DEISTA ? “Locke era deista. Jefferson era deista. Kant era razionalista.

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Ray
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DEISTA ? “Locke era deista. Jefferson era deista. Kant era razionalista.

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SONO UN Deista ? :boh: o un Teista? .... O....anziché tè bevo camomilla ? :help:






Il deismo (dal latino deus) è una filosofia razionalistica della religione sviluppatasi nei secoli XVII e XVIII prima in Gran Bretagna e, successivamente in Francia e in Germania. Esso può essere visto anche come una teologia che ribadendo l'esistenza di Dio la configura in termini differenti da quelli della dottrina cristiana tradizionale. In realtà esso assume anche alcuni elementi del panteismo di Spinoza, ma riconferma l'esternalità di Dio rispetto all'universo.

Il deismo ritiene che l'uso corretto della ragione consenta all'uomo di elaborare una religione naturale e razionale completa ed esauriente, capace di spiegare il mondo e l'uomo. Nelle sue varie forme esso ritiene inessenziale la rivelazione, o ne prescinde, ritenendo che essa sia solo per gli incolti. Il deista fonda quindi la propria teologia non sui testi sacri ma sulla ragione, tuttavia assume a priori l'esistenza della divinità, come base indispensabile per spiegare l'ordine, l'armonia e la regolarità nell'universo.

Il concetto alla base del deismo, quello di una divinità eminentemente creatrice, ma anche ordinatrice e razionalizzatrice, è immediatamente utilizzabile, nell'ambito della classificazione tra religioni rivelate e religioni in ottica etnologica, per identificare questi secondi modelli rispetto alle prime. Nella religione rivelata infatti la divinità non esplica solo una funzione creatrice ma anche quella di censore/supervisore etico dell'uomo. Questa modalità di intendere il profilo della divinità è una modalità contingente che si può ritrovare solo su sistemi di culto connessi con modelli sociali di tipo classistico. Il passaggio da modelli deistici a modelli teoetotomistici - corroborato da varie evidenze antropologiche - è stato invocato per spiegare la credenza religiosa riguardo al peccato originale.

Questa trasformazione socio culturale può essere infatti invocata per interpretare il passaggio dalla condizione anteriore alla manducazione del pomo dell'albero - detto per l'appunto della conoscenza del bene e del male - in cui l'uomo, vivendo in contesti deistici non era in grado di sperimentare la condizione di conoscenza di eventuali gesti e scelte da intendere quale opposizione alla volontà della divinità (male) da gesti e atteggiamenti graditi alla stessa (bene). Le forme deistiche, non teoetomistiche, non contemplano infatti alcun concetto di peccato/corruzione/impurità. Questo implica che in esse la sfera etica sia sottratta dall'ambito confessionale, di fede.

L'uomo dunque non può conoscere il bene e il male. È immediata la possibilità di identificare questa valenza nel nome dato all'albero in questione, detto per l'appunto della conoscenza del bene e del male, dall'agiografo. La conoscenza del bene e male, vere e proprie categorie teologiche, è infatti possibile solo in un contesto dove la divinità emani norme e leggi o principi etici a cui l'individuo si deve attenere - pena l'incorrere in sanzioni/condanne.

La concezione deistica, nata in un'epoca fortemente segnata dalle guerre di religione, intende così, mediante il solo uso della ragione, porre fine ai contrasti fra le varie religioni rivelate in nome di quell'univocità della ragione, sentita, in particolare nell'ottica dell'illuminismo, come l'unico elemento in grado di accomunare tutti gli esseri umani.
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Deismo

Deismo, dal francese deisme, proveniente dal latino deus ("dio"). Il Deismo è una dottrina filosofica sviluppata dall'illuminismo francese che sostiene che la ragione è bastevole a giustificare la presenza di Dio nell'universo, considerando di fatto ogni forma di religione e di fede un'inutilità pratica. Per i deisti Dio non interviene nelle faccende umane (non interviene nelle questioni morali) ma si limita solo a garantire il corretto funzionamento del mondo naturale.
http://www.riflessioni.it/dizionario_fi ... deismo.htm" onclick="window.open(this.href);return false;



