TACITO, Annales 15.44 - eccovi cosa veramente accadde.
Inviato: 09/06/2018, 10:46
Ma prima di iniziare la trattazione vera e propria del Testimonium di Tacito mi preme illustrare brevemente i presunti avvenimenti descritti negli “Atti degli apostoli”; trovo indispensabile conoscere quanto c’è scritto lì per comprendere meglio come furono realmente gli albori del cristianesimo. Anzi avrei dovuto presentare queste note assieme al precedente studio sul Testimonium Flavianum.
Dunque, dopo la morte di Gesù gli apostoli divennero subito iperattivi; già nel cap.2 di Atti vediamo quelle lingue di fuoco che si posarono su tutti loro, furono pieni di spirito santo, cominciarono a parlare in lingue.
Quindi la ‘moltitudine’ si stupì perché Medi, Elamiti, Parti, Mesopotamici ,Giudei, Cappadoci e poi dal Ponto, Frigia, Panfilia, Egitto, Libia, Cirene, Romani, Cretesi ed Arabi, cioè tutta questa gente, presente a Gerusalemme, si sentì rispondere dagli apostoli nelle loro lingue.
Il colpo grosso gli apostoli lo fecero battezzando subito ben TREMILA persone. (At.2/41).
Poi il v.46 ci dice: “ Gli apostoli erano assidui nel tempio, prendevano i loro pasti nelle case private con allegrezza…trovando favore presso tutto il popolo” Che bello!
Nel.cap.3 vediamo invece Pietro all’opera e compiere miracoli guarendo paralitici con il solito stupore di tutti.
Nel cap.4 invece vediamo che altri credettero e : “..Il numero degli uomini crebbe a circa CINQUEMILA ..” Praticamente a questo punto, come numero, avevano superato la setta degli Esseni.
Di conseguenza , ovviamente, quei fatti diventarono di dominio pubblico per cui interviene il Sinedrio nel tentativo di bloccare l’iperattività degli apostoli ma invano .Non trovarono nessun motivo per punirli: “ A causa del popolo perché tutti glorificavano Dio per quanto era avvenuto” (At. 4/22)
Nel. Cap.5 vediamo : “ Mediante le mani avvenivano molti segni e portenti…per di più continuavano ad aggiungersi credenti nel Signore, moltitudini di uomini e donne, così che portavano i malati perfino nelle ampie
vie…affinchè mentre Pietro passava almeno la sua ombra cadesse su qualcuno di loro…anche la moltitudine proveniente dalle città attorno a Gerusalemme si radunava portando malati e tutti venivano rapiti.
Siamo al Top ! Mentre riguardo a Gesù Cristo occorreva almeno toccarlo per essere guariti, qui basta l’ombra del corpo di Pietro per essere guariti. C’è stato un “Up-grade” da parte del Padreterno.
Naturalmente a questo punto, dopo l’ombra di Pietro, interviene ancora il Sinedrio per cercare di bloccarli ma invano.
Il cap.6 ci dice che “In quei giorni i discepoli aumentavano..” e poi “La parola di Dio cresceva e il numero dei discepoli si moltiplicava moltissimo a Gerusalemme e una gran folla di sacerdoti ubbidiva alla fede”
Pensate, addirittura i sacerdoti, che erano Sadducei probabilmente, diventarono cristiani.
Il cap .8 poi ci dice che anche la città di Samaria “Aveva accettato la parola di Dio” (8.14)
Il cap.9: “…quindi in realtà in tutta la Giudea e la Galilea e la Samaria la congregazione entrò in un periodo di pace, essendo edificata.. nel conforto dello spirito santo si moltiplicava” (9/31). Un trionfo!
Poi il racconto prosegue parlando di Paolo e dei suoi viaggi missionari; ad ogni tappa puntualmente entrava nella locale sinagoga e chissà quante migliaia di credenti avrà fatto anche lui. C’è un piccolo particolare: tutte quelle sinagoghe non esistevano in realtà.
Secondo le Scritture poi , il Sinedrio ha dovuto riunirsi ben quattro volte a causa di questi rompiscatole di cristiani. La prima , come scritto nei Vangeli, per il processo a Gesù, poi le due volte citate qui sopra infine la quarta volta per stoppare l’attività di Paolo (Atti 22 e segg.).
Eppure in realtà non esistono documentazioni storiche relative a questa attività del Sinedrio e Giuseppe Flavio, che nelle sue opere annota spesso riunioni e decisioni del Sinedrio, non sa nulla di quanto sopra. E lui stesso era un sacerdote. Né mai ha annotato della frenetica attività di proselitismo degli apostoli.
E su quegli avvenimenti lui era, come si dice in linguaggio televisivo, “In diretta ‘live’ “
Lo stesso si può dire per Filone Alessandrino che era sempre informato di quanto accadeva a Gerusalemme; e così anche per Tacito il quale si occupava di controllare i culti stranieri, nelle sue “Historiae” destina ben 12 capitoli del Libro V per spiegare i fondamenti della religione ebraica ma non si avvide di quella nuova religione nascente in modo così vigoroso. Tacito si occupava anche dei culti stranieri in generale, di tutti. NESSUNO era a conoscenza del “Cristianesimo” in Giudea.
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Ed è per questi motivi, esplicitati sopra, che molti definiscono gli “Atti degli Apostoli” 100% fiction.
