La verità sul medio oriente, oltre la propaganda antisemita

Per discutere di temi ed argomenti di vario genere.

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Achille
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Sderot è una ridente e prospera cittadina del sud di Israele, che conta una popolazione civile residente di oltre 25000 abitanti: venticinquemila cittadini dello Stato di Israele che DA OLTRE DIECI ANNI, ossia fin dal 2004, sono sotto il tiro continuo, quotidiano dei razzi che Hamas gli lancia contro dalla vicina Striscia di Gaza.
Da 10 anni trascorrono le loro giornate tra un allarme antimissile e l'altro, pronti a schizzare nel più vicino rifugio, nella consapevolezza che hanno solo 15 secondi di tempo per farlo, sennò il razzo in arrivo, o il prossimo, oppure quello dopo ancora li ridurrà in cenere, un sanguinolento ammasso di cenere...quale altro Stato al mondo potrebbe mai tollerare una tale, feroce minaccia incombente contro il suo stesso popolo, senza neppure (tentare di) reagire militarmente per porvi fine una volta per tutte?
Guardate questo breve filmato, e poi riflettete che grazie al POTENTE ARSENALE MISSILISTICO sviluppato da Hamas grazie alla fattiva cooperazione dell'Iran, questa terribile minaccia oggi può teoricamente colpire quasi tutto il territorio del piccolo Stato di Israele (e se ancora non riesce a compiere quotidiane stragi di civili è solo grazie al sistema difensivo antimissile "Iron Dome", per il quale lo stesso Israele ha speso cifre astronomiche, mentre Hamas ne spendeva quasi altrettante, ma per rifornirsi di MISSILI, razzi, mortai ed una vasta rete di moderni tunnel sotterranei per la infiltrazione dei suoi commandos armati oltreconfine, in pieno territorio israeliano, per compiere stragi contro i villaggi ed i kibbutz che si trovano entro pochi chilometri da Gaza...).

Il BBCode [youtube2] viene disattivato in quanto non più necessario per incorporare i filmati di YouTube. URL del filmato: http://youtu.be/ygb6VrW8WZw
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La Striscia di Gaza su google maps:

http://goo.gl/maps/gZ6QP" onclick="window.open(this.href);return false;

C'è chi sostiene che Hamas mette i missili nella zone abitate dai civili perché non ci sarebbe altro spazio.
Date un'occhiata a questo territorio e vedrete che di spazio non abitato ce n'è molto.
Hamas si fa quindi deliberatemente e criminosamente scudo dei civili.
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http://www.lintraprendente.it/2014/08/c ... e-e-hamas/" onclick="window.open(this.href);return false;

Mi ricorda un po' la discussione che c'è in questo forum...
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Gaza prigione a cielo aperto?
Ma quando mai?

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Che criminali questi israeliani. Fanno perfino gli ospedali per gli abitanti di Gaza...
E non solo: «Da quando Hamas ha assunto il potere, quasi ogni giorno i valichi al confine sono attraversati da autoarticolati provenienti da Israele. Non ci sono rapporti di denutrizione o malattie epidemiche a Gaza. Anche durante l'attuale conflitto, le forniture di aiuti umanitari sono garantite ogni giorno. Quando mai si è visto che uno stato aggredito, si preoccupa di fornire all'altro stato alimenti e assistenza sanitaria?»

Si veda: http://ilborghesino.blogspot.it/2014/07 ... perto.html" onclick="window.open(this.href);return false;
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Achille Lorenzi ha scritto:L'articolo completo e la replica di Vattimo qui:

http://www.informazionecorretta.com/mai ... 0&id=54591" onclick="window.open(this.href);return false;

Copio/incollo l'introduzione dei due articoli, che fa delle precisazioni e sottolineature opportune:

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, a pag. 11, l'articolo di Alan Dershowitz dal titolo " 'Caro Vattimo, vai a Gaza o in Iran a sostenere i diritti dei gay' " e l'articolo di Gianni Vattimo dal titolo " 'Caro Dershowitz, là non c'è una guerra ma una strage' ".

All'articolo di Dershowitz aggiungiamo solo una precisazione. Il giurista americano scrive che Vattimo "chiassosamente difende i diritti dei gay".
In realtà, pur essendo lui stesso omosessuale, Vattimo ha sempre tenuto strette relazione con gli stati che hanno perseguitato i gay, incarcerandoli o peggio. Così è stato con il regime di Cuba, osannato da Vattimo, e con l'Iran, dove gli omosessuali vengono regolarmente impiccati. La qualifica di difensore degli omosessuali non solo non gli spetta, ma andrebbe sostituita con quella di connivente con i persecutori. Come ha raccontato Angelo Pezzana nel suo libro "Un omossessuale normale", Edizioni Stampa Alternativa.

Nella replica a Dershowitz Vattimo conferma soltanto il proprio odio per Israele - da lui demonizzato esattamente come nel Medio Evo erano demonizzati gli ebrei - e il suo aperto appoggio a un'organizzazione terroristica, totalitaria e dal programma politico genocida come Hamas.
Oggi "Libero" ha pubblicato un articolo di Maria Giovanna Maglie dal titolo " Vattimo sparge odio razziale, ma nessuno lo indaga". Copio/incollo da qui: http://www.informazionecorretta.com/mai ... 0&id=54615" onclick="window.open(this.href);return false;

Carlo Tavecchio ha detto una frasaccia infelice qualunque in un lungo discorso a braccio sul futuro del calcio, e apriti cielo e lampi e fulmini, si sta rivoltando il mondo dell'antirazzismo di professione, titoli e spazio più grandi e sdegnati del disastro della Libia. Tavecchio è un robusto mestierante che sa trattare i calciatori e quel mondo rozzo, mica un professore emerito di filosofia, uno pieno di lauree honoris causa, uno che ha fatto dieci anni fa, non un secolo fa, il parlamentare europeo del partito democratico, che allora ci aggiungeva "di sinistra", ma tant'è.

Ecco, il professor Gianni Vattimo, o quel che resta fastidiosamente di lui, può permettersi svariate apologie di reato, stragi non banane, paragoni tra ebrei e nazisti, anzi può sostenere che gli ebrei sono più nazisti di Hitler; può prodursi nella dichiarazione surreale sui partigiani italiani, si, proprio quelli che anche oggi si sentono la spina dorsale d'Italia e i giovanotti democratici alla moda che si iscrivono all'Anpi, dal professore comparati per scopi e nobiltà ai terroristi di Hamas, e tutti zitti, anzi tappeto rosso su La Stampa, lo stesso giornale che freme di sdegno, più che antirazzista fiat juventino, per il suddetto Tavecchio. Dico di più, non si sveglia oggi né accadrà domani, scommetto, un qualunque magistrato di quelli che di solito l'azione penale è obbligatoria, per ravvisare le apologie di reato, che nell'intemerata di Vattimo a "La Zanzara", programma radio cult, ma anche nella risposta gentilmente concessagli da La Stampa a un intervento nobile di Alan Dershowitz, suppongo in nome del pluralismo, abbondano.

Potrebbe essere la solita inutile polemica sull'abbondanza tragica e storica di antisemitismo della sinistra intellettuale e sedicente tale, antisemitismo mascherato da dolore profondo per i bambini palestinesi, che poi è profondo sempre e soltanto per quei bambini in quell'area geografica, basta spostarsi di qualche chilometro e frega più niente. Ma non è solo questo, non è solo il delirio delle Penelope Cruz, dei Bardem, degli Almodovar, delle Rijanna,e via diveggiando, tutti tipini da far soggiornare ospiti delle regole di etichetta di Hamas; non è quel ridicolo «sto al 55 per cento con Israele ma...» dei Mughini d'Italia. Non è neanche, anche se sta alla base di tanto scandalo, la debolezza e la mediocrità dei governanti attuali del mondo, gente senza vertebre, se non mi è consentito dire palle, dagli Obama ai Cameron, dalle Merkel ai Renzi, per tacere degli Hollande. C'erano una volta Thatcher, Reagan, Kohl, Mitterrand, Andreotti, Craxi, e qualcuno dovrà prima o poi provare a spiegare come siamo caduti in tanta pochezza, fino alla Mogherini che per parlar di Gaza si telefona col ministro degli Esteri, sic, iraniano, ovvero il Paese che finanzia Hamas. Ma il punto nella condizione internazionale tragica di oggi in Medio Oriente è che l'ossessione dei media sui morti di Gaza, non accompagnata dalla spiegazione sulla responsabilità prevalente di Hamas, incita all'odio verso Israele, attizza il fuoco dell'antisemitismo.

