Bisogna essere sposati per essere una famiglia?

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Romagnolo
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Bisogna essere sposati per essere una famiglia?

Messaggio da Romagnolo »

Il terzo personaggio che compare intervistato nel libro di Oriana Fallaci " Gli Antipatici" è a pagina 51 la compagna di Togliatti; scrivo compagna perchè non si sono mai sposati e questo negli anni 40-50 del secolo scorso era ancora visto come un tabù perfino da molti iscritti al Partito Comunista Italiano.
Riguardo a questa unione non legalizzata la signora Nilde aveva le idee molto chiare, è l' impegno emotivo reciproco che forma una famiglia non direi io la firma su un pezzo di carta che legalizza un' unione.
Per l' organizzazione dei Testimoni di Geova invece il matrimonio è sacro e pure di origine divina per cui due che si amano devono assolutamente contrarre nozze se vogliono creare una famiglia.
Voi che ne pensate? ( poi più avanti dirò la mia)
Essere una famiglia è imprescindibile dal matrimonio?
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Sandro
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Messaggio da Sandro »

Questo matrimonio mi è piaciuto: <Dopo ciò Isacco la condusse nella tenda di Sara sua madre. Prese così Rebecca ed essa divenne sua moglie...> Bene, nessun bollo, scartoffie e poche balle. La Iotti? Forse conosceva la Bibbia meglio che la W.T. :risata:
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Vieri
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Non mi piace la parola "convivere"

Messaggio da Vieri »

Ora sarà anche di moda e del resto due comunisti di primo pelo come Togliatti e la Iotti non certamente si potevano sposare in chiesa visto che il capo Stalin di Togliatti, in Russia, le aveva quasi tutte distrutte... :ironico:

Convivere? E cosa vorrebbe dire ?
Proviamo a stare insieme se va bene a tutti e due ma certamente ognuno con le proprie libertà alle quali sicuramente non si desidera rinunciare. .
Se non va bene ? Pazienza e alla fine amici come prima e mettiamoci solo d'accordo per il gatto..... :ironico:
I figli poi ...che fesseria che abbiamo fatto e chi se li tiene ora se non mi dai gli alimenti?
Poi, poi, anche a distanza di anni e magari se alla fine va bene con qualche figlio ci sposiamo in comune magari per una semplice formalità e far piacere agli amici...

Io sarò anche fatto all'antica ma l'altro anno ho fatto le nozze d'oro ( 50 anni) con un matrimonio regolare (in chiesa) con una famiglia unita ed è stato un avvenimento bellissimo.

Cosa vuol dire allora "sposarsi" ? Un semplice contratto a vita nel bene come nel male o forse qualche cosa di più ?

Io intendo il matrimonio come una "completa integrazione" fisica e spirituale fra un uomo ed una donna dove una persona rinuncia ad una parte di sé stessa RECIPROCAMENTE in favore dell'altro e tesa a superare ed anche a gioire sempre INSIEME quello che offre la vita stessa di buono e meno buono.

La parola CONDIVIDERE alla fine è la base fondamentale della famiglia e di ciò che ti rende la vita degna di essere sempre vissuta.

Certo se non "condividiamo" in due tali valori fondamentali ogni "scalino" diventerà una montagna dalla quale spesso cadendo possiamo anche farci male.

Certo poi che per essere "famiglia" occorre essere sposati poichè la FAMIGLIA E' UN IMPEGNO D'AMORE e gli "impegni" per avere veramente valore si GIURANO.....

La "famiglia" rappresenta inoltre l'unione tesa da sempre nella storia dell'uomo a far proseguire nel tempo il cammino dell'umanità dove uomo e donna fisicamente rappresentano gli elementi fondanti ed insostituibili.

Poi, per eventuali "critici", potranno sussistere ovviamente dei "contratti di mutua assistenza" ma non potremo per me mai chiamarli "famiglia" ma solo "unione"...

