tempo.
La convinzione che uno fra gli infiniti "Dei" o "dei" che possono essere proposti non esiste è fra le convinzioni meglio fondate. Se non si può essere convinti di questo allora non si può essere convinti di niente.
Insomma, secondo me, chi crede in qualche Dio è solo di un infinitesimo meno ateo degli atei.
Si parlava anche più genericamente di "qualcosa di superiore". Non so se con questo qualcosa ci si vuole riferire a qualcosa di soprannaturale, perché se no qualcosa di naturale superiore all'uomo di qualche centinaia di migliaia di anni fa già esiste e da qualche parte potrebbe esistere qualcosa di superiore all'uomo contemporaneo che ai suoi occhi potrebbe avere dei poteri "soprannaturali". In effetti, a mio avviso, è contraddittorio anche il concetto stesso di soprannaturale: ad esempio, mi sembra tanto naturale il concetto di composizione delle velocità che il fatto che tale concetto "non valga per la velocità della luce" mi sembra soprannaturale. Ma è ovvio, invece, che è naturale. Se una cosa può accadere allora è naturale.
Questo anche per dire della "inutilità logica" di postulare il soprannaturale, secondo il mio parere. Ritornando più terra terra e supponendo di essere uomini di quattromila anni fa: se riusciamo a spiegarci cosa sia il fulmine bene; se non riusciamo a spiegarcelo, a che serve tirare in ballo il soprannaturale o il divino?
Giovanni...
Scrivi...
Riprendo in particolare quanto hai scritto:
A me per dirti la verità più che un senso di sconforto sul fatto di essere "nulla" rispetto ad universo così mi ha fatto capire molte cose.
Non sei niente, non sei nessuno ma nonostante questo VIVI ed ESISTI e dove un giorno storicamente su questo pianeta che chiamiamo "Terra" è vissuta una persona che ti disse. "io sono la via, la verità e la vita".....
Puoi a questo punto metterti li a fare allora una riflessione sul tuo "microcosmo" di pensieri, di desideri, di speranze, di amore,.... in mezzo ad un macrocosmo così immenso ?
Capisci allora che nonostante tutta questa immensità la tua vita ha un senso solo se vincolata e perfettamente integrata in questo dato di fatto reale,del quale nonostante la tua "piccolezza" ne fai parte integrante in un preciso progetto che necessariamente deve esistere.
PS. nella trasmissione di ieri sera, la cosa direi "sconvolgente" era che gli astronomi avevano suddiviso il cielo il tantissime aree ed erano rimasti interessati ad una "zona" apparentemente con poche stelle......
Un successivo ingrandimento aveva portato poi a definire in quella minuscola area altre milioni di stelle e di galassie....... sconvolgente da un lato ma decisamente meraviglioso dall'altro dove l"'infinito " è veramente infinito ...come l'amore di Dio.....
Certamente l'idea che possa esistere qualche cosa di soprannaturale che regoli o sopraintenda a tutto l'universo non è assolutamente nuova da millenni e l'uomo si è posto sempre questo problema trovando la soluzione in uno o più dei.....Poi vorrei dire che anche la maggior parte dei credenti in qualche Dio sono atei nel senso che non credono al Dio della religione concorrente, e questo solo a voler restare nell'ambito degli Dei con la lettera grande. Ci potrebbero essere quelli che non credono agli Dei ma credono agli dei. Ci potrebbe essere quindi anche la distizione fra aTei e atei. Ma lo dico solo un po' per scherzare perché non conosco nemmeno le tante distinzioni che in questo ambito già più seriamente si fanno e magari è anche il caso di andarle a vedere, se avrò tempo.
La convinzione che uno fra gli infiniti "Dei" o "dei" che possono essere proposti non esiste è fra le convinzioni meglio fondate. Se non si può essere convinti di questo allora non si può essere convinti di niente.
Insomma, secondo me, chi crede in qualche Dio è solo di un infinitesimo meno ateo degli atei.
