Dipendenza da Facebook. Arriva il business delle cliniche.

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Mauro
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Dipendenza da Facebook. Arriva il business delle cliniche.

Messaggio da Mauro »

Nuovo allarme della dipendenza da social network. Comunità di adolescenti pentiti che provano a disintossicarsi. Pronto il nuovo business?
Nuovo allarme che arriva da oltreoceano sulla dipendenza da social network ed in particolare da Facebook, cosa facile visto che oramai è il social network principale nel mondo con i suoi 350 milioni di utenti e spiccioli.
Sono nati cosi gruppi di sostegno per la disintossicazione da Facebook, dove gli adolescenti si confessano e denunciano la loro schiavitù derivata dai social network. Alcune cliniche stanno già mettendo dei programmi per arginare il fenomeno, come quello della droga e dell’alcol, con permanenza per qualche settimana in luoghi privi di computer, sostegno farmacologico e psicologico. Non certo a basso costo.

Ormai, stando alla Nielsen, il 54 per cento dei giovani frequenta abitualmente Facebook: erano appena il 28 per cento a ottobre dello scorso anno. “Come ogni altra forma di dipendenza, è sempre difficile ammetterla”, commenta Kimberly Young sul New York Times. Voce autorevole, essendo il direttore del Center for Internet Addiction Recovery di Bradford nella Pennsylvania. “È come un disordine alimentare”, aggiunge. “Non è possibile eliminare il cibo, ma solo fare scelte più accurate su quel che si mangia. In questo caso, quindi, su quel che si fa in rete”.

Certamente il problema non è sicuramente solo made in Usa, visto che il 70% degli utenti di FB si trova al di fuori del paese a stelle e strisce. “Difficile dire se sia un’esagerazione quella della dipendenza. Due anni fa i miei studenti hanno smesso di usare le mail sostituendole con il social network. Hanno tutti un pc e quando è acceso sono sempre connessi a Facebook. Tanto che oggi gli orari delle lezioni vengono comunicati lì. Così, per rendere i seminari più interessanti, con altri colleghi abbiamo iniziato a usare i social network per l’insegnamento”, racconta Peter Lang, professore di architettura all’università Texas E&M.

Tilde Giani Gallino, professore di psicologia dello sviluppo all’Università di Torino, sull’argomento afferma: “Non ci sono studi scientifici su campioni vasti che possano giustificare allarmismi o assoluzioni, dunque bisogna affidarsi al buon senso, che però potrebbe essere frutto di pregiudizi. Dell’esser cresciuti in un’epoca completamente diversa. La socialità sul web ha pro e contro, ma non è meglio o peggio di quella che hanno vissuto le generazioni passate. Solo differente. Allora, più che della dipendenza vera o presunta che sia da un social network o dalla rete, mi preoccuperei di più dell’impoverimento del bagaglio culturale. Perché scambiare la ricchezza di una biblioteca e dei suoi volumi con le sintesi di Wikipedia, quello si che è pericoloso per le giovani generazioni”.

Possiamo aggiungere anche un’altra cosa, che tutte le epoche hanno la loro dipendenze e che queste si sviluppano soprattutto nella fase giovanili della vita. Non vogliamo sottovalutare il fenomeno, ma proviamo il focus non su ciò che da dipendenza, ma sulla dipendenza stessa e forse capiremo i social network, la tv, il cibo, la radio, i fumetti, la pornografia, sono solo l’accessorio del vero problema.

fonte: http://www.techmex.it/sn/dipendenza-da- ... e-cliniche" target="_blank" target="_blank

leggete anche qui: http://www.ternimagazine.it/9907/cronac ... denza.html" target="_blank" target="_blank
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Mauro Guardascione ha scritto: proviamo il focus non su ciò che da dipendenza, ma sulla dipendenza stessa e forse capiremo i social network, la tv, il cibo, la radio, i fumetti, la pornografia, sono solo l’accessorio del vero problema.
Pienamente d'accordo.
Temo solo che il vero problema sia talmente incancrenito che non ci si può (o vuole) metter rimedio.
Gabriella
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Mauro
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Messaggio da Mauro »

Comunque non è da sottovalutare, ogni volta che mi collego, mi capita sempre di vedere collegate delle persone in modo permanente.
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Brambilla Bruna
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Messaggio da Brambilla Bruna »

Mauro Guardascione ha scritto:Comunque non è da sottovalutare, ogni volta che mi collego, mi capita sempre di vedere collegate delle persone in modo permanente.

non scordati il cellulare??? tutti hanno il cellulare!!!! io non ho un cellulare!!! la comunicazione tra persone non esiste più...per poter comunicare con i miei e qui lo dico con rammarico ho dovuto usufruire del collegamento con facebook ...altrimenti non hanno tempo!!! .... :fiori e bacio: BRUNA
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