"Amare" NON è un "mestiere".....

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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Vieri
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"Amare" NON è un "mestiere".....

Messaggio da Vieri »

Anche questa domenica, papa Francesco ha fatto una bellissima omelia e senza fare del proselitismo volevo ricollegarmi, come raffronto alle differenze del "pensiero" cattolico con quello dei testimoni di Geova.
Il tema era rivolto al commento sul Vangelo di oggi:
Mc 13,33-37
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
"Vegliare" significa ovviamente "rimanere svegli" e per me significa rimanere anche attenti alle necessità del tuo prossimo.
Bellissime ritengo pertanto queste parole di papa Francesco contro l'indifferenza"
Stare svegli non è facile, anzi è una cosa molto difficile: di notte viene naturale dormire. Non ci riuscirono i discepoli di Gesù, ai quali Lui aveva detto di vegliare “alla sera, a mezzanotte, al canto del gallo, al mattino” (cfr v. 35).
Proprio a quelle ore non furono vigilanti: di sera, durante l’ultima cena, tradirono Gesù; di notte si assopirono; al canto del gallo lo rinnegarono; al mattino lo lasciarono condannare a morte. Non avevano vegliato. Si erano assopiti. Ma anche su di noi può scendere lo stesso torpore.

C’è un sonno pericoloso: il sonno della mediocrità. Viene quando dimentichiamo il primo amore e andiamo avanti per inerzia, badando solo al quieto vivere. Ma senza slanci d’amore per Dio, senza attendere la sua novità, si diventa mediocri, tiepidi, mondani. E questo corrode la fede, perché la fede è il contrario della mediocrità: è desiderio ardente di Dio, è audacia continua di convertirsi, è coraggio di amare, è andare sempre avanti. La fede non è acqua che spegne, è fuoco che brucia; non è un calmante per chi è stressato, è una storia d’amore per chi è innamorato! Per questo Gesù detesta più di ogni cosa la tiepidezza (cfr Ap 3,16). Si vede il disprezzo di Dio per i tiepidi.

E dunque, come possiamo svegliarci dal sonno della mediocrità? Con la vigilanza della preghiera. Pregare è accendere una luce nella notte. La preghiera ridesta dalla tiepidezza di una vita orizzontale, innalza lo sguardo verso l’alto, ci sintonizza con il Signore. La preghiera permette a Dio di starci vicino; perciò libera dalla solitudine e dà speranza. La preghiera ossigena la vita: come non si può vivere senza respirare, così non si può essere cristiani senza pregare. E c’è tanto bisogno di cristiani che veglino per chi dorme, di adoratori, di intercessori, che giorno e notte portino davanti a Gesù, luce del mondo, le tenebre della storia. C’è bisogno di adoratori. Noi abbiamo perso un po’ il senso dell’adorazione, di stare in silenzio davanti al Signore, adorando. Questa è la mediocrità, la tiepidezza.

C’è poi un secondo sonno interiore: il sonno dell’indifferenza. Chi è indifferente vede tutto uguale, come di notte, e non s’interessa di chi gli sta vicino. Quando orbitiamo solo attorno a noi stessi e ai nostri bisogni, indifferenti a quelli degli altri, la notte scende nel cuore. Il cuore diventa oscuro. Presto si comincia a lamentarsi di tutto, poi ci si sente vittime di tutti e infine si fanno complotti su tutto. Lamentele, senso di vittima e complotti. È una catena. Oggi questa notte sembra calata su tanti, che reclamano per sé e si disinteressano degli altri.

Come ridestarci da questo sonno dell’indifferenza? Con la vigilanza della carità. Per portare luce a quel sonno della mediocrità, della tiepidezza, c’è la vigilanza della preghiera. Per ridestarci da questo sonno dell’indifferenza c’è la vigilanza della carità. La carità è il cuore pulsante del cristiano: come non si può vivere senza battito, così non si può essere cristiani senza carità. A qualcuno sembra che provare compassione, aiutare, servire sia cosa da perdenti! In realtà è l’unica cosa vincente, perché è già proiettata al futuro, al giorno del Signore, quando tutto passerà e rimarrà solo l’amore. È con le opere di misericordia che ci avviciniamo al Signore. Lo abbiamo chiesto oggi nell’orazione Colletta: «Suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene».

