recentemente in altro thread avevamo parlato di ateismo e sentimenti uscendo forse in una occasione di accennare come si possa nella vita unire eros, philia e agape.
Per la precisione è bene allora chiarire per tutti i vari significati dei quali parleremo solo dei tre principali.
Premetto che non desidero fare un discorso “moralista” e di non voler giudicare nessuno ma di esaminare in generale questi tre aspetti anche in relazione a quanto mi aveva risposto a suo tempo mr. Shadow.- Agape (αγάπη) è amore di ragione, incondizionato, anche non ricambiato, spesso con riferimenti religiosi: è la parola usata nei vangeli.
- Philia (φιλία) è l’amore di affetto e piacere, di cui ci si aspetta un ritorno, ad esempio tra amici.
- Eros (έρως) definisce l’amore sessuale.
- Anteros (αντέρως) è l’amore corrisposto.
- Himeros è la passione del momento, il desiderio fisico presente e immediato che chiede di essere soddisfatto.
- Pothos è il desiderio verso cui tendiamo, ciò che sogniamo.
- Stοrge (στοργή) è l’amore d’appartenenza, ad esempio tra parenti e consanguinei.
- Thelema (θέλημα) è il piacere di fare qualcosa, il desiderio voler fare.
Sicuramente, specie tra i giovani è “di moda” avere oggi dei rapporti occasionali (eros e Himeros) dove la passione supera ogni limite e considerato da alcuni più un istinto che una vera e propria forma d’amore.
Poi abbiamo Philia che è l’amore di affetto e piacere,di cui ci si aspetta un ritorno, ad esempio tra amici.
Infine per altri, oltre al sesso ed all'amicizia inizia il vero '”amore”....
Cos'è allora l'amore (ovviamente quello sincero e che prevede un rapporto duraturo)?
L'unione intima fra “eros” e “agape” dove si accettano vicendevolmente i difetti ed i limiti dei rispettivi partner e dove tutti i sentimenti sono sempre spesso condivisi.
Se dovessi fare, pertanto, da buon tecnico, un diagrammino a barre direi che dei due fattori ( eros e agape) il primo prevale sicuramente all'inizio per poi arrivare gradualmente a zero nella vecchiaia.
Alla fine però la media non cambierebbe ( se ci si vuole veramente bene) con la crescita del secondo fattore...
Per fare un discorso aperto e bipartisan, questo amore ritengo che possa nascere anche tra persone dello stesso sesso. Unione riconoscita oggi anche con una unione civile assistendo ultimamente anche all' unione di persone anche già anziane e dove ovviamente il rispetto e l'agape prevarrebbe.
La realtà della vita a sua volta ci indica che se in un matrimonio o in una unione civile, quando l'eros si stacca dall'agape e che qundi rimane in pratica solo il sesso come elemernto di unione, ovviamente questa , alla fine, si spezza e finisce.
Quello che alla fine mi lascia allora spiazzato (attenzione ripeto “spiazzato”nelle mie idee) senza ovviamente esprimere giudizi è quanto aveva espresso mr. Shadow in questa sua risposta.
Su queste ultime parole noto che si ribatte sempre sulla superiorità intellettuale dell'ateo dove il termine “obbedienza” debba essere ritenuto un fattore negativo non pensando invece che questo senso di “obbedienza a Dio” possa portare ad una maggiore consapevolezza dei propri limiti e ad una maggiore 'umiltà .E la multo vexata questio di questa discussione, nata da una mia precisa domanda in altra discussione: "cos'è che dovrebbe impedire a un materialista ateo e godereccio di avere anche dei sentimenti?"
Vieri ad un certo punto ci aveva quasi preso, quando ha scritto cheDico quasi preso perché ha ragione quando scrive che"per me questo suo ateismo non è vero ateismo come alla fine descritto nell'articolo (aberrante) citato sopra ma un positivo atto di rivolta, non solo verso un mondo esterno considerato ostile ma direi anche di profonda insoddisfazione personale dove alla fine ci si accorge ad un certo momento della vita che non bastano solo le soddisfazioni fisiche e materiali per vivere bene ma che alla fine sono i veri sentimenti di amore che donano pace e serenità al nostro cuore".ma non è vero - almeno per il sottoscritto - che sia "un positivo atto di rivolta [...] verso un mondo esterno considerato ostile"."alla fine ci si accorge ad un certo momento della vita che non bastano solo le soddisfazioni fisiche e materiali per vivere bene"
Vieri parte dal presupposto errato ("alla fine ci si accorge") che il mio lato sentimentale origini da una ripulsa per quello materiale, ma non è cosi. Io sono sempre stato allo stesso tempo materiale e sentimentale, e non ci vedo niente di strano.