Si parlava anche più genericamente di "qualcosa di superiore". Non so se con questo qualcosa ci si vuole riferire a qualcosa di soprannaturale, perché se no qualcosa di naturale superiore all'uomo di qualche centinaia di migliaia di anni fa già esiste e da qualche parte potrebbe esistere qualcosa di superiore all'uomo contemporaneo che ai suoi occhi potrebbe avere dei poteri "soprannaturali". In effetti, a mio avviso, è contraddittorio anche il concetto stesso di soprannaturale: ad esempio, mi sembra tanto naturale il concetto di composizione delle velocità che il fatto che tale concetto "non valga per la velocità della luce" mi sembra soprannaturale. Ma è ovvio, invece, che è naturale. Se una cosa può accadere allora è naturale.
Questo anche per dire della "inutilità logica" di postulare il soprannaturale, secondo il mio parere. Ritornando più terra terra e supponendo di essere uomini di quattromila anni fa: se riusciamo a spiegarci cosa sia il fulmine bene; se non riusciamo a spiegarcelo, a che serve tirare in ballo il soprannaturale o il divino?
Riprendo in particolare quanto hai scritto:
Senza farla troppo lunga sull'argomento ti rispondo in base ad un documentario di ieri sera sul telescopio Hubble di nota conoscenza......a mio avviso, è contraddittorio anche il concetto stesso di soprannaturale: ad esempio, mi sembra tanto naturale il concetto di composizione delle velocità che il fatto che tale concetto "non valga per la velocità della luce" mi sembra soprannaturale. Ma è ovvio, invece, che è naturale. Se una cosa può accadere allora è naturale.
Bene: guardati allora una delle tante bellissime immaginiNuove spettacolari immagini dello spazio firmate da Hubble
https://scienze.fanpage.it/nuove-spetta ... da-hubble/" onclick="window.open(this.href);return false;
Ci sono nebulose, ammassi globulari e galassie tra le nuove splendide immagini catturate dal Telescopio Spaziale Hubble. Sono tutti oggetti del profondo cielo inclusi nel famoso catalogo Messier.
SPAZIO E TEMPO
continua su: https://scienze.fanpage.it/nuove-spetta ... da-hubble/" onclick="window.open(this.href);return false;
http://scienze.fanpage.it/" onclick="window.open(this.href);return false;
A me per dirti la verità più che un senso di sconforto sul fatto di essere "nulla" rispetto ad universo così mi ha fatto capire molte cose.
Non sei niente, non sei nessuno ma nonostante questo VIVI ed ESISTI e dove un giorno storicamente su questo pianeta che chiamiamo "Terra" è vissuta una persona che ti disse. "io sono la via, la verità e la vita".....
Puoi a questo punto metterti li a fare allora una riflessione sul tuo "microcosmo" di pensieri, di desideri, di speranze, di amore,.... in mezzo ad un macrocosmo così immenso ?
Capisci allora che nonostante tutta questa immensità la tua vita ha un senso solo se vincolata e perfettamente integrata in questo dato di fatto reale,del quale nonostante la tua "piccolezza" ne fai parte integrante in un preciso progetto che necessariamente deve esistere.
PS. nella trasmissione di ieri sera, la cosa direi "sconvolgente" era che gli astronomi avevano suddiviso il cielo il tantissime aree ed erano rimasti interessati ad una "zona" apparentemente con poche stelle......
Un successivo ingrandimento aveva portato poi a definire in quella minuscola area altre milioni di stelle e di galassie....... sconvolgente da un lato ma decisamente meraviglioso dall'altro dove l"'infinito " è veramente infinito ...come l'amore di Dio.....
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X Mauro 1971
Caro Mauro, come disse Zichichi :No. affatto. A quale "punto" dovrei???
"L'universo è retto da una logica inflessibile e rigorosa!
Se c’è una logica deve esserci un Autore.
L’ateismo nega l’esistenza dell’Autore. Negare l’esistenza di questa logica corrisponde a negare l’esistenza della Scienza. L’ateismo non sa dimostrare com’è possibile l’esistenza di una logica senza che ci sia Colui che di questa logica è l’Autore. Ecco perché io dico che l’ateismo non è atto di ragione ma di fede nel Nulla! "
Quindi io semplicemente non scarto, in quanto non ho la certezza assoluta, matematica e logica che non ci sia nessun" Autore superiore"; detto questo, aggiungo che il Dio delle religioni sia cosa assolutamente diversa......... ma questa è un'altra storia......!
