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dio e la teologia

Inviato: 06/08/2012, 8:26
da gea1984
in questo mondo stracolmo di dolore e sofferenza, il silenzio di Dio di fronte al male, rappresenta forse il più grande problema di due millenni di teologia?

Inviato: 06/08/2012, 12:17
da Mario70
gea1984 ha scritto:in questo mondo stracolmo di dolore e sofferenza, il silenzio di Dio di fronte al male, rappresenta forse il più grande problema di due millenni di teologia?
Credo che sia stata la motivazione principale del cominciare a credere in Dio da parte dell'uomo di 40.000 anni fa e la motivazione principale per non crederci dall'illuminismo ad oggi...

Inviato: 06/08/2012, 13:06
da Brambilla Bruna
Mario70 ha scritto:
gea1984 ha scritto:in questo mondo stracolmo di dolore e sofferenza, il silenzio di Dio di fronte al male, rappresenta forse il più grande problema di due millenni di teologia?
Credo che sia stata la motivazione principale del cominciare a credere in Dio da parte dell'uomo di 40.000 anni fa e la motivazione principale per non crederci dall'illuminismo ad oggi...
è come giocare a ping pong ..credere ho non credere .. :timido: :fiori e bacio:

Inviato: 06/08/2012, 14:07
da Citocromo
Io mi chiedo: come potremmo conoscere il male (di qualunque tipo) e sentire tutto il fastidio che ci dà, se non fossimo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, Sommo Bene, e orientati a Lui? La riflessione teologica ha raggiunto il culmine in questa audace affermazione di Tommaso d'Aquino nella Summa contra Gentiles (III, 71): "Quia malum est, Deus est", ossia Dio esiste proprio perchè esiste il male. Non so voi, ma questa affermazione mi ha colpito molto e mi ha convinto, nonostante il discorso possa essere trattato in maniera più ampia.

Inviato: 06/08/2012, 16:31
da Trianello
Mario70 ha scritto:[

Credo che sia stata la motivazione principale del cominciare a credere in Dio da parte dell'uomo di 40.000 anni fa e la motivazione principale per non crederci dall'illuminismo ad oggi...
Pensa, invece, che per Kant, proprio l'esitenza del male e dell'ingiustizia nel mondo, impongono alla ragion pratica di postulare l'esistenza di Dio e della vita oltre la morte.
Diciamo, comunque, che gli antichi riuscivano meglio a cogliere il "senso" del male di quanto non ci riescano i contemporanei, che vivono in una cultura ed in una società anestetizzata, che ha bandito il male dal proprio orizzonte teoretico... e quindi se ne scandalizzano quando ci sbattono la faccia.

Inviato: 06/08/2012, 18:08
da Ray
Citocromo ha scritto:Io mi chiedo: come potremmo conoscere il male (di qualunque tipo) e sentire tutto il fastidio che ci dà, se non fossimo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, Sommo Bene, e orientati a Lui? La riflessione teologica ha raggiunto il culmine in questa audace affermazione di Tommaso d'Aquino nella Summa contra Gentiles (III, 71): "Quia malum est, Deus est", ossia Dio esiste proprio perchè esiste il male. Non so voi, ma questa affermazione mi ha colpito molto e mi ha convinto, nonostante il discorso possa essere trattato in maniera più ampia.
Caro citocromo voglio farti una domanda,se Dio e' uno spirito,quindi l'affermazione immagine e' somiglianza
deve essere riferita nel senso spirituale,quindi Dio se somiglia,o meglio se somigliamo a lui ,Dio ha le stesse
caratteristiche di noi umani ....odio ,irascibilità,amore ,perdono,vendetta..ecc...ecc...,se non fosse così allora non somiglieremo a Dio..... :occhiol:

Inviato: 06/08/2012, 18:29
da pavel43
Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza.Compresa la libertà.
Possiamo usare la libertà per realizzare sempre meglio questa somiglianza.
Oppure scegliere delle alternative.
Saremo noi a perdere tale somiglianza.

Inviato: 06/08/2012, 19:48
da Citocromo
Caro Ray, tu hai ancora in mente il concetto geovista di immagine e somiglianza. Dio non è uno spirito, ossia un essere dotato di corpo spirituale di forma ben definita, che prova sentimenti, ma puro Spirito, ossia altro dalla materia e dal mondo materiale. Inoltre, in questo caso (nella concezione geovista) è meglio dire che Dio è ad immagine dell'uomo, non viceversa.
Ad immagine e somiglianza di Dio significa che l'uomo è una persona, non una cosa, un essere dotato di intelligenza, dignità e libertà. L'uomo è stato creato da Dio, Sommo Bene, ragion per cui è orientato al Bene, desidera il Bene e il suo cuore è inquieto finchè non riposa in questo Bene. In virtù di ciò il male viene avvertito dall'uomo come contraddizione, disagio, fastidio, ossia contrario alla sua aspirazione al Bene. Ecco, perchè quia malum est, Deus est: "Il male non ci sarebbe se non esistesse l'ordine del bene, la cui privazione costituisce il male. Ma tale ordine non esisterebbe, se non esistesse Dio" (Summa contra Gentiles, III, 71,7).