Se questa malafede è accompagnata alla pubblicazione senza alcuna presa di distanza, come ha fatto la Stampa, dei deliri criminali di Gianni Vattimo, la colpa è senza scusanti, il peccato irredimibile. Diciamoci la verità, la lettera di Alan Dershowitz, principe del foro americano, scrittore e saggista brillante, non avrebbe avuto bisogno di nessuna risposta, meglio, a Vattimo andava negato il diritto a rispondere. Quando ha fatto il suo sproloquio a "La Zanzara", Cruciani e Parenzo lo hanno massacrato, non ascoltato in silenzio. Che c'era da lasciar rispondere a Dershowitz, quando denuncia agli italiani che un filosofo addirittura definito il più importante d'Italia, di recente ha dichiarato che vorrebbe «sparare a quei bastardi sionisti» definendoli «un po' peggio dei nazisti»; che stava progettando di lanciare «una raccolta fondi per acquistare razzi per Hamas» così che quel gruppo anti-ebraico «possa uccidere ancora più sionisti», intendendo gli ebrei israeliani; che ha poi esortato volontari europei a unirsi ad Hamas e «combattere al suo fianco come partigiani».

Dershowitz ricorda che: è un crimine, secondo la legge americana e di diverse Nazioni europee, garantire sostegno materiale a gruppi designati come terroristici, e Hamas è uno di questi. Vattimo ha commesso questo crimine, eppure può continuare a sputare il suo odio in Italia dove resta un personaggio ammirato. L'odio di Vattimo per lo Stato-nazione del popolo ebraico risale a molti anni addietro, persino a quando per due volte Israele ha offerto ai palestinesi un proprio stato. Vattimo è contrario alla soluzione dei due Stati e chiede invece la fine di Israele che ritiene come un "castigo" per la memoria dell'Olocausto. Se Vattimo è davvero il più famoso filosofo italiano, mi dolgo, conclude Dershowitz, per lo stato attuale della filosofia in una nazione che ha contribuito così tanto in quel campo nei millenni. Quanto a lui, l'avvocato lo sfida ad andare a vivere da omosessuale che rivendica i propri diritti a Gaza o in Iran. Non aveva diritto di risposta Gianni Vattimo, invece l'ha avuta e ha spudoratamente confermato tutto.
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Interessante articolo di Newsweek

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Esodo: Perché gli ebrei d’Europa fuggono di nuovo.

Adam LeBor – Newsweek, 29 Luglio 2014.

La teppa cercava vendetta, tutto ciò che tirava ricadeva sui muri della sinagoga mentre i fedeli erano asserragliati dentro. Era una scena da Europa degli anni ’30, invece si trattava della Parigi orientale, la sera del 13 luglio 2014.
Migliaia si erano riuniti per dimostrare contro i bombardamenti israeliani a Gaza. Ma la protesta è presto divenuta violenta - e contro gli ebrei in generale. Uno di coloro che sono rimasti intrappolati ha detto alla televisione israeliana che le strade fuori apparivano come una intifada, la rivolta palestinese contro l’occupazione israeliana.
Alcuni degli ebrei intrappolati hanno dovuto lottare per trovare una via di fuga mentre la polizia antisommossa disperdeva la folla. Manuel Valls, il primo ministro francese, ha condannato l’attacco nei “termini più forti possibili”, mentre Joel Mergei, un leader della comunità, ha detto di essere “profondamente scioccato e disgustato”. Le parole non hanno avuto effetto. Due settimane dopo, quattrocento manifestanti hanno attaccato una sinagoga e un negozio di proprietà di un ebreo a Sarcelles, nel nord di Parigi, gridando “Morte agli ebrei”.
Avevano perfino apposto dei manifesti per pubblicizzare i raid in anticipo, come nei pogrom della Russia zarista. La Francia ha sofferto le violenze peggiori, ma l’antisemitismo rispunta in tutta Europa, alimentato dalla guerra Gaza. In Inghilterra il Community Security Trust (CST) afferma che ci sono stati circa 100 incidenti antisemiti a luglio, il doppio del normale. Il CTS ha emesso un allarme sicurezza per tutte le istituzioni ebraiche. A Berlino hanno dovuto impedire a una folla di manifestanti anti-Israele di attaccare una sinagoga. A Liegi, Belgio, il proprietario di un caffè ha esposto un’insegna indicando che i cani erano benvenuti ma gli ebrei non potevano entrare.
Eppure per molti ebrei francesi ed europei queste violenze non sono una sorpresa. 70 anni dopo l’Olocausto, da Amiens ad Atene, la forma di odio più antica del mondo fiorisce di nuovo. Per alcuni l’opposizione alle politiche israeliane è la scusa per manifestare apertamente l’odio verso gli ebrei – anche se molti ebrei si oppongono fermamente alle politiche della destra israeliana e sostengono la creazione di uno Stato palestinese. Come scrive Stephen Pollard, il direttore del Jewish Chronicle: “questa gente non è stata attaccata perché manifestava sostegno al governo israeliano. Sono stati attaccati perché erano ebrei, che vivevano la loro vita quotidiana.”
Un fine settimana di maggio sembra compendiare questo oscurantismo. Il 24 maggio un uomo armato ha estratto un fucile d’assalto Kalashnikov nel Museo Ebraico di Bruxelles ed ha aperto il fuoco uccidendo quattro persone. Il giorno successivo i risultati delle elezioni per il Parlamento europeo hanno mostrato un forte incremento del sostegno ai partiti di estrema destra in Francia, Grecia, Ungheria e Germania. Il fronte nazionale in Francia ha vinto le elezioni, e molti temono che questo possa essere il preannuncio della loro presa di potere alle elezioni nazionali.
Forse il risultato più scioccante è stato l’aumento del sostegno per il partito del Golden Down in Grecia. Il partito, che viene descritto come apertamente neonazista, ha ottenuto quasi il 10% dei voti ed ha portato tre suoi membri nel Parlamento europeo. Nel novembre 2012, Marton Gyöngyösi, un importante membro del Parlamento del Jobbik, ha lanciato un appello perché si stilasse una lista degli ebrei ungheresi, specialmente di quelli che lavoravano per il Parlamento o per il governo, poiché ponevano un “rischio per la sicurezza nazionale”. (Gyöngyösi si è poi scusato dicendo che si riferiva soltanto agli ebrei con doppia cittadinanza israeliana e ungherese).
Alcuni hanno visto nell’attacco di Bruxelles e nei risultati delle elezioni dei presagi oscuri. “A che punto”, ha chiesto Jeffrey Goldberg, un importante giornalista ebreo americano, “gli ebrei d’America e gli ebrei di Israele cominceranno a dire agli ebrei di Europa che potrebbe essere arrivato il momento di togliersi di torno?” Proprio ora, sembrerebbe.

