La Venerazione del Sorvegliante
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La Venerazione del Sorvegliante
Venerazione del... Sorvegliante
Riflettevo su come in tutti questi anni passati da tdg la settimana della visita del sorvegliante alla propria congregazione, da molti confratelli sia stata spesso vissuta come l’apparizione della colomba sul capo di Cristo al suo battesimo. Un evento quasi mistico per alcuni che spesso andavano in fibrillazione nel vedere la venuta di questo “fratello” viaggiante e consorte.
Credo di essere stato sempre equilibrato in tal senso, e consideravo la visita cosa positiva ma senza alcun motivo per farsi salire l’ansia, almeno per il fatto che quella settimana avremmo ascoltato discorsi decenti da qualcuno che ricoprendo quel ruolo nella stragrande maggioranza dei casi, dovrebbe possedere buone doti oratorie che avrebbero contrastato sicuramente alle abituali sonnolenze e ai picchi glicemici di molti in congregazione la domenica sera.
In circa 40 anni ne ho visti tanti, tutti diversi: c’era chi era cordiale, chi aveva l’aria da presuntuoso col pugno di ferro, modus di molto in voga inizio anni 2000, in quel periodo i sorveglianti erano dei Generali, almeno nella mia zona, e dal podio nella migliore delle ipotesi ti facevano sentire come concime per le begonie. C’era chi era un ottimo oratore, e chi invece raccontava esilaranti storielle quasi fosse al cabaret. Oppure chi ti avvicinava con ingenua aria da confessore, giusto per farti sfogare per poi citare testualmente le cose che avevi detto per fare morali dal podio omettendo almeno il nome. Ne ricordo uno in particolare che aveva una dote significativa, ricordava i nomi di tutti, e dico tutti... il martedì quando arrivai in sala lo trovai sulla porta di ingresso era arrivato con largo anticipo e a differenza di tutti gli altri sorveglianti che si chiudono nella seconda sala con gli anziani manco stessero escogitando una tattica militare, lui stava lì a salutare chiunque entrasse e a chiedergli il nome. Puntualmente il giovedì riusciva a ricordarsi i nomi di quasi tutti, e questo per tutto il periodo della visita... Una nota stonata, forse positiva ma l’unica che mi dava la sensazione di essere una guida e non un giudice.
A prescindere ora dalle possibili simpatie o antipatie la visita creava subbugli interiori e sudditanze maggiormente in chi ambiva alla nomina, quindi c’era chi si prendeva quella settimana di ferie dal lavoro per essere presente a tutte le comitive, disdicendo appuntamenti pregressi perché il sorvegliante aveva la priorità! La corsa, sempre da parte degli aspiranti nominabili, all’invito a pranzo, con preparativi luculliani per l’occasione quando poi alcuni fratelli le case di questi manco le sapevano, il tutto per essere raccomandati a chi li avrebbe avanzati di “grado”.
Quindi si vedevano scene di genitori che si accertavano che i figli fossero andati a salutare il sorvegliante, sia prima che dopo l’adunanza mentre gli altri fratelli potevano essere beatamente ignorati. E l’immancabile organizzazione della pizza offerta alla coppia la domenica sera, corredata da regalini e doni in danaro vari, ovviamente pagata dai commensali e chi vi partecipava erano sempre quelli in odore di elezione...
La stessa aria di raccomandazione si assisteva poi attorno alle figure di alcuni anziani che avrebbero dovuto perorare la causa di chi ambiva ad avere l’approvazione per l’avanzamento.
Non dico che chi ricevesse la nomina era solo perché fosse stato spinto o si fosse aggraziato il fratello, assolutamente no. Di sicuro una base di doti c’era, ma non vedevo nessuna di differenza con chi nel cosiddetto mondo cerca una scalata sociale per acquisire successo nel mondo del lavoro o in qualsiasi altro campo. E di fratelli che meritavano ma che non erano avvezzi a addolcire la torta ne ho visto un bel po, che prima che gli arrivasse la nomina hanno atteso anni!
Da piccolo mi fu insegnato che le nomine o meglio i privilegi li dava Geova, quindi questo modo di pubblicizzarsi sembra passasse in secondo piano, tanto c’era l’alibi della benedizione divina quindi non erano mica gli uomini a decidere questi avanzamenti.
Finché ci si rende conto che questa è l’ennesima balla che viene inculcata. Di persone nominate che avevano scheletri nell’armadio e si portavano coscienze sporche da far ribrezzo ne ho visti e conosciuti, ed e li che ti chiedi: “ Ma non era lo spirito di Dio a guidare le nomine? Come poteva una persona del genere tenere peccati gravi ed arrivare ad essere un anziano? “ E li che ti rendi conto come anche in queste cose lo spirito divino non centri nulla e valga molto di più l’aggraziarsi le persone per ottenere ciò che si vuole...
Riflettevo su come in tutti questi anni passati da tdg la settimana della visita del sorvegliante alla propria congregazione, da molti confratelli sia stata spesso vissuta come l’apparizione della colomba sul capo di Cristo al suo battesimo. Un evento quasi mistico per alcuni che spesso andavano in fibrillazione nel vedere la venuta di questo “fratello” viaggiante e consorte.