Trattiamo ora il famoso Testimonium di Tacito (54 d.C.-120) al cap. 15.44 degli ‘Annales’ , per il quale molti dicono che è un falso, altri che è parzialmente falso ed altri ancora che è verità storica autentica; questo è il testo:
“Ma non le risorse umane, non i contributi del principe, non le pratiche religiose di propiziazione potevano far tacere le voci sui tremendi sospetti che qualcuno avesse voluto l'incendio. Allora, per soffocare ogni diceria, Nerone spacciò per colpevoli e condannò a pene di crudeltà particolarmente ricercata quelli che il volgo, detestandoli per le loro infamie, chiamava cristiani. Derivavano il loro nome da Cristo, condannato al supplizio, sotto l'imperatore Tiberio, dal procuratore Ponzio Pilato. Momentaneamente soffocata, questa rovinosa superstizione proruppe di nuovo, non solo in Giudea, terra d'origine del flagello, ma anche a Roma, in cui convergono da ogni dove e trovano adepti le pratiche e le brutture più tremende. Furono dunque dapprima arrestati quanti si professavano cristiani; poi, su loro denuncia, venne condannata una quantità enorme di altri, non tanto per l'incendio, quanto per il loro odio contro il genere umano. Quanti andavano a morire subivano anche oltraggi, come venire coperti di pelli di animali selvatici ed essere sbranati dai cani, oppure crocefissi ed arsi vivi come torce, per servire, al calar della sera, da illuminazione notturna. Per tali spettacoli Nerone aveva aperto i suoi giardini e offriva giochi nel circo, mescolandosi alla plebe in veste d'auriga o mostrandosi ritto su un cocchio.”
Gli storici romani Plinio il Vecchio (23-79), Svetonio (70-126) e Dione Cassio (155-235) riportano nelle loro opere dell’incendio di Roma ai tempi di Nerone ma nulla aggiungono a proposito del martirio dei presunti cristiani . Si parla solo di case che bruciano. Solamente Tacito scrive, come detto sopra, che anche esseri umani venivano bruciati. E’ strano vero? Notate poi che Plinio il Vecchio, che fu scrittore, funzionario imperiale, ammiraglio visse in CONTEMPORANEA con l’incendio.
E’ molto interessante, la” testimonianza” di Giuseppe Flavio su quel incendio ed annessi; dalla sua Autobiografia (Bio 3,13 e 16,17) sappiamo che nell’estate del 64 d.C., ai giorni dell’incendio, lui era sicuramente a Roma ospite di Poppea la moglie di Nerone. Rimase un paio d’anni a Roma. Che cosa vide di tutti quei fatti descritti da Tacito? Nulla! Non scrisse una riga in merito.
A prima vista, questo Testimonium di Tacito, racconta accadimenti incomprensibili. NON viene citato da nessun Padre della Chiesa. Tertulliano, per esempio, aveva molta familiarità con gli scritti di Tacito eppure non citò mai questo brano degli Annales.
Clemente di Alessandria, all’inizio del III° secolo, compilò un elenco di tutte le citazioni su Gesù ed i cristiani fatte dagli scrittori pagani ma NON compare questo scritto di Tacito. Origene, nella sua controversia con Celso, avrebbe senza dubbio usato questo argomento se ne fosse stato a conoscenza.
Eusebio da Cesarea colui che fondò la Chiesa con Costantino, vivente per molti anni a Roma, autorizzato ad accedere a tutti gli scritti esistenti , non conosceva Tacito.
Qualche pio credente sostiene che quel Testimonium non è mai stato ripreso da scrittori cristiani poiché presentava in termini negativi La nascente nuova religione di Cristo.
Ma Tacito aveva soprattutto illustrato un martirio atroce di una moltitudine, figurarsi se , per esempio, un tipo dal pelo sullo stomaco come Eusebio, che pur di creare martiri inventò il “Rescritto di Adriano” , non avrebbe citato quel eccidio che Nerone avrebbe perpetrato. Lo storico Jakob Burkhard definì Eusebio come:
“Il primo storico dell’antichità completamente disonesto”
Prendete Lattanzio (250-317), scrittore e apologeta cristiano. Un professore di latino come lui, nel IV° secolo, non poteva ignorare le opere di Tacito. Scrisse un intero libro sugli imperatori che perseguitarono i cristiani ma non scrisse niente di quell’incendio di Roma sotto Nerone con relativa persecuzione dei cristiani, niente che assomigli al testo di Tacito.
A questo punto gli eruditi in materia storico-religiosa dicono che quel passo di “Annales 15.44” è una interpolazione tarda, visto che nessun apologeta cristiano lo cita. Ma , a questi eruditi, risponde un super-esperto in materia cioè Robert Van Voorst il quale, ma non solo lui, dice con sicurezza che quel passo di Tacito fu scritto proprio da lui; è autentico.
Ma uno si domanda: come si fa a crederlo autentico se Tacito descrive in quel passo questi cristiani come gente che: “ ..odiano il genere umano…detestati per le loro infamie…rovinosa superstizione…un flagello”? Non sono forse i cristiani, e specialmente i primi, ad essere conosciuti come gente mite, amorevole, contrari alle violenze? Come la mettiamo con il messaggio evangelico??