VENIR VIA
Un sondaggio pubblicato nel novembre 2013 dall’Agenzia per i Diritti Fondamentali dell’Unione Europea ha mostrato che il 29% degli ebrei ha preso in considerazione l’emigrazione poiché non si sentiva più sicuro. Gli ebrei in tutta Europa, ha notato il sondaggio, “fronteggiano insulti, discriminazione e violenza fisica che, malgrado gli sforzi congiunti sia dell’Europa Unita che dei suoi Stati Membri, non sembra voler sparire. Due terzi considerano l’antisemitismo un problema in tutti i paesi coperti dal sondaggio. In tutto, il 76% afferma che l’antisemitismo è peggiorato negli ultimi cinque anni nei loro paesi con un peggioramento maggiormente marcato in Francia, Ungheria e Belgio. Il congresso ebraico europeo ha creato un sito Web, sacc.eu, per consigliare e fornire contatti nel caso di un attacco.
“La tendenza è estremamente allarmante.” dice Natan Sharansky, presidente dell’Agenzia Ebraica che è il collegamento tra Israele e le comunità della diaspora ed organizza l’immigrazione. “Il livello di preoccupazione per la sicurezza in Europa è più alto che in Asia o nell’America Latina. Il senso di insicurezza sta crescendo. È difficile immaginare che in Francia, Belgio e molti altri paesi agli ebrei venga detto di non uscire per le strade portando una kippà.”
Un sondaggio della Anti-Defamation League (ADL) a New York ha dato simili risultati. Il sondaggio ADL Global 100 ha intervistato 53.000 adulti in 102 paesi. Ha trovato che il 26% avevano attitudini profondamente antisemite poiché hanno risposto “probabilmente vero” a sei o più di 11 stereotipi negativi sugli ebrei.
I più alti livelli di pregiudizio sono stati trovati nel mondo arabo, con i territori palestinesi come primi della lista al 93%, seguiti dall’Iraq al 92%. La prima della lista in Europa è la Grecia con il 69%, mentre la Francia ha raggiunto il 37% e il Belgio il 27%. L’Inghilterra si è attestata al 8%, l’Olanda 5% e il risultato più basso si è trovato in Svezia con il 4%. Nell’Europa dell’est la Polonia è al 45% e l’Ungheria al 41%. Il risultato più basso è nella Repubblica Ceca con il 13%. Ma il quadro è più complesso di quanto il sondaggio suggerisca. Malmo, la terza città svedese, è uno dei posti più inquietanti per gli ebrei in Europa. Gli attacchi antisemiti sono triplicati tra il 2010 e il 2012, quando la comunità, composta da circa settecento membri, ha subito 60 incidenti. Nell’ottobre 2012 una bomba è esplosa al Centro Comunitario Ebraico.
I leader ebrei hanno accusato Ilmar Reepalu, che è stato sindaco dal 1994 al 2013, di commenti incendiari. Reepalu ha fatto appello agli ebrei perché prendessero le distanze dal sionismo, affermando che la comunità ebraica era stata “infiltrata” dal Partito Democratico svedese, che ha le proprie radici nella destra estrema. Reepalu nega di essere antisemita, ma alle sue affermazioni hanno provocato una tempesta di proteste ed è stato costretto a ritirarle. Hannah Rosenthal, l’ex Inviato Speciale degli Stati Uniti per la lotta all’antisemitismo, ha affermato che Malmo è il primo esempio del “nuovo antisemitismo” nel quale l’odio per Israele è usato per mascherare l’odio per gli ebrei. Non è antisemitismo criticare il governo israeliano o le sue politiche verso i palestinesi, dicono i leaders ebrei. Un ragionevole dibattito aperto sul conflitto è sempre benvenuto, specialmente adesso che tutti sono presi da compassione per gli eventi di Gaza. Ma l’ossessione morbosa con cui la sola democrazia in Medioriente, dicono, è demonizzata senza sosta e se ne chiede la distruzione, sono indici di antisemitismo.
I social media forniscono una facile piattaforma per la diffusione dell’odio, che ha ricevuto un nuovo impeto dalla alleanza tra gli islamisti e la sinistra, dice Ben Cohen, autore di Alcuni dei miei Migliori Amici: un viaggio attraverso l’antisemitismo del 21º secolo. “Dire che gli ebrei sono la sola nazionale mondo che non ha il diritto all’autodeterminazione, far passare Israele per un’incarnazione moderna della Germania nazista o del Sudafrica dell’apartheid, affermare che “la lobby israeliana” manipola nell’ombra la politica estera americana, questo è senza tema di errore antisemitismo.”

I CUORI RIVOLTI AD EST
Nel 1997 ho scritto un libro sulle minoranze musulmane in Europa intitolato Un Cuore Rivolto ad Est. Era ottimista e, con il senno di poi, piuttosto ingenuo. Viaggiai attraverso la Francia, la Germania, Inghilterra, la Turchia e la Bosnia. All’epoca speravo che in Europa potesse emergere un islam tollerante e moderno secondo la tradizione ottomana. Gli ottomani non erano perfetti, ma furono abbastanza tolleranti soprattutto se li confrontiamo con la Chiesa cattolica. In Francia ho incontrato intellettuali musulmani, esiliati ed artisti. Erano risentiti per il loro status di seconda categoria ed erano stati feriti dal razzismo e dalla discriminazione. Ma la loro rabbia era diretta verso le autorità francesi e cercavano una coesistenza con i loro compatrioti ebrei.
Allora, cosa è andato storto? Sotto la superficie c’era una tendenza, ma pochi l’avevano notata. Datava dall’epoca della rivoluzione islamica in Iran, l’assedio della Mecca e l’invasione sovietica dell’Afghanistan nel 1979, dice Ghaffar Hussain della Fondazione Quilliam, un think-tank anti-estremista a Londra. “L’estremismo islamico ha vissuto un periodo di crescita globale negli anni successivi al 1979. E questi eventi hanno favorito gli islamici.” Quella rabbia è stata ulteriormente alimentata dalla guerra in Bosnia aiutando una presa di coscienza globale musulmana. Molte comunità musulmane occidentali soffrono di una crisi di identità, dice Hussain. La politica dell’odio offre una facile scappatoia ed un mezzo per scaricare su altri i propri sensi di colpa. “In molti casi riverbera con le esperienze di vita dei giovani musulmani. Essi si sentono alienati e deprivati a causa di esperienze negative, inadeguatezze personali o anche differenze culturali.”
Ebrei, musulmani, africani ed altri immigrati un tempo vivevano in ragionevole armonia nelle periferie, condividendo tempi difficili. La Haine (L’odio), un thriller di grandissimo successo diretto da Mathieu Kassovitz nel 1995, aveva tre protagonisti: un ebreo, un afro-francese ed un terzo di famiglia nordafricana. Tutti e tre gli amici subivano violenza e brutalità. Un film così sarebbe quasi inimmaginabile oggi. La svolta è avvenuta nel gennaio 2006 con il rapimento e l’assassinio di Ilan Halimi. Ventitreenne, venditore di telefonini, Halimi fu attratto in una trappola, rapito e tenuto per tre settimane a Bagneux, fuori Parigi. Lì fu torturato mentre suoi rapitori telefonavano alla sua famiglia in modo che potesse sentire i suoi urli. Youssuf Fofana, il capobanda, fu poi condannato all’ergastolo. Uno degli aspetti più orribili del caso fu che 28 persone erano coinvolte nel rapimento e molte di più, che vivevano nell’immobile, ne erano a conoscenza. “L’assassinio di Ilan Halimi fu il primo caso di assassinio di un ebreo perché era un ebreo,” dice Roger Cukierman, presidente del Consiglio Rappresentativo delle Istituzioni Ebraiche di Francia (CRIF). “Il pregiudizio e mancanza di umanità furono impressionanti. È incredibile che in 24 giorni sia stato trattenuto e torturato senza che nemmeno una delle persone coinvolte abbia preso in considerazione di fare una chiamata anonima alla polizia.
Molti rimproverano al controverso comico Dieudonne e alla sua “quenelle”, una versione modificata del saluto nazista, di fomentare l’odio. I social media sono invasi dai suoi seguaci, che mostrano la quenelle davanti a sinagoghe, memoriali dell’Olocausto, la scuola di Tolosa dove tre bimbi ebrei e un insegnante furono assassinati e perfino di fronte ai cancelli di Auschwitz.
Dieudonne nega che il suo gesto sia antisemita. La quenelle, dice, è un “gesto di liberazione” dalla schiavitù. Dieudonne è anche il creatore della canzone “ShoaNanas” (Ananas dell’Olocausto) che canta accompagnato da un giovane uomo che porta una grossa stella gialla su un pigiama. Ora un nuovo ingrediente è stato gettato nel calderone: le guerre in Siria ed Iraq. Il governo francese ritiene che 800 jihadisti [francesi] stiano combattendo in Siria accompagnati da diverse centinaia provenienti dall’Inghilterra. Tra di loro c’era Mehdi Nemmouche, accusato dell’attacco al museo ebraico di Bruxelles. La polizia francese lo ha trovato in possesso di un fucile d’assalto Kalashnikov e di una pistola che ritengono siano quelli utilizzati nell’attacco. Insieme alle armi la polizia ha trovato un drappo bianco ricamato con lo stemma dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS), la milizia giudicata troppo estremista perfino da al-Qaida, che ha catturato ampie regioni dell’Iraq. Nel marzo 2012 a Tolosa un uomo armato ha ucciso sette persone, compreso un insegnante e tre bambini, in una scuola ebraica. “Gli ebrei in Francia o in Belgio vengono uccisi perché sono ebrei,” afferma Cukierman. “Il Jihadismo è divenuto il nuovo nazismo. È questo che porta la gente a considerare di abbandonare la Francia.” Gli assassinii non hanno attenuato l’odio anti-ebraico. Al contrario, sembrano aver alimentato le fiamme. Questo esplodere di antisemitismo ha portato ad un aumento vertiginoso dell’emigrazione verso Israele. Nel 2011 e 2012 un po’ meno di 2000 ebrei francesi sono emigrati in Israele.
Nel 2013, l’anno dopo l’attacco di Tolosa, 3289 sono partiti. Nel primo quadrimestre di quest’anno 1778 ebrei sono emigrati. “Quest’anno mi aspetto che partano cinque o 6000 ebrei,” dice Cukierman. “Se si trasferiscono in Israele per sionismo, va tutto bene. Ma se lo fanno per paura, allora la cosa non è piacevole. Il problema è che la democrazia non è ben equipaggiata per combattere il terrorismo. Abbiamo visto a Tolosa e Bruxelles cos’è il terrorismo.”

