Il futuro
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Il futuro
Se fosse possibile conoscere il proprio futuro nel bene e nel male lo fareste? O almeno sareste tentati?
- Achille
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Se fossi sicura che il veggente non è un cialtrone io sfiderei la mia paura e vorrei sapere.
Come farei ad essere sicura che il veggente sia fidato? Semplice: gli farei raccontare alcuni avvenimenti del mio passato! Ma non a gradi linee, ma entrando nello specifico. Quindi se fosse in grado di fare ciò significherebbe che non mentirebbe sul mio futuro.
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- MatrixRevolution
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Mi viene in mente la risposta che da' un ragazzino in un film riguardo al preconoscere il giorno e il modo della propria morte,..."almeno così saprei che tutte le altre situazioni le passo liscie" della serie...se schiatterò sotto un treno non mi farò problemi se starò scalando l' Everest.
Quindi sulla stessa linea d' onda...sapendo cosa accadrà non mi farei più fisime su come potrà andare questa o quella scelta,...se so che un investimento andrà male...non ci perderò tempo a sognarci sopra.
Se qualcosa andrà bene...non starò a preoccuparmi se qualcosa potrebbe farla andare storto.
Quindi sulla stessa linea d' onda...sapendo cosa accadrà non mi farei più fisime su come potrà andare questa o quella scelta,...se so che un investimento andrà male...non ci perderò tempo a sognarci sopra.
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Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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Questa è una domanda da....
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Tuttavia c'è un ma, se noi sapessimo di ciò che ci avverrebbe, ovvero sapere ogni cosa che potremmo fare di bene e subire di male, automaticamente inizieremmo a cambiare la nostra vita, distruggendo in sostanza il nostro futuro che non conoscevamo...
Se invece siamo comunque destinati, allora, qualsiasi cosa faremo per cambiare il nostro destino (una volta conosciuto), ci accadrà sempre e comunque...
Quindi, se dovevamo aprire un'attività che sarebbe fallita, ed una valta scoperto il nostro futuro, tale impresa non la faremo, teoricamente, la forza di un'eventuale destino, ci manderà comunque una disgrazia economica o altro contraccolpo finanziario di altra natura ma di pari entità di ciò che noi abbiamo schivato con il fatto di conoscere la nostra fine.
Ve la ricordate la serie cinematografica horror "Final destination", dove i protagonisti che si salvano dalla loro morte grazie a delle premonizioni particolari che li salvano, sono poi uccisi dalla stessa "morte" in eventi ancora più strani e bizzarri, proprio perchè non si può sfuggire dal proprio destino?
Quindi, in entrambi i casi non se ne esce....
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Tuttavia c'è un ma, se noi sapessimo di ciò che ci avverrebbe, ovvero sapere ogni cosa che potremmo fare di bene e subire di male, automaticamente inizieremmo a cambiare la nostra vita, distruggendo in sostanza il nostro futuro che non conoscevamo...
Se invece siamo comunque destinati, allora, qualsiasi cosa faremo per cambiare il nostro destino (una volta conosciuto), ci accadrà sempre e comunque...
Quindi, se dovevamo aprire un'attività che sarebbe fallita, ed una valta scoperto il nostro futuro, tale impresa non la faremo, teoricamente, la forza di un'eventuale destino, ci manderà comunque una disgrazia economica o altro contraccolpo finanziario di altra natura ma di pari entità di ciò che noi abbiamo schivato con il fatto di conoscere la nostra fine.
Ve la ricordate la serie cinematografica horror "Final destination", dove i protagonisti che si salvano dalla loro morte grazie a delle premonizioni particolari che li salvano, sono poi uccisi dalla stessa "morte" in eventi ancora più strani e bizzarri, proprio perchè non si può sfuggire dal proprio destino?
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Sul fattore destino (credendoci e io non ci credo) non ci piove.deliverance1979 ha scritto: [...] in entrambi i casi non se ne esce....
