Muore dopo aborto:'medico era obiettore'
Moderatore: Quixote
Muore dopo aborto:'medico era obiettore'
(ANSA) - CATANIA, 19 OTT - Si sarebbe rifiutato di estrarre il feto che aveva gravi difficoltà respiratore fino a quando fosse rimasto vivo perché obiettore di coscienza. E' la dichiarazione di uno dei medici che ha assistito la 32enne morta nell'ospedale Cannizzaro di Catania, assieme ai due gemelli che aspettava, secondo quanto contenuto nella denuncia presentata alla Procura dal legale della famiglia, Salvatore Catania Milluzzo. "La signora al quinto mese di gravidanza - dice - era stata ricoverata il 29 settembre per una dilatazione dell'utero anticipata. Per 15 giorni va tutto bene. Dal 15 ottobre mattina la situazione precipita. Ha la febbre alta che è curata con antipiretico. Ha dei collassi e dolori lancinanti. Lei ha la temperatura corporea a 34 gradi e la pressione arteriosa bassa. Dai controlli emerge che uno dei feti respira male e che bisognerebbe intervenire, ma il medico di turno, mi dicono i familiari presenti, si sarebbe rifiutato perché obiettore: 'fino a che è vivo io non intervengo', avrebbe detto loro".
Il medico è liberissimo di fare questa scelta.
Se le cose fossero andate per il verso giusto sarebbero tutti vivi,ma la sfera di cristallo non esiste ancora.
Se le cose fossero andate per il verso giusto sarebbero tutti vivi,ma la sfera di cristallo non esiste ancora.
È difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità.
A. Einstein
La falsità è la verità degli altri.
O. Wilde
La religione è vera per la plebe, falsa per il saggio e redditizia per quelli che ne fanno un mestiere.Seneca
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Non sono un esperto, ma la Chiesa ammette da sempre ( certo rimane peccato, ma c è una circostanza attenuante forte) l aborto per salvare la vita della madre. Questo a me sembra il caso in cui l obiettore avrebbe potuto nn obiettare ad mala maiora vitanda.. Poi ripeto, non sono esperto. Magari il medico non ravvisava segni di pericolo di vita per la madre.mario ha scritto:Il medico è liberissimo di fare questa scelta.
Se le cose fossero andate per il verso giusto sarebbero tutti vivi,ma la sfera di cristallo non esiste ancora.
- Cogitabonda
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No. Il Sistema Sanitario Nazionale accetta che i medici rifiutino per motivi di coscienza di praticare aborti volontari, cioè richiesti dalla donna incinta. Qui la situazione era diversa: una situazione estremamente grave, in cui c'era una giovane donna in pericolo di vita. In casi come questo la legge italiana impone che si debba salvare la vita della donna, a costo di praticare un aborto che nessuno avrebbe voluto. Perciò se i fatti si sono svolti realmente come descritti dai giornalisti (la formula dubitativa è d'obbligo, vista la qualità sempre più scadente dell'informazione) quel medico ha violato la legge e il codice deontologico della sua professione.mario ha scritto:Il medico è liberissimo di fare questa scelta.
Se le cose fossero andate per il verso giusto sarebbero tutti vivi,ma la sfera di cristallo non esiste ancora.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
- VictorVonDoom
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Mi sembra la stessa, allucinante, affermazione dei TdG quando qualcuno muore per aver rifiutato la trasfusione: "chi mi garantisce che con la trasfusione sarebbe ancora vivo?"mario ha scritto:Il medico è liberissimo di fare questa scelta.
Se le cose fossero andate per il verso giusto sarebbero tutti vivi,ma la sfera di cristallo non esiste ancora.
E, come ti è già stato detto, l'obiezione non vale in sala operatoria, solo per richieste di aborto volontario.
Comunque sembra che la situazione non sia molto chiara.
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"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (g 07/09 p.29)
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Infatti Victor sembra che i motivi siano altri nulla a che vedere con la scelta del medico.
È difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità.
