Arrabbiaticcio
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- Giovanni64
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Arrabbiaticcio
Da quando ero piccolo ho sempre saputo che d'estate non bisogna muovere e lavorare la terra per alcuni giorni dopo che c'è stato un temporale perché altrimenti "si mischia la terra" e di conseguenza le colture degli anni successivi (in modo particolare il grano) sono soggette al "verdesicco", cioè crescono normalmente (verdi) fino ad un certo punto e poi prima della maturazione seccano.
Questo fenomeno ha un nome in italiano derivato dal dialetto toscano: "arrabbiaticcio".
Qualche anno fa ho provato a cercare su internet la spiegazione scientifica del fenomeno, anche per poter capire cosa di preciso fare e non fare, senza risultati utili.
Non si capisce in particolare quanta terra a diversa temperatura o umidità non si deve mischiare, quali fenomeni chimico-fisici sono innescati se lo si fa. Insomma non si capisce di preciso quale sia il problema.
Mi ricordo che addirittura, prima del tempo di internet, ad una fiera, chiesi ad un agronomo il quale mi rispose che secondo lui tutta la faccenda era solo una credenza popolare e basta.
Pare invece che che il fenomeno sia reale e d'altro canto io ne ho fatto anche esperienza diretta ma come si intuisce è anche difficile esserne certi senza fare delle misure e senza poter stabilire precise relazioni di causa-effetto.
Ora quindi mi chiedo: visto che si riescono a dare delle spiegazioni a questioni molto più complicate, è mai possibile non vi sia una spiegazione chimico-fisica precisa e dettagliata di un fenomeno del genere?
Questo fenomeno ha un nome in italiano derivato dal dialetto toscano: "arrabbiaticcio".
Qualche anno fa ho provato a cercare su internet la spiegazione scientifica del fenomeno, anche per poter capire cosa di preciso fare e non fare, senza risultati utili.
Non si capisce in particolare quanta terra a diversa temperatura o umidità non si deve mischiare, quali fenomeni chimico-fisici sono innescati se lo si fa. Insomma non si capisce di preciso quale sia il problema.
Mi ricordo che addirittura, prima del tempo di internet, ad una fiera, chiesi ad un agronomo il quale mi rispose che secondo lui tutta la faccenda era solo una credenza popolare e basta.
Pare invece che che il fenomeno sia reale e d'altro canto io ne ho fatto anche esperienza diretta ma come si intuisce è anche difficile esserne certi senza fare delle misure e senza poter stabilire precise relazioni di causa-effetto.
Ora quindi mi chiedo: visto che si riescono a dare delle spiegazioni a questioni molto più complicate, è mai possibile non vi sia una spiegazione chimico-fisica precisa e dettagliata di un fenomeno del genere?
Giovanni,
ti consiglio questo forum, l'ho consultato io stessa più volte. Puoi provare a rivolgere a loro le tue domande, sono molto disponibili.
http://www.forumdiagraria.org/" onclick="window.open(this.href);return false;
Buona fortuna
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- Cogitabonda
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C'è una pagina di Wikiversity che contiene, credo, qualche spiegazione al fenomeno che descrivi. Ecco il link: https://it.wikiversity.org/wiki/Lavorazioni_del_terreno" onclick="window.open(this.href);return false;
Mi riferisco in particolare alla parte relativa a relazioni tra umidità e lavorazioni.
Mi riferisco in particolare alla parte relativa a relazioni tra umidità e lavorazioni.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
- Giovanni64
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Socrate69 ha scritto:Ciao Giovanni64.
Sul web ho visto vari forum sull'agricoltura, forse potresti farne uso per trovare una risposta.
Saluti.
Grazie. C'è il piccolo ostacolo costituito dalla registrazione iniziale ma proverò a seguire i vostri consigli.Amalia ha scritto:Giovanni,
ti consiglio questo forum, l'ho consultato io stessa più volte. Puoi provare a rivolgere a loro le tue domande, sono molto disponibili.
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Buona fortuna
Grazie anche a te.Cogitabonda ha scritto:C'è una pagina di Wikiversity che contiene, credo, qualche spiegazione al fenomeno che descrivi. Ecco il link: https://it.wikiversity.org/wiki/Lavorazioni_del_terreno" onclick="window.open(this.href);return false;
Mi riferisco in particolare alla parte relativa a relazioni tra umidità e lavorazioni.
Il fatto che gradi diversi di umidità (uniforme) conducono a differenti risultati di lavorazione mi è noto.
Tuttavia il problema specifico dell'arrabbiaticcio è causato, secondo quello che già sapevo e secondo tutte le fonti che ho letto, dal mischiare strati di terreno con alcuni valori di umidità o di temperatura molto differenti.
E uno dei punti fondamentali che non mi è chiaro è proprio questo: valori differenti di umidità o valori differenti di temperatura?
Cioè il problema è dato dal mischiare strato di terreno secco a strato di terreno umido oppure dal mischiare strato di terreno fresco a strato di terreno molto caldo? E' la differenza di temperatura o la differenza di umidità a creare il problema? A volte mi pare di leggere una cosa e a volte mi pare di leggere un'altra, anche consultando le risposte su forum specifici a domande simili alla mia.
Ne approfitto per chiederti: come si traduce arrabbiaticcio in inglese?
Saluti a tutti
- Cogitabonda
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Se ho capito bene la natura del problema, in inglese si chiama soil smearing, letteralmente "spalmatura del terreno", cioè il depositarsi di uno strato argilloso sulle zolle e sul fondo dei solchi, che riduce la porosità del terreno e altera il successivo assorbimento di fertilizzanti e acqua. Ovviamente il problema riguarda solo i terreni argillosi.Giovanni64 ha scritto:Ne approfitto per chiederti: come si traduce arrabbiaticcio in inglese?
Da quello che ho letto qua e là il problema sembra dovuto alla distribuzione dell'umidità, non a quella della temperatura.
Ecco un link a un sito irlandese: http://www.independent.ie/business/farm ... 14883.html" onclick="window.open(this.href);return false;
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