Come se ne esce da questo inghippo? In questo ci aiuta leggere il “Chronicorum” di Sulpicio Severo (360-420), storico e saggista cristiano che viveva nel sud della Francia; nel capitolo 29-1 Sulpicio ricopia quel passo di Tacito in questione, non però esattamente parola per parola; trovate sul Web il testo. Rispetto al testo di Tacito manca la seguente frase:
“Auctor nominis eius Christus Tiberio imperitante per procuratorem Pontium Pilatum supplicio adfectus erat”
Manca completamente l’accenno a Gesù Cristo. Sulpicio Severo era un cristiano, se c’era nel testo originale di Tacito l’avrebbe ovviamente inclusa. Tacito non la scrisse, questa è l’interpolazione di un falsario cristiano. Ora comincia a cambiare tutto.
Tolto Gesù dalla scena rimangono però quei cristiani di cui Tacito scrive pur definendoli un po’ balordi. Ora demoliamo anche questi.
Per chi sa l’inglese sul Web trovate questo studio in materia:
“The Myth of the Neronian Persecution” è di Brent D. Shaw , emerito ‘senior scholar’ alla Princeton University , ove insegna storia romana. ( Lo possiamo considerare uno del ‘mondo accademico’? )
Dal titolo ovviamente si vede già che lui stronca la possibilità che siano esistiti martiri cristiani uccisi col fuoco da Nerone nel 64 d.C.
Se potete leggerlo raggiungerete la certezza dell’assenza del martirio Neroniano.
Ma possiamo anche farne a meno. Basta considerare la lettera che Plinio il Giovane manda all’imperatore Traiano circa i cristiani. La trovate sul Web.
Siamo nel 112 d.C. Plinio è in Bitinia, governatore da un anno; prima è stato avvocato per molti anni presso i tribunali a Roma; poi divenne Pretore , un titolo equivalente a capo della Polizia e Procuratore generale, poi diventa consigliere per molti anni dell’imperatore Traiano, indi viene nominato in Bitinia.
Eppure noterete anche voi, leggendo quella lettera che è lì in Bitinia che scopre per la prima volta dell’esistenza dei cristiani e chiede quindi istruzioni all’imperatore sul come comportarsi. Nemmeno lo zio, Plinio il Vecchio, vivente ai tempi di Nerone, mai parlò al nipote dell’esistenza di cristiani.
Inoltre dobbiamo considerare che Plinio il Giovane era molto amico di Tacito. Si sono scambiati un sacco di lettere. Ne ho qui l’elenco ma è troppo lungo dilungarsi qui. Tacito chiede anche a Plinio informazioni da aggiungere ai suoi scritti ma non si parla mai di cristiani.
Quello che non si capisce poi è anche da dove Tacito trasse informazioni sui cristiani citati nel 15.444 di Annales.
Nella lettera in questione poi Plinio annota che quei presunti cristiani: “Cantano un inno a Cristo come Dio” . Non si parla di Gesù ma per i credenti basta che ci sia quel “Cristo” per affermare che lì c’erano autentici cristiani-gesuiti.
Ma già nella traduzione in greco dell’Antico Testamento, la famosa versione dei LXX, la parola “Christos” ricorre 40 volte. Saul era un” Christos”, David pure era un “Christos”, Salomone e poi Jehu . C’erano già molti Christos!
Nella “Regola della Comunità” degli Esseni, ritrovata a Qumran, affermavano che erano “In attesa del Messia d’Israele” in greco avrebbero scritto che erano: “ In attesa del Christos di Israele” E sappiamo che in Giudea , nel I° e II° secolo c’erano in circolazione diversi altri che ritenevano essere Christos.
((Faccio qui una divagazione: perché traducendo dal greco al latino hanno lasciato “christos”cioè in greco, (che divenne Christus) senza invece tradurre appropriatamente in latino con “Unctus” cioè unto?
Semplice: Unctus vuol dire unto ma anche grasso, sporco. Gesù ne sarebbe uscito come un personaggio poco serio. E così abbiamo fatto con le altre lingue neo-latine, compresa la nostra. In religione le parole delle quali non si capisce il significato hanno molto successo. Vedasi la messa officiata in latino ; c’è stato un calo di presenza nelle chiese quando si cominciò ad usare l’italiano.))
Tornando al tema degli Esseni e della loro attesa del Christos , anche il “Documento di Damasco” (XX-1) parla della venuta del Christos di Israele.
Quando non c’era Internet comperavo carta, ma molto buona. Per esempio: “ I manoscritti del Mar Morto e le origini del cristianesimo” di Jean Danielou; c’è anche una sua foto nel libro, mostra lui col sottanone nero in pieno deserto con accanto De Vaux perlomeno con sottanone bianco.
Nel libro Danielou spiega che gli Esseni , dopo il disastro del 70 d.C. fuggirono sia Egitto che in Asia Minore. Quella comunità trovata da Plinio in Bitinia, si intuisce da quanto scrive, che probabilmente erano Esseni. Danielou parla tranquillamente della esistenza a quell’epoca dei “Messianisti”, cioè gruppi religiosi in attesa di un Messia/Christos non ancora identificato. Nella lettera di Plinio a Traiano non compare ancora il nome Gesù, solo Cristo. Gli Esseni poi si convertirono in massa al cristianesimo-gesuita.
.In una precedente discussione su questo tema in questo Forum, uno ha avuto una crisi uterina a sentire menzionare la parola ‘messianisti’.
Ricapitolando, abbiamo visto che nel Testimonium di Tacito,Annales 15.44, non si accenna in verità a Gesù Cristo nel testo originale,, questa è stata una interpolazione di un pio copista, inoltre ora abbiamo visto che non si ravvede l’esistenza di cristiani-gesuiti ai tempi di Nerone a Roma nel 64 d.C. Infatti, vista la vaghezza con la quale Plinio parla dei cristiani incontrati in Bitinia nel 112 d.C. come poteva essere possibile che ce ne fossero una “Grande moltitudine” , come scrive Tacito, nel 64 d.C. a Roma??