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- VictorVonDoom
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Certo, ma il medico comunque non può esercitare l'obiezione di coscienza in sala operatoria. Sicuramente non è andata così, ma se fosse ... passerebbe grossi guai, e giustamente!mario ha scritto:Infatti Victor sembra che i motivi siano altri nulla a che vedere con la scelta del medico.
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A bocce ferme.....
La mia opinione:
Primo: l'obiezione di coscienza prevede a parer mio la decisione di non voler effettuare un aborto voluto da una donna come aveva specificato uno dei medici e questo non mi è sembrato uno di questi casi.
Secondo: quando ci si trova in condizioni così problematiche visto che la donna aveva avuto anche una gestazione molto travagliata, rimane difficile stabilire subito le eventuali problematiche e "colpe" per mancato intervento.
Terzo: Disgraziatamente dobbiamo prendere atto che il parto rappresenta sempre un evento non privo di rischi ed anche se oggi in un paese evoluto le probabilità di morte sono molto ridotte rispetto ad altri paesi del terzo mondo, il pericolo esiste sempre.
Quarto: Comprendo e mi associo allo sconforto ed al dolore del marito per la perdita di una moglie ma devo anche ammettere che ormai pare una "moda" che in caso di morte di un paziente si debba sempre e necessariamente trovare un colpevole "umano" (per avere poi un risarcimento dall'ospedale) e non imputare il tutto ad eventi naturali incontrollabili.
Mie conclusioni:
E' giusto che si debba arrivare ad una verità dei fatti ma senza scoop giornalistici od occasione per attacchi a coloro che sono obiettori di coscienza contro l'aborto .....
Primo: l'obiezione di coscienza prevede a parer mio la decisione di non voler effettuare un aborto voluto da una donna come aveva specificato uno dei medici e questo non mi è sembrato uno di questi casi.
Secondo: quando ci si trova in condizioni così problematiche visto che la donna aveva avuto anche una gestazione molto travagliata, rimane difficile stabilire subito le eventuali problematiche e "colpe" per mancato intervento.
Terzo: Disgraziatamente dobbiamo prendere atto che il parto rappresenta sempre un evento non privo di rischi ed anche se oggi in un paese evoluto le probabilità di morte sono molto ridotte rispetto ad altri paesi del terzo mondo, il pericolo esiste sempre.
Quarto: Comprendo e mi associo allo sconforto ed al dolore del marito per la perdita di una moglie ma devo anche ammettere che ormai pare una "moda" che in caso di morte di un paziente si debba sempre e necessariamente trovare un colpevole "umano" (per avere poi un risarcimento dall'ospedale) e non imputare il tutto ad eventi naturali incontrollabili.
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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
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Dipendesse da me, l'obiettore lo puoi fare in una clinica privata. Se lavori in ospedale, struttura pubblica per cui io contribuisco ed una legge mi garantisce la fruizione di un servizio, non puoi obiettare. Se la tua coscienza non ti permette... accomodati e avanti un altro.Vieri ha scritto:La mia opinione:
Primo: l'obiezione di coscienza prevede a parer mio la decisione di non voler effettuare un aborto voluto da una donna come aveva specificato uno dei medici e questo non mi è sembrato uno di questi casi.
Secondo: quando ci si trova in condizioni così problematiche visto che la donna aveva avuto anche una gestazione molto travagliata, rimane difficile stabilire subito le eventuali problematiche e "colpe" per mancato intervento.
Terzo: Disgraziatamente dobbiamo prendere atto che il parto rappresenta sempre un evento non privo di rischi ed anche se oggi in un paese evoluto le probabilità di morte sono molto ridotte rispetto ad altri paesi del terzo mondo, il pericolo esiste sempre.
Quarto: Comprendo e mi associo allo sconforto ed al dolore del marito per la perdita di una moglie ma devo anche ammettere che ormai pare una "moda" che in caso di morte di un paziente si debba sempre e necessariamente trovare un colpevole "umano" (per avere poi un risarcimento dall'ospedale) e non imputare il tutto ad eventi naturali incontrollabili.
