Hai fatto un'uscita davvero infelice, l'ironia mi è sembrata la risposta più adatta a quel commento tra l'altro improprio in quanto non hai, non la abbiamo nessuno di noi, una sfera di cristallo nella quale leggere il futuro.cattivo esempio ha scritto: ottima prevenzione scentifica
E' pure un peccato, sino a qui avevi almeno per alcuni aspetti dato l'analisi più precisa.
Il Coronavirus è passato da animali selvatici, da quanto ho potuto leggere probabilmente pipistrelli o uccelli, alla nostra specie.
Questo lo rende pericoloso. I virus endemici di un organismo hanno avuto il tempo di adattarsi a questo, normalmente un'eccessiva viralità e mortalità sono deleteri per la soppravvivenza del virus stesso, tendono a sopravvivere quei ceppi che permetto la sopravvivenza almeno di una quota parte degli organismi infettati. Se l'ospite muore anche i virus da questo ospitati muoiono.
Il grosso problema in questa situazione è che il Coronavirus ha appena effettuato il salto di specie, è quindi potenzialmente molto pericoloso, anche in previsione di eventuali future mutazioni (come avevi giustamente affermato) che potrebbero renderlo ancora più mortale.
Altresì in questi casi la problematica non è tanto la macellazione e conservazione, che porterebbe a sviluppare altri patogeni che sono quelli della carne in decomposizione e che non ci sono affatto nuovi, ma l'allevamento e/o il procacciamento in natura di specie selvatiche senza controlli veterinari, portando a contatto animali infetti da varie patologie loro con gli esseri umani, e prima o poi un virus o un batterio con una mutazione che gli permette di sopravvivere ed infettare gli esseri umani per mera statistica esce fuori.
Il problema è che imporre determinati parametrici igenici per prevenire queste evenienze è al momento semplicemente impossibile, e non solo per tradizione culinaria ma perchè si ridurrebbe alla fame più nera credo più della metà della popolazione mondiale, il costo per queste società sarebbe semplicemente impossibile da affrontare, e questo anche in Cina dove il grosso della popolazione ha comunque un reddito procapite piuttosto basso.
Bisogna poi vedere, in base alle caratteristiche che questo virus dimostrerà di avere, se sarà possibile sviluppare un vaccino in tempi rapidi e se esistano medicinali già al momento disponibili che risultino in grado di interagire con lo stesso, limitandone la diffusione o riducendo la gravità della malattia e quindi la mortalità.