Nel buio totale una voce d'uomo mi disse: "Vieni verso di me, non voglio farti del male...", ma io accesi un cerino e vidi ch'ero sul margine di un precipizio, e l'uomo che mi parlava era, invece, dalla parte opposta...
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Per quale motivo??nello80 ha scritto: Se c’è una logica deve esserci un Autore.
A parte che dire "l'universo è retto dalla logica" ... voglio dire... che dovrebbe significare?
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"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (g 07/09 p.29)
"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (g 07/09 p.29)
Qui caro Vieri, gli amici non credenti ti bacchetteranno alla grande! Loro ti diranno che "un preciso progetto" non deve esistere "necessariamente".Vieri ha scritto:in un preciso progetto che necessariamente deve esistere.
Leggi questo e cerca di comprendere anche la prospettiva del non credente.
https://it.wikipedia.org/wiki/Argomento_teleologico" onclick="window.open(this.href);return false;
PS: non per te perché già lo sai, ma solo per chi ci legge: io NON sono ateo, ma non utilizzerei mai questo tipo di argomentazione.
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
[Presentazione] https://rb.gy/n1oko5
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Oddio Nello, ma che davvero Zichicchi????
Sono dal telefono e non ho modo di esprimermi ora, ma quel ragionamento è completamente fallato, come abitudine di Zichicchi tra l'altro.
Basta entrare nel microcosmo tra l'altro per trovarvi un Universo assolutamente illogico, irrazionale e controintuitivo. Il voler appioppare valenze umane alla "cosicità" del cosmo è di per se un errore enorme, proprio di logica.
"Esso é" e non "Egli é", dove sono Leggi di Natura a definirlo quale equilibrio tra le sue componenti. Nulla indica invece che queste siano atto cosciente di un pensiero in essere, nè vi é motivo alcuno di doverle legare ad una qualche "Entitá" se non un autoreferenziale necessità di affermare un'esistenza indimostrabile.
Insomma, sono belle parole ma senza osso.
Se poi vuoi di più alla fine questa è la stessa argomentazione di Vieri, nell'essenza, già confutata da Valentino.
Invece lato nostro le cose si fanno interessanti quando dal piano possibilistico si passa a quello probabilistico, troppo spesso dimenticato: la doanda corretta sarebbe quindi "Quanto è probabile che Dio esista?".
Sono dal telefono e non ho modo di esprimermi ora, ma quel ragionamento è completamente fallato, come abitudine di Zichicchi tra l'altro.
Basta entrare nel microcosmo tra l'altro per trovarvi un Universo assolutamente illogico, irrazionale e controintuitivo. Il voler appioppare valenze umane alla "cosicità" del cosmo è di per se un errore enorme, proprio di logica.
"Esso é" e non "Egli é", dove sono Leggi di Natura a definirlo quale equilibrio tra le sue componenti. Nulla indica invece che queste siano atto cosciente di un pensiero in essere, nè vi é motivo alcuno di doverle legare ad una qualche "Entitá" se non un autoreferenziale necessità di affermare un'esistenza indimostrabile.
Insomma, sono belle parole ma senza osso.
Se poi vuoi di più alla fine questa è la stessa argomentazione di Vieri, nell'essenza, già confutata da Valentino.
Invece lato nostro le cose si fanno interessanti quando dal piano possibilistico si passa a quello probabilistico, troppo spesso dimenticato: la doanda corretta sarebbe quindi "Quanto è probabile che Dio esista?".
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Victor
La mia domanda allora è questa:A parte che dire "l'universo è retto dalla logica" ... voglio dire... che dovrebbe significare?
Esistono delle leggi matematiche che regolano la vita ed il movimento delle stelle e dei pianeti ?
Se no allora viva la "casualità"
Se si e matematicamente ed esattamente sempre definibili e tali da essere sicuri da mandare esattamente un robot su Marte o un satellite vicino a Nettuno dopo mesi....significa allora che tali movimenti dei pianeti sono regolati da leggi logiche e non ovviamente casuali.