La volontà di andare incontro a Cristo con le buone opere. Gesù viene e la strada per andargli incontro è segnata: sono le opere di carità.
Cari fratelli e sorelle, pregare e amare, ecco la vigilanza. Quando la Chiesa adora Dio e serve il prossimo, non vive nella notte. Anche se stanca e provata, cammina verso il Signore. Invochiamolo: Vieni, Signore Gesù, abbiamo bisogno di te. Vieni vicino a noi.

Tu sei la luce: svegliaci dal sonno della mediocrità, destaci dalle tenebre dell’indifferenza. Vieni, Signore Gesù, rendi vigili i nostri cuori che adesso sono distratti: facci sentire il desiderio di pregare e il bisogno di amare.
Io ritengo che " vegliare" consista proprio nel non rimanere ed essere indifferenti al mondo esterno isolandosi completamente da esso considerandolo sempre ostile o solo come "terreno" della nostra predicazione prendendo "l'amore cristiano" come un "mestiere "limitato solo a frequentare sempre noiose adunanze o distribuire volantini di casa in casa....
Le lunghe letture della bibbia passate allora nella casa del Regno servono alla nostra fede quando spesso siamo permeati di "indifferenza" verso l'esterno ?.....

Amare veramente non è un "mestiere" o una cosa che si impara sui libri quando questo non viene dal cuore offrendo sempre verso tutti la nostra completa disponibilità.
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VictorVonDoom
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Messaggio da VictorVonDoom »

Cioè ogni domenica ci devi fare la messa con la scusa del "raffronto tra pensiero cattolico e TdG"? Così, tanto per capire...
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Vieri
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Victor, tanto per capire....

Messaggio da Vieri »

VictorVonDoom ha scritto:Cioè ogni domenica ci devi fare la messa con la scusa del "raffronto tra pensiero cattolico e TdG"? Così, tanto per capire...
Ma non ti è mai balenata l'idea che non tutte le "religioni" sono uguali?
Tu a chi appartieni ? agli "indifferenti", ai "menefreghisti" o ci sono per te delle "speranze" di condivisione?
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Tranqui
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Messaggio da Tranqui »

il testo della messa e' uguale in tutta Italia ?
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Considera ogni giornata come una vita a sé stante” (Arthur Schopenhauer]
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Vieri
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Messaggio da Vieri »

Tranqui ha scritto:il testo della messa e' uguale in tutta Italia ?
Da
https://it.cathopedia.org/wiki/Rito_Romano" onclick="window.open(this.href);return false;
In seguito, data la grandissima importanza attribuita a Roma, luogo del martirio dei santi Pietro e Paolo e sede del Papa, molti altri riti occidentali vennero soppressi. Il Concilio di Trento stabilì che rimanessero solo quelli che potessero vantare un'antichità di almeno duecento anni. Sopravvissero perciò il rito ambrosiano, il rito mozarabico e il rito di Braga; sopravvisse anche il rito usato dai domenicani. Con queste poche eccezioni, il rito romano venne esteso all'intera Chiesa latina: perciò è spesso chiamato anche, impropriamente, rito latino.

Oggi il rito romano è il maggiore in termini di diffusione e numero di fedeli che lo seguono e per questo si tende spesso erroneamente a considerarlo l'unico e a farlo coincidere ipso facto con la Chiesa cattolica, dimenticando l'esistenza degli altri riti.
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Sandro
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Messaggio da Sandro »

