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Ateismo e sentimenti

Inviato: 21/01/2018, 19:31
da Vieri
Carissimi, alcuni giorni fa mi avevano fatto una domanda da un milione di dollari:

"cos'è che dovrebbe impedire a un materialista ateo e godereccio di avere anche dei sentimenti?"

Sono andato a vedere allora sul vocabolario alla parola” sentimenti” .....:

- Sfera individuale degli affetti e delle emozioni:  partecipazione diretta e intensa senza la mediazione della ragione:

- Moto affettivo, caratterizzato da specifiche disposizioni d'animo

- Dimensione etica individuale  inclinazione, atteggiamento, opinione, parere regolato soprattutto dalla sfera affettiva.

Per documentarmi poi sull'argomento ho recentemente letto tutto l'articolo:

La violenza dell’amore
di Paolo Ferrarini

rilevato dal sito web:
“Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti”.
https://www.uaar.it/uaar/ateo/archivio/ ... nza-amore/" onclick="window.open(this.href);return false;

del quale cito a parte alcuni pezzi importanti:

In relazione allora al tema di questo thread mi sono fatto una domanda:

Una persona “Razionalista” non dovrebbe essere allora quella che usa in tutto, sempre la ragione ?
Il razionalismo (dal termine latino ratio, «ragione») è una corrente filosofica basata sull'assunto che la ragione umana può in principio essere la fonte di ogni conoscenza.
L'uomo è sempre e solo “ragione”, calcolo, valutazione o anche emotività e sentimenti ?

Siamo solo macchine che elaborano sempre dando solamente soluzioni logiche e quindi razionali ?

In conclusione direi allora da queste parole che la risposta da 1 milione di dollari:
"se un ateo possa avere sentimenti,"
la risposta è implicita partendo proprio dal titolo del sito web e questa risposta è NO.

Se la ragione e la razionalità per principio prevalgono sempre, ovviamente non c'è spazio all'emotività ed ai sentimenti.
Mi sembra logico.
Del resto anche l'autore di questo articolo dice che non si può "amare a comando".....

Mi spiegate allora come una persona che si dichiara invece ateo convinto vantandosi poi di aver abbondantemente disobbedito ai comandamenti e condotto sempre una propria vita “alla grande” ….in tutto e per tutto, ..... :cer: debba poi avere dei sentimenti di compassione, di amore, di disponibilità verso degli handicappati portando loro il conforto di un sorriso e di una sua presenza?
Se dovesse ragionare "razionalmente" dovrebbe anche dire. "ma chi me lo fa fare a perdere il mio tempo con questa gente che poi non capisce nemmeno quasi niente "?

Se invece uno ci va contrariamente a questa "razionalità" probabilmente esiste allora qualche cosa di positivamente diverso ?
Non notate, allora, in tutto questo delle enormi contraddizioni ?

Io non desidero esprimere assolutamente critiche o giudizi ma solo evidenziare che un simile comportamento contrasta nettamente con il pensiero dell'autore di questo articolo, ateo veramente convinto.
“Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti”.
https://www.uaar.it/uaar/ateo/archivio/" onclick="window.open(this.href);return false; ... nza-amore/

La violenza dell’amore
di Paolo Ferrarini

 Ama il prossimo tuo come te stesso! Il cristianesimo in a nutshell si risolve in un mantra così innocente e universalmente condivisibile da sedurre persino alcuni umanisti e intellettuali altrimenti disinclini a basare la propria morale su concezioni soprannaturali.

Il Nuovo Testamento straripa d’amore: cercando velocemente in Word quante volte questa parola ricorre in quel testo, si ottengono indicativamente 430 risultati .

In confronto, in tutto il Corano, “amore”, nelle sue varie inflessioni morfologiche, compare solo una novantina di volte, e quasi sempre per specificare che cosa Allah approvi o non approvi («Allah ama i giusti», «Allah non ama gli infedeli»). Nonostante il fatto che per “sazietà semantica”  una parola così inflazionata rischi di perdere significato, è innegabile che l’amore sia un concetto fondamentale del cristianesimo.

Quale insensibile psicopatico si rifiuterebbe quindi di sottoscrivere un’ideologia che mette al centro di tutto l’amore, il volersi bene, il sentimento di fratellanza e di appartenenza a una grande famiglia?

E quale più bell’insegnamento si potrebbe dare a catechismo, a scuola, in famiglia? Messi all’angolo, molti moderni credenti in buona fede, in linea con l’equivalente narrazione nel vangelo, non esitano a spazzare sotto il tappetino qualsiasi altro elemento dell’oscuro credo che le loro bocche articolano tiepidamente ad ogni messa, per sbandierare questa regola d’oro come essenza e giustificazione ultima della loro fede.

Regola che, nel senso principale in cui la interpretano, farebbe tecnicamente di loro degli umanisti, più che dei cristiani. Qualcuno spieghi loro che l’ecumenismo, la solidarietà, il rispetto, la compassione non sono prerogative dei credenti, ma dell’umanità in generale, e in parte persino del resto del regno animale! Invece non è difficile immaginare che un cristiano provi un certo compiacimento, un senso di superiorità, nel ritenersi capace di amare di più e meglio, in quanto ispirato dalla religione dell’amore. Sennò dove sta la differenza nell’essere cristiani?
COMMENTO:
L'autore "forse" si dimentica che prima di Cristo l'umanità di allora si basava sull'omicidio, la guerra, la sopraffazione, lo schiavismo e sulla famosa "legge del taglione": "occhio per occhio dente per dente" contrapponendo "l'amore ai nemici.....
La vera differenza sta nel fatto che, nonostante l’apparenza, non si tratta affatto di un principio umanistico. Innanzitutto c’è la questione di chi sia il “prossimo” a cui il comandamento fa riferimento. Se c’è un prossimo a cui voler bene, è sottointeso che c’è anche qualcuno di “lontano” che un cristiano non è tenuto a trattare con altrettanto trasporto emotivo.
COMMENTO:
L'autore ritengo sia decisamente in malafede poichè i primi due precetti del cattolicesmo sono riferiti chiaramente a:
"Io sono il tuo Dio non avrai altro Dio all'infuori di me" (lontano...) e: "ama il PROSSIMO tuo come te stesso...." (prossimo)....e non per niente la croce simboleggia con due legni uniti uno verso l'alto l'amore a Dio mentre quello orizzontale, l'amore verso il prossimo.
L'unione dei legni indica pertanto che questo "amore" deve essere unico..
Ma fingiamo che non si tratti di una delle tante basi bibliche per promuovere il settarismo, e interpretiamolo come fanno i più come un’esortazione ad amare tutte le persone del mondo. Il punto è che si tratta di un comandamento. Non è il consiglio di un amico. Non è una linea guida, una regola del pollice.

È un imperativo. Ama! In alcuni vangeli è anzi minacciosamente tradotto al futuro. Amerai! Ora, se mi dicono onora il padre e la madre, volendo, lo posso anche fare. Se mi dicono santifica le feste, lo posso anche fare. È quello che succede anche nell’islam: per essere un buon musulmano basta obbedire a una serie di imperativi: «professa che non c’è dio al di fuori di Dio e che Maometto è il suo profeta», «prega cinque volte al giorno», «digiuna un mese all’anno», «va’ in pellegrinaggio una volta nella vita», «dona un tot dei tuoi averi ai poveri». Una buona dose di disciplina e forza di volontà mi permettono di eseguire tutti questi ordini e guadagnarmi il paradiso, se Allah vuole. Se non lo faccio, ne pago le conseguenze. Il vangelo però non mi dice che per essere un buon cristiano devo adempiere ad obblighi formali, esteriori: l’unica cosa che conta realmente è obbedire all’imperativo “Ama”. In altre parole, mi impone di controllare i miei sentimenti.
COMMENTO:
L'autore desidera ad arte confondere volutamente le “regole dai “principi” ed un conto è come nell'ISLAM obbedire ai 5 “pilastri” dei quali solo il primo è di orine morale mentre gli altri sono atti esteriori, ed un conto è l'imperativo: “ama”.
Senza amore (agape) cade poi tutto e non per niente Gesù criticava il comportamento dei farisei ....
Ora, è possibile che ai tempi in cui questa boutade è stata proferita, fosse generalmente compresa nel senso di “comportati con le persone come se tenessi a loro nel modo in cui tieni ai tuoi familiari”. All’orecchio moderno, però, l’idea di poter dare con la ragione e la forza di volontà una direzione al sentimento dell’amore non può che suonare come un equivoco.

