Testimone di Cristo ha scritto:L'aborto è un omicidio legalizzato e qualsiasi persona ragionevole se ne dovrebbe rendere conto.
Anche io sono contro l'aborto, ma le persone per evitare tale omicidio, dovrebbero prendere degli accorgimenti, per evitare di concepire un figlio non gradito al momento.
Per chi.., che differenza c'è tra l'uccisione di una persona di una età...., e di un feto che ancora non è venuta alla luce ?
ciao
Anch'io sono assolutamente contrario all'aborto che lo considero sempre un omicidio legalizzato specie quando dentro il seno materno batte un cuore .....
Posso comprendere altresì tutti coloro che quando una donna decide di abortire non sia costretta a farlo diciamo di "contrabbando" affidandosi ad una "mammara " e rischiando spesso la pelle e che possa andare in una struttura pubblica che le possa offrire maggiori garanzie.
Però, c'è sempre un però per il fatto che possano sussistere casi diversi dove effettivamente possano esistere gravi ragioni personali come malformazioni del feto o frutto di uno stupro o altre ragioni derivate dalla superficialità di alcune ragazze nell'affrontare la questione come se alla fine "abortire" possa rappresentare solo la "semplice" soluzione di un "incidente di percorso"......
Può capitare che l'emotività del momento possa portare inizialmente a compiere questo gesto e successivamente a portarne il "fardello" della colpa ma direi che una vita è sempre una vita e chi non volesse il figlio può sempre "abbandonarlo" in un istituto per darlo poi in adozione.
Non per niente l'art. 1 del testo della legge parla chiaro:
L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.
specificando anche:
4. Per l'interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico istituito ai sensi dell'articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405 (2), o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia (2/cost).
Mentre concordo su tutti gli altri punti contesto vivamente le parole:
o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, che sono estremamente vaghe....
Cosa vorrebbe allora dire? Una fa un figlio e poi lo ammazza perchè poi non può mantenerlo ? Questo per me è assolutamente
INAMMISSIBILE.
Il figlio lo fa e lo dia in adozione ma non si uccide una PERSONA solo perchè non lo si può mantenere o creerebbe ulteriori problemi in famiglia....
La legge prosegue però specificando:
5. Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici, hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall'incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della gestante, di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto.
Quando la donna si rivolge al medico di sua fiducia questi compie gli accertamenti sanitari necessari, nel rispetto della dignità e della libertà della donna; valuta con la donna stessa e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, anche sulla base dell'esito degli accertamenti di cui sopra, le circostanze che la determinano a chiedere l'interruzione della gravidanza; la informa sui diritti a lei spettanti e sugli interventi di carattere sociale cui può fare ricorso, nonché sui consultori e le strutture socio-sanitarie.
Quando il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, riscontra l'esistenza di condizioni tali da rendere urgente l'intervento, rilascia immediatamente alla donna un certificato attestante l'urgenza. Con tale certificato la donna stessa può presentarsi ad una delle sedi autorizzate a praticare la interruzione della gravidanza. Se non viene riscontrato il caso di urgenza, al termine dell'incontro il medico del consultorio o della struttura socio-sanitaria, o il medico di fiducia, di fronte alla richiesta della donna di interrompere la gravidanza sulla base delle circostanze di cui all'articolo 4, le rilascia copia di un documento, firmato anche dalla donna, attestante lo stato di gravidanza e l'avvenuta richiesta, e la invita a soprassedere per sette giorni. Trascorsi i sette giorni, la donna può presentarsi, per ottenere la interruzione della gravidanza, sulla base del documento rilasciatole ai sensi del presente comma, presso una delle sedi autorizzate (2/cost).
Onestamente tale articolo pare un po' sibillino poichè mentre da un lato dovrebbe esserci uno psicologo che dovrebbe aiutare la donna a non compiere un atto così grave, dall'altro lato quest'ultimo verrebbe scavalcato da un medico,
in alcuni casi compiacente, che fa una richiesta di procedura di urgenza per "accontentare" la donna anche dopo l'eventuale possibilità di "ripensamento".....
Per me è come dire" fatta la legge, scoperto l'inganno".....
specie se anche le case di cura private vengono autorizzate a procedere a tali aborti....
Morale, alla fine con i soldi o "le amicizie"...si fa sempre quello che si vuole.......
Posso allora dire la mia?
- L'aborto è considerato sempre un omicidio.
- Possono essere previsti casi di interruzione della gravidanza solo in casi eccezionali di malformazione del feto o di pericolo di vita della donna o altri casi eccezionali
- Tutti gli interventi dovrebbero essere effettuati
solo ed esclusivamente da strutture pubbliche autorizzate ed in numero limitato.
- In caso di non volontà di avere questo figlio,
la donna dovrebbe proseguire sempre la gravidanza in forma anonima con possibilità di offrirle la sicurezza di poter dare sempre in adozione il figlio stesso.