Ciao Vieri, come sai ti leggo sempre molto volentieri, ma vedo anche tutte le religioni organizzate come fumo negl'occhi, mentre per i "capi religiosi" opto con distingui. Per gerarchi Watch Tower non nego un autentico e profondo dileggio affine ad una forma di disprezzo. Papa Bergoglio è incontestabilmente umano ed intelligente. Le sue espressioni mi piacciono particolarmente proprio perché in odor di eresia per le alte sfere dell'ortodossia cattolica, ma rivelano anche quella carica umana un tempo sconosciuta proprio in ambito ecclesiale. In questo caso il Corpo Direttivo W.T. da come si evince dalla sua mal celata dissonanza scritturale, avrebbe ancora tanto ma tanto da imparare.
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

VictorVonDoom ha scritto:Cioè ogni domenica ci devi fare la messa con la scusa del "raffronto tra pensiero cattolico e TdG"? Così, tanto per capire...
Porta pazienza: che è virtù oramai più atea che cristiana :sorriso: Ad ogni modo nessuno vieta che in una pastorale papi vescovi o finanche semplici credenti indulgano a voli pindarici, di ineffabile marca propagandista. Ma sarebbe bene che simili fantasie rimanessero confinate in canonica o in chiesa o in «Famiglia cristiana», perché fuor d’esse cozzano irrimediabilmente col dettato evangelico, che nei versetti citati (Marc. 13, 33 ss.) alludono e non altro al ritorno/avvento del signore/Signore, con l’amore per il prossimo davvero hanno poco a che fare, nella fattispecie i TdG ci azzeccherebbero tre a zero.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
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Vieri
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Quale tristezza....

Messaggio da Vieri »

Quixote ha scritto:
VictorVonDoom ha scritto:Cioè ogni domenica ci devi fare la messa con la scusa del "raffronto tra pensiero cattolico e TdG"? Così, tanto per capire...
Porta pazienza: che è virtù oramai più atea che cristiana :sorriso: Ad ogni modo nessuno vieta che in una pastorale papi vescovi o finanche semplici credenti indulgano a voli pindarici, di ineffabile marca propagandista. Ma sarebbe bene che simili fantasie rimanessero confinate in canonica o in chiesa o in «Famiglia cristiana», perché fuor d’esse cozzano irrimediabilmente col dettato evangelico, che nei versetti citati (Marc. 13, 33 ss.) alludono e non altro al ritorno/avvento del signore/Signore, con l’amore per il prossimo davvero hanno poco a che fare, nella fattispecie i TdG ci azzeccherebbero tre a zero.
Io ritengo che "la giovinezza o vecchiaia" non siano rappresentate dal numero di anni che uno si porta dietro ma dall'entusiasmo nella vita e dalla fiducia nel prossimo che uno porta ancora dentro di sé.

Io non credo che tutto possa risolversi in solite "lezioncine di catechismo" o da "Famiglia Cristiana" ma dal credere ancora fermamente in certi valori universali e che NON RAPPRESENTANO CERTAMENTE dei voli pindarici, di ineffabile marca propagandista.

Qui non si tratta di essere "cristianucci" o "non credenti" ma di non vedere sempre il mondo con occhio cinico della eterna critica senza vedere mai in questa società un segno di speranza.
35 Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, 36 perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati.
Qui scusatemi, in queste parole non c'entra assolutamente il famoso "tre a zero" di Armageddon predicato e profetizzato sempre ed inutilmente dai nostri "amichetti" ....ma il considerare che noi e senza eccezioni, siamo dei comuni mortali e che non possiamo ragionare sempre in termini di immortalità come se il mondo esterno ci fosse estraneo e che la morte, in specialmodo prenda sempre gli altri e mai noi stessi.

Io ritengo che indipendentemente dal credere o non credere sia proprio solo la coscienza della morte possa rappresentare l'elemento piu importante di una parola che si chiama "UMILTA'".

Cosa significherebbe allora la parola "vigilare" ?
NON VIVERE CERTAMENTE NELLA PAURA ma ricercare sempre, indipendentemente dalla fede o non fede, uno stile di vita che possa portare sempre al rispetto ed all'amore per il tuo prossimo.

Parole queste allora da "catechismo" o uno stile di vita che tutti dovrebbero adottare ?
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VictorVonDoom
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Messaggio da VictorVonDoom »

Catechismo...
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Vieri
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Victor...

