Religione e salute: perché gli atei vivono meno e peggio

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mr-shadow

Religione e salute: perché gli atei vivono meno e peggio

Messaggio da mr-shadow »

Religione e salute: perché gli atei vivono meno e peggio
Secondo ricercatori britannici l’industrializzazione ha favorito l’ateismo e il proliferare di mutazioni genetiche, che sarebbero minori nei soggetti religiosi, più sani e longevi.

“Forse la relazione positiva tra religiosità e salute non è causale – ha spiegato Dutton – non è che essere religioso ti rende meno stressato e meno malato. Piuttosto, le persone religiose sono una popolazione rimanente geneticamente ‘normale' dall'epoca preindustriale, mentre gli altri sono mutanti che a quei tempi sarebbero morti da bambini”.

https://scienze.fanpage.it/religione-e- ... -e-peggio/" onclick="window.open(this.href);return false;
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Mi arrendo a tali nuove pseudo scoperte scientifiche.
tuttavia, mi piacerebbe sapere la struttura di tale ricerca.

Il campione di persone analizzate, il sesso, la provenienza, la loro estrazione sociale, di che nazionalità, in che nazione, la qualità della loro vita, la qualità della loro fede.... :ironico: :ironico: :ironico:

Heee, hai voglia le variabili da analizzare prima di pontificare una cosa del genere.
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

Industrialisation leads to relaxed selection and thus the accumulation of fitness-damaging genetic mutations. We argue that religion is a selected trait that would be highly sensitive to mutational load. We further argue that a specific form of religiousness was selected for in complex societies up until industrialisation based around the collective worship of moral gods. With the relaxation of selection, we predict the degeneration of this form of religion and diverse deviations from it. These deviations, however, would correlate with the same indicators because they would all be underpinned by mutational load. We test this hypothesis using two very different deviations: atheism and paranormal belief. We examine associations between these deviations and four indicators of mutational load: (1) poor general health, (2) autism, (3) fluctuating asymmetry, and (4) left-handedness. A systematic literature review combined with primary research on handedness demonstrates that atheism and/or paranormal belief is associated with all of these indicators of high mutational load.
https://link.springer.com/article/10.10 ... 017-0133-5

L'Astratto sembra dire altro...
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"Sradica le tue domande dal loro terreno, e ne vedrai penzolare le radici. Altre domande!" (F. Herbert)
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gabbiano74
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Messaggio da gabbiano74 »

mr-shadow ha scritto:Religione e salute: perché gli atei vivono meno e peggio
Secondo ricercatori britannici l’industrializzazione ha favorito l’ateismo e il proliferare di mutazioni genetiche, che sarebbero minori nei soggetti religiosi, più sani e longevi.

“Forse la relazione positiva tra religiosità e salute non è causale – ha spiegato Dutton – non è che essere religioso ti rende meno stressato e meno malato. Piuttosto, le persone religiose sono una popolazione rimanente geneticamente ‘normale' dall'epoca preindustriale, mentre gli altri sono mutanti che a quei tempi sarebbero morti da bambini”.

https://scienze.fanpage.it/religione-e- ... -e-peggio/" onclick="window.open(this.href);return false;

L'argomento è interessante anche se visto sotto una chiave di lettura un po' diversa. Mi riprometto di leggere l'articolo originale non appena avrò tempo.
Secondo me la questione da porsi è esattamente quella opposta. Che senso ha da un punto di vista "evoluzionistico" lo sviluppo della spiritualità e della
religiosità nell'essere umano. Parlo senza aver letto ancora l'articolo, quindi potrei dire castronerie :risata: , ma considerando che gli atei e gli agnostici
esistevano già in epoca classica, quindi molto prima della rivoluzione industriale, mi risulta difficile comprendere come questa eventuale "anomalia genica"
sia sopravvissuta in forma recessiva per più di un millennio ad una eventuale pressione evolutiva avversa per poi scatenarsi all'improvviso. Questo è l'aspetto
che secondo me l'autore deve giustificare bene per rendere almeno plausibile la sua teoria. Si potrebbe ipotizzare che 'ateismo antico fosse dovuto ad una
combinazione diversa di geni rispetto a quello post-industriale, ma siamo, secondo me, nella fanta-genetica :risata: . A mio modestissimo parere l'aspetto culturale
rimane preponderante in queste questioni. Semplicemte quando c'è più benessere c'è più tempo per dedicarsi alla cultura allo studio e allo sviluppo del pensiero
umano e quindi si ci pone delle domande che in condizioni diverse non si avrebbe il tempo di considerare. Tornerò sull'argomento dopo aver letto la pubblicazione.