Non occorre essere esperti di psicologia e scienze cognitive per sapere che i sentimenti hanno origine in strutture cerebrali profonde su cui la cosiddetta razionalità, espressa dalle funzioni più alte della mente, non ha granché potere di controllo.
Suggerire il contrario, ossia che l’amore funzioni “a comando”, significa avanzare una concezione della natura umana completamente errata e anacronistica, che deforma vertiginosamente il modo di approcciare la nostra vita emotiva.
COMMENTO:
Qui per me questo “signore” si da la zappa sui piedi dove riconosce che l'emotività e pertanto i sentimenti, l'amore e soprattutto la fede superano sempre la ragione e la “razionalità del pensiero”..

La vera fede non si impone a comando e non per niente Gesù aveva detto: "non voi avete scelto me ma Io che ho scelto voi". .
Quindi tutta la sua razionalità e le sue conoscenze vanno sempre a farsi friggere superate dalla fede che è alla fine un sentimento.

Si pensi però a come questo equivoco si riflette quotidianamente sulla prospettiva cristiana in questioni molto concrete come il divorzio (si è cattive persone se si fallisce nello sforzo cristiano di amare il coniuge quando le cose vanno male, o se non si è abbastanza forti per prendere su di sé la “croce” e farsi martiri abbracciando un’esistenza di sofferenze psico-fisiche), l’omosessualità (si è cattive persone se si fallisce nello sforzo cristiano di amare qualcuno di sesso opposto), aborto (si è cattive persone se si fallisce nello sforzo cristiano di amare un figlio non previsto, rifiutando di portarlo alla luce).
COMMENTO:
Anche qui è un insulto a tutti quei martiri cristiani di ogni epoca che si sono fatti piuttosto ammazzare che abiurare la propria fede . Erano tutti degli invasati ? Potrebbe magari riflettere un po' questo signore prima di parlare a vanvera?..

Sono tante le aree della vita personale dove l’amore, nella sua declinazione cristiana può diventare una forma di inquinamento mentale.
COMMENTO:
Ma l'amore è un “inquinamento mentale” ..Non ho parole....

Ecco perché Christopher Hitchens, secondo il quale “la religione avvelena ogni cosa”, commenta questo aspetto del credo paolino dicendo che «[il cristianesimo] riesce persino a corrompere la questione centrale, la più importante di tutte, rendendo l’amore obbligatorio, dicendo che DEVI amare. Devi amare il tuo prossimo come te stesso, una cosa che non riuscirai mai a fare. Non sarai mai all’altezza di questo comandamento, e questo ti manterrà in uno stato permanente di colpevolezza» [3].
COMMENTO:
"Amore obbligatorio che non riuscirai mai a fare”..? ma chi è Belzebù in persona che desidera vivere in un mondo di lupi?.....
Anche poi se lo fosse, dobbiamo allora adattarci e tirare fuori sempre i denti anche noi?

E' certo che se tu non sarai capace di amare ti sentirai colpevole...vorresti invece un Nobel?

Se l’idea di amare tutti è fortemente utopistica, e quella dell’amare tutti come noi stessi è semplicemente impossibile, che dire della prima parte dello stesso comandamento, quella che recita: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza»?

Alla luce delle moderne nozioni sulla cognizione umana, è un vero delirio.
COMMENTO:
Ma amare veramente il tuo prossimo è un delirio ? ..

A questo punto, una distorsione dev’essere per forza in atto a livello semantico. In che senso si può provare amore per un’entità astratta come un dio, o per una persona morta, mai incontrata, che potrebbe anche non essere mai esistita, come Gesù?
COMMENTO:
Essere atei convinti e negare l'esistenza di Dio può anche starci ma negare la presnza storica di Gesù è pura malafede poiché in tutto il contesto storico e scientifico internazionale non è stata mai messa in discussione la sua esistenza fisica..

Il cristianesimo mainstream non fornisce una definizione esatta di amore per Dio e Gesù (forse arrivano a concepirlo alcuni “professionisti” della spiritualità, come i mistici), e lascia intendere che si tratti dello stesso, unico tipo di amore che si può provare per persone in carne e ossa. Del resto ci sono sensi oscuri in cui dio sarebbe una persona, e un wafer carne umana.
COMMENTO:
Un wafer di carne umana...ma non pensa di rendersi ridicolo a tutti credenti o meno ?.....

Non solo, la retorica cristiana alza ulteriormente la sbarra dell’assurdo, proclamando in continuazione l’amore per personaggi che esistono soltanto nella fantasia come il vero amore, l’amore più puro, promuovendolo quindi a prototipo di questo concetto.

Una persona sana di mente che riflette su queste farneticazioni dovrebbe mandare tutto il sistema a quel paese. Invece no. I credenti tacciono, prendono per buono e interiorizzano questo messaggio, il più delle volte solo perché è una distorsione con cui convivono fin da piccoli, fin da quando il linguaggio e i concetti che esso esprime si sono formati nei loro cervelli durante gli anni dell’infanzia.
COMMENTO:
Poveraccio....

E la fumosità di certe idee è probabilmente un connotato assorbito e accettato passivamente insieme alle parole che le descrivono.
…............

Non si può mica innamorarsi di una parola. Si può amare un altro essere umano. Questa è perfezione» [4].
Quanta manipolazione, quanta coercizione psicologica, quanta disonestà intellettuale sono quindi racchiuse nell’immagine di anziane devote, o peggio di ragazzini in età scolare, che appoggiano le labbra sulla statua di un cadavere portata alla loro bocca da un prete in uno dei loro macabri riti d’amore? Che cosa pensano di baciare quelle persone in quel momento? Che cosa stanno amando? In che senso stanno amando? Ci vorrebbe forse uno studio qualitativo per comprenderlo.
COMMENTO:
Ateismo allo stato puro dove l'offesa è regola....altri atei condividono?

…....................

Del resto, è difficile anche capire il senso in cui l’amore cristiano viene manifestato dalle stesse entità metafisiche che lo pretendono dall’umanità. In quale senso del termine ti ama un dio di fatto dittatore che ti ricatta fin dalla nascita con la prospettiva di un inferno? In che senso ti vuole bene un profeta che ti maledice se rifiuti i suoi insegnamenti? In che senso è amore un padre celeste che concretamente tortura, affama e uccide i suoi figli in mille modi sadici e crudeli, dall’alto della sua onnipotenza?

Completa il suo discorso Christopher Hitchens: «DEVI amare qualcuno di cui devi allo stesso tempo avere paura. Un essere supremo, un padre eterno, qualcuno che devi temere, ma anche amare. E se fallisci in questo comandamento, sei un disgraziato peccatore. Tutto ciò non è mentalmente, moralmente, o intellettualmente sano».
COMMENTO:
Quelli “intellettualmente sani” ritengono e sono fermamente convinti che Dio è amore e perdono.
Un Dio da “amare” e non da “temere”.
Sicuramente questo signore non conosce bene il Vangelo fermandosi ai primi libri della Bibbia...
Ripeto non ho parole....