Ma a casa mia, un processo logico, la fa una mente che ragiona,........e dato che tali leggi da quelle sulla vita sulla terra a quelle che regolano il movimento dei pianeti sono al di sopra di ogni mente e conoscenza umana è presumibile allora che esista un "Essere" ( chiamatelo come volete") che all'origine abbia volontariamente stabilito il tutto.....
PS. Rispondendo a Valentino:
Wikipedia cita. l'argomento teologico:
A me pare questo un discorso estremamente razionale dove la fede possa essere per alcuni la logica rispostaL'argomento teleologico, o argomento del disegno divino, è una delle argomentazioni utilizzate per dimostrare l'esistenza di Dio o di un creatore, a partire dalla percezione di un ordine, di uno scopo, di un progetto o di una direzione nello stato delle cose. Il termine "teleologico" deriva dal greco telos, che significa "fine" o "scopo"; la teleologia è l'ipotesi che esista uno scopo o un principio direzionale nei processi della natura.
Formulazione dell'argomento
Nella sua variante di base, l'argomento teleologico può essere formulato come segue:
'X' è troppo [ complesso, ordinato, adattivo, palesemente finalizzato, bello ] per essere apparso casualmente;
perciò 'X' deve essere stato creato da un essere [ senziente, intelligente, saggio, con uno scopo ];
Dio è quell'essere;
dunque Dio esiste.
Al posto di 'X' normalmente si trova l'universo, la vita, il processo dell'evoluzione, l'umanità, particolari specie animali, un particolare organo come l'occhio o il linguaggio umano; 'X' sostituisce talvolta una delle costanti fondamentali dell'universo, come una costante fisica o una legge fisica, e talvolta questo argomento basato anche sul principio antropico, che sottolinea come l'universo sia esattamente come deve essere per permettere a una forma di vita intelligente di esistere.
Mentre molte delle forme classiche di questo argomento sono collegate al monoteismo, alcune versioni possono sostituire a Dio un demiurgo, più divinità o talvolta gli extraterrestri come causa dei fenomeni naturali, sebbene la forma precedente possa ricorrere ancora in occasione della causa prima. È anche possibile lasciare aperta la questione dell'identità del "progettista":
la complessità implica un progettista;
l'universo è altamente complesso;
dunque l'universo ha un progettista.
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Eh no Vieri! L'argomento teleologico invece ha un grande punto debole. Come fai a non notare che c'è una contraddizione implicita?Vieri ha scritto:PS. Rispondendo a Valentino:
[...]
la complessità implica un progettista;
l'universo è altamente complesso;
dunque l'universo ha un progettista.
A me pare questo un discorso estremamente razionale dove la fede possa essere per alcuni la logica risposta
Se postuliamo quanto segue:
la complessità implica un progettista;
l'universo è altamente complesso;
dunque l'universo ha un progettista.
Il non credente sarà autorizzato a chiederti:
Chi ha progettato il progettista?
O il progettista è "meno complesso" del progetto?
Se il "creato" (il progetto) è complesso e perfetto tanto più perfetto è il Creatore (il progettista).
Ed infatti tu risponderai: il progettista, ovvero Dio, è sempre esistito e non è stato progettato da nessun altro progettista!
Se dunque anche tu ammetti che possa esistere qualcosa o Qualcuno SENZA la necessità di postulare un progettista, ti trovi in evidente contraddizione!
Se infatti ammetti che qualcosa di così complesso e perfetto come il progettista può esistere senza un altro progettista, vengono a cadere le basi dell'argomento teleologico!!!
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Valentino e la lana caprina....
Mi trovo:
Poi alla fine sull'argomento, come vediamo, ognuno di noi la pensa a modo suo basandosi poi tutti quanti sull'INDIMOSTRABILE.....
Qui alla fine uno può sindacare quello che vuole sul "progettista del progettista del progettista fino all'infinito......... ma alla fine bisognerebbe anche pensare ad una "ORIGINE UNICA" e per me si ricade sempre su DIO alla base ed origine di tutto.la complessità implica un progettista;
l'universo è altamente complesso;
dunque l'universo ha un progettista.
Il non credente sarà autorizzato a chiederti:
Chi ha progettato il progettista?
Poi alla fine sull'argomento, come vediamo, ognuno di noi la pensa a modo suo basandosi poi tutti quanti sull'INDIMOSTRABILE.....
