http://www.reportonline.it/Politica/la- ... conda.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Scelta la Palestina, come opzione obbligata, dopo che fallirono le richieste, i contatti diplomatici e i progetti per tutte le altre destinazioni di "Patria", indicate dai grandi pensatori sionisti, iniziò il flusso migratorio dei nazionalisti sionisti dall'Europa verso la Terra Santa: è la fine del 1800, dopo la prima grande Conferenza del Movimento Sionista Mondiale del 1897 a Basilea.
La migrazione però non avviene in termini neutri, non è più come prima e cioè sporadici spostamenti ed insediamenti con spirito di aggregazione, cambia l'ideologia, perché i pensatori sionisti, da Theodor Herzl in poi, iniziano concretamente a pensare la Palestina come davvero Terra Nullius: andare in Palestina, prendersi i territori e cacciare gli arabi.
Il progetto di spoliazione e pulizia etnica contro la popolazione araba palestine inizia 40 anni prima dell'Olocausto nazista, è un progetto estremamente definito tanto da non lasciare ai Palestinesi nessuna speranza già allora.
Theodor Herzl scrive: "
Tenteremo di sospingere la popolazione palestinese in miseria oltre le frontiere, procurandole impieghi nelle zone di transito, mentre gli negheremo qualsiasi lavoro sulla nostra terra. Sia il processo di espropriazione che di espulsione dei poveri devono essere condotti con attenzione e discrezione" [ricordiamoci che Herzl muore nel 1904 e queste cose le scrive alla fine del 1800].
David Eder nel 1921 scrive: "
Ci sarà solo una nazione in Palestina e sarà quella ebraica. Non ci sarà eguaglianza fra ebrei e arabi, ma vi sarà la predominanza ebraica appena la popolazione e le proporzioni demografiche ce lo permetteranno"
David Ben-Gurion, giovanissimo attivista nel Movimento Sionista di inizi '900: "
Dobbiamo usare il terrore, l'assassinio, l'intimidazione, la confisca delle loro terre per ripulire la Galilea dalla sua popolazione araba".
Ahad Ha-am [1856- 1927, espondente del sionismo culturale], durante la prima colonizzazione sionista della Palestina alla fine del 1800: "...
E cosa sta facendo la nostra gente in Palestina? Erano servi delle terre della Diaspora e d'improviso si trovano con una libertà senza limiti e questo cambiamento ha risvegliato in loro un'inclinazione al despotismo, essi trattano gli Arabi con ostilità e crudeltà, gli negano i diritti, li offendono senza motivo e persino si vantano di questi atti e nessuno tra di noi si oppone a queste tendenze ignobili e pericolose".
E' passato all'incirca un secolo e 14 anni e leggendo queste affermazioni possiamo capire quanto stava succedendo già allora.
Se invece di raccontarci il conflitto israelo/palestinese come fanno oggi, tacendo quanto successo in oltre un secolo di Storia, ci dicessero quanto è teciuto e nascosto, allora potremmo tutti capire che la tragedia di Gaza non può e non deve essere letta come l'opera di un gruppo di pazzi scellerati terroristi estremisti stragisti che voglio annientare gli ebrei, perché già allora i palestinesi venivano trattati come un popolo di straccioni, di cani, contro di loro venivano commessi crimini pianificati, spoliazioni progettate con metodi violenti e quindi terroristici e ce lo dice Ben-Gurion in persona.
Nel processo di colonizzazione della Palestina entra in scena la Gran Bretagna, i territori della Galilea allora erano sotto l'Impero Ottomano, che cade in rovina dopo la Prima Guerra Mondiale, e nel 1916 con l'accordo di Sykes Picot quel Medio Oriente viene spartito tra Francia, Russia e Inghilterra.
Pochi anni dopo, 1920, con il Trattato di Sèvres, l'Inghilterra diventa il potere ufficiale coloniale in Palestina.
Anche gli inglesi all'arrivo in Terra Santa non sono neutrali, perché già alla fine dell '800 Charles Weisman, il primo Presidente dello Stato di Israele, si era incontrato con loro e aveva promesso, rifacendosi al concetto di Terra Nullius, che "un milione di ebrei andranno in Palestina portando la civiltà avanzata, a salvaguardia del Canale di Suez che per gli inglesi era fondamentale per i loro commerci con l'India e l'Inghilterra arriva nel Territori completamente sbilanciata e dalla parte della migrazione sionista.
Solo apparentemente gli inglesi si mostrano neutri, in reatà sono traditori del popolo arabo, tanto che Thomas Edward Lawrence [Lawrence d'Arabia] lascia l'esercito britannico "con disgusto" proprio per il tradimento che gli inglesi fanno agli arabi, mollandoli letteralmente al loro destino dopo averli usati come alleati durante la Prima Guerra Mondiale per combattere l'Impero Turco-Ottomano.
Nel 1917, infatti, con la Dichiarazione di Balfour [ancora oggi ricordata bene da tutti i palestinesi], gli inglesi si rimangiano le promesse fatte agli arabi e promettono agli ebrei "una casa nazionale in Palestina" .
Fu Lenin a rivelare agli arabi le mistificazioni contenute nel Trattato di Sèvres e nella Dichiarazione di Balfour, lo fece durante la Rivoluzione Russa arrivando a ritrovare negli archivi segreti sovietici quei documenti e applicando il principio comunista del "non tradimento degli altri popoli", disse quello che aveva letto e come stavano realmente le cose.
Gli inglesi arrivano in Palestina e tradiscono immediatamente il popolo arabo con un Governo del Mandato che favorisce in ogni modo possibile la colonizzazione ebraica.