ATTACCHI TERRORISTICI
In tutta Europa le comunità ebraiche stanno investendo in infrastrutture di sicurezza ed aumentando la protezione. Dopo gli attacchi di Tolosa, l’Agenzia Ebraica ha stabilito un fondo di assistenza d’emergenza. Fino ad oggi ha distribuito quasi 4 milioni di dollari per rafforzare la sicurezza di 116 istituzioni ebraiche in più di 30 paesi. In Inghilterra il governo spende 2 milioni e mezzo di sterline all’anno per il servizio di protezione delle scuole ebraiche. C’è una connessione diretta tra gli eventi in Medioriente, specialmente quelli che riguardano Israele e la Palestina, e l’incremento abnorme dell’antisemitismo, afferma Mark Gardener, portavoce del CST. Gaza ha causato un nuovo picco di attacchi. “La situazione è come quella di una pentola pressione, basta un niente per farla esplodere, e le comunità ebraiche sono l’obiettivo degli attacchi razzisti.” Fino ad ora gli ebrei inglesi non hanno subito un attacco terrorista come quelli di Tolosa o di Bruxelles, ma non certo perché i jiahadisti non ci abbiano provato. Nel 2011 le truppe somale hanno ucciso un leader di al-Qaida in Africa quando ha tentato di sfondare un posto di blocco con la sua macchina. Documenti trovati dentro l’auto comprendevano piani dettagliati per attacchi all’Eaton College, agli alberghi Ritz e Dorchester, ai sobborghi di Londra Golden Green e Stamford Hill che hanno una consistente popolazione ebraica.
L’anno successivo nove jihadisti inglesi sono stati condannati per aver pianificato attacchi terroristici diretti anche a due rabbini; una copia, marito e moglie di Oldham, nel nord dell’Inghilterra, sono stati condannati per aver pianificato attacchi terroristici contro la comunità ebraica di Manchester.
I musulmani sono sproporzionatamente rappresentati tra coloro che sono coinvolti in attacchi antisemiti, afferma Gardener. “Non siamo agli estremi come in Francia, Belgio, Olanda o Malmo, dove i livelli di antisemitismo rendono difficile la vita degli ebrei, ma è comunque un fenomeno. Un gran numero di musulmani credono che la distruzione delle Torri Gemelle sia stata una cospirazione ebraica, che gli ebrei gestiscono i media e che il denaro ebraico controlli i politici. Naturalmente ci sono organizzazioni musulmane che si schierano contro l’antisemitismo e molti leader musulmani sono pienamente consapevoli del danno che l’antisemitismo provoca alle loro stesse comunità.”
Eppure la situazione non è tutta desolante. A Berlino e a Budapest la vita ebraica sta fiorendo. L’epicentro dell’Olocausto sembra essere improbabile come centro del rinascimento ebraico. Invece la capitale tedesca ospita oggi una delle comunità ebraiche più in crescita, che accoglie ormai decine di migliaia di ebrei. Cresce la convinzione, in particolare nei giovani tedeschi, che la città sarebbe incompleta senza una presenza ebraica, specialmente nelle arti, nella cultura e nella letteratura. I gloriosi giorni dell’anteguerra non si potranno mai ricreare, ma possono essere ricordati ed utilizzati come ispirazione per una nuova forma di cultura tedesco-ebraica.
La rivitalizzazione della Berlino ebraica è rafforzata dagli arrivi dalla Russia e da un crescente numero di israeliani che hanno fatto domanda per ottenere un passaporto tedesco. L’Ungheria ospita la più grande comunità ebraica indigena di quella zona, stimata generalmente tra le 80.000 e le 100.000 persone, anche se solo un quinto sono associate alle istituzioni ebraiche. Eppure la città ha decine di sinagoghe in funzione, un vivace centro comunitario, negozi, bar e ristoranti casher e vi si tiene ogni estate il festival ebraico sostenuto dal governo e dalla municipalità. Il settimo distretto, il tradizionale quartiere ebraico, è la parte parte più hippy della città con numerosi pubs bohemi.
La vita comunitaria era moribonda sotto il comunismo. Fino ad epoca recente le istituzioni ebraiche erano considerate da molti isolate ed autoreferenti. Solo ora c’è una nuova generazione di attivisti come Adam Schonburger che rivitalizzano la vita ebraica, in parte concentrandosi su argomenti culturali, sociali ed etici piuttosto che sulla religione. Schonburger è uno dei fondatori di Siraly, un centro culturale ebraico che riaprirà più tardi, quest’anno. Il risultato è una nuova fiducia tra molti ebrei ungheresi ed un orgoglio per il loro retaggio, tanto che stanno boicottando gli eventi governativi per la commemorazione dell’Olocausto accusando il governo di sminuire la collaborazione del paese all’Olocausto – cosa che il governo smentisce con forza, facendo rilevare come molti uomini pubblici, compreso il presidente, abbiano ammesso le responsabilità dell’Ungheria.
“Dobbiamo ridefinire che cosa significa essere ebrei.” afferma Schonberger. “Non vedo grandi possibilità soltanto attraverso la continuità religiosa. Dobbiamo educare la gente sul suo retaggio e trovare nuovi punti di riferimento attraverso i quali si senta connessa. Può essere un attivismo culturale o sociale, l’idea del Tikkun Olam, la ‘riparazione del mondo’.” ARRICCHIRE UN REGNO
Pochi dei giovani furenti delle periferie sanno che musulmani ed ebrei condividono una storia comune, di tolleranza e convivenza. La vita ebraica fiorì sotto il governo islamico della Spagna, un’era conosciuta come gli Anni d’Oro, che ha prodotto alcune delle più importanti opere ebraiche ed ha visto il fiorire di scienza e conoscenza. Gli ebrei erano consiglieri dei governanti musulmani, dottori, avvocati, insegnanti ed ingegneri. Anche se c’erano sporadici episodi violenza la vita degli ebrei sotto il dominio musulmano nei tempi medievali era di gran lunga più prosperosa, sicura ed integrata che nell’Europa cristiana. Quando nel 1492 di ebrei furono espulsi dalla Spagna, il sultano ottomano Bayezid II non poteva arrivare a crederci e mandò una flotta di navi e raccoglierli. Non poteva lasciarsi sfuggire un tal numero di dottori, avvocati, scienziati commercianti. “Come possono chiamare saggio questo che Ferdinando impoverisce il suo regno e arricchisce il mio?” chiedeva. Gli immigranti ebrei si stabilirono in tutto l’impero Ottomano, da Salonicco a Bagdad. Roger Cukierman pensa che insegnare la storia del retaggio comune e delle radici condivise dell’Islam ed ebraismo potrebbe aiutare a smontare l’odio. “Dobbiamo insegnare ai bambini, dall’età di 5 o 6 anni, il rispetto per i loro vicini di qualunque colore, religione od origine. Questo non si fa oggi. Dobbiamo educare genitori e i media a non promuovere l’odio.”
Leaders moderati musulmani ed ebrei lavorano insieme contro le campagne per abolire la circoncisione e la macellazione rituale, afferma Ghaffar Hussain della Quilliam Foundation. “Si sente solo quello che fanno gli estremisti ma noi dobbiamo sfidare ciò che dicono gli estremisti e lavorare per uno spazio liberale, secolare e democratico, in cui gente con una grande varietà di retroterra diversi possa vivere bene e coesistere.” Il futuro dell’ebraismo europeo non è solo un problema degli ebrei stessi, afferma Natan Sharansky, “Mi piacerebbe vedere delle forti comunità ebraiche in Europa ma esse sono sempre più dubbiose sul loro futuro. I leader europei ce la mettono tutta per convincere che l’Europa è multiculturale e post nazionalista. Ma se la più antica minoranza d’Europa non si sente a proprio agio e sta scomparendo, allora c’è un problema di educazione e cittadinanza. Questa è la sfida per i leaders europei.”
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BUFALE E DISINFORMAZIONE IN CHIAVE ANTISEMITA ED ANTI-ISRAELE

Messaggio da Valentino »

INTERESSANTE GRUPPO DI RECENTE COSTITUZIONE CHE SBUFALA LE BUFALE CHE CIRCOLANO SULLA QUESTIONE:

https://www.facebook.com/archivioantibu ... fref=photo" onclick="window.open(this.href);return false;
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino.
B. Ehrman

Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen

I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers

[Presentazione] https://rb.gy/n1oko5
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Sempre in merito alla disinformazione mediatica:

