Le principali argomentazioni proposte dai sostenitori della teoria del complotto (molte delle quali successivamente smentite dalle verifiche tecniche) sono le seguenti:
I complottisti affermano che non è plausibile che i pilastri in acciaio siano fusi poiché il punto di fusione dell'acciaio supera i 1300°. Thomas Eagar, professore di ingegneria e scienza dei materiali presso l'Istitute of Technology del Massachuttes, mostra l'infondatezza di tale ipotesi complottistica, evidenziando come appunto il crollo sia avvenuto non solo per l'impatto meccanico degli aerei, ma anche per l'indebolimento dell'acciaio dovuto all'incendio del combustibile riversatosi dagli aerei stessi[8]. A determinare il collasso strutturale delle Torri furono quindi principalmente gli incendi che, anche se non fusero le colonne portanti (l'acciaio fonde a temperature più alte) le ammorbidirono significativamente, facendogli perdere gran parte della loro capacità di carico [9]. L'acciaio si deforma infatti già a 350 °C e si ammorbidisce già a 500 °C[10]. Secondo le perizie tecniche, la consistente dilatazione termica causata dall'elevata temperatura ha danneggiato fortemente l'equilibrio originario delle Torri (probabilmente causando una fuoriuscita dei pilastri dalle fondamenta)[11]. Dai rapporti FEMA sugli attacchi alle Torri Gemelle si evince inoltre che lo schianto aereo causò la rottura di molte delle colonne portanti degli edifici, cosicché il carico statico fu redistribuito su un numero molto inferiore di colonne.[12]
L'architetto Minoru Yamasaki, colui che progettò le Torri, aveva previsto durante il progetto la possibilità di un impatto di un aereo con esse. L'aereo su cui si basò era il Boeing 707, all'epoca del progetto l'aereo più grande del mondo, che è poco più piccolo del Boeing 767, il tipo di aereo che impattò con le Torri. L'architetto aveva calcolato che la struttura doveva resistere all'impatto di un aereo in atterraggio, e quindi quasi vuoto di carburante e con una velocità molto più bassa rispetto a quella d'impatto dell'11 settembre [9]. In ogni caso, gli edifici in effetti resistettero allo schianto (la forza dell'impatto dell'aereo e quella delle esplosioni venne completamente assorbita dalla struttura, che tornò in perfetto equilibrio dopo pochi secondi). Anche se i complottisti ipotizzano che sarebbe difficile pensare che l'architetto non avesse previsto l'incendio che si sarebbe scatenato appena dopo l'impatto, lo stesso Eager [13] sottolinea come nella progettazione di nessun edificio del mondo vengano inserite misure in grado di garantire la stabilità strutturale per più di due-tre ore, in caso di un incendio di straordinarie proporzioni (esattamente come avvenuto).
Seppure l'impatto e l'energia liberata dalle esplosioni degli aerei fossero stati sufficienti a produrre il crollo delle due Torri, secondo i sostenitori della teoria del complotto rimarrebbe difficile spiegare le ragioni del crollo di un terzo edificio (il World Trade Center 7) di 47 piani, che non fu colpito da alcun aereo ma solamente da detriti provenienti dalle Torri. Il World Trade Center 7 fu colpito dalle macerie della Torre Nord. Tali macerie causarono uno squarcio di venti piani sul lato rivolto verso le Torri. Un angolo dell'edificio era lesionato per un'ampiezza di dieci piani. Inoltre si erano innescati una serie di incendi su due facciate, che bruciarono per quasi sette ore [9].