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Cioè fammi capire. Se il credente dice "chi ha progettato blabla?" è domanda sana e giusta. Se si usa LA STESSA ARGOMENTAZIONE per fare la logica e conseguente domanda "ma allora chi ha progettato il progettista?" si tratta di sindacare e di lana caprina...Vieri ha scritto:Mi trovo:Qui alla fine uno può sindacare quello che vuole sul "progettista del progettista del progettista fino all'infinito......... ma alla fine bisognerebbe anche pensare ad una "ORIGINE UNICA" e per me si ricade sempre su DIO alla base ed origine di tutto.la complessità implica un progettista;
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dunque l'universo ha un progettista.
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Chi ha progettato il progettista?
Poi alla fine sull'argomento, come vediamo, ognuno di noi la pensa a modo suo basandosi poi tutti quanti sull'INDIMOSTRABILE.....
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Victor. scusami ma non voglio insistere....
Come ti ho già detto sull'argomento SI, NO se credi in Dio e sulla sua esistenza, sono secoli che le persone si accapigliano senza alla fine poter dimostrare sia da un lato che dall'altro la relativa esistenza.Cioè fammi capire. Se il credente dice "chi ha progettato blabla?" è domanda sana e giusta. Se si usa LA STESSA ARGOMENTAZIONE per fare la logica e conseguente domanda "ma allora chi ha progettato il progettista?" si tratta di sindacare e di lana caprina...
Uno fa un ragionamento che ritengo razionale e che porta a determinate conclusioni come detto prima.....ma se poi "uno" continua sul discorso del "chi era il "progettista del progettista del progettista",....all'infinito per me diventa alla fine un discorso inconcludente poichè ritengo che all'inizio una ORIGINE ci debba sempre pur essere......
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Non hai compreso al 100% qual è il punto, quantomeno non hai compreso qual è il punto in relazione all'argomento teleologico. Stai già divagando infatti. Tu hai prospettato come "necessità" logica postulare l'esistenza di un progettista per qualcosa di complesso come l'universo. Questo ragionamento invece è fallato in nuce perché sposta indietro il problema. Se ammetti che può esistere qualcosa di complesso e perfetto senza ricorrere all'idea o alla "necessità" di un progettista non si vede perché non puoi ammettere la stessa cosa per il nostro universo. Tu da credente affermi: Dio è perfetto e non lo ha creato nessuno! Bene. Dunque ammetti che può esistere qualcosa, o nel caso di Dio...Qualcuno, che è perfetto senza che sia "necessario" un progettista e/o un creatore. Appunto! E la stessa medesima posizione dei non credenti in relazione al nostro universo. L'universo è complesso ma non per questo è "necessario" postulare un progettista o un creatore. Non so se hai afferrato il punto adesso!Vieri ha scritto:Mi trovo:Qui alla fine uno può sindacare quello che vuole sul "progettista del progettista del progettista fino all'infinito......... ma alla fine bisognerebbe anche pensare ad una "ORIGINE UNICA" e per me si ricade sempre su DIO alla base ed origine di tutto.la complessità implica un progettista;
l'universo è altamente complesso;
dunque l'universo ha un progettista.
Il non credente sarà autorizzato a chiederti:
Chi ha progettato il progettista?
Poi alla fine sull'argomento, come vediamo, ognuno di noi la pensa a modo suo basandosi poi tutti quanti sull'INDIMOSTRABILE.....
Ora tieni presente che ho semplicemente cercato di spiegarti che l'argomento teleologico essendo fallato nelle premesse non può essere usato come "argomento" per "dimostrare" l'esistenza di Dio e per dirla tutta non può essere usato nemmeno come "argomento" per dimostrare il contrario! E' semplicemente un argomento non spendibile da nessuna delle "parti".
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Il problema caro Vieri è che il "ragionamento" a cui ti affidi (ovvero l'argomento teleologico) NON è razionale, e non lo è in quanto non c'è logica in esso ed è fallato nelle premesse! Chi lo dice infatti che la complessità e/o la "perfezione" esige "necessariamente" un "progetto"?!?!? Se Dio può esistere (e per noi credenti ESISTE) SENZA la necessità di postulare un "altro" creatore i non credenti sono del tutto "autorizzati" a postulare che l'universo, pur nella sua complessità, esiste senza un creatore.Vieri ha scritto:Uno fa un ragionamento che ritengo razionale e che porta a determinate conclusioni come detto prima
Questo almeno sul piano della logica formale.
