nelly24 ha scritto:
Ho pronto uno scan di quattro pagine del libro di Raymond Moody, Schegge di eternitá che ho letto e sto rileggendo in questo periodo, ma il file é troppo grande.
Aha, grande Nelly come sempre, sì le sperienze di Moody sono interessantissime... Comunque anch'io sarei curiosa di leggere la tua esperienza,sempre se ti va.
Comunque se si guarda alle esperienze di pre-morte e tenendo conto sempre secondo quanto dicono gli scienzati che il cervello non può funzionare 20-30 secondi dopo che il cuore si è fermato, dopo questo periodo di tempo il cervello si disattiva, eppure la consapevolezza cosciente in questi casi è continuata per più di 3 minuti.. Capite che anche se il lasso di tempo è breve, in quel periodo il corpo e il cervello hanno smesso di funzionare del tutto, questo particolare che è provato, in questo frattempo la consapevolezza ha continuato ad esistere.. Vi sono descrizioni dei pazienti tutte simili tra loro, che sostengono di aver lasciato il proprio corpo e di aver assistito alle manovre di rianimazione e tutto quello che accadeva, da un angolo della stanza nei minimi dettagli. Il paziente di Southampton ha addirittura sentito due beep di un macchinario che fa un rumore a intervalli di 3 minuti, il che corrispondeva esattamennte. E non è esatto dire che una volta morto completamente il cervello,
compresa la corteccia cerebrale, non è più possibile il risveglio. Perchè proprio questo è accaduto a Eben Alexander, che pur di screditarlo a livello personale, si è detto di tutto su di lui, su cui non mi pronuncio, mi chiedo i motivi di tanta veemenza su di lui. A questo neurochirurgo e sottolineo, professore alla medical School dell’università di Harvard, che prima si dichiarava un ateo convinto, aveva contratto una rara forma di meningite, per cui per sette giorni è entrato in coma profondo che ha azzerato completamente l'attività della sua corteccia cerebrale! Beh sostiene di aver visto il paradiso.. Coloro che lo screditano sostengono questo: “L’ipotesi più plausibile, nel caso del dottor Alexander, è che la sua esperienza pre-morte sia avvenuta non durante lo stato di coma, ma quando si stava risvegliando da esso, cioè mentre la sua corteccia cerebrale stava tornando a funzionare». Intanto sappiamo per certo che è possibile andare in coma con il cervello completamente spento e risvegliarsi. Comunque interessanti sono anche le esperienze di Moody che sin dal '75 si occupò del fenomeno "nde" in modo scientifico:
http://it.wikipedia.org/wiki/Raymond_Moody" onclick="window.open(this.href);return false;
http://it.wikipedia.org/wiki/Esperienze ... ella_morte" onclick="window.open(this.href);return false;
"...Dopo una lunga analisi sui metodi adottati, sui pazienti, sulle medicine usate negli interventi e una particolare attenzione alle condizioni di encefalogramma attestate nei vari casi,
van Lommel e colleghi conclusero che i fenomeni riscontrati potevano essere spiegati unicamente assumendo che quanto i soggetti ad una NDE definivano "esperienza cosciente" non sia stato un semplice epifenomeno dell'attività cerebrale. Data la prestigiosa natura della rivista nella quale lo studio fu pubblicato, ben presto lo studio fu attaccato dai sostenitori della natura puramente materialistica dello stato di coscienza come legato esclusivamente all'attività cerebrale.
L'attacco più conosciuto venne dalle colonne di Scientific American, firmato da Michael Shermer, al quale
van Lommel indirizzò una precisa replica ove, sottolineando il rigore scientifico della ricerca svolta, evidenziava l'impossibilità di giungere a conclusioni diverse da quelle pubblicate dal proprio team di ricerca..."
“In particolare, come viene descritto nel programma di ricerca, la verifica dei ricordi relativi agli eventi di rianimazione comprende anche l'uso di oggetti nascosti che non sono normalmente visibili dal paziente, come immagini poste su supporti appesi al soffitto, in modo che siano rivolte verso l'alto. Questi oggetti forniranno un marcatore indipendente obiettivo durante l'arresto cardiaco perché saranno visibili solo da "qualcuno" che li osserva dall'alto”.