40 domande per i media internazionali a Gaza

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Tu o uno dei tuoi colleghi è mai stato intimidito da Hamas?
Ti senti limitato nella sua capacità di 'dire quel che si vede' a Gaza?
Come ti senti riguardo il giornalista spagnolo che ha detto che Hamas avrebbe ucciso ogni giornalista che filmasse il lancio dei razzi? [ http://elderofziyon.blogspot.co.il/2014 ... lains.html" onclick="window.open(this.href);return false; ]
Hamas ha mai esercitato pressioni per eliminare qualcosa di ciò che hai pubblicato?
Hamas mai minacciato di sequestrare il tuo telefono, il tuo computer portatile o la tua fotocamera?
Hamas mai sequestrato il telefono, il computer portatile o la fotocamera di un collega, a Gaza?
Hai visto dei combattenti di Hamas a Gaza?
Se sì, perché non hai segnalato direttamente l'attività di combattimento di Hamas da testimone oculare a Gaza, ma invece hai indirettamente riferito solo ciò che l'esercito israeliano dice che Hamas ha fatto?
Hai paura di pubblicare foto di operativi di Hamas sulla tua pagina Twitter, o di trasmettere immagini di combattenti e aggressioni di Hamas sul tuo canale televisivo?
Ha pubblicato fotografie di terroristi che lanciano razzi a Gaza? Se è così, queste immagini sono state respinte dal tuo giornale o dalla tua emittente?
Avete pensato di intervistare gli abitanti traumatizzati del sud di Israele?
Quando le autorità israeliane affermano che la maggior parte dei morti a Gaza sono terroristi, e Hamas dice che la maggior parte dei morti a Gaza sono civili, come fate a distinguere?
Quando le statistiche del Ministero della Salute di Hamas contraddicono la stessa propaganda di Hamas e rivelano che la maggior parte delle vittime finora a Gaza è formata da maschi in età da combattimento, ciò ti porta a una pausa di riflessione? [ elderofziyon.blogspot.co.uk/2014/07/gaza-casualties-by-age-and-gender.html ] [ http://time.com/3035937/gaza-israel-ham ... asualties/" onclick="window.open(this.href);return false; ]
Un terrorista armato ma minorenne è ancora considerato come un terrorista oppure come un bambino ,quando viene ucciso? O entrambe le cose? Vuoi spiegare ai tuoi lettori come questo sia possibile?
Avete chiesto al portavoce di Hamas se il lancio di razzi da aree civili in una situazione di guerra produrrà una reazione armata e porterà alla morte di civili?
Nick Casey del Wall Street Journal ha twittato: ". occorre chiedersi, con il bombardamento, come i pazienti dell'ospedale Shifa si sentano quando Hamas lo utilizza come un luogo sicuro per incontrare i media". Importa poco che tu te lo chieda, ma hai invece domandato a quei pazienti come si sentono? [ http://legalinsurrection.com/2014/07/me ... o-unravel/" onclick="window.open(this.href);return false; ]
E cosa provi per il fatto che Casey ha successivamente cancellato il proprio Tweet?
Il giornalista di Russia Today Harry Fear ha menzionato un lancio di razzi da un sito vicino al suo albergo. Avete notato eventuali terroristi o basi terroristiche vicino al vostro hotel?
Cosa provi riguardo l'espulsione di Fear da Gaza, per aver tweettato circa i lanci di razzi da aree civili? Sei preoccupato di poter anche tu essere espulso da Gaza? [ http://hurryupharry.org/2014/07/30/hama ... lian-area/" onclick="window.open(this.href);return false; ]
Hai mai visto del personale terroristico di Hamas all'interno all'ospedale Al-Shifa?
Hai intervistato un portavoce di Hamas all'interno di Al-Shifa?
Hai visto qualche sito di lancio di razzi all'interno o in vicinanza di un ospedale?
Avete ascoltato il personale ospedaliero o i pazienti su cosa provano quando i loro edifici vengono usati per attività terroristiche?
Il bunker di comando e controllo di Hamas è sotto l'ospedale Al Shifa. Questo merita di essere raccontato? Avete chiesto il permesso di accedere ad esso, in modo da poter intervistare i comandanti di Hamas? [ http://www.tabletmag.com/scroll/180730/ ... a-revealed" onclick="window.open(this.href);return false; ]
Il quotidiano francese Liberation aveva riferito che gli uffici delle brigate Al Qassam di Hamas sono accanto al pronto soccorso dell'ospedale di Shifa, subito prima di eliminare l'articolo. Aveva ragione il giornalista a cancellare l'articolo e questa informazione nei media riapparirà mai, prima o poi? [ http://www.liberation.fr/monde/2014/07/ ... er_1069701" onclick="window.open(this.href);return false; ] [ http://elderofziyon.blogspot.co.uk/2014 ... xt-to.html" onclick="window.open(this.href);return false; ]
Quando un missile ha colpito l'ospedale Al-Shati, dove sono rimasti uccisi dei bambini, hai visto degli operativi di Hamas raccogliere i detriti del razzo palestinese caduto, come Gabriele Barbati ha riferito? Barbati ha colto qualcosa che ti eri perso? [ http://elderofziyon.blogspot.co.uk/2014 ... hamas.html" onclick="window.open(this.href);return false; ]
Barbati preceduto il suo Tweet scrivendo "Fuori da Gaza, lontano dalla rappresaglia Hamas." Anche tu scriverai diversamente su Gaza quando sarai fuori da Gaza, lontano dalla rappresaglia di Hamas?
Può lo cronaca di giornalisti che temono ritorsioni da parte delle autorità di cui stanno raccontando essere davvero considerata una forma di puro giornalismo oppure il giornalismo in tale contesto è compromesso in modo radicale?
Hai visto o udito di prove che Hamas stia usando i civili come scudi umani, costringendoli o "incoraggiandoli" a rimanere o a entrare in un edificio che ha ricevuto un colpo d'avvertimento sul tetto?
Hai visto o udito di prove che Hamas stia immagazzinando armi all'interno di scuole, case, appartamenti, moschee e ospedali?
Hai intervistato i residenti di Gaza per scoprire se hanno - o conosci qualcuno che abbia - un tunnel scavato sotto la propria casa? Come si sentono riguardo a questo?
Hai provato a intervistare uno qualsiasi dei genitori dei 160 bambini palestinesi che sono morti costruendo i tunnel del terrore? [ http://www.tabletmag.com/scroll/180400/ ... or-tunnels" onclick="window.open(this.href);return false; ]
Hai chiesto al portavoce di Hamas perchè stiano organizzando l'uccisione di bambini lanciando razzi verso le popolazioni civili?
Ha intervistato tutti i funzionari UNRWA su perché Hamas stia immagazzinando armi nelle loro scuole e su come siano arrivate quelle armi?
Stai attualmente indagando come razzi di Hamas siano finiti nelle scuole dell'UNRWA?
Stai attualmente indagando perché l'UNRWA abbia restituito i razzi ad Hamas e alle loro forze dell'ordine?
Quando Hamas rompe una tregua con Israele - come ha già fatto sei volte - ti riusulta facile riferire su questo, da Gaza?
Esiste un sentimento contrario ad Hamas a Gaza, e come si esprime?
Eri consapevole del fatto che Hamas ha scelto di fucilare decine di manifestanti contro la guerra a Gaza, e non hai ritenuto che ciò fosse degno segnalazione?
I media internazionali raccontano da Gaza liberi da pressioni e intimidazioni, oppure esiste un problema reale - e se sì, come pensi di risolverlo?

Tradotto da:
http://hurryupharry.org/2014/07/31/40-q ... a-in-gaza/" onclick="window.open(this.href);return false;
Trad. a cura di Vanni F.
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Gaza: lo scandalo dei media compiacenti e complici di Hamas

ago 3, 2014


Se un giornalista entra a Gaza per fare un reportage sulla guerra ha il dovere di trasmettere la verità. E’ ipocrita distorcere le notizie e poi, una volta fuori da Gaza, dire che lo si è fatto perché minacciati da Hamas.

In questi giorni è stato confermato da molti giornalisti che le linee guida dettate ai media da Hamas e denunciate per primi (almeno in Italia) da Rights Reporter, sono effettivamente applicate alla lettera. Ma che giornalista è uno che da Gaza accetta di fare propaganda per i terroristi palestinesi e poi, appena fuori Gaza, denuncia di esserci stato costretto? Prima fai i danni e poi cerchi di rimediare?

Immagine

Paradossalmente i media più obbiettivi in merito alla guerra che si sta combattendo a Gaza sono quelli arabi, quasi tutti schierati in una aperta condanna di Hamas e dell’uso che ne fanno i terroristi dei civili. Sono i media arabi i primi a incolpare Hamas di essere il responsabile delle morti civili, sono i media arabi a dileggiare i leader di Hamas.