Inviato: 06/08/2012, 21:14
da Ray
Citocromo ha scritto:Caro Ray, tu hai ancora in mente il concetto geovista di immagine e somiglianza. Dio non è uno spirito, ossia un essere dotato di corpo spirituale di forma ben definita, che prova sentimenti, ma puro Spirito, ossia altro dalla materia e dal mondo materiale. Inoltre, in questo caso (nella concezione geovista) è meglio dire che Dio è ad immagine dell'uomo, non viceversa.
Ad immagine e somiglianza di Dio significa che l'uomo è una persona, non una cosa, un essere dotato di intelligenza, dignità e libertà. L'uomo è stato creato da Dio, Sommo Bene, ragion per cui è orientato al Bene, desidera il Bene e il suo cuore è inquieto finchè non riposa in questo Bene. In virtù di ciò il male viene avvertito dall'uomo come contraddizione, disagio, fastidio, ossia contrario alla sua aspirazione al Bene. Ecco, perchè quia malum est, Deus est: "Il male non ci sarebbe se non esistesse l'ordine del bene, la cui privazione costituisce il male. Ma tale ordine non esisterebbe, se non esistesse Dio" (Summa contra Gentiles, III, 71,7).
Caro Citocromo perché pensi che io ho in mente ancora il concetto dei tdg ? Forse non mi sono spiegato...
Nel vangelo di Giovanni c'e scritto.... che Dio e' uno spirito,

EVANGELIUM SECUNDUM IOANNEM Nuova Vulgata B.S.E.
4 :24 Spiritus est Deus, et eos, qui adorant eum, in Spiritu et veritate oportet adorare ”.
4: 24 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità ".

Riveduta Luzzi.
24 Iddio è spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in ispirito e verità.
Ad immagine e somiglianza di Dio significa che l'uomo è una persona, non una cosa, un essere dotato di intelligenza, dignità e libertà.
A immagine e somiglianza tu vedi questa frase solo in un senso,non vedi in queste parole... immagine e somiglianza un pensiero o modo di agire o di fare anche se in piccolo di noi uomini uguale a Dio ,se noi a volte agiamo male ,e perché siamo simili a Dio ?
Ecco la mia domanda che voleva far riflettere su questo verso della bibbia .
Mi sembra strano che siamo simili a Dio,vedi in questa frase di Giovanni io non ne vedo l'ispirazione......

Inviato: 06/08/2012, 22:08
da Citocromo
Dire che "Dio è Spirito" è diverso dal dire che Dio è "uno spirito". Il cattivo agire dell'uomo deriva dal fatto che l'uomo fa cattivo uso della libertà. L'immagine di Dio nell'uomo è bene, bellezza, bontà, poichè Dio opera sempre il bene, essendo Sommo Bene. Dire che Dio agisce male significa porre in lui il bene e il male, cosa assurda per Colui che è la perfezione dell'essere. Quando l'uomo opera il male, non rispecchia l'immagine di Dio che egli è, ma perverte quell'immagine. E qui entra anche in gioco il peccato, ecc., ma con questo caldo preferisco non appesantire il discorso sia per te che per me.
Saluti

Inviato: 06/08/2012, 23:56
da phoenix74
pavel43 ha scritto:Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza.Compresa la libertà.
Possiamo usare la libertà per realizzare sempre meglio questa somiglianza.
Oppure scegliere delle alternative.
Saremo noi a perdere tale somiglianza.
:quoto100:

concordo... gli strumenti, la capacità di capire e cambiare ci sono stati dati Da Dio, poi starà a noi, alle circostanze ma anche alle nostre

scelte

lo sviluppo della nostra Vita in modo costruttivo e positivo (e cristiano) o meno.

Inviato: 07/08/2012, 21:35
da Siegil
Trianello ha scritto:
Mario70 ha scritto:[

Credo che sia stata la motivazione principale del cominciare a credere in Dio da parte dell'uomo di 40.000 anni fa e la motivazione principale per non crederci dall'illuminismo ad oggi...
Pensa, invece, che per Kant, proprio l'esitenza del male e dell'ingiustizia nel mondo, impongono alla ragion pratica di postulare l'esistenza di Dio e della vita oltre la morte.
Diciamo, comunque, che gli antichi riuscivano meglio a cogliere il "senso" del male di quanto non ci riescano i contemporanei, che vivono in una cultura ed in una società anestetizzata, che ha bandito il male dal proprio orizzonte teoretico... e quindi se ne scandalizzano quando ci sbattono la faccia.
Questo è davvero molto interessante :). Potresti approfondire un po' la questione? Gli antichi quindi non si ponevano il problema "Se Dio esiste, perché c'è il male?"? E se non se lo ponevano, perché? E che cosa è poi mutato nella società? Che cosa significa che "ha bandito il male"? Ogni società aborrisce ciò che crede sia male, quindi qual'è la novità della società contemporanea? Tutto questo è davvero affascinante...

(PS: e se posso aggiungere... che cos'è un orizzonte teoretico? :D)