deismo[de-ì-smo] s.m. (solo sing.)
• filos. Posizione filosofica del XVIII sec. che teorizzava una religione basata su pochi precetti morali comuni a tutti gli uomini, svalutando l'apparato istituzionale e dottrinale della chiesa e delle religioni positive
• sec. XVII
http://dizionari.corriere.it/dizionario ... ismo.shtml" onclick="window.open(this.href);return false;



deismo s. m. [dal fr. déisme, der. del lat. deus «dio»]. – In generale, orientamento di pensiero che riconosce l’esistenza di un Dio come prima causa, creatore e ordinatore del mondo: tale credenza (che, stabilita dalla ragione naturale, costituisce insieme all’immortalità dell’anima il nucleo della religione naturale), pur non essendo, per molti aspetti, in contrasto con posizioni teologiche delle chiese cristiane, storicamente assume – lungo il sec. 17° e soprattutto nel 18° – un significato polemico contro le religioni storiche, le chiese, contro l’idea di rivelazione o di mistero, in nome della ragione e della libertà di coscienza. Il termine, adoperato spesso come sinon. di teismo, ha in realtà oggi un significato nettamente distinto da questo, soprattutto per opera di Kant, il quale considera il deismo come legato a un’idea di Dio puramente razionale, senza alcun riferimento alla rivelazione, mentre il teismo è legato alla credenza in un dio vivente i cui attributi possono essere determinati secondo l’analogia con la natura e sul fondamento della rivelazione.
http://www.treccani.it/vocabolario/deismo/" onclick="window.open(this.href);return false;


ancora ...



L’anello di congiunzione: la «ermeneutica»
Pera, a pagina 38 del suo libro, addirittura scrive: “Si può essere anticlericali (e si deve esserlo, se il temporalismo clericale rispuntasse). Si può essere laici (e si deve esserlo circa la separazione tra Stato-Chiesa)”. E si domanda: “Ma si può esser anticristiani?”. La risposta per lui è che non si può essere anticristiani. Ma – mi domando e dico – se il Cristianesimo vero, che è quello fondato da Cristo su Pietro e non quello fondato da Lutero sul soggettivismo, ha sempre insegnato esplicitamente e formalmente la subordinazione dello Stato alla Chiesa, come conciliare l’inconciliabile? Pera, che è kantiano, kantianamente vi riesce, ma Benedetto XVI come farà? Lo vedremo oltre.
Pera continua scrivendo che “il pensiero religioso di Kant è il cristianesimo più genuino”; (p. 41), però ammette che “Locke era deista. Jefferson era deista. Kant era razionalista. Tutti e tre ri-scrissero o re-interpretarono la Bibbia e i Vangeli. Tutti e tre erano liberali. Tutti e tre erano cristiani” (p. 43). Ma qui si equivoca! Ed è proprio qui l’anello di congiunzione tra Pera e Ratzinger: l’«ermeneutica» ossia la re-interpretazione soggettiva. A lui e a Pera sembra che sia possibile leggere il Vangelo in maniera deista (che nega la Provvidenza di un Dio personale e trascendente), a lui e a Pera sembra che si possa coniugare il razionalismo (rifiuto del soprannaturale e della Rivelazione divina) con il Vangelo che è la divina Rivelazione. Esattamente come Ratzinger, da Papa, sostiene che non vi è rottura, ma continuità tra il Vaticano II e la Tradizione cattolica (“ermeneutica della conti-nuità”, Discorso alla Curia Romana, Natale 2005).
Per quanto riguarda Ratzinger ritorneremo sull’argomento. Quanto a Pera, egli a pagina 45 contrappone chiaramente il “cristianesimo storico della Chiesa” di Roma, contro cui la modernità ha lottato, e il cristianesimo della “esaltazione dell’ individuo”, “inclusa la Riforma”, alle radici del quale la modernità europea si è “abbondantemente nutrita”. Lutero, infatti, ha esaltato l’ individualismo “religiosamente”, Cartesio filosoficamente e Rousseau sociologicamente. Onde in tutto il libro di Pera la nozione di Cristianesimo è ambivalente e il ragionamento dell’ Autore è sofistico in quanto da una parte si intende Cristianesimo per protestantesimo soggettivista e dall’ altra si vorrebbe far intendere, grazie all’avallo di papa Ratzinger, che il “Cristianesimo” di cui si parla è quello classico fondato da Cristo su Pietro . Il 20 settembre del 1870 (presa di Roma) – scrive l’Autore – “i liberali hanno vinto una battaglia contro la Chiesa, ma hanno avuto come alleato il cristianesimo” (p. 48). È chiaro ancora una volta che il cristianesimo di cui parla qui Pera non ha nulla a che spartire con la Chiesa di Cristo, che è quella romana. Inoltre gli “alleati” che hanno sconfitto i “papisti” nel 1870 sono stati alleati, oltre che con il protestantesimo, specialmente inglese, con la massoneria, che con esso fa un tutt’uno, e il giudaismo talmudico, che sta alle fonti della setta segreta.
http://www.doncurzionitoglia.com/Ratzin ... isolto.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Francesco Franco Coladarci
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Messaggio da Francesco Franco Coladarci »