PS. In risposta a Sandro...
Non prendiamo in esempio la Bibbia poichè sappiamo benissimo tutti che allora la donna aveva un "valore" inferiore rispetto all'uomo e che quindi spesso dopo magari un pagamento di cammelli o agnellini la malcapitata doveva seguire le volontà paterna, per non parlare poi dei famosi matrimoni riparatori giunti fino a pochi anni fa anche da noi con la famosa "futina"....
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Messaggio da Sandro »

Vieri, ormai siamo mosche bianche. Io non so come vanno i matrimoni tra cattolici praticanti, ma tra Td.G. praticanti è una sorta di disfatta di Caporetto. Loro si sposano e poi incontrano una caterba di problemi. Nel loro caso la convivenza sarebbe la soluzione migliore, ma la mamma W.T. non vuole.
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Messaggio da Vieri »

sandrosolustri ha scritto:Vieri, ormai siamo mosche bianche. Io non so come vanno i matrimoni tra cattolici praticanti, ma tra Td.G. praticanti è una sorta di disfatta di Caporetto. Loro si sposano e poi incontrano una caterba di problemi. Nel loro caso la convivenza sarebbe la soluzione migliore, ma la mamma W.T. non vuole.
Io ritengo che in tutto occorra sempre la "giusta misura".

Troppe iniziali restrizioni portano alla fine a non conoscersi veramente e quindi al disastro...

Dal lato opposto "farle e provarle tutte" prima del matrimonio lo sminuisce a titolo di semplice rapporto sessuale togliendo ed escludendo quelli che sono spesso i veri sentimenti che alla fine sono sempre quelli che durano anche se l'attrazione fisica nel tempo sminuisce.....
La vera unione. per durare, deve fissarsi nel cuore e non in altre parti del corpo..... :ironico:
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Sarò più drastico

Messaggio da Sandro »

Allora, il matrimonio è un innesto; attecchisce oppure no. Ma la pianta deve stare tranquilla sino alla completa saldatura. Le coppie T.d.G sono bombardate sin da subito: predicazione, sala del regno, compagnie imposte dall'organizzazione, svaghi imposti dall'organizzazione, sesso imposto dall'organizzazione = fallimento causato dall'organizzazione.
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

