Spiegati meglio.minstrel ha scritto:Lo sapevo che ti confondevi se scrivevo "programmatore". Sorry!Mauro1971 ha scritto:Si chiama EVOLUZIONE!minstrel ha scritto: APPUNTO! E' proprio questo il problema: uno strumento puramente materiale, complesso quanto vuoi, necessariamente non può fornirsi un contesto DA SOLO. Ci serve il programmatore esterno al computer stesso per capire cosa sta combinando quel computer! Da qui gli argomenti Kripke, quaddizione, Popper ecc ecc
Non sto parlando di Dio o di disegno o di evoluzione. Sto parlando che una macchina non può creare contesti CHIARI E DEFINITIVI per sé stessa in quanto macchina! E' una evidenza propria delle macchine. Punto! Quindi O il cervello NON CREA CONTESTI DEFINITI quindi PUO' essere simile ad una macchina (ma allora non esiste alcuna informazione e quasliasi scienza è nulla come conoscenza!) O il cervello CREA CONTESTI DEFINITI quindi NON PUO' essere una macchina, per quanto complessa essa sia.
No. Dovresti renderti conto che è uno scienziato che fa scienza. Perchè osservare il cervello nell'atto delle sue funzioni e studiarlo, questo è scienza, così come il trarne conclusioni, e lui questo fa.Smettila di prenderti in giro. RIleggimi: non ho scritto che uno scienziato non può fare filosofia, ma che uno scienziato che fa filosofia deve rendersi conto che sta facendo filosofia!Come dire che Einstein scriveva solo dei numeri su dei pezzi di carta. Che mo me fai il piccione da biblioteca???
Punto.
Qui la piega che sta prendendo il discorso mi fa un po' paura...Amore mio,
Scusa, ceh ci sarebbe di "empirico" in tutto questo?dimostrami empiricamente che la conoscenza empirica è conoscenza.
Vedi, in fisica non esistono informazione vera ed illusione di informazione. Solo "informazione".Se mi rispondi "Funziona!" dimostrerai di nuovo di non essere sul pezzo. Non che sia un dramma eh, ce ne sono di scienziati con QI a 3 cifre che rimangono ingannati da questo argomento che è un truismo (ad esempio presupponendo informazione su cui congetturare con un metodo che impone che l'informazione non esista). Al che non posso farci nulla se non riprovare a rispiegarti tutto, ma alla decima volta mi faccio pagare.
E di nuovo il motivo per cui una "macchina" così evoluta come il nostro cervello non possa creare la virtualità di una coscienza mie è assolutamente incomprensibile. Non esistono ostacoli fisici a tale possibilità, e per me l'unica risposta definitiva sull'argomento saranno gli studi futuri proprio su cervello e coscienza a darli.
A priori può semplicemente essere detto tutto ed il contrario di tutto, ma a priori nessuna certezza può essere fornita su di un qualcosa di cui ancora troppo poco conosciamo.
Punto.
Contesta i suoi contenuti con parità di evidenze, questo avrebbe un senso.Ma chi ha detto ch eè un fisico? Io ho detto che se davvero si stoppasse, darebbe al mondo i SOLI DATI, appena egli però immette i dati in un contesto (ad esempio gli impliciti epistemologici di UN APPROCCIO fra i tanti della neuroscienza) allora crea informazione. Se poi dice implicitamente che il suo approccio è pregiudizialmente CHIUSO rispetto alla possibilità di creare contesti e poi mi crea contesti, tu mi dici che non dovrei ... contestare?!damasio non si occupa di Fisica e nulla di questo ha detto. E' solo un neurobiologo che da più di 30 anni studia il cervello umano ed è uno dei maggiori ricercatori in ambito mondiale sulla "coscienza". Insomma, guarda schermetti e STOP da abbastanza da avere qualche idea valida su cosa accada all'interno della nostra scatola cranica.
Ma non è un Fisico.
Contestarlo come scienziato nella sua funzione di scienziato, si perchè uno scienziato non presenta solo dati, ma li elabora anche in genere, mi sembra un tantino insensato.