Come è andata poi a finire ?
Senza fare un discorso politico ma solo facendo alcune brevi considerazioni:
- Nell'Africa sub sahariana ci sono già 7.000 militari francesi e cosa fanno ? Niente poichè le frontiere esterne di questi paesi sono un colabrodo.
E perchè ? Semplice, questi poveretti alla fine mica vanno in Francia....
- In Nigeria ci sono interessi francesi ? Caspita se ci sono.....Areva estrae il 30 per cento dell’ uranio per le centrali nucleari e pensate che l'ENI non dia fastidio o la presenza di altri paesi non dia fastidio?
- Il governo Nigeriano è puro e immacolato o i francesi "finanziano" qualche politico ?......Lascio a voi la risposta....
- Conclusioni,..... caro monsieur Macron, come diceva Mina nella sua canzone...
Caramelle non ne voglio più
Certe volte non ti capisco
Le rose e violini
questa sera raccontali a un'altra,
violini e rose li posso sentire
quando la cosa mi va se mi va,
quando è il momento e dopo si vedrà
Una parola ancora
Parole, parole, parole
Ascoltami
Parole, parole, parole
Ti prego
Parole, parole, parole
Io ti giuro
Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi.
I "puri" e gli immacolati, presidenti francesi, prima di parlare cerchino di "non avere la memoria corta"....
Gentiloni: Missione in Niger è sacrosanta per l’interesse nazionale dell’Italia
28 dicembre 2017
https://www.difesaesicurezza.com/difesa ... ellitalia/" onclick="window.open(this.href);return false;
Gentiloni difende la scelta di inviare 470 militari italiani in Niger
La missione militare italiana in Niger è “sacrosanta per l’interesse nazionale”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nella sua conferenza stampa di fine anno. Il premier ha difeso la scelta di inviare 470 soldati (presumibilmente della brigata paracadutisti Folgore) nel paese africano, spiegando che questa “è inserito in tante decisioni prese in questi anni, che devono segnare un’identificazione chiara del rapporto tra quello che noi siamo in termini di grandi alleanze internazionali. In quanto a europeismo e atlantismo – ha affermato il premier – l’Italia negli ultimi 60 anni ha avuto una coerenza esemplare. ma la nostra politica estera – ha sottolineato – non si esaurisce in queste alleanze e deve avere molto chiaro anche l’interesse nazionale”. Per Gentiloni “avere a cuore la nostra patria non significa riscoprire nazionalismi, ostilità verso i vicini. Significa essere cittadini italiani ed europei come bisogna esserlo”.
Ad Agadez si concentrano traffici molto elevati di esseri umani. In più tutto il Sahel è il luogo in cui i le forme di jihadismo che imperversano nel continente sono più present
La missione militare in Niger nasce perchè “dobbiamo guardare all’Africa per le sue opportunità oltre che per i suoi rischi. Due anni fa – ha spiegato Gentiloni in riferimento a quando era ministro degli Esteri – decisi di aprire un’ ambasciata italiana in Niger e non era a caso. Il paese è un crocevia molto importante dei grandi flussi migratori africani. Per ragioni geografiche, in quanto è immediatamente sotto la Libia”. Inoltre, “fa parte dell’alleanza dei paesi dell’Africa occidentale, tra i quali non ci sono controlli di frontiera. E perché in Niger, soprattutto nella zona di Agadez, si sono concentrati traffici molto elevati di esseri umani. In più tutto il Sahel è il luogo in cui i le forme di jihadismo che imperversano nel continente sono più presenti”.
Gentiloni: Richiesta di sostegno arrivata i primi di dicembre dal governo nigerino. Nessuna data però su quando la missione sarà presentata in Parlamento o dettagli sui compiti dei nostri soldati
“Andiamo in Niger in seguito a una richiesta del governo locale, pervenuta agli inizi di dicembre – ha detto Gentiloni -. Che riguarda un contributo per consolidare assetti di controllo delle frontiere e addestrare la forze nazionali. Di questo, che è il paese da cui arrivano più migranti. La realtà – ha sottolineato – è che abbiamo un interesse italiano evidente nel consolidare la capacità nigerina di controllo del proprio territorio, che si traduce nella possibilità per Unhcr di organizzare campi e i rimpatri. La nazione è pronta più degli altri a collaborare sul tema delle migrazioni. E’ un paese di transito. Se diamo il nostro contributo al consolidamento delle capacità di tenuta del Niger facciamo una cosa sacrosanta per gli interessi nazionali dell’Italia”. Il premier, però, non ha fatto riferimento a quando la missione sarà presentata in Parlamento per l’approvazione né ha fornito dettagli sul compito dei nostri militari.