Quindi chi erano quei cristiani citati da Tacito?
Il più antico manoscritto degli “Annales” di Tacito, XI° secolo, si trova a Firenze, nella Biblioteca Medicea Laurenziana, identificato come il manoscritto 68.2. e, a proposito del passo 15.44, ora dovreste andare a leggere sul Web :
“The Chrestianos Issue in Tacitus Reinvestigated by Erik Zara, Th.D, 2009” Vi scrivo solo la conclusione dello studio citato per fare il quale Zara ha dialogato anche con la D.ssa Giovanna Rao responsabile dell’Ufficio Manoscritti della Biblioteca Medicea:
“…We only know that the scribe originally wrote about CHRESTIANOS, “CHRESTIANS” Sul Web troverete lo studio.
“Il fatto che Tacito abbia scritto con la ‘e’ e non con la ‘i’ cambia tutto e ci farà quadrare, appunto, il tutto . Tacito NON scrisse ‘Cristiani’. Qualcuno ha corretto con la penna.
Vi dico subito che qui interverranno i pii credenti dicendo che si tratta semplicemente di un ‘itacismo’ . Lo fanno per sviare dalla verità. Fumo negli occhi.
E qui ora entra in scena Gaio Svetonio Tranquillo (70-126), anche lui amico di Plinio e di Tacito; erano un trio. Nella sua opera “Vita dei dodici Cesari” , dodici biografie degli imperatori da Cesare a Domiziano, nella sezione ‘Vita Claudii XXIII,4, appunto di Claudio scrive:
“Espulse da Roma i Giudei che per istigazione di Cresto erano continua causa di disordine” Anche Atti degli Apostoli conferma questa espulsione. Ecco il punto! Tacito scriveva a proposito dei seguaci di Cresto cioè i Crestiani. Anche Tacito nei suoi ‘Annales’ tratta il periodo di Claudio , ma proprio quel periodo lì , dell’espulsione degli ebrei è andato perso….quindi non abbiamo altre notizie sul signor Cresto.
((La cosa mi ricorda un antichissimo manoscritto delle ‘Antichità Giudaiche’ che è in possesso del Vaticano. E lì manca il cap. XVIII, proprio quello che avrebbe riportato il Testimonium Flavianum….))
A proposito di Chresto sul Web trovate una trattazione esaustiva e pignola , voi Googlate:
“Jobjorn Boman – Inpulsore chresto?Suetonius Divus Claudius 25.4 in Sources and Manuscripts” Quel Boman è uno svedese e, quando lo scrisse nel 2011, insegnava in Svezia all’Università: “ MA.Orebro University ,Sw.”
I pii credenti si danno da fare a sostenere che Tacito si riferiva lì a Gesù Cristo e non ad un signor Cresto ma purtroppo ci sono troppe evidenze contro.
Anzitutto Boman ha rintracciato una iscrizione epigrafa datata prima del 37 d.C che riporta di un uomo chiamato “ IUCUNDUS CHRESTIANUS” Ed un’altra che riporta:” HERENNI CHRESTIANE”. La parola esisteva indipendentemente da Gesù Cristo. La conclusione del pedante studio di Boman di 22 pagine è:
“Chresto is a known roman name….I conclude that the original Suetonian spelling of the word in fact was CHRESTO”!
Poi Tacito scrive: “..quos per flagitia invisos vulgus Chrestianus APPELLABAT repressaque…ERUMPEBAT..” Cioè Tacito parla col tempo passato di un gruppo rivoluzionario che esisteva allora, ai tempi di Claudio, ma che non c’era più ai suoi tempi. Scomparsi. Non usa mai il tempo presente. Non potevano quindi essere cristiani-gesuiti.
Inoltre quei Chrestianos erano dei violenti quindi non avevano niente in comune con i cristiani-gesuiti. Tacito scrive che erano ‘flagitia’ cioè un flagello.
Ma i pii credenti non demordono e tirano fuori che in Francia ancora oggi i cristiani si chiamano ‘Chretièn’ con la ‘e’ per ricordare la provenienza da Cresto/Cristo e poi dei manoscritti in cui i cristiani-Gesuiti vengono chiamati ‘Chrestianos’ con la ‘e’ , tipo il Codex Sinaiticus , P.Oxy. XLIII 3149 – XLIII 3119 e tanti altri che ho qui segnati.
Ma il signor Cresto di Tacito e Svetonio riguarda la metà del 1° secolo. Invece tutta quella roba citata sopra è dal III° secolo inoltrato in avanti. Lo dice anche l’Accademia della Crusca: le parole camminano nel tempo.
Il fatto è che con questa impostazione quadra tutto. Ecco spiegato perché nessun Padre della Chiesa non ha mai citato quel passo 15.44 degli Annales: perché non c’entrava niente col cristianesimo Gesuita. Perché Tacito ne parla in modo negativo, come se fosse gente violenta, un flagello addirittura? Perché non erano seguaci del mite Gesù ma di Cresto. Perché parla di una grande moltitudine? Perché storicamente sappiamo che gli ebrei a Roma era diverse migliaia. Tutto quadra talmente bene che sembra un articolo della Torre di Guardia……
Avrò scritto il 20% di tutte le ricerche che ho fatto. Molto altro ci sarebbe da dire se ci saranno valide obiezioni.