Ma credo che la nostra vita sia fatta di casualità (temporali, logistiche, ecc.) e quindi se io vengo a sapere che perderò la vita o avrò un incidente grave su un treno, eviterò di usare tale mezzo. E quindi anche se in parte cambio il mio futuro lo cambierei in meglio, no? E quindi ne esco. Ovviamente ciò non m'impedirà l'appuntamento a tempo debito con la "Certa" (è un termine dialettale, credo siculo, che significa la Morte.
Non vorrei conoscere il futuro per un semplice motivo: sarebbe un po’ come se qualcuno mi raccontasse il film che sto per andare a vedere e mi dicesse pure come va a finire. Insomma, voglio dire, mi rovini la sorpresa, no? E se la vita di una persona fosse divisa in tante dimensioni parallele ?Se alla stessa persona in un’altra dimensione capitassero altri incidenti di percorso, nel film ci sarebbe comunque poco happy ma molto end!
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Erewhon
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Dipende, poichè, nel momento in cui tu vivi un'azione, negativa o positiva, questa poi si riverberà sulle tue scelte future.Gocciazzurra ha scritto:E quindi anche se in parte cambio il mio futuro lo cambierei in meglio, no?
Quindi, un potenziale fallimento, potrebbe darti l'esperienza necessaria per non ripetere altri errori simili.
Non solo, se tu dovessi sapere che in un futuro più o meno lontano dovessi morire con l'aereo, anche se tu non prenderai quel volo, non è detto che due giorni dopo non saresti morto comunque di chissà cosa, o forse dopo 5 o 6 anni di malattia.
Pertanto, al quesito che tu hai posto io ti dico:
Questa capacità di prevedere il futuro uno ce l'ha una sola volta?
Oppure la può avere tutte le volte che vuole?
Perchè se uno ce l'ha una sola volta, allora, potrebbe sapere e quindi godere dei vantaggi di quella vita che sta vivendo, schivando le cose brutte e prendendo quelle positive, ma tali scelte lo porteranno a percorrere una strada nuovamente sconosciuta per cui non saprà cosa gli riserva il futuro, diciamo che ha avuto la fortuna di vivere una seconda vita, il che non è poco.
Se invece, uno può conoscere il futuro di volta in volta, be, in questo caso i vantaggi sono notevoli, di sicuro vivrà molto più a lungo e meglio.
In entrambi i casi, un potere del genere non è per niente male.
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Personalmente non disprezzerei conoscere in anticipo 6 numeretti...
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Stai sempre sul venale.....Mauro1971 ha scritto:Personalmente non disprezzerei conoscere in anticipo 6 numeretti...
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Mais c'est pas la meme chose! Nel film sei lo spettatore, nella vita sei il protagonista e sapere di poter evitare di correre certi pericoli sulla tua pelle trovo sia utile.play ha scritto:Non vorrei conoscere il futuro per un semplice motivo: sarebbe un po’ come se qualcuno mi raccontasse il film che sto per andare a vedere e mi dicesse pure come va a finire. Insomma, voglio dire, mi rovini la sorpresa, no?
Uhm... questo discorso è sibillino e lo lascerei perdere...E se la vita di una persona fosse divisa in tante dimensioni parallele ?Se alla stessa persona in un’altra dimensione capitassero altri incidenti di percorso, nel film ci sarebbe comunque poco happy ma molto end!
Gocciazzurra ha scritto: Nel film sei lo spettatore, nella vita sei il protagonista.....
Eppure c’è una parte della vita in cui siamo spettatori passivi.
Gocciazzurra ha scritto:E se la vita di una persona fosse divisa in tante dimensioni parallele ?
Si vede che non hai visto Sliding doors…Gocciazzurra ha scritto:Uhm... questo discorso è sibillino e lo lascerei perdere...
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Intendevo dire che il paragone che hai fatto con la visione di un film di cui sapendo in anticipo la fine rovinandoti la sorpresa, non è la stessa cosa applicata alla propria vita per ovvi motivi.play ha scritto:Gocciazzurra ha scritto: Nel film sei lo spettatore, nella vita sei il protagonista.....
Eppure c’è una parte della vita in cui siamo spettatori passivi.
Intendevo dire che il paragone che hai fatto con la visione di un film di cui sapendo in anticipo la fine rovinandoti la sorpresa, non è la stessa cosa applicata alla propria vita per ovvi motivi.