Ma se vi mettete a guardare una qualsiasi TV italiana, a partire da quella pagata da noi italiani con il canone, RaiNews24, vedrete che seppure fuori da Gaza e quindi non minacciate dai terroristi, seguono quasi alla lettera le linee guida dettate da Hamas. E i giornali poi ve li raccomando. Se Hamas rompe la tregua e Israele risponde agli attacchi il titolo sarà del tipo: “Israele bombarda. Rotta la tregua. Hamas aveva lanciato missili”, cioè, l’effetto viene amplificato e la causa viene messa in secondo piano.

Non c’è nessuna comprensione possibile per quei giornalisti che deliberatamente distorcono la verità, non c’è scusa che tenga.

Link: http://www.francolondei.it/gaza-scandal ... ici-hamas/" onclick="window.open(this.href);return false;
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Achille Lorenzi ha scritto:Immagine
Di pessimo gusto ed a parti decisamente invertite, ovvio sia di parte sionista... la propaganda fa parte della guerra, sta a noi non abboccare, chiamiamola libertà di stampa. Se avessi postato vignetta simile pro Palestina sarebbe stata moderata e cancellata.
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Le "vittime" israeliane bombardano mercato e scuole ONU, si sa che le postazioni Onu siano il deposito di razzi di Hamas, e chi ne dubita (lol), ovvio anche bombardare un mercato, perchè secondo voi dove comprano le armi i palestinesi se non al mercato! Come non pensarci prima, se vuoi eliminare l'approvigionamento di missili di un paese che fai se non bombardare il mercato e la sua folla di terroristi?
Poi tornando sulla scuola ONU piena di bambini (criminali palestinesi che mettono a scudo i bambini alle scuole ONU!) si capisce bene l'obbiettivo militare, certo tutti sanno che l'ONU è complice dei "terroristi" (partigiani) di Hamas!


«Decine di vittime, centinaia di feriti»Gaza, raid su scuola e mercato

Fonte: http://www.corriere.it/esteri/14_luglio ... cc3b.shtml" onclick="window.open(this.href);return false;
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Ecco le eroiche gesta di israele, chi abbia un filo di fegato guardi chi è la vittima e chi il guerrafondaio, guardi i fieri soldati puntare i fucili non contro i padri, non contro le mamme , ma contro i bambini per farsi ubbidire dai genitori, ecco l'israele (l'assenza della maiuscola è voluta.) ecco l'orco che mangia i bambini e poi osa dire nella sua propaganda satanica che vengono usati come scudi, solo per scusarsi davanti all'opinione pubblica del loro desiderio di ammazzare tutti gli eredi legittimi di quella terra!



Il BBCode [youtube2] viene disattivato in quanto non più necessario per incorporare i filmati di YouTube. URL del filmato: http://youtu.be/WkO20QAS6wM
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Messaggio da Dario Piraino »

Una bella considerazione di Gideon Levy:

"È così semplice essere israeliano: la tua coscienza è pura come la neve. Per ogni cosa, è colpa di Hamas.
I razzi sono responsabilità di Hamas, è un dato di fatto. Circa 400mila palestinesi sono stati sfollati. Più di 1.200 sono stati uccisi, circa l'80% dei quali civili, la metà donne e bambini.
Hamas ha iniziato la guerra senza alcuna ragione, anche questo è ovvio. Hamas è una feroce organizzazione terrorista e fondamentalista, nata per uccidere. Sono bestie fatte persona.
Il fenomeno ha assunto le dimensioni di un vero massacro. Ma le mani degli israeliani sono pulite e la loro coscienza è tranquilla – così tranquilla da far male.
Hamas è un tiranno, ma la sua tirannia non è niente rispetto a quella d'Israele, che ha costretto la striscia di Gaza a 7 anni di assedio e a 47 di occupazione.
Non sono un fan di Hamas, anzi. Ma il tentativo d'Israele di attribuire tutte le colpe ad Hamas è oltraggioso. Hamas sarà severamente rimproverato, ma Israele verrà condannato e ostracizzato molto di più."
L'opinione di Gideon Levy
Ai miei tempi la fine era più vicina!!!


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Messaggio da Dario Piraino »

Una presa di posizione chiara e decisa dell'ONU (L'ONU non sarà autorevole come la fonte citata dall'amico Achille, il sig. Davide Puente, ma lo ritengo ugualmente una voce da prendere in considerazione)
Gaza, Onu contro Israele: “Attacchi a scuole non casuali, violato il diritto internazionale”

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07 ... a/1077662/" onclick="window.open(this.href);return false;

Pillay, Alto commissario per i diritti umani, ha preso posizione anche contro Hamas, che "commette gravi violazioni dei diritti dell’uomo, che potrebbero costituire crimini contro l’umanità". Casa Bianca: "Inaccettabile l'attacco alla scuola Onu". L'esercito di Gerusalemme ha mobilitato altri 16 mila riservisti. Raid su una moschea: 15 feriti. Netanyahu: "No a tregue umanitarie che rallentino la distruzione dei tunnel". Bolivia: "Israele è uno Stato terrorista"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 31 luglio 2014

Dopo 24 giorni di operazioni militari a Gaza, le Nazioni Unite prendono posizione contro Israele, accusandolo di violare “deliberatamente” il diritto internazionale. E’ l’accusa dell’Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, che ha condannato gli attacchi israeliani a Gaza contro case, scuole, ospedali, centri Onu. “Nessuno di questi attacchi è sembrato casuale, ma un atto di deliberata violazione del diritto internazionale”, ha detto. Pillay ha preso posizione anche contro Hamas: come Israele, anche l’organizzazione palestinese “commette gravi violazioni dei diritti dell’uomo, che potrebbero costituire crimini contro l’umanità”. L’Alto commissario muove anche un dura critica gli Stati Uniti, che forniscono “artiglieria pesante a Israele” e hanno speso “quasi un miliardo per creare una protezione contro i razzi a beneficio dei civili israeliani ma non di quelli palestinesi”.

Usa: “Inaccettabile l’attacco alla scuola Onu”
Gli Stati Uniti hanno confermato di aver rifornito Israele di armi, poche ore dopo aver condannato duramente l’attacco alla scuola Onu di Gaza, che ha ucciso almeno 16 persone. Lo scrive Maan, ricordando che era stato Israele a chiedere il 20 luglio un aumento delle forniture in calo per l’offensiva a Gaza. Il Dipartimento di Stato americano aveva approvato la vendita qualche giorno dopo. Nel pomeriggio, però, è lo stesso Pentagono a condannare il numero “troppo alto” di civili uccisi. Anche la Casa Bianca prende posizione definendo “totalmente inaccettabile e indifendibile” il bombardamento della scuola delle Nazioni Unite a Gaza. Sempre secondo Josh Earnest, un portavoce della Casa Bianca, “ci sono pochi dubbi sull’origine israeliana dei colpi”.

Bolivia: “Israele è uno Stato terrorista”
La Bolivia ha rinunciato all’accordo di esenzione sui visti con Israele per protestare contro la sua offensiva a Gaza e ha definito attaccato duramente lo Stato ebraico. Il presidente Evo Morales ha annunciato l’iniziativa durante un incontro con un gruppo di educatori nella città di Cochabamba. In altre parole “stiamo dichiarando Israele uno Stato terrorista“, ha spiegato. Morales ha affermato che l’offensiva a Gaza dimostra che “Israele non è garante dei principi di rispetto per la vita e i fondamentali precetti dei diritti che governano la coesistenza pacifica e armoniosa della nostra comunità internazionale”.

Boldrini: “Inaccettabile bombardare le scuole”
“È inaccettabile vedere donne e bambini uccisi nella striscia di Gaza. Non si capisce come sia possibile che vengano bombardate quelle scuole che ospitano persone in fuga. Dopo le sirene, le persone fuggono e siccome non possono uscire dalla Striscia perchè ci sono i valichi, vanno nelle scuole Onu, dove altro dovrebbero andare? Serve un cessate il fuoco immediato, è uno spettacolo inaccettabile, così come lo è in Siria, in Libia, in tanti altri Paesi”. Lo ha detto durante la cerimonia del Ventaglio, a Montecitorio, la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini.
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Messaggio da Achille »

Dario Piraino ha scritto:Pillay, Alto commissario per i diritti umani, ha preso posizione anche contro Hamas, che "commette gravi violazioni dei diritti dell’uomo, che potrebbero costituire crimini contro l’umanità". Casa Bianca: "Inaccettabile l'attacco alla scuola Onu". L'esercito di Gerusalemme ha mobilitato altri 16 mila riservisti. Raid su una moschea: 15 feriti. Netanyahu: "No a tregue umanitarie che rallentino la distruzione dei tunnel". Bolivia: "Israele è uno Stato terrorista"
Le allucinanti dichiarazioni della Pillay sono state commentate in un articolo che avevo già citato in questa discussione:

http://www.rightsreporter.org/gaza-le-a ... illay-onu/" onclick="window.open(this.href);return false;

«Nessuna menzione della Pillay sui miliardi spesi da Hamas per costruire i tunnel del terrore che potrebbero essere usati dalla popolazione civile per proteggersi, nessuna menzione al fatto che Hamas usi deliberatamente i civili come scudi umani per proteggere le proprie armi, poche parole sul fato che Hamas nasconda le armi nelle scuole dell’Onu. Per il commissario Onu dei Diritti Umani se Hamas usa la popolazione civile come scudi umani è perché non ha Iron Dome».