E la salute mentale è il vero inquietante dubbio che bisogna sollevare. Il comandamento, prescrivendo qualcosa di impossibile anche solo in principio, racchiude in sé quello che secondo alcuni è il vero fondamento del cristianesimo: il senso di colpa [6].

L’ineludibile senso di inadeguatezza promosso da irragionevoli aspettative interiorizzate. E non c’è redenzione. È un comandamento che si sottrae al costante gioco psicologico di tensione e rilascio creato dalla religione sotto forma di peccato e perdono. Nessuno confessa al prete di aver amato dio, Gesù o il prossimo un po’ meno di quanto prescritto.

È una cosa che si tiene dentro, senza saperlo, in modo psicologicamente non elaborato, a volte anche dopo aver scelto di abbandonare la religione e negato dio. E che dire delle dinamiche sociali dell’appartenenza a una comunità di credenti? All’impossibile amore incondizionato che viene richiesto ai credenti corrisponde un amore altamente condizionato da parte della comunità a cui si appartiene.

Finché si dice di credere, finché quelle labbra si muovono durante la professione di fede in chiesa, si è integrati, si è apprezzati, si è premiati dal gruppo. Secondo l’antropologia culturale, che distingue tra società fondate sul senso di colpa come quelle cristiane e le società fondate sulla vergogna, come quella giapponese [7], queste pastoie mentali fungono da collante sociale. Per il singolo individuo però questo amore è tossico, sottintende una minaccia, un ricatto, magari lieve, ma percettibile e sempre presente.
COMMENTO:
Visto che parla di “amore tossico” sarebbe interessante questo signore così istruito cosa intenda lui per “amore”.....

…..........
Somministrare “amore cristiano” a chi soffre di depressione o di anoressia, per esempio, è potenzialmente una crudele forma di abuso psicologico, una violenza vera e propria, e sarebbe opportuno poterlo cominciare ad affermare con forza, perché la mentalità religiosa è vastamente diffusa, e anche se l’1% soltanto delle persone soffrisse seriamente a causa dei valori distorti delle dottrine fideistiche, si tratterebbe comunque di un danno incalcolabile, un enorme sottobosco di infelicità che per la sua natura ancora elusiva non viene sufficientemente esposto e affrontato.
COMMENTO:
In breve per lui i "credenti sono tutti dei mentecatti.....

…..........
È importante cominciare a prendere sistematicamente in considerazione anche i danni psicologici più impercettibili, quelli che, magari nel silenzio e nell’apparente normalità della vita quotidiana, sono causati non dagli aspetti grottescamente violenti ed evidentemente immorali dei dogmi di fede – relativamente facili da individuare e possibili da abiurare – ma soprattutto e in modo estremamente diffuso, dagli effetti collaterali della concezione completamente sbagliata dell’essere umano che emerge dalle elaborazioni della religione dell’amore.

Conclusioni personali.
Io ritengo che “l'ateismo” sia un atteggiamento personale ed una ideologia che in una sola parola include tutta una variegata serie di pensieri diversi.

- Negazione di Dio come creatore dell'Universo con pura mentalità scientifica sull'evoluzionismo e sulla casualità.

- Negazione delle religioni e del loro Dio come strumento di potere per soggiogare l'uomo alla volontà di pochi.

- Negazione di Dio non solo non riconoscendolo apertamente ma bestemmiando ed irridendolo continuamente nelle sue dottrine ritenute utopistiche e contrarie alla “vera” natura dell'uomo.....

- Negazione di Dio sentendosi come uomini superiori a Lui e sempre padroni di noi stessi e del nostro destino.

- Negazione di Dio poiché non interviene nella nostra ed altrui esistenza lasciando che disastri, malttie, omicidi ecc. continuino sempre ad imperversare in questo mondo.

- Negazione di Dio per non volere nessun "lacciolo" morale e condurre una vita diciamo "spensierata".....

- Negazione di Dio per la costante presenza del male dove non esiste speranza alcuna ma solo “sopravvivenza” in un mondo visto sempre in forma pessimista. La morte offre solo la fine delle sofferenze senza alcuna successiva prospettiva. In breve:” perchè e per quali motivi devo esistere “?

- Ecc.ecc.

Se ho fatto una analisi parziale e veritiera mi dite allora dove in tutto questo trovo la parola “agape” (amore disinteressato) ?
Trovo solo “impossibbilità ad amare e quindi se non “odio” sicuramente menefreghismo assoluto.....

Se quindi qualcuno afferma di essere “ateo” ma poi si comporta attivamente offrendo ad altri dei “sentimenti veri” alla fine cosa posso pensare?

Sicuramente per me questo suo ateismo non è vero ateismo come alla fine descritto nell'articolo (aberrante) citato sopra ma un positivo atto di rivolta, non solo verso un mondo esterno considerato ostile ma direi anche di profonda insoddisfazione personale dove alla fine ci si accorge ad un certo momento della vita che non bastano solo le soddisfazioni fisiche e materiali per vivere bene ma che alla fine sono i veri sentimenti di amore che donano pace e serenità al nostro cuore.

Questo tipo di "vero e sincero amore" non si fa per fare dispetto a Dio che non vogliamo riconoscere poichè il vero amore non è superbia.....e far vedere che siamo più buoni di Lui...

:grazie:

Inviato: 21/01/2018, 20:08
da Mauro1971
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Inviato: 21/01/2018, 20:17
da Cogitabonda
Caro Mauro, ti mando una virtuale pacca sulle spalle.
Che dire? Se Vieri ha tanto bisogno di illudersi che nel profondo di ogni persona buona, generosa e sensibile si debba per forza nascondere una fede religiosa non confessata, non riusciranno i nostri sforzi a fargli cambiare idea. Mi ricorda un po' le affermazioni della Torre di Guardia sulla vera felicità, argomento di un altro thread, ma Vieri sta illudendo solo se stesso, la WTS invece cerca di illudere gli altri.

Inviato: 21/01/2018, 20:24
da mr-shadow
Tutte le religioni hanno inserito tra i propri precetti la carità: ai fedeli, evidentemente, non viene così naturale, se è stato necessario introdurre un obbligo di natura morale che chiama in causa nientemeno che la divinità. La cosiddetta “carità”, ma è senz’altro più opportuno parlare di solidarietà, negli atei e negli agnostici appare più naturale, spontanea, proprio perché non imposta dalla fede: non ha alcuna motivazione (o ricompensa) ultraterrena. Proprio perché come esseri umani tutti abbiamo la capacità di immedesimarci più profondamente nelle emozioni e nei sentimenti altrui, percependo anche sofferenza, dolore e disagio. I non credenti, da questo punto di vista, appaiono più disinteressati (e persino più “puri di cuore”): non guardano tanto con chi hanno a che fare e non hanno pretese di evangelizzazione, guardano piuttosto ai risultati nella maniera più razionale possibile. La dicotomia tra “ragione” e “sentimento” è un vecchio stereotipo, buono appunto per i romanzi. La capacità empatica è incentivata proprio dal nostro complesso meccanismo cerebrale, frutto dell’evoluzione così aborrita da creazionisti e affini.

https://blog.uaar.it/2013/04/24/il-cuore-degli-atei/" onclick="window.open(this.href);return false;

https://www.uaar.it/uaar/ateo/archivio/ ... eta-laici/" onclick="window.open(this.href);return false;

Cogitabonda, non fraintendermi...

Inviato: 21/01/2018, 20:49
da Vieri
Cogitabonda ha scritto:Caro Mauro, ti mando una virtuale pacca sulle spalle.
Che dire? Se Vieri ha tanto bisogno di illudersi che nel profondo di ogni persona buona, generosa e sensibile si debba per forza nascondere una fede religiosa non confessata, non riusciranno i nostri sforzi a fargli cambiare idea. Mi ricorda un po' le affermazioni della Torre di Guardia sulla vera felicità, argomento di un altro thread, ma Vieri sta illudendo solo se stesso, la WTS invece cerca di illudere gli altri.
Non fraintendetemi concludendo poi con il fatto che per essere "buoni" occorra essere anche dei bravi credenti...! :risata: :risata:
A questa età non sono un illuso, certamente, ma mi meraviglio solo e non darmi delle risposte di come persone che non hanno alcun freno facendosi sempre i fatti suoi infischiandosene degli altri e della morale corrente possa alla fine avere una sensibilità così accentuata verso una certa categoria di persone.