P.S. (io conosco atei che hanno tranquillamente superato i 90 anni come la mettiamo :risatina: )

Saluti
Gabbiano74
Ultima modifica di gabbiano74 il 03/01/2018, 8:27, modificato 1 volta in totale.
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gabbiano74
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Messaggio da gabbiano74 »

Mauro1971 ha scritto:
L'Astratto sembra dire altro...

Si anche a me, devo vedere se riesco a trovare l'articolo ad un prezzo più modico dei 47 euro del link da te postato :ironico:

Saluti
Gabbiano74
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

gabbiano74 ha scritto:
Mauro1971 ha scritto:
L'Astratto sembra dire altro...

Si anche a me, devo vedere se riesco a trovare l'articolo ad un prezzo più modico dei 47 euro del link da te postato :ironico:

Saluti
Gabbiano74
Hello Gabby :ok:

A parte questo link, non si trova molto in rete di questo articolo. Mi sembra tra l'altro che non sia neppure in PR.

Comunque a parte questo, quello che più mi lascia perplesso anche nell'Astratto è il determinismo genetico sottinteso. Che l'essere atei o credenti sia un evento dettato dai geni mi sembra un tantinello strano, ci sono troppi fattori di ordine sociale, psicologico e del vissuto personale da prendere in considerazione.
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virtesto
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E' vero, chi prega campa di più.

Messaggio da virtesto »

Io ne avevo parlato qui tempo fa ma ora non ho rintracciato quella discussione. Avevo solamente riportato una dichiarazione del Prof. Berrino, noto epidemiologo dell'Ist .Tumori di Milano il quale , a sua volta, aveva riportato i dati di uno studio americano.

Lo studio era stato pubblicato dalla Jama International medicine. Nello studio furono coinvolte ben 74.500 infermiere americane. Furono seguite dal 1992 fino al 2012. Campava di più chi andava più spesso alle funzioni religiose. Non solo, chi faceva preghiere ripetitive, come rosari o mantra buddisti andava al massimo!

Provate a Googlare: " Association of religious service attendance with mortality among women" che era il titolo dello studio e troverete un bel PDF.

Ma io mi sono bellamente consolato pensando che sono un uomo, maschio, per cui senza paura vado avanti coi miei agnosticismi al 100%, perchè quello studio riguarda le "women" cioè le donne. Io non c'entro lì.Capito???
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

virtesto ha scritto:Io ne avevo parlato qui tempo fa ma ora non ho rintracciato quella discussione. Avevo solamente riportato una dichiarazione del Prof. Berrino, noto epidemiologo dell'Ist .Tumori di Milano il quale , a sua volta, aveva riportato i dati di uno studio americano.

Lo studio era stato pubblicato dalla Jama International medicine. Nello studio furono coinvolte ben 74.500 infermiere americane. Furono seguite dal 1992 fino al 2012. Campava di più chi andava più spesso alle funzioni religiose. Non solo, chi faceva preghiere ripetitive, come rosari o mantra buddisti andava al massimo!

Provate a Googlare: " Association of religious service attendance with mortality among women" che era il titolo dello studio e troverete un bel PDF.

Ma io mi sono bellamente consolato pensando che sono un uomo, maschio, per cui senza paura vado avanti coi miei agnosticismi al 100%, perchè quello studio riguarda le "women" cioè le donne. Io non c'entro lì.Capito???
Quello studio lo ignoro, ma sono stati fatti studi neurologici su chi prega, fa meditazione, mantra ecc. ed è risultato che quando un soggetto "prega" (nel senso allargato del termine, quindi quando fa anche determinate meditazioni) si attivano le aree del cervello che lo fanno anche quando comunichiamo con un'altra persona.
Essendo poi noi Umani animali sociali ed avendo nei vari "Dei" delle figure genitoriali questo comporta dei risvolti psicologici positivi per il soggetto con rilascio di endorfine.
I vantaggi della leva psicologica della "Fede" non sono mai stati messi in discussione d'altronde.
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