Secondo altre ipotesi, gli incendi furono di durata troppo breve per indebolire una massa d'acciaio come quella delle Torri, peraltro a non più di 700 °C. In merito a questo problema, l'immagine della Torre sud mostra come l'incendio fosse particolarmente circoscritto e in via di esaurimento. E tuttavia, essa crollò prima della Torre nord, che bruciava più intensamente. Tecnicamente, è però corretto sottolineare che - come indicato in precedenza - un normale incendio di appartamento supera i 1000° centigradi, temperatura alla quale l'acciaio, soprattutto se privato delle protezioni antincendio (devastate dall'impatto con l'aereo) ([14]), perde l'80/90% della sua capacità di tenuta anche senza arrivare al punto di fusione. In proposito, il noto architetto Renzo Piano risponde così a precisa domanda: "Quando ha capito che le Torri sarebbero crollate? «Dopo un minuto. Era scontato. Vede, l'acciaio fonde a mille gradi e un impatto di quel tipo, un aereo carico di carburante scagliato a quattrocento all'ora, scatena un calore di duemila gradi.»."[15]
In una relazione della FEMA del 1991 si legge che un incendio in un grattacielo di Philadelphia (il One Meridian Plaza) aveva generato fiamme così estese che «le travi maestre e quelle secondarie si erano piegate e contorte (...) ma (...) nonostante le straordinarie proporzioni del fenomeno, i pilastri avevano continuato a sostenere il carico senza riportare danni evidenti» [16]. Rispetto a questo evento una differenza importante è data dalla dinamica: l'impatto dell'aereo ha infatti distrutto alcune colonne, questo unitamente all'incendio ha fatto crollare le Torri [12] Altro confronto è quello con la Torre Windsor a Madrid che è in ogni caso poco utile poiché, oltre ad essere più piccola, essa poteva contare su un nucleo centrale e alcuni piani interamente in cemento [17] mentre la struttura del WTC era in solo acciaio. Inoltre le dinamiche dell'incidente furono completamente diverse [18]. Nel caso specifico dell'incendio della Torre Windsor, poi, l'indagine approfondita degli effetti dell'incendio sulla struttura in cemento armato ha evidenziato i serissimi danni da essa riportati, che imposero l'abbattimento della costruzione, mentre la struttura portante in acciaio dei piani superiori crollò completamente e quindi l'esempio dell'incendio della Torre Windsor è esattamente l'opposto di ciò che sostengono i complottisti: la struttura in acciaio della Torre di Madrid è crollata per effetto del solo incendio, come verificabile dalle immagini fatte durante il sopralluogo tecnico delle autorità spagnole ([19]). Analoghe riflessioni in merito alla diversità delle strutture e delle dinamiche possono essere svolte in relazione a altri incendi in altri edifici:
la Caracas Tower (2004) - che bruciò 17 ore su 26 piani. La struttura però era prevalentemente in cemento armato [20]
First Interstate Bank (1988) - che bruciò 3 ore e 1/2 su 4 dei 64 piani.
1 New York Plaza (1970) - che bruciò per più di 6 ore.
Al di là dei singoli casi citati tutte le affermazioni dei complottisti sono state ripetutamente smentite, con fonti precise[21]
9.^ a b c Le FAQ sulle Torri Gemelle
10.^ investigazione sulle proprietà meccaniche dell'acciaio da parte del NIST [2]
11.^ (EN) How the World Trade Center fell
12.^ a b L'incendio del One Meridian Plaza
13.^ Why Did the World Trade Center Collapse? Science, Engineering, and Speculation
14.^ 11 Settembre: Resistenza all'impatto del SFRM: prove balistiche
15.^ La Repubblica
16.^ (in: Griffin, cit., pag. 31)
17.^ The Madrid Windsor Tower Building Fire, 14-15 February 2005
18.^ La Torre Windsor a Madrid
19.^ 11 Settembre: Effetti dell'incendio sulle strutture in cemento armato: il caso della Torre Windsor di Madrid
20.^ Caracas Tower
21.^ undicisettembre: Nessun edificio in acciaio era mai crollato prima. O sì?
Fonte:
http://it.wikipedia.org/wiki/Teorie_del ... embre_2001" onclick="window.open(this.href);return false;