Dopo aver demolito il Testimonium Flavianum nel precedente post ora è demolito anche il Testimonium Taciteum. Quindi non ci sono testimonianze storiche sull’esistenza di Gesù Cristo. Amen
Dunque, dopo la morte di Gesù gli apostoli divennero subito iperattivi; già nel cap.2 di Atti vediamo quelle lingue di fuoco che si posarono su tutti loro, furono pieni di spirito santo, cominciarono a parlare in lingue.
Quindi la ‘moltitudine’ si stupì perché Medi, Elamiti, Parti, Mesopotamici ,Giudei, Cappadoci e poi dal Ponto, Frigia, Panfilia, Egitto, Libia, Cirene, Romani, Cretesi ed Arabi, cioè tutta questa gente, presente a Gerusalemme, si sentì rispondere dagli apostoli nelle loro lingue.
Il colpo grosso gli apostoli lo fecero battezzando subito ben TREMILA persone. (At.2/41).
Poi il v.46 ci dice: “ Gli apostoli erano assidui nel tempio, prendevano i loro pasti nelle case private con allegrezza…trovando favore presso tutto il popolo” Che bello!
Nel.cap.3 vediamo invece Pietro all’opera e compiere miracoli guarendo paralitici con il solito stupore di tutti.
Nel cap.4 invece vediamo che altri credettero e : “..Il numero degli uomini crebbe a circa CINQUEMILA ..” Praticamente a questo punto, come numero, avevano superato la setta degli Esseni.
Di conseguenza , ovviamente, quei fatti diventarono di dominio pubblico per cui interviene il Sinedrio nel tentativo di bloccare l’iperattività degli apostoli ma invano .Non trovarono nessun motivo per punirli: “ A causa del popolo perché tutti glorificavano Dio per quanto era avvenuto” (At. 4/22)
Nel. Cap.5 vediamo : “ Mediante le mani avvenivano molti segni e portenti…per di più continuavano ad aggiungersi credenti nel Signore, moltitudini di uomini e donne, così che portavano i malati perfino nelle ampie
vie…affinchè mentre Pietro passava almeno la sua ombra cadesse su qualcuno di loro…anche la moltitudine proveniente dalle città attorno a Gerusalemme si radunava portando malati e tutti venivano rapiti.
Siamo al Top ! Mentre riguardo a Gesù Cristo occorreva almeno toccarlo per essere guariti, qui basta l’ombra del corpo di Pietro per essere guariti. C’è stato un “Up-grade” da parte del Padreterno.
Naturalmente a questo punto, dopo l’ombra di Pietro, interviene ancora il Sinedrio per cercare di bloccarli ma invano.
Il cap.6 ci dice che “In quei giorni i discepoli aumentavano..” e poi “La parola di Dio cresceva e il numero dei discepoli si moltiplicava moltissimo a Gerusalemme e una gran folla di sacerdoti ubbidiva alla fede”
Pensate, addirittura i sacerdoti, che erano Sadducei probabilmente, diventarono cristiani.
Il cap .8 poi ci dice che anche la città di Samaria “Aveva accettato la parola di Dio” (8.14)
Il cap.9: “…quindi in realtà in tutta la Giudea e la Galilea e la Samaria la congregazione entrò in un periodo di pace, essendo edificata.. nel conforto dello spirito santo si moltiplicava” (9/31). Un trionfo!
Poi il racconto prosegue parlando di Paolo e dei suoi viaggi missionari; ad ogni tappa puntualmente entrava nella locale sinagoga e chissà quante migliaia di credenti avrà fatto anche lui. C’è un piccolo particolare: tutte quelle sinagoghe non esistevano in realtà.
Secondo le Scritture poi , il Sinedrio ha dovuto riunirsi ben quattro volte a causa di questi rompiscatole di cristiani. La prima , come scritto nei Vangeli, per il processo a Gesù, poi le due volte citate qui sopra infine la quarta volta per stoppare l’attività di Paolo (Atti 22 e segg.).
Eppure in realtà non esistono documentazioni storiche relative a questa attività del Sinedrio e Giuseppe Flavio, che nelle sue opere annota spesso riunioni e decisioni del Sinedrio, non sa nulla di quanto sopra. E lui stesso era un sacerdote. Né mai ha annotato della frenetica attività di proselitismo degli apostoli.
E su quegli avvenimenti lui era, come si dice in linguaggio televisivo, “In diretta ‘live’ “
Lo stesso si può dire per Filone Alessandrino che era sempre informato di quanto accadeva a Gerusalemme; e così anche per Tacito il quale si occupava di controllare i culti stranieri, nelle sue “Historiae” destina ben 12 capitoli del Libro V per spiegare i fondamenti della religione ebraica ma non si avvide di quella nuova religione nascente in modo così vigoroso. Tacito si occupava anche dei culti stranieri in generale, di tutti. NESSUNO era a conoscenza del “Cristianesimo” in Giudea.
.
Ed è per questi motivi, esplicitati sopra, che molti definiscono gli “Atti degli Apostoli” 100% fiction.