Messaggio da Vieri »

VictorVonDoom ha scritto:Catechismo...
Scusa se sono sincero ma il tuo cinismo mi spaventa....
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

A me spaventa l’ingenuità, storicamente ben piú pericolosa e nociva, ad ogni modo sono entrambi irrilevanti nella loro ineffabile avalutatività: nel passo di Marco, da cui sei partito, si parla di vegliare, metafora anche militare, ove l’amore sta a pigione. Nessuno vieta a Francesco o a predicatori o anche a te di ricamarci sopra, resta che a un commento puntuale e soprattutto corretto ai versetti di Marco da te riportati, rimangono senz’ombra di dubbio piú perspicui, anche nel titolo stesso, «Torre di Guardia e »Svegliatevi». Filologicamente parlando l’amore di cui parli non vi si riscontra, spiace che tu contesti uno zero a tre quando già ti si è elargita grazia di non aver adoperato scale tennistiche, a distinguere l’uso propagandista della tua Chiesa, da quello sostanzialmente corretto, nella fattispecie, dei TdG, sia pur in termini storico-linguistici di base.
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Ileana
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risposta a Vieri

Messaggio da Ileana »

Premessa: questo forum è "aconfessionale" = (dal voc.) indipendente da ogni confessione religiosa, il che presumo significhi che non è specificatamente di matrice bah'ai o sikh o di qualsiasi altra confessione religiosa, ma nelle sue disquisizioni dà spazio a elementi culturali di diversa provenienza: dal marxismo, come dal freudismo, come dal buddhismo o dallo zoroastrismo. Dunque il forum non è "ANTIconfessionale", altrimenti avrebbe adottato questo vocabolo. Pertanto, siccome sito e forum sono nati per esaminare in chiave critica il geovismo, ritengo che una riflessione sull'amore (assai indebitamente sbandierato dai TdG, che coltivano piuttosto l'odio) sia molto opportuna, e se Vieri l'ha tratta da un testo cristiano, mi pare un fatto culturale più che confessionale. Io stessa scrissi a suo tempo (non qui), contestando vivamente i titoli e i contenuti dei congressi sull'"amore" di qualche anno fa. Detto questo, vorrei dare un piccolo contributo di mia competenza sul brano commentato da Vieri. " <<........“l’immagine del padrone che si assenta per poco tempo e raccomanda di aspettarlo, illustra efficacemente il dovere di non abbandonarsi al sonno neppure per un istante: il padrone può tornare da un momento all’altro. Ma da sola questa immagine non riesce ad esprimere l’eventualità del ritardo di questo ritorno del Cristo in gloria, che la comunità cristiana ha ben presto avvertito. Il Signore tarda e la storia continua il suo corso. L’attesa può essere lunga, molto lunga. Di qui la domanda: come può il cristiano “riempire” il tempo della veglia?…….egli deve contemporaneamente vegliare in ogni momento come se l’arrivo del Signore fosse imminente, e insieme attendere a lungo come se il padrone fosse lontano. In entrambi i casi vigilare significa assumersi le proprie responsabilità nella vita e nella Chiesa” (Bruno Maggioni, “Le parabole evangeliche”, pag.63). La 1° responsabilità del cristiano, che vive nella sequela del suo Signore, è certamente quella di vivere l'amore ("Amatevi come Io vi ho amato" disse Gesù). Dal testo emerge poi per quale motivo il padrone “ha lasciato a ciascuno il suo compito” (v.34), cioè ha previsto il tempo “storico” della Chiesa, che ora ha ormai superato il secondo millennio e anche noi ci troviamo nella stessa condizione dei discepoli di allora: sappiamo che il mondo finirà, ma non abbiamo la minima idea di quando questo accadrà. Nel brano in esame ricorrono due verbi sinonimi che in italiano rendiamo con “vigilare” nel senso di “stare sveglio, essere vigile”. Ma c’è un terzo verbo greco, “blepein”, che non solo compare nel brano finale, ma scandisce regolarmente tutto il cap.13 di Marco (cfr. i vv.2-5-9-23-33); quest’ultimo verbo significa propriamente: “guardare con attenzione, mettere a fuoco, non distrarsi, concentrare lo sguardo su qualcosa”; il suo contrario è la superficialità, tipica di chi guarda dappertutto senza fermarsi su nulla. Ecco: è evidente che l’evangelista richiama ogni lettore ad un atteggiamento particolarmente attento e vigile e non distratto o sonnolento. E’ proprio su questa esortazione che fa leva tutto il discorso escatologico di Marco, così da evitare due opposti errori: da un lato il fanatismo che progetta il futuro almanaccando su un fantastico calendario del mondo, dall’altro l’indifferenza e sonnolenza di chi si adagia nella situazione e perde di vista il compito da svolgere nella storia. Oggi come oggi, a parte le assurde previsioni sulla data della fine del mondo di alcuni movimenti settari, l’errore da cui guardarsi è piuttosto il secondo: addormentarsi nella situazione corrente, fare come tutti fanno, proseguire nel tran tran quotidiano, cadere nel triangolo mortale di pigrizia, avidità, superficialità. Cerchiamo allora di vivere il tempo che ci separa dal Natale trovando a tutti i costi – e anche se ci “costa” - più spazio per il silenzio e la meditazione....…e anche il Natale, proponiamoci di viverlo almeno “un po’ meno consumisticamente”! Qualche idea: perché non orientarsi a regali di tipo “solidale”, con i quali tra l’altro si sensibilizzano i destinatari circa gravi situazioni di indigenza, violazione di diritti, oppressione di fratelli più sfortunati?........>>. Il brano è tratto dal mio commento sul vangelo festivo; questi commenti, sia per il rito romano che ambrosiano, vengono da me pubblicati ogni sabato nella mia pagina FB. Rispondo in anticipo, conoscendo certi foristi. QUESTA E' INFORMAZIONE, è un servizio che mi sembra giusto e doveroso far conoscere (poi ovviamente ciascuno fa quello che vuole), e lo dico una volta sola. PERTANTO NON E' PUBBLICITA'!
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Quello che invece a me mi spaventa