Io onestamente ho sempre saputo come anche noi stessi (sottoscritto in primis) che "predichiamo bene ma razzoliamo spesso male" ma mantenere due atteggiamenti di vita così diversi faccio onestamente fatica a comprendere...riferendomi naturalmente al dichiarato ateismo .

Del resto devo dire che nell'articolo citato di un ateo DOC c'è una notevole contestazione all'amore vero (agape) negandone in pratica la sua esistenza.

Inviato: 21/01/2018, 21:13
da mr-shadow
Al centro disabili una volta ho avuto un veloce colloquio:

OPERATORE: Sono le cinque e mezza. Non vai alla messa?
IO: No, oggi no. Io poi non sono tipo da messe.
OPERATORE: Ma non sei credente?
IO: No.
OPERATORE: E se non sei credente perchè vieni qui?
IO: Perché mi piace aiutare chi ha bisogno.

A questa frase non risponde e cambia argomento. Allontanandomi gli ho ricordato un episodio del 2013 che dovrebbe averlo fatto riflettere.
https://blog.uaar.it/2013/04/15/tg1-ate ... del-cuore/" onclick="window.open(this.href);return false;

Superiorità morale dell'ateo...

Inviato: 21/01/2018, 21:37
da Vieri
mr-shadow ha scritto:Tutte le religioni hanno inserito tra i propri precetti la carità: ai fedeli, evidentemente, non viene così naturale, se è stato necessario introdurre un obbligo di natura morale che chiama in causa nientemeno che la divinità. La cosiddetta “carità”, ma è senz’altro più opportuno parlare di solidarietà, negli atei e negli agnostici appare più naturale, spontanea, proprio perché non imposta dalla fede: non ha alcuna motivazione (o ricompensa) ultraterrena. Proprio perché come esseri umani tutti abbiamo la capacità di immedesimarci più profondamente nelle emozioni e nei sentimenti altrui, percependo anche sofferenza, dolore e disagio. I non credenti, da questo punto di vista, appaiono più disinteressati (e persino più “puri di cuore”): non guardano tanto con chi hanno a che fare e non hanno pretese di evangelizzazione, guardano piuttosto ai risultati nella maniera più razionale possibile. La dicotomia tra “ragione” e “sentimento” è un vecchio stereotipo, buono appunto per i romanzi. La capacità empatica è incentivata proprio dal nostro complesso meccanismo cerebrale, frutto dell’evoluzione così aborrita da creazionisti e affini.

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Certamente partiamo da esperienze e opinioni diverse dove si crede sempre specie da parte di chi non abbia voluto o non abbia mai avuto una propria fede e quindi dei principi indotti da una religione sia più libero e più sincero di altri detti "credenti".
In breve "una manifesta superiorità morale" che ho già sentito anche altre volte.

In effetti, l'articolo citato è imperniato proprio sul fatto di ritenere convintamente che tutti i credenti vengano "obbligati all'amore verso il prossimo" non per scelta propria ma per "paura di punizioni divine".

Ma ci rendiamo conto che questa idea dell'essere bravi per forza se no Dio ti punisce magari con un Armageddon sempre alle porte è una teorria geovista e che non ha niente a che vedere con la mia cultura cattolica?

Disgraziatamente mi sforzo, senza fare del proselitismo di affermare che i cattolici sono agli antipodi di tali teorie di un Geova giustiziere inflessibile?

L'autore di quell'articolo in effetti descrive un cattolicesimo oggi largamente inesistente e legato forse agli stereotipi di dottrine del secolo scorso....
Dio non è un giustiziere che ti induce all'amore (forzato) con la promessa di immani castighi se non ti comporti adeguatamente....
Dio è amore e perdono, Dio è costante misericordia se no tante pagine del Vangelo sarebbero oggi carta straccia.

Pensate forse che chi oggi è diventato ateo abbia avuto esperienze di vita talmente negative e tali da rinnegare Dio ?
Quindi, essendo persone colpite dalla vita, più sensibili ai problemi degli altri....ma chi lo ha detto?

Ma pensate allora a quanti credenti hanno avuto esperienze simili se non peggiori, pur mantenendo la loro fede? A quante persone di loro dedicano la loro vita o parte della loro vita nel volontariato ? Decine e decine di migliaia. Sono obbligati ? No, sicuramente e perchè lo fanno allora? Per amore quel sentimento che supera la ragione e che spesso alcuni non desiderno ammettere.

In conclusione alla fine essere credente ed essere cristiano significa oggi avere la coscienza e l'esigenza interiore di amare il tuo prossimo anche se il prossimo spesso ti rifiuta.
Non è alla fine un comandamento, una imposizione data da una voce tonante dall'alto dei cieli, ma l'intima esigenza di amore che ogni cristiano ( vero) deve avere.

Poi se vogliamo disquisire sulla parola "vero" è chiaro che alla fine come dicevo prima, molti sottoscritto compreso:"predicano bene e razzolano male"....ma Lui sa che siamo tutti degli umani.....
PS. riporto solo delle notevoli inesattezze trovate sul sito della UAAR:
La religiosità incentiva la cooperazione, ma solo tra coloro che fanno parte della stessa
Ma avete visto le decine di missioni cattoliche nel mondo rivolte a gente di ogni colore e religione ?
Facilità ad immedesimarsi negli altri, proprio grazie all’assenza di convinzioni religiose dogmatiche
Ma chi lo ha detto? Non sono i cattolici assimilabili ai tdG che per aiuto concreto regalano un libriccino....
Una forma di moralità preesistente a quella che verrà poi incanalata dalle religioni
Non mi pare che il mondo ateo e pagano prima di Cristo fosse migliore e che Gesù abbia appreso da loro ma direi assolutamente il contrario con "amore ai nemici".....
Istituzioni laiche....
Istituzioni meritevoli dove non necessariamente uno non debba essere per forza ateo ma dove in particolare l'aspetto religioso assume minore importanza a favore di un comune ideale di condivisione e cooperazione.

PS. Posso comprender caro Mr. Shadow il tuo scetticismo specie verso certe persone con una mentalità decisamente ristretta e direi per me "datata" dove il suo concetto di "amore" e di "tolleranza" stride con il mio poichè per me quello che unisce veramente le persone non sono le messe o le preghiere a tanto al kilo ma il loro comportamento e le loro azioni.

Donare amore per forza per fare finta di essere nella categoria dei "buoni" .....vantandosi poi fuori, del tempo che dedica, a me fa onestamente schifo.
Mi ricorda tanto la storia del fariseo e del pubblicano........e certamente questo comportamento farisiaco è contrario a quanto diceva S.Paolo sulla carità........

Buona serata.

Inviato: 21/01/2018, 22:09
da Mauro1971
Vieri ha scritto: Non mi pare che il mondo ateo e pagano prima di Cristo
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Inviato: 21/01/2018, 22:13
da Mauro1971
Cogitabonda ha scritto:Caro Mauro, ti mando una virtuale pacca sulle spalle.
Che dire? Se Vieri ha tanto bisogno di illudersi che nel profondo di ogni persona buona, generosa e sensibile si debba per forza nascondere una fede religiosa non confessata, non riusciranno i nostri sforzi a fargli cambiare idea. Mi ricorda un po' le affermazioni della Torre di Guardia sulla vera felicità, argomento di un altro thread, ma Vieri sta illudendo solo se stesso, la WTS invece cerca di illudere gli altri.
Sto giro si merita un Papal Facepalm.
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Mauro scusami....