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Il discorso sembrerebbe condivisibile. Se ho afferrato bene il tuo ragionamento, in pratica stai sostenendo che gli assunti alla base di qualunque sistema logico non possono "auto dimostrarsi". Rimane la questione sulla consistenza degli assunti iniziali.Valentino ha scritto: Non hai compreso al 100% qual è il punto, quantomeno non hai compreso qual è il punto in relazione all'argomento teleologico. Stai già divagando infatti. Tu hai prospettato come "necessità" logica postulare l'esistenza di un progettista per qualcosa di complesso come l'universo. Questo ragionamento invece è fallato in nuce perché sposta indietro il problema. Se ammetti che può esistere qualcosa di complesso e perfetto senza ricorrere all'idea o alla "necessità" di un progettista non si vede perché non puoi ammettere la stessa cosa per il nostro universo. Tu da credente affermi: Dio è perfetto e non lo ha creato nessuno! Bene. Dunque ammetti che può esistere qualcosa, o nel caso di Dio...Qualcuno, che è perfetto senza che sia "necessario" un progettista e/o un creatore. Appunto! E la stessa medesima posizione dei non credenti in relazione al nostro universo. L'universo è complesso ma non per questo è "necessario" postulare un progettista o un creatore. Non so se hai afferrato il punto adesso!
Ora tieni presente che ho semplicemente cercato di spiegarti che l'argomento teleologico essendo fallato nelle premesse non può essere usato come "argomento" per "dimostrare" l'esistenza di Dio e per dirla tutta non può essere usato nemmeno come "argomento" per dimostrare il contrario! E' semplicemente un argomento non spendibile da nessuna delle "parti".
Rimanendo sulla questione della creazione, ha più senso ammettere l'esistenza di un creatore o assumere l'universo come autosufficiente?
Premettendo che sono due sue assunzioni certamente forti. La prima praticamente taglia la testa al toro evitando di affrontare la questione nel merito e spostando la questione sul piano ontologico.
La seconda ha certamente il pregio di non richiedere l'assunzione di un creatore, ma almeno nelle sue forme attuali, degenera nella tautologia e presenta difficoltà matematiche che sembrano insormontabili.
Saluti
Gabbiano
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Valentino,....
Io onestamente non mo arrovello tanto il cervello ed indipendentemente dai trattati di teologia ragiono sempre partendo dall'origine del problema:Chi lo dice infatti che la complessità e/o la "perfezione" esige "necessariamente" un "progetto"?!?!?
E' vero o no che sia a livello "terrestre" che a livello universale esistono delle precise leggi fisiche, chimiche, biologiche, ecc... che possono essere rappresentate secondo sempre esatte ed immutabili formule matematiche? .....SI o NO ?
Se NO vuol dire che tutto è generato dal caos e dalla imprevidibilità.....e che sarebbe impossibile prevedere in maniera così esatta :stagioni, eclissi, orbite, satelliti per viaggi lontani..., ecc......
Se invece è si, ritengo che come noi, esseri intelligenti, stiamo scoprendo sempre con l'avanzare della scienza nuove formule o leggi ...alla fine come noi le abbiamo scoperte ci sarà anche stato una Mente Intelligente ed al di sopra di ogni nostra immaginazione che le abbia formulate o no?
Non per niente prevedere che dal caos e dalla imprevidibilità possano nascere tante perfette ed immutabili leggi universali,....me la vedo un po' dura.....
Fine del discorso se è io individuo e chiamo questa "Mente Intelligente" come Dio origine creatrice unica......
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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
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- VictorVonDoom
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Niente...
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"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (g 07/09 p.29)
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Non posso dire che il tuo ragionamento non sia logico, anzi.............ma forse inconsciamente il mio animo mi porta a "sperare" che ci sia qualche cosa la "sopra"!Mauro1971 ha scritto:Oddio Nello, ma che davvero Zichicchi????