Trattiamo ora il famoso Testimonium di Tacito (54 d.C.-120) al cap. 15.44 degli ‘Annales’ , per il quale molti dicono che è un falso, altri che è parzialmente falso ed altri ancora che è verità storica autentica; questo è il testo:
“Ma non le risorse umane, non i contributi del principe, non le pratiche religiose di propiziazione potevano far tacere le voci sui tremendi sospetti che qualcuno avesse voluto l'incendio. Allora, per soffocare ogni diceria, Nerone spacciò per colpevoli e condannò a pene di crudeltà particolarmente ricercata quelli che il volgo, detestandoli per le loro infamie, chiamava cristiani. Derivavano il loro nome da Cristo, condannato al supplizio, sotto l'imperatore Tiberio, dal procuratore Ponzio Pilato. Momentaneamente soffocata, questa rovinosa superstizione proruppe di nuovo, non solo in Giudea, terra d'origine del flagello, ma anche a Roma, in cui convergono da ogni dove e trovano adepti le pratiche e le brutture più tremende. Furono dunque dapprima arrestati quanti si professavano cristiani; poi, su loro denuncia, venne condannata una quantità enorme di altri, non tanto per l'incendio, quanto per il loro odio contro il genere umano. Quanti andavano a morire subivano anche oltraggi, come venire coperti di pelli di animali selvatici ed essere sbranati dai cani, oppure crocefissi ed arsi vivi come torce, per servire, al calar della sera, da illuminazione notturna. Per tali spettacoli Nerone aveva aperto i suoi giardini e offriva giochi nel circo, mescolandosi alla plebe in veste d'auriga o mostrandosi ritto su un cocchio.”
Gli storici romani Plinio il Vecchio (23-79), Svetonio (70-126) e Dione Cassio (155-235) riportano nelle loro opere dell’incendio di Roma ai tempi di Nerone ma nulla aggiungono a proposito del martirio dei presunti cristiani . Si parla solo di case che bruciano. Solamente Tacito scrive, come detto sopra, che anche esseri umani venivano bruciati. E’ strano vero? Notate poi che Plinio il Vecchio, che fu scrittore, funzionario imperiale, ammiraglio visse in CONTEMPORANEA con l’incendio.
E’ molto interessante, la” testimonianza” di Giuseppe Flavio su quel incendio ed annessi; dalla sua Autobiografia (Bio 3,13 e 16,17) sappiamo che nell’estate del 64 d.C., ai giorni dell’incendio, lui era sicuramente a Roma ospite di Poppea la moglie di Nerone. Rimase un paio d’anni a Roma. Che cosa vide di tutti quei fatti descritti da Tacito? Nulla! Non scrisse una riga in merito.
A prima vista, questo Testimonium di Tacito, racconta accadimenti incomprensibili. NON viene citato da nessun Padre della Chiesa. Tertulliano, per esempio, aveva molta familiarità con gli scritti di Tacito eppure non citò mai questo brano degli Annales.
Clemente di Alessandria, all’inizio del III° secolo, compilò un elenco di tutte le citazioni su Gesù ed i cristiani fatte dagli scrittori pagani ma NON compare questo scritto di Tacito. Origene, nella sua controversia con Celso, avrebbe senza dubbio usato questo argomento se ne fosse stato a conoscenza.
Eusebio da Cesarea colui che fondò la Chiesa con Costantino, vivente per molti anni a Roma, autorizzato ad accedere a tutti gli scritti esistenti , non conosceva Tacito.
Qualche pio credente sostiene che quel Testimonium non è mai stato ripreso da scrittori cristiani poiché presentava in termini negativi La nascente nuova religione di Cristo.
Ma Tacito aveva soprattutto illustrato un martirio atroce di una moltitudine, figurarsi se , per esempio, un tipo dal pelo sullo stomaco come Eusebio, che pur di creare martiri inventò il “Rescritto di Adriano” , non avrebbe citato quel eccidio che Nerone avrebbe perpetrato. Lo storico Jakob Burkhard definì Eusebio come:
“Il primo storico dell’antichità completamente disonesto”
Prendete Lattanzio (250-317), scrittore e apologeta cristiano. Un professore di latino come lui, nel IV° secolo, non poteva ignorare le opere di Tacito. Scrisse un intero libro sugli imperatori che perseguitarono i cristiani ma non scrisse niente di quell’incendio di Roma sotto Nerone con relativa persecuzione dei cristiani, niente che assomigli al testo di Tacito.
A questo punto gli eruditi in materia storico-religiosa dicono che quel passo di “Annales 15.44” è una interpolazione tarda, visto che nessun apologeta cristiano lo cita. Ma , a questi eruditi, risponde un super-esperto in materia cioè Robert Van Voorst il quale, ma non solo lui, dice con sicurezza che quel passo di Tacito fu scritto proprio da lui; è autentico.
Ma uno si domanda: come si fa a crederlo autentico se Tacito descrive in quel passo questi cristiani come gente che: “ ..odiano il genere umano…detestati per le loro infamie…rovinosa superstizione…un flagello”? Non sono forse i cristiani, e specialmente i primi, ad essere conosciuti come gente mite, amorevole, contrari alle violenze? Come la mettiamo con il messaggio evangelico??
Come se ne esce da questo inghippo? In questo ci aiuta leggere il “Chronicorum” di Sulpicio Severo (360-420), storico e saggista cristiano che viveva nel sud della Francia; nel capitolo 29-1 Sulpicio ricopia quel passo di Tacito in questione, non però esattamente parola per parola; trovate sul Web il testo. Rispetto al testo di Tacito manca la seguente frase:
“Auctor nominis eius Christus Tiberio imperitante per procuratorem Pontium Pilatum supplicio adfectus erat”
Manca completamente l’accenno a Gesù Cristo. Sulpicio Severo era un cristiano, se c’era nel testo originale di Tacito l’avrebbe ovviamente inclusa. Tacito non la scrisse, questa è l’interpolazione di un falsario cristiano. Ora comincia a cambiare tutto.