Spostato in altra sezione.
Franco
“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger )

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Trianello
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Messaggio da Trianello »

La differenza tra deismo e teismo consiste fondamentalmente nella concezione della divinità. Il teismo, cosiddetto classico, è la posizione filosofica di coloro che attribuiscono alla divinità gli attributi e le caratteristiche che a questa attribuiscono anche le grandi religioni monoteiste e che, pertanto, pensano che tale divinità possa anche rivelarsi all'uomo e che, magari, lo abbia storicamente fatto. I deisti, invece, hanno di Dio un concetto che si discosta da quello classico in vari modi (ci sono, infatti, molti tipi di deismo), arrivando addirittura a sostenere che cose come la rivelazione o i miracoli sarebbero in contraddizione rispetto all'essenza di Dio (così come loro la concepiscono). Il confine tra deismo e teismo non è però sempre chiarissimo. Hegel, ad esempio, che a detta di tutti gli studiosi era un deista, si considerava cristiano (in quanto, a suo dire, il cristianesimo trovava una collocazione ideale all'interno del suo sistema filosofico, il quale, però, rifiutava il concetto classico di Rivelazione), tanto che in gioventù aveva persino scritto una Vita di Gesù (una delle tante che videro la luce in quegli anni), lo stesso discorso vale per il Kant de La religione entro i limiti della semplice ragione.
Sei deista o teista? Questo solo tu lo puoi sapere. Se credi comunque che la Bibbia in qualche modo sia parola di Dio, allora non sei certamente un deista. In caso contrario, invece, potresti esserlo.
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Messaggio da Ray »

Se credi comunque che la Bibbia in qualche modo sia parola di Dio, allora non sei certamente un deista. In caso contrario, invece, potresti esserlo.
Penso che la bibbia non e' in assoluto il 100% del messaggio di Dio.. ma a volte dell'uomo... si sono preservate altre scritture .... altre fatte distruggere dalla chiesa antica...a poi.... quelle scelte dalla grande chiesa.... il canone... il problema è ...
Dio non potrebbe contraddirsi come lo fa la bibbia... non potrebbe fare scrivere profezie che non si sono avverate,almeno Damasco non e' stata distrutta ancora....
credo nel messaggio di Gesù,che sia Dio o ... non voglio pronunciarmi... anche nei vangeli apocrifi Gesù e svelato come Dio....?
84.) Gesù disse: - Io sono la Luce: quella che sta sopra ogni cosa; io sono il Tutto: il Tutto è uscito da me e il Tutto è ritornato in me¹. Fendi il legno, e io sono là; solleva la pietra e là mi troverai².
16.) Gesù disse: - Quando vedete Colui che non è nato da donna, prostratevi col viso a terra ed adoratelo: Egli è il vostro Padre
in definitiva sono un credente per fede... per storicità....Giuseppe Flavio ... e in alcuni scritti sacri , in quanto la creazione come e scritta nella bibbia no!non credo che l'universo si sia creato da solo....anche se ci sono troppi se e' perché...
Ray

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Messaggio da Trianello »