La missione italiana in Niger fa gli interessi della Francia
http://espresso.repubblica.it/internazi ... r-1.317686" onclick="window.open(this.href);return false;
In teoria andiamo in Africa a bloccare i migranti. In pratica faremo soprattutto un favore a Macron. Perché i "cugini" d'Oltralpe hanno nella regione fortissimi interessi economici
Con un sistema militare che ha preso le mosse dall’intervento in Mali del 2013 contro al-Qaeda, Parigi ha organizzato un ritorno in forze di “Francafrique”. La Francia oggi ha 7 mila militari in Africa e oltre a Gibuti ha una presenza importante in Senegal, Gabon, Costa d’Avorio e un ruolo decisivo tra il Mali, il Niger il Ciad e il Centrafrica. Insomma i nostri 470 militari in Niger sono un discreto contingente ma in posizione ancillare rispetto alla Francia: non bisogna risentirsi ma prenderne atto.
.......
Per la Francia la regione ha un’importanza strategica fondamentale. Un’area in cui ha profondi interessi legati alle materie prime. La Total, per esempio, mette a bilancio in Africa un terzo della sua produzione mondiale di petrolio. Soltanto in Niger la società francese Areva estrae il 30 per cento dell’ uranio per le centrali nucleari. Uranio e petrolio del Sahel sono pilastri della geopolitica francese in Africa.
...................
Sahel, una polveriera che rischia di diventare il nuovo Afghanistan
Un territorio immenso diviso tra 8 Stati, dove la povertà gioca un ruolo cruciale. Insieme al controllo di trafficanti e terroristi. Un fronte caldo per l’Europa
Poi ci sono le armi. La Francia nel 2016 è stata il secondo esportatore di armi nel mondo dopo gli Usa e il Sahel è uno dei suoi clienti di riguardo, anche se ovviamente meno redditizio delle monarchie del Golfo.
Ma quello che interessa ancora di più è la posta finanziaria, il motivo per il quale Sarkozy volle colpire Gheddafi. In una mail inviata a Hillary Clinton e datata 2 aprile 2011, il funzionario Sidney Blumenthal rivela che Gheddafi voleva sostituire il Franco Cfa con un’altra moneta panafricana. Lo scopo era rendere l’Africa francese indipendente da Parigi.
Conclusioni:Che fine ha fatto la missione italiana in Niger?
9 aprile 2018
http://thesubmarine.it/2018/04/09/missione-niger/" onclick="window.open(this.href);return false;
..................
— Agosto: i capi di governo di Italia, Francia, Germania, Spagna, Niger, Chad e Libia si incontrano a Parigi e raggiungono un accordo sulla gestione dei flussi migratori che, per dirla con le parole di Macron, prevede l’attuazione di “azioni concrete a monte, nei due grandi paesi di transito, cioè Niger e Chad.” I dettagli ancora non sono decisi, ma il presidente francese specifica che il piano d’azione prevede “un’identificazione nei Paesi di transito” attraverso “una cooperazione con i Paesi africani con una presenza anche militare sul campo.” Contemporaneamente, a Roma si riuniscono di nuovo i ministri dell’Interno di Chad, Italia, Libia, Mali e Niger.
..................
Insomma, dopo una simile trama di anticipazioni, smentite e manovre di avvicinamento di vario genere, a dicembre non c’era più molto di cui sorprendersi. Ma l’annuncio ufficiale della missione non fa troppo rumore. Qualche critica arriva da parte dei missionari attivi nella regione, come padre Mauro Armanino, missionario a Niamey, che denuncia la decisione di seguire Macron “su una strada pericolosa, violando nei fatti la sovranità del Niger e abbracciando una classe politica corrotta al soldo di Parigi.” Come altri da sinistra, Armanino vede dietro il pretesto della lotta al terrorismo soltanto l’obiettivo — su cui peraltro non si è mai fatto mistero — di bloccare il passaggio ai migranti che seguono la “rotta del deserto.”
.......................
Altre critiche puntano il dito sugli interessi strategici francesi nella regione, in particolare per gli impianti estrattivi dell’uranio, che fornisce alla Francia circa il 30% del fabbisogno di materia prima per le sue centrali nucleari. L’idea che l’Italia vada in Niger “a difendere l’uranio dei francesi,” che prende corpo nelle settimane successive, viene ridimensionata da chi fa notare come in realtà l’impegno italiano sarebbe decisamente ridotto, in un’area già enormemente militarizzata dalla presenza di forze nazionali e internazionali.
Cosa può essere andato storto
Mentre l’ipotesi di un “sabotaggio” francese resta sempre molto gettonata, sembra più verosimile che l’impasse sia dovuta a seri problemi di politica interna nigerina. Da mesi il paese è stato teatro di numerose manifestazioni di protesta contro la legge finanziaria 2018 — considerata “antisociale” — e contro la presenza dei contingenti militari stranieri. Alle proteste il governo ha reagito con un’ondata di repressione, che non ha risparmiato giornalisti e associazioni umanitarie. È probabile quindi che, di fronte alla prospettiva di un’escalation incontrollabile del malcontento, il governo abbia voluto frenare su concessioni precedentemente accordate.
...........
Prendere per "buonismo" forse un centinaio di migranti dell'Acquarius, certamente non lava le coscienze di questo presidente che se è "on marche" sta andando certamente per me nella direzione sbagliata.....