Inviato: 10/10/2014, 8:36
Il ragionamento verteva sulla eventualità di un dato e sulla sua dimostrabilità; tu avevi esplicitamente negato la necessità di questa dimostrabilità, io l’ho affermata. Quanto sopra è tautologico rispetto a quel che avevo scritto.Victor67 ha scritto:Se dico “potrebbero non esistere solo le stelle che vedo”, mi apro alla ricerca, alla possibilità che esistano altre stelle, ed allora sarò stimolato a costrure nuovi strumenti per individuarle. Poi la mia ricerca potrà anche essere infruttuosa, ed allora costruirò strumenti più raffinati, oppure potrò anche arrendermi e smettere di cercare perché deluso dai risultati, ma finché non avrò esplorato tutto il cielo esplorabile, non potrò dire che non esistono altre stelle. Se invece dico a priori che “esistono solo le stelle che vedo” la mia ricerca è terminata in partenza.Quixote ha scritto:La prima affermazione è presunzione, piú o meno sensata, o insensata. La seconda è solo una eventualità, che richiede invero di essere dimostrata, ove si voglia certificarla. Altrimenti rimane una pura eventualità, di cui si può benissimo non tenere conto, in quanto a noi ignota, e quindi a noi non pertinente.
Certo, sono vivi e camminano in mezzo a noi: John Nash per l’appunto (o se preferisci La notte dei morti viventi). C. v. d.Victor67 ha scritto:Di Dante e Tasso non rimangono forse le molecole o i singoli atomi? Chi ti può garantire che non sia rimasto qualcosa di loro vivo in quelle molecole? Perché dovremmo confinare l'esistenza della vita al cervello, al cuore o a qualsiasi altro tessuto cellulare? o ad una singola cellula? Non è forse questa una convenzione? Una definizione di vita biologica puramente finalizzata alla ricerca medica?Quixote ha scritto:Sbagli: in Dante e Tasso non c’è piú ne fegato né cuore, né cellule cerebrali, né altro tessuto che possa definirsi “vivo”. Se tutto ciò tu lo chiami «pure convenzioni» devo sinceramente chiedermi chi fra noi due è lo schizofrenico John Nash, alias Russell Crowe, in A Beautiful Mind.
Indimostrabile è l’esistenza di Dio non la probabilità delle ipotesi. Certo non in senso squisitamente matematico, ma logico. E resta che le ipotesi moltiplicate alle ipotesi presentino un’attendibilità infinitamente minore di una ipotesi semplice. Che Dio sia misurabile o meno non mi rileva, non sono io che gli attribuisco caratteristiche, ma chi ha la presunzione di radice adamitica «di pensare che sia esattamente come la descrivete voi credenti». Caratteristiche per l’appunto ipotetiche, e quindi piú o meno probabili o improbabili. Ergo ha senso, eccome, affermarne la relativa probabilità o improbabilità. In ogni caso l’argomento è OT.Victor67 ha scritto:Il tuo calcolo di probabilità è del tutto infondato, in quanto indimostrabile. Se una divinità esiste, nulla ci vieta di pensare che sia esattamente come la descriviamo noi credenti. Non essendo Dio “misurabile”, non ha senso affermare quanto siano probabili le sue caratteristiche.Quixote ha scritto:Idem come sopra. Occorre prima dimostrare che qualcosa sopravviva dopo la morte del corpo. Se siamo stati creati da un’Intelligenza è solo un ipotesi, come la teiera di Russell, l’unicorno rosa, o il sarchiapone di Walter Chiari. Che poi questa Intelligenza provi amore è un’ipotesi ulteriore, che ne moltiplica al quadrato l’improbabilità; che questo amore corrisponda ai nostri standard trasforma la potenza al cubo. E mi fermo qui, se no arriviamo, al denominatore, alla cifra astronomica della scacchiera in una novella indiana.
C. v. d.: ancora ipotesi fondate su ipotesi («Se… e… se…») e deduzioni arbitrarie sul loro prodotto. Scuserai la laconicità, ma sempre in tema di scacchi e di morte, “sto perdendo interesse al gioco” (Il settimo sigillo), perché come si suol dire, è bello quando è corto.Victor67 ha scritto:Se ipotizziamo che la nostra essenza di persone umane sia fatta di molecole e di qualcos'altro oltre le molecole, se una divinità ha creato dal nulla le molecole, non si vede perché non dovrebbe aver creato dal nulla anche il resto della nostra essenza che noi chiamiamo anima.Quixote ha scritto:Né si vede che c’entrino le nostre molecole con tutto ciò.