Considerazioni su: dal trattato "Salita al monte Carmelo" di san Giovanni della Croce

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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Vieri
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Considerazioni su: dal trattato "Salita al monte Carmelo" di san Giovanni della Croce

Messaggio da Vieri »

Carissimi per caso ho avuto occasione di leggere il (Lib.2, cap.22) del trattato "Salita al monte Carmelo" di san Giovanni della Croce, sacerdote dove ho pensato che tali scritti possano rappresentare un notevole elemento di riflessione per i tdg dove la loro radicale interpretazione della Bibbia li abbia portati ad allontanarsi dal vero messaggio di Dio tramite Gesù pur definendosi impropriamente come “congregazione cristiana”.
Giovanni della Croce, al secolo Juan de Yepes Álvarez (in spagnolo: Juan de la Cruz; Fontiveros, 24 giugno 1542 – Úbeda, 14 dicembre 1591), è stato un presbitero e poeta spagnolo, cofondatore dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi.
(Lib.2, cap.22) del trattato "Salita al monte Carmelo" di san Giovanni della Croce, sacerdote
Il motivo principale per cui, nell'antica Legge, era lecito interrogare Dio ed era giusto che i sacerdoti e i profeti desiderassero visioni e rivelazioni divine, è che la fede non era ancora fondata e la legge evangelica non ancora stabilita. Era quindi necessario che si interrogasse Dio e che Dio rispondesse con parole o con visioni e rivelazioni, con figure e simboli o con altri mezzi d'espressione.

Egli infatti rispondeva, parlava o rivelava misteri della nostra fede, o verità che ad essa si riferivano o ad essa conducevano. Ma ora che la fede è basata in Cristo e la legge evangelica è stabilita in quest'era di grazia, non è più necessario consultare Dio, né che egli parli o risponda come allora. Infatti donandoci il Figlio suo, ch'è la sua unica e definitiva Parola, ci ha detto tutto in una sola volta e non ha più nulla da rivelare.

Questo è il senso genuino del testo in cui san Paolo vuole indurre gli Ebrei a lasciare gli antichi modi di trattare con Dio secondo la legge mosaica, e a fissare lo sguardo solamente in Cristo: Dio che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio (Eb 1,1). Con queste parole l'Apostolo vuol far capire che Dio è diventato in un certo senso muto, non avendo più nulla da dire, perché quello che un giorno diceva parzialmente per mezzo dei profeti, l'ha detto ora pienamente dandoci tutto nel Figlio suo. Perciò chi volesse ancora interrogare il Signore e chiedergli visioni o rivelazioni, non solo commetterebbe una stoltezza, ma offenderebbe Dio, perché non fissa il suo sguardo unicamente in Cristo e va cercando cose diverse e novità. Dio infatti potrebbe rispondergli: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo! (Mt 17,5).

Se ti ho già detto tutto nella mia Parola ch'è il mio Figlio e non ho altro da rivelare, come posso risponderti o rivelarti qualche altra cosa? Fissa lo sguardo in lui solo e vi troverai anche più di quanto chiedi e desideri: in lui ti ho detto e rivelato tutto. Dal giorno in cui sul Tabor sono disceso con il mio Spirito su di lui e ho proclamato: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto.

Ascoltatelo" (Mt 17, 5), ho posto fine ai miei antichi modi di insegnare e rispondere e ho affidato tutto a lui. Ascoltatelo, perché ormai non ho più argomenti di fede da rivelare, né verità da manifestare. Se prima ho parlato, era unicamente per promettere il Cristo e se gli uomini mi hanno interrogato, era solo nella ricerca e nell'attesa di lui, nel quale avrebbero trovato ogni bene, come ora attesta tutto l'insegnamento degli evangelisti e degli apostoli.
In particolare volevo sottolineare le parole evidenziate in grande.....
.. ….dove la visone del Dio biblico pur rimanendo lo stesso non è che dopo l'avvento di Gesù sia diventato "diverso e muto” non aprendo più il mare di Mosè o non facendosi più riconoscere con altre manifestazioni miracolose delle quali è piena la Bibbia, concludendo così ogni libro della bibbia dopo Gesù..... ma perchè Gesù come incarnazione di Dio stesso sulla terra in qualità di “figlio unigenito generato e non creato della stessa sostanza del Padre, “l'ha detto ora pienamente dandoci tutto nel Figlio suo”

In breve da un lato c'e anche da domandarsi come mai tutti i libri della Bibbia che narrano a volte anche dettagliatamente la storia di oltre 1500 anni del popolo di Israele terminino con la caduta di Gerusalemme alla fine nemmeno descritta nella Bibbia stessa ma profetizzata solo in alcuni passi del vangelo....”.....non rimarrà pietra su pietra”.

