Lisa licenziata per un monopattino:

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Vieri
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Lisa licenziata per un monopattino:

Messaggio da Vieri »

Un articolo di oggi:
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"Voglio far luce su Lisa licenziata per un monopattino: mi pare provvedimento estremo"

La Cidiu servizi è l'azienda finita nel mirino
Il presidente e ad dell'azienda rifiuti del Torinese apre un'indagine interna
di CARLOTTA ROCCI
La Cidiu spa ha aperto un'indagine interna sul licenziamento di Aicha Elisabethe Ounnadi, la dipendente allontanata con l'accusa di aver rubato un monopattino che voleva regalare a suo figlio di 8 anni. "Ho chiesto una relazione dettagliata al direttore generale di Cidiu Servizi con tutti gli atti del provvedimento disciplinare per poter valutare quello che è accaduto", spiega Marco Scolaro, presidente e amministratore delegato della Cidiu Spa, la holding di cui fa parte Cidiu servizi, la controllata che materialmente ha firmato il provvedimento.

La donna aveva raccontato di aver ricevuto quel monopattino, finito tra i rifiuti, da una collega. "Quello che è accaduto mi lascia perlesso, voglio capire meglio perchè mi colpisce molto che sia stato adottato un provvedimento cosi estremo". E aggiunge: "Voglio sperare, anzi sono sicuro che il provvedimento sia motivato perchè altrimenti sarei molto arrabbiato con chi lo ha emesso non solo perchè una donna ha perso il posto ma anche per il grave danno di immagine fatto all'azienda".

Aicha era stata licenziata il 30 giugno e ora ha intenzione di impugnare il licenziamento: "Voglio riavere il mio lavoro perchè lo amo e voglio tornare dalle mie colleghe", spiega. La relazione che sarà consegnata la prossima settimana a Scolaro sarà spedita anche ai sindaci di Rivoli, Collegno e Grugliasco, soci di maggioranza dell'azienda che si occupa della raccolta rifiuti nella zona ovest della provincia di Torino.
Il regolamento aziendale vieta ai dipendenti di appropriarsi di qualsiasi cosa nei capannoni della Cidiu. "Il provvedimento però è estremo e bisogna capire in che contesto è nato - dice Scolaro - La nostra azienda ha sempre avuto un profilo di grande serietà e anche di severità per certi versi ma con il pugno di ferro non sono d'accordo e quindi servirà fare chiarezza. Voglio che chi ha prodotto quella decisione ora la giustifichi".

Nel frattempo su change.org è partita una raccolta di firme per chiedere il reintegro della donna
Il mio primo commento a caldo è che se si doveva licenziare in tronco un dipendente, questo doveva essere il capo del personale. Punto.

Le mie considerazioni vertono poi sulla constatazione di vivere in un paese dove l'arbitrarietà e l'ingiustizia regnano sovrane.

Si lasciano agli arresti domiciliari degli stupratori, si rimettono al lavoro decine di assenteisti o ladri presi con le mani nella marmellata, ...con tanto di scuse per decisioni compiacenti del tribunale.
Si lasciano ancora in circolazione ladri e borseggiatori professionisti dopo decine e decine di denunce e di arresti.
Si danno permessi premio ad ergastolani che poi scappano,....non si arrestano e non si lasciano in galera chi aggredisce la forza pubblica.....e poi si va a licenziare una povera mamma perchè ha preso un monopattino quasi rotto dalla spazzatura per il figlioletto da dove lavorava?

Ma dove sta allora la considerazione umana?