Credo di essere stato sempre equilibrato in tal senso, e consideravo la visita cosa positiva ma senza alcun motivo per farsi salire l’ansia, almeno per il fatto che quella settimana avremmo ascoltato discorsi decenti da qualcuno che ricoprendo quel ruolo nella stragrande maggioranza dei casi, dovrebbe possedere buone doti oratorie che avrebbero contrastato sicuramente alle abituali sonnolenze e ai picchi glicemici di molti in congregazione la domenica sera.
In circa 40 anni ne ho visti tanti, tutti diversi: c’era chi era cordiale, chi aveva l’aria da presuntuoso col pugno di ferro, modus di molto in voga inizio anni 2000, in quel periodo i sorveglianti erano dei Generali, almeno nella mia zona, e dal podio nella migliore delle ipotesi ti facevano sentire come concime per le begonie. C’era chi era un ottimo oratore, e chi invece raccontava esilaranti storielle quasi fosse al cabaret. Oppure chi ti avvicinava con ingenua aria da confessore, giusto per farti sfogare per poi citare testualmente le cose che avevi detto per fare morali dal podio omettendo almeno il nome. Ne ricordo uno in particolare che aveva una dote significativa, ricordava i nomi di tutti, e dico tutti... il martedì quando arrivai in sala lo trovai sulla porta di ingresso era arrivato con largo anticipo e a differenza di tutti gli altri sorveglianti che si chiudono nella seconda sala con gli anziani manco stessero escogitando una tattica militare, lui stava lì a salutare chiunque entrasse e a chiedergli il nome. Puntualmente il giovedì riusciva a ricordarsi i nomi di quasi tutti, e questo per tutto il periodo della visita... Una nota stonata, forse positiva ma l’unica che mi dava la sensazione di essere una guida e non un giudice.
A prescindere ora dalle possibili simpatie o antipatie la visita creava subbugli interiori e sudditanze maggiormente in chi ambiva alla nomina, quindi c’era chi si prendeva quella settimana di ferie dal lavoro per essere presente a tutte le comitive, disdicendo appuntamenti pregressi perché il sorvegliante aveva la priorità! La corsa, sempre da parte degli aspiranti nominabili, all’invito a pranzo, con preparativi luculliani per l’occasione quando poi alcuni fratelli le case di questi manco le sapevano, il tutto per essere raccomandati a chi li avrebbe avanzati di “grado”.
Quindi si vedevano scene di genitori che si accertavano che i figli fossero andati a salutare il sorvegliante, sia prima che dopo l’adunanza mentre gli altri fratelli potevano essere beatamente ignorati. E l’immancabile organizzazione della pizza offerta alla coppia la domenica sera, corredata da regalini e doni in danaro vari, ovviamente pagata dai commensali e chi vi partecipava erano sempre quelli in odore di elezione...
La stessa aria di raccomandazione si assisteva poi attorno alle figure di alcuni anziani che avrebbero dovuto perorare la causa di chi ambiva ad avere l’approvazione per l’avanzamento.
Non dico che chi ricevesse la nomina era solo perché fosse stato spinto o si fosse aggraziato il fratello, assolutamente no. Di sicuro una base di doti c’era, ma non vedevo nessuna di differenza con chi nel cosiddetto mondo cerca una scalata sociale per acquisire successo nel mondo del lavoro o in qualsiasi altro campo. E di fratelli che meritavano ma che non erano avvezzi a addolcire la torta ne ho visto un bel po, che prima che gli arrivasse la nomina hanno atteso anni!
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Finché ci si rende conto che questa è l’ennesima balla che viene inculcata. Di persone nominate che avevano scheletri nell’armadio e si portavano coscienze sporche da far ribrezzo ne ho visti e conosciuti, ed e li che ti chiedi: “ Ma non era lo spirito di Dio a guidare le nomine? Come poteva una persona del genere tenere peccati gravi ed arrivare ad essere un anziano? “ E li che ti rendi conto come anche in queste cose lo spirito divino non centri nulla e valga molto di più l’aggraziarsi le persone per ottenere ciò che si vuole...
“Non è necessario avere una religione per avere una morale, perché se non si riesce a distinguere il bene dal male quella che manca è la sensibilità, non la religione. M.Hack”
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Io invece no
A me invece delle visite del sorvegliante me ne sono sempre fregato, non lo consideravo, tanto poteva recitare tutti i discorsi che voleva io ero sempre io anche se in quel periodo ero in vista di nomine, ho sempre odiato i lecchini e quindi non mi sono mai ingraziato nessuno, anzi se mai ho sempre fatto in modo che mi evitasse, poi ci stavano alcuni che ti ci trovavi bene perchè erano umani e non divinità come alcuni, ho sempre ospitato il sorvegliante che mi stava a genio. Un triennio è passato un sorvegliante che mi stava antipatico per i suoi modi e per i modi della moglie, a casa mia non c'è mai entrato, mai ospitato, mai uscito insieme. Per me la visita del sorvegliante era il modo di vedere come i soliti ritardatari in quel giorno venivano con largo anticipo per poi tornare alle loro soliti abitudini alla fine della visita. Li vedevo tutti schizzati manco se fosse sceso Gesù in persona.
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