Inviato: 21/01/2018, 22:17
da Vieri
L'argomento era il seguente:
Una forma di moralità preesistente a quella che verrà poi incanalata dalle religioni
Non mi pare che il mondo ateo e pagano prima di Cristo fosse migliore e che Gesù abbia appreso da loro ma direi assolutamente il contrario con "amore ai nemici".....

Potrai dire su questo quello che vuoi ma non mi pare che "la moralità preesistente (quale?..... :boh: ) fosse poi "incanalata" e quindi direi "scopiazzata" dalle religioni....
Al limite potrai parlare dell'ISLAM che dopo 600 anni dopo Cristo ha copiato a man bassa (riadattandola) tutta la morale principalmente ebraica e facendone di Gesù un loro profeta......... :ironico:

Inviato: 21/01/2018, 22:28
da Mauro1971
Vieri ha scritto:L'argomento era il seguente:
Una forma di moralità preesistente a quella che verrà poi incanalata dalle religioni
Non mi pare che il mondo ateo e pagano prima di Cristo fosse migliore e che Gesù abbia appreso da loro ma direi assolutamente il contrario con "amore ai nemici".....

Potrai dire su questo quello che vuoi ma non mi pare che "la moralità preesistente (quale?..... :boh: ) fosse poi "incanalata" e quindi direi "scopiazzata" dalle religioni....
Al limite potrai parlare dell'ISLAM che dopo 600 anni dopo Cristo ha copiato a man bassa (riadattandola) tutta la morale principalmente ebraica e facendone di Gesù un loro profeta......... :ironico:
Allora:

1) Il mondo ATEO prima di Cristo è una cazzata (scusate ma quando ce vo) IMMANE, non è mai neppure lontanamente esistito. Se non qualche rarisissimo ed isolato caso, non c'erano proprio atei.

2) I Pagani, che meriterebbero un tantino più di rispetto, erano fortemente religiosi.

3) un 500 anni prima di Cristo Buddhismo e Janismo in India avevano già espresso concetti forse anche eticamente superiori a quelli del Cristianesimo.

Inviato: 21/01/2018, 22:48
da mr-shadow
Certamente partiamo da esperienze e opinioni diverse dove si crede sempre specie da parte di chi non abbia voluto o non abbia mai avuto una propria fede e quindi dei principi indotti da una religione sia più libero e più sincero di altri detti "credenti".
In breve "una manifesta superiorità morale" che ho già sentito anche altre volte.
Moralmente superiore a chi fa funzionare l'amore a comando mi ci sento. E se c'è qualcuno che fa funzionare l'amore a comando sono proprio i credenti, o presunti tali. Quando, pochi mesi or sono, un gruppo cristiano di volontari si è riunito per il rinnovo o la prima pronuncia delle relative promesse, a messa finita credi che si sono sparpagliati per il centro a dar manforte agli operatori per il pranzo o per la messa a letto pomeridiana di chi fa la pennichella? No, se ne sono andati a gozzovigliare in una sala messa a disposizione da zi prete, si sono divorati un sontuoso banchetto e hanno fatto festa da mezzogiorno alle quattro. Uscendo mi sono appostato vicino all'uscita della sala con una persona in carrozzella; aho, su circa 200 persone ce ne fosse stata una che gli avesse rivolto almeno uno sguardo. Poi però, quando c'è da spartire il posto per iniziative al tempo stesso impegnative e piacevoli, loro hanno la precedenza perchè sono cristiani (bocca mia statte zitta :cer: )
Ma pensate allora a quanti credenti hanno avuto esperienze simili se non peggiori, pur mantenendo la loro fede? A quante persone di loro dedicano la loro vita o parte della loro vita nel volontariato ? Decine e decine di migliaia. Sono obbligati ? No, sicuramente e perchè lo fanno allora? Per amore quel sentimento che supera la ragione e che spesso alcuni non desiderno ammettere.
A quanto risposto sopra aggiungo che non ho mai messo in dubbio che i volontari veri esistano anche tra i credenti, ma finora (e io pratico volontariato dal 1986) non ne ho incontrato nessuno. Tutti quelli che ho visto erano della razza di cui sopra.
questa idea dell'essere bravi per forza se no Dio ti punisce magari con un Armageddon sempre alle porte è una teorria geovista e che non ha niente a che vedere con la mia cultura cattolica?
Con la tua non lo so. Dal 1975 al 1981 io ho fatto asilo ed elementari dalle suore, e questo era il loro insegnamento principale anche se, diversamente dai TdG, non riducevano il dio a un semplice burocrate.
In conclusione alla fine essere credente ed essere cristiano significa oggi avere la coscienza e l'esigenza interiore di amare il tuo prossimo anche se il prossimo spesso ti rifiuta.
Ecco, in questo siamo diversi perché io sono una persona rancorosa. Come già ho detto io il prossimo non lo vedo in tutti, e se qualcuno mi fa del male (anche solo moralmente) me la lego al dito e, passassero anche anni, alla prima occasione mi vendico.
decine di missioni cattoliche nel mondo rivolte a gente di ogni colore e religione
ma davvero è sempre stato cosi?

Inviato: 21/01/2018, 23:41
da Romagnolo
Io sinceramente mi sono trovato quasi completamente d'accordo con la descrizione evidenziata in giallo del primo post di Vieri ( scusate ma non ho ben capito da dove l' abbia tratta e chi è che l' ha scritta.)
Comunque anche Vieri ha la sua parte di ragione, a volte la religione o la religiosità è il motore che può spingere una persona sinceramente motivata ad uscire da quello stato di disinteressamento ai bisogni del prossimo,...ma penso ..in base alla mia esperienza personale che in tale caso la religione o la devozione religiosa sia solo un innesco per appiccare quel combustibile chiamato amore che si cela in ognuno di noi e che resta spento fintanto che qualche evento non lo risveglia.
Per alcuni saranno le toccarti narrazioni evangeliche, per altri le esperienze dolorose della vita, ..per altri quelle piacevoli e felici che lo stimolano a volerle condividere,...e chissà quante altre cause possono spingere chiunque a imprimere la propria vita maggiormente a dimostrare quell' amore Agape.
Di certo ci sono anche quelli che invece illudono se stessi pensando di essere giusti perché assecondano dei rituali o delle aspettative della comunità di appartenenza....ma senza provare minimamente cosa significhi amare.

Ciao Mr. Shadow....

Inviato: 22/01/2018, 0:00
da Vieri
Ma ti stai rendendo conto che per una volta da quanto frequento questo forum mi stai trattando da "comune mortale" ? :risata: :risata: :ironico:

Mi spiace che tu abbia incontrato sempre dei "cristiani poco cristiani" e devo sinceramente dirti che per mia fortuna pur incontrandone anch'io alcuni "falsi", la maggior parte di quelli che ho conosciuto sono sempre state persone sincere ed altruiste.
Mi dici:
Ecco, in questo siamo diversi perché io sono una persona rancorosa. Come già ho detto io il prossimo non lo vedo in tutti, e se qualcuno mi fa del male (anche solo moralmente) me la lego al dito e, passassero anche anni, alla prima occasione mi vendico.
Su questo allora ti spiego quello che vado a dire spesso ai miei nipoti:

Se avessi un tuo compagno di classe che non ti può vedere e che magari ti fa dei dispetti o degli screzi, se vuoi veramente "fregarlo" e rendergli "pan per focaccia"....... sai cosa devi fare ?

Fagli un regalo, un complimento una gentilezza al momento opportuno quando lui non se l'aspetta pensando malignamente di attendersi da te sicuramente non certo questa gentilezza......