E la Bolivia? A già, la Bolivia... davvero un bel pulpito da cui fare la predica... : http://atlante.unimondo.org/Guide/Dirit ... ere-142524" onclick="window.open(this.href);return false;
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Dario Piraino ha scritto:Ecco le eroiche gesta di israele, chi abbia un filo di fegato guardi chi è la vittima e chi il guerrafondaio, guardi i fieri soldati puntare i fucili non contro i padri, non contro le mamme , ma contro i bambini per farsi ubbidire dai genitori, ecco l'israele (l'assenza della maiuscola è voluta.) ecco l'orco che mangia i bambini e poi osa dire nella sua propaganda satanica che vengono usati come scudi, solo per scusarsi davanti all'opinione pubblica del loro desiderio di ammazzare tutti gli eredi legittimi di quella terra!
L'odio anti israeliano che traspare nelle tue parole è incommentabile.
Ho dato una breve occhiata al video che hai postato e ho visto che all'inizio compare la foto di una madre che difende i suoi bambini da un soldato israeliano che li minaccia con il fucile.
E' un'immagine falsa, costruita con photoshop. Mi è bastato questo per capire l'attendibilità di questo video. Serve solo ad alimentare odio e disprezzo verso una nazione (Israele) che è oggetto degli attacchi fanatici ed omicidi di un governo composto da terroristi.

A proposito di immagini false, create ad arte per seminare odio verso Israele, si veda anche qui:

http://www.dirittodicritica.com/2012/02 ... fia-34296/" onclick="window.open(this.href);return false;

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Messaggio da Achille »

Dario Piraino:
Le "vittime" israeliane bombardano mercato e scuole ONU, si sa che le postazioni Onu siano il deposito di razzi di Hamas, e chi ne dubita (lol)
C'è poco da ridere: come è stato fatto notare in questa stessa discussione, sono stati trovati finora missili di hamas in tre scuole dell'ONU, come hanno ammesso gli stessi funzionari che le gestiscono.
ovvio anche bombardare un mercato, perchè secondo voi dove comprano le armi i palestinesi se non al mercato! Come non pensarci prima, se vuoi eliminare l'approvigionamento di missili di un paese che fai se non bombardare il mercato e la sua folla di terroristi?
Una ricostruzione documentata di ciò che è avvenuto fa capire che la colpa di questa strage non è da attribuire ad Israele ma alle armi di Hamas: http://ilborghesino.blogspot.it/2014/08 ... e-non.html" onclick="window.open(this.href);return false; (ATTENZIONE. contiene immagini molto forti).

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Dario Piraino ha scritto:Di pessimo gusto ed a parti decisamente invertite, ovvio sia di parte sionista... la propaganda fa parte della guerra, sta a noi non abboccare, chiamiamola libertà di stampa. Se avessi postato vignetta simile pro Palestina sarebbe stata moderata e cancellata.
E' nello "Statuto" di Hamas che c'è scritto che tutti gli Ebrei dovranno essere uccisi. Queste sono le "richieste" di Hamas. Una vignetta come questa non sarebbe affatto stata moderata o cancellata perché non c'è proprio nulla da moderare o cancellare. E' l'amara e cruda verità: Israele dovrebbe cercare di accordarsi con un gruppo di terroristi che ha in mente solo l'annientamento totale degli Ebrei, perché lo vuole Allah.
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A proposito di falsi:

Immagine

Anche questa è un'immagine/bufala che che contribuisce ad alimentare l'odio verso Israele:

http://antibufaleisraele.wordpress.com/ ... ni-a-gaza/" onclick="window.open(this.href);return false;
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Messaggio da deliverance1979 »

Achille Lorenzi ha scritto:A proposito di falsi:



Anche questa è un'immagine/bufala che che contribuisce ad alimentare l'odio verso Israele:
Si vede anche ad occhio che è un falso dal fucile che imbraccia il soldato, che senso ha sparare con un fucile calibro .50 o 338 LM, contro dei bersagli umani, bambini per di più..... :conf: :fronte:


Penso che il grottesco ha raggiunto proporzioni inenarrabili, almeno se proprio si devono sparare vaccate su Israele, che siano concepite decentemente....che tristezza, che vergogna.... :fronte: :fronte:

Poi quando tra un pò ci saranno seri problemi con l'ISIS, vorrò vedere tutti questi filo palestinesi chi pregheranno per paragli il c..o... :inca: :inca: :inca:
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Libano, 04/08/2014: le forze libanesi e Hezbollah stanno bombardando e bruciando il campo profughi in Arsal pieno di persone fuggite da Assad Nakba, soprattutto donne e bambini.
Questo sta accadendo oggi, adesso....
I Media di tutto il mondo rimangono in silenzio ...

" onclick="window.open(this.href);return false;

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Manifestanti pro-Palestina decidono di sfilare in un quartiere notoriamente ebraico in segno di provocazione in quella che loro definiscono un'azione "diretta".

COSA SUCCEDE?
In poco tempo e in modo pacifico, le voci pro-Palestina vengono sopraffatte dai cori pro-Israele.

DATI A VOSTRA DISPOSIZIONE
1. Un piccolo gruppo pro-Palestina spara provocazioni contro un quartiere ebraico
2. Dopo qualche minuto il quartiere ebraico si difende verbalmente
3. Le voci del quartiere ebraico sovrastano quelle dei pro-Palestina che non riescono più a manifestare.

DOMANDA
Chi è l'aggressore in questa vicenda?
La risposta a questa domanda, probabilmente, dirà anche come la pensate sul conflitto tra Israele e Hamas.
La questione presa in esame è ispirata a fatti realmente accaduti a New York, vedere per credere:

Il BBCode [youtube2] viene disattivato in quanto non più necessario per incorporare i filmati di YouTube. URL del filmato: http://youtu.be/NkZdVeb9iSY


Mi domando anche cosa sarebbe successo se un gruppo di manifestanti pro-israle efosse andato in un quartiere arabo a protestare contro i terroristi di Gaza...
Ah, ma questa è pura fantascienza....
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Una delle tante notizie che non comparirà mai sui media occidentali: trovato il manuale di combattimento di Hamas a Gaza che parla dell'utilità di usare i civili palestinesi come scudi umani:

http://www.idfblog.com/blog/2014/08/04/ ... n-shields/" onclick="window.open(this.href);return false;

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Messaggio da sasa'74 »

deliverance1979 ha scritto:
Achille Lorenzi ha scritto:A proposito di falsi:



Anche questa è un'immagine/bufala che che contribuisce ad alimentare l'odio verso Israele:
Si vede anche ad occhio che è un falso dal fucile che imbraccia il soldato, che senso ha sparare con un fucile calibro .50 o 338 LM, contro dei bersagli umani, bambini per di più..... :conf: :fronte:


Penso che il grottesco ha raggiunto proporzioni inenarrabili, almeno se proprio si devono sparare vaccate su Israele, che siano concepite decentemente....che tristezza, che vergogna.... :fronte: :fronte:

Poi q:uando tra un pò ci saranno seri problemi con l'ISIS, vorrò vedere tutti questi filo palestinesi chi pregheranno per paragli il c..o... :inca: :inca: :inca:

A proposito di isis...

Il BBCode [youtube2] viene disattivato in quanto non più necessario per incorporare i filmati di YouTube. URL del filmato: http://youtu.be/nyxnWvAZ9-U
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Messaggio da Achille »

Achille Lorenzi ha scritto:Una delle tante notizie che non comparirà mai sui media occidentali: trovato il manuale di combattimento di Hamas a Gaza che parla dell'utilità di usare i civili palestinesi come scudi umani:

http://www.idfblog.com/blog/2014/08/04/ ... n-shields/" onclick="window.open(this.href);return false;
In questa pagina il "manuale" è in parte tradotto:

http://www.rightsreporter.org/ecco-il-m ... udi-umani/" onclick="window.open(this.href);return false;

Copio/incollo:

L’esercito israeliano (IDF) ha declassificato un manuale ritrovato nella Striscia di Gaza e distribuito ai miliziani delle Brigate Al-Qassam nel quale viene spiegato nei minimi dettagli come usare i civili come scudi umani.