E' pur vero che esiste il giusto regolamento aziendale che vieta ai dipendenti di appropriarsi di qualsiasi cosa nei capannoni della Cidiu, ma ritengo che questo sia stato redatto per proibire il prelievo costante di materiale tipo rame per ricavarne un profitto successivo,.....ma un monopattino magari anche rotto e da sistemare per il proprio bambino da una mamma che fa quel lavoro per necessità mi sembra proprio una assurdità.
Talmente assurda che saprei chi licenziare, ma sicuramente non lei.... :ironico:
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Quoto in toto vecchio mio. :ok:
Un' altra storia analoga di cui venni a sapere era di una donna che lavorava in una grande catena di distribuzione che si appropriò di un pollo arrosto che da lì a pochi minuti doveva essere gettato nell' immondizia perché rimasto invenduto. :fronte:
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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mr-shadow

Messaggio da mr-shadow »

Chi fruga nella spazzatura altrui o nei cassonetti pubblici dell’immondizia commette reato, in particolare quello di furto. Ma com’è possibile se si tratta di cose abbandonate dal proprietario che, quindi, così facendo, ha dimostrato di disinteressarsi degli oggetti in questione? In verità, tutto ciò che finisce nella spazzatura non può ritenersi abbandonato e, quindi, non diventa “di proprietà di nessuno”, ma passa automaticamente nella proprietà del Comune. Quest’ultimo, divenendo così titolare dei sacchetti dell’immondizia, può farne ciò che vuole: dal riciclo (senza perciò dover pagare alcunché alle famiglie che hanno contribuito alla produzione di nuovi oggetti con la propria spazzatura), allo smaltimento secondo le procedure che la P.A. ritiene più consone al caso di specie. Dunque, chi ruba la spazzatura, ruba al Comune, in quanto nuovo proprietario degli oggetti abbandonati dalle famiglie.

Quale pena si applica a chi rovista nella spazzatura altrui?

La pena prevista dal codice penale per il reato di furto è della reclusione fino a tre anni e con la multa da 154 euro a 516 euro. In più c’è l’aggravante per aver rubato cose esposte (per consuetudine o necessità) alla pubblica fede (ossia in mezzo a una strada).

Chi può denunciare chi rovista nella spazzatura altrui?

Se però è vero che tutto ciò che viene gettato nei cassonetti della spazzatura diventa proprietà del Comune e della società che poi si occuperà della raccolta dei rifiuti, è anche vero che solo la pubblica amministrazione è il soggetto leso in caso di sottrazione.

Il che può diventare uno svantaggio per il cittadino la cui privacy è stata lesa dal trafugatore di immondizia: il legittimato ad avviare le azioni penali è solo il Comune e non anche il cittadino (il quale non potrà sporgere querela per furto), in quanto non più proprietario della spazzatura. Con la conseguenza che se il sig. Rossi si accorge che, ogni giorno, un vagabondo va a rovistare nel cassonetto sotto casa e, così facendo, apre i suoi sacchetti, invadendone la privacy (si pensi alle lettere, alle bollette, alle pubblicità che tuttavia riportano i suoi dati; si pensi anche ai medicinali, ai fogli di carta utilizzati con la stampante del computer e contenenti testi personali, ecc.) può solo segnalare l’episodio al Comune, ma non anche denunciarlo per furto. Tutt’al più si potrebbe pensare a una querela per lesione della privacy. Dietro la segnalazione del cittadino, però, il Comune è tenuto ad agire, in quanto pubblico ufficiale venuto a conoscenza di una notizia di reato e, come tale, obbligato a darne notizia alla pubblica autorità giudiziaria.


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Vieri
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Con questa legge....

Messaggio da Vieri »

Con questa legge dovremo riempire allora le galere di barboni e poveri senzatetto lasciando poi lo spazio liberando i veri ladri, stupratori, assassini, ecc.ecc.... :triste: :boh:
Poi bisognerebbe anche ricordare chi ruba non rovistando "nella spazzatura" spesso per trovare da mangiare ma "sulla spazzatura"....come molti di nota conoscenza...ma non per mangiare ma per arricchirsi..... :ironico:
Per i ROM che lo fanno poi "per lavoro" gettando poi tutto fuori ritengo sia un'altra cosa....
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mr-shadow

Messaggio da mr-shadow »