Vediamo se riesco a spiegarmi in modo chiaro e preciso quanto un bisturi di un chirurgo. Il soggetto non è il film, ma lo svolgimento e il finale della storia, percio’, non chiederei all’oracolo cosa mi riserva il futuro, cosi come non domanderei a qualsivoglia persona di raccontarmi la trama e gli avvenimenti principali di un film che non ho ancora visto. Che un film sia solo la rappresentazione verosimigliante della realtà è ovvio. Inoltre spettatori passivi lo siamo inevitabilmente in quel segmento della nostra vita in cui, a causa della vecchiaia o per malattia, perdiamo quell’ autonomia che avevamo quando eravamo giovani e sani. Spero di essere stato sufficientemente esaustivo.
Vediamo se riesco a spiegarmi in modo chiaro e preciso quanto un bisturi di un chirurgo. Il soggetto non è il film, ma lo svolgimento e il finale della storia, percio’, non chiederei all’oracolo cosa mi riserva il futuro, cosi come non domanderei a qualsivoglia persona di raccontarmi la trama e gli avvenimenti principali di un film che non ho ancora visto. Che un film sia solo la rappresentazione verosimigliante della realtà è ovvio. Inoltre spettatori passivi lo siamo inevitabilmente in quel segmento della nostra vita in cui, a causa della vecchiaia o per malattia, perdiamo quell’ autonomia che avevamo quando eravamo giovani e sani. Spero di essere stato sufficientemente esaustivo.
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Ma lo avevo capito anche prima del "bisturi" il tuo concetto. Ma non sono d'accordo sul parallelismo del paragone: non puoi mettere sullo stesso piano la mancata sorpresa dello svolgimento di un film con quella della propria esistenza, perchè se mi sveli la trama del film mi secca e stop, ma non coinvolge la mia vita come invece conoscere gli avvenimenti che mi accadranno nel futuro che potrebbero essermi di grande utilità per vivere al meglio.play ha scritto:Vediamo se riesco a spiegarmi in modo chiaro e preciso quanto un bisturi di un chirurgo. Il soggetto non è il film, ma lo svolgimento e il finale della storia, percio’, non chiederei all’oracolo cosa mi riserva il futuro, cosi come non domanderei a qualsivoglia persona di raccontarmi la trama e gli avvenimenti principali di un film che non ho ancora visto. Che un film sia solo la rappresentazione verosimigliante della realtà è ovvio. Inoltre spettatori passivi lo siamo inevitabilmente in quel segmento della nostra vita in cui, a causa della vecchiaia o per malattia, perdiamo quell’ autonomia che avevamo quando eravamo giovani e sani. Spero di essere stato sufficientemente esaustivo.
Inoltre quando dico che siamo protagonisti e non spettatori della nostra vita, è scontato che mi riferisco a quella parte di vita in cui siamo autonomi psicofisicamente.
Non ho pensato ad una situazione equivalente quando mi è venuto in mente questo paragone. Qui comunque siamo in un ambito soggettivo e i paragoni e i parallelismi, anche se grezzi, possono servire per intenderci, a meno che non vogliamo spaccare l’atomo in quattro. Non mi pare il caso. Ad ogni modo rispondo direttamente alla tua domanda: no, non mi interessa conoscere il futuro.
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Il futuro lo creiamo noi con le nostre scelte, esistono ipotetici x futuri, mettiamo il caso che in uno di questi futuri morirò in uno schianto col treno, nel momento che conoscerò questo futuro, semplicemente non esisterà più, perché farò in modo di nin prenderlo quel treno, quindi non se ne esce.
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Che non t'interessava caro Play l'avevo capito da un pezzo!play ha scritto:Non ho pensato ad una situazione equivalente quando mi è venuto in mente questo paragone. Qui comunque siamo in un ambito soggettivo e i paragoni e i parallelismi, anche se grezzi, possono servire per intenderci, a meno che non vogliamo spaccare l’atomo in quattro. Non mi pare il caso. Ad ogni modo rispondo direttamente alla tua domanda: no, non mi interessa conoscere il futuro.
Solo non trovo adeguato il tuo paragone, tutto qui...
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