Immagine

Lo sfruttamento della presenza di civili

Nel manuale viene spiegato che:

I soldati e i comandanti israeliani sono limitati nell’uso delle armi dalla presenza di civili e in situazioni in cui si possono verificare perdite tra i civili o alla distruzione di case e infrastrutture. Per questo è difficile per loro usare le armi a loro disposizione, specie artiglieria e armi pesanti.

Il manuale spiega che Hamas è perfettamente a conoscenza delle difficoltà dei militari israeliani a combattere quando c’è il rischio di perdite civili e infatti spiega che

la presenza di civili crea sacche di resistenza che causano tre grandi problematiche ai militari israeliani:

1 – problemi nell’aprire il fuoco

2 – problemi legati al controllo della popolazione civile durante e dopo le operazioni militari

3 – impedimenti dovuti alla necessità di offrire assistenza medica ai civili bisognosi

Infine il manuale spiega i benefici per Hamas derivanti dalla distruzione di abitazioni civili

La pratica della distruzione di abitazioni civili suscita l’odio dei cittadini nei confronti degli aggressori (l’esercito israeliano) e aumenta il loro sostegno nei confronti della resistenza (Hamas)

Sostanzialmente il manuale spiega che più morti civili ci sono e più case vengono distrutte e meglio è per Hamas.

Articolo scritto da Noemi Cabitza


Avete sentito parlare di questo manuale in qualche telegiornale?
Ci sono state manifestazioni di protesta per questa pratica criminale che viola qualsiasi convenzione militare o di guerra?
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http://www.ilfoglio.it/articoli/v/11976 ... idente.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

Molto interessante.

L'articolo intero si può leggere qui:

" onclick="window.open(this.href);return false;
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LA PALESTINA VI RENDE STUPIDI | di Bret Stephens

“Effetto Palestina”: il subitaneo e spesso totale collasso del ragionamento logico, dell’intelligenza raziocinante e dell’ordinario giudizio morale ogniqualvolta emerga il soggetto delle sofferenze palestinesi.
Pensiamo all’ossessione dei media per il conteggio dei morti. Secondo una conta giornaliera nel New York Times, al 27 luglio la guerra in Gaza aveva tolto la vita a 1.023 palestinesi contro 46 israeliani. Come fa il Times a fare un conteggio così accurato delle morti palestinesi? Una nota a piè di pagina rivela: “Il conteggio dei morti palestinesi è fornito dal ministero della Salute palestinese e dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli Affari umanitari”. Ok. Quindi, chi è a capo del ministero della Salute a Gaza? Hamas. E per quanto riguarda le Nazioni Unite? Prendono i loro i dati da due ong agitprop, una delle quali, il Centro palestinese per i diritti umani, offre l’incredibilmente precisa statistica che, al 27 luglio, esattamente l’82 per cento delle morti a Gaza è rappresentato da vittime civili. Curiosamente, durante la guerra di Gaza del 2008-2009, il centro ha riportato un tasso di morti civili pari anche quella volta all’82 per cento.
Quanto statistiche così minuziosamente esatte vengono fornite in circostanze così caotiche, allora tali statistiche sono probabilmente spazzatura. Quando un’organizzazione di news fa affidamento – senza chiarimento alcuno – a dati forniti da un organo burocratico di un’organizzazione terroristica, beh anche lì c’è qualcosa di terribilmente sbagliato.
Eppure, facciamo per un attimo finta che i numeri forniti siano accurati. Questo significa forse che i palestinesi siano le vittime principali, e gli israeliani i principali persecutori, in questo conflitto? Seguendo questa logica assurda, potremmo rivedere tutte le equazioni morali della Seconda guerra mondiale, nella quale morirono oltre un milione di tedeschi per mano degli Alleati, in confronto a “solo” 67 mila civili britannici e 12 mila americani.
La vera utilità della conta dei morti è che offre ai reporter e ai commentatori che la citano la possibilità di ascriverne l’implicita colpa a Israele, lasciando senza risposta le domande riguardanti la responsabilità ultima di tali morti. Domande come: perché Hamas nasconde razzi nelle scuole gestite dalle Nazioni Unite, come riconosciuto dall’organizzazione stessa? Cosa significa che Hamas abbia trasformato l’ospedale centrale di Gaza in un “quartier generale de facto,” come riportato dal Washington Post? E perché Hamas continua a respingere, o a violare, ogni cessate il fuoco concordato con Israele?

++++++++++++++++CONTINUA A LEGGERE++++++++++++++++++++++

http://www.ilfoglio.it/articoli/v/11969 ... estina.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
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Evidentemente i palestinesi incominciano a comprendere la follia di Hamas

Immagine

PORTAVOCE DI HAMAS PICCHIATO A GAZA DAI CIVILI PER I DANNI CHE HAMAS STESSO STA PROVOCANDO

Fonti arabe palestinesi hanno confermato oggi che i residenti di Gaza hanno attaccato il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri Sabato sera, vicino all'ospedale Shifa.

Abu Zuhri era arrivato in ospedale per un colloquio con una rassegna stampa. I residenti hanno incolpato Hamas per la morte dei membri della famiglia e per la distruzione delle loro case. Terroristi armati di Hamas appartenenti alle Brigate Izzedine al-Qassam Brigades hanno messo in salvo Abu Zuri e arrestato i residenti arrabbiati.

Il sito in arabo vetogate.com ha detto che i giornalisti a Gaza sono ben consapevoli dell'incidente, ma hanno paura di denunciare, perché l'agenzia di sicurezza di Hamas potrebbe ritorcersi contro di loro se lo fanno.

Per continuare a leggere: http://www.israelnationalnews.com/News/ ... -DR8LH4J8G" onclick="window.open(this.href);return false;
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Condivido, parola per parola:

Allo stesso modo in cui l’ebreo nel Medioevo era un paria, la causa di tutti i problemi, accusato anche di tutti i disastri naturali, Israele oggi ha assunto lo stesso ruolo a livello internazionale, il capro espiatorio dei problemi del mondo. Oggi in Europa, quasi metà della popolazione è convinta dell'assurdità che Israele stia compiendo un genocidio contro gli arabi; metà degli europei sono convinti dell'assurdità che gli israeliani si comportino come i nazisti verso gli ebrei. Come si spiega tutto ciò? In parte è dovuto alla propaganda antisemita islamica, ma c’è anche un fattore sostanziale di antisemitismo ancora molto vivo in Europa.
E poi c’è l’inversione della Shoah: inconsciamente la convinzione che gi ebrei si comportino male con gli arabi mitiga in un certo qual modo il senso di colpa che l’Europa prova per la Shoah. Infine, l’Europa è diventata anti-nazionalista, così che qualsiasi forma politica che non rientra nei suoi parametri diviene colonialismo.

Tutti questi fattori messi insieme portano alla conclusione che Israele è il male, come dimostra il movimento dei diritti umani rapito da parte di persone per cui Israele rappresenta il male e i suoi presunti crimini offuscano la realtà di quanto sta accadendo in Siria con 160.000 morti e altre atrocità commesse nel mondo. Israele, come l’ebreo nella storia, è diventato il paria, destinatario di un odio irrazionale, per cui alle volte è una nazione completamente isolata.

Cosa rende l’antisemitismo un odio così radicato nella storia, completamente irrazionale, presente in tutti gli ambiti dello spettro politico da destra a sinistra? Invece che amore per i palestinesi, c’è un pregiudizio contro gli ebrei e contro lo Stato ebraico.
Se si guarda al mondo arabo e alle violazioni dei diritti umani, il modo in cui vengono trattate le minoranze, la persecuzione dei cristiani, la mancanza di tolleranza, ossia tutti i principi propugnati dal mondo occidentale, tutto questo è in qualche modo cancellato.
Ci si chiede perché la causa palestinese sia difesa contro uno Stato democratico, che è l'unico Paese del Medio Oriente con una democrazia di tipo occidentale, con totale libertà di religione, con moderni diritti civili per tutti i suoi cittadini. Perché? La risposta è perché c'è il pregiudizio contro gli ebrei, contro lo stato ebraico.

C’è anche un altro fattore politico da non sottovalutare: le nazioni islamiche sono un gruppo molto potente, e non solo per il petrolio, che con i loro alleati, con i Paesi in via di sviluppo e altri Stati canaglia costituiscono la maggioranza dei voti nelle organizzazioni internazionali. Per questo, se decidono che il mondo è piatto, potranno adottare una risoluzione che dichiara che il mondo non è rotondo. Ecco perché Israele è sempre al centro delle risoluzioni, all’infuori di ogni razionalità e buonsenso. Ma questo è l’ordine politico del mondo in cui viviamo.

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