Non ci vedo alcuna incompatibilità e non mi ha mai creato problemi se non quando uno dei due è rimasto insoddisfatto perché io ho da sempre bisogno di entrambi.
Dove sta il problema, quindi, se al mattino sto con un disabile e al pomeriggio vado a casa di una persona per infilarmi nel suo letto? Quale sarebbe la incompatibilità o, per dirla alla Vieri, l'incoerenza?
Nella mia vita non ci sono, e non ci sono mai stati, schemi precompilati (se sei questo non puoi essere quest'altro: mo è tornato di moda che se sei contro Berlusconi sei comunista, ad esempio) e non ho ancora avuto bisogno che qualcuno decidesse per me.
Al contrario di un Vieri che (legittimamente, per carità: è maggiorenne e vaccinato) ha deciso a un certo momento della sua vita di non pensare più con la sua testa ma con quella del capo della sua setta (poi deride i TdG che obbediscono al loro corpo direttivo) per me non decide nessuno, non ho bisogno di delegare ad altri le mie scelte e me sbatto altamente degli stereotipi e delle convinzioni della massa .
Da quanto posso notare allora vedo che in questo caso l'eros e agape (rivolto verso delle persone sfavorite dal destino) possano convivere in forma assolutamente separata nel tempo e sempre senza remore alcune.
La mia opinione allora su questo aspetto della vita sta nel fatto che se l'unione ricercata dell'eros rimanesse sempre a lungo con lo stesso partner sicuramente si unirebbe con lui o con lei anche l'agape ma se invece tale unione rimane aleatoria e legata solo al sesso, rimane allora solo ovviamente l'eros o meglio ancora l'himeros.
Dato allora che l'uomo non vive di solo eros e quindi solo di istinti sessuali ritengo sia naturale allora ricercare nella propria vita anche altri aspetti o varianti dell'amore non fisico da quallo normale con gli amici (philia) che alla fine spesso lascia il tempo che trova ...a l'agape che è molto, ma molto più appagante.
Come si potrebbero spiegare allora comportamenti così diversi ?
Io non sono ovviamente uno psicologo ma ritengo con un certo margine di attendibilità che questa ricerca e costante attuazione di questo “agape” possa alla fine riempire la propria vita senza la quale risulterebbe vuota.
Con l'"agape" nel cuore non ti sentirai mai solo".
L'agape rimane sempre mattina e sera, giorno e notte, mentre l'eros dura forse un'ora.....e alla fine del rapporto, la solitudine negli affetti prevarrebbe tragicamente.
L'aspetto da prendere poi in considerazione è che l'eros non è eterno e questo lo sappiamo tutti e destinato prima o poi a finire almeno nell'aspetto del “libido” e se allora anche se inconsciamente ne prendiamo atto, scatta la necessità di trovare e ricercare una forma più duratura di “amore” ed in mancanza di poterla corrispondere, forse ad un unico partner, di donare il proprio agape agli altri.
Del resto non vorrei fare il solito “cristianuccio da stapazzo” ma in chiesa si canta: “passeranno i cieli, passerà la terra, ma l'amore non passerà." Questo amore ovviamente è agape.e non certo l'eros....
Qualcuno si aspetterebbe allora a questo punto delle conclusioni, dei giudizi ?
Assolutamente no.
Prendo solo atto di una realtà umana che non conoscevo ma che però, anche se su alcuni aspetti, non particolarmente condivisi, vedo alla fine degli aspetti positivi.
Perchè allora dico questo' perchè contrariamente alle parole:
….
.per me non decide nessuno, non ho bisogno di delegare ad altri le mie scelte e me sbatto altamente degli stereotipi e delle convinzioni della massa
Alla fine si obbedisce sempre a qualcuno che è la propria “coscienza.” anche se scusatemi io la chiamo con un altro nome....
Buona giornata......