Lo spiazzeresti sicuramente, magari ti chiederebbe alla fine anche scusa e diverrete allora amici.....
Ti giuro che funziona veramente e questo "trucco"l'ho sperimentato con successo alcune volte......anche per cose ovviamente molto più serie ed importanti di questa......:sorriso:
Piccolo aneddoto divertente:
Un giorno di molti anni fa stavo caricando la macchina per tornare dalle ferie mentre accanto a me un signore nella macchina accanto si accese una sigaretta buttando in terra il pacchetto vuoto....

Io non mi scomposi, presi il suo pacchetto vuoto e senza guardarlo o conferire parola, lo gettai nel cestino che era a 5 metri di distanza riprendendo poi tranquillamente a caricare la macchina...
Passa un minuto ( il tremendo pentimento..... :risata: :risata: ) e questo scende dalla macchina e mi dice se avevo bisogno di aiuto. Aiuto che ricusai gentilmente ma intanto la lezioncina se l'era presa.....
Questa "tecnica" che è la mia preferita non ti ricorda qualche cosa nelle mie dimostrazioni di stima nei tuoi confronti nonostante le notevoli divergenze? :sorriso: :sorriso:

Vedo che piano piano ti stai "sciogliendo" e dire al vento "pezzi"della tua vita e del tuo carattere tipo il confessare di essere "un tipo rancoroso" non pensi che non lo possa ritenere un grande atto di umiltà ?

Quanta gente alla fine, compreso tanti di quei cristianucci" da >"settemesse in settegiorni" avrebbe la voglia ed il coraggio di dire queste cose in un forum?
Probabilmente non lo farebbero nemmeno in confessionale.....

Alla fine, vedi che se ci si parla serenamente lasciando alcuni pregiudizi da una parte le persone si possono comprendere ?
Capisco perfettamente che l'educazione delle monache specie all'asilo ed alle elementari sia stata per te deleteria per avere una reale visione del cristianesimo che NON E' preghierine in ginocchio, messe e sermoni da "se non obbedite (a Dio) vi mando l'uomo nero"(il diavolo) con aspetti orripilanti peggiori delle favole più atroci......ti comprendo perfettamente.

Se vuoi saperlo allora, io ho fatto solo la seconda e terza media dai padri Scolopi di Firenze e non erano poi così "cattivi".. L'unico loro "vizzietto" e stato quello di farmi odiare, per comprensibile reazione, il Manzoni facendomi studiare a memoria tutte le "odi sacre"..... :risata: :risata:

Alla fine è pur vero che uno giudica e si fa una opinione rispetto alle sue esperienze ma ritengo che non debba chiudersi a pensare di fare di tutta l'erba un fascio rimanendo rancoroso o pieno di pregiudizi per tutta la vita.

Per esempio, confidenza per confidenza, spesso come vedi per le mie idee mi sono preso e mi prendo dei "pesci in faccia" e quanta gente alla fine ha abbandonato questo forum ?
Sono allora più imbecille e più masochista di altri ?

Pensa solo che se io dovessi dialogare sempre in un forum dove alla fine non ci fosse contraddittorio e tutti allora avessero le mie idee ? Sarebbe allora una noia ed una palla pazzesca.
Io, per dirti la verità allora, da due anni a questa parte, in questo form di "miscredenti"... :risata: :risata: ho imparato di più che andare a lezioni di catechismo ogni giorno..... :ironico: e non sto dicendo una fesseria....

Mi costringete a dibattere, studiare, informarmi, comprendere anche chi è diverso, notevolmente diverso da me e questo per me rappresenta un grande stimolo....

Quindi un grazie allora se vorremo continuare questo pacato dialogo..
:strettamano:

"Quasi" bravo Romagnolo.....

Inviato: 22/01/2018, 0:12
da Vieri
Scusami ma se leggi bene all'inizio l'articolo citato è stato ripreso con tanto di link dal sito dell'UAAR come del resto faccio sempre citando la fonte salvo dimenticanze.

Che tu possa essere d'accordo con l'articolista da un lato mi ha lasciato perplesso ma dall'altro conoscendo la tua profonda conoscenza del mondo geovista e applicando tali commenti principalmente a loro, potrei allora anche quasi concordare....visto che solo loro sono i buoni, gli eletti, gli unti e che dal momento che sono tdG hanno per "infusione divina" la bontà inserita gratis..... :risata: :risata:
Po mi dici:
Di certo ci sono anche quelli che invece illudono se stessi pensando di essere giusti perché assecondano dei rituali o delle aspettative della comunità di appartenenza....ma senza provare minimamente cosa significhi amare.
E in effetti riferendosi sempre a questa comunità di "credenti", trovo molto corretta la tua osservazione dicendo che "si illudono" di essere giusti,....fino a quando per alcuni di loro (sempre pochi,...) aprono gli occhi da simili illusioni....trovandosi alla fine moralmente e spesso anche materialmente in brache di tela.... :ironico:
:strettamano:

Mr. Shadow..

Inviato: 22/01/2018, 0:30
da Vieri
ma finora (e io pratico volontariato dal 1986)
Onore al merito... :sorriso:

Inviato: 22/01/2018, 1:30
da mr-shadow
Capisco perfettamente che l'educazione delle monache specie all'asilo ed alle elementari sia stata per te deleteria per avere una reale visione del cristianesimo che NON E' preghierine in ginocchio, messe e sermoni da "se non obbedite (a Dio) vi mando l'uomo nero"(il diavolo) con aspetti orripilanti peggiori delle favole più atroci......ti comprendo perfettamente.
Con te non c'è niente da fare. Sei peggio dei TdG quando devono trovare una scusa per aggirare lo scarso interesse di un visitato. Per l'ennesima volta ripeto: io

NON CREDO NEL SOPRANNATURALE

quindi (salvo dimostrazione contraria, ovviamente) non credo alle divinità esattamente come non credo ai fenomeni cosiddetti paranormali.
ti stai "sciogliendo" e dire al vento "pezzi"della tua vita e del tuo carattere tipo il confessare di essere "un tipo rancoroso"
Pare chissà che ho detto. Che so l'unico rancoroso al mondo :boh:

Papa Francesco a Eugenio Scalfari

Inviato: 22/01/2018, 8:48
da renato-c
Buon Giorno :-)
sono persona semplice e non ho fatto studi universitari , ma nella vita ho avuto la passione della lettura
e grazie a questa passione ho avuto modo di approfondire la mia ricerca spirituale che mi a portato a un grande cambiamento ,
perché ero profondamente religioso e ora invece non sono più credente ,ma ritengo di avere lo stesso una spiritualità che si può benissimo definire religiosità laica
Certo, credenti e non credenti sono diversi. Ma parlare di opposizione significare sostenere una falsità.
In realtà, su certe questioni importanti, si trovano non credenti più vicini alla fede di quanti si dicono uomini di religione.
Ho lavorato nel sociale e per 12 anni sono stato in Croce Rossa ed ho incontro diversi atei molto più vicini al Vangelo di chi si proclama cristiano».
ma questo vale anche in moltissime altre associazioni umanistiche come Medici senza frontiere ecc.....
Moltissimi eroi che sono morti per combattere la mafia ecc...erano atei .
Io direi che semplicemente che il credente opera il bene dovuto ad un insegnamento rivelato e non pensato da lui ,
invece il non credente opera lo stesso bene ,ma è dovuto a una ricerca e la sottopone al dubbio ,alla discussione alla verifica ,
praticamente una verità ( e mi riferisco a verità nel senso di operare ciò che è buono che i sentimenti esprimo )
verità non rivelata ,assoluta ,ma una verità sentita perché viene dall'esperienza ,dalla ragionevolezza ,ma nel frattempo
sempre pronto a modificare se qualcosa non funziona ,affinché ciò che è bene sia espresso al meglio.
Uno dei tanti libri che ho comperato è Papa Francesco Eugenio Scalfari " Dialogo tra credenti e non credenti "
Propongo la lettera di Papa Francesco che la trovo semplicemente stupenda
http://www.repubblica.it/cultura/2013/0 ... ref=HREA-1" onclick="window.open(this.href);return false;
Un saluto
Renato

Inviato: 22/01/2018, 9:02
da VictorVonDoom
Per pietà (verso di me :ironico: ) non ho letto tutta la pappardella iniziale, quindi vado a braccio... ma considerando il titolo e chi ha aperto il thread penso di sapere già dove si voglia andare a parare e "ME PARE NA CAZZ****" :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata:

Errore, figliolo errore.....