Sono dal telefono e non ho modo di esprimermi ora, ma quel ragionamento è completamente fallato, come abitudine di Zichicchi tra l'altro.
Basta entrare nel microcosmo tra l'altro per trovarvi un Universo assolutamente illogico, irrazionale e controintuitivo. Il voler appioppare valenze umane alla "cosicità" del cosmo è di per se un errore enorme, proprio di logica.
"Esso é" e non "Egli é", dove sono Leggi di Natura a definirlo quale equilibrio tra le sue componenti. Nulla indica invece che queste siano atto cosciente di un pensiero in essere, nè vi é motivo alcuno di doverle legare ad una qualche "Entitá" se non un autoreferenziale necessità di affermare un'esistenza indimostrabile.
Insomma, sono belle parole ma senza osso.
Se poi vuoi di più alla fine questa è la stessa argomentazione di Vieri, nell'essenza, già confutata da Valentino.
Invece lato nostro le cose si fanno interessanti quando dal piano possibilistico si passa a quello probabilistico, troppo spesso dimenticato: la doanda corretta sarebbe quindi "Quanto è probabile che Dio esista?".
Forse siamo semplicemente ancora troppo ignoranti per poter dare delle spiegazioni alle leggi che regolano l'universo, é stato così anche per concetti che oggi sono scontati ma di certo non lo erano 200, 300 0 500 e più anni fa!
Nel buio totale una voce d'uomo mi disse: "Vieni verso di me, non voglio farti del male...", ma io accesi un cerino e vidi ch'ero sul margine di un precipizio, e l'uomo che mi parlava era, invece, dalla parte opposta...
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Si ,esiste
Per la nostra guarigione ci ha parlato mediante le sue stesse sofferenze e ha preferito nascondersi nel silenzio per un pò di tempo e lasciarci in mezzo ad un mare di apostasia e di verità parzialmente comprese affinchè dà parte nostra non smettiamo mai di cercare e ricercarlo affinchè siamo sufficentemente pronti quando ritorna.
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Istruttive e illuminanti le disquisizioni dei post precedenti, una semplice domanda dalle risposte più complesse, comunque cercavo questa sintesi..Angelo 35 ha scritto:Si ,esiste
“Non è necessario avere una religione per avere una morale, perché se non si riesce a distinguere il bene dal male quella che manca è la sensibilità, non la religione. M.Hack”
Presentazione : https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=7&t=25175
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Dio esiste ?
https://www.cdt.ch/mondo/cronaca/il-dra ... a-HB773845" onclick="window.open(this.href);return false;
Ma Socrate, Socrate.....
Perchè nonostante tutto continui sempre ad essere così pessimista ?Socrate69 ha scritto:https://www.cdt.ch/mondo/cronaca/il-dra ... a-HB773845
Se dobbiamo allora considerare tutto cosa dobbiamo pensare... aggiungi la prima guerra mondiale, la "spagnola" ....la seconda guerra mondiale, quelli uccisi dal regime dei Kmer rossi, l'ebola, l'AIDS ....basta così o devo andare ancora avanti.......ma Dio è sempre esistito e nessuno ha detto che siamo nel paradiso terrestre ! ....dai per favore siamo seri.....
Ogni giorno nel mondo 8 mila bambini muoiono di fame (prima dei 5 anni)
Un nuovo rapporto e una campagna di Save the Children: fino all’ultimo bambino
https://www.lastampa.it/2017/10/12/soci ... agina.html" onclick="window.open(this.href);return false;
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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
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Massi, ottimismo... So ragazzi!
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Ma certo, ma certo,....
Ma in mezzo a questi "ex amici" portatori di sfiga aspettando sempre questo benedetto Armagddon che "porca miseriaccia" non viene mai facendoci fare sempre delle brutte figure...ci mettiamo poi anche noi !VictorVonDoom ha scritto:Massi, ottimismo... So ragazzi!
Ma basta né !....
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Bertolt Brecht
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Vieri, no pessimismo, ma realismo...
Ma guarda Vieri che non mi definirei affatto pessimista, anzi, mi piace ridere e scherzare. Forse un pò provocatore
"se Dio esiste deve chiedermi perdono"
Presa da Facebook,
Da un graffito ad Auschwitz...
Da un graffito ad Auschwitz...
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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