Tolto Gesù dalla scena rimangono però quei cristiani di cui Tacito scrive pur definendoli un po’ balordi. Ora demoliamo anche questi.
Per chi sa l’inglese sul Web trovate questo studio in materia:
“The Myth of the Neronian Persecution” è di Brent D. Shaw , emerito ‘senior scholar’ alla Princeton University , ove insegna storia romana. ( Lo possiamo considerare uno del ‘mondo accademico’? )
Dal titolo ovviamente si vede già che lui stronca la possibilità che siano esistiti martiri cristiani uccisi col fuoco da Nerone nel 64 d.C.
Se potete leggerlo raggiungerete la certezza dell’assenza del martirio Neroniano.
Ma possiamo anche farne a meno. Basta considerare la lettera che Plinio il Giovane manda all’imperatore Traiano circa i cristiani. La trovate sul Web.
Siamo nel 112 d.C. Plinio è in Bitinia, governatore da un anno; prima è stato avvocato per molti anni presso i tribunali a Roma; poi divenne Pretore , un titolo equivalente a capo della Polizia e Procuratore generale, poi diventa consigliere per molti anni dell’imperatore Traiano, indi viene nominato in Bitinia.
Eppure noterete anche voi, leggendo quella lettera che è lì in Bitinia che scopre per la prima volta dell’esistenza dei cristiani e chiede quindi istruzioni all’imperatore sul come comportarsi. Nemmeno lo zio, Plinio il Vecchio, vivente ai tempi di Nerone, mai parlò al nipote dell’esistenza di cristiani.
Inoltre dobbiamo considerare che Plinio il Giovane era molto amico di Tacito. Si sono scambiati un sacco di lettere. Ne ho qui l’elenco ma è troppo lungo dilungarsi qui. Tacito chiede anche a Plinio informazioni da aggiungere ai suoi scritti ma non si parla mai di cristiani.
Quello che non si capisce poi è anche da dove Tacito trasse informazioni sui cristiani citati nel 15.444 di Annales.
Nella lettera in questione poi Plinio annota che quei presunti cristiani: “Cantano un inno a Cristo come Dio” . Non si parla di Gesù ma per i credenti basta che ci sia quel “Cristo” per affermare che lì c’erano autentici cristiani-gesuiti.
Ma già nella traduzione in greco dell’Antico Testamento, la famosa versione dei LXX, la parola “Christos” ricorre 40 volte. Saul era un” Christos”, David pure era un “Christos”, Salomone e poi Jehu . C’erano già molti Christos!
Nella “Regola della Comunità” degli Esseni, ritrovata a Qumran, affermavano che erano “In attesa del Messia d’Israele” in greco avrebbero scritto che erano: “ In attesa del Christos di Israele” E sappiamo che in Giudea , nel I° e II° secolo c’erano in circolazione diversi altri che ritenevano essere Christos.
((Faccio qui una divagazione: perché traducendo dal greco al latino hanno lasciato “christos”cioè in greco, (che divenne Christus) senza invece tradurre appropriatamente in latino con “Unctus” cioè unto?
Semplice: Unctus vuol dire unto ma anche grasso, sporco. Gesù ne sarebbe uscito come un personaggio poco serio. E così abbiamo fatto con le altre lingue neo-latine, compresa la nostra. In religione le parole delle quali non si capisce il significato hanno molto successo. Vedasi la messa officiata in latino ; c’è stato un calo di presenza nelle chiese quando si cominciò ad usare l’italiano.))
Tornando al tema degli Esseni e della loro attesa del Christos , anche il “Documento di Damasco” (XX-1) parla della venuta del Christos di Israele.
Quando non c’era Internet comperavo carta, ma molto buona. Per esempio: “ I manoscritti del Mar Morto e le origini del cristianesimo” di Jean Danielou; c’è anche una sua foto nel libro, mostra lui col sottanone nero in pieno deserto con accanto De Vaux perlomeno con sottanone bianco.
Nel libro Danielou spiega che gli Esseni , dopo il disastro del 70 d.C. fuggirono sia Egitto che in Asia Minore. Quella comunità trovata da Plinio in Bitinia, si intuisce da quanto scrive, che probabilmente erano Esseni. Danielou parla tranquillamente della esistenza a quell’epoca dei “Messianisti”, cioè gruppi religiosi in attesa di un Messia/Christos non ancora identificato. Nella lettera di Plinio a Traiano non compare ancora il nome Gesù, solo Cristo. Gli Esseni poi si convertirono in massa al cristianesimo-gesuita.
.In una precedente discussione su questo tema in questo Forum, uno ha avuto una crisi uterina a sentire menzionare la parola ‘messianisti’.
Ricapitolando, abbiamo visto che nel Testimonium di Tacito,Annales 15.44, non si accenna in verità a Gesù Cristo nel testo originale,, questa è stata una interpolazione di un pio copista, inoltre ora abbiamo visto che non si ravvede l’esistenza di cristiani-gesuiti ai tempi di Nerone a Roma nel 64 d.C. Infatti, vista la vaghezza con la quale Plinio parla dei cristiani incontrati in Bitinia nel 112 d.C. come poteva essere possibile che ce ne fossero una “Grande moltitudine” , come scrive Tacito, nel 64 d.C. a Roma??
Quindi chi erano quei cristiani citati da Tacito?