sandrosolustri ha scritto:Questo matrimonio mi è piaciuto: <Dopo ciò Isacco la condusse nella tenda di Sara sua madre. Prese così Rebecca ed essa divenne sua moglie...> Bene, nessun bollo, scartoffie e poche balle. La Iotti? Forse conosceva la Bibbia meglio che la W.T. :risata:
Caro Sandro, hai aperto un ramo parallelo che non mi aspettavo :risata: , per cui per ora mi esprimo in merito perchè mi servi su un piatto d' argento una considerazione a cui avrei voluto dedicare un altro Post.
Cosa impariamo dalle prime narrazioni di matrimoni biblici?
Ora una piccola curiosità che mi assale è " Prese così rebecca..." è una dichiarazione fatta in virtù del fatto che la fece entrare nella tenda di sua madre, o è slegata da tale atto e indica sommariamente che poco dopo la prese poi in moglie?
Forse Sandro tu che studi sù bibbie greche ed ebraiche sai darci un indizio sù come intendere correttamente quel passo. :blu:
Ma c' è un altro fatto curioso ben più importante espresso in quel versetto,....si parla della "tenda di Sara" la madre di Isacco!
E' vero che lei era precedentemente morta quindi quella tenda era libera per poter così ospitare Rebecca, ma....perchè Sara se era coniugata con Abraamo non risiedeva nella tenda del marito ma ne aveva una tutta sua? :boh:
Rebecca avrà seguito la stessa disposizione una volta sposata?
Il fatto che Dio nulla pare aver avuto da rimproverare ad Abraamo e consorte per il fatto che probabilmente avevano ciascuno spazi separati andrebbe a collidere con l' usanza attuale che caratterizza le nostre società da secoli anzi millenni, dell' obbligo per i coniugi di vivere sotto lo stesso tetto coniugale!
Da quella narrazione di Genesi pare di capire che era invece naturale per l' epoca che anche se due erano sposati potevano occupare alloggi separati senza che questo fosse motivo di scandalo nè per gli uomini nè per Dio.
Rapportato ai tempi moderni sarebbe come consentire che in uno stesso condominio il marito abbia come residenza un proprio appartamento e la moglie il suo.
E nonostante questa occupazione di spazzi distinti essere calcolati come un' unica famiglia!
Sicuramente per la normativa legale attuale e l' opinione comune sarebbe qualcosa come minimo ridicola ma io ne evinco che scritturalmente non vi sarebbe alcun chè da eccepire.
Veniamo ora a un aspetto cardine ai TdG e direi anche per tutte le altre religioni monoteiste che fanno capo agli scritti biblici, il primo matrimonio della storia:
Genesi 2:22 E Geova Dio edificava dalla costola che aveva preso dall’uomo una donna e la conduceva all’uomo.
23 Allora l’uomo disse:
“Questa è finalmente osso delle mie ossa
E carne della mia carne.
Questa sarà chiamata Donna,
Perché dall’uomo questa è stata tratta”.
24 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si dovrà tenere stretto a sua moglie e dovranno divenire una sola carne
Spesso ho ritrovato nella letteratura Watchtower riferimenti a questo passo per insegnare la santità del vincolo coniugale, viene letta anche durante i matrimoni, è Geova Dio stesso ad aver dato inizio all' istituzione matrimoniale per cui essa è una cosa sacra!
Io però a esser sincero non vi trovo alcun chè in tutta la narrazione che mi ricordi la celebrazione di un Matrimonio!
Dove è il discorso per unire i due in matrimonio?
In un caso come questo sarebbe dovuto essere Dio stesso a pronunciare qualcosa ai novelli sposi...e invece Nulla!!
Dov' è la dichiarazione solenne di lui e lei di vivere per l' eternità assieme accettandosi come marito e moglie? Insomma...i sì di entrambi dove stanno?
Poi essendo il primo matrimonio umano della storia quanto mai sarebbe stato appropriato un festeggiamento magari da parte degli Angeli ...insomma una bella festa di nozze...e invece Nulla!
Invece si legge di Dio che presenta Eva ad Adamo, lui felice e contento di avere finalmente una degna compagna, e poi in ultimo l' accenno all' istituzione matrimoniale come un modo per ricongiungere metaforicamente parlando le due parti che Dio aveva separato estraendo la costola da Adamo.
Sinceramente messo così il racconto a me suona tanto come una odierna coppia di fatto!
Due si incontrano, si piacciono e decidono di vivere assieme.
Quindi da ciò ne traggo la conclusione che è il reciproco interesse ( oddio....non sappiamo nulla di cosa ne pensasse Eva :blu: ) a stare assieme a fornire il nucleo base e fondante del matrimonio, per cui se è presente quello....ogni unione o convivenza che sia non sarebbe minimamente criticabile scritturalmente parlando.
Detto ciò mi penso a tutte quelle volte che sù riviste o annuari ho letto che agli aspiranti TdG conviventi veniva richiesto di legalizzare la propria unione o non sarebbero stati accetti a Dio.
A me pare che fin dall' inizio non fosse stato così indispensabile.
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Messaggio da Sandro »