Inviato: 22/01/2018, 10:09
da Vieri
VictorVonDoom ha scritto:Per pietà (verso di me :ironico: ) non ho letto tutta la pappardella iniziale, quindi vado a braccio... ma considerando il titolo e chi ha aperto il thread penso di sapere già dove si voglia andare a parare e "ME PARE NA CAZZ****" :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata:
Quando uno estremamente prevenuto, per partito preso e senza aver letto praticamente niente ma solo il titolo si esprime in questa maniera mi lascia a pensare se veramente esiste una "razza" di superuomini"......... :ironico:

Se leggi in fondo....a quale delle categorie di atei apparterresti ? ......Riusciresti a "riempire" tutte le caselle o non c'è proprio speranza....(ovviamente non di redenzione ma di essere più "umano") ? :ironico: :risata: :risata:

Buona giornata anche a te....

Ciao Renato....

Inviato: 22/01/2018, 10:26
da Vieri
Ciao Renato,...
Certo, credenti e non credenti sono diversi. Ma parlare di opposizione significare sostenere una falsità.
In realtà, su certe questioni importanti, si trovano non credenti più vicini alla fede di quanti si dicono uomini di religione.
Ho lavorato nel sociale e per 12 anni sono stato in Croce Rossa ed ho incontro diversi atei molto più vicini al Vangelo di chi si proclama cristiano».
ma questo vale anche in moltissime altre associazioni umanistiche come Medici senza frontiere ecc.....

Condivido questa tua osservazione come del resto le parole di papa Francesco:

"E' venuto il tempo di fare un tratto di strada insieme". "Dio perdona chi segue la propria coscienza"

In breve io direi di finirla da ambo le parti fra atei perennemente incazzati e "parrucconi cattolici" che vedono Satana ogni piè sospinto.
Le dimostrazioni di amore alle quali assistiamo sia in ambito religioso che laico sono molteplici ed alla fine non contano le "etichette" ed i crocifissi al collo ma quello che veramente si porta nel cuore.

Se uno è "puro di cuore" e anche se non lo ammette ma realizza nella sua vita quanto specificato da San Paolo nel suo bellissimo "inno alla carità" quello che conta alla fine di tutto è l'amore (agape).....
Basta quindi con queste differenziazioni dove uno (credente o meno) si crede migliore dell'altro poichè la "superbia" come è noto a tutti, laici o meno, ha sempre portato alle divisioni ed alla guerra e mai alla condivisione.
Buona giornata

Inviato: 22/01/2018, 10:41
da VictorVonDoom
Vieri ha scritto:
VictorVonDoom ha scritto:Per pietà (verso di me :ironico: ) non ho letto tutta la pappardella iniziale, quindi vado a braccio... ma considerando il titolo e chi ha aperto il thread penso di sapere già dove si voglia andare a parare e "ME PARE NA CAZZ****" :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata:
Quando uno estremamente prevenuto, per partito preso e senza aver letto praticamente niente ma solo il titolo si esprime in questa maniera mi lascia a pensare se veramente esiste una "razza" di superuomini"......... :ironico:

Se leggi in fondo....a quale delle categorie di atei apparterresti ? ......Riusciresti a "riempire" tutte le caselle o non c'è proprio speranza....(ovviamente non di redenzione ma di essere più "umano") ? :ironico: :risata: :risata:

Buona giornata anche a te....
Scusami, hai aggiunto qualcosa di nuovo alle solite cose che vai ripetendo ad intervalli di tempo regolari? Tipo che se un ateo mostra "sentimenti" alla fin fine non è ateo ma si ispira a "valori Cristiani"?

Inviato: 22/01/2018, 10:42
da Mauro1971
VictorVonDoom ha scritto:Per pietà (verso di me :ironico: ) non ho letto tutta la pappardella iniziale, quindi vado a braccio... ma considerando il titolo e chi ha aperto il thread penso di sapere già dove si voglia andare a parare e "ME PARE NA CAZZ****" :risata: :risata: :risata: :risata: :risata: :risata:
L'ho letto tutto, Confermo.

Inviato: 22/01/2018, 10:45
da VictorVonDoom
Vieri ha scritto:Ciao Renato,...
Certo, credenti e non credenti sono diversi. Ma parlare di opposizione significare sostenere una falsità.
In realtà, su certe questioni importanti, si trovano non credenti più vicini alla fede di quanti si dicono uomini di religione.
Ho lavorato nel sociale e per 12 anni sono stato in Croce Rossa ed ho incontro diversi atei molto più vicini al Vangelo di chi si proclama cristiano».
ma questo vale anche in moltissime altre associazioni umanistiche come Medici senza frontiere ecc.....

Condivido questa tua osservazione come del resto le parole di papa Francesco:

"E' venuto il tempo di fare un tratto di strada insieme". "Dio perdona chi segue la propria coscienza"

In breve io direi di finirla da ambo le parti fra atei perennemente incazzati e "parrucconi cattolici" che vedono Satana ogni piè sospinto.
Le dimostrazioni di amore alle quali assistiamo sia in ambito religioso che laico sono molteplici ed alla fine non contano le "etichette" ed i crocifissi al collo ma quello che veramente si porta nel cuore.

Se uno è "puro di cuore" e anche se non lo ammette ma realizza nella sua vita quanto specificato da San Paolo nel suo bellissimo "inno alla carità" quello che conta alla fine di tutto è l'amore (agape).....
Basta quindi con queste differenziazioni dove uno (credente o meno) si crede migliore dell'altro poichè la "superbia" come è noto a tutti, laici o meno, ha sempre portato alle divisioni ed alla guerra e mai alla condivisione.
Buona giornata
Veramente sei tu che spesso apri le discussioni e poi quando uno ti fa notare che stai sostenendo, nella migliore delle ipotesi, delle superficialità arricci il pelo e dici "direi di finirla"! :ironico: :ironico:
Potresti magari aprire thread con argomenti già triti e ritriti se avessi qualcosa di nuovo da aggiungere. Se no, ovviamente, si finisce, gira e rigira, ad argomentare anche con gli stessi toni (o forse peggio). Mi dispiace ma non ci prenderai per sfinimento!! :ironico: :ironico:

Penso che a qualcuno faccia schifo pensare che....

Inviato: 22/01/2018, 12:01
da Vieri
Scusami, hai aggiunto qualcosa di nuovo alle solite cose che vai ripetendo ad intervalli di tempo regolari? Tipo che se un ateo mostra "sentimenti" alla fin fine non è ateo ma si ispira a "valori Cristiani"?
Ma a "qualcuno" fa veramente schifo pensare che....
[youtube][/youtube]
o vi piace pensare di vivere in un mondo di lupi e puttane ? :ironico:

Inviato: 22/01/2018, 12:06
da VictorVonDoom
Vieri ha scritto:
Scusami, hai aggiunto qualcosa di nuovo alle solite cose che vai ripetendo ad intervalli di tempo regolari? Tipo che se un ateo mostra "sentimenti" alla fin fine non è ateo ma si ispira a "valori Cristiani"?
Ma a "qualcuno" fa veramente schifo pensare che....
[youtube][/youtube]
o vi piace pensare di vivere in un mondo di lupi e puttane ? :ironico:
Non c'entra nulla. A nessuno fa schifo, solo che i "Sentimenti" o i "Valori" (termini generici) non sono monopolio del Cristianesimo. Tutto qua. Quando capirai questo semplice ed elementare dato di fatto probabilmente smetterai di aprire sempre le solite discussioni.