Il più antico manoscritto degli “Annales” di Tacito, XI° secolo, si trova a Firenze, nella Biblioteca Medicea Laurenziana, identificato come il manoscritto 68.2. e, a proposito del passo 15.44, ora dovreste andare a leggere sul Web :
“The Chrestianos Issue in Tacitus Reinvestigated by Erik Zara, Th.D, 2009” Vi scrivo solo la conclusione dello studio citato per fare il quale Zara ha dialogato anche con la D.ssa Giovanna Rao responsabile dell’Ufficio Manoscritti della Biblioteca Medicea:
“…We only know that the scribe originally wrote about CHRESTIANOS, “CHRESTIANS” Sul Web troverete lo studio.
“Il fatto che Tacito abbia scritto con la ‘e’ e non con la ‘i’ cambia tutto e ci farà quadrare, appunto, il tutto . Tacito NON scrisse ‘Cristiani’. Qualcuno ha corretto con la penna.
Vi dico subito che qui interverranno i pii credenti dicendo che si tratta semplicemente di un ‘itacismo’ . Lo fanno per sviare dalla verità. Fumo negli occhi.
E qui ora entra in scena Gaio Svetonio Tranquillo (70-126), anche lui amico di Plinio e di Tacito; erano un trio. Nella sua opera “Vita dei dodici Cesari” , dodici biografie degli imperatori da Cesare a Domiziano, nella sezione ‘Vita Claudii XXIII,4, appunto di Claudio scrive:
“Espulse da Roma i Giudei che per istigazione di Cresto erano continua causa di disordine” Anche Atti degli Apostoli conferma questa espulsione. Ecco il punto! Tacito scriveva a proposito dei seguaci di Cresto cioè i Crestiani. Anche Tacito nei suoi ‘Annales’ tratta il periodo di Claudio , ma proprio quel periodo lì , dell’espulsione degli ebrei è andato perso….quindi non abbiamo altre notizie sul signor Cresto.
((La cosa mi ricorda un antichissimo manoscritto delle ‘Antichità Giudaiche’ che è in possesso del Vaticano. E lì manca il cap. XVIII, proprio quello che avrebbe riportato il Testimonium Flavianum….))
A proposito di Chresto sul Web trovate una trattazione esaustiva e pignola , voi Googlate:
“Jobjorn Boman – Inpulsore chresto?Suetonius Divus Claudius 25.4 in Sources and Manuscripts” Quel Boman è uno svedese e, quando lo scrisse nel 2011, insegnava in Svezia all’Università: “ MA.Orebro University ,Sw.”
I pii credenti si danno da fare a sostenere che Tacito si riferiva lì a Gesù Cristo e non ad un signor Cresto ma purtroppo ci sono troppe evidenze contro.
Anzitutto Boman ha rintracciato una iscrizione epigrafa datata prima del 37 d.C che riporta di un uomo chiamato “ IUCUNDUS CHRESTIANUS” Ed un’altra che riporta:” HERENNI CHRESTIANE”. La parola esisteva indipendentemente da Gesù Cristo. La conclusione del pedante studio di Boman di 22 pagine è:
“Chresto is a known roman name….I conclude that the original Suetonian spelling of the word in fact was CHRESTO”!
Poi Tacito scrive: “..quos per flagitia invisos vulgus Chrestianus APPELLABAT repressaque…ERUMPEBAT..” Cioè Tacito parla col tempo passato di un gruppo rivoluzionario che esisteva allora, ai tempi di Claudio, ma che non c’era più ai suoi tempi. Scomparsi. Non usa mai il tempo presente. Non potevano quindi essere cristiani-gesuiti.
Inoltre quei Chrestianos erano dei violenti quindi non avevano niente in comune con i cristiani-gesuiti. Tacito scrive che erano ‘flagitia’ cioè un flagello.
Ma i pii credenti non demordono e tirano fuori che in Francia ancora oggi i cristiani si chiamano ‘Chretièn’ con la ‘e’ per ricordare la provenienza da Cresto/Cristo e poi dei manoscritti in cui i cristiani-Gesuiti vengono chiamati ‘Chrestianos’ con la ‘e’ , tipo il Codex Sinaiticus , P.Oxy. XLIII 3149 – XLIII 3119 e tanti altri che ho qui segnati.
Ma il signor Cresto di Tacito e Svetonio riguarda la metà del 1° secolo. Invece tutta quella roba citata sopra è dal III° secolo inoltrato in avanti. Lo dice anche l’Accademia della Crusca: le parole camminano nel tempo.
Il fatto è che con questa impostazione quadra tutto. Ecco spiegato perché nessun Padre della Chiesa non ha mai citato quel passo 15.44 degli Annales: perché non c’entrava niente col cristianesimo Gesuita. Perché Tacito ne parla in modo negativo, come se fosse gente violenta, un flagello addirittura? Perché non erano seguaci del mite Gesù ma di Cresto. Perché parla di una grande moltitudine? Perché storicamente sappiamo che gli ebrei a Roma era diverse migliaia. Tutto quadra talmente bene che sembra un articolo della Torre di Guardia……
Avrò scritto il 20% di tutte le ricerche che ho fatto. Molto altro ci sarebbe da dire se ci saranno valide obiezioni.
Dopo aver demolito il Testimonium Flavianum nel precedente post ora è demolito anche il Testimonium Taciteum. Quindi non ci sono testimonianze storiche sull’esistenza di Gesù Cristo. Amen