Ciao Romagnolo. Mondi diversi dai nostri. Ricordi che al tempo la poligamia era abbastanza usuale? Non penso comunque che facessero cose a due a tre a a mille come Salomone.
Poi la legge sull'impurità mestruale vietava categoricamente i contatti . il "gabinetto" generalmente era esterno, ma non è detto che in casi limite si potesse usare anche la tenda per poi seppellire il tutto fuori dal campo.
Quindi la tenda personale era la soluzione più consona e più igienica in assoluto per le esigenze del tempo.
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Ciao Sandro, ottima intuizione quella della tenda come...luogo privato di toilettatura :sorriso: non ci avevo pensato.
Comunque resta una cosa che stiamo a pensarcela noi,...non abbiamo dati scritti che ci rivelino che fosse una prassi...consolidata e comune negli accampamenti dei nomadi, anzi se proprio vogliamo scomodare la Legge ebraica questa comandava di espletare i bisogni all' esterno dell' accampamento.
Riguardo l' ipotesi area appartata per i periodi impurità, si può dire altrettanto, sicuramente sotto la Legge vi erano norme volte a tenere considerare impure le cose venute a contatto col sangue mestruale, ma occorrerebbe sapere se anche Abramo e Sara seguissero tali regole di vita, ma purtroppo mi pare non vi sia traccia sul come conducessero la loro vita quotidiana in quei momenti, Genesi non ne parla.
Quindi alla fin fine si rimane col solo dato di fatto che la moglie di Abraamo avesse una sua tenda privata e chissà se il marito per entrare doveva prima chiedere il permesso? :blu:
Ma detto questo ora finalmente dico la mia sul titolo del post, immaginavo che qualcuno sarebbe saltato fuori difendendo i valori e la sacralità del matrimonio, e Vieri si è espresso quanto mai bene, innanzitutto complimenti vivissimi per i 50 anni di matrimonio :appl: :appl: :balla:
Ora la cosa che mi colpisce nelle affermazioni della iotti è che non concepisce affatto la sua vita assieme a Togliatti come una convivenza, dove si vede se o la và o la spacca; adesso qui ho postato solo degli elementi selezionati ma nel contesto generale dell' intervista rilasciata alla Fallaci si comprende benissimo che per entrambi la loro vita assieme era vissuta con la stessa serietà e intensità di un matrimonio a tutti gli effetti, arrivarono pure ad adottare una figlia e questo non lo si fà se non si ha una visione seria e responsabile della propria unione.
Vieri scrive una cosa giusta o meglio....io apporterei una limatina:
Certo poi che per essere "famiglia" occorre essere sposati poichè la FAMIGLIA E' UN IMPEGNO D'AMORE e gli "impegni" per avere veramente valore si GIURANO.....
Concordo che la famiglia sia un impegno d' amore, d' accordo che darebbe un tocco in più il giuramento reciproco, ma alla fin fine i giuramenti...e ce lo insegna la storia dell' umanità soventemente vengono infranti!
Non parliamo di quelli matrimoniali poi.....rispondendo un attimo a Sandroillustri, qua nella mia congregazione è stata quasi un' ecatombe di matrimoni. :fronte:
Come dice un consiglio biblico Meglio non giurare affatto che giurare e non mantenere ( Ecclesiaste 5:5)
Quello che più vale non credo sia ciò che esce dalla bocca ma quello che viene dal nostro cuore....e che in una famiglia si debba dimostrare giorno per giorno e momento per momento.
Stringendo voglio dire che dalla testimonianza della Nilde Iotti si capisce che ciò che teneva insieme lei, il suo compagno e la figlia adottiva non era il peso di una istituzione matrimoniale da onorare quale principio.....un pò come in 1984 di Orwell dove la moglie del protagonista accettava di congiungersi col marito in obbedienza al comando del partito che richiedeva figliolanza dagli sposati, ma per un sentimento di coppia genuino autentico, dove la definizione "famiglia" non è un insegna di un locale da appendere fuori per mostrarla ai passanti...per far sapere che lì c' è per dire una locanda dove fermarsi per ristorarsi un attimo, ma un ambiente intimo dove i componenti si sanno apprezzare e spalleggiare a vicenda per affrontare le prove della vita e gioirne insieme sinceramente per i momenti belli.
Per cui per me personalmente ( ed essendo cosa soggettiva chiunque è libero di dissentire) la Famiglia come titolo che si consegue solo con un atto matrimoniale vuol dire poco, la sostanza è quella che realmente la crea, una mela senza buccia resta sempre una mela,...la buccia della mela senza la mela dentro....bè non saprei come definirla. :conf:
Sò gia che qualcuno penserà....bè se c' è pure quella...è ancora meglio :ironico:
Certamente....ma non screditiamo quella senza però...come per secoli si è fatto verso coloro che pur avendo tutto l' affiatamento di una famiglia....quella buccia per vari motivi non hanno mai potuto rivestire!
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Ciao Romagnolo...

Messaggio da Vieri »

Fa sempre piacere leggerti ed in base a quello che hai scritto:
Non parliamo di quelli matrimoniali poi.....rispondendo un attimo a Sandroillustri, qua nella mia congregazione è stata quasi un' ecatombe di matrimoni. :fronte:
Come dice un consiglio biblico Meglio non giurare affatto che giurare e non mantenere ( Ecclesiaste 5:5)
Quello che più vale non credo sia ciò che esce dalla bocca ma quello che viene dal nostro cuore....e che in una famiglia si debba dimostrare giorno per giorno e momento per momento.
Per me bisogna sempre distinguere il discorso fra "REGOLE" e "PRINCIPI".

Se le "regole" ( spesso imposte..) sono quelle di "conoscersi poco" prima del matrimonio e di adempiere NECESSARIAMENTE a queste "regole" sposandosi,
....qua nella mia congregazione è stata quasi un' ecatombe di matrimoni.
resta chiaro che le probabilità di insuccesso possano risultare elevate e come avevo accennato in precedenza, anche "le eccessive esperienze :sorriso: " prima del matrimonio stesso possano portare ad una conoscenza spesso solo di natura "fisica" senza lasciare mai dentro niente.
In breve di gente così, che disgraziatamente ne è pieno il mondo sarebbe bene che non si sposassero fino a quando anche dopo anni non ne fossero pienamente convinti.

Poi mi parlavi di Nilde Jotti e di Palmiro....ma questi facevano un caso a parte dove i loro valori di convinto "comunismo" (Togliatti era quasi un russo stalinista...) che aborriva ogni forma religiosa o civile poichè ritenuta "imposta dal sistema" erano coerenti con loro stessi ed il loro pensiero.
L'impegno scritto dell'unione, per loro era superfluo quando due decidevano di amarsi e non era certamente in questo caso non volere prendersi impegni.

Ribadisco che "fare le cose per bene" e "come si deve" a tempo debito,....dopo 51 anni danno però alla fine anche i suoi bravi frutti...ma per trovarsi "la persona giusta" per tutta la vita non è cosa facile.
Non basta solo avere "l'occasione giusta " ma avere il coraggio e l'entusiasmo di prenderla al volo e non aspettare che magari ne arriverà un'altra migliore......
Nessuno partendo da noi stessi è senza difetti e l'importante nella vita è quella di CONDIVIDERE GLI STESSI IDEALI e di avere la conoscenza dei nostri limiti in modo da essere sempre in grado di "perdonare" anche quelli degli altri....

E tu "zittellone" quando ti decidi a mettere la testa a posto...? :risata: :risata: :risata:
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Messaggio da Romagnolo »

erano coerenti con loro stessi ed il loro pensiero.
L'impegno scritto dell'unione, per loro era superfluo quando due decidevano di amarsi
Esatto carissimo :sorriso:
Questo è il punto....o meglio con la loro vita sentimentale hanno dimostrato coi fatti che "l' impegno scritto" era in realtà un aspetto superfluo.
Per questo convengo che l' impegno matrimoniale inteso come atto pubblico legale non è un pilastro basilare nella formazione di rapporti familiari solidi o per avere una famiglia nel senso vero del termine.
Come mai allora questa norma esiste da millenni e a quanto pare in ogni coltura ?
Alla fine mi viene da pensare ai tempi tipo quelli biblici dove la donna era vista come un bene di proprietà come un' altro, se per l' ordine sociale l' asino dovevi legalizzarne in qualche modo il diritto di proprietà, così come per i campi o la casa, come legalizzare il possesso di una donna così che nessun' altro la reclamasse?
Ecco che il matrimonio inteso come istituzione consentiva di poter dirimere qualsiasi disputa.
La donna era di chi se la fosse sposata, punto e basta.....fine delle lamentele per gli altri pretendenti.
Poi ovviamente tale istituzione nei secoli è venuta nobilitandosi affrancandosi dal concetto di mero contratto ( anche se tutt' oggi ancora tale idea mi pare persista negli stati islamici), resta comunque il fatto che una vera famiglia nel senso più profondo di come almeno oggi la intendiamo ha bisogno di ben altro di due firme sù un foglio di carta o di uno stato di famiglia rilasciato dal Comune.
E tu "zittellone" quando ti decidi a mettere la testa a posto...? :carezza:
Questo Covid mi ha fatto prendere inaspettatamente più tempo di quanto mi aspettassi.....( non che mi dispiaccia :blu: ) ma piccoli passi avanzano stai tranquillo :occhiol:
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Messaggio da Sandro »

Coniugi entrati in seguito tra i TG: Menage Discreto +; Coniugi con un solo TG Discreto- ; Coniugi già TG (sposati nella "verità") Pessimissimo* ; Coniugi Ex TG risposatesi con Ex TG e rimasti Ex TG abbastanza buono; Conviventi Ex TG o con un solo Ex TG buono. La convivenza mi sembra che sia l'opzione che li faccia andare più d'accordo.
Ho inventato pessimissimo perché è molto peggio di pessimo* Forse molti di voi hanno avuto questa esperienza.
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