E vero che dopo la Bibbia sono continuati molti scritti rabbinici di diverse estrazioni culturali ma mai questi scritti anche dopo 2000 anni, sono stati considerati parte ed integrati nella Bibbia stessa come se tutti i numerosi profeti di un tempo si siano estinti con l'avvento di Gesù.
Non vi pare strano ?
Il Dio degli ebrei perchè dopo Gesù non si è più manifestato apertamente con il suo popolo ed inviato in altri 2000 anni di storia altri profeti come un tempo ?
Non per niente c'è poi da riflettere sulle parole del Vangelo...
Matteo 24
4 Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni; 5 molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno....
.....23 Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete. 24 Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. 25 Ecco, io ve l'ho predetto.
Non possiamo allora che dare ragione a questo punto a san Giovanni della Croce quando afferma;
...."perché quello che un giorno diceva parzialmente per mezzo dei profeti, l'ha detto ora pienamente dandoci tutto nel Figlio suo"
Concludendo, si evince il fatto che attenendosi esclusivamente ancora alla parola di Dio citata nella Bibbia V.T. mettendola sempre in primo piano rispetto agli insegnamenti del Vangelo rappresenta per me un gravissimo errore e tale da non considerare come “cristiani” i testimoni di Geova.

Un semplice esempio ?
Edizione per lo studio) FEBBRAIO 2016
Impariamo dai leali servitori di Geova
.... "Quindi potrebbe facilmente capitare che una persona leale a Dio provi un forte senso di lealtà nei confronti di un caro amico o di un parente, anche se sta tenendo una condotta sbagliata. Ricordiamo che, anche nel caso in cui qualcuno che ci è vicino dovesse lasciare la verità, la nostra lealtà spetterebbe sempre prima a Geova. (Leggi Matteo 22:37.) 7.
il numero sette equivaleva a dire “all’infinito”.   Secondo Gesù, non c’è praticamente limite al numero di volte che il cristiano dovrebbe perdonare.
Dopo poche righe:
Dalla Bibbia V.T. ...Nessun cristiano :boh: che è stato trattato in modo estremamente ingiusto, detestabile o odioso dovrebbe sentirsi costretto a perdonare  il trasgressore che non si è pentito. — Salmo 139:21, 22. (21 O Eterno, non odio io quelli che t’odiano? E non aborro io quelli che si levano contro di te? 22 Io li odio di un odio perfetto; li tengo per miei nemici.)
Allora non mi riesco a spiegare cosa sia venuto a predicare Gesù sul perdono, smentendo pratiche e regole bibliche, come guarire anche il giorno di sabato se poi si continua a basarsi e tener fede poi sull'antico Testamento ostracizzando chi si allontana?

I Testimoni di Geova evitano ogni contatto con gli ex membri della loro religione?
https://www.jw.org/it/testimoni-di-geov ... /#?insight" onclick="window.open(this.href);return false;[search_id]=db2d2f61-c2f7-474f-88ba-3cce3ec51b51&insight[search_result_index]=0
dove viene citato il passo di Paolo 1 Corinzi 5-11
11 Ma ora vi ho scritto di non mescolarvi con chi, facendosi chiamare fratello, sia un fornicatore, o un avaro o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un ladro; con un tale non dovete neppure mangiare. 12 Tocca forse a me giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? 13 Ora è Dio che giudica quelli di fuori. Perciò togliete il malvagio di mezzo a voi.
Mi domando allora se un vostro fratello di congregazione che conoscete da anni e del quale siete anche amico o un vostro figlio o parente stretto si dovessero dissociare per una crisi di coscienza motivata da ragioni obiettive dovreste domani allontanarsi da loro trattandoli da :
un fornicatore, o un avaro o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un ladro....?
Per me siamo fuori di testa...
:decora:
   
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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
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Caro Vieri
La considerazione che hai fatto offre alcuni spunti di interessanti che meriterebbero certo ulteriori approfondimenti,tuttavia non credo che le questioni da te sollevate possano davvero costituire motivo di riflessione per il tdg medio. Tu hai ragione nel affermare che Gesù non pose limiti al perdono. Tuttavia essi ti risponderanno sempre con un passo del N.T. citando magari San Paolo e il suo "rimuovete l'uomo malvagio" oppure "Non mangiate neppure con quell'uomo". Possono citare Giovanni e il fatto di non rivolgere il saluto. Sia chiaro che non sto facendo un apologia delle loro interpretazioni ma la loro tecnica consiste proprio nel tentare di armonizzare il messaggio della Bibbia, cercando a tutti i costi di collegare fra loro i passi scritturistici più disparati e trarne un'interpretazione in linea con le loro idee preconcette o meglio in linea con i delirii partoriti dalla mente del secondo e dal terzo presidente della Watchtower.
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