Messaggio da Vieri »

Quixote ha scritto:A me spaventa l’ingenuità, storicamente ben piú pericolosa e nociva, ad ogni modo sono entrambi irrilevanti nella loro ineffabile avalutatività: nel passo di Marco, da cui sei partito, si parla di vegliare, metafora anche militare, ove l’amore sta a pigione. Nessuno vieta a Francesco o a predicatori o anche a te di ricamarci sopra, resta che a un commento puntuale e soprattutto corretto ai versetti di Marco da te riportati,...
Caro Quix, e scusami per la sincerità, ma quello che a me spaventa è invece il notevole grado di cinismo dei tuoi commenti.
Secondo il tuo modo di pensare non possono sussistere nell'uomo dei sentimenti ?
Non pensi che l'indifferenza possa essere allora, figlia di questa tua visione della vita?
Tutto è critica, tutto alla fine si spiega solo con una analisi linguistica ma non pensi allora che questo possa portare ad una "mummificazione " se non dell'anima almeno dell'uomo ?
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Morpheus
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Messaggio da Morpheus »

Dal titolo sembrava voleste partare di De Andre', "Bocca di rosa", invece fate la messa... ok, allora vi lascio.

@Ileana: ho apprezzato il tuo commento e non e' pubblicita', siamo tutti in grado di accorgercene. Lo stesso vale quando, invece, hai commentato per fare publbicita'. In pratica, non mettere le mani avanti perche' siamo in grado di capire di come si comportano gli utenti.
“I nostri nemici sono stati l’ignoranza e la rassegnazione”. Non so perché, ma ormai è andata così.