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E' giusto che si debba arrivare ad una verità dei fatti ma senza scoop giornalistici od occasione per attacchi a coloro che sono obiettori di coscienza contro l'aborto .....
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Io ho conosciuto...
Una volta ebbi una discussione con due tdg e parlando di sangue uno di loro mi disse che faceva l'infermiere in ospedale (pubblico) ma le trasfusioni le facevano altri e non lui......VictorVonDoom ha scritto:Dipendesse da me, l'obiettore lo puoi fare in una clinica privata. Se lavori in ospedale, struttura pubblica per cui io contribuisco ed una legge mi garantisce la fruizione di un servizio, non puoi obiettare. Se la tua coscienza non ti permette... accomodati e avanti un altro.Vieri ha scritto:La mia opinione:
Primo: l'obiezione di coscienza prevede a parer mio la decisione di non voler effettuare un aborto voluto da una donna come aveva specificato uno dei medici e questo non mi è sembrato uno di questi casi.
Secondo: quando ci si trova in condizioni così problematiche visto che la donna aveva avuto anche una gestazione molto travagliata, rimane difficile stabilire subito le eventuali problematiche e "colpe" per mancato intervento.
Terzo: Disgraziatamente dobbiamo prendere atto che il parto rappresenta sempre un evento non privo di rischi ed anche se oggi in un paese evoluto le probabilità di morte sono molto ridotte rispetto ad altri paesi del terzo mondo, il pericolo esiste sempre.
Quarto: Comprendo e mi associo allo sconforto ed al dolore del marito per la perdita di una moglie ma devo anche ammettere che ormai pare una "moda" che in caso di morte di un paziente si debba sempre e necessariamente trovare un colpevole "umano" (per avere poi un risarcimento dall'ospedale) e non imputare il tutto ad eventi naturali incontrollabili.
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Stessa identica cosa. Problemi di coscienza ad applicare terapie mediche... avanti un altro.Vieri ha scritto:Una volta ebbi una discussione con due tdg e parlando di sangue uno di loro mi disse che faceva l'infermiere in ospedale (pubblico) ma le trasfusioni le facevano altri e non lui......VictorVonDoom ha scritto:Dipendesse da me, l'obiettore lo puoi fare in una clinica privata. Se lavori in ospedale, struttura pubblica per cui io contribuisco ed una legge mi garantisce la fruizione di un servizio, non puoi obiettare. Se la tua coscienza non ti permette... accomodati e avanti un altro.Vieri ha scritto:La mia opinione:
Primo: l'obiezione di coscienza prevede a parer mio la decisione di non voler effettuare un aborto voluto da una donna come aveva specificato uno dei medici e questo non mi è sembrato uno di questi casi.
Secondo: quando ci si trova in condizioni così problematiche visto che la donna aveva avuto anche una gestazione molto travagliata, rimane difficile stabilire subito le eventuali problematiche e "colpe" per mancato intervento.
Terzo: Disgraziatamente dobbiamo prendere atto che il parto rappresenta sempre un evento non privo di rischi ed anche se oggi in un paese evoluto le probabilità di morte sono molto ridotte rispetto ad altri paesi del terzo mondo, il pericolo esiste sempre.
Quarto: Comprendo e mi associo allo sconforto ed al dolore del marito per la perdita di una moglie ma devo anche ammettere che ormai pare una "moda" che in caso di morte di un paziente si debba sempre e necessariamente trovare un colpevole "umano" (per avere poi un risarcimento dall'ospedale) e non imputare il tutto ad eventi naturali incontrollabili.
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Esatto...VictorVonDoom ha scritto: Dipendesse da me, l'obiettore lo puoi fare in una clinica privata. Se lavori in ospedale, struttura pubblica per cui io contribuisco ed una legge mi garantisce la fruizione di un servizio, non puoi obiettare. Se la tua coscienza non ti permette... accomodati e avanti un altro.
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