Vieri ha scritto: Per i ROM che lo fanno poi "per lavoro" gettando poi tutto fuori ritengo sia un'altra cosa....
Per loro è sempre un'altra cosa. Poi ci si lamenta se proliferano i populismi di destra.
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pasqualebucca
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Messaggio da pasqualebucca »

mr-shadow ha scritto:
Vieri ha scritto: Per i ROM che lo fanno poi "per lavoro" gettando poi tutto fuori ritengo sia un'altra cosa....
Per loro è sempre un'altra cosa. Poi ci si lamenta se proliferano i populismi di destra.
Scusa non ho capito, che c'entra la politica con il licenziamento?
Populismo? Di destra? Quindi razzismo?
Spiegati meglio per favore, se vuoi ovviamente.
Grazie ma mi hai incuriosito.
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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

mr-shadow ha scritto:Chi fruga nella spazzatura altrui o nei cassonetti pubblici dell’immondizia commette reato, in particolare quello di furto. Ma com’è possibile se si tratta di cose abbandonate dal proprietario che, quindi, così facendo, ha dimostrato di disinteressarsi degli oggetti in questione? In verità, tutto ciò che finisce nella spazzatura non può ritenersi abbandonato e, quindi, non diventa “di proprietà di nessuno”, ma passa automaticamente nella proprietà del Comune. Quest’ultimo, divenendo così titolare dei sacchetti dell’immondizia, può farne ciò che vuole: dal riciclo (senza perciò dover pagare alcunché alle famiglie che hanno contribuito alla produzione di nuovi oggetti con la propria spazzatura), allo smaltimento secondo le procedure che la P.A. ritiene più consone al caso di specie. Dunque, chi ruba la spazzatura, ruba al Comune, in quanto nuovo proprietario degli oggetti abbandonati dalle famiglie.

Quale pena si applica a chi rovista nella spazzatura altrui?

La pena prevista dal codice penale per il reato di furto è della reclusione fino a tre anni e con la multa da 154 euro a 516 euro. In più c’è l’aggravante per aver rubato cose esposte (per consuetudine o necessità) alla pubblica fede (ossia in mezzo a una strada).

Chi può denunciare chi rovista nella spazzatura altrui?

Se però è vero che tutto ciò che viene gettato nei cassonetti della spazzatura diventa proprietà del Comune e della società che poi si occuperà della raccolta dei rifiuti, è anche vero che solo la pubblica amministrazione è il soggetto leso in caso di sottrazione.

Il che può diventare uno svantaggio per il cittadino la cui privacy è stata lesa dal trafugatore di immondizia: il legittimato ad avviare le azioni penali è solo il Comune e non anche il cittadino (il quale non potrà sporgere querela per furto), in quanto non più proprietario della spazzatura. Con la conseguenza che se il sig. Rossi si accorge che, ogni giorno, un vagabondo va a rovistare nel cassonetto sotto casa e, così facendo, apre i suoi sacchetti, invadendone la privacy (si pensi alle lettere, alle bollette, alle pubblicità che tuttavia riportano i suoi dati; si pensi anche ai medicinali, ai fogli di carta utilizzati con la stampante del computer e contenenti testi personali, ecc.) può solo segnalare l’episodio al Comune, ma non anche denunciarlo per furto. Tutt’al più si potrebbe pensare a una querela per lesione della privacy. Dietro la segnalazione del cittadino, però, il Comune è tenuto ad agire, in quanto pubblico ufficiale venuto a conoscenza di una notizia di reato e, come tale, obbligato a darne notizia alla pubblica autorità giudiziaria.


https://www.laleggepertutti.it/130626_f ... ui-e-reato" onclick="window.open(this.href);return false;
Interessante....quindi tutt'a la storia di questa povera donna si risolverebbe se sindaco e giunta comunale deliberassero con effetto retroattivo che i monopattini sono automaticamente regalati a chi se li piglia. :blu: :blu:
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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