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Messaggio da Quixote »

Vieri ha scritto: Caro Quix, e scusami per la sincerità, ma quello che a me spaventa è invece il notevole grado di cinismo dei tuoi commenti.
Tranquillo, apprezzo la sincerità, solo che tu la svendi, io ho troppo pudore dei miei sentimenti e delle mie emozioni per metterli all’incanto, a supporto della mia visione delle cose. Che non è in ballo, siamo su un forum di critica al geovismo, nella sezione principale, ergo se vieni a citare le vigilie di Marco, indi le vieni a commentare secondo l’omiletica di Francesco ("senza fare del proselitismo”, hai scritto, e qui già sei fuori come "un" zucchino), poi aggiungi, seguendo il tuo pastore, che tu «ritieni» che il vegliare di cui Marco parla stia nel contrasto fra indifferenza e amore, mi spiace tanto, tu e Francesco siete liberi di interpretare il Cristianesimo come desiderate meglio, ma non di dare una lettura critica fuorviante del passo marciano, quantomeno in questo forum e in armonia coi suoi scopi, perché tuttavia ben interpretato dai geovisti, a parte non siano soliti tenere conto che il Signore verrà, giusta la prima ai Tessalonicesi, come un ladro di notte, e le loro ormai innumere profezie sballate son lí a documentare – giusta la firma di Mario70 – che appartengano alla schiera dei falsi profeti.
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Ciao Quix,..

Messaggio da Vieri »

Grazie, ma volevo aggiungere solo due parole su quanto mi hai risposto.:
ma non di dare una lettura critica fuorviante del passo marciano, quantomeno in questo forum e in armonia coi suoi scopi, perché tuttavia ben interpretato dai geovisti,
Da un certo punto di vista sembrerebbe che il fatto di "vegliare"le due interpretazioni ( Geovista e cattolica) possano risultare simili ma NON E' COSI'.
Perchè questo secondo la mia interpretazione ?
Non per niente avevo scritto:
Io ritengo che " vegliare" consista proprio nel non rimanere ed essere indifferenti al mondo esterno isolandosi completamente da esso considerandolo sempre ostile o solo come "terreno" della nostra predicazione prendendo "l'amore cristiano" come un "mestiere "limitato solo a frequentare sempre noiose adunanze o distribuire volantini di casa in casa....

Le lunghe letture della bibbia passate allora nella casa del Regno servono alla nostra fede quando spesso siamo permeati di "indifferenza" verso l'esterno ?.....

Amare veramente non è un "mestiere" o una cosa che si impara sui libri quando questo non viene dal cuore offrendo sempre verso tutti la nostra completa disponibilità.
In breve la parola "vigilare" non la vedo come rimanere sempre attenti ( magari anche con un certo grado di paura nel non trovarsi pronti...) ad eventi particolari che secondo noi possano identificarsi nella "prossima e "profetizzata"fine del mondo"....., ma di rimanere ogni giorno della nostra vita "vigili" e cioè "attenti" al prossimo che ci circonda senza rimanere mai indifferenti.

La fine che nessuno sa e conosce ?
Certamente e questa indipendentemente dal famoso Armageddon, sicuramente arriverà sempre per tutti noi comuni mortali e come per la parabola delle vergini stolte e quelle sagge, questa deve trovarci sempre pronti, svegli ed attenti, nel mio caso almeno ad accogliere il Signore.

In conclusione il titolo: "l'amore non è un mestiere", ribadisco che non deve avvenire dal rispetto di regole ma dall'attuazione verso il prossimo di quanto, di buono, abbiamo dentro di noi.
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Risposta a Morpheus

Messaggio da Ileana »

Ma ti pare che uno metta le mani avanti, se non ha già delle esperienze alle spalle? e, guarda caso, questo è l'UNICO POSTO, tra le decine che frequento, dove viene fuori questo ridicolo discorso, su cui NON INTENDO ANDARE AVANTI, perchè non lo merita e perchè non ho proprio il tempo per queste stupidate. Una cosa è certa e te ne ringrazio: mi guarderò bene in futuro dal mettere le mani avanti e, se qualcuno - come di recente - mi dirà: Pubblicità?, lo ignorerò come del resto ho già fatto. Buone feste Ileana
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