L'illusione di sentirsi superiori....

Inviato: 22/01/2018, 13:47
da Vieri
Victor...
Non c'entra nulla. A nessuno fa schifo, solo che i "Sentimenti" o i "Valori" (termini generici) non sono monopolio del Cristianesimo. Tutto qua. Quando capirai questo semplice ed elementare dato di fatto probabilmente smetterai di aprire sempre le solite discussioni.
Scusa Victor ma dove sei nato ? Italia
Qual'è stata la cultura dominante in Italia da 2000 anni e nel mondo occidentale ? Valori cristiani.
Quindi alla fine anche se non lo ammetterai mai hai assorbito come educazione generale questi valori che credi che siano "tuoi" ma fanno ormai parte del tuo DNA.....

Inviato: 22/01/2018, 14:08
da VictorVonDoom
Vieri ha scritto:Victor...
Non c'entra nulla. A nessuno fa schifo, solo che i "Sentimenti" o i "Valori" (termini generici) non sono monopolio del Cristianesimo. Tutto qua. Quando capirai questo semplice ed elementare dato di fatto probabilmente smetterai di aprire sempre le solite discussioni.
Scusa Victor ma dove sei nato ? Italia
Qual'è stata la cultura dominante in Italia da 2000 anni e nel mondo occidentale ? Valori cristiani.
Quindi alla fine anche se non lo ammetterai mai hai assorbito come educazione generale questi valori che credi che siano "tuoi" ma fanno ormai parte del tuo DNA.....
Sei senza speranza...

Sei senza speranza...

Inviato: 22/01/2018, 14:32
da Vieri
Condivido.....e allora saremo in due..... :risata:
Però se vogliamo mettere i puntini sulle "i" sicuramente le mie saranno sempre diverse dalle tue....:ironico:

Inviato: 22/01/2018, 15:05
da Quixote
Vieri ha scritto:Victor...
Non c'entra nulla. A nessuno fa schifo, solo che i "Sentimenti" o i "Valori" (termini generici) non sono monopolio del Cristianesimo. Tutto qua. Quando capirai questo semplice ed elementare dato di fatto probabilmente smetterai di aprire sempre le solite discussioni.
Scusa Victor ma dove sei nato ? Italia
Qual'è stata la cultura dominante in Italia da 2000 anni e nel mondo occidentale ? Valori cristiani.
Quindi alla fine anche se non lo ammetterai mai hai assorbito come educazione generale questi valori che credi che siano "tuoi" ma fanno ormai parte del tuo DNA.....
Vieri, dimentichi che l’Italia, prima di essere cristiana, era pagana, per cui, stando alla tua logica, il Cristianesimo si è dovuto confrontare e ha fatto propri valori morali pagani preesistenti, tant’è che la stessa teologia cristiana è stata influenzata profondamente dalla cultura greco-romana, anche perché costretta a ragionare entro le sue strutture linguistiche, latine in Occidente, elleniche in Oriente. La stessa concezione dell’immortalità dell’anima è compromessa dal pensiero platonico, e la scolastica è, nella struttura di base, aristotelica, mediata o meno, in particolare dal pensiero arabo. Io poi non capisco proprio e mi lasciano molto perplesso queste tue “categorie a priori”, sulle quali basi i tuoi ragionamenti. Ma chi ti ha raccontato la balla che ateo sia sinonimo di pensiero razionale? per paradosso ti potrei dire che ateo lo si è per sentimento, è l’agnostico, se mai, che è razionalista, fermo restando che i due aspetti sono variamente presenti e compresenti in ognuno di noi, atei o agnostici, credenti e non credenti; e se sulla prima affermazione si può accepire, piú difficile è contraddire al corollario. Ergo, se sai sai ben distinguere il credente sincero da quello, per nulla d’altri tempi, che vive la sua vita in maniera opportunista o qualunquista, non capisco perchè tu non possa operare la stessa distinzione all’interno del pensiero ateo. Confondi l’uomo e il suo pensiero: l’uomo è sostanza, sentimento e ragione sono i suoi attributi, ateismo e fede sono il derivato degli stessi. Quanto infine alla morale essa non è derivata dalla religione, quanto piuttosto una sua parte, ma non esclusiva, in quanto è parte anche della filosofia e della storia, sicché, in una teoria degli insiemi essa costituirebbe a sua volta un insieme che s’interseca con diverse sfere, come nel “logo“ a cinque anelli delle Olimpiadi.

Per mr-shadow (ma anche per Vieri) – A prescindere dalla tua esperienza personale, e dal relativismo della stessa, penso che quanto hai scritto si potrebbe spiegare col fatto che molti credenti sono assai “tiepidi”, e di facciata piú che intimamente perfusi di Spirito Santo. Molti poi sono ignoranti – e non lo dico per ingiuriarli, ma constato un dato di fatto – e conoscono la loro religione in maniera approssimativa e superficiale. Solitamente l’ateo è invece piú consapevole di sé e della sua mancanza di fede – almeno quello che conosciamo e che leggiamo, perché la maggior parte, con maggior coerenza e conseguenza, nemmeno sta a illustrare le sue idee; spesso preconcette a loro volta, specie quando superficialmente irridono la religione, confondendo in un unico calderone il comportamento contraddittorio dei credenti e la base teologica – tutt’altro che tale – da cui questi comportamenti sembrano sgorgare. Di fatto non si può ragionare generalizzando, pena l’incomprensione del fenomeno che si analizza. Cadendo poi in manifesta contradditorietà, come nel primo post di mr-shadow, che citava:

Tutte le religioni hanno inserito tra i propri precetti la carità: ai fedeli, evidentemente, non viene così naturale, se è stato necessario introdurre un obbligo di natura morale che chiama in causa nientemeno che la divinità

Ora, a parte che il sillogismo è in realtà un paralogismo, perché la conseguenza non è contenuta nella premessa, non si può poi aggiungere:

Proprio perché come esseri umani tutti abbiamo la capacità di immedesimarci più profondamente nelle emozioni e nei sentimenti altrui

che è vero, e corrisponde a quanto ho detto sopra, ma proprio perché vero confligge con il paralogismo, in quanti il «fedele» è per l’appunto un «essere umano», e ove se mai è da rimarcare la difficoltà, per il credente, di obbedire alla sua educazione (cristiana) quasi non fosse altrettanto complesso, per l’ateo, obbedire alla sua coscienza, e del quale poi si dà una connotazione agiografica che non risponde a verità, perché se è vero che ci sono atei sensibili e ricchi di amore per il prossimo, ce ne sono altri menefreghisti e curanti solo del loro tornaconto, perché queste attitudini non sono scritte nello statuto del cristiano o dell’ateo, ma nell’uomo stesso, vuoi perché innate, vuoi per educazione ecc. e infine se:

La dicotomia tra “ragione” e “sentimento” è un vecchio stereotipo

riconosciuto questo vien meno la necessità di una contrapposizione fra credenti e non credenti: si potrà discutere sulla validità delle rispettive tesi teoretiche, ma non venire a dire, in base al comportamento di alcuni e con epidermica generalizzazione

La cosiddetta “carità”, ma è senz’altro più opportuno parlare di solidarietà, negli atei e negli agnostici appare più naturale, spontanea, proprio perché non imposta dalla fede

che è esplicitamente contraddetto proprio dalla mancanza di detta dicotomia fra ragione e sentimento, che perché tale, e perché compresente nel credente come nel non credente, vieta di anteporre moralmente una categoria all’altra, se non nella relatività del nostro vissuto storico e personale.