Ray ha scritto:Penso che la bibbia non e' in assoluto il 100% del messaggio di Dio.. ma a volte dell'uomo...
Allora non sei un deista.
si sono preservate altre scritture .... altre fatte distruggere dalla chiesa antica...a poi.... quelle scelte dalla grande chiesa.... il canone... il problema è ...
Se posso permettermi, una prima interessante introduzione a questi temi, onde evitare di cadere nella trappola mentale dei complottisti (non meno perniciosa di quella della WTS), la trovi in questo audiocorso:

http://didaskaleion.murialdo.org/mi_mp3.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Dio non potrebbe contraddirsi come lo fa la bibbia... non potrebbe fare scrivere profezie che non si sono avverate,almeno Damasco non e' stata distrutta ancora....
Il problema qui è ermeneutico. Il problema è dei fondamentalisti biblici che si ostinano a voler leggere la Bibbia con un metro veritativo mutuato dal positivismo storico (che è un'invenzione di quel XIX secolo che ha visto nascere, tra le altre cose, la "cara" WTS) e che non si adatta a dei testi scritti in una temperie culturale completamente diversa e per dei lettori con una forma mentale diversa da quella dei lettori moderni. Per capire quindi che cosa la Scrittura ci vuole dire (così come per capire un qualsiasi testo antico) ed operare una reale fusione di orizzonti tra il lettore moderno e l'autore antico c'è tutto un lavoro di intepretazione da fare che tenga conto di che cosa avevano in testa gli autori quando scrissero determinate cose. Siamo davvero sicuri che lo scopo dell'agiografo era predire (come fanno gli scienziati moderni) con esatezza un determinato evento? O forse il suo scopo principe era un altro e lo ha fatto con una determinata immagine mutuata dal linguaggio apocalittico? Che genere letteario è quello apocalittico e quali sono i suoi schemi? Che genere letterario è quello profetico e quali sono i suoi scopi?
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come già detto

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premetto che non credo nella nella bibbia , secondo te...Trianello... quale e' il messaggio...della bibbia?
non bisogna essere fondamentalista... non credi nella bibbia...come dice Poly ..."la bibbia viene dopo la chiesa"quindi come penso di aver capito non ha una grande importanza...cosa credere..nei scritti dei padri della chiesa e vari concili? ancora credere nelle idee degli uomini?
Ray

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Messaggio da Sal80 »

Ray: ancora credere nelle idee degli uomini?
Quello che ho capito in questi anni dopo la mia fuoriuscita dai TdG, è che non esiste religione o qualsiasi altra cosa se non ci si fida degli uomini.
In altre parole, quando qualcuno dice: "Ricerca Dio, e lui si farà trovare", io mi dovrò fidare prima di tutto di quella persona.
Alla fine rimane solo la conseguenza di una mia scelta, fidarsi o non fidarsi? Essere o non essere? A ognuno la sua scelta può apparire agli inizi giusta, sarà così anche tra 10, 20 50 anni?
Ci sono due errori che si possono fare lungo la via verso la verità...non andare fino in fondo, e non iniziare.
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Ray ha scritto:premetto che non credo nella nella bibbia , secondo te...Trianello... quale e' il messaggio...della bibbia?
Quello che trovi scritto qui, ovviamente: http://www.vatican.va/archive/ITA0014/_INDEX.HTM" onclick="window.open(this.href);return false;
non bisogna essere fondamentalista... non credi nella bibbia...come dice Poly ..."la bibbia viene dopo la chiesa"quindi come penso di aver capito non ha una grande importanza...cosa credere..nei scritti dei padri della chiesa e vari concili? ancora credere nelle idee degli uomini?
Qui tu commetti un errore logico. Il fatto che la Bibbia venga dopo (sia in ordine logico che cronologico) rispetto alla Chiesa non significa che questa non sia importante. Questa è invece importantissima. E' importantissima perché me lo dice la Chiesa che è importantissima nel momento in cui con la sua autorità mi certifica che questa è Parola di Dio. Il problema qui non è di noi cattolici che crediamo nella Bibbia perché crediamo in quella Chiesa che la ha definita come Parola di Dio, ma è tutto di coloro che credono nella Bibbia come Parola di Dio ma non credono in quella Chiesa che la Bibbia ha messo assieme. Dal punto di vista del nostro modo di porre la questione (che è l'unico logicamente coerente) la questione è, semmai, perché credere nella Chiesa? Che garanzie abbiamo sul fatto che la Chiesa è il Corpo mistico di Cristo? Che garanzie abbiamo sul fatto che quello che questa va predicando da duemila anni venga da Dio e non dagli uomini? Si tratta di un problema legato a quella branca della teologia che viene detta appunto "teologia fondamentale". Nella precedente discussione, comunque, avevo inserito il link ad un breve corso sui fondamenti del Cristianesimo in cui questi argomenti vengono affrontati in modo chiaro e sufficientementemente approfondito,
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