Una dottrina se è "esplicita" non è "in nuce" e se è "in nuce" non è "esplicita".Trianello ha scritto:A onor del vero, ci sono degli studiosi che sostengono tutt'oggi l'idea che il monoteismo trinitario sia già pienamente attestato negli scritti neotestamentari. Un contributo molto interessante tendente a dimostrare la presenza di una teologia trinitaria esplicita, per quanto in nuce, nel Nuovo Testamento è quello di M. W. Bathes nel suo volume "The Birth of the Trinity: Jesus, God, and Spirit in New Testament and Early Christian Interpretations of the Old Testament".
Battuta a parte.
Ho avuto accesso al libro di Bathes, ma mi sembra che l'argomentazione di Bathes sia una "petitio principii".
Vero.Trianello ha scritto:Si tratta però di una posizione assolutamente marginale nell'attuale dibattito accademico.
La "deificazione" di Gesù (a prescindere se si ritiene che sia stata "tardiva" o "precoce") è un argomento diverso (per quanto "propedeutico") rispetto all'argomento della presenza o della mancanza di concetti trinitari nel nuovo testamento.Trianello ha scritto:Ci sono autori dal curriculum accademico tutt'altro che disprezzabile che sostengono che già in Paolo e nei sinottici sia presente una chiara "deificazione" in senso pieno ed esplicito già nel Nuovo Testamento, oltre ai già citati Hurtado e Bauckham, ricordo Bird, Grindheim, Pitre, Wright (in parte), Locke... e diversi altri.
Lo stesso Hurtado parlava di "binitarismo" non di "trinitarismo".
Vero.Trianello ha scritto:Si tratta di una congerie di studiosi minoritaria e frammentata, ma comunque attiva nel dibattito accademico.
Boccaccini è sicuramente un'autorità nel suo campo di ricerca (Giudaismo del Secondo Tempio, Letteratura Enochica, Storia delle Origini Cristiane, etc.). Recentemente sono rimasto favorevolmente colpito dal suo ultimo lavoro sull'apostolo Paolo.Vieri ha scritto:Personalmente, provo una forte simpatia per costoro, ma sono sempre più persuaso che abbia ragione un Boccaccini e che una interpretazione degli scritti neotestamentari alla luce del retroterra enochico ci indichi che solo nel Vangelo secondo Giovanni assistiamo ad una vera e propria equiparazione ontologica tra Cristo e il Padre.
Ne avevo parlato QUI.
Per quanto riguarda il vangelo di Giovanni sarei d'accordo nel dire che il vangelo di Giovanni ha rappresentato uno step importante in direzione della nascita e dello sviluppo della dottrina trinitaria non perché ritenga che in esso Gesù venga effettivamente deificato, ma solo in virtù della peculiare "lettura" che ne diede la compagine proto-ortodossa e la compagine gnostica del multiforme e variegato etno-cristianesimo antico.
Tieni presente che non ho mai messo in discussione il fatto che, ad un certo punto della storia, Gesù è stato effettivamente deificato da qualche gruppo cristiano, solo mi rendo conto che non ci sono solide evidenze per affermare una "deificazione precoce" di Gesù, mentre la letteratura cristiana antica ci attesta, senza alcun dubbio, la deificazione di Gesù tra gli gnostici ed i proto-ortodossi a partire dal secondo secolo.
Se anche volessimo ammettere che nella redazione finale del vangelo di Giovanni, Gesù viene deificato, parliamo in ogni caso dell'inizio del secondo secolo (la redazione finale del vangelo di Giovanni è fissata infatti tra il 100 ed il 110 d. C.). Lo stesso vangelo negli "strati" più antichi attestano